lunedì 23 marzo 2009

Accesso ai sanitari: il bagno come risosrsa scarsa

... lascia perdere cene, aperitivi, viaggi, risate, iperboli, frizzi & lazzi...


... concentrati sulle procedure e calibra la routine, è lì che il Cobra si annida, colpisce e inocula le tossine della necrosi interpersonale...

mercoledì 18 marzo 2009

Voglia di fermarsi.

Se mai la tribù primitiva che ci abita da qualche parte nell' immaginario rinvenisse l' arma segreta con cui opporsi ad ogni movimento "in avanti", non lo scoprirebbe mai in una lega miracolosa da cui forgiare i ferri delle sue lance...


... piuttosto nella magia di una filastrocca, di un limerik, di una formula, di un abracadabra, di una conta secca che sanno ritmare solo labbra esercitate a sifonare il veleno del Mamba Reale dall' arto lillà degli spacciati...

Quando la confezione è tutto

La Lega propone che lo stupratore, qualora si sottoponga volontariamente a castrazione chimica, possa usufruire di alcuni vantaggi nello scontare la sua pena.



Siamo alle solite, il PD si oppone? No, grida alla "barbarie" usando la voce della capogruppo in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. Certi spettacolini tristi non riescono proprio ad evitarli, manco ci fosse ancora di mezzo l' imbarazzante presenza di qualche reperto della "sinistra radicale" o il folklore molisano di un Di Pietro. No, ora che si sono liberati del "vecchio" e dell' "impresentabile" si accorgono di essere loro stessi impresentabili.



In questa "indignazione" sta tutta la sconfitta culturale - prima ancora che politica - di un' ideologia che ha lasciato sul campo cervelli in perenne ricerca di una bussola e provvisti solo di un noioso e prevedibile istinto animalesco verso il pol. corr.



Scommettete che, come già successo decine di volte, passato qualche tempo dall' "indignazione scandalizzata", quando si saranno calmate le acque, dalle file che ora berciano la loro contestazione, si avranno proposte similari salvo che nella confezione?



Sì, perchè i termini della proposta sono più che ragionevoli, si tratta di uno scambio: tu mi dai la garanzia di non ripetere il reato e io ti sconto la pena. Si puo' non essere d' accordo, si puo' proporre una diversa formulazione dello scambio, ma scandalizzarsi in nome della "civiltà" e delle "barbarie" è materia per lo psicologo prima ancora che per il politico o il sociologo.



Ma qui c' è anche qualcosa in più: come poter dare credito a queste persone che fanno finta di difendere la scelta individuale in occasione del testamento biologico o in casi ancora più delicati, quando invece mettere enfasi sulla scelta individuale del condannato non attenua in nulla la loro ennesima crisi di nervi? Forse del pro-choice non frega niente a questa gente. Quel che importa per chi ha solo una "confezione" da offrire e una storia da nascondere, è il brivido che prova a tirare una sassata contro l' ogiva istoriata di qualche Cattedrale che ostenta invece con orgoglio millenni di saggezza e di presenza sostanziale sul campo accanto all' Uomo.

giovedì 12 marzo 2009

Con la sua parlata grassa...


... e con quell' ornamentale crepitio di catarri insinuati tra le bollicine del bianco... quando si dismetteva frettolosamente in un cantuccio il bombardino al termine del servizio bandistico (un funerale) e ancora in divisa erano già pronte le coppie... e si contestava al dirimpettaio un punto a pinacola... e si profanava il cielo per l' anomala concentrazione di assi... usando sempre la parola più giusta, quella che non svilisce in farsa un' incazzatura che pur festosa doveva restare autentica, quella parola che solo il dialetto di confine vende sottobanco, l' unica parola che s' intona con il rigolo che scocca dietro la pergola, l' unica che sposa bene i campanellini dei flipper... mentre in un contrappunto di sordi bip un lazzarone in ciabatte spinge il primo supermario verso una curva a gomito. Impermeabile al terzo tocco che chiama l' ignara Madre alla Santa Messa.

Fascista sarà lei

Sto leggendo l' ultima fatica di Jonah Goldberg. Ci si concentra sull' uso della parola "fascista" e di come viene usata in America nel dibattito politico. O meglio, di come viene usata quando si vuole evitare qualsiasi genere di dibattito.



Ho trovato l' argomento appassionante, anche perchè non mi sembra che le idee del nostro soffrano granchè una volta traslate nel contesto italico. E poi, con B. al governo, la lagna e l' insulto con abusi linguistici diventa puntualmente assordante (deve essere un riflesso super condizionato per gratificare se stessi e la propria autostima visto che dal punto di vista elettorale la cosa non paga).



"Evitare il dibattito". Pratica eminentemente "fascista", penserà qualcuno. E siamo già al cuore della questione.



Anche JG ha notato infatti come la parolina ricorra in bocca a chi vede fascisti dappertutto, tranne che allo specchio.



Ha notato poi come nell' immaginario di costoro la "società ideale", per come la descrivono, assomigli in modo imbarazzante ad una "società fascista", basti pensare all' ossesione per la "giustizia sociale".



I fumi alzati dai camini di campi di concentramento hanno coperto davvero molte cose (e non parlo certo dei treni che arrivavano in orario). Peccato. E meno male che qualcuno cerca di dissiparli tentando di capire da dove diavolo arrivasse l' enorme consenso che ha fatto partorire alla democrazia (madre legittima) un mostro del genere.



Griffin, Gentile, Nolte, Furet, Arendt, Robinson... Goldberg non si nasconde che la "definizione" di fascismo sia piuttosto vaga e quindi idonea a costruire un contenitore vuoto da riempire a seconda del bisogno estemporaneo.



Eppure un profilo ideologico puo' essere stilizzato. Poi, ci si allontana un attimo e si valutano le somiglianze per capire dove bazzicano oggi i figli legittimi. Sorpresa: è la "sinistra progressista" a sfoggiare i cromosomi più compatibili, la storia e la teoria confermano. Avviso: traduco "liberal" con "sinistra progressista", non credo che così facendo s' ingenerino equivoci depistanti.



JG fa innumerevoli esempi tratti dall' attualità dell' abuso linguistico a cui il termine fascista è stato sottoposto, non c' è solo accademia ma anche parecchi casi concreti: nella serie West Wing della NBC, chi sostiene i "buoni scuola" viene liquidato come "fascista". Esiste qualcosa di meno "fascista" dei "buoni scuola"? Una delle poche domande a cui l' universo tutto degli specialisti darebbe risposta concorde.



Presentando situazioni con un simile gradiente di assurdità, è facile per JG rendere interessante il suo voluminoso libro.



Attenzione, JG non vuole arrivare a dire che chi si schiera per la "sanità socializzata" o per lo "smoking ban" sia un fascista in pectore. La sensibilità per l' ambiente non basta a renderti una camicia bruna che marcia con il passo dell' oca. Intende invece attaccare un' assunzione granitica, e cioè quella per cui siano i conservatori ad avere pericolose contiguità con il pensiero totalitario di stampo fascista. E' vero semmai il contrario, sono i "modernisti" a rischiare.



