sabato 23 giugno 2018

I BUONI INSEGNANTI ESISTONO?

I BUONI INSEGNANTI ESISTONO?
Com’è fatto un buon insegnante? Conta l’esperienza, i titoli, le certificazioni, il genere? Difficile dirlo, nemmeno sappiamo se esistono i buoni insegnanti. Sia chiaro, per tutti noi esistono, ma quando poi si tenta di “prenderne le misure” spariscono. Quantificare l’opera di un buon insegnate è arduo, persino se semplifichi al massimo assumendo che la scuola abbia come unico fine il superamento di certi test formali. In teoria il buon insegnate è quello che ti migliora, che ti fa passare da un punteggio ad uno più elevato. Ma come puoi capire se già non eri destinato a quel miglioramento? In fondo le classi di allievi non si compongono casualmente, c’è una certa omogeneità, ci sono le scuole dei quartieri bene e quelle degli altri quartieri, ci sono le scuole di ottima fama e di fama pessima. Cio’ significa che attribuire meriti e colpe agli insegnanti sulla base del miglioramento nei punteggi dei test rischia di essere ingiustificato, quanto più gli studenti della classe si somigliano tanto meno è visibile la mano dell’insegnate. Qualcuno ha pensato bene di sfruttare i trasferimenti chiesti dai docenti vedendoli come una sorta di esperimento naturale: se un insegnate lavora bene in una scuola e poi lavora bene anche nell’altra dove si trasferisce allora forse il miglioramento dei ragazzi è merito suo. E per un certo periodo – qualcuno ricorderà gli articoli di giornale – lo abbiamo creduto. Ma, ahimé, a quanto pare nemmeno i trasferimenti sono frutto del caso, la correlazione di molti fattori significativi tra classi scolastiche di provenienza e classi scolastiche di di destinazione invalida di fatto l’esperimento naturale fondato sui trasferimenti. Come sono fatti allora i buoni insegnanti? Esistono? Purtroppo sono domande ancora inevase. Gli anni passano e io comincio a pensare al peggio.
IRLE.BERKELEY.EDU

LA MENTE UMANA E’ UN COMPUTER?

Riccardo Mariani
Adesso
LA MENTE UMANA E’ UN COMPUTER?
Basta interrogarla per avere qualche dubbio: quanto fa 64+58? Potrebbe fare 125, ma potrebbe fare anche 5, dipende cosa significa per voi il simbolo “+”. Potrebbe significare “addizione” ma anche “paraddizione”, nel primo caso il risultato corretto sarebbe 125, nel secondo 5. Il significato di “paraddizione”, infatti, è il seguente: “la paraddizione è un’operazione aritmetica in tutto uguale all’addizione tranne quando viene effettuata in questo post, nel qual caso ha sempre 5 come risultato finale”. Quale sia allora il significato corretto di “+” è dubbio, non posso infatti appellarmi all’uso che si fa di quel simbolino poiché tutti i dati della nostra esperienza passata confermano sia il concetto di addizione che quello di paraddizione. Il software costituito dalla nostra mente sembrerebbe quindi indeterminato o comunque inconoscibile. Ma un software (algoritmo) nella sua accezione comune di programma con dei codici sorgente ben definiti non puo’ essere indeterminato, per cui la mente non sembrerebbe essere propriamente un software. In alternativa potremmo considerarlo un “software radicalmente misterioso”, quasi che un Dio ne fosse il programmatore, ma non è esattamente cio’ che hanno in mente coloro che materialisticamente considerano il nostro apparato mente/cervello alla stregua di un computer. Quanto detto, naturalmente, non implica che un computer particolarmente intelligente non possa essere considerato alla stregua di un essere umano, la cosa è possibile qualora dalla materia che lo compone "emergessero" qualità estranee alla materia stessa.
EDWARDFESER.BLOGSPOT.COM
That the brain is a digital computer and the mind the software run on the computer are theses that seem to many to be confirmed by our be...
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kripke contra computanalism

