lunedì 23 novembre 2009

Razionalità impensabili

Il problema sembra essere questo: perchè valutando un atteggiamento prudente siamo portati a giudicarlo come razionale mentre invece, quando prendiamo in considerazione gli slanci entusiastici di Tizio o di Caio, li bolliamo come irrazionali?

Effettivamente non c' è ragione che tenga: a priori un comportamento ad alto rischio è tanto razionale quanto un comportamento prudente.

Come giustificare allora la stranezza?

Risponde Vallauri: il Potere da sempre ci vuole timidi, timorosi, rispettosi. Non ci vuole certo scatenati e iperattivi. Per questo, da sempre, associa la razionalità - parola che gode di ottima stampa - alla prudenza guardinga.

Le cose quadrano ma, non so perchè, ancora non convincono.

Sarà che il potere più desideroso di controllo sociale subito da noi italiani nella storia recente, non si presentava certo con queste fattezze. Il fascismo esaltava l' intraprendenza, il rischio, la vitalità, l' ardimento. L' understatement era prerogativa dell' oppositore. Ad essere timido, impacciato e piuttosto pauroso era l' antifascista, con i suoi compassati occhialini...

D' accordo sulle premesse, propongo quindi una spiegazione alternativa: il prudente pensa, l' entusiasta no.

Eh sì, perchè l' errore che commettiamo non è tanto quello di giudicare razionale il prudente e irrazionale l' entusiasta, quanto quello di associare la razionalità al pensiero.

Come dirlo in due parole... dunque, potrei dire che mia mamma è costituzionalmente incapace di pensare o di inferire alcunchè, eppure, se la giudicassi dai suoi comportamenti, è l' essere più razionale al mondo tra quelli che conosco.

E' un illusione ottica ritenere che la razionalità per essere applicata debba essere pensata. La stessa illusione che ci inganna quando giudichiamo il "prudente" e l' "avventato".

Teoria dell' Accademia

Il colloquio intrattenuto con Vallauri mi stimola a stendere in modo più organico una teoria dell' Accademia.

Ma perchè sono tanto scarse le risorse che s' indirizzano verso la formazione superiore? Ma perchè languono gli stipendi dei professori universitari!? Eppure lo constatiamo tutti i giorni, avere un sistema accademico di prim' ordine non è mai dsgiunto da ricchezza e progresso sociale.

Difficile rispondere. Comincerei con il cassare la "logica della zucchina", quella secondo cui si tende a non premiare i fattori produttivi che intervengono "lontano" dal consumatore. La respingo poichè irrazionale.

Cos' altro ci resta?

Ci sarebbero pur sempre le teorie standard, quelle per cui la riluttanza ad applicare le logiche del libero mercato in questi settori finisce per colpire i migliori livellando tutto verso il basso. Ma anche qui c' è qualcosa che non convince.

Dobbiamo dunque rinunciare ad una comprensione del fenomeno?

No, ci sono pur sempre le teorie radicali dell' Accademia.

Di cosa si tratta?

Attribuiscono all' Accademia funzioni ausiliarie che si affiancano a quella formativa.

Ovvero?

Alcune ritengono che l' Accademia sia anche un' agenzia matrimoniale, altre che sia un' agenzia di accreditamento; poi c' è chi ritiene che sia una griffe. Altri la reputano una palestra dove i cervelli sono chiamati a fare esercizi anche banali purchè faticosi al fine di allenarsi allo sforzo continuato. Potrei continuare.

Mi chiedo perchè mai ipotesi all' apparenza tanto stravaganti.

Per spiegare un dato di fatto: non esiste una relazione chiara tra la qualità degli studi superiori e la produttività sul posto di lavoro di coloro che hanno portato a termine quegli studi.

Strano, di solito chi frequenta corsi di studio prestigiosi ha poi una posizione invidiabile in campo lavorativo.

E infatti la relazione tra qualità degli studi ed entità dello stipendio percepito a posteriori esiste eccome!

Ma tutto cio' come si ricollega al quesito iniziale?

Per l' Accademia diventa decisivo produrre una risorsa particolare: il "prestigio accademico".

Perchè?

Pensaci un attimo. Facciamo il caso dell' Accademia agenzia matrimoniale. Cosa garantisce all' Accademia di essere un' ottima agenzia dove fare incontri esclusivi? Il prestigio che puo' vantare!

Vabbè, e se bisogna produrre "prestigio", come si procede?

Ci sono vari modi, ma adesso voglio concentrarmi su uno particolare. Ad uso e consumo dei profani (ovvero di coloro per cui è troppo costoso approfondire) viene fatta circolare una "versione eroica dell' insegnamento". Chiamiamola versione essoterica. Nella vulgata, quindi, la qualità dell' insegnamento diventa decisiva.

E qual è la versione esoterica corrispondente?

Se ci limitassimo alla produttività reale dell' Università, avremmo delle Università à la Murray, un posto dedito alla selezione prima ancora che alla formazione. Qui l' insegnante non è un eroe, bensì un semplice ed onesto operaio. Usando il gergo del post d' origine diremmo che è un semplice "Giovanni" con tanti "Carlo" dietro pronti a sostituirlo. Quello che fa è essenziale, ma lui non è essenziale, lui è sostituibile. Questa è la versione degli iniziati.

Conseguenze?

Innanzitutto ci sarà una discrepanza tra lo stipendio effettivamente percepito dall' insegne docente e quello che per lui attende l' opinione pubblica. Il prestigio che aleggia intorno alla sua figura, abbiamo visto, non riguarda la crucialità del suo ruolo, serve invece all' Accademia per assolvere al meglio quelle che ho chiamato "funzioni ausiliarie". Lo stesso dicasi sull' entità dei fondi destinati al settore.

Altre conseguenze?

Che la "discrepanza" è giustificata e non ha senso intervenire per sanarla.

Tutto quadra, ma io non ce li vedo questi "iniziati" che complottano per diffondere l' ideologia del "prestigio accademico".

Nessuno crede al "complotto". Sta di fatto che un comportamento del genere, per quanto detto, è razionale, e la razionalità non ha certo bisogno di essere pensata per realizzarsi!

link ai link.

sabato 21 novembre 2009

L' inghippo

... una risposta che vorrei conservare...

capire dove sta l’inghippo



La cosa più sorprendente è che non c' è nessun vero inghippo! Poichè la logica è incompleta, per via dei paradossi che crea, non ci garantirà mai circa le sue conclusioni. Nel mio post precedente sottolineavo che nemmeno il Teorema di Pitagora, tanto per dire, è al sicuro.



Ma che cosa non ci garantisce la logica? La verità delle sue conclusioni per quanto siano date le ipotesi. Ma chi non è interessato alla verità, se ne fa un baffo di questa lacuna. Basta che lo strumento funzioni nei casi in cui serve!



Diversa la situazione di chi è interessato alla verità e confida nei poteri della logica. In questo caso deve ricercare per essa un fondamento trascendente e dimostrare che esista e che sia coerente.



Questo sforzo ha una lunga tradizione, ecco una versione aggiornata dell' argomento. Alzi la mano chi lo trova incoerente o impossibile o paradossale o più controvertibile del teorema di pitagora.



Tu, in fondo, hai all' apparenza una convergenza decisiva con Odi. Quando dici: "da un punto di vista prettamente razionale, è impossibile dimostrare la presenza o l’assenza di Dio" riecheggi le sue parole. Ma non lasciarti ingannare dai nebbiogeni in azione per creare vis polemica, quando si passa ai fatti i nebbiogeni si spengono. Io Odifreddi l' ho approfondito, e le conclusioni, quando si fa sul serio, non sono affatto rese da questi slogan.



I conti non tornavano, trovavo strane certe affermazioni offensive ma mai ben calibrate, per cui ho approfondito la lettura rigo per rigo de "Il Vangelo secondo la Scienza".



Ebbene, dopo mille battutine, allusioni, risatine, minimizzazioni, quando finalmente il nostro prende in considerazioni gli argomenti più seri, deve ammettere che la dimostrazione logica dell' esistenza di Dio è coerente, inconfutabile e incontrovertibile (non consente affatto, con piccole variazioni di dimostrare la non-esistenza di dio). Ed è tale almeno nella misura in cui è tale il Teorema di Pitagora (che con l' "inghippo" della prefazione è controvertibile pure lui).



E d' altronde, cos' altro potrebbe dire un logico senza farsi espellere dall' Albo! Detto questo l' autore aggiunge che non si farà mai convincere nel merito (il risultato di quelle dimostrazioni non gli serve e lo trova dannoso, e la logica, per lui, non ha altro scopo che "servire").



Questi atei sono un po' così, partono in quarta, per esempio, dicendo che la dimostrazione contiene "petizioni di principio"; all' ultima pagina dei loro libri in un angolino, a bassa voce, sta scritto che c' è QUASI (sic !?) una petizione di principio. Ma nel campo della logica dei "quasi" son piene le fosse. Eppure ti tocca leggerli fino in fondo, fino a quell' angolino rivelatore che fa quadrare finalmente i conti.



Per quanto riguarda il libro prefato, come già detto, penso che l' autore sposi le tue posizioni (da un punto di vista prettamente razionale, è impossibile dimostrare la presenza o l’assenza di Dio). Posso prevederne l' andamento: la storia dell' uomo è lunga, lunghissima quindi è giustificata una rassegna dei mille tentativi che sono spazzatura per sorvolare su quelli più seri e bollarli rapidamente con parole ambigue non abbastanza compromettenti ma di sicuro effetto (dopo aver buttato una montagna di carne sul fuoco puoi dire quel che vuoi assecondando il tuo umore). Però io sono stufo di andarmi a cercare anche qui gli angolini in cui si dice che comunque da un punto di vista matematico certe conclusioni non sono nè attaccabili nè controvertibili (a meno che non lo sia anche il teorema di pitagora).



