sabato 20 giugno 2020

ELELAVORO FOREVER.
Supponiamo che, come molti affermano, questa modalità di lavoro prenderà piede. Cio' significherà che spirito di corpo e incentivi morali conteranno sempre meno. Il centro della scena verrà assunto in toto dagli incentivi finanziari (evidenza empirica: il telelavoratore non fa un minuto in più se non è pagato). La stessa figura del lavoratore dipendente verrà alla lunga sacrificata (che senso ha se si lavora in autonomia?) in favore di progetti e, quindi, partite Iva.

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venerdì 19 giugno 2020


Molti problemi macroeconomici sono causati da un trappola ben nota nei momenti di crisi: io non spendo perché tu non spendi tu, e viceversa.

Nel mondo del lavoro questo non è meno vero poiché l'assunzione di lavoratori consente di produrre ma anche di rilanciare la domanda di beni (i salari pagati, infatti, vengono poi spesi), cosicché scatta la trappola: io non assumo perché tu non assumi, e viceversa.

Soluzione: il governo annuncia una cassa integrazione "potenziale", ovvero destinata ai lavoratori neo-assunti. Verrà pagata solo se la disoccupazione interna resterà sopra certi livelli.

Si noti che in questo modo le imprese potrebbero uscire dalla trappola: se la domanda è bassa non pagano i lavoratori (o ne pagano una minima quota), se invece devono pagarli integralmente si consolano con una domanda sostenuta.
IL PIACERE DI ESSERE BUONI.

La responsabilità è sempre più fuori moda, il paradosso di cui è vittima è che tutti ne hanno bisogno ma nessuno se la vuole caricare sulle spalle: limita la nostra autonomia!
Volevamo far entrare la realtà nelle scuole e invece stiamo scolarizzando la realtà.
L'adulto si ritrova troppo spesso nei panni di un insegnante che non dà più voti bassi, e di fronte abbiamo studenti che i voti vorrebbero addirittura abolirli. L'insegnante stesso, poi, è responsabile solo per come si comporta, per la sua correttezza formale, per professare le idee giuste in società. E quando si giunge al termine dell'apprendimento e si entra finalmente nel mondo (a 25 anni suonati se non dopo) si desidera lavorare esclusivamente nello stato o nel no profit, dove sei responsabile per le tue intenzioni e non per i tuoi risultati concreti. Dopo questa crisi maledetta, infine, rischiamo di perdere anche le piccole imprese, quelle maggiormente responsabili grazie al contatto diretto e continuo con una clientela che le passa ogni giorno ai raggi X. Saranno rimpiazzate con le mega società, ovvero con soggetti che rispondono più che altro ai governi (per i salvataggi too big to fail)) e ai movimenti ideologici (per l'approvazione sociale).

giovedì 18 giugno 2020

TI

Non amo le statue e, per quanto in questo momento la compagnia sia imbarazzante, fosse per me le butterei giù tutte. Ma prima di passare all'azione offro un argomento fondato sul cosiddetto Test dell' Inversione (TI).

Prima di tutto lo descrivo: quando si ritiene che un certo cambiamento abbia conseguenze negative, considerare una modifica in senso opposto dovrebbe avere conseguenze positive. Qualora chi condanna il primo effetto neghi i benefici del secondo, occorre che si giustifichi, in caso contrario è ragionevole supporre che sia in preda ad uno status quo bias.

Ora, se si ritiene che le statue e i monumenti di personaggi storici imbarazzanti siano comunque necessari per comprendere la storia e il nostro passato, allora perché non metterne altre? Lo capiremo ancora meglio, il nostro passato. Se un "difensore delle statue" si oppone a questa aggiunta, deve giustificarsi. In caso contrario la sua potrebbe non essere una difesa genuina delle statue ma una posizione indotta da distorsioni cognitive. Naturalmente il TI si puo' applicare anche agli iconoclasti proponendo loro l'abbattimento di più statue rispetto a quelle già buttate giù.

mercoledì 17 giugno 2020

MEDITAZIONE SULL'EUCARESTIA
Credere o no nel miracolo della transustanziazione, ovvero nel mutarsi di una sostanza in un'altra?
Propendo per il no.
La sostanza di una cosa è, per semplificare, l'identità di quella cosa. Per esempio, la mia sostanza è la mia identità. In genere penso a me come ad uno spirito e ad un corpo particolare. La scienza, si noti, non ha nulla da dire in merito poiché non si occupa dello spirito, ma nemmeno puo' isolare "pezzi" di materia. L'unica cosa che isola sono gli atomi, tutto il resto è semplicemente "materia". Chi crede nell'identità personale, e penso che tutti ci credano, ha fiducia in un sapere che va oltre quello scientifico.
Io ho una mia identità. Gesù ha una sua identità. Il pane dell'altare ha una sua identità. L'eucarestia è il miracolo tale per cui la sostanza del pane presente qui ed ora si muta nella sostanza del Cristo.
Ho due problemi con questo avvenimento. Primo, la mia sostanza (e quindi anche quella di Gesù) ricomprende il mio corpo? Non ne vedo la necessità, quindi meglio semplificare con un no. Secondo, il pane ha una sua sostanza? Non ne vedo la necessità, quindi meglio semplificare considerando esauriente il resoconto della scienza, almeno sulle "cose" prive di intelligenza (coscienza, spirito, anima...).
Con il pane privo di sostanza e la sostanza del Cristo priva di un aspetto materiale, la transustanziazione perde di senso. Come potremmo trasformare la solennità dell'Eucarestia in assenza di transustanziazione? Potremmo dire che nell'Eucarestia Dio si fa presente. Ma Dio è sempre presente. Anche se preghi in casa tua Dio è presente e ti ascolta. E allora, cosa resta? Proposta: un momento privilegiato in cui la voce del fedele, unendosi a quella della Chiesa, si fa più alta e più vicina alle orecchie di Dio. Naturalmente, un cattolico tradizionale obbietterebbe che non occorre "alzare la voce" quando si parla con Dio. Ma questo invaliderebbe la preghiera petitoria, che invece ha senso per un cattolico libertario: Dio ci ha donato una libertà talmente radicale che siamo in grado di sorprenderlo, per esempio, mostrando l'entità della nostra gioia e del nostro dolore. Ecco, l'Eucarestia è un momento privilegiato in cui, oltre ad adorare il Mistero divino, disveliamo il nostro mistero alla divinità.



