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giovedì 14 gennaio 2016

Liberi di scegliere di Milton Friedman


Liberi di scegliere di Milton Friedman
  • Le buone intenzioni come il pericolo maggiore
  • Adam smith: il mondo fondato su scelte volontarie può funzionare
  • La novità usa: l egoismo in costituzione
  • Libertà economica come scudo a quella politica
  • Stato: arbitro o genitore?
  • 1 il potere del mercato
  • La ns comunità deve ispirarsi alle caserme?
  • Molti stati sono salvati dal sommerso
  • Il ruolo dei prezzi: incentivo e segnale
  • Informazione mirata: nn ingombrare le limitate capacità di calcolo altrui
  • Un interferenza sottovalutata: l inflazione
  • Altri sistemi che funzionano come i prezzi: 1 la lingua 2 la scienza 3 la cultura. Nessu o pianifica in qs campi.
  • Il ruolo dello stato: opere pubbliche e giustizia. L onere della prova sugli statalisti poichè i fallimenti dello stato bilanciano in ogni caso quelli del mercato.
  • La famiglia disitrutta dal paternalismo
  • Dove lo stato ha meno peso. Alcuni esempi: hong kong, gb e usa nell 800
  • Capitalismo spietato? Ma se sono le nazio i più generose!
  • Obiezione agli usa:siete in pochi. Risposta:e ad hong kong?
  • Obiezione agli usa: avete molte risorse. Risposta:e il giappone?
  • Commercio internazionale. Perchè nn proteggere i ns lavoratori? Risposta:xchè nn proteggere i ns consumatori? Che poi spesso sono la stessa persona. Ma naturalmente qs nn significa che l apertura nn danneggi alcuni particolari lavoratori: quelli meno efficienti nel cfr comparato
  • Difendiamo allora le persone anzichè il posto di lavoro
  • E i sussidi ai concorrenti esteri x vendere sottocosto agli usa? Sono sussidi dati ai consumatori usa.
  • Perchè il problema dei cambi? Essenzialmente perchè su quei prezzi interferiscono le banche centrali
  • Due casi di protezionismo: 1 settore strategico 2 industria bambina
  • 2: i pretesi bambini nn crescono mai. Meglio che sopportino perdite e poi le ripianino.
  • E il principio di reciprocità? Aprire se gli altri aprono? Perchè danneggiarci se gli altri si danneggiano. Se si nuoce ad alcuni consumatori nn dobbiamo punire i ns.
  • I vantaggi politici del libero scambio: cooperazione anzichè conflitto. Conoscenza reciproca.
  • Monopoli. Ne conoscete qlcn serio che nn sia finanziato dallo stato, tipo l opec?
  • Democrazia: 1 voti raramente 2 il peso del tuo voto è scarso 3 voti per un pacchetto e nn per voci specifiche 4 nn hai interesse ad i formarti 5 nn paghi la tua ideologia sbagliate. Sul mercato è tutto il contrario.
  • Mercato e diritti civili: discriminare ha un costo.
  • Cap 3 la crisi del 1929
  • Tesi: la depressione colpa dello stato, ovvero della politica monetaria dissennata
  • Prima delle banche centrali. Come si fronteggiava la corsa? 1 bloccando i pagamenti 2 istituendo una banca centrale privata che prestava alle sane (una banca di cui erano socie le altre).
  • La fed nasce nel 1914, si va in guerra e occorre un gold standard più blando
  • 1929. All inizio la fed eroga, poi muore strong e la guerra alla successione muta la strategia con strette nn giustificate durante il 1930. Falliscono le prime banche e comincia la corsa. In passato sarebbe stata frenata col solito metodo: stop ai pagamenti e fallimento ordinato delle banche peggiori. Ma ora che c è la fed ci si culla nell illusione che provvederà a tutto. Nn è così e falliscono anche banche buone. Questi fatti oggi nn sono in discussione ma prima nn erano conosciuti. Keynes per es nn li conosceva.  La banca di ny incitò ad una polktica esoansiva nel 29 come nel 30 e 31 ma le decisioni auspicate nn vennero mai prese per una lotta ai vertici della fed
  • Oggi sappiamo anche che la depressione si irradiò dagli usa al resto del mondo e nn viceversa. Ulteriore prova dell errore fed come causa principale del casino
  • Negljanni post bellici lerrore più comu e della fed fu quello opposto: inondare il mercato producendo stsgflazione.
  • 4 dalla culla alla tomba
  • La retorica di roosvelt: "maledetti economisti". Ora dei funzionari buoni e pietosi avrebbero soppiantato gli scienziati dell egoismo. Roosvelt e la guerra facevano apparire gli ideali liberali in declino.
  • Il welfare, un prodotto del genio conservatore e paternalista di otto von bismark.
  • Il mito svedese: risparmiatadalle guerre e con una popolazione omogenea la sua "terza via"resse più a lungo del consheto destando le illusioni progressiste. Alla fine, inflazione, tasse gravose (ed emibrazio e dei benestanti) disoccupazione elevaga la travolsero negli anni 80
  • La previdenza:un contratto fra generazioni stipulato con generazioni che nn possono dare il loro consenso. Per anni chi ha incassato ha incassato molto di più del kontante dei versame ti effettuati.
  • Prima era il figlio a mantenere il padre,il che rafforzava i legami familiari, o,tre che la personalità.
  • Legge director: la spesa pubblica è fatta x la classe mediae pagatada ricchi e poveri