Come sempre in logica una conclusione corretta è sempre anche "quasi" sbagliata, per cui, ad uso e consuno degli ingenui che non approfondiscono, un buon talento pubblicitario è in grado di partorire una serie di slogan efficaci che vanno benissimo per delle prefazioni con il botto.

venerdì 20 novembre 2009

Quando vi voltate dall' altra parte...

Quando vi voltate dall' altra parte, gli oggetti - cosa volete che facciano? - riprendono la loro vita segreta di tutti i giorni...

... non so proprio come quel guardone Terry Border riesca a fregarli...

... di sicuro le testimonianze riprodotte nelle sue strane sculture, sono attendibili e di prima mano, voi che ne dite?...





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Ci stai?

Breve riassunto: Anselmo dimostrò la necessità dell' esistenza di Dio, Cartesio la necessità dalla possibilità, Leibnitz la coerenza (possibilità) della definizione in un mondo finito e Godel la coerenza in un mondo infinito.

Una considerazione preliminare: l' aritmetica è coerente, mettiamoci sotto il suo scudo. Dio puo' essere definito come un sottoinsieme di numeri (proprietà), per esempio quelli positivi (prprietà positive).

1. DEFINIZIONE DI DIO. Dio è l' ente che possiede tutte le proprietà positive e solo quelle (ente perfetto).

2. DEFINIZIONE DI NECESSITA'. Se una proprietà appartiene all' ente per via (filtro) della sua essenza, allora appartiene a lui necessariamente.

3. DEFINIZIONE ESSENZA. L' essenza di un ente definisce le proprietà necessarie di quell' ente.

1. ASSIOMA DEL PRODOTTO Il prodotto(intersezione) di due pp, dà una pp.

2. ASSIOMA DEI CONTRARI Il contrario di una pp è una proprietà negativa.

3. ASSIOMA MODALE. Nell' eternità (dimensione delle essenze), una proprietà può essere solo o necessaria o impossibile (definisco cio' che è sempre possibile ma mai si realizza come impossibile).

4. ASSIOMA DELL' ESISTENZA. L' esistenza è una pp.

5. ASSIOMA DI PROLIFERAZIONE. Pp implicano solo pp (da cui "essere Dio" è una pp).

1. TEOREMA DELLA POSSIBILITA' se un ente è Dio, allora a lui appartiene necessariamente (per essenza) la proprietà dell' esistenza (e fin qui, già Cartesio).

2. TEOREMA DELLA NECESSITA' Se Dio esiste, esiste necessariamente (visto che l' esistenza è pp e dio contiene tutte le pp, vedi primo teorema - contributo di Cartesio); se dio è possibile (se la sua definizione è coerente, contributo di Leibnitz migliorato da Godel), è necessario che sia possibile che esista; poichè questa possibilità c' è, allora esiste (vedi argomento di Cartesio).

OSSERVAZIONI.

2. I problemi inerenti il passaggio dalla logica alla realtà sono superati assumendo il platonismo.

3. Le pp sono generiche, cio' non invalida la dimostrazione, anzi, la potenzia. Al limite ci si puo' chiedere se convince.

4. L' esistenza è considerata una pp. O concordi o ti suicidi all' istante.

5. L' esistenza è una proprietà? L' immaginazione lo richiede. Come distinguere altrimenti tra l' immaginato e il reale? Ma magari non siete realisti, e allora vi saluto.

6. "C' è una petizione di principio!". Molti confutatori iniziano con simili entusiasmi. Poi finiscono con dei "quasi" che in logica valgono come il due di picche.

7. La dimostrazione è inconfutabile ma non convince? Sì, nella misura in cui le pp sono arbitrarie.

8. Il concetto di essenza è obsoleto? In realtà fa capolino dove meno te l' aspetti, per esempio nel conceto di "significato". E' obsoleto anche quello? E poi puo' essere rimpiazzato dal concetto di "filtro" che fa molto più figo e à la page.

9. L' assioma 2 implica l' "assioma di scelta". E allora? E' un assioma comunemente usato in matematica. Non ti consiglio di buttarlo.

10. Enumerando le infinite pp, posso costruirne un insieme vuoto: quello che contiene tutte le pp più la proprietà di avere tutte le pp. Infatti, non esiste un numero più alto dei numeri naturali, già occupati! Obiezione valida contro Leibnitz (che infatti doveva supporre un mondo finito). Non contro Godel che introduce l' assioma 5 (essere Dio è una pp - quindi l' insieme di tutte le pp intersecate non è vuoto).

10. Kant dimostrò che l' argomento cosmologico è riconducibile a quello ontologico. Concordo, non è un obiezione.

Babbo Natale in Rosso

1) Se spendo il mio denaro farò acquisti oculati.

2) Se spendo il denaro altrui a mio pro, largheggerò (dipendenti in trasferta).

3) Se spendo il mio denaro per altri, avrò scarsa cura (regali).

4) Se spendo il denaro altrui dovendo beneficiare dei terzi, largheggerò avendo poca cura (burocrati).

Il caso 1 non presenta problemi.

Il caso 2 è poco frequente.

Al caso 3 ci si rassegna.

E per il caso 4? Come rimediare?

Il rosso procurato da imputare a Babbo Natale è già stato stimato, ammonta a circa il 20% della ricchezza spesa nell' occasione.

L' obiezione sorge spontanea: ma il dono funge anche da cemento sociale.

Vero, ma anche il "dono obbligatorio"? Direi di no.

Se le cose stanno così, la soluzione non consiste nell' abolire Babbo Natale, ma nell' abolire la festa di precetto. A meno che tutti, anche gli adulti, riprendano a scrivere la letterina.

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giovedì 19 novembre 2009

Il Dio del Silenzio

Che bello sarebbe se potessimo tutti professare una religione del Silenzio.

Gli adepti del culto sanno come quel dio sia portatore di verità e di pace.

Con la terra popolata da persone ragionevoli e amanti della verità, una religione del genere sbancherebbe.

La ragione e l' amore della verità, insieme all' ascolto del silenzio, sono infatti i soli dogmi di questa setta.

Nella setta, grazie alla conoscenza profonda maturata dal (non nel) Silenzio, tutti andrebbero d' accordo. Se non ora, domani. Come potrebbe essere altrimenti visto che cercano onestamente e in modo ragionevole la verità?

E cos' è l' accordo totale se non pace totale? Buttala via...

La setta, in ossequio al dio del silenzio, non discute granchè. I membri si limitano ad esporre i loro punti di vista sulle più variegate questioni ad intervalli regolari. Finchè un giorno, dalle posizioni più contrastate, non emerge trionfante l' inevitabile consenso unanime. Non c' è motivo per cui le cose non debbano procedere in questo modo. Voi ne vedete uno?

Si chiede solo che vengano rispettati i santi dogmi: ragione e onestà. Al resto pensa il potente Dio del silenzio.

Ric e Davide oggi non vanno d' accordo sul riscaldamento globale? Qualora siano membri della setta, domani non escludo che il loro disaccordo permanga, dopodomani pure. Ma, al più tardi Domenica, come per magia, raggiungeranno una veduta identica su tutto, dettagli compresi. E senza proferir verbo in questo lasso di tempo! il dio del silenzio, che lavora per tutti coloro che lo ascoltano, lavora anche per loro due e li benedice tutti i giorni fino alla conversione.

La conoscenza profonda che porta il Dio del Silenzio non ha nulla di mistico, è una conoscenza razionale.

Non si tratta di auspici, come potrebbero abbandonarsi ad "auspici" degli individui ragionevoli. Si tratta di una necessità logica con tanto di dimostrazione ormai accettata in qualsiasi accademia degna di questo nome (Nobel obblige...).

Non me l' aspettavo ma ho scoperto che anche nel campo della logica il "tempo scorre silenzioso" e, così facendo, sana i dissidi. Non puo' rinunciare a questa sua missione. A noi spetta solo di rispettare i dogmi di questo operoso dio, ovvero aderire alla religione che lo adora.

Tanto per solleticare l' intuito, vi mostro come il silenzio e solo il silenzio, in assenza di eventi, possa provocare conseguenze terribili. Si tratta di qualcosa che ho visto con i miei occhi accompagnando un amico antropologo sull' isola degli uomini silenziosi. Ascoltate e sbalordite.

Gli uomini silenziosi vivono isolati e senza contatti. Un tempo erano parecchi ma oggi si sono ridotti a 1.000 anime, 100 delle quali hanno occhi azzurri (!?).

Ma loro ignorano o sono disinteressati a queste notizie, dedicano la loro attenzione unicamente al rispetto di uno strano dogma: nessuno deve mai conoscere il colore dei propri occhi. Chi ne viene a conoscenza, entro mezzanotte del giorno stesso è tenuto a suicidarsi. avete capito perchè a voi ho fornito la strana informazione di cui sopra? Cosa volete farci, si tratta di "civiltà inferiori".

Sbarcammo sull' isola e il soggiorno fu piacevole. Praticavano con fervore anche la Religione del Silenzio. Pensavano che il silenzio fosse portatore di verdetti inappellabili (noi diremmo "informazioni") e di pace.

A parte il loro singolare dogma, erano gente ragionevole e con una sincera passione per la verità. Non erano poi così "inferiori".