OBIEZIONE: Potrei accettare il dogma su base immanentista, ovvero allentando il mio dualismo sostanziale di partenza: lo spirito, per l'immanentista, richiede un corpo "particolare" a ui ancorarsi, almeno nella fase di emersione, di solito il cervello con la sua particolare configurazione atomica. E' una concessione abbastanza facile da fare poiché, dopotutto, praticamente tutti le "intelligenze" che incontriamo assumono questa modalità. Ecco, attraverso un miracolo, la configurazione atomica del pane fa emergere lo spirito di Cristo rendendolo presente così come lo era quando si incarnò sulla terra. In maniera provocatoria direi che il pane fa, per un istante, le funzioni che il laico attribuisce al cervello. Si tratta di un miracolo particolarmente miracoloso ma, tutto sommato, immaginabile e quindi oggetto di fede. Dovrei pensarci ma non escludo di tornare a credere alla presenza reale. 


PANE E VINO

Per noi cattolici, durante la Messa, il pane e il vino si trasformano nel corpo e nel sangue di Cristo. Si chiama transustanziazione. E' un miracolo. Il problema nel rendere conto di questo processo allo scettico non sta nel dover affrontare il tema dell'esistenza di Dio, e nemmeno nel dover difendere l'esistenza dei miracoli. Ci sono intere biblioteche con autori di prim'ordine disposti a venirci in soccorso. Il problema sta piuttosto quando si deve affrontare il tema dell'esistenza del pane e del vino.
La filosofia che dava "sostanza" al pane e al vino era quella aristotelica, oggi piuttosto fuori moda. Il meccanicismo l'ha rimpiazzata, a quanto pare fa molto bene alla scienza. Tuttavia, purtroppo, sotto questo nuovo paradigma la transustanziazione soffre: il pane e il vino, infatti, non esisterebbero in senso stretto, esiste solo, per esempio, una configurazione di atomi che noi convenzionalmente, tanto per capirci, chiamiamo "pane e vino". Ma se la sostanza appartiene solo agli atomi, e Cristo muta la sua, l'unica che puo' acquisire è proprio quella degli atomi, che però, oltre a costituire il pane e il vino, costituiscono l'intero universo. Tutto finirebbe in un orribile quanto amorfo panteismo molto lontano dalla mentalità cattolica. No, qui per salvare la baracca bisogna recuperare in qualche modo Aristotele.
Fortunatamente, non è poi così difficile. Si puo' partire osservando due cose:
1) per TUTTI il pane e il vino esistono,
2) l'esistenza del pane e del vino è compatibile con l'esistenza degli atomi.
Quando una verità convenzionale calza a pennello la cosa migliore è considerarla una verità punto e basta. Perché mai ripiegare sulla convenzione? Se il giallo è giallo e appare giallo a tutti, meglio dire che il giallo esiste, non che è una convenzione con cui indichiamo certe frequenze d'onda. L'esistenza del pane e del vino è senso comune, cio' significa che l'onere della prova ricade sulle spalle di chi nega questa evidenza universale. Il negatore, però, non potendo dimostrare un bel nulla ritiene comunque di trovarsi in una posizione di vantaggio appellandosi al rasoio di Occam: postulare la realtà del pane e del vino non è necessario, quindi meglio non farlo, il discorso si semplifica, c'è un parametro in meno nel modello. A questo punto, a noi che ci inchiniamo quando il Sacerdote solleva l'Ostia, non resta che attaccare Occam, e il modo migliore per farlo è sostenere che cio' che conta è la PROBABILITA', non la SEMPLICITA'. A volte le due cose vanno insieme, nessuno lo nega: se sul luogo del delitto trovo l'avido erede della vittima con la pistola fumante in mano, posso ipotizzare che sia lui l'assassino, oppure che sia arrivato or ora ed abbia raccolto l'arma del delitto mettendo in fuga il reale assassino, ovvero l'altro erede da sempre generoso e devoto alla vittima. La prima ipotesi è più probabile perché più semplice, ovvio. Ma non sempre è così! Ci sono molte semplificazioni assurde che nessuno sostiene: pensare che i pianeti siano in realtà dei gatti è più semplice ma è anche assurdo, quindi improbabile. Pensare che i miei pensieri o la mia mente non esistano semplificherebbe le cose (e in effetti c'è qualcuno che lo pensa!), ma poiché è evidente il contrario, meglio privilegiare la probabilità piuttosto che la semplicità. Il meccanicista, alla fine della fiera, si ritrova su posizioni nominaliste, si tratta di una posizione scomoda di cui possiamo approfittare. Il nominalismo, d'altra parte, è l'omaggio che il vizio rende alla virtù, lo dico perché il nominalista non puo' far a meno di parlare come se una cosa esistesse affermando poi che non esiste ma senza riuscire a dire perché, se non facendo l'inconsistente elogio della "semplicità". Alla fine il nominalista - che spesso nutre una vera e propria venerazione per la scienza - rinuncia alla cosa che dovrebbe essergli più cara: l'evidenza. Ecco, per recuperarla non possiamo che consigliare un recupero di Aristotele, ma senza esagerare.