  • Paradosso:sempre più benessere, sempre più assistenza. Potrei capire il contrario.
  • Famiglie divise che vivono di assistenza pubblica:come può un giovane rescere conu buon carattere?
  • Case popolari: acquistare o costruire la propria casa dà un sntimento di orgoglio
  • Sanità. Se lo stato cura i cittadini ha tutto il diritto di stabilire tutto, dagli esercizi alla dieta. Peredere qs battaglia e nn ci saranno altre battaglie da combattere.
  • Primo srg: socializziamo la sanità e costerà meno. Può essere trascurato, almeno finchè nn si trova una singola attività che lo stato conduce in modo più economico del privato.
  • Secondo argomento: la maggioranza nn può permetterselo. Ma qs è un discorso distributivo e nient'altro.
  • L errore dello stato assistenziale. Spendere i propri soldi per sè. Spendere i soldi degli altri per sè. Spendere i soldi degli altri per gli altri. Ecco l ultimo caso è il più inefficiente e descrive lo stato assistenziale. Esito: pressioni spreco caccia al sussidio
  • Soluzione: sostituire tutti i programmi con un programma unico che garantisca un reddito minimo attraversonun imposta negativa.
  • Cap 5 creati uguali
  • Eguaglianza di diritto o di risultato? Gli esiti del secondo programma: terrore.
  • Immaginatevi al casinò: se alla fine i mucchietti di denaro fossero equalizzati trovereste pia evole la serata? Prob nn tornerebbero più neanche i perdenti.
  • Le politiche di eguaglianza sono spesso insincere e inefficaci. Insincere: guarda al tenore di vita dei burocrati. Inefficaci: sabotano il sistema dei prezzi.
  • Cap 6 le scuole
  • Inizio: un appendice controllata dalla chiesa.
  • Oggi: un impero controllato dai sindacati degli ininsegnanti.
  • Obbligo federale dal 1918 con effettività dagli anni 30
  • E quando la scuola nn era nè obbligatoria nè gratuita (fondazione usa) era frequentata universalmente tra i 5 e i 16 anni di età. In seguito la campagna x l obbligo nn fu condotta da genitori insoddisfatti ma dagli insegnanto horace mann in testa
  • I precursori: prussia 1808 e francia napoleonica. Regimi militari, insomma. Usa e gb buoni ultimi per l ideologia laissez faire.
  • La scuola, come tutti i programmi governativi, tende a crescere e a perdere di efficienza. Tutto il contrario delle produzooni private che crescono per acquistare efficienza.
  • In un sistema del genere solo i ricchi scelgono (le private) pagando due volte.
  • Lasciamo che i genitori spendano in coseninutili mamimpediamo loro di spendere per la scuola.
  • Il sistema dei buoni
  • Cap 7 chi protegge il consumatore?
  • Proteggere dal venditore ma soprattutto da se stesso
  • Adam smith e il suo macellaio.
  • Edward teller: 18 mesi per costruire la prima centrale nucleare. Oggi 12 anni.
  • Chiedetevi quali prodotti tendono a migliorare: lamposta la scuola le ferrovie la radio, il supermarket, il frigo...
  • un confronto sintomatico: ferrovie e industria dell auto. ma anche le ferrovie di una volta con le ferrovie di oggi
  • antitrust. un caso di monopolio impossibile: le ferrovie. gli accordi si rompevano di continuo. motivo? il fatto che si potevano manipolare mille parametri occulti (il prezzo finale9 era uno dei tanti.
  • quando gli accordi cominciarono a tenere? quando a vegliare ci fu un autorità regolativa federale. ITCC. i burocrati ITCC ci capivano ben poco ma fruivano della consulenza preziose... delle ferrovie stesse. risolsero tutte le disparità a favore delle ferrovie (le tariffe furono uniformate aumentandole).
  • quando cominciò la concorrenza dei camion le ferrovie chiedettero che l ITCC si occupasse anche di loro.
  • storia naturale delle regole. 1 nel settore sorge un problema (vero o immaginario) 2 il governo istituisce una commissioni per regolare la materia (s'invoca interesse nazionale o concorrenza sleale) 3 gli operatori fungono da consulenti e si coalizzano con il regolatore 4 il problema viene risolto (di solito a scapito dei consumatori) 5 la commissione anziché sciogliersi si fa permanente allargando il raggio d'azione 6 ecco formato un gruppo d'interesse imprenditori/burocrati che durerà per sempre.
  • food and drugs: una barriera contro le importazioni dall europa. e poi, perché nn far pagare al governo le ispezioni dei cibi prima a carico dei produttori?
  • farmacie: gli ambulanti che vendevano toccasana erano in diretta concorrenza con loro, andavano eliminati
  • ecco una storia esemplare. due fattori confliggenti: 1 innovazione ritardata o impedita, 2 protezione del consumatore. indagine empirica: 1 prevale su 2. istituzione del principio di precauzione e prvalenza del visibile sull invisibile.
  • provate a mettervi nei panni di un funzionario della fda: preferite avere sulla coscienza vite invisibili che compaiono solo nelle statistiche o vite reali di persone con nome e cognome?
  • abolire o modificare? cosa direste di chi afferma "vorrei un gatto purché abbaiasse".
  • molti rischi nn sono vlutabili e vedere gli esperti in azione è una scena comica. la miglior sperimentazione è l immissione sul mercato.