Di "colore degli occhi" non si parlava più e ormai l' argomento si era spostato nell' anticamera dei nostri cervelli. Anzi, probabilmente dal cervello del mio amico era proprio uscito. E infatti, il giorno del congedo, nel formulare i saluti ufficiali, commise una gaffe andando a toccare l' argomento tabu. Disse inavertitamente tra le altre cose e senza cattiveria: "non pensavo di incontrare anche quaggiù persone con gli occhi del mio stesso colore".

I suoi occhi erano blu. Silenzio in sala.

In barca, ripensando all' episodio, cercavamo di tranquillizzarci: in fondo, dalle parole dette, che funeste informazioni potevano mai essere tratte? Ne sapevano quanto prima: qualcuno di loro aveva occhi blu. E allora? La cosa non avrebbe avuto conseguenze.

Ci inquitava un po' solo il fatto che fossero "adoratori del Silenzio". Di quello stesso Silenzio che era sceso in sala.

L' inquetudine era giustificata: sull' isola, dopo cento giorni tacitrni e in ascolto, dopo cento giorni di silente conoscenza profonda, il dio del Silenzio portò il suo verdetto di morte.

In quella terrificante mezzanotte di sangue furono in cento a togliersi la vita.

E
non poteva andare che così.

P.S. non penso che la religione del Silenzio abbia molte chances presso le nostre "civiltà superiori". Non che siamo stupidi, è che siamo completamente disinteressati alla verità, per quanto a parole la tiriamo sempre fuori. Diciamo di credere che esista e di cercarla, ma in realtà di fatto la fuggiamo. Meta-ateismo?

mercoledì 18 novembre 2009

Una proprietà molto particolare (di Dio)

Dio è definibile come l' ente caratterizzato da tutte e solo da tutte le proprietà positive (la vecchia "perfezione"). Espressione esoterica.

Definito in questi termini, è possibile dimostrarne l' esistenza.

Per carità, qualche altro assioma serve...

Ci interessa in particolare una di queste proprietà: quella che conferisce l' attributo della "verità" alle regole della logiche.

Puo' esistere qualcosa del genere? Possono essere corrette le regole logiche?

La logica, quando parla della sua correttezza, si limita a produrre proposizioni indecidibili. Occorre un fondamento che trasmetta carattere di verità, per esempio, al Teorema di Pitagora.

I cercatori di verità che confidano nella logica valuteranno questa proprietà come una proprietà positiva.

Se si tratta di una proprietà positiva Dio la possiede, e, per quanto detto prima, è l' unico a poterla vantare.

Scusa alle favole

La Cicala che imprudente
tutto estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell' inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca in la credenza.

Affamata e piagnolosa
va a cercar della Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia,
per poter fino alla prossima
primavera tirar via.
promettendo per l' agosto,
in coscienza d' animale,
interessi e capitale.

La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le dimanda chiaro e netto:
- Che hai tu fatto fino a ieri?
- Cara amica a dire il giusto
non ho fatto che cantare
tutto il tempo - Brava, ho gusto;
balla adesso, se ti pare.

Tutto chiaro? Fila tutto liscio? Quadra tutto?

Purtroppo no. La solita accolita di ranocchie anti-mercatiste si è messa a fare (gracidare) controinformazione...


Stana l' agnostico che è in te

Dimostrare che Dio non esiste è più facile del previsto.

a) Dio non esiste.

b) Questa affermazione e la precedente sono false.

Si noti come b) sia necessariamente falsa, visto che in caso contrario si produrrebbe una contraddizione. Quindi a) è vera.

Facile, no?

Ma cosa c' è che non va? C' è che così potremmo dimostrare tutto. Anche che non esiste il Papa, o il Presidente della Repubblica.

L' agnostico è presto convinto ad accantonare il tentativo di dimostrare l' inesistenza di Dio come la sua esistenza. Nel concetto di Dio c' è qualcosa che non si concilia con la ragione.

Tuttavia, seguendo quella strada, potremmo dimostrare anche che il teorema di Pitagora è falso. Anche nel TdP c' è qualcosa che non si concilia con la ragione?

E non è un caso se qui invece l' agnostico si ridesta e insorge: il TdP è vero e dimostrato, i tuoi argomenti sono invece spazzatura.

Il fatto è che l' agnostico ha parecchie ragioni, il TdP gode di ottime dimostrazioni, perchè banalizzarlo con il corto-circuito a-b?

Purtroppo il TdP, come il resto della geometria e dell' aritmetica, è riconducibile ai principi logici con i quali abbiamo appena dimostrato l' inesistenza di Dio.

Ma allora questi principi valgono o no? Sono coerenti o producono contraddizioni? Agnostico, perchè una volta ti vanno bene e la volta dopo no?

Cosa c' è che non va? C' è che quando una proposizione è autoreferenziale (b) si creano dei paradossi, questo perchè la logica non è in grado di fondare se stessa.

A formalizzare in modo definitivo questa scoperta è stato il logico Kurt Godel, probabilmente la persona che più di tutti ha penetrato questa stranezza.

Kurt Godel, poi, ha dimostrato anche l' esistenza di Dio. Non è un po' inquietante tutto cio'?

Dio potrebbe essere formalizzato come l' operatore logico che fornisce fondamento alla logica e ci consente di trascurare i noti cortocircuiti del tipo a/b mantenendo le verità acquisite tramite un discorso coerente.

In altri termini, ci autorizza a dire che non è folle prendere per dimostrato il TdB. Che il TdP non è soggetto ai gichi di parole in stile a/b. Lo stesso dicasi per le dimostrazioni della teologia razionale.

Godel era un platonico: considerava le verità logiche come reali ed esistenti in un loro mondo.

Ci sono ottimi argomenti a sostegno di questa posizione. Se per capire uno deve sbatterci la testa, per esempio, talune verità della logica sono ancor più dure della selce.

Se, al contrario, le verità della logica, della geometria e della matematica fossero solo parole nella nostra testa, l' agnostico le ritiene tali, sarebbero soggette ai giochi di parole di cui sopra e al corto circuito a/b.

Ma per mantenersi agnostici si puo' percorrere un' altra via: mostrarsi disinteressati al concetto di "verità" (empirismo).

Ragiono così: il teorema di Pitagora me lo tengo stretto (con tutti gli altri teoremi suoi fratellini) in quanto utile. Dio invece non mi serve e lo butto.

"Dio", la "verità", il "significato" non servono all' empirista. Ma a me sì, se permette l' empirista.

Noto poi una cosa curiosa: per quanta buona volontà abbiano sciorinato gli empiristi nella storia, concetti come quello di "verità" e di "significato" sono continuamente usciti dalla loro bocca, non la chiudevano mai in tempo per evitare la gaffe. A volte, pur di eluderli, si sono prodotti in buffe contorsioni linguistiche.

Occam consiglierebbe loro di optare per la "vita comoda" adottando concetti come "verità", "significato", "logica oggettiva" e.... Dio.

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martedì 17 novembre 2009

La scienza messa su un rigo

La scienza non è altro che una grande statistica?

La mia risposta è sì maiuscolo.

I logici del Novecento hanno ridotto Aristotele ad un paio di paginette.

Ma qualcuno, già nel Settecento, aveva ridotto la Scienza, anche quella a venire, ad un solo rigo.

Andare oltre sarebbe infatti un oltaggio alla parsimonia (virtù sommamente scientifica), e allora meglio arrestarsi qui. Tutto quello che c' è da dire in merito è detto su quel rigo.

Il nocciolo della Scienza puo' essere dunque espresso nel teorema del Reverendo Bayes.

La gravitazione di Newton è un caso speciale di quel teorema.

La relatività di Einstein è catturata dal teorema.

La fisica dei quanti non esce dal dominio del teorema.

Ma il teorema non racchiude in sè tutte le teorie scentifiche concepite dall' uomo, ricomprende al meglio anche il suo pensiero sulla scienza.

L' epistemologia di Popper è facilmente riconducibile a quel teorema.

Ma anche i nemici di Popper (i neo-positivisti) finiscono lì dentro. Tutti insieme appassionatamente senza più tante differenze. Quanti mal di testa risparmiati per gli studenti che imparano bene quel rigo!

Chi penetra il teorema, comprende tutto e fa una sintesi hegeliana della dialettica epistemologica novecentesca.

I fortunati a cui tocca tanto spesso confrontarsi con il Reverendo, sono soprattutto gli scienziati sociali. Sono loro a cui è concesso il privilegio di vedere da vicino il cuore battente della Scienza, ne auscultano i soffi e i rombi toccando con mano difetti e meraviglie.

La scienza è fatta solo da statistiche, chi ne puo' dubitare rimanendo serio? Trattasi solo di una grande statistica, andiamo!

Una grande statistica proteiforme di cui la "certezza" è solo una variante tra le altre possibili. L' assenza di errori è un caso particolare; la precisione, una contingenza.

Avvicinarsi tanto spesso alle molteplici forme che puo' assumere quel Mostro, è un privilegio che consente allo scienziato sociale di sopravanzare quello naturale nell' esperienza epistemologica sul campo.

A volte si dice che la statistica individua solo correlazioni. Santa ingenuità! Ma lo stesso fa la scienza! Ed è normale che sia così, una volta appurato che Scienza = Statistica.

Ascoltami, putacaso che si dimostri con certezza la relazione tra fumo e tumori. Ebbene, abbiamo forse dimostrato che c' è un nesso causale tra fumo e cancro? Noooo, abbiamo illustrato solo una correlazione particolarmente forte (cio' che induce il Cancro, per esempio, potrebbe indurre anche a fumare). Il concetto di Causa è metafisico, e nulla ha a che fare con la Scienza.

La spiegazione è solo una conclusione del "buon senso", la scienza è tutt' altra cosa. E' statistica, appunto.