l'errore del public reason liberalism

Il public reason liberalism è una teoria normativa intesa a risolvere i conflitti di opinione tra i cittadini. Tuttavia, si basa su affermazioni empiriche controverse intorno alla psicologia dell'elettore. Nella scienza politica, ci sono due paradigmi principali - populismo e realismo - sulla relazione tra le credenze degli elettori e i risultati politici. Il realismo sostiene che alla maggior parte dei cittadini manca la conoscenza e la ragionevolezza sufficiente per affrontare le questioni pubbliche. Peggio ancora, alla maggior parte dei cittadini mancano i tipi di credenze normalmente significative su cui basare la giustificazione pubblica.

In breve, il PRL vuole comporre un conflitto che nessun altro vuol comporre poiché tutti vogliono invece combatterlo per affermare la loro identità.

La politica deve essere una guerra? Sì, certo che deve, perché non puo' essere altro. Le coalizioni democratiche e repubblicane non si basano su credenze o interessi comuni quanto su un'appartenenza tribale per la quale l'individuazione del nemico è basilare.

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martedì 16 giugno 2020

Commandment 5 Don’t Think Like a Lawyer

Commandment 5 Don’t Think Like a Lawyer
Note:5@@@@@@@@Ci immaginiamo mille xicoli e i professionisti del settore ci aiutano di brutto!!! . Lo scenario peggiire il ns scenario.. Scuola: il terrore della denuncia. Le assurditá sono giustificate. I warning sui prodotti.

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fifth graders at my sons’ grammar school go on an overnight to a nature preserve.
Note:L avventura

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rain poncho, hat, water bottle, bug repellent
Note:La lista di quel che serve

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sun block, flashlight, antibacterial wipes
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dad who wants all the chaperones to carry cell phones he can reach
Note:Genitori molto tesi alla riunione

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the proximity of an emergency room.
Note:Cosa vogliono sapere

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“At night, there’s going to be a campfire!”
Note:Detto con entusiasmo. Ascoltato con sospetto.

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the kids sit twenty-five feet away,”
Note:Aggiunta provvidenziale

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pictures of little Jenna or Jayden going the way of Joan of Arc.
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What terrible thing could possibly happen?
Note:Ogni volta che il figlio esce di casa.

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we’ll see you in court.
Note:La minaccia del genitore

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The Worst-Case Scenario Survival Handbook
Note:Il bbest seller

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We are “worst case” parents,
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What has changed over the past generation or so is that now people worry like that about every activity,
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Se vado in moto metto il casco. Se vado in barca il salvagente.

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Parents feel they must be super prepared for the worst of the worst,
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“Get on the bus, sit down fast, buckle your seat belts,
Note:Quello che si diceva ad un bimbo

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“And we tell them to make sure their backpacks aren’t fastened at the waist.”
Note:Quello che si aggiunge.

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just in case they’re getting off the bus and the bus driver isn’t paying attention and he closes the door too fast and their backpack gets caught inside
Note:Il motivo

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“Has that ever happened?” “Well, not that I know of. But . . .”
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Just. In. Case.
Note:Parola d ordine

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Just in Case mentality
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The problem is, the checklist just keeps growing.
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Worries multiply because we are an imaginative species,
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parents are more imaginative than anyone
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But our worries also get a big boost from professionals:
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Meanwhile, schools ban activities. Parks ban games.
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the dangers of . . . hula hoops.
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I am trying really hard to imagine how a rolling plastic hoop could possibly hurt anyone except, perhaps, an ant in the wrong place at the wrong time.
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“Something like 40 percent of schools have gotten rid of recess,”
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That’s why so few schools have those ropes we used to climb in gym.
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An elementary school in Attleboro, Massachusetts, has gone so far as to outlaw the game of tag
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most kids not only survive recess, they need it to survive the rest of the day.
Note:The big recess

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lose one lawsuit and, instead of buying pencils and paper, the whole school system could end up paying for someone’s château in Provence.
Note:I presidi hanno ragione

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A nationwide survey of five thousand principals found that 20 percent of them spend five to ten hours a week writing reports or having meetings just in order to avoid litigation.
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The people who run these activities have understandably become so fearful of financial ruin that they keep curtailing what’s allowed.
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“I fully understand my minor’s participation may involve risk of serious injury or death.”
Note:Firme firme firme. Es recita

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“Remove child before folding.”
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“This product moves when used.”
Note:Adesivo su scooter

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“Do not use soft wax as ear plugs or for any other function that involves insertion into a body cavity.”
Note:Sulle candele

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It’s because they actually do have to protect themselves from being sued for the weirdest, most ridiculous reasons.
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even a two- or three-block walk is considered way too dangerous.
Note:Alla fermata dello scuolabus deve esrci un adulto

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That very, very, very, very small chance is one we’re not willing to take anymore,
Note:Le piccole probabilitá

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we know that in a court of law, a jury would probably find someone or something guilty.