  • inquinamento: in genere chi beneficia di una riduzione sono i ricchi, chi è danneggiato sono i poveri
  • crisi petrolifera. volete che una merce scarseggi? fate in modo che venga posto un tetto ai prezzi
  • l autoregolamentazione: reputazione, marca, interazioni ripetute, giustizia rapida,
  • la pubblicità ci manipola? chi la critica sembra in realtà criticare i gusti del pubblico?
  • il pericolo più grande per il consumatore è il monopolio e in genere è l' intervento pubblico a crearlo o comunque a favorirlo con la regolamentazione
  • il proibizionismo nn soffocò la voglia di bere, semplicemente trasformò dei cittadini onesti in fuorilegge.
  • cap 8 chi protegge il lavoratore?
  • negli usa degli ultimi 2 secoli la condizione dei lavoratori è molto migliorata ma i sindacati hanno inciso poco visto che laggiù sono sparuti
  • i sindacati sono sempre esistiti, non sono un prodotto della modernità. prima si chiamavano gilde
  • dove entra il governo entrano in massa anche i sindacati. e tutto diventa più costoso.
  • i sindacati più influenti nn sono quelli che trattano con la controparte ma quelli che trattano col governo
  • i guadagno che ottiene un sindacato sono per lo più a spese di altri lavoratori, in genere i meglio messi. legge della domanda: meno produzione prezzi più alti: ci smena chi è escluso dalla produzione e chi la consuma. ci godono i pochi eletti
  • i sindacati più efficienti sono quelli delle professioni ricche: medici, notai, farmacisti (hanno a disposizione una massa di lavoratori su cui scaricare i costi del loro monopolio).
  • i salari fanno guadagnare i loro membri restringendo l accesso con abilitazioni, salario minimo ecc. in qs modo si razionano le risorse. difficile riuscirvi senza la connivenza del governo
  • salario minimo: esclude le basse qualificazioni come i giovani, per esempio
  • evviva il sindacato se volontario. abbasso il sindacato quando è un monopolio legale
  • il governo vuole proteggere i lavoratori: leggi sul lavoro minorile e contro gli infortuni. si tratta di misure 1 inutili perché fissano regole di fatto già adottate o 2 deleterie perché fanno pagare il conto ai deboli. raramente si riscontrano misure utili
  • la miglior tutela per il lavoratore: moltiplicare i potenziali datori di lavoro.
  • cap 9 inflazione
  • l inflazione è una tassa occulta sui risparmiatori. una speculazione dei governi
  • quando il tabacco era moneta giravano bande di "risparmiatori" che incendiavano i campi
  • Inflazione nella storia: 1 1500: afflusso di oro dal nuovo mondo 2 XIX secolo: afflusso d'oro dalla california 3 XX secolo: espansione monetaria delle banche centrali
  • cause dell'inflazione: hitler, comunismo, pinochet...
  • tesi: nn esistono fenomeni inflazionistici di rilievo nn causati dallo stato. ma perché gli stati moderni hanno perso il controllo della moneta? essenzialmente perchè incapace di fare sacrifici affrontando una politica d'auserity (tassare o tagliare le spese) quando il debito è già al limite e nn puo' essere ulteriormente alzato. per un politico che cerca il pieno impiego è comodo ricorrere a deficit finanziati battendo moneta.
  • policy perla fed: si concentri sulla base monetaria anziché sul tasso d'interesse 8che tanto nn puo' controllare)
  • questa spiegazione fa giustizia di chi vede, per esempio, nel sindacato un capro espiatorio per il fatto che chiede prezzi più elevati. Senza massa monetaria nn esisterebbe mai inflazione.
  • l'inflazione porta diversi benefici allo stato: tassa in modo occulto i saldi monetari e aumenta le aliquote fiscali effettive rendendo inadeguate le detrazioni standard, inoltre riduce il debito pubblico
  • l inflazione è come l alcolismo: la voglia di farsi un altro cicchetto è sempre in agguato
  • austerity disoccupazione e crescita lenta nn sono la cura dell inflazione ma i suoi effetti collaterali
  • e l'indicizzazione diffusa? in qs caso teorico l inflazione nn farebbe un gran male ma nn apporterebbe neanche nessun beneficio, solo complicazioni. inoltre è solo un caso teorico, l inflazione determina sempre una redistribuzione
  • contro la curva di philips: avevamo pensato che l inflazione curasse la disoccupazione, eravamo in errore. la disoccupazione è o 1 l effetto collaterale dell inflazione o 2 l effetto collaterale della cura dell inflazione
  • cura dell'inflazione: risucchiare denaro dal sistema e nn indicizzare gli stipendi pubblici. il tutto perseguito con annunci chiari
  • cap 10 le idee
  • il clima sta cambiando e le idee sono importanti
  • dal clima intellettuale dipende persino il senso delle parole in costituzione
  • nn colpevolizzare chi lavora nel pubblico: è solo un dispiacere pensare a quanta gente  in gamba potrebbe essere valorizzata altrove.
  • logica della democrazia: benefici concentrati e costi ripartiti. lobby al lavoro.
  • unica soluzione: limiti chiari in costituzione (es. saldo di bilancio). una costituzione economica: limitazione di imposte e di spesa
continua



