Mi sia concesso di dichiarare seduta stante "privo di mentalità scientifica" chiunque non segua devotamente il Reverendo. Magari trattasi di un tipo pratico, non lo discuto, ma non ha una mentalità scientifica. Punto.

Ma di questo non si preoccupi più di tanto, molti accademici di vaglia gli fanno compagnia (qui e qui).

Vi ho intrattenuto fin troppo a lungo, un cordiale saluto da chi ha visto la Luce.



P.S. Vuoi testare la tua mentalità scientifica? Seguimi. Le vedi quelle tre porte?: 1, 2, 3. Dietro una di esse c' è un dolcetto (di cui sei goloso), dietro le altre due c' è uno scherzetto irritante. Io so come sono posizionate queste sorprese. Ora scegli una porta ma non aprirla. Tra le due rimanenti, avvisandoti delle mie intenzioni, ne apro una io in modo da scoprire lo scherzetto. Ebbene, ora ne hai di fronte solo due; prima della loro apertura hai ancora la possibilità di cambiare la tua scelta iniziale, procedi al cambiamento? Siamo al dunque: solo chi manca di mentalità scientifica non procede. Leggi qui i chiarimenti.

lunedì 16 novembre 2009

La logica della Zucchina

Vallauri espone la logica della Zucchina, eccola:



Da ascoltare tutto.

Dunque vediamo se ho capito:

1) Giovanni coltiva le zucchine e le vende a Fabio;

2) Fabio le raccoglie dai produttori e le smercia al distributore Antonio;

3) Antonio le smista al ristorante di Giacomo;

4) Giacomo le utilizza per comporre un piatto particolare che serve poi nel suo ristorante di lusso, Franco se lo gusta pagandolo un capitale.

Domanda: perchè i soldi si concentrano su Giacomo e non, per esempio, su Antonio?

Eppure tutti i passaggi sono essenziali per giungere all' esito finale: il ruttino di Franco.

La "logica della zucchina" ha la risposta pronta: perchè Giacomo è il più vicino al pagatore finale mentre Antonio è il più lontano.

La risposta è "pronta", non c' è che dire, ma poco convinvente, direi. Perchè mai i soldi non dovrebbero fluire verso il più lontano? il Sultano del Brunei è lontanissimo dai pagatori ma non se la passa niente male. Invece il mio benzarolo fatica a pagare il mutuo.

Certo, cio' che fa Giovanni è essenziale affinchè Giacomo possa servire il suo piatto. Ma forse non è essenziale Giovanni!

Anche cio' che fa Giacomo è essenziale. Ma in questo caso è essenziale anche Giacomo con il suo locale. Per questo i soldi vanno verso di lui.

Penso che questa logica sia più convincente rispetto a quella delle zucchine.

Invalidando la logica della zucchina vengono invalidati anche i ragionamenti che seguono.

In particolare, Vallauri lamentava uno scarso finanziamento spontaneo alla ricerca di base. La lamentela è fondata, ma per tutt' altre ragioni rispetto a quelle esposte nella "logica della zucchina". In questo settore i benefici degli investimenti non sono, per ora, "appropriabili".

Mi viene un dubbio. Con la logica della zucchina Vallauri lamentava anche i bassi stipendi dei professori. Invalidata la logica della zucchina, tale lamentela risulterebbe infondata.

Come se non bastasse, in questo caso non puo' essere fatta valere nemmeno la logica della "non appropriabilità"!

Forse la "logica della zucchina" serviva per tenere insieme tutto. Mi viene un sospetto: non sarà che Vallauri è un professore?

Problemi con l' IQ

Sembra manchi una relazione tra due abilità fondamentali: essere intelligenti e sapere essere intelligenti. Chi è intelligente non è affatto detto che sappia usare il suo dono.

In particolare, mi ha sorpreso leggere che quasi la metà dei menbri di MENSA (il club che raduna le persone con il più alto IQ al mondo) creda nell' astrologia.

Sanità italiana e sanità USA

Un confronto corretto.'>Un confronto corretto

Il prezzo del giornale

Non sempre capita, ma Venerdì scorso il giornale valeva il suo prezzo.

A pagarlo sono state queste righe che Galli della Loggia indirizzava in risposta a Gherardo Colombo:

... il dottor Colombo si intrattiene su quello che a suo giudizio sarebbe il carattere parziale e limitato della cultura che si insegna nelle scuole italiane. Perché, egli scrive, si tratterebbe esclusivamente della «cultura nord-occidentale», la quale, aggiunge, «manca, talora, di parti importanti del pensiero che non del tutto si confà con il cattolicesimo». In verità non capisco bene che cosa sia questa «cultura nord-occidentale». È per caso la cultura che partendo dalle radici greco-latine si è riversata poi nello stampo cristiano e attraverso l' Umanesimo, il Rinascimento e l' Illuminismo è arrivata fino a noi? Ma se è questa (dove però il Nord, mi permetto di osservare, c' entra come i cavoli con la merenda), quale altra cultura, mi domando, bisognerebbe secondo il dottor Colombo studiare nelle nostre scuole? E a quale altra cultura, del resto, appartengono i libri che solitamente pubblica la casa editrice Garzanti di cui il dottor Colombo stesso è Presidente? Alla cultura degli Inuit? A quella islamica? E quali sono, mi chiedo ancora, «le parti importanti del pensiero che non si confà con il cattolicesimo» che la cultura «nord-occidentale» insegnata nelle nostre scuole ignorerebbe? Lutero e Spinoza, Nietzsche e Freud, Marx e Darwin, Foucault e Lévi-Strauss mi pare che qualche posto ce l' abbiano. E allora? O forse tutto si riduce a un semplice cedimento alla voga anticattolica che oggi va per la maggiore in certi ambienti?

link

Qual è il proplema che affiligge la giustizia italiana?

L' organizzazione degli uffici.

E a chi spetta?

Ai magistrati.

Quindi il processo breve è un primo passo nella giusta direzione?

Sì, purchè il magistrato sia sanzionato quando scade un procedimento.

Qualche tabella: link

venerdì 13 novembre 2009

Trans con il nome sbagliato

... strano nome - Fortunato - per un futuro trans...

... strana lingua il siciliano... che usa un nome maschile (stigghiu) per l' organo genitale femminile e un nome femminile (m....) per quello maschile...



canta Emma Dante in persona...

Ore 11: pausa caffè

Alessandro, mi dicono, si prese la briga di conquistar tutta la Terra,
non riesco a capirlo:
un buon caffè e la terra è bell' e scordata.

Questi grandi uomini secernono troppo sudore...

giovedì 12 novembre 2009

Matt Meola

Grande video di uno dei migliori surfer.

Ha bisogno di me

Colui che amo
mi ha detto che
ha bisogno di me

per questo mangio questo pane
per questo divido questa mensa
per questo guardo dove cammino


amen

SEMPLICITA': CALVINO E WALSER

A volte girare pagina procura un grande ristoro. Che pace si effonde in noi quando passiamo dal rigo impervio dell' ultimo giovane sperimentatore sintattico alla quieta ma non meno creativa pagina di Italo Calvino. Che serenità luminosa ci pervade nell' imboccare l' ultima ansa del barocchissimo labirinto futurista, quando questa immette nelle acque calme e pescose della prosa di Calvino. Ci viene da giurare che non tradiremo mai questa oasi perfetta di pace. Ma poi sopraggiunge la bonaccia. E qui ti voglio. Il marinaio poco esperto non sa che in alto mare la bonaccia puo' essere mortifera quanto la tempesta. Posso ben dirlo, la minaccia di tutte le "semplicità" è la spettrale stagnazione. Quel blocco che costringe il lettore a sfiancarsi e a iprecare mentre lo vedi che risale controcorrente la fiumana delle pagine con la sola forza dei suoi corti remi e armato di una volontà che va scemando a vista d' occhio. Non conosco molti libri di Calvino. E se ho rinunciato ad invadere il suo continente è proprio per il forte sentore di questo pericolo. Cosa che non mi è successa, per esempio, con altri testi dove pure veniva elargita grande povertà di spirito, quelli di Robert Walser per esempio. Ma perchè Calvino giù e Walser su? Cerco di dirlo. Il primo è un "costruttore", lo vedi sempre intento a montare le quinte e i fondali delle sue storie. Esamina in lungo e in largo i pezzi del suo lego e poi, con fare sicuro, incastra. Zac. Walser la sua vera storia ce l' ha alle spalle e non ce la racconterà mai. Probabilmente non è una storia piacevole, il suo problema è semmai di smontarla, di dissolverla. Deve dimenticarsela e farla dimenticare. Deve al più presto guadagnare una deriva e lo fa a suon di passeggiate ottuse e ottundenti. Tra le righe di Walser c' è tanfo di cloroformio, di farmacia. Un dramma si è consumato da qualche parte, lo sappiamo benissimo, eppure questo scrittore semi- deficiente non ne parla. Non sputa il rospo. Da lui con caveremo un ragno dal buco. Ma la possibilità di carpire qualche indizio punge e risveglia di continuo la nostra attenzione. Sotto le travi del racconto walseriano pulsa un cuore rivelatore (Poe) e questo bel tomo ha l' aria di non accorgersene. Dei cadaveri freschissimi sono stati occultati, si vede lontano un miglio. E lui niente, continua ad annusare i fiorellini di campo appena colti e a scappellarsi per salutare festoso una bellezza di cui è innamorato senza nessunissima chances Adesso fa tanto il poeta, lui. See, ma prima del primo rigo cosa avrà mai combinato? Di sicuro l' ha fatta grossa, te lo dico io. Questa coscienza che il vero dramma si sia già concluso nel momento in cui il reticente scrittore austriaco impugna lo stilo è una cosa decisamente frustrante. Ma perlomeno tiene a distanza la bonaccia. Perlomeno le radiazioni dell' orrore ci toccano e ci risvegliano come fossero potentissimi sali. Nonostante le apparenze Walser è un realista dal realismo fuori scena, anzi uno scrittore drammatico dai drammi dissimulati. Il dramma, il realismo, possono essere decisamente kitsch, possono accompagnarsi alla repulsa...ma non allo sbadiglio, non al vero spauracchio del prosatore semplice e leggero. Ecco che la leggerezza di questo "annusatore di fiori" ha trovato il suo anticorpo. Prima di Walser abbiamo visto cosa c' era. Ma cosa c' era invece prima di Dio? Probabilmente un inferno abitato da chi si è fatto questa domanda. Calvino è un dio e non ha senso chiedersi cosa c' era prima che cominciasse a raccontare. E' un creatore di mondi e prima di lui immaginiamo solo una noiosissima tabula rasa a cui possiamo disinteressarci. La sua leggerezza aerea non ci vaccina contro il tedio. E lo si vede. Montato e smontato il suo puzzle non ci resta altro da fare. E' lui stesso che ci aiuta ad aprire tutti gli armadi: nessun cadavere, niente di niente, il sangue è salsa di pomodoro e tutto il resto è solo cartone di prima qualità. Del resto sul suo conto non avevamo mai provato il brivido del sospetto. Lo spauracchio tipico degli scrittori "dai righi ben spaziati" è tutt' altro che esorcizzato, ne incombe ivece la presenza. Io lettore, che percorro le sue strade asfaltate privato del sacrificio che di solito sono chiamato ad elargire in cambio della ricompensa estetica, rimango spaesato. Poi lentamente mi accorgo che la mia assenza di sacrificio si trasforma in una "assenza" tout court. Infine c'è tutto un capitolo che non intendo aprire ma solo socchiudere. Con la Realtà Calvino ha vissuto drammi interessantissimi ma sono tutti fuori dalle sue storie, vengono dopo i suoi racconti, appartengono alla vita privata. Quando ha tentato sul serio di ordinarla secondo il suo rigore libresco gli esiti sono stati tristemente risibili, quindi interessanti