Prima di degenerare nell' orrore, Fascismo e Nazismo erano due ideali utopici che seducevano i cuori più magnanimi e inclini alla giustizia sociale. Erano quelli bei tempi, tutto era più trasparente anche per lo storico: particolarmente sintomatico l' idillio naturale che personalità chiave della "sinistra" intrattennero con le idee e gli apparati fascisti, basti pensare che Mussolini era il dichiarato modello di riferimento per F. D. Roosvelt e per il suo New Deal. Il rosario di nomi e fatti lo lascio sgranare a JG (per l' Italia hanno detto qualcosa la Serri e Battista).



Solo quando i regimi caddero in disgrazia macchiandosi dei noti orrori, partì la retorica della presa di distanza. Una campagna di successo, visto come ha ridotto il nostro povero senso comune e soprattutto il nostro linguaggio quando litighiamo parlando di politica.



A cio' si aggiunge che Stalin cominciò a bollare come "fascisti" tutti quei socialisti "sleali", a partire da Trotsky. Anti-fascista con il bollo, dunque, divenne solo lo staliniano puro sangue.



Il fascismo, una volta compreso, non può essere certamente etichettato come un movimento di destra. Chi non ha recepito il messaggio di De Felice, magari avrà più facilità con quello di un giovane brillante come JG.



L' errore centrale, ammonisce l' autore, consiste nel pensare comunismo e fascismo come contrapposti. Non lo furono mai sia nella pratica che nelle idee. La guerra che si fecero fu rabbiosa come possono esserlo solo quelle tra parenti strettissimi che reclamano la medesima eredità.



Impressioni personali. Condivido l' idea di fondo, ho sempre mentalmente considerato il Movimento Sociale a sinistra, e certe convergenze che qualcuno giudica sorprendenti non mi hanno mai sorpreso, chissà perchè.



Il dibattito sui "sindaci sceriffo" mi sembra sintomatico. Perchè se un sindaco di sinistra vuole far rispettare con rigore la legge deve essere attaccato tanto pesantemente? Non vedo vere ragioni al di là di quelle ideologiche: una sinistra che usa certi metodi non potrà più distinguersi da cio' che lei stessa ha sempre chiamato con disprezzo puerile "destra fascista", non potrà distinguersi visto che la demarcazione non puo' essere certo reperita nella sostanza. Questa impotenza fa scattare spaesamento, rabbia e aggressione politica.



Lasciamo perdere la tesi azzardata per cui il primo esperimento fascista lo si ebbe nell' America di Woodrow Wilson. Resta comunque una pietra d' inciampo: il razzismo dei Nazisti. Goldberg non la elude. Troppo lungo descrivere la sua traettoria (che non convince fino in fondo), vi partecipo solo la domanda con cui inizia l' esposizione: perchè la Sinistra quando parla delle "Pantere Nere" o dei "Fratelli Mussulmani" o di "Hamas" non mette mai al centro la natura razzista di questi movimenti?



JG è ideologicamente schierato in un movimento dove non tutti concordano sulla sua linea. Ecco un video (in inglese) dove dibatte con un altro libertario di stampo più progressista, Will Wilkinson.

martedì 10 marzo 2009

Nick Naylor docet

Nick
http://snipurl.com/djumn

e dal sito di
British American Tobacco Italia

Come giustificate il fatto che il vostro lavoro consiste nel vendere un prodotto dannoso per la salute?
Le sigarette sono un prodotto legale che, secondo le stime, viene consumato con piacere da un miliardo di adulti in tutto il mondo. Il nostro lavoro consiste nel fornire marche di alta qualità ai nostri consumatori. Riteniamo che le scelte dell'individuo siano un diritto fondamentale. Sosteniamo il diritto degli adulti consapevoli dei rischi del tabacco di decidere liberamente se fumare o meno. Riteniamo che la decisione consapevole di un adulto di concedersi il piacere del fumo, a fronte dei rischi che comporta, non sia più criticabile di tante altre scelte che tutti noi facciamo riguardo al nostro stile di vita. Comprendiamo le preoccupazioni che circondano il nostro prodotto e dedichiamo ogni sforzo a condurre la nostra attività in modo responsabile, in un settore che è al centro di molte critiche. Condividiamo la volontà di quanti operano nella sanità pubblica di ridurre l'impatto del fumo sulla salute e ci impegniamo a collaborare con i governi e le istituzioni sanitarie a questo fine.

La muta degli alfabeti...

Ricordi quando uomini baffuti ragionavano con lentezza peritosa dando manate sul quarto più adiposo del cavallo... o caricando lo schioppo?


Ora si arrangiano come possono masticando senza dentiera una lingua acuminata, crepitante e infarcita di "staccato" anglofono...



Le nuvole scorrono su quelle teste in faticoso fermento, ora come allora. Il passero sul rametto riceve nuovi incomprensibili versi rimandando sempre il medesimo...

Nel paese che non conosceva stupore...

... le conversazioni si raccontavano cio' che non era mai successo... lo scultore dava forma ad una serie di quasi-niente...

... altre bottiglie scolpite da Yu...

I grammofono suonavano senza sosta musiche che non erano mai esistite...



... tutto affinchè ciascuno non indovinasse mai dov' era e perchè...

lunedì 9 marzo 2009

Tavola rotonda peripatetica

Modero io; partecipano tutte le voci che ho in testa...


...diritto di replica garantito all' eco... basta solo che le parole non si ascoltino affinchè sviluppino il giusto contrappunto nonsense, un motore potententissimo che conduce invariabilmente... where the sun keeps shinin' through the pourin' rain, Goin' where the weather suits my clothes, Bankin' off of the northeast wind, Sailin' on a summer breeze, Skippin' over the ocean like a stone... Buon viaggio.

Facce scelte per mantenere un segreto


Nessuno dal mio viso ebete indovinerà mai cio' che penso...

venerdì 6 marzo 2009

Clorofilla

... senza volontà, senza decisioni, senza delibere, senza ragionamenti, senza illuminazioni, senza valutazioni, senza induzioni né intuizioni...


... fin troppo naturale...

... troppo naturale per come si è formato, per come si è ritagliato, per come si è colorato... Una volta tanto niente vernici, solo clorofilla.

martedì 3 marzo 2009

Voucher di cultura

I finanziamenti alla cultura? Meglio trasferirli verso il consumatore distribuendo una moneta ad hoc. Idea di bruno Frey. Le obiezioni in merito sono tutt' altro che insormontabili.

La crisi pensata velocemente tutta in una volta

Alcune considerazioni sulla crisi finanziaria messe giù alla rinfusa.



  1. Cause: il rischio incorporato nei nuovi strumenti finanziari non è stato ben gestito. La parte migliore dell' economia comportamentale che si occuopa delle psicobolle (The Nudge) puo' dire la sua in merito. Sembra accertato che esistano forme di contagio che si scatenano con un effetto a valanga. Le teorie sulla stupidità sono da preferire rispetto a quelle sull' avidità.
  2. Causa: Basilea
  3. Causa: crescita cinese

  4. Cause: sfortuna.
  5. Cause: media.

  6. Causa: panico e solo panico per una mancanza di liquidità, altro che subprime.

  7. Causa: la finanza è dinamica le regole sono fisse e vengono facilmente superate. negli ultimi anni l' innovazione ha accelerato drammaticamente.

  8. Cause: le politiche pubbliche del credito facile hanno destabilizzato il sistema. Da notare che la BCE rispetto alla FED ha avuto comportamenti più in linea con le teorie liberiste.