mercoledì 4 dicembre 2013

giovedì 22 dicembre 2011

Libertarianism A-Z: banca centrale

In via di principio le funzioni stabilizzatrici di contrasto alla deflazione tipiche della Banca Centrale sono assai utili al sistema economico; non solo, si puo’ anche affermare a ragion vedutaa che alcune politiche monetarie siano meglio di altre. Ma c’ è anche da far rilevare che gli USA, fino al 1914, non avevano una Banca centrale, e molti paesi l’ hanno instaurata solo tardi nel corso del XX secolo. Non sembra che la mancanza abbia comportato gravi inconvenienti. Questo perché “stabilizzare” un sistema complesso è impresa ardua e spesso gli inconvenienti sovrastano i benefici. Meglio allora le politiche anti-cicliche del free banking.

martedì 3 maggio 2011

Moneta, inflazione e banche

Cosa sappiamo in più di ieri?

Tante cose, tra cui:

George Selgin explored how the idea of neutral money fit with the fashion for inflation targeting among central banks. His monograph Less Than Zero argued that compared to the idea of neutral money, inflation targeting would tend to produce inflation that was too high during booms and too low during busts. Selgin also argued that free banking approached the ideal of neutral money more closely than central banking

E anche:

The ideal of neutral money provided a basis for researchers on free banking and fellow travelers among the Austrian economists to criticize the monetary policy of the Federal Reserve and some other central banks over the last five or six years. Before the global recession they were among the few to worry that monetary policy was too expansionary. After the recession began, they were among the first to be persuaded by Scott Sumner, or to conclude on their own, that the policies of the Federal Reserve and the European Central Bank in particular were too contractionary. Many researchers on free banking consider that nominal GDP targeting or something similar would more nearly approach the ideal of neutral money for central banking policy than inflation targeting does, though not as closely as free banking would. And now, a step down in importance from the top two ideas, two others

martedì 9 marzo 2010

Ridatemi le mie vacanze!

E' un' ingiustizia! Rivoglio le vacanze che mi spettano. Rivoglio i miei 15 giorni in Grecia a 500 euro.

La Grecia è un paese fallito, dovrebbe uscire dall' euro, svalutare drammaticamente la sua moneta e, dietro qualche centinaio di euro, consentirmi una lunga e beata vacanza su una delle tante perle del mediterraneo che annovera.

Non nego che qualcuno pagherebbe il fio.

I greci, per esempio. Le loro vacanze le vedo male, d' altronde i loro governi spendaccioni se li sono eletti, quindi...

Anche chi ha prestato ai greci, trema. Pazienza, faranno meglio i loro conti la prossima volta.

Suvvia, non facciamola troppo lunga, fallire non è una tragedia.



Ricapitoliamo, visto come sono andate le cose un elementare principio di giustizia mi consentirebbe di passare all' incasso.

Invece no, mi tocca sì passare alla cassa ma per pagare poichè sembra ci si orienti verso una soluzione differente: salvataggio a spese del contribuente europeo.

Ah... le tortuose vie della solidarietà. E ci credo poi che il liberal è più "intelligente": la soluzione più semplice e lineare non gli va mai bene! Occorre un bel capoccione per uscire dai labirinti dove puntualmente va a ficcarsi.

Solidarietà? Qualche politico ci crede, qualcun altro è stato perfettamente partorito dall' evoluzione per vendere quel genere di merce, e l' ultimo, più consapevole e rispettabile, fiuta l' affare e il monumento.

Chi non capisce la logica che ci sta sotto, non capisce l' 1+1 della politica: in caso di fallimento il pagatore è consapevole (e recalcitra... e non ti vota più), in caso di "salvataggio" il pagatore è un allocco con nella testa tanti bias.

Non ci credete?

Come no? Ma pensate davvero che i defraudati della meritata vacanza a prezzi stracciati organizzino vociferanti cortei? Ma quella vacanza è solo una mera possibilità che ancora non si è concretizzata e non si concretizzerà mai, un puro spettro che i nostri bias ci impediscono di vedere chiaramente. Se la possibilità di un corteo vi sembra assurda, meditatene i motivi e vi sarete risposti da soli. Avrete anche capito perchè al politico conviene sempre il sabotaggio strisciante del mercato.

Ma anche chi conosce come si fanno le sommatorie politiche di cui sopra, dati gli sviluppi, sarà in altre faccende affaccendato: sarà d' uopo infatti consigliare al Ministro Tremonti di rilassarsi e lasciar ammonticchiare un bel deficit, in caso di difficoltà basterà un fischio al neonato Fondo Monetario Europeo. Così, se i greci ci hanno fregato, noi fregheremo i tedeschi quanto prima. Tiè!

E poi, quando tutto salterà in aria, considerando che il "sabotaggio" è stato solo "strisciante" anzichè sotto l' occhio vigile dell' allocco, c' è sempre l' arma di riserva: grideremo in coro contro le ingiustizie del mercato selvaggio! Scommettete che l' allocco griderà più forte di tutti?

venerdì 5 febbraio 2010

Chiave di volta

"Ma perchè mai l' imprenditore (finanziario) dovrebbe sbagliare sistematicamente i suoi investimenti senza "aggiustarli"?"

Non lo so... Però è evidente che facciano così.


Ti ringrazio per la franchezza su un punto che mi sembra chiave di volta anche per il resto.

Certo che, almeno sul ciclo, per l' approccio "austriaco" non varrebbe più l' accusa di "apriorismo".

Nel frattempo mi leggo incuriosito il lavoro che citavi.


http://2909.splinder.com/post/22174036#comment

***

Torno con qualche dubbio su Carilli e Dempster (C&D) in relazione al discorso di cui al link:

1) la logica della loro matrice rende problematico anche l' aggiustamento deflazionario (conviene stare fermi o muoversi per ultimi).

2) ancorarsi ai "futures NGDP" non conduce ad una "divergences between the natural and money rate of interest" (il caso considerato da C&D); ci si limita a ristabilire presso le banche la struttura originaria dei "costi opportunità" altrimenti deformata dalle aspettative deflazionistiche; serve solo ad eliminare dal range degli investimenti possibili l' indebito intruso che blocca tutto: la liquidità. Tutto il resto rimane immutato. Perchè dunque sbagliare ancora?

3) amettiamo pure che con valutazioni sbagliate della banca centrale si arrivi a tenere tassi troppo bassi troppo a lungo; C&D devono postulare che il rischio bancario sia una vera e propria esternalità. Caspita, se lo fosse in modo tanto rilevante diventa ragionevole nazionalizzare il settore.