Per chi suona la campanella

Per capire cosa sia la "dimostrazione" di una tesi, la cosa più pericolosa consiste nell' evocare ricordi scolastici: siamo all' ultima ora, la quinta, un calabrese sulla pedana chiude alla lavagna una serie di passaggi matematici con un bel CVD: Come Volevasi Dimostrare. Il silenzio è generale, la platea (profondamente disinteressata) non puo' e non deve avanzare dubbi di sorta (anche perchè tra un minuto suona la campanella e si deve schizzare, guai a chi fa domande). Il mondo funziona così: da una parte la Verità di Ragione (che garantisce la sufficienza in pagella), dall' altra l' oscurantismo o il farfuglio soggettivista ed interessato.

Quando si parla di "dimostrazione", a qualcuno ancora oggi viene in mente solo la caricatura che ho appena descritto, la chiamerò Dimostrazione Mitica (DM). Sarebbe la dimostrazione che fa tacere tutti gli uomini ragionevoli così come faceva tacere gli scolaretti assonnati.

La logica è uno strumento potente, ma, in senso stretto, non sa dimostrare delle verità, sa solo trasportarle da un' affermazione a quella successiva.

Per giudicare vera la tesi dobbiamo giudicare gli assunti. Di più, la stessa strumentazione logica, a volte, è messa in discussione.

Il fatto che discussioni del genere esistano, non ci pone fuori dal dominio della Ragione. Significa solo che la DM non esiste. Significa che in simili discussioni si contrappongono e dialogano Uomini della Ragione.

Esempi.

1) Scienza. La scienza è fallibile... sì, lo so, il concetto è poco chiaro a chi rifiuta lo status di scienza a delle discipline per il solo fatto che sono più fallibili di altre.

Comunque è così: la scienza è fallibile, per cui, in questo ambito, non esistono DM poichè non esistono esperimenti cruciali. Eppure non è certo un ambito dove imperi un caotico soggettivismo. Ci si divide in continuazione e sui vari fronti battagliano gli Uomini della Ragione.

2)
Sant' Anselmo fornì la prova ontologica dell' esistenza divina, ma Kant (qualche secolo dopo) disse che, poichè non considerava l' esistenza come un attributo dell' ente, non poteva accettare l' argomento anselmino.

Il povero cultore della DM non sa che pesci prendere (di solito non ama le discussioni e, in assenza di una DM che le tronchi, va un po' in confusione e cerca di liquidare il tutto come cosa "poco seria").

Perchè non trattare l' "esistenza" come una caratteristica tra le altre dell' ente? L' argomento anselmino resta forte. Cio' non significa che Kant richiedendo un' "eccezione" non abbia frecce al proprio arco.

Comunque, visto che per le persone serie la campanella non suona e non si ha fretta di uscire dalla classe, si discute nei secoli, e su entrambi i lati della barricata stazionano Uomini di Ragione.

3) Godel dimostra l' esistenza di Dio, eppure, per molti, i principi della logica modale, se applicati ad un ente eterno, producono strani effetti. Si avanza il dubbio della liceità. L' obiezione, per quanto sensata, non è certo letale. Perchè mai rinunciare proprio su questo punto a principi dall' impiego universale?

Si discute: non esistendo la DM, su entrambi i fronti gli Uomini della Ragione espongono le loro ragioni.

4) Tesi: Dio è un matematico. Dimostrazione. Chiuso il discorso? Forse solo per gli scolaretti che sognano il trillo della campanella, per gli altri invece il discorso si apre. Accenno ad un paio di "botte": 1) perchè mai dovrei accettare il Principio di Ragione Sufficiente?; 2) perchè mai dovrei accettare il platonismo matematico? Accenno ad un paio di "parate": 1) perchè il mondo è comprensibile 2) perchè l' oggettività delle verità matematiche è di gran lunga la più potente che abbia esperito. Le obiezioni e le risposte sono contrastate ma ragionevoli, ci si alzale maniche della camicia e si discute: poichè la DM esiste solo nei ricordi scolastici di chi non studia da trent' anni, su entrambe le barricate prendono posto Uomini di Ragione.

5) Con un argomento probabilistico Pascal dimostro la razionalità dell' atto di Fede. Gli venne opposta la distinzione tra rischio ed incertezza: non era lecito estendere il calcolo probabilistico oltre il suo naturale dominio.

Si discusse, c' erano grandi Uomini di Ragione in entrambe le trincee e le loro armi erano affilate. La "guerra" intellettuale si tenne tra lo sgomento di chi ancora credeva all' esistenza di una DM in grado di setacciare la ragione e accumularla tutta da un lato.

6)
Tesi: la coscienza esiste ed è immateriale. Dimostrazione. Ma c' è chi opina, c' è chi, rigettando alcuni assunti, è disposto a considerare l' uomo alla stregua di uno zombi respingendo le conclusioni proposte a formulandone di alternative. Poichè l' argomento è di un certo interesse, si discute, si discute moltissimo tra Uomini di Ragione. Unico escluso è chi, avendo constatato che non esiste una DM, pensa di essere capitato in una gabbia di matti.

Fine degli esempi. Si è capito che potrei continuare all' infinito?

Si è capito che potrei tirare in ballo persini i teoremi della geometria euclidea con gli assunti respinti da Reimann? Si è capito che anche parecchie dimostrazioni della matematica pura vacillano (quelle ottenute per assurdo) se si opta per l' aproccio intuizionista di Brower?

Queste vie alternative non rendono la disciplina un manicomio inservibile a cui appiccare il fuoco. Anzi, forse esprimono le dinamiche più geniali della ragione umana!

Chi ricerca la Verità, compensi cio' che sempre manca con la fede.

Peccato per chi rende frettolosa tale ricerca perchè in realtà è interessato solo alla campanella e a precipitarsi sulla pastasciutta della mamma senza pensare più a niente...

Se costui sprezza il fragile ponte delle faticose dimostrazioni Ragionevoli (che purtroppo non sono mai Miticamente Risolutive), per "compensare" lo iato che lo separa dalla Verità, più che di fede avrà bisogno di solide superstizioni.

mercoledì 11 novembre 2009

Agenzia di collocamento

Per molti Dio è disoccupato, in quanto tale non merita nemmeno di esistere.

Se davvero se ne stesse tutto il tempo con le mani in mano, sarei seriamente preoccupato.

A questo punto dobbiamo tutti ispirarci alla preghiera di Etty Hillesum: "Dio, prega per me... e se proprio non puoi... fa niente, pregherò io per te...".

Sì perchè, tocca a noi credenti trovargli al più presto un lavoro. Vediamo cosa più si addice al buon Dio.

L' architetto? Oppure il chimico, o il biologo? Perchè non l' artigiano?

Noooo. C' è un' ipotesi più plausibile, una lavoro dove nessuno rende più di lui: il matematico!