LE GRANDI DIVISIONI IN TEMA DI GIUSTIZIA.


Se in Italia ti occupi di giustizia devi scegliere tra "garantisti" e "rigoristi" (G/R), il fronte passa su questa linea. Se non fosse per l'antipatia verso un personaggio come Travaglio, resto titubante visto che la mia bussola è sempre stata differente e vede piuttosto contrapposti "beckeriani" e tabarrokiani (B/T).

Per Gary Becker la politica penale ottima combina una bassa probabilità di essere puniti con punizioni dure.

Per Alex Tabarrok il sistema sanzionatorio dovrebbe rifarsi al protocollo del buon genitore, altrimenti noto come sistema delle 3 C: punizioni celeri, coerenti e chiare. In questo modo la pena potrà essere anche mite.

Io mi sento tabarrokiano, ma cio' significa che sono più vicino ai garantisti o ai rigoristi? Come tradurre G/R in B/T? A me sembra che il garantista debba prediligere un sistema beckeriano, ovvero un sistema dove si condanna poco, ergo solo quando si è certi della colpevolezza. Chi ama dire che preferisce dieci colpevoli fuori piuttosto che un innocente dentro, dovrebbe trovarsi bene con la regola di Becker, lì l'innocente dentro è una rarità assoluta. Eppure resto ancora perplesso, non riesco ad associare il garantista tipico alle "pene esemplari" volute da Becker. Ad ogni modo resto affezionato al paradigma B/T, mi sembra più ricco e problematico, personalmente ho già cambiato idea saltando il fosso 3 (tre) volte nell'ultimo anno, vorrei proprio vedere che tra i rigoristi o i garantisti puo' dire altrettanto.

lunedì 15 giugno 2020

BATTAGLIE PER LA DESTRA: PIU' RISULTATI, MENO PROCEDURE.

BATTAGLIE PER LA DESTRA: PIU' RISULTATI, MENO PROCEDURE.

Lavori in prevalenza di "destra": militare, poliziotti, sacerdote, broker, appaltatore (nell'edilizia come nel settore energetico), muratore, concessionario d' auto, camionista, minatore, benzinaio, scienziato (non docente)...
Cosa li caratterizza? Sembrerebbero lavori in cui raramente capitano gravi inconvenienti ma nemmeno si possono fare grandi expolit. I conservatori sembrano più concentrati sulla stabilità e sulla protezione contro i cigni neri.
Professioni in cui prevalgono i "sinistri": professore, giornalista, musicista, scrittore...
Sono lavori in cui si crea una massa amorfa con poche star che svettano e si prendono quasi tutto. I progressisti, a quanto pare, sono attratti da lavori che fanno sognare, anche se in genere finisce che ti ritrovi ad elemosinare una commissione.
Eppure i "sinistri" prevalgono anche in altri lavori tipo psichiatra, avvocato, funzionario e insegnante. Qui si sogna un po' meno a dir la verità. Forse la cosa che pesa di più è la dimestichezza con il linguaggio. Sì, probabilmente è proprio il rapporto con il linguaggio a tracciare il solco tra professioni di destra e professioni di sinistra.
Recentemente, però, la sinistra sembra aver preso il controllo di due professioni tradizionalmente riservate alla destra: medicina e imprenditoria tecnologica. Francamente qui non vedo un particolare rapporto privilegiato con il linguaggio, mi sembra piuttosto che in casi del genere pesi il controllo della sinistra sulle università d'élite, specie negli USA, difficile infatti stare ai vertici di questi settori senza uscire dalle migliori università. Purtroppo, questa slavina potrebbe espandersi, l'accademia rischia di diventare il fulcro di un'irradiazione della sinistra verso tutte le posizioni di comando nella nostra società. Che fare?
IMHO: il meccanismo accademico della peer review (di fatto una sorta di cooptazione) sta nuocendo molto alla presenza della destra nei posti di maggior controllo sociale. Una buona battaglia ideologica potrebbe consistere nel sostituire le valutazioni procedurali con valutazioni su risultati oggettivi, per esempio un record track compilato con gli esiti delle scommesse accademiche vinte o perse dal soggetto da valutare.

domenica 14 giugno 2020

IL PROBLEMA DELL'ANTIRAZZISMO.

IL PROBLEMA DELL'ANTIRAZZISMO.
Essenzialmente consiste nel fatto di fomentare il razzismo. Ma come?
(a) Innanzitutto, le opinioni degli "antirazzisti" sono spesso estremamente razziste. Fondamentalmente pensano che la razza bianca sia inferiore alle altre razze: più infida, più pericolosa, più malvagia. In questo modo gli "antirazzisti" lavorano per preservare il risentimento e l'ostilità nei confronti dei bianchi, e quindi per alimentare le tensioni razziali.
(b) Sospetto che l'ascesa dei movimenti di destra radicale sia, almeno in parte, una reazione alla sinistra "antirazzista" e a tutti i suoi goffi messaggi sulle malefatte dell' "uomo bianco". La maggior parte delle persone, quando viene detto che il gruppo umano a cui appartiene è fondamentalmente malvagio, si sentirà chiamata ad una difesa, non ad un'analisi, e la difesa consisterà nell'attaccare il nemico. La goffaggine di certe affermazioni narcisistiche dell'antirazzista finisce per alimentare sia il razzismo anti-bianco che quello anti-nero.
(c) Questa cosa di fissarsi sulla razza delle persone - indipendentemente dal fatto che una razza sia superiore o inferiore - ha l'effetto involontario di rendere centrale questo elemento facendo in modo che le persone pensino alla loro razza come ad un fattore identitario. A me non verrebbe mai in mente di essere un "uomo bianco" ma mi ci fai pensare nel momento in cui abbatti la statua di Cristoforo Colombo come simbolo della malvagità occidentale. L'idea di dividere tutti in razze e di trattare la "razza" di qualcuno come un tratto essenziale, è una delle idee più stupide e distruttive che abbiamo mai avuto, ma è proprio cio' su cui insiste l'antirazzismo.