4) C&D adottano come criterio di scelta MINMAX: per quanto credibile è pur sempre un criterio irrazionale.

5) per C&D un' impresa dovrebbe vedere compromesso il suo profitto per il semplice fatto che l' impresa concorrente compie investimenti fallimentari. Quest' ipotesi cruciale, francamente non è molto chiara.

lunedì 29 giugno 2009

venerdì 8 maggio 2009

Trappole

Una buona definizione della trappola liquida:

"If the Fed increases the monetary base, it has no effect, because it just substitutes one zero-interest asset for another."

"Zero-interest", è vero.

Per la ricerca di un interesse negativo non restano che aspettative inflazionistiche o penalizzazione delle riserve. Poi ci sono anche le banconote a scadenza.

sabato 20 settembre 2008

Nella crociata anti-liberale i conti non tornano (ancora)

Le nazionalizzazioni USA mettono a dura prova l' ideologia di mercato che sembrava essersi affermata a partire dagli anni '80.

Furono quelli anni cruciali in cui Reagan e Thatcher riconciliarono i liberali sfiduciati con la democrazia.

Ora i liberisti (e mi ci metto) tentano una sortita facendo notare come sul "mercato" operino istituzioni che di mercato non sono.

Naturalmente imputano proprio a queste istituzioni le maggiori colpe del crack. Indiziata numero uno è la FED con le sue politiche lassiste imperniate sul credito facile. Ma è "credito facile" artificioso o credito prodotto dalle libere forze di mercato sospinte da spiriti animaleschi?

Cerco di schematizzare elencando alcune tipiche politiche monetarie della banca centrale, dalla più accomodante alla più integerrima:
  1. keynesiani: manovrare i (saggio d' interesse) non è mai disdicevole, se serve a produrre sviluppo si proceda senza timore, ancorchè un keynesiano non-revisionato non possa credere a quest' ultima relazione;
  2. Inflation target; c' è una relazione tra i e p (inflazione). Si manovri il primo per tenere sotto controllo la seconda;
  3. friedmaniani; c' è una relazione tra M (base monetaria, banconote) e MV (aggregato monetario); con i si controlli M al fine di stabilizzare MV;
  4. austriaci rilassati (free bancking?): se proprio vogliamo mantenere una banca centrale, che si limiti a conservare M fissa rispecchiando un sistema di gold standard. Che poi equivale a non avercela nemmeno;
  5. austriaci incazzati: gold standard e riserva non frazionate, altrochè!

1 oggi è rifiutata da quasi tutti (a parole).

3 critica 2 poichè non crede che si possano sintonizzare i e p. Storicamente, i banchieri che si muovevano in questo senso hanno sempre agito male anche se di per sè l' obiettivo sarebbe accettabile.

2 critica 3 poichè la giudica superata: nel terzo millennio possediamo conoscenze e una "tecnologia monetaria" tale da poter stabilire con cura un fine tuning tra M e p.

3 critica 4 e 5 poichè la politica gold standard non è ottimale: favorendo la deflazione fa partire domanda speculativa di moneta sottraendo risorse agli investimenti. Inoltre il mercato della moneta, specie se deve confrontarsi con crisi sui mercati reali, ha dei costi di transazione che la presenza di una Banca Centrale in grado di variare M puo' aggirare.

4 e 5 criticano 3 poichè non credono nella politica. Oltre a cio' ci sono difficoltà oggettive nell' isolare V: i derivati fanno parte dell' aggregato monetario? Savona e Giannini si sono presi a legnate su questo punto. Cosa pensi 4 di 2 e 1 ve lo risparmio finchè i piccoli non sono andati a nanna.

4 critica 5 puntando sull' accusa ideologica di non credere veramente nelle forze di mercato.

5 critica 4 sulla base di argomenti legulei. Sotto sotto dà di gomito e fa presente che il '29 è stata la fine del liberalismo e non possiamo permettercene un altro.

Ma un libero mercato della moneta cosa sceglierebbe? Difficile dirlo, storicamente sembra aver scelto proprio 4. Nella scala del "rigore" siamo ben messi.

Eppure cio' che noi oggi chiamiamo "libero mercato" ha scelto, quando va bene, 2.

Alcuni vorrebbero vincere la battaglia ideologica senza nemmeno combatterla, chi invece ci dà dentro con serietà si accorgerebbe che molti conti non tornano.


Un altro criterio con cui formulare i giudizi consisterebbe nel trascurare le ipotesi ad hoc, finendo per dare peso alle previsioni fatte a tempo debito. Ma anche questa mossa è sterile, le cassandre popolavano entrambi i fronti (per favore, risparmiatemi noiosi linkaggi).

E se poi dalla golden rule sui tassi si passa alle regole di mercato e di governance, le cose non cambiano di molto e i piatti della bilancia ideologica non sono poi tanto squilibrati: la crisi attuale si è coagulata intorno a banche d' invesimento altamente regolate mentre ha lasciato indenni i poco controllati hedge fund (David Brooks sul NYT); Fannie e fraddie, saltate, sono inoltre tra le istituzioni più monitorate al mondo (Jonathan Kay sul FT).



P.S. Esempi di satbilizzazione tramite maggior mercato? Ecco una misura liberale ed equilibrante: esenzione fiscale per gli interessi attivi e non deducibilità per quelli passivi. Perchè tutto cio' è pro-market? Ma perchè l' imposta sul reddito (istituzione non di mercato) crea distorsioni nel rapporto consumo/risparmio favorendo il primo e sospingendo l' indebitamento.



... ma ora basta grattarsi la testa, allentiamo la tensione e dall' orgia di Wall Street passiamo alle più rilassate orge disneyane...