Vediamo di dimostrarlo:

  1. nella nostra conoscenza di Uomini Ragionevoli un ruolo chiave è riservato al Principio di Ragione Sufficiente (mi appello all' autorità di Leibnitz, voglio vedere chi discute);
  2. tutta la nostra conoscenza dell' universo fisico è formalizzabile matematicamente (mi appello all' autorità di Livio Mario, se vi piacciono i classici scelgo Pitagora);
  3. anche l' evoluzione biologica sulla terra puo' essere ridotta ad un modello matematico (se non bastasse la teoria dei nodi evocata da Livio Mario allego un esempio tra i tanti);
  4. conclusione intermedia: tutto cio' che esiste è disegnato secondo regole matematiche;
  5. ma la matematica, appena supera soglie minime di complessità, perde la capacità di autofondarsi (mi appello nientemeno che all' autorità di Godel);
  6. eppure, stando al PRS, tutto deve avere un fondamento che giustifica; chiamo Dio il fondamento ultimo della matematica.


p.s. la dimostrazione implica il platonismo matematico; ovvero: gli enti matematici sono reali. Non vedo molti problemi, anzi, le certezze matematiche sono più indubitabili di quelle fattuali.

p.s. bella confutazione di Dawkins a cura di Landsburg che però, pur seguendo questo sentiero, si ferma un passo prima e finisce per sostenere che l' aritmetica fonda l' universo. O non gli piace Godel o non gli piace Leibnitz. A me piacciono entrambi.

add1

CTD

Avere bambini rende infelici. La cosa (già strana) era nota ma ora gli studi in merito si moltiplicano e sembrano avere tutti lo stesso segno: il bambino reca con sè un calo netto del benessere famigliare.

Eppure i bambini continuano a nascere. Prevalenza dell' etica? Istinto alla sopravvivenza della specie?... Cercasi Teoria Disperatamente...

Proposta: il genitore deve mostrarsi in pubblico semidisperato per poter godere del favore sociale.

add studio in controtendenza: la felicità aumenta per alcune categorie se si sostituisce il confronto longitudinale con quello della stessa famiglia nel tempo.

Democrazia fondata sul disprezzo

Ho sempre pensato che i media avessero un certo potere di influenzare il voto elettorale, ma limitatamente ad una categoria di persone: coloro che dis-prezzano il proprio voto.

Conferma.

Già, quando c' è di mezzo roba ritenuta seria - per esempio i soldi - l' ascendente dei media cessa per incanto. Miracolo!

A questo punto, la concentrazione dei media in poche mani resta un problema? Mah, vedete voi. Di sicuro esistono ricette da preferire rispetto a quelle che contemplano una sfilza di espropri e proibizioni.

Se le persone dessero più importanza al giorno delle urne, molti problemi svanirebbero.

E allora? Allora la soluzione è sempre quella. Far merenda con Girella? No: scommettere anzichè votare.

Chiamala pure "speculocrazia".

Tutta colpa di Dewey

Israel prende la parola su una questione che ci sta a cuore:

Galli Della Loggia coglie perfettamente il punto quando parla di un’ideologia che concepisce la scuola non come luogo di istruzione ma luogo di educazione...la grandezza di una società liberale sta nel lasciare ciascuno “libero” di prendere la via che preferisce, dandogli lo strumento principe per tale scelta: la conoscenza.

LINK

martedì 10 novembre 2009

La fioritura


... sprofondato tra acidi e ammoniache ancora ricordo...
ricordo l' aria mutata della primavera destinata a venire...
...
il vento che ieri suonava i flauti, è scacciato a frustate dal diapason dell' antenna...
...
ora leggo sui libri di questa celebrata stagione
e in assenza di un mondo...
cerco nel buio il fosfeno giusto che faccia fiorire almeno l' occhio...

Algide triangolazioni


A tu per tu il gelo in volto io fisso:
Lui fissa il nulla, io fisso dal nulla...

Coscienza peripatetica.

La coscienza esiste ed è immateriale. Uffa.

***

L' esordio apodittico va supportato con una dimostrazione rigorosa. Facciamo dunque quattro passi.

1 - Provate ad immaginarvi degli zombi. Facile, ciascuno di noi ha visto molti film dove la fanno da protagonisti.

2 - Provate ad esso ad immaginare degli zombi un po' diversi. Non proprio i soliti morti viventi che avanzano rigidi e con lo sguardo fisso nel vuoto, ma degli esseri in tutto simili alle persone normali. Sono zombi particolari ma non poi così differenti da quelli di Romero. Penso di non perdere per strada nessuno chiedendo questo.

3 - Bene, ora una prima conclusione: poichè siete riusciti a concepirli, ne consegue logicamente la possibilità che esistano.

4 - Ma cosa avranno tali esseri di differente rispetto alle persone normali? Semplice, la coscienza. O meglio, chiamo così questo differenziale.

Cio' definisce con precisione cosa sia la coscienza e perchè non possa essere descritta in termini fisicalisti.

Fine.

***

La dimostrazione è stata gentilmente offerta dal filosofo della mente australiano David Chalmers

Ha vinto Hitler

Oggi, tutti a festeggiare la caduta del Muro. Loro in prima fila.

Ma ieri.. solo ieri, in Italia...

Prime reazioni in sezione, parlano i capi:

«Che facciamo?». E Natta: «Ma caro Petruccioli, cosa volete fare!». Petruccioli: «Ma come cosa vogliamo fare? Telefonano da tutta Italia, non possiamo star zitti! Con quel che sta succedendo, come facciamo ad andare in giro con questo nome...». E Natta: «Vedi, io non considero intoccabile il nome... ma cosa volete fare... Qui crolla un mondo, cambia la storia... ha vinto Hitler... Si realizza il suo disegno, dopo mezzo secolo».

Chi conta?

Da noi - 2009 - per farti un' idea sul mondo che ti gira intorno compri il giornale. Esattamente come facevi ieri.

Ma altrove già ora non funziona più così, i blog hanno preso il sopravvento.

Specie se si parla di economia, i blog risultano mediamente più competenti e aggiornati. Non per niente nella blogosfera uno dei passatempi preferiti consiste nel ridere commentando gli strafalcioni che appaiono sui giornali. D' altronde è chiaro, chi firma l' articolo non ha all' attivo nessuna pubblicazione scientifica.

Consci di questo fatto, il Ministero del Tesoro americano ha convocato i maggiori blogger in una riunione semi-segreta. I direttori dei maggiori giornali sono stati trascurati. E si capisce.

Affrontare la crisi richiede anche un aiuto da parte dei Media e, oggi, i Media sono fondamentalmente loro.

link

ht: noisefromamerika

Religione e Scienza: differenze

L' equivoco consiste nel pensare che la prima si sostenga tramite la fede, mentre alla seconda basti la ragione. Guardandole da vicino si scopre che non è così.

Sia le verità della Scienza che quelle della Religione sbocciano da un mix di fede e ragione.

Poichè la scienza è fallibile, solo con un atto di fede posso pensare che quanto mi dice sia vero.

D' altro canto anche la Religione implica l' uso dell' intelletto: credo perchè ritengo di avere buone ragioni per farlo.

Tracciamo ora una più credibile distinzione tra i due ambiti.

Le buone ragioni per sostenere la propria fede religiosa si sostanziano in UNA teoria. Chiamiamola pure "dimostrazione di Dio".

La fede nella scienza invece si articola di volta in volta in teorie che procedono sempre in coppia: la prima è la teoria specifica, la seconda una teoria osservativa.

Le regole della finanza?

Dalla competizione fra borse...

Esportare la democrazia. Ma non verso i poveri

Above $2,700 per capita, democracies are less prone to violence than are autocracies. But most political violence happens in countries where income is far below that threshold; there, democracy is associated with a greater risk of bloodshed. … Although the risk of violence falls in the year before an election, it rises in the year after. … Election misconduct tends to be concentrated in countries that have low per capita incomes, small populations, rich natural resources and a lack of institutional checks and balances. Eastern Europe didn’t fit this picture. … Most of the countries in sub-Saharan Africa, however, have all the characteristics that undermine elections, giving them a mere 3 percent chance of an honest vote … Afghanistan is not exceptional; in fact, electoral misconduct there was almost inevitable. …

lunedì 9 novembre 2009

L' Italia supera la GB

e c' è anche chi ci crede.

Diabolica pedanteria


... con fare stanco e lento uscivano ancora parole ex cathedra... avanzavano verso i nostri orecchi come un intreccio di alghe morte...

Alla madre


Quando non ci fu più la misero nella terra
sopra di lei crescono i fiori, celiano le farfalle...
Alla fine era talmente leggera, che nel passare premeva il suolo appena
Quanto dolore ci volle per farla così leggera...

Istruzione, cultura, sapere, competenza, educazione.

Per orientarsi nel labirinto della pedagogia consiglio l' articolo di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere di ieri. L' ho trovato utile per rallentare il capogiro che mi coglie di solito quando il lessico del titolo irrompe sulla scena. E non vagolate sopra con il mouse strizzando gli occhi, il link non l' ho messo; lo metterò appena disponibile.

E' un articolo che prende duramente posizione contro la recente decisione di introdurre nelle scuole un' ora di Cittadinanza e Costituzione. Roba seria, che fa media, mica l' "educazione civica" incorporata con altre materie. Roba voluta dai paternalisti progressisti, questa volta in salsa Cattolica nella persona del prof. Corradini. La sventurata Gelmini rispose apponendo inconsapevole la propria firma.

Perchè opporsi, secondo il Galli?

Per non scambiare la scuola pubblica con un "percorso formativo"; la scuola non deve conferire identità ma solo gli strumenti per costruirsela liberamente.

Deve essere una scuola dei saperi, dove si torni ad imparare, dove l' unico valore sia la cultura. Non deve dunque educare, nemmeno ad essere un buon cittadino. Che non osi. Queste funzioni sono assolte da famiglie e scuole private (applausi).

La bontà della nostra Costituzione, per questa via, assurgerebbe a verità scolastica, alla pari dell' uno-più-uno-uguale-due. Sbagliato. E sommamente pericoloso.