sabato 13 giugno 2020

LASCIATE IN PACE IBN HARMA!
Ma a cosa servono i giuristi e gli esperti del diritto in genere?
Se i filosofi morali studiano i principi delle leggi e gli economisti le conseguenze, cos' hanno da aggiungere i giuristi? Sappiamo quando una legge è giusta, sappiamo quando è utile, cosa vogliono da noi con i loro voluminosi tomi?
Ultimamente il problema mi ha un po' preso la mano visto che riciclo questo attacco per la terza volta. In passato giungevo a conclusioni anodine ritenendo i giuristi dei filosofi in quarto o degli economisti con la lente di ingrandimento, ora propongo una tesi diversa: il giurista è un virtuoso del linguaggio. Un vero intellettuale quindi, forse il principe degli intellettuali. Cerco di spiegarmi meglio.
PREMESSA: qualsiasi civiltà studiate, vi accorgerete ben presto che esiste un'invariante: l'uomo usa le leggi per facilitare la convivenza ma si accorge ben presto che tali norme, per essere più efficaci, richiedono diverse eccezioni, ovvero dei momenti in cui la loro applicazione possa essere sospesa. Tuttavia, limitarsi a procedere in questo senso squalificherebbe la norma stessa agli occhi della comunità, la quale sospetterebbe l'arbitrio: "perché nel mio caso applichi la norma mentre nel suo la sospendi?". Che fare? Talvolta si legittimano norme che servono a violare le altre, pensate solo al ruolo della privacy, a che serve? Sostanzialmente a consentire che altre norme vengano violate. Più in generale, occorre sostenere in modo plausibile la tesi che quelle eccezioni non siano da considerare tanto una sospensione della norma quanto una sua imprevista conseguenza. I virtuosi del linguaggio incaricati di spianare questa strada sono i giureconsulti.
Come sempre dei casi concreti aiutano a spiegarsi meglio.
Quando la legge aveva origine divina la si attingeva dai testi sacri e i problemi cominciavano regolarmente allorché ci si imbatteva in errori evidenti, o comunque quando gli uomini erano riluttanti o non disposti a seguire taluni comandi. Prendiamo le istruzione del Deuteronomio in tema di figli ribelli, parlo della prole di "dura cervice", oppure ghiottone e incline a bere. Il caso e risolto con disarmante chiarezza, gli uomini della città aiuteranno il padre a lapidare il disubbidiente sulla pubblica piazza fino alla sua morte. Ora, si puo' discettare su chi siano "gli uomini della città", ma la sostanza del comando mi sembra abbastanza chiara.
Altro esempio: tagliare le mani al ladruncolo - pena prevista dalla legge islamica. Non crediate, era una norma inaccettabile anche per i tempi andati, eppure era di un chiarore cristallino.
Anche il secondo emendamento della costituzione americana sembra un tantino esagerato quando prevede che, per poter vivere in uno stato libero, il diritto delle persone a detenere armi non deve essere violato. Significa forse che posso comprarmi un caccia bombardiere o un'arma nucleare da tenere in giardino? Ovviamente sì, la legge parla chiaro, basta leggere. Occorre però fare in modo che significhi qualcosa di diverso.
La Torah richiede di cancellare tutti i debiti ogni 7 anni. Ah ah ah. Ma c'è poco da ridere, è legge divina - almeno per gli ebrei - e le parole sono inequivocabili.
Il prestito a interesse è proibito sia per gli ebrei che per islamici e cristiani. Non si capisce bene però come mai queste civiltà abbiano il sistema finanziario più sviluppato del mondo.
Alle autorità che vogliono realizzare un buon governo non resta che trovare il modo per aggirare la legge divina, un compito messo nelle mani dei giuristi. L'Islam è stato mastro in questa arte. Maimonide, per esempio, basando la sua opinione sul lavoro delle autorità precedenti, diceva del figlio disobbediente che non è soggetto a lapidazione fino a quando non ruba da suo padre e con il bottino compra carne di maiale e vino che poi mangerà di nascosto fuori dalla proprietà paterna insieme ad amici poco raccomandabili. Ma c'è di più, occorre che la carne oggetto del misfatto sia consumata cruda, ma non completamente cruda, bensì come è nella pratica dei ladri di professione. Il vino poi è consumato colpevolmente solo se diluito secondo il dosaggio usuale presso gli assassini. Il pasto, da tenersi in un'unica seduta, deve poi prevedere una quantità di carne del peso non inferiore ai 50 dinarim e una quantità di vino superiore ai ai 5 litri con almeno un litro a testa. Insomma, ancora oggi nell'Islam c'è dibattito se nella storia ci sia mai stato un figlio lapidato per disobbedienza al padre.
Tutti noi ridiamo delle conclusioni raggiunte da Maimonide. O meglio, rideremmo se le avesse raggiunte chiunque altro. Ma Maimonide è un saggio, conosce tutti i libri scritti, è quasi un dio in terra, difficile che sbagli, merita il nostro rispetto. Sarà per questo che molti giuristi vestono paramenti tanto ridicoli?
Anche per essere considerato "ladro" il candidato deve soddisfare una infinita serie di requisiti. Chi non li centra tutti, anziché avere la mano tagliata si limiterà a risarcire la vittima. la "qualificazione" degli atti è il rifugio di tutti i giuristi, il luogo dove tutti i problemi possono essere aggiustati.
Negli Stati Uniti sono stati usati vari argomenti per limitare l'effetto del Secondo Emendamento. Il riferimento che viene fatto a una milizia potrebbe essere interpretato come una limitazione del diritto di detenere armi ai membri di una fantomatica Guardia Nazionale, che non si sa cosa sia, ma che comunque non sono "tutti i cittadini". Si potrebbe anche sostenere che, poiché lo scopo era quello di mantenere una milizia composta da cittadini, le armi di cui si parla sono solo quelle di uso militare. Su tale base si è ritenuto che una legge che vietasse i fucili a canne mozze non violasse l'emendamento. Sta di fatto che quando la Corte Suprema favoriva le restrizioni sulla proprietà delle armi, si è sempre trovata una "base giuridica" (o "finzione giuridica") per giustificarla. Di fatto il diritto è una giungla dove continua a valere la legge del più (politicamente) forte.
