Visualizzazione post con etichetta jeffrey myron. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta jeffrey myron. Mostra tutti i post

giovedì 28 luglio 2011

Libertarianism A-Z: corruzione

La corruzione è un male endemico delle democrazie.

L’ eziologia è chiara: laddove si pongono ostacoli al profitto privato e al libero scambio, la corruzione prospera.

Tasse, licenze, appalti pubblici costituiscono un focolaio per la corruzione.

Grazie alla corruzione un’ economia puo’ diventare più efficiente, esiste infatti un tasso ottimale di corruzione. Questo perché gli interventi governativi sono spesso inefficienti.

La cura è chiara: intervenire meno. Meno interventi, meno corruzione. E se proprio degli interventi sono dovuti, che siano indiretti. Prendiamo l’ edilizia popolare: mica è necessario edificare gli immobili, basterebbe assegnare ai beneficiari dei vouchers.

Libertarianism A-Z: protezione del consumatore

Molti paesi sentono l’ esigenza di proteggere il consumatore per la ragione fondamentale che lo ritengono un ingenuo.

Ma chi è trattato da stupido tende a instupidirsi, e questo è proprio quello che succede in questi paesi dove l’ incentivo a vigilare sulla qualità dei propri acquisti si perde del tutto. E purtroppo non c’ è legge che possa tutelare un consumatore stupido.

Gli obblighi connessi a queste leggi hanno poi un costo che rincara i prodotti a tutto svantaggio dei consumatori vigile che avrebbero saputo discernere per conto loro. E a tutto svantaggio dei “piccoli” produttori che non godono di economie di scala. Pensiamo solo agli obblighi di “etichettatura”.

Meglio sarebbe puntare sulla competizione: le imprese con pratiche migliori sarebbero senz’ altro premiate.

Senza contare che esiste una responsabilità civile per il prodotto venduto: il consumatore ingiustamente danneggiato puo’ accedere a un risarcimento.

sabato 23 luglio 2011

Libertarianism A-Z: responsabilità civile

Ogni produttore è responsabile per il prodotto che fornisce: questo principio universale elimina tonnellate di regolamentazione specifica (politicizzata) premiando le imprese responsabili. Evita l’ assunzione di burocrati e evita anche di mandare falsi segnali di sicurezza: caveat emptor!

Ma c’ è di più: nelle materie complicate i principi sono da preferire alle regole. consegnando la discussione alla giurisprudenza e alle consuetudini emerge una rule of law naturale.

Libertarianism A-Z: albi e licenze

Per proteggere il cliente spesso è necessaria una licenza.

Esempio, per fare il dottore occorre una laurea, una specializzazione e l’ iscrizione presso un albo.

Le licenze aumentano la qualità media ma diminuiscono la quantità. Chi ci dice che abbiamo bisogno di questo?

Immaginatevi se sul mercato dell’ auto venissero vendute solo Ferrari, sarebbe una tragedia.

Spesso meccanismi quali la reputazione e la responsabilità civile sono più che sufficienti per svolgere il ruolo di albi e licenze. Per non contare il ruolo informativo delle associazioni dei consumatori.

Alla lunga gli albi si trasformano in vere e proprie barriere alla competizione perdendo persino il loro ruolo originario. E’ il corporativismo, qualcosa che non necessita spiegazioni se uno è nato e ha vissuto in Italia.

martedì 12 luglio 2011

Libertarianism A-Z: ambiente specie protette

Tra le politiche ambientali più popolari rientra quella volta a proteggere specie in via di estinzioni. Di solito lo si fa limitando la proprietà privata attraverso proibizioni.

Niente di più sbagliato: occorre più proprietà, non meno. Se le specie hanno un qualche valore l’ affare è certo. Qualora il mercato non riesca a protegere le specie in questione avremmo una preziosa informazione: per la società quella specie non merita di essere protetta.

L’ Africa fornisce buone conferme sul funzionamento di questa strategia.

Una politica alternativa richiede di risarcire i danneggiati. In questo caso, per lo meno, i costi sono espliciti e la voce dei tartassati potrebbe farsi sentire.

giovedì 30 giugno 2011

Libertarianism A-Z: energia nucleare

Chi combatte le centrali nucleari ne teme i costi, chi le difende parla di “preoccupazioni esagerate”.

In realtà il principale ostacolo a fare chiarezza sul tema sono gli interventi governativi, specie quelli che limitano la responsabilità dei gestori. In assenza di interventi i gestori dovrebbero acquistare un’ assicurazione privata e lì potremmo costatare se possono permettersela.

La situazione è ancora peggiore quando è lo stesso governo ad accaparrarsi la gestione delle centrali.

Libertarianism A-Z: agricoltura

Sussidiare l’ agricoltura è un cattivo affare, forse non esiste questione dove il consenso degli esperti è tanto forte, eppure…

Eppure, evidentemente, i pochi beneficiati riescono a organizzarsi a danno dei molti.

Tra questi molti ci sono i tassati colpiti per raccogliere i sussidi, ma anche i consumatori colpiti dagli alti prezzi.

Tanto più l’ agricoltore è di grande (e ricco) dimensioni, tanto più godrà dei sussidi. L’ ennesima ingiustizia di una misura che distorce l’ economia rendendola meno efficiente.

Libertarianism: affirmative action

Le politiche contro la discriminazione degenerano inevitabilmente in “affirmative action”, non è infatti possibile applicare il comandamento: non discriminate!

Solo che l’ affirmative action ha dei costi suoi propri:

1. penalizza i soggetti migliori;

2. penalizza in particolare i soggetti migliori che appartengono alle minoranze;

3. fomenta il risentimento;

4. distrae dalla contrattualistica privata, vera soluzione del problema;

5. disincentiva l’ hard working;

6. disincentiva le assunzioni 8per evitare grane).

Come se non bastasse le minoranze non ricevono un vero aiuto, lo testimoniano bene le evidenze circa i vari gap: il loro recupero è lento e dovuto a altri fattori).

Libertarianism A-Z: cambi fissi e variabili

Le incertezze inerenti gli affari con l’estero hanno suggerito a molti paesi di adottare cambi fissi, ma i cambi variabili hanno molto più senso.

Le gravi crisi nelle bilance dei pagamenti sono evitate proprio grazie ai cambi variabili: con essi i mercati hanno l’ opportunità di dare l’ allarme per tempo e riequilibrare la situazione grazie a manovre di svalutazione.