La visioni del Galli seduce, non c' è che dire, chiama ad un approfondimento. Ma funziona? Puo' esistere in natura qualcosa che tenda in quella direzione? Lo spero.



link

Israel sul trittico conoscenza/abilità/competenza: link è anche un' ottica diversa: la formazione finalizzata crea "motivazioni"; la motivazione è un ingrediente essenziale per combinare al meglio abilità e conoscenze e produrre quindi una competenza. Ok, ma questo è piuttosto un argomento per liberalizzare la scuola che non per l' indottrinamento unico.

venerdì 6 novembre 2009

Colonna sonora per una foglia che cade

Esistono ancora nasi rossi disposti a roteare per bloccarsi al tocco in terra? Forse quello di qualche bambino qua e là che si è disincagliato dai televisori...

... esistono musiche che si fermano ad osservare? Si direbbe solo quella di Kirby, ma forse ci prende in giro come al solito...

Giò acqua...

... fa niente, si gioca lo stesso...

giovedì 5 novembre 2009

Le due sorelle

Leggendo l' ultima Enciclica papale qualcuno potrebbe essere tratto in inganno e pensare che etica ed economia si contrappongano. In realtà sono sorelle e non rivali. Vediamo da dove nasce il malinteso:

  1. dal fatto che si confonde l' individualismo con l' egoismo materiale (così come si confonde l' altruismo con il collettivismo). Possibile che non si noti come un individuo possa massimizzare la sua felicità attraverso comportamenti altruistici? Possibile che la cosa non faccia venire qualche dubbio a chi perpetra indefesso la confusione di cui sopra?;

  2. dal trascurare l' efficienza economica delle regole etiche; per esempio, interiorizzare il rispetto dei contratti e il rispetto della proprietà "rende" moltissimo in termini materiali a tutti i membri (individualismo) della comunità.


******

... in margine all' articolo di Guido Tabellini sul Sole 24 ore 5.11.2009 - p.1

La teoria degli oggetti significativi


Premesse della teoria:

  1. prendete un oggetto qualunque dal valore intrinseco piuttosto basso, potete scegliere anche un oggetto a voi caro;
  2. con il vostro talento crativo inventatevi una storia seducente che lo renda particolarmente significativo;
  3. adesso mettetelo in vendita.

Tesi:

Il valore del vostro oggetto s' impennerà. In altri termini: parte del valore soggettivo puo' sempre trasformarsi in valore oggettivo.

Come testare la teoria? Semplice, via e Bay.

Fermi, non fate niente, è già stato fatto. Funziona alla grande. I valori di partenza, se sotto i 2 dollari, si decuplicano.

P.S. ora avete capito meglio cosa sia la pubblicità e quale sia la sua funzione, specie nei paesi ricchi? Siete ancora dell' idea che "manipoli" le menti? Se siete ancora di quell' idea, perlomeno ora possiedete un concetto in più per indebolirla.

Fauna democratica

Avvistati alcuni votanti...



... a questo punto, anche in politica, molto meglio decidere sfruttando gli scommettitori...

... dalla democrazia alla futurarchia...

C' è sempre chi lavora gratis per la vostra felicità

Mi converrà o no? Dilemma!

Siete anche voi di fronte ad un crocevia? Avete anche voi una decisione cruciale da prendere? Qualcosa di veramente importante che probabilmente avrà effetti non trascurabili sulla vostra vita e sulla vostra felicità futura? Una questione che richiede la massima cura? Un affare che vi tortura con i suoi possibili esiti tutti imprevedibili?

In questi casi gli esperti in "felicità" sconsigliano di puntare troppo sulla propria testa.

Concordo abbastanza. Per fare una scelta intelligente bisogna affidarsi alla migliore intelligenza in circolazione e se vado a vedere la classifica che ho stilato a suo tempo, la mia non sta esattamente in cima alla lista.

Allora il problema è praticamente risolto, basta vedere cosa sta in cima alla lista.

Siccome anche la vostra classifica sarà simile alla mia, non indugiate e connettetevi al più presto con la più potente intelligenza a cui potete avere accesso, per esempio qui.

Unica condizione: gli esiti possibili della vostra decisione devono essere minimamente misurabili a posteriori.

Adesso smettete di arrovellarvi e andate a riposare o a divertirvi: gli scommettitori lavoreranno alacremente (e gratis) per voi, lasciateli fare; non pensate e non disturbate.

Al midollo della questione

Abbiamo già visto come molti si diano un gran da fare per prolungare la penuria di reni disponibili per i trapianti; costoro si oppongono alla compravendita dell' organo, per costoro i reni non sono bistecche qualsiasi. Nella discussione seguita al post, persino una persona bisognosa di trapianto, con un quotidiano di dialisi, si opponeva alla soluzione più logica che avrebbe risolto tutti i suoi problemi all' istante.

Siccome le idee hanno conseguenze e le idee perverse hanno conseguenze perverse, applicando il medesimo schematismo al midollo osseo si ottengono i medesimi (perversi) risultati, se possibile ancor più evidenti.

La dazione di midollo osseo è considerata infatti dazione d' organi, è quindi possibile solo nella forma di donazione, la compravendita è vista come barbarie. Nessuno si stupisca se, quindi, di midollo ne circola pochino, praticamente niente. Eppure per molti è vitale averne a disposizione. Sappiamo che il secondo rene è di fatto inutile finchè ne abbiamo due; il prelievo di midollo è se possibile ancor più irrilevante per la persona che vi si sottopone: in poche settimane cio' che gli è stato tolto si riformerà.

Fortunatamente esiste un mercato nero che salva molte vite e consente di aggirare i ragionamenti perversi.

mercoledì 4 novembre 2009

In attesa della perfezione

Ancora due parole sulla compatibilità tra prova cosmologica e darwinismo. Riparto da qua...

Gould impallina l' ipotesi della direzionalità ("Gli alberi..." cap XIV) lasciando però aperta una strada: si potrebbe sostenere che una spinta direzionale interessi le singole linee evolutive, anche se a livello empirico la cosa è tutta da dimostrare ("Gli alberi..." p.202).

A questo punto ci sarebbero due forze all' opera: una neutra, o cieca (evoluzione complessiva) e una direzionata (evoluzione localizzata). L' esito finale sarebbe un' evoluzione debolmente progressiva ma pur sempre tale.

Ma come è possibile che l' evoluzione localizzata non segua quella generale? Qui entra in gioco la cultura (memi). Mi sia consentita una breve speculazione.

Poniamoci una domanda retorica: come immaginiamo l' organismo più adatto a vivere sulla terra? Probabilmente sarebbe intelligentissimo e dalla capacità di calcolo sufficientemente ampia per poter predire e far fronte ad ogni cambiamento ambientale.

Questa vita non conoscerebbe estinzione. Per definizione.

Il secondo posto sulla scala della perfezione - la perfezione biologica, quella che garantisce dall' estinzione - spetterebbe a chi possiede quelle stesse doti anche se in misura appena inferiore.

E' vero, l' evoluzione in sè non ha direzione, ma, imbeccati da Gould, concentriamoci solo sulle singole linee evolutive, in particolare su quelle linee in grado di produrre cultura (memi).

La cultura, innanzitutto, diversamente dalla vita, evolve in modo più chiaramente progressivo (meccanismo lamarkiano).

Ancora più importante: la cultura è in grado di diffondersi e costituire un brodo primordiale interagendo con l' evoluzione biologica. Esempio di interazione: nella nostra società il successo è facilitato da un alto IQ che quindi, nella logica darwiniana, alla lunga verrà selezionato e si diffonderà. Lo capiamo tutti, se la stupidità impoverisce e rende amara la vita, gli stupidi avranno più difficoltà a riprodursi.

Conclusione: partendo da forme di "vita minimale" il meccanismo darwiniano mette in moto, sebbene indirettamente, una tendenza statistica alla complessità. Il post precedente che ho linkato si fermava qui. Ora siamo in grado di aggiungere qualcosa.

Possiamo dire che, toccata una certa soglia di complessità, quelle linee evolutive in grado di produrre microambienti culturali saranno inevitabilmente interessate da una successiva evoluzione nel senso della complessità e del perfezionamento. Un progresso che, questa volta, non sarebbe solo il frutto statistico di una serie di estrazioni alla lotteria.

P.S. Forse già Darwin pensava a qualcosa del genere distiguendo l' evoluzione biotica da quella abiotica. Per l' idea dei "memi" e della "cultura come brodo primordiale" rinvio a Dawkins (Il gene... cap. 11)

martedì 3 novembre 2009

La sveglia

La Corte del'Unione Europea ha stabilito oggi a Strasburgo che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e del diritto degli alunni alla libertà di religione.



Ottimo! Sarà difficile per gli ambienti cattolici non udire il trillo argentino di questa sveglia! Speriamo li ridesti dal sonno inciucista (vedi ora di religione) di questi ultimi anni e li riconduca su uno dei pochi fronti in cui hanno sempre combattuto come vera "avanguardia" di libertà; parlo naturalmente della lotta per dare anche da noi un ruolo centrale alla scuola privata.