  9. Cause: rendimenti finanziari iperbolici dovuti a dual tax nella regolazione fiscale - Unicredit paga l' 11% di tasse, io, con la mia partita iva il 53.(Intervento di Giannino a questa conferenza).

  10. Cause: fallimento delle agenzie di rating. Chiediamoci però anche qual è la storia di queste istituzioni?

  11. Cause: regole contabili mal congeniate.

  12. Cause: le porte girevoli tra Wall Street e il Tesoro. Il regolato mangia il regolatore. Leggi Bhagwati sul 24 ore 2.6.09 p. 6 8il mercato è ferito ma vivrà a lungo)

  13. Cause: troppo grandi per fallire. on è questa una formula che "nazionalizza" le grandi banche ben prima della crisi?

  14. Causa: capital requirements, and their perverse encouragement of banks to hold securities instead of the underlying mortgages (Kling).

  15. Cause: voler implementare una forma di welfare attraverso le banche a cui si faceva l' occhiolino. Il mito della casa per tutti e dei prestiti non garantiti ha avuto ricadute pesanti. A fallire è stato soprattutto il capitalismo del Buon Samaritano. Date un' occhiata alle mail tra i manager di freddie fannie.

  16. Cause: l' importanza dei profitti a breve negli schemi compensativi dei managers.

  17. Causa: le restrizioni all' immigrazione hanno fatto crollare i prezzi delle case.
  18. Causa: il falso ottimismo. Vedi i post taggati "great stagnation" oltre ai commenti al libro di Tyler Cowen.

  19. Prima di criticarla, non dimentichiamoci cosa dice la teoria ortodossa dei mercati finanziari.

  20. False soluzioni. Le accuse verso gli speculatori hanno poco senso. Paradossalmente lo speculatore al ribasso favorisce comportamenti prudenti.

  21. False soluzioni. Il primo fallimento di Obama: salvare nazionalizzando ha spaventato definitivamente gli investitori, l' unico soggetto in grado di ripristinare la fiducia che è poi il vero problema. Alesina 24 ore 3.3.2009. Sembra si ripetano pedissequamente gli errori del New Deal.

  22. False soluzioni. Le regole contano. Anche per questo a volte ce ne vogliono di meno per avere più trasparenza. E siccome ce ne vogliono anche di buone ci si accorgerà quanto queste siano coerenti con l' impianto liberista.

  23. False soluzioni. Più regole purchessia. Ma la crisi viene proprio dalle porte girevoli tra Wall Street e il tesoro. Le regole non sono la via. Bhagwati sul 24 ore 2.6.09 p. 6 8il mercato è ferito ma vivrà a lungo

  24. False soluzioni. La spesa pubblica spiazza quella privata. Non illudiamoci sullo stimolo fiscale.

  25. False soluzioni. Una volta formatosi il consenso per liberare le mani allo Stato, tutto si paralizza. Dove mai indirizzerà il suo capriccioso quanto poderoso intervento?

  26. False soluzioni. L' equivalenza ricardiana parla chiaro: le tasse ribassate dallo stimolo fiscale finiscono nei risparmi per pagare le maggiori tasse future.

  27. False soluzioni. Più regolamentazione? Ricordiamoci che la crisi nasce in USA su mercati che sono mediamente molto più regolamentati rispetta a quelli europei. Ce le siamo dimenticate le polemiche sull' entità delle pene? Leggi come sarabanes e Oxley non ci dicono niente?

  28. False soluzioni. Chi ci salva dalla crisi, la politica? Veramente la politica con le sue banche nella crisi ci è caduta come e più degli altro. La Germania insegna.

  29. Le crisi sono consustanziali al capitalismo. A volte fanno persino bene. I nuovi strumenti finanziari che oggi malediciamo potrebbero rivelarsi molto importanti in futuro.

  30. Per la serie "non tutto il male viene per nuocere" teniamo presente che la crisi diminuisce le diseguaglianze (Alesina 24 ore 17.4) e realizza parte di quella famosa decrescita auspicata da molti;
  31. Perchè i fantomatici hedge fund hanno perso meno delle banche supervigilate?

  32. Gli speculatori sono spesso sotto accusa, eppure uno speculatore al ribasso avrebbe temperato gli eccessi.

  33. Il capitalismo è all' angolo? Io non credo. Innanzitutto, per capire dove ci ha portato e come ci ha ridotto il "capitalismo", pensiamo ai reali termini della crisi. Le alternative poi non sembrano esserci. Non si puo' escludere che le casse che languono diano un' ulteriore spinta alle privatizzazioni: la Florida, per esempio, ha appena venduto tutte le sue autostrade (24 ore 10.3 p.12).

  34. Soluzioni: regole o principi? Privilegiare i secondi, che è poi la soluzione europea rispetto a quella USA.

  35. Soluzione: il pubblico investa laddove investono anche i privati (Mankiw).

  36. Soluzione: pensare stimoli monetari innovativi (es. penalizzare le riserve FED o azzerare gli interessi).

  37. Soluzione: annunciare politica monetaria con obiettivi inflazionistici.

  38. Soluzione: legare i compensi dei managers ai profitti di medio-lungo termine (grant option anzichè stock option).

  39. Soluzioni: basta con l' oligopolio nel rating.

  40. Soluzioni: giù le tasse. Occorre una politica fiscale e la miglior politica fiscale consiste nell' abbassare le tasse. Concordano Alesina, Barro e Mankiw.

  41. Soluzioni: mancano gli investimenti? Tax credit sugli investimenti.
  42. Soluzione: mettere i ricchi in competizione.

  43. Soluzione. Stimolo fiscale? La legalizzazione di parecchi mercati sarebbe lo stimolo migliore.

  44. Soluzione: evitare il too big to fail. Come: più mercato (Martin Wolf 24 ore p.15 25.6.09).

  45. Soluzione: easy to fix. Snellire le regole e rendere il panorama più chiaro puntando sugli incentivi al risparmio (es. rendere indeducibili gli interessi passivi).
  46. Gli 8 punti di Kling (uno da ascoltare).

lunedì 2 marzo 2009

Risate che riportano a casa

Voglio tornare dalla mia gente, io non sono di qui
Non ho bagagli con me, voglio solo tornare a casa
Mi basterebbe rivederla quando ride
Voglio solo vedere Irene quando apre il suo sorriso
Irene, ridi! Irene, ridi! Irene, ridi!
Voglio solo rivederla far fiorire il suo sorriso

... altre worried girl di Kendra Binney...

Irene qui sventaglia una risatina che s' infila in tutti i flauti e ci riporta a casa...

Una resistenza troppo partigiana

Rimane da approfondire il ruolo antifascista nelle stragi naziste in Italia. La verità storica a volte non ricalca l' "epica" della memoria ufficiale.

Un case study paradigmatico è rappresentato dalla strage di Sant' Anna di Stazzema.

Paolo Pezzino lo affronta con una diligenza che sfiora la pignoleria. Fu strategia militare o pura abiezione di militari maledetti in preda all' odio?

A chi sostiene che in quei luoghi nemmeno era attiva una vera Resistenza, Pezzino risponde per le rime: una Resistenza operava e proprio in quel periodo aveva intensificato di parecchio la sua attività.