Ma il trionfo dei giuristi americano si ebbe con il New Deal di Roosvelt, si trattava di sdoganare piani economici federali ingentissimi laddove il governo federale non poteva intervenire nell'economia degli stati. Missione impossibile direte voi. Nulla è impossibile a un giureconsulto creativo! Esempio, un tipico intervento da giustificare fu quello di imporre restrizioni sulla produzione agricola. Purtroppo, come dicevamo, il governo non puo' interferire nell'economia di uno stato. Già, ma puo' regolare il commercio tra stati. Si sostenne allora che un agricoltore che coltivava prodotti per alimentare il proprio bestiame era sostanzialmente coinvolto nel commercio interstatale poiché se non si fosse dedicato a quell'attività avrebbe dovuto acquistare i mangimi per animali altrove influenzando i prezzi sui mercati, compresi quelli praticati nel commercio interstatale, materia su cui il governo federale poteva finalmente intervenire. Con la clausola sul commercio interstatale si arrivò ben presto a giustificare qualsiasi intervento. Si giustificava, per esempio, anche il divieto federale sulla marijuana prodotta e consumata all'interno di un singolo stato. Il decimo emendamento, quello che garantiva l'autonomia statale in materia di organizzazione economica, è stato praticamente smantellato dagli alacri giuristi roosveltiani, e oggi un Presidente con una Corte compiacente, puo' fare in ambito economico praticamente tutto cio' che crede aggrappandosi alla formula magica del commercio interstatale.
Un altro meccanismo attraverso il quale si elude la legge considerandola ancora in vigore consiste nel creare dei meccanismi alternativi. A volte basta cambiare delle parole. I debiti si devono cancellare ogni 7 anni? Allora ecco che i rabbini si inventano gli "pseudo-debiti". Cosa sono? Semplice, debiti che non si cancellano ogni 7 anni.
Un altro meccanismo ancora fu quello di prendere la legge alla lettera trascurandone lo spirito. Il prestito a interesse è vietato? Basta costituire una società in cui c'è chi mette il lavoro e chi mette il capitale, dopodiché l'utile viene ripartito in un certo modo che ricomprenda di fatto gli interessi a favore del primo socio. Oppure stipulare il prestito in una valuta straniera in modo che l'esito del contratto sia incerto, anziché chiamare l'interesse con il suo nome lo si chiamerà "assicurazione sui rischi valutari". Oppure ancora prestare senza interessi obbligando però il mutuatario a comprare un bene prodotto dal prestatore. Oppure ancora definire l'interesse praticato in regime di concorrenza come "interesse giusto" e non considerarlo interesse.
Durante il Sabato ebraico il credente non puo' deidcarsi ad alcuna attività fuori dal suo cortile. Poiché la cosa diventava assurda, i giuristi sono stati incaricati di "lavorare" su questa norma, si sono dedicati in particolare alla parola "cortile" e alla fine hanno deciso che si trattava di uno spazio circondato da mura e interrotto da porte. Ecco allora che ben presto il cortile si è trasformato nell'intera città (se ha delle porte). E se le mura non c'erano più fa niente, l'importante è che ci fossero in passato.
In Giappone la compravendita di organi è vietata. Ma se io ti consegno il mio rene e tu metti dei soldi sul tavolo e io li raccolgo uscendo non stiamo realizzando una compravendita, si tratta semplicemente di una doppia donazione: io ti dono il mio rene e tu mi doni i tuoi soldi.
La chiesa cattolica non consente il divorzio. Tuttavia, per chi desidera divorziare basta ottenere l'annullamento alla Sacra Rota. Se un matrimonio è "difettoso" lo decidono essenzialmente dei giuristi costantemente sintonizzati sugli umori del papa. Esempio tratto dal passato: nell'aristocrazia medievale, in cui si era tutti più o meno "cugini", un espediente comune era quello di rintracciare nella genealogia di una coppia la prova di una consanguineità a rischio di incesto. Nel caos delle genealogie l'impresa era abbastanza semplice, specie per chi aveva il beneplacito implicito di poter procedere. Da sempre il divorzio cattolico ha seguito queste vie, per questo papa Francesco è una figura tanto sospetta: se avesse realmente voluto facilitare la comunione ai risposati avrebbe seguito questa via lineare facilitando l'annullamento dei matrimoni (divorzio cattolico), ma evidentemente, da buon gesuita, aveva ben altri progetti.
Ora il ruolo dei giuristi mi sembra abbastanza chiaro: aggirare le leggi mantenendone costante l'autorevolezza facendo ricorso ad un linguaggio ambiguo. Un'operazione che richiede grande padronanza dello strumento linguistico, anche se la cattiva fama di cui godono verso il grande pubblico è in qualche modo giustificata.
Chiudo con la storiella islamica che ha ispirato questi appunti.
Il poeta Ibn Harma si esibì per il Principe dei Musulmani e il Califfo fu talmente felice della sua performance da dirgli quello che tutti vorrebbero sentirsi dire: "nomina tu la tua ricompensa".
Il poeta, noto bevitore, rispose: "mio Principe, dovrebbe inviare istruzioni ai suoi ufficiali nella città di Medina, ordinando che quando sarò trovato ubriaco ubriaco sul marciapiede e portato al posto di guardia, mi vengano risparmiate le 80 scudisciate di rito".
Il Califfo si corrucciò: "ma si tratta di una punizione prevista dalla legge divina, non posso derogare".
Il poeta si rattristò: "non c'è nient'altro che desidero dal Principe dei Musulmani."
Al-Mansur ci pensò un po', poi inviò istruzioni ai suoi ufficiali a Medina ordinando che se qualcuno avesse trovato il poeta Ibn Harma steso ubriaco sul marciapiede e lo avesse condotto al posto di guardia, a ibn Harma sarebbero state inflitte le canoniche 80 scudisciate, mentre al protagonista dell'operazione ne sarebbero state riservate 100.
Da quel momento, quando qualcuno vedeva il poeta disteso ubriaco sui marciapiedi di Medina pensava "cento per ottanta è un cattivissimo affare", e così tirava dritto lasciandolo smaltire in santa pace la sua sbornia.