Maritini inaffidabili





I promessi sposi


Poichè non ho potuto leggere tutto quanto precede, chiedo in anticipo di essere scusato se le mie considerazioni sono state anticipate o se i miei interrogativi hanno già ricevuto risposta.
Miriam ha proposto argomenti interessanti per un adolescente di oggi. Visto che non si lascia mai sola una signorina in questi frangenti, mi affianco a lei nel sostenere la debordante ricchezza tematica dei Promessi Sposi.
Ammetto subito di non avere nessun rapporto con le attività didattiche e di non sapere nemmeno cosa passi per la testa di un minorenne, cio' nonostante mi rifiuto di considerare poco attrattivi alcuni temi che informano il Romanzo. Sopratutto sostengo con forza la loro bruciante attualità.
Miriam, hai già parlato di Don Abbondio, un tale che ci passa davanti ogni giorno tre volte al giorno. E in più, come se non bastasse, me lo ritroverò nello specchio anche domani mattina. Ti ringrazio di avermi tolto questo peso, una fatica in meno.
Il mio contributo arricchirà la tua lista con altri tre soli punti.
Il capitolo sulla peste contiene la prima lezione di un corso di Sociologia. Poi anche la seconda e la terza. Siamo introdotti alla Psicologia delle Masse senza che si debba rinunciare al godimento artistico. Siamo pronti per Ortega Y Gasset o per Elias Canetti. Penso al fenomeno dell' untore: si potrebbero estrarre citazioni buone, ad esempio, per una discussione ogni tre che si fanno nei vicini forum di fahre improntati all' attualità. E' abbastanza attuale?
Il capitolo sull' assalto ai forni contiene la prima lezione di ogni corso di Economia degno di questo nome. Poi anche la seconda e la terza. Penso all' aberrazione dei prezzi controllati e al popolo bestia pazza: si potrebbero estrarre citazioni buone, ad esempio, per una discussione ogni due che si tengono nei vicini forum sull' attualità. Si va dalle commissioni sulle ricariche telefoniche, fino ai problemi negli stadi e alle manifestazioni di piazza. E' abbastanza attuale?
E non dimentichiamoci infine il "sugo" della storia. Contiene la prima lezione di ogni corso rispettabile di Etica. Poi anche la seconda e la terza. Penso al concetto manzoniano di Provvidenza e alle incomprensioni a cui va soggetto, mi impressiona la ricchezza di riferimenti all' attualità che si potrebbero fare: un arguto commentario alle spericolate cronache intorno al recente tsunami, uno scavo sulle basi logiche delle ossessioni climatiche e del pensiero isterico-catastrofista, una delucidazione quanto mai urgente sui concetti oggi indistinguibili di male e di ingiustizia.
Mi fermo qui per ora, basta che sia chiaro che Manzoni vive e lotta insieme a noi, la sua spada ci divide ancora profondamente e, se compresa, deve farci litigare nel dialogo proprio per quello che dice.
Le sue tematiche sono roventi e seminatrici di zizzania, la sua semina si tiene oggi, ora.
Forse chi propone una "soluzione" non va di moda, forse l' adolescente preferisce il lamento del disperato che si limita a comunicarci il suo fremito. Io invece considero l' interiezione, i bronci e i musi lunghi abbastanza demodé.
Questo per quanto riguarda "il contenuto". Il linguaggio è tutt' altra cosa. Probabilmente, qua e là, devono soccorrere forme di "mediazione", ma su questo punto lascio volentieri la parola al didatta.

lunedì 2 novembre 2009

Ricostruisci ogni giorno e per sempre la mia dimora

... sculture cristiche nel legno (link perduto)...

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Dio, benedici qesto pane. Mio Dio, non ti lascio finchè non benedici questo pane.

Dio, tu che sei possente ricostruisci la mia dimora. Apparecchia la mia tavola. Fallo presto, prestissimo. O Dio, ricostruisci la mia dimora ogni giorno e porta il pane alla mia tavola.

Egli Che è prescelto ricostruirà la Sua dimora presso la mia, lo farà presto, prestissimo, nel corso della mia vita lo farà. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora presso la mia!

Egli Che è grande ricostruirà la Sua dimora presto, prestissimo, già durante la mia vita l' avrà ultimata. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora presso la mia!

Egli Che è onorato, fedele, giusto, pio riapparecchierà la Sua tavola presto, prestissimo, durante la mia vita lo farà. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora e apparecchia la tua tavola accanto alla mia, mangeremo insieme già nella sera della mia vita!

Egli Che è puro, unico, possente, saggio, re, dotto, forte, prode, liberatore, giusto ricostruirà la Sua dimora presto, prestissimo, già durante la mia vita lo farà. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora presso la mia!

Egli Che è santo, pietoso, onnipotente, forte ricostruirà la Sua dimora presto, prestissimo, durante la mia vita già potrò vederla. O Dio, ricostruisci la tua dimora presso la mia e apparecchia la tua tavola accanto alla mia. Mangeremo insieme il pane di vita eterna di cui mi farai dono. Lo mangeremo come amici. Lo mangeremo presto, prestissimo.



riadattamento di una preghiera ebraica pasquale link

L' illusione dell' ateismo

Guardando alla vita terrestre e alla sua evoluzione secondo le lenti della biologia moderna, esiste una possibilità di vedere all' opera l' azione di un "Dio architetto"? Ovvero, la prova cosmologica dell' esistenza di Dio è supportata dalla scienza moderna? Mentre la risposta affermativa sembra piuttosto facile avendo in mente le teorie astronomiche (es. Big Bang), alcune pietre d' inciampo intralciano il cammino di chi prende in considerazione l' evoluzionismo della vita sulla Terra.

Poniamoci dunque la domanda concentrati sulla biologia. Per una risposta affermativa si raccomanda di notare come i processi evolutivi appaiono "direzionati": dal semplice al complesso. E, inoltre, come sommamente complessa sia quel prodotto che chiamiamo intelligenza umana. Attenzione però a non confondere quanto detto con la fantomatica spinta interiore di lamarkiana memoria che gli organismi avrebbero ad evolvere in un certo senso.

Il mondo che ci circonda esiste per filtrare e produrre intelligenza? La scienza non si pone queste domande, tuttavia, trasferendo il piano del discorso in ambito filosofico, è lecito valutare se l' interpretazione sia compatibile con i fatti che la scienza stessa ci mette a disposizione.

Le mutazioni saranno anche casuali, l' ambiente sarà anche costituito da un insieme di fenomeni dall' origine casuale, sta di fatto che questo impulso e questo filtro, selezionano gli organismi in modo da privilegiare nel tempo una crescente complessità organizzativa fino a raggiungere livelli sorprendenti, come nel caso dell' intelligenza umana.

Se il mondo è un posto dove i tipi intelligenti sono anche i più adatti a campare, allora una certa spinta verso la complessità esiste. Uscendo dall' ambito scientifico, la domanda "chi spinge?" diverrebbe ragionevole.

Obiezione dell' onnipresente Gould: l' ambiente seleziona il più adatto, ok. Ma se andiamo a vedere quali organismi siano risultati i "più adatti" nella storia della vita, ovvero quali organismi resistono meglio alla selezione, notiamo che tra essi la maggioranza è estremamente semplice.

Vero, cio' non inficia l' esistenza di una spinta verso la complessità, almeno sul nostro pianeta.

Si potrebbe insistere che, per quanto sia inconfutabile una spinta verso la complessità, bisogna mettere in conto eventi catastrofici - sempre possibili - tali da estinguere anche le intelligenze più sofisticate. La spinta in "avanti" sarebbe dunque compensata da una pari spinta all' "indietro".

Gould convince: i meccanismi dell' evoluzione non garantiranno mai un progresso lineare e generale verso forme di vita più sofisticata, si avanza a tentoni, non tutti avanzano, e a volte si torna indietro.

Resta vero comunque che esiste una tendenza statistica alla comparsa nel tempo di forme mediamente (non modalmente) sempre più complesse. Si procede in avanti a tentoni ma si procede. Perchè, tanto per fare un esempio la vita non tende ad arretrare ma piuttosto ad avanzare? Non tutto è una lotteria, come potrebbero concludere i lettori frettolosi di Gould.

A proposito, importante: l' approccio proposto è indifferente all' intrinseca probabilità che sorga la vita umana date certe premesse iniziali. La "spinta direzionale" (trial and error) esisterebbe comunque, indipendentemente dal numero di "trial" che forza e dal numero di "error" che frena. Nel tempo, prima o poi, l' improbabile accade. Se sulla terra l' uomo sia comparso sfidando leggi probabilistiche, l' importanza è relativa. Cio' che conta è che la "direzione" sia quella.

Ironia: l' analogia proposta si attaglia meglio all' evoluzione pensata nei termini di un ultradarwinista ateo come Dawkins, rispetto ai medesimi processi pensati da uno studioso come Gould che appare molto più incline a concessioni verso la sensibilità religiosa. Non a caso è Dawkins a parlare di "gene egoista", ovvero ad introdurre la metafora di una volontà in azione che spinge e spiega i processi evolutivi. La metafora di Gould è invece quella della "lotteria", una metafora decisamente inservibile ai nostri fini.

E' pur vero che ad un Dio di questo genere l' appellativo di "architetto" sta un po' stretto; pensiamolo pure senza inconvenienti come un "chimico" o un biologo.

Quale mondo dovrebbe consegnarci la scienza per mettere in crisi l' ipotesi appena formulata? Semplice, un mondo caotico dove ricorsivamente e ineluttabilmente si ripropongono sempre le medesime forme di vita prive di una complessità minimale nonchè di un' ambizione a raggiungerla intrappolate come sono nella loro gabbia ciclica.

Da notare che chi accoglie questa versione della prova cosmologica, deve dismettere ogni condanna e disprezzo del mondo, atteggiamento diffuso tra molti religiosi "puritani": la prova di Dio dipenderebbe infatti dalla particolare attitudine dell' intelligenza a valorizzare le risorse mondane e a potenziarsi con esse.

add: link

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Considerazioni sul cap. IV par. 5 di Roberto Timossi: "L' illusione dell' ateismo"