Se Sant' Anna non fu una rappresaglia fu comunque una mossa strategica (e criminale): bisognava far terra bruciata attorno alle bande partigiane. Una mossa di guerra ben conosciuta e prevedibile, anche perchè aveva spesso funzionato altrove.

24 ore di oggi

mercoledì 25 febbraio 2009

Appesi

Trattenere la lacrima altrui, inscenare il sorriso di una felicità estranea, corrugare una perplessità formatasi altrove, sospirare i ricordi di altre vite.... Il parallelismo delle emozioni mentre salgono come ascensori chiamati in continuazione allo stesso piano, nello stesso momento...


... che bello dipendere... ho voglia di contagiarmi, di subire, di subordinarmi, di inserirmi in una catena di reazioni chimiche innescate chissà dove. E intanto si freme di soddisfazione stando fissi in questo raro momento di stasi, appesi alla nostra seta in attesa del prossimo capriccio molecolare che faccia ripartire il gioco.

Creature senza ascelle

Nuovo Mondo. Quaggiù animali privi di ascelle, tramite la loro nerissima pupilla, rivolgono a noi criptiche domande... pur immobili, al mattino sono regolarmente spariti. Stiamo studiando l' insolito umidore che lasciano nella loro piazzola e le forme che adottano per deambulare non viste (un-due-tre-stella!)...

... la strana fauna scolpita da Chris Ryniak

Niente ascelle nemmeno nelle musiche che sentiamo risuonare senza mai avvistarle. Sono creature infide, probabilmente parassite, che nottetempo strisciano (o rimbalzano?) nelle nostre orecchie tentando d' insediarsi a tradimento. Ora ci toccano tre turni di guardia. Siamo stremati, spero tanto di tornare a casa tra i miei gatti e le mie tarantelle.

martedì 24 febbraio 2009

Porta del Paradiso

Mentre all' interno Lui Crea indefesso...

Lorenzo Ghiberti

... altri, appena fuori dalla porta, fanno ricreazione fumandosi una sigaretta... Il paradiso ad oraraio continuato fa ancora paura, meglio prendersi una pausa ogni tanto...

lunedì 23 febbraio 2009

Vanità del GPS

Ma dove ti eri cacciata?... non eri segnalata... non eri preannunciata... non eri registrata... non eri protocollata... non eri mappata... non eri prevista... non eri elencata... non eri individuata... non eri calcolata... non eri autorizzata... non eri abilitata...


L' unica stella visibile solo ad occhio nudo, e chi ci avrebbe mai fatto caso... noi, tutti indaffarati con i nostri telescopi... L' ultimo ultrasuono che sfugge ai radar per divertirsi a rimbalzare solo sulla membrana dei pochi timpani umani sfuggiti allo smantellamento digitale... Non giocarmeli più questi scherzi...

sabato 21 febbraio 2009

Il primo piacere della vita

La colazione...


E che ti credevi? Va bene, va bene... ok, ok... calma... la colazione... insieme...

venerdì 20 febbraio 2009

Prospettive vertiginose

Viene un po' il mal di mare...


... ma è l' ideale per fare a pezzi la malinconia e ripartire...

mercoledì 18 febbraio 2009

Dubbi sulla saggezza orientale

La riva del fiume... di cadaveri non ne passano...


... in compenso si alza il livello delle acque. Perchè spostare la sedia per accordarsi alla nuova risacca, perchè riequilibrare gli umori con la vendetta passiva quando ci si puo' concedere un dismentigante e fantasmagorico naugragio colorato...

martedì 17 febbraio 2009

Per un Parlamento Quadrato

di Broncobilli, 12/11/2008

"Destra" e "Sinistra". Quando i due concetti irrompono nel discorso le mie trombe di eustachio hanno contrazioni e montate di cerume che le disabilitano all' ascolto. Serve per non frustrare l' intelligenza che non ci capirebbe più niente. Il fisico deve pur difendersi in qualche modo.

Mandiamo in pensione i due nebulosi concetti fonte continua di spiacevoli equivoci; scopriamo il nostro vero orientamento politico con qualcosa che sia più semplice ed intelleggibile, qualcosa che capisca al volo anche il casalingo di Voghera.

Si potrebbe cominciare con il World's Smallest Political Quiz. Porta via circa 20 secondi.

Le mie coordinate risultano moderatamente libertarie. Capisco e approvo!




Sogno un parlamento quadrato, basta con gli emicicli!

The not so Wild, Wild West

Ho letto il libro di Anderson e Hill e mi piacerebbe spendere due parole in merito.



Nel deprecare una certa condizione sociale o politica, chi è sprovvisto sia di nozioni che di senso della Storia, finisce puntualmente per tirare in ballo il Medioevo. "non siamo mica nel Medioevo".



Quando l' esagitato scalda la sua indignazione, quando lo vedi che comincia ad infervorarsi, io guardo il mio cronometro e comincio il conto alla rovescia: 10-9-8... Sicuramente rispolvererà quantoprima la metafora del Far West: "... io a vivere in un Far West senza regole non ci sto!".



Magari avessimo vissuto tutti un po' di più in quella fucina di buone istituzioni, di collaborazione reciproca, in quella terra madre delle più solide democrazie che fu il Far West! E' questo il messaggio che Anderson e Hill affidarono al loro classico, dono perfetto per l' esagitato di cui sopra; quello con la testa vuota di Storia e piena di B-moovie Hollywoodiani.



Chi puntualmente urla lo stereotipo al termine del conto alla rovescia, adora le Regole. Purtroppo si disinteressa invece alle buone regole e alle condizioni per la loro genesi. Spera evidentemente che quelle piovano dal cielo. E' uno strano botanico che ammira gli alberi ad alto fusto ma disconosce ogni funzione alle radici.



Ma perchè il Far West, parlo di quelle terre di frontiera con un tasso di criminalità ben al di sotto risèpetto a quello delle città dell' est, offrì l' humus ideale per consolidare istituzioni che oggi tutto il mondo considera indispensabili affinchè una civiltà possa definirsi tale?



A/H danno la loro risposta: il senso della proprietà, la pratica con le armi, lo spirito d' indipendenza e la tendenza all' auto governo crearono una forza diffusa, poco concentrata. Se le condizioni di partenza del "tutti contro tutti" sono queste, allora la contrattazione è meno costosa della guerra. L' abitudine a contrattare e la prudenza nell' aggredire sono già una buona cosa di per sè. Oltretutto le regole che emergono da una contrattazione reale di solito sono migliori di quelle dettate dal vincitore di una guerra.



Nella storia ricostruita da A/H non ci sono meriti ma solo necessità. I pionieri trovarono spesso un geniale equilibrio pacifico per convivere con gli indiani. Allorchè invece poterono avvalersi dei servigi del potente esercito federale (siamo ormai fuori dalla giurisdizione del Far West), quegli stessi uomini degli indiani fecero strage.


lunedì 16 febbraio 2009

My Heart is Yours!

Fa un po' schifo, come un serpente è viscido, si contrae e non sta fermo mai; come un neonato è informe e sempre insanguinato; stimola tutte le forme di rigetto di cui sono capaci il corpo e la mente. Eppure, quando ha voglia di migrare in altri petti sarebbe da coglioni alzare i reticolati...





... e non prendere questo dono come una resa, la battaglia continua...