... per i particolari anatomici clicca sulla foto ( l' accettazione provvederà in automatico a prelevare il tuo indirizzo id).

venerdì 12 settembre 2008

Il male che non venne per nuocere

Speculazione male del secolo? Sovrainvestimenti cancro delle economie? A Daniel Gross non risulta, lui addirittura è un fan delle "bolle".

"... DG surveys modern bubbles and finds the benefits far more durable than the disruptions: in each case, most investors flopped, but businesses and consumers found themselves with a "usable commercial infrastructure" that they quickly put to new uses. The telegraph "led to the creation of national and international financial markets"; extra railroad lines made national consumer brands possible and gave consumers access to distant stores; extra fiber-optic capacity gave everyone Internet access after the bust..."

martedì 9 settembre 2008

Macroeconomia spiegata in un rigo per come me la ricordo

Non mi sembra che gli economisti abbiano valide teorie per illuminarci sul susseguirsi dei cicli economici. Il fatto è che secondo l' ortodossia (aspettative razionali), i cicli, molto semplicemente, non dovrebbero nemmeno esistere. Eppure ci sono, eccoli lì.

Affinchè si realizzino è necessario ipotizzare agenti irrazionali, entrano in ballo allora le teorie keynesiane, nonchè quelle "austriche". I concetti di "trappola della liquidità" e "malinvestment" nascondono comportamenti fallaci: nel primo caso sono i sindacati a prendere una cantonata, nel secondo gli imprenditori. I "comportamentisti" poi sono i più attrezzati nel merito, forse non hanno ancora una teoria completa ma non difettano certo di bias decisionali, ne hanno in abbondanza per tutti e tutti sistematici.

Certo è che se qualcuno sbaglia "sistematicamente" i calcoli, allora il "ciclo" puo' partire alla grande.

Per quanto imperfetti siano gli operatori economici, qualcuno ritiene che tutta la catena di errori che conduce al ciclo irradi innanzitutto proprio da quelle istituzioni nate per combatterli: le banche centrali.

La banca centrale, per carità, ha una sua ragion d' essere:

  1. poichè la moneta è un bene/rete (un po' come i sistemi operativi dei computer), il suo mercato tende al monopolio naturale, la cosa è seccante per quanto alcuni minimizzino;
  2. la deflazione risolverebbe in modo "naturale" talune situazioni di ciclo se non fosse che esistono problemi di "coordinamento" (chi abbassa per ultimo i prezzi è avvantaggiato, quindi è premiato chi non collabora). Ma i veri problemi di coordinamento sono indotti dalla fiducia (le situazioni del tipo "lo farei se lo facesse anche lui" richiedono fiducia reciproca per realizzarsi). Per sbloccare convenientemente la situazione occorre qualcuno che rompa il ghiaccio, l' ideale è che lo si faccia con il tasso d' interesse (la moneta è un bene che s' infiltra in tutti i settori economici contemporaneamente e una deflazione del tasso d' interesse aggiusta l' economia risparmiandoci dalla deflazione degli altri prezzi);
  3. la moneta favorisce gli scambi ma qualora sia destinata ad apprezzarsi (deflazione) puo' essere conveniente detenerla a fini speculativi. Questo fatto impedisce che il mercato realizzi tutti gli investimenti produttivi.

I punti 1-2-3 giustificano la presenza delle banche centrali, purchè indipendenti dalla politica e completamente dipendenti invece da una regola anti-infla-deflazionista che renda la moneta un bene di qualità. Non è facile costruire questa regola, la velocità di circolazione della moneta è una variabile difficilmente isolabile. Nonostante questo ci si può provare (oggi si usa la regola di Taylor).

Ma l' indipendenza è costantemente messa a rischio, basterebbe osservare oggi quanti improperi attira su di sè la BCE per il suo comportamento rigoroso. I politici tirano tutti la giacchetta a Trichet, è molto più conveniente rispetto a metter mano alle riforme. La BCE sta costruendosi una reputazione e non puo' sgarrare, ma quando questa esigenza verrà meno? Una volta perduto il bene dell' indipendenza i cicli spuntano come i funghi dopo il temporale. Le Banca Centrale, specie sotto elezioni o quando domina un certo clima psicologico che richiede un palliativo, sono chiamate ad abbandonare i loro scopi istituzionali per cucire qualche pezza producendo scenari artificiosi in cui la resa dei conti viene procastinata a data da destinarsi. Naturalmente con l' entità del conto che lievita, mica gratis.

Forse l' ultimo appunto è quello decisivo e dovrebbe far riflettere chi ritiene gli USA la patria del liberismo selvaggio. A suo tempo la Fed catechizzò l' Europa, oggi vive ancora di questa rendita. La flessibilità dell' economia USA poi consente di esternalizzare i danni delle crisi. Questo fa ragionare Bernanke come Clemenceau: "scoreggiamo pure, a puzzare saranno gli altri".

venerdì 8 agosto 2008

Pentirsi in compagnia

La creazione di una moneta unica in Europa mi lasciò molto scettico, anche e soprattutto per motivazioni ideologiche: non vedo mai con piacere alcuna forma di potere concentrato per legge.

Oggi, alla prova dei fatti, devo fare marcia indietro, la gestione dell' euro presenta un bilancio positivo.

La BCE è gestita con un rigore che supera quello della FED, speriamo che il piano non sia di accumulare credibilità per poi dilapidarla dando la stura a politiche trasgressive. Ma ormai di tempo ne è passato parecchio e e questi dubi sono fugati.

Se tento di spiegare un simile successo mi viene in mente solo un motivo: la manovra di centralizzazione è avvenuta in tempi in cui trionfava l' idea liberista, soptrattutto in ambito monetario, un settore dove molte popolazioni avevano sperimentato sulla propria pelle il tossico dell' inflazione.