kripke contra computanalism
riccardo-mariani@libero.it
Citation (APA): riccardo-mariani@libero.it. (2018). kripke contra computanalism [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 3
Kripke contra computationalism
Nota - Posizione 3
Tttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 3
the brain is a digital computer and the mind the software
Nota - Posizione 4
L ANALOGIA DEL COMP
Evidenzia ( giallo) - Posizione 5
arguments from Karl Popper, John Searle,
Nota - Posizione 5
CONTRO...SE TUTTO È MATERIA ANCHE IL PENSIERO NULLA PUÒ ESSERE GIUSTIFICATO DALLA RAGIONE (POICHÈ LA RAGIONE È X DEF IMMATERIALE)...NEMMENO LA TEORIA CHE LA MENTE È MATERIALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 6
Saul Kripke presents another such argument.
Nota - Posizione 6
VENIAMO A NOI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 6
a footnote
Nota - Posizione 6
POCO NOTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 7
Jeff Buechner’s
Nota - Posizione 7
RIPORTATO ALLA LUCE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
the “quus” paradox
Nota - Posizione 9
UNO STRUMENTO UTILE A CAPIRE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
Imagine you have never computed any numbers as high as 57,
Nota - Posizione 11
ESPERIMENTO MENTALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
“68 + 57.”
Nota - Posizione 11
L OPERAZIONE DA FARE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
you answer “125,”
Nota - Posizione 11
OVVIAMENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
the way you have always used “plus”
Nota - Posizione 12
UNA RISPOSTA COERENTE CON IL SIGNIFICATO PASSATODI ADDIZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
how you are so sure that this is really what you meant in the past,
Nota - Posizione 14
IL DUBBIO INSINUATO DALLO SCETTICO...FORSE SBAGLI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 16
x quus y = x + y, if x, y < 57; = 5 otherwise.
Nota - Posizione 16
FORSE CIÒ CHE CHIAMAVI ADDIZIONE ERA UN PARADDIZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 17
quadding and adding will always yield the same result
Nota - Posizione 17
CONFORME AI FATTI...ENTRAMBI POSSIBILI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 18
the correct answer should be “5” rather than “125.”
Nota - Posizione 18
QUINDI.....
Evidenzia ( giallo) - Posizione 20
how do you know the skeptic is wrong?
Nota - Posizione 20
DOMANDONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 20
any evidence you have
Nota - Posizione 20
L EVIDENZA SUPPORTA ANCHE L IPOTESI DELLO SCETTICO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 21
you have always said “Two plus two equals four” and never “Two quus two equals four,”
Nota - Posizione 22
IRRILEVANTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 22
what you meant by “plus.”
Nota - Posizione 22
QUEL CHE CONTA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 22
every time you said “plus” you meant “quus,”
Nota - Posizione 23
LA TESI DELLO SCETTICO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 25
it is irrelevant that most of us have in fact computed numbers higher than 57.
Nota - Posizione 26
TUTTI HANNO UN NUMERO SUFFICIENTEMENTE ALTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 32
a useful illustration of how material processes can be indeterminate between different functions.
Nota - Posizione 33
IL PARA PARADOSSO E L INDETERMINAZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 39
there are no physical features of a computer that can determine whether it is carrying out addition or quaddition,
Nota - Posizione 39
X QUANTO RIGUARDA IL FUNZIONALISMO...COMPUTAZIONALISMO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 42
it might be said in response that if this happens, that would just show that the machine was malfunctioning
Nota - Posizione 42
SE IL PC RISPONDE 5
Evidenzia ( giallo) - Posizione 43
malfunction itself depends on what program the machine is running,
Nota - Posizione 43
MA IL MALFUNZIONAMENTO DIPENDE... IL PROGRAMMA DI UNA MENTE SARÀ SEMPRE INDETERMINATO MENTRE UN SOFTWARE MATERIALE NN PUÒ ESSERLO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
program for addition rather than quaddition is precisely what is in question.
Nota - Posizione 44
E NATURALMENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 45
the question of what program a machine is running always involves idealization.
Nota - Posizione 45
IDEALIZZAZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 46
there is nothing in the physical features or operations of the machine themselves that tells us that it has failed
Nota - Posizione 47
L ERRORE NN ESISTE SE NN CONOSCIAMO IL PROGRAMMA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 48
even a machine with a stuck gear or melted component could be doing exactly what it is supposed to be doing,
Nota - Posizione 48
INFATTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 49
there is nothing in the behavior of a computer, considered by itself, that can tell us whether its giving “125” in response to “What is 68 + 57?” counts as an instance of its following an idealized program for addition, or instead as a malfunction
Nota - Posizione 50
CONCLUSIONE: NULLA CI DICE SE SIAMO DI FRONTE A ERRORI O A PROGRAMMI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 56
Naturally, we could always ask the programmer of the machine what he had in mind.
Nota - Posizione 57
MA QUESTO CI DICE CHE LA MATERIA È INDETERMINATA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 58
neither is there anything intrinsic to the human brain specifically, considered as a kind of computer, that determines what program it is running
Evidenzia ( giallo) - Posizione 60
there can be no question of explaining the human mind in terms of programs
Nota - Posizione 60
ANALOGIA INFRUTTOSA... UN PROGRAMMA DETERMINATO NN ESISTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 60
Might we appeal to God as the programmer
Nota - Posizione 61
IPOTESI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 61
most defenders of the computer model of the mind would not want to do this,
Nota - Posizione 62
INCONVENIENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 62
that would make of human thought something as extrinsic to human beings as the program a computer is running is extrinsic to a computer,
Nota - Posizione 63
ANTIMATERIALISMO E TRASCENDENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 69
For any program we conjecture natural selection has put into us, there is going to be an alternative program with equal survival value,
Nota - Posizione 70
INDETERMINISMO...SELEZIONE NATURALE SEMPRE COMPATIBILE CON ALTRO