Tutti i vincitori del concorso...

domenica 15 febbraio 2009

Compagno Darwin

La Teoria darwiniana tende a destra o a sinistra?



Probabilmente non ha senso collocare politicamente le teorie scientifiche.



Ma siccome è un fatto acclarato che spesso vengano dibattute anche alla luce dell' ideologia, porsi la questione potrebbe anche non essere una perdita di tempo.



In questo libro si prova a rispondere senza giungere ad una conclusione. Lasciamo perdere la Storia con le sue prolissità. L' argomentazione formale resta ambigua. Esistono infatti due argomenti che si collocano sui piatti opposti della bilancia:



  1. il darwinismo spiega l' origine dell' uomo appellandosi unicamente al caso e alle necessità materiali. E qui molti "compagni" emetteranno mugolii di assenso.




  2. il darwinismo richiede che un sistema efficiente sia gerarchicamente organizzato: i più adatti al vertice e privilegiati dalla sopravvivenza, i meno adatti sotto meglio se destinati all' estinzione. La dolorosa visione della "destra" si ritrova confermata.

La mia sensazione però è che la bilancia non resti poi così in equilibrio. Il motivo fondamentale è semplice: il primo argomento è errato.



Perchè sia corretto bisognerebbe, oltre ad essere dei darwinisti, pensare che il darwinismo spieghi tutto. Ma non è necessariamente così: quando si parla di "origine dell' uomo" le parole potrebbero ingannare. Il darwinismo non si occupa dell' Origine ma dell' evoluzione. Non si occupa nemmeno dell' uomo ma del suo corpo.



Infatti si puo' essere dei seguaci appassionati dell' evoluzionismo credendo nell' esistenza dell' "anima". Le due cose non sembrerebbero affatto in conflitto.

sabato 14 febbraio 2009

Un cuore di pietra pomice

Leggendo D. F. Wallace viene naturale la tentazione di stanare il suo genio, di cercare dove si annidi. Perchè sul fatto che un genio ci sia e sia in azione, pochi dubitano.

Dopo aver letto due racconti sento già l' esigenza di saltare a conclusioni. Il contatto minimale che ho avuto con questo autore alza enormemente il rischio di esprimermi in forma di cazzate. Fa niente, il democraticissimo web è una fogna capiente che diluisce veleni ben peggiori.



DFW è un bambino geniale che ha appena scoperto un formicaio. Io sono una formica che guarda proccupata quell' animalone enorme e curioso affaccendato con le sue lenti. Una formica che capisce subito come verrà inserita nell' equazione che le è propria e inquadrata alla perfezione senza mai correre il rischio di essere compresa.

Per esempio, DFW non dirà mai che "... le ragazze passeggiando passano davanti ad un negozio di elettrodomestici...". Non potremmo mai attribuire a lui un rigo del genere.

Dirà invece che "... di fianco alle ragazze che passeggiano arriva un negozio di elettrodomestici...". Adesso sì che riconosciamo la lente del vecchio David.

Il suo occhio è astronomico. Osserva le traettorie di una moltitudine di corpi tutti parificati tra loro e le fa descrivere dai suoi diagrammi.

Le sopracciglia dei perplessi che popolano i suoi racconti non sono "corrucciate" ma "circonflesse".

Anche qui sentiamo che il suo occhio ci scruta. Questa volta è l' occhio dell' ermeneuta quando ficca l' unghia nel nodo dei segnali da decodificare. Tutto è testo, tutto è inchiostro spremuto dalla medesima essenza che scrive una storia piena di meraviglie ma priva di colpi di scena.

La malinconia del protagonista non ha certo più peso rispetto a quella evocata dalla musica che risale su per la Avenue e ci notifica "il canto stridulo e triste delle Wolkswagen in retromarcia...". In entrambi i casi chi puo' si goda il mero dato fenomenico senza prenderne nota mentale. Non ci saranno conseguenze da inferire ma solo salti in un altrove dove qualcos' altro accadrà senza nessuna ambizione di relazionarsi con alcunchè.

Gli occhi saranno pure le finestre dell' anima, ma la cosa non desta l' attenzione di DFW, il quale si concentra piuttosto sui nasi. In particolare sui nasi in circolazione a Los Angeles a mezzogiorno, oggi, 13 giugno 1987: sono tutti cavalcati da occhiali da sole. E' una città con ippodromi singolari quella ricostruita dal fantastico Lego di DFW.

Se due personaggi chiave della storia intrattengono un colloquio decisivo, ci aspettiamo che l' autore trovi il modo di farne trapelare il contenuto prima o poi. L' osservatorio astronomico di DFW si limita invece a rilasciare il seguente bollettino: "... mentre sono lì in piedi la postura dei due va lentamente peggiorando...". Molto geniale, molto inappagante. Si passa subito a registrare eventi che accadono all' altro capo della città.

Tutti noi aprendo la Coca teniamo la lattina il più lontano possibile dal nostro corpo. Tutti. Tutti lo facciamo senza che ci colga mai l' esigenza di comunicare a chicchessia questa sana abitudine. Per formalizzare la descrizione dell' evento occorreva una delle particolareggiate cronache marziane di DFW.

C' è una traettoria che il piano cartesiano di DFW descrive in modo impeccabile: quella che disegnano i volti delle star non appena si spegne la luce del "ciack si gira". Il modo in cui quei volti ricadono nelle pieghe ormai logore dei loro sorrisi professionali. Ogni residuo di umanità è soppiantato da un elemento tellurico dominato al meglio solo dal geografo. E DFW è un insigne geografo che colloca tutto in un reticolo di latitudini e longitudini, perchè il "tutto" è sempre lo stesso pezzo di carne che prende mille forme per tornare poi a trasformarsi sempre seeguendo la medesima legge.

Non sono ornati da occhiaie quei volti stanchi, bensì da sacche di sangue scuro, si mastica gomma stimolando sulla tempia un muscolo a forma di vermetto, le ciabatte sul piede nudo fanno cic ciac imitando il rumore del sesso, la pioggia che batte sul tetto è una carne che frigge in lontananza, gli occhi dei bimbi non guardano la TV ma penetrano nel cartone animato, si controlla l' ora con minuscoli gesti che il sismografo di DFW non manca di rilevare, alle 22,30 le moquette sussurrano negli uffici delle multinazionali e in fondo ai corridoi gli ascensori aspettano muti a bocca spalancata...

Tutti noi che circoliamo tra i racconti di DFW ci riconosciamo, certo, ma abbiamo una pessima cera, regoliamo con fare stranito i nostri conti. Forse è quel pallore, ma c' è senz' altro qualcosa in più. Forse non stiamo bene, sarà quell' aria di "animali senza espressione". Forse addirittura sbrighiamo tutte le nostre faccende essendo già morti. Il mio sospetto è che lì dentro non agiamo semplicemente da morti: lì dentro siamo già crepati e ci hanno già fatto pure l' autopsia!