Pregna di cultura liberale, la nuova generazione di tecnici si è messa al lavoro imboccando le vie giuste.

Pensando a questo mi corre un brivido sulla schiena: casa succederà quando il pendolo dell' ideologia rivoluzionerà il suo moto? In parte l' ha già cambiato, ma la BCE tiene duro evitando di farsi sedurre dalla generosità fuori luogo della politica.

Questo pensierino lo dedico anche a Davide, il quale teme un' italianizzazione dell' Europa.

Ho paura che simili timori saranno giustificati quando la UE diventerà un' unione eminentemente politica. Oggi, grazie anche agli ingressi massicci, si è mantenuta di stampo economico e i benefici prodotti non sono pochi.

Ecco gli argomenti di un altro pentito ben più illustre.

Qualcuno ha detto: "senza l' euro chissà dove sarebbe finita la nostra liretta". Bè, nel paper si tenta una risposta: se l' euro fosse stato introdotto in competizione con le monete nazionali, il pessimismo sulla liretta solitaria avrebbe indotto dubbi autentici e non retorici.

mercoledì 28 maggio 2008

Miri, Scrooge, Landsburg vs ric

La Miri non tollera gli "sprechi", è la sua filosofia di vita ed è anche la filosofia di vita che intende insegnare a chi le sta vicino. Siccome a starle vicino sono io, mi fa sempre una capa tanta.

Non tollerando gli sprechi ha anche poca stima degli spreconi e di chi li giustifica o li giudica senza la dovuta severità. Lo sprecone è un castigo di dio e la sua presenza va scongiurata.

Non c' è niente di peggio che chi tiene aperta l' acqua mentre va a zonzo per la casa con lo spazzolino da denti in bocca tentando di comunicare qualcosa farfugliando, oppure chi ha i suoi nirvana installandosi immoto nella doccia per venti minuti immobile sotto l' acqua bollente.

Richiesto di un parere a sorpresa circa l' eventuale educazione dei figli, rispondo istintivamente: "... sì... bè... lo sprecone... in fondo la cosa importante è che paghi quel che consuma per quel che vale... ehm...".

Risposta sbagliata!!: per la miri lo sprecone è deleterio per quanto paghi cari i suoi vizietti. E aggiunge con dedica: chi spreca acqua alza il prezzo dell' acqua e ad andarci di mezzo siamo anche noi poveretti.

Ho l' impressione che la miri odi gli spreconi e si disinteressi del tutto delle conseguenze economiche ma per tapparmi la petulante bocca una volta per tutte abbia tirato fuori la storia dei prezzi alti e di "noi poveretti vessati".

Scopro ora che la miri ha un alleato insidioso in questa sua crociata, trattasi dell' economista di Rochester Steven Landsburg.

Naturalmente, trattandosi di SL, l' alleanza si rinsalda "al contrario": SL, nel cap. 3 della sua ultima fatica è impegnatissimo nell' esaltare le mille splendide virtù dell' avaro, un vero eroe sociale.

Il mito di SL è l' Ebenezer Scrooge (prima maniera): la sua casa è misera e buia (la luce costa), il riscaldamento è al minimo (il carbone non lo regalano) e la sbobba se la prepara da solo con pochissima materia prima.

Dickens non simpatizza con lui e non se ne capisce il motivo: come si potrebbe accusare uno che tiene le lampade spente e salta praticamente i pasti, lasciando agli altri più combustibile da bruciare e più cibo da mangiare.

"... nessuno è più generoso dell' avaro, un uomo che pur avendo la possibilità di attingere alle risorse comuni sceglie di non farlo... la generosità del filantropo si riversa su pochi mentre la generosità dell' avaro si spande in lungo e in largo... Scrooge non è egoista, è avaro, ma l' avaro è un benefattore...".

Non c' è che dire, l' argomento di Landsburg è lo stesso della miri (rovesciato).

D' altronde bisognava aspettarselo: se la presenza di spreconi è una iattura per la società, quella di avari ne è la salvezza.

Ho l' impressione che sia la miri che SL abbiano preso una cantonata.

Partiamo da un punto: lo sprecone immette la sua ricchezza nel circuito del mercato facendo aumentare i prezzi, Scrooge la ritira facendoli diminuire.

Ma il livello dei prezzi influenza i nostri redditi reali che, per restare costanti, necessiteranno di essere ritoccati a livello nominale.

Detto in soldoni: la presenza di "spreconi" è la base su cui verranno accordati senza resistenza alla miri i suoi aumenti di stipendio, se prima aveva strappato certe condizioni riuscirà a ribadirle ritoccando il compenso nominale; al contrario, Scrooge tiene bassi i prezzi ma, così facendo, tiene bassi anche i redditi nominali.

Avevo già ascoltato una difesa di Scrooge. Ma in quel caso l' accettavo, non si trattava di una vera esaltazione bensì di una difesa da accuse sommamante ingiuste. Infatti è vero che Scrooge (statisticamente) non fa male a nessuno. Non per niente in quel libro, oltre a Scrooge, veniva difesa ad oltranza anche la figura dello "sprecarisorse". SL non potrebbe mai permetterselo. Quanto alla Miri, lei non ci pensa nemmeno.

giovedì 1 maggio 2008

Un paio di misteri petroliferi

Ma perchè il petrolio aumenta tanto di prezzo e la benzina tanto poco?

Semplice, siamo protetti dall' euro forte In più i nostri motori sono sempre più risparmiosi, merito dei vincoli ambientali.

Qui ci vuole un link, se lo dico io nessuno si fida.