venerdì 12 giugno 2020

il ruolo degli avvocati.

Per organizzare la sua vita sociale l'uomo crea delle norme generali, poi si accorge che non funzionano per alcuni casi particolari e le rettifica. Questo processo presenta inconvenienti poiché implica trattamenti diversi per casi sostanzialmente uguali: perché sospendere l'applicazione della norma per il tuo caso e non per il mio?

Sospendere l'applicazione di una norma non funziona, meglio ricorrere ad una interpretazione che consenta un'applicazione differenziata della medesima norma, in questo caso si puo' sostenere che la norma è universalmente applicata. Ma per implementare questi virtuosismi linguistici occorrono dei virtuosi del linguaggi: i giureconsulti.
In un'università di primo livello circa il 20% delle lezioni è in linea. Niente più lezioni dal lunedì al venerdì a partire dalle 8 di mattina. Meno noia e tempi di laurea più celeri. I professori avranno più tempo per incontrarsi con gli studenti. Praticamente ogni lezione fatta sarà a portata di mano, specie una volta consentita la registrazione interuniversitaria e lo scambio di crediti. Il prodotto sarà molto migliore e più conveniente, anche gli incontri faccia a faccia con i professori saranno più vivi che mai.

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giovedì 11 giugno 2020

CRITICHE DISONESTE.