Ogni espressività è smascherata: basta digitalizzare i movimenti che il sismografo registra. Tutto in fondo è riducibile ad una somma di banalità numeriche. E' il continuo succedersi di banalissime onde a differenziare il Misterioso Oceano dall' insulsa pozzanghera. Se le facce degli uomini stessero ferme una buona volta, scopriremmo il loro nulla, scopriremmo la mucca che è in noi. E invece sono maschere in perenne agitazione, sono come le antenne dell' insetto che continuano a ondeggiare per sintonizzarsi anche quando tutto il corpo si è ormai bloccato in una marmorea quiete. L' onesta mucca ci guarda irrigidita nell' unica inespressività di cui dispone, la medesima che usa per fissare qualsiasi cosa. La nostra fidanzata invece ci inganna spostando di continuo i muscoli facciali da una configurazione all' altra di pura inespressività. Basta questa ginnastica per convincerci del suo amore.



Per molti il suicidio di DFW ha costituito un enigma. Letti due racconti, forse riesco a spiegarmi questa sensazione spiazzante: è difficile coniugare lo scandalo del suicidio con una vita interiore ingabbiata nelle canaline dei cristalli liquidi. La disperazione non alberga nei cuori costruiti in pietra pomice ruvida ed arida. Mi tranquillizza invece leggere il gesto estremo come provvidenziale e inevitabile ritrattazione di fatto.

L' arte della deflazione

Scusa! Ero completamente sedotto dal mio chiassoso spettacolino...

... il sito di Mark Ryden...


... per accorgermi che nel tuo silenzio scavavi molto più a fondo di me... per notare come s' arrossava l' acqua del tuo mare...



Questi due polacchi suonano uno dei silenzi più carichi che ci sia in circolazione.

venerdì 13 febbraio 2009

Anche oggi spiazzati da Lui

Brennino, qual è il tuo giocattolo preferito?


Cavolo, uno quasi deve cambiar casa per trovar posto alla pioggia di giocattolame vario multicolore, motorizzato, elettronificato, certificato... e Lui da mesi ha occhi unicamente per quello schifoso pupazzetto 80% petrolio cancerogeno, tenuto insieme da un marcissimo fil di ferro che a toccarlo prendi il tetano. Lo stesso con cui giocavo io 35 anni fa, tanto per capirsi.



Vediamo almeno se si riesce a non leccarlo in continuazione...

... a powerful statement on consumerist madness...

Ogni giorno ha il suo barrito

... ci serve per rendere più sonora la nostra pretesa, ci serve per sentirci all' altezza...


... che spreco pensando che in fondo quello che ci appaga veramente è solo il miracoloso "piccolo pane"...

giovedì 12 febbraio 2009

Pausa di riflessione per i cacciatori di stelle

Piccola pausa di riflessione in queste giornate senza gravità...


... prima di dirsi una bugia e ricominciare ad acchiappare le stelle...



mercoledì 11 febbraio 2009

Scientific Attempt To Create Most Annoying Song Ever

Il brutto costruito in laboratorio...


Coinvolto nell' ambizioso esperimento scientifico anche David Soldier...



Effettivamente pallosa e irritante. Ma almeno si ridacchia qua e là.

Di sicuro il livello crolla drammaticamente nel tentativo di comporre la musica più gradevole per il pubblico.

martedì 10 febbraio 2009

Desperado





Desperado, perchè non dai retta a cio' che provi veramente?

Hai cavalcato così a lungo stando fuori dal recinto.

Certo, sei un duro tu,

Lo so che hai le tue ragioni, tu.

Ma queste cose che ti piacciono tanto

possono anche farti male.



Non puntare tutto sulla Regina di Denari,

Una brutta carta che finisce sempre per colpire duro,

E' la Regina di Cuori la carta migliore su cui scommettere.

Ora mi sembra che una mano buona sia sul tuo tavolo,

Ma tu desideri solo cio' che non puoi avere.



Desperado, non tornerai giovane come eri una volta:

Saranno il dolore e la rabbia a riportarti a casa.

Oh Libertà! Libertà!

E' solo una chicchiera della gente

E' la prigione di chi cammina tutto solo in questo mondo.



Ma i tuoi piedi non sono freddi quando scende l' inverno?

Dal cielo non vuole nevicare, e nemmeno splendere il sole

Ti è difficile ormai distinguere la Notte dal Giorno

Stai perdendo sia le gioie che le tristezze,

E' forse bello non riuscire a sentire più nulla?



Desperado, perchè non dai retta a cio' che provi veramente?

Entra anche tu nel recinto, apri quella porta

Potrà anche piovere, ma ci sarà sempre un arcobaleno su di te,

Faresti meglio a lasciarti amare

Faresti meglio a lasciarti amare

Faresti meglio a lasciarti amare

Prima che sia troppo tardi.

Caroline




testo migliorato da me...

Con David al piano cerco di suonare la mia batteria
Facciamo un po’ di musica, vorremmo divertirci
Non mi aiuta pensare che se fossi qui con me
Metterei meglio a fuoco i miei pensieri
e suonerei con più sentimento

Ti amo ancora Caroline
Ti voglio ancora Caroline
Ho bisogno ancora di te Caroline

Se consideri il mio pezzo una merda sentimentale divento matto
sai bene che non riuscirei a cantare così una semplice avventura
E se il mio canto non ti convince è solo perché in quest’ anno hai tradito la nostra memoria

Ti amo ancora Caroline...
...

Potrai anche avere i tuoi dubbi, ma io credo in quello che dico
Potrai giudicare insensato questo modo di parlarti
Ma devi ammetterlo: un tempo entrambi pensavamo di diventare marito e moglie
E anche che avrei potuto renderti felice.

lunedì 9 febbraio 2009

This Is Important


Bruciare le tappe...

... stanca. Di una stanchezza che il riposo non riposa più...


Aizzati da convulsioni asincrone, sono sempre un passo avanti alla loro musica, mai che riescano a guardarla in faccia, mai un appuntamento rispettato, mai una parola pronunciata con la partecipazione di chi la pensa in quel momento, mai che su quella tavola tenuta su con cento zeppe compaia il pane sfornato oggi... Non essere "raggiunti" è quasi peggio della condanna a non "raggiungere". Tutto il veleno si deposita poi nel crogiolo del tempo libero che la frenesia regala una volta letti tutti i libri, sposate tutte le mogli, ascoltate tutte le musiche...

sabato 7 febbraio 2009

Scendi al lago...

Tranquillo, non sei così. Sono i nervi e il pensiero fisso a tradirti...



... il libro dello stress...

Cerca quella pillola. Se non la trovi fa niente, è anche meglio. Scendi al lago e guardalo. E taci...

venerdì 6 febbraio 2009

Per tentativi...

... il buio pesto si frange, qualcosa prende forma...


Conosco un perdono fecondo. Un perdono che libera il campo e moltiplica le possibilità. Un perdono mai impetrato, un perdono che non succede all' umiliazione, che non alimenta la rivalsa, un perdono che cambia chi lo riceve e rigenera il nuovo tentativo...

Inversioni a sorpresa

La ruota gira, cio' che stava in fondo viene su...

Dopo anni che ci provavo con lui, ieri c' ha provato lui con me...

Evidentemente qualcosa sta cambiando, s' intravede una luce...

giovedì 5 febbraio 2009

Rilassati!

Con la sabbia...

Non perdiamoci...

... visto che ci portiamo fortuna

http://www.youtube.com/watch?v=nD19Os5oUTg

Rispunta l' elitra. Guarda come vibra!


... timido tentativo di volo con casco obbligatorio e antenne al massimo della ricettività... non ci sono alternative praticabili...