Entrando lì dentro capirete anche perchè quando il prezzo del petrolio s' impenna, la benza subito si adegua felice; quando flette, cominciano i tentennamenti, le incertezze, le titubanze, eccetera. Insomma, il fenomeno razzi e piume, il fenomeno che viene sempre fuori al bar.

Teoria numero 1: speculazione cattiva da parte di gente avida. In effetti il mercato petrolifero non è libero e le distorsioni abbondano.

Teoria numero 2: poichè il trend dei prezzi viene giudicato in crescita, quando c' è un calo lo si battezza come contingente e temporaneo.

Verifiche: il trend è effettivamente in crescita. La cosa depone tremendamente a favore della seconda teoria.


mercoledì 30 aprile 2008

Siamo in tanti a mangiare

Non che le persone e le bocche siano aumentate. Il fatto è che adesso mangiano anche i motori. Posner ne è sicuro, e di solito un guru non si espone tanto chiaramente se...

"The demand for agricultural products has grown, though not as a result of population growth; instead as a result of increased demand for ethanol and other biofuels, and for food that requires more agricultural acreage to produce. Today, besides people and pigs eating corn, our motor vehicles "eat" corn that has been converted into ethanol"

sabato 15 marzo 2008

giovedì 6 marzo 2008

Manuale di bar-conversation: Euro & Condono

EURO. Che l' introduzione dell' euro abbia bastonato alcune categorie sembra certo. Individuo alcune possibili cause.

PRIMA. In concorrenza le merci vengono offerte al prezzo più alto consentito dal mercato. Questo prezzo non puo' cambiare per un formalismo come l' introduzione di una nuova unità di conto. Se così non è, allora paghiamo il fatto che il prezzo non sia determinato dal mercato ma da regole ad esso esterne. La soluzione consiste nel liberalizzare.

SECONDA. La psicologia umana introduce degli automatismi acritici per cui si spende di più senza volerlo, dopodichè ci si ritrova in braghe di tela. La soluzione consiste in espedienti quali l' euro di carta o in altre forme di tutoraggio.

TERZA. L' euro non è stata una riforma isolata. In generale, i modelli di fine secolo, ci portano verso una società dove la diseguaglianza è più forte. La soluzione (di lungo periodo) consiste in una educazione maggiormente orientata al rischio.

QUARTA. Disabitudine alla scelta. Con Naxos ti fai una discoteca eccellente spendendo due lire, con Ryan air vai in tutto il mondo a costo semi-zero, con Ikea arredi la casa senza sforzo, con le offerte dei dicount ti tirano dietro lavatrici, televisori e computer, con le assicurazioni telefoniche e telematiche i costi sono crollati. Bisogna però informarsi e saper scegliere. Noi eravamo abituati alla pappa pronta sullo scaffale. Io stesso spendevo una valanga di euro per la bolletta telefonica. Poi, un giorno, con due click ho scaricato un programmino che non mi ha abbassato i costi: me li ha azzerati! da un giorno all' altro. Quei due click arano a due passi da me anche un anno fa. La soluzione consisterebbe in un più facile accesso alle informazioni comparative e alle opportunità.

Personalmente ritengo che tutte queste ipotesi, tranne la seconda, abbiano una validità strutturale. Quanto alla politica. Le soluzioni (+ concorrenza e informazione) non le aveva contemplate il primo Prodi, non le ha applicate il successivo Tremonti, ha cominciato molto timidamente e in ritardo Bersani quando ormai era facile vista che il fenomeno si era ormai delineato chiaramente.

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CONDONO: si vituperano tanto i condoni tremontiani e non ci si rende conto che tutta la nostra macchina fiscale si sta centrando proprio sui "condoni". Cos' è il condono se non uno sconto: tu, evasore o meno, paghi una certa somma e io, controllore, ti vendo l' immunità fiscale su una certa materia o annualità. Visco, nella sua opera, si è avvalso in modo massiccio, direi quasi esclusivo, di strumenti quali il "concordato", l' "accertamento con adesione", "la riduzione delle sanzioni per pagamenti pronta cassa". Valentino Rossi cosa ha fatto: ha accettato di pagare una certa somma affinchè gli fosse CONDONATA la sanzione piena. Chiamalo "concordato" anzichè "condono", la logica che sta sotto non si discosta granchè. Hai voglia ad aspettare il processo tributario, quello non funziona, se si vuole cavare un ragno dal buco è meglio che il fisco si accordi prima con il contribuente al costo di condonargli la sanzione piena. Tremonti a scelto un condono di massa (opinabile) e ha introdotto gli strumenti di flessibilità di cui sopra (meritorio), Visco si è avvalso al meglio degli strumenti tremontiani. Per concludere, non dimentichiamoci che anche Visco è ricorso a forme di condono di massa: nel settore agricolo e in quello previdenziale.

Parlando in astratto il condono non è il male assoluto. Dipende dal sistema fiscale in cui si inserisce. La confessione e il perdono nella religione Cattolica sono un male? No, perchè la religione Cattolica pretende molto da noi, pretende la santità. E' del tutto naturale, quindi, che queste pretese siano controbilanciate dall' istituto della confessione, della ragionevole penitenza e del perdono. Allo stesso modo il nostro sistema fiscale era tra i più impossibili da rispettare, al punto da sembrare solo un pretesto ricattatorio per avere un controllo sociale, la stessa accusa rivolta nel seicento ai controriformisti, un sistema che consentiva alla politica di dire all' economia: "sei nelle mie mani, quando voglio ti bastono, tanto so di averti dato regole impossibili da rispettare e sanzioni iperboliche anche per formalismi poco significativi". Se il condono allenta questa presa tanto meglio.