venerdì 22 giugno 2018

LA BAMBINA CHE NON CONOSCO

La bambina che non conosco gioca con quelli che diventeranno i suoi ricordi...
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PADRONI A CASA PROPRIA

PADRONI A CASA PROPRIA
Nel dibattito politico ricorre spesso questa battuta che pare però inappropriata: la nazione non è una casa. Chiudere i confini di una nazione non è come recintare una casa, se per esempio voglio affittare la mia a una certa persona non mi puo’ essere impedito dal comitato di quartiere, anche se nessuno è d’accordo con la mia iniziativa. Attenzione, per i più vari motivi puo’ darsi che sia legittimo chiudere i confini, sto solo affermando che non lo è in base all’analogia tra “casa” e “nazione”. Sarebbe come dire che siccome ho il diritto di non sposarmi con una ragazza africana allora una legge che impedisca i matrimoni misti è ben fondata. La chiusura dei confini assomiglia piuttosto al protezionismo, nessuno in un caso del genere direbbe mai “chiudo alle merci cinesi perché commercio solo con chi voglio io”, lo faccio invece perché non voglio che alcuni miei connazionali non commercino con i cinesi.

BLEEDINGHEARTLIBERTARIANS.COM
Closed border advocates sometimes make the following argument: You aren’t obligated to let poor Haitians live in your house or camp on your lawn. Even though they desperately need your help...

PARLAMENTI POCO RAPPRESENTATIVI

Da una discussione su F.
Nel diritto commerciale il mandatario che riceve una delega limitata vede ristretto il suo campo d’azione, un concetto di buon senso facile da comprendere per chiunque. Si puo’ in qualche modo trasferire in politica?
Già oggi se il referendum non raggiunge un quorum prefissato in Costituzione verrà invalidato, dietro questa saggia regola c’è il concetto della rappresentanza limitata: una maggioranza estremamente ridotta, per quanto maggioranza relativa, non puo’ dettar legge a tutti!
Ora, l’elevata astensione alle elezioni politiche ci dice che il grado di rappresentanza del Parlamento eletto è basso e che quindi la sua potenziale azione andrebbe limitata a priori.
Come fissare un limite oggettivo all’azione di un Parlamento (e quindi di un Governo) poco rappresentativo? Per esempio limitando il budget a sua disposizione. Il budget è quel numerino che sta in fondo alle colonne del “dare” e dell’ “avere” del bilancio nazionale e che esprime la ricchezza del Paese intermediata dallo stato, per me quantifica in modo soddisfacente l’invasività dei governi. Potremmo stabilire un principio costituzionale per cui una legislatura eletta con un’astensione superiore all’ X%, oltre a dover rispettare il solito pareggio di bilancio, non potrà alzare il badget che eredita.

L'AUTORITARISMO E' ALLE PORTE?

L'AUTORITARISMO E' ALLE PORTE?
Probabilmente no ma ci sono un paio di notizie di cui è bene prendere nota.
La buona notizia: i popoli che oggi si ritrovano sotto regimi oppressivi sono governati molto meglio dei popoli che ieri erano nella medesima condizione politica.
La cattiva notizia: grazie alla soddisfazione dei popoli che governano i tiranni non vengono più rovesciati in favore della democrazia.
Negli anni settanta l’ URSS era un paese squallido in cui passavi la giornata in coda davanti ai negozi, un paese da cui la gente scappava come i topi da una nave che affonda. Oggi un autocrate come Putin censura internet e ammazza i giornalisti scomodi ma i negozi sono comunque pieni di merci di tutti i tipi e nessuno si sogna più di “scappare”, tanto è vero che non occorre alzare alcun muro per trattenere i sudditi. La Cina degli anni settanta era una caserma da cui nulla trapelava se non il colore delle divise e qualche dogma ottuso, oggi il partito continua a detenere un potere assoluto, tuttavia il paese ha conosciuto una crescita economica spaventosa e si è aperto al mondo. Anche l’Etiopia, tanto per dire, ieri famosa per le immagini raccapriccianti dell’inedia infantile, oggi, pur restando un paese autocratico, esce comunque da diversi anni di crescita in doppia cifra. Ma il prototipo di cio’ di cui parlo è Singapore, forse lo stato meglio governato al mondo grazie ad un autocrate che “ha capito”: la prosperità dei sudditi ti consegna il potere a vita, a loro interessa fondamentalmente vivere bene, non votare o “esprimersi” con standard occidentali.
Ma perché la qualità dei governi autoritari migliora e quella dei governi democratici peggiora?
In parte cio' è dovuto a quella tecnologia oggi disponibile che aiuta chi guida un paese a dosare con cura l’oppressione senza andare oltre un certo limite, un’operazione ieri impossibile. Un paio di esempi per capirci: il web russo (o cinese) opportunamente limitato consente al contempo di dare più libertà alla popolazione ma anche di tenere meglio sotto controllo le vere minacce al regime. I sondaggi di opinione iniziati in Cina negli anni novanta sono oggi a cadenza settimanale: il partito decide sempre tutto in assoluta autonomia ma difficilmente non tiene conto dei bisogni e dello scontento diffuso.
Negli anni settanta/ottanta si teorizzava che introducendo alcune forme di libertà nei regimi autoritari sarebbe partito poi un domino in grado di travolgerli, come caso di scuola si portava il Cile, la libertà economica introdotta dai “Chicago Boys” con Pinochet era poi sfociata in una democrazia a tutto tondo. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, non è più così. Il tiranno puo’ controllare tutto dalla sua stanza dosando e mascherando meglio la repressione in modo tale da restare pur sempre in sintonia con l’opinione pubblica: il tiranno puo’ anche imporre dall’alto senza alcuna resistenza quelle riforme economiche razionali che arricchiranno il suo paese attutendo così la contestazione. Insomma, non esiste più alcun domino, purtroppo. A cio’ si aggiunga che mentre la qualità dei governi autoritari migliora quella dei governi democratici stagna quando va bene.

BLOOMBERG.COM
One-state regimes are liberalizing markets and growing faster. But they remain autocratic.