Friedlander

mercoledì 4 febbraio 2009

L' attesa del pescatore pescato


Ero tra i migliori giù al laghetto dei marziani. Esche succulente e canne flessibili, ci si chiedeva solo di attendere. Motivatissimo, aspettai a lungo. Poi un giorno finalmente passò di lì la paloma blanca e mi pescò tirandomi fuori dall' aria con un colpo secco, ancora sento il risucchio nelle orecchie. Agli spazientiti non restò che l' inane contorsione di chi si dibatte sulla dura terra imitando il pesce muscoloso dal palato trafitto, quello con la coda più nerboruta, quello dal capriccio più irascibile e violento. Quello che fino alla fine (ma proprio fino alla fine) non capisce niente, finchè muore soffocato dall' ossigeno.



Jean-Marc Montera

martedì 3 febbraio 2009

La fede come proteina

di Broncobilli



La messe di libri in uscita in occasione del bicentenario della nascita di Darwin è inaugurata dal volume del terzetto Girotto-Pievani-Vollortigara (Nati per credere).

Come si puo' spiegare la Fede in termini evoluzionistici? Di sicuro un libro che andrà a ruba, capace com' è di calamitare tutte le attenzioni più rabbiose. A fare da apri pista poi c' è l' onnipresente paginone curato da Boncinelli sul Corriere di Venerdì 2 gennaio. Una garanzia.

Ora vorrei fare solo un paio di considerazioni da utilizzare come antidoto alle tonnellate di sciocchezze pro-darwiniane, più o meno intellettualmente raffinate e finemente argomentate, che ci toccherà sentire in occasione della ricorrenza.

A proposito, vi sembrano quelle che ho appena usato parole troppo dure? Ma no dài, in fondo sono solo le stesse di Boncinelli utilizzate in relazione reciproca. Lui mette le mani avanti e sdogana ovunque la stessa operazione.

Sono solo stupidi insulti preventivi in fondo, ma con tanto di autorevole timbro messo in calce, quindi...

Veniamo al nocciolo. La Fede per l' evoluzionista duro e puro (edp), dunque.

Si comincerà con il dire che l' edp, quando mette l' abito del filosofo, non pensa che noi uomini siamo ANCHE animali, lui pensa che siamo SOLO animali. In quanto tali disinteressati alla Verità ma unicamente concentrati sull' obiettivo che assorbe da solo tutta la nostra attenzione: Campare. Lui, edp, si occupa di noi come si occuperebbe del nostro braccio preso senza di noi. La cosa fa una certa impressione. Lui, infatti, la Fede l' analizza al microscopio come fosse una proteina.

Una posizione che irradia tristezza infinita nel cervello che la pensa. Ma dobbiamo approfittarne quando uno studioso è disposto a proporla schiettamente senza occultarla sotto ipocrita velame.

L' uomo non crede perchè in ultima analisi cerca una Verità Fondata (spiegazione standard - ss), bensì per altri motivi. O per nessun motivo, semplicemente perchè è costruito così.

Già, nessun motivo...

Veniamo dunque alla prima avvertenza e premettiamo che una "spiegazione" getta luce rispondendo ad un "perchè". Se ci limitiamo a descrivere il funzionamento cognitivo della mente da cui emergerebbe la fede, noi non la stiamo "spiegando". Per il sempice fatto che non rispondiamo al "perchè" di quel particolare funzionamento. La posizione è legittima, purchè si riconosca che non si sta proponendo una spiegazione alternativa ma, molto più semplicemente, una mesta descrizione. Con inevitabile drammatico calo delle vendite. L' editore chiede dunque che sul punto si rimanga perlomeno ambigui. Capito adesso la mia premura per questa avvertenza?

Ma edp ha anche una spiegazione alternativa a ss. In realtà è la spiegazione che utilizza per qualsiasi cosa e che ricicla anche quando deve spiegare la Fede: la fede ci serve per Campare. La Fede è Utile.

A chi? A me? Alla specie? Al gene egoista? Tutte domande a cui si puo' anche rispondere.

Senonchè l' Utilitarismo ha ben altri svantaggi: è allergico a dimostrazioni affidabili. Che in certi casi si trasformano in vantaggi: non c' è l' onere di dimostrarlo con accuratezza. Cio' non significa che non possa essere ragionevolmente congetturato come causa.

Ha un bel dire Boncinelli che la spiegazione di edp è chiara e semplice. Sì, chiara e semplice da enunciare. Ma praticamente impossibile da dimostrare.

La Fede è utile? Le Fedi delle civiltà superstiti forse lo sono state, altrimenti quelle civiltà non sarebbero sopravvissute. Ma questa è una definizione, mica una dimostrazione. E le fedi delle civiltà estinte? E poi, l' uomo ateo e senza fede è destinato dunque ad estinguersi?

Domande che lascio cadere e che, per dirla tutta, nemmeno mi interessano molto.

Ci sono infatti questioni più interessanti. Facciamo questa considerazione: alla questione decisiva, la Fede è Utile?, rispondiamo con un grado di certezza molto basso (vale per tutte le domande poste in termini di utilità assoluta). I favorevoli passeranno la vita a raccogliere prove e lo stesso faranno i contrari. Ma le spiegazioni alternative che grado di certezza offrono alla nostra ragione?

Veniamo ai gradi di certezza che ci propone ss. Come al solito, poichè la fede è fondamento dell' etica, prendo le risoluzioni morali. Alcune di esse, parlo di quelle basilari, la mia ragione le sente molto Vere nel loro contenuto, al di là della loro utilità.

Morale: il grado di certezza che mi offre ss è di gran lunga più elevato rispetto a quello offerto dalla teoria di edp. In quanto persona ragionevole, se devo scegliere, scelgo ss. Anche se faccio dipendere questa scelta dalla ragione e non da un fatto osservato al microscopio.

Il cosa interessante poi è che le due teorie non sono incompatibili (tranne che per edp). Una cosa (Fede) puo' essere sia vera che utile. Infatti io, ma questo è un caso, le credo vere tutt' e due. E qui mi si consenta un piccolo colpo si scena: ss la credo vera fondandomi soprattutto sulla ragione, e ho spiegato il perchè, mentre la soluzione evoluzionistica la credo vera ricorrendo in misura molto superiore ad un atto di fede indimostrabile!


 




 



  1. Cosa succede nel mio cervello quando penso?

  2. Come pensa il mio cervello?


Ecco, in molti si mettono di buzzo buono e da scienziati tentano di rispondere alla prima domanda. Ma poi - vuoi per attrarre meglio l' attenzione di un più vasto pubblico, vuoi per una certa nostalgia di questioni più cruciali - grazie ad un gioco delle tre carte, smettono l' abito della scienza per indossare quello della matafisica e cominciano, senza variare tono in modo percettibile, a rispondere alla seconda. Il trucchetto è ben spiegato in questo libro.

Sia chiaro quindi che non ho messo in luce dei disaccordi, quanto delle ambiguità in cui gioca un certo opportunismo. Ma prima di tirare lo sciacquone attendiamo di leggere il libro per constatare se quelle ambiguità siano alimentate o dissipate, per vedere se gli autori vogliono raccontarci qualcosa d' interessante sulla Fede, qualcosa che arricchisca la nostra cultura scientifica, o se invece pretendono d' impancarsi a filosofi cambiando il mestiere che hanno sempre fatto senza dir niente a nessuno.


proteina scolpita

Vetro e Martelli

Di Broncobilly, 30/10/2008




Il post di Davide e gli sviluppi della discussione mi sollecitano una replica che non riesco a differire oltre.