CRITICHE DISONESTE.
Il mio temperamento da bamboccione rifatto si accorda bene al lockdown, sento d'istinto il Potere come protettivo, lo cerco, il mio stile di vita si sintonizza facilmente su questa misura e la mia pancia benedice chi la adotta. La mia pancia, ma la mia testa, ahimé, no. La mia testa si dissocia. Perché questa schizofrenia?
Da un lato sono mosso da una paura istintiva del virus, non so che fare, entro nel panico e cerco di deresposabilizzarmi delegando un Padrone. Dall'altro lato, il lato della testa, mantengo una forte presunzione in favore della libertà individuale. Mi dico che non puoi ordinare alle persone di rimanere a casa - di fatto ai domiciliari - come misura "prudenziale", se lo fai hai l'onere di dimostrare che i benefici così ottenuti superano drasticamente i costi, e quando dico "drasticamente" intendo con un rapporto di almeno 5 a 1. Quasi nessuno ha nemmeno provato a sobbarcarsi questo onere. E, vi prego, non venitemi a parlare di quella pseudo-scienza a base di "modelli predittivi", fossero anche quelli inutilmente sofisticati dell'Imperial College. Aggiungo subito che questa è la mia filosofia, molti ne fanno volentieri a meno e invocano ogni tre per due il mitico "principio di precauzione".
Consentire ad un governo di "sbagliare per eccesso di prudenza" significa spianare la strada all'oppressione e/o alla codardia. Fateci caso, il tiranno come il codardo non fanno che invocare "prudenza", non esiste altro per loro, è l'unica bussola. Purtroppo, non c'è Male sulla Terra che non possa essere giustificato sventolando questo vessillo. Il nostro, per fortuna, è un caso di codardia, di un tale capitato lì per caso che cerca affannosamente qualcuno che gli scriva le leggi affinché possa declamarle in prima serata con tutto il contegno del caso, e naturalmente questo qualcuno lo trova nei soliti tecno-burocrati che fanno quello di mestiere: scrittori di decreti ministeriali ritagliati sulle esigenze dei burocrati stessi e sull'ampliamento del loro arbitrio. Uso parole dure perché il bersaglio è troppo facile, ma sono parole "disoneste", lo so, chissà quanti altri si sarebbero comportati in modo simile, probabilmente anche i nostri beniamini. E' la politica ad avere nel suo DNA certi automatismi, non si scappa. Più o meno hanno fatto così tutti, non vedo né colpe né meriti particolari. Per questo i modelli "sc-sc-scientifici" che fanno finta di mettere da parte le dinamiche politiche e la psicologia delle masse con lo scopo dichiarato di isolare la parte sanitaria del fenomeno sono solo complicati giochetti che consentono giusto a qualche professore di mettere per un attimo il naso fuori dalla noiosissima accademia.
E sia chiaro che, se il governo deve difendere i nostri diritti e non le nostre vite, gli individui, al contrario, hanno tutto il diritto di sbagliare per eccesso di prudenza. Se mi chiudo in casa e declino ogni invito, non accetto critiche di incoerenza.
Con la testa, poi, penso ai possibili errori fatti (più o meno da tutti) e mi stupisco di come non si sia sfruttata l'estrema eterogeneità del rischio contagio: le persone sane avrebbero dovuto avere una vita avvertita ma approssimativamente normale, mentre le persone con disturbi di base avrebbero dovuto essere molto più prudenti. Chiudere tutto a prescindere dai soggetti e dai luoghi significa somministrare la stessa medicina a tutti i malati. Ci siamo trasformati in un ospedale con una sola medicina, chi andrebbe a farsi curare in un posto del genere? Oltretutto, una medicina rozza: mia nonna con la terza elementare sa benissimo che senza contatti la malattia non si diffonde. I virologi che hanno studiato mezzo secolo più di lei non hanno davvero nulla da aggiungere? Un intervento governativo, semmai, avrebbe dovuto garantire alla minoranza vulnerabile di potersi isolare, procurare stanze d'albergo o strutture ad hoc disponibile per chi convive con gente attiva in case troppo piccole. Ma noi abbiamo un' idiosincrasia per i "vestiti su misura" e un amore inquietante per le uniformi. E allor ecco una legge uguale per tutti: ottuagenari, giovanotti, Lombardia, Sardegna... per il grande capo nulla cambia. A proposito, fossi stato un terrone allora sì mi sarei veramente incazzato, da lombardo non posso nemmeno concedermi uno sfogo adeguato: ma come è possibile che regioni con un numero di casi irrisori vengano letteralmente congelate per mesi? Come e più delle regioni letteralmente impestate? Perché non ci si ribella? Al malizioso viene il dubbio che facciano più gola gli appetitosi sussidi che la possibilità di lavorare. Sarò un caso particolare ma non mi offendo affatto se una regione meridionale chiude le porte ai lombardi: in questa vicenda abbiamo avuto un destino differente ed è giusto prendere misure differenti. L'uniformità inefficiente ha invece trionfato, forse anche perché giova alla Santa Alleanza tra burocrazia e politica, evita che politiche diverse entrino in concorrenza e si confrontino, evita che ci siano vincitori e vinti, che ci sia chi ha fatto meglio e chi ha fatto peggio, consente al politico di turno di poter liquidare in modo evasivo le domande e le obiezioni.
Mi tolgo l'ultimo rospo: se un invasore facesse piovere i suoi missili sulle nostre città uccidendo migliaia di persone, reagiremmo, non ci limiteremmo a nasconderci nel buco. Ecco, noi abbiamo speso montagne di soldi in sussidi per far fronte alle conseguenze economiche di COVID-19, ma abbiamo speso relativamente poco a combattere il virus, o anche solo per conoscerlo meglio. Il virus ci attacca ma noi non lo combattiamo. Lasciamo che lo facciano altri per poi salire sul carro del loro vaccino. Quanto abbiamo investito per aumentare la capacità nel fare i vari tipi di test? Quanto abbiamo investito per il vaccino? Come abbiamo organizzato la sperimentazione su esseri umani volontari? Dopo mesi di crisi i soldi spesi per "tener buoni" i reclusi (l'unica cosa che interessa alla politica) sono una montagna che ci indebita a vita, quelli spesi per affrontare le cause del male un'inezia. Oltretutto, le conseguenze economiche della crisi si possono affrontare in due modi: deregolamentando l'economia (meno tasse, meno burocrazia) oppure sussidiandola (coldi a pioggia per tutti). Nel primo modo si libera il cittadino, nel secondo lo si rende dipendente e debitore. Secondo voi qual è stata la via scelta? Senza contare che nelle elemosine mafiose dei sussidi, i furbetti sguazzano. Devo anche spiegarvi il perché? Non ve lo spiego, non c'ho tempo, devo andare sul sito dell'INPS ad inventarmi una nuova babysitter, chiedere il PIN e incassare altri 600 euro di giugno. Se queste cose uno non le capisce, meglio, c'è meno concorrenza.
La pratica dell'incarcerazione di massa puo' sembrare pazza ma è coerente con la lezione di Gary Becker, il quale sosteneva che la politica criminale ottima combina la bassa probabilità di essere puniti con la durezza della punizione per i condannati. L'idea opposta è la "teoria genitoriale" della punizione, per la quale le punizioni devono essere rapide, chiare e coerenti. In questo caso possono essere anche lievi.

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