Parlando di musiche giovanili ho chiesto a gran voce di non confondere il Punk con l' Heavy Metal. Io personalmente vedo con chiarezza il solco che distanzia le due forme espressive. Tento di buttare giù una corta lista di differenze estetico/filosofiche nella speranza che passi come ovvio il fatto che molte commistioni sono sempre possibili, e anche che mi venga perdonata una competenza più sull' antico che sul contemporaneo. Spero nel frattempo di non essermi perso qualche rivoluzione.



  1. L' HM picchia (martello), il P taglia (coltello).

  2. L' HM ha le piattezze del corpo contundente; il P ha le irregolarità del coccio di vetro.

  3. L' HM puo' essere solo commerciale; il P legittima ambizioni artistiche.

  4. La sovversione dell' HM si realizza "caricando" con estremismi grotteschi le strutture tradizionali, il P punta sulla sgrammaticatura e sull' appiattimento decostruzionista.

  5. Nell' HM il rumore è condimento, la rassicurante e ordinata gabbia armonica (in stile Sanremo) deve sempre predominare; nel P il rumore diventa pietanza, una rasoiata puo' scappare in qualsiasi direzione, l' insicurezza deve diffondersi, i pericoli pullulare.

  6. L' HM conta sul capello lungo affinchè garrisca al meglio dalla moto lanciata; il P. lo gradisce in quanto crogiolo di untuosità.

  7. L' HM punta sull' enfasi e sviluppa un senso di potenza liberatoria (che palle); il P canta "del farsi male", argomento che se incontra una sensibilità artistica puo' produrre poesia autentica

  8. La macchina HM è prevedibile, ha la strada segnata; nel P si accolgono elementi casuali, spesso si scarta di lato, molti improvvisatori non l' hanno disdegnato trovando nel genere uno spazio espressivo.

  9. L' HM punta molto sull' enfasi, bisogna dire: "qualcosa è esplosa dentro di me, mi sento realizzato e vi rendo partecipi"; il P è liquidatorio (pezzi di 30 secondi velocissimi), bisogna dire: "cosa ci faccio qui?... tradirò il pubblico che mi ha dato fiducia pur di andarmene altrove...".

  10. Sull' HM ci puoi contare; il P è inaffidabile.

  11. L' HM è buono; il P è cattivo. Buono: energia positiva (magari demoniaca), aggressività naturale e ingenua. Cattivo: erratico, schizoide, dall' imprevedibilità studiata.

  12. L' HM, privilegiando la forza bruta, scade nella sciatteria; il P non "scade", vede nel demenziale un rifugio.


  13. Il chitarrista HM è un drop out nell' apprendimento musicale; il chitarrista P non ha mai messo piede in una scuola (in altrnativa è un genietto accademico in cerca di strade meno battute).

  14. L' HM è muscoloso; il P è segaligno.

  15. L' HM ama la tette sferica e la guancia paffuta; il P ama lo sguardo anemico e la gota scavata;

  16. L' HM è una musica estroversa, chiama a fare gruppo e ricorre all' arsenale di banalità imposto dal dovere di socializzare; il P è un frastuono intimista, una cacofonia per timidi sgraziati.

  17. L' HM è una musica fondamentalmente fisiologica, è uno sfogo che qualsiasi corpo ricerca; il P è patologico, il vicolo che imbocca è cieco, il suo autismo senza sbocchi terapeutici.

  18. L' HM usa in modo talmente tradizionale i suoi strumenti da potersene disinteressarsene; il P. smonta i suoi strumenti per impiegarli in modo eterodosso, questo "guardare dentro" implica conoscenza di risulta.

  19. L' HM si depila il petto; il P non si brucia neanche le verruche, tanto tra poco è finita.


Non voglio essere troppo crudele con l' HM, è una musica che presenta elementi grotteschi e presa da quel lato alcuni artisti ne hanno fatto buon uso (mi vengono in mente alcuni concerti dei Pop Mekanika, oppure dei God, vedi appendice). D' altro canto il P è sempre così terribilmente serioso, al punto che in quell' ambito non credo ad entusiasmi autentici che superino in durata il paio d' annate.


Mini appendice sonora.

La tentazione nazionalista

di Broncobilly, 17/10/2008






Oggi a Fahre
si parlava di Patria. Flirtare con l' idea nazionalista non è cosa nuova per le eminenze grigie della nostra trasmissione preferita. Chiedersi perchè sarebbe già sufficiente ad esaurire il 3d. Conoscendo i protagonisti e la loro storia la soluzione del rebus non è affatto lampante.

Per ora mi limito a notare la bellezza un po' sfilacciata del discorso intrattenuto: parlando di Patria sono stati tirati in ballo Saviano, i clandestini, la mobilità sociale, Calatafimi e la crisi finanziaria.

E' stato tirato in ballo anche Renan, il quale diceva che la Nazione si costruisce ogni giorno. Ovvero: la Nazione esprime un consenso tra le persone che la compongono.

E' un po' anche la mia idea (Renan, sembra incredibile, stappava sul punto l' ammirazione degli anarchici). Tento di esprimerla diversamente: il sentimento patriottico è un "prodotto finito". In quanto tale arriva alla fine. Non è un mezzo, non serve quasi a nulla, è il sugoso frutto di un albero percorso da vigorose linfe, in quanto tale in nulla migliora la salute di quell' albero. Forse c' è un feed back, ve lo concedo, ma nulla più.

Dicendo questo ambisco a collocarmi agli antipodi di Paolo Peluffo, che da anni presta la sua bocca alle parole di Ciampi. Per lui invece la Patria "serve". Siccome "serve" dobbiamo muoverci a costruirla, occorre un' "operazione di reclutamento", il consenso in queste faccende è secondario.

La Patria va costruita sui banchi delle scuole, per esempio; le mosse possibili altrove poi sono molte, magari s' imponga ai calciatori di cantare l' Inno. E che ne dite di ripristinare la Leva? Peluffo non si oppone. Sappiamo tutti come funziona la propaganda: se credo che il sentimento sia diffuso (il calciatore che muove le labbra durante l' Inno) comincerò a coltivarlo anch' io. "Convincere" è dispendioso, la propaganda taglia i costi: i cervelli teneri sono malleabili e quelli duri sono soggetti all' effetto-gregge.

Ma io, mentre ho ammirazione per il senso patriottico quando esiste spontaneo, ho paura dello stesso sentimento quando è costruito. Ho paura della Patria che "serve". Di solito serve a fare le guerre. Non a far restare Saviano in Italia.

P.S. momenti di gelo nello studio (un regalino per vlad che li cerca sempre con avidità):



  1. Caprarica afferma che i tassi di criminalità presso i clandestini sono molto elevati ("non possiamo nascondercelo!")

  2. Ancora Caprarica: "Nessuno ha fatto più della Thatcher per i giovani inglesi talentuosi venuti dal basso" Non possiamo nasconderci neanche questo! Ma come, l' abbiamo sempre nascosto così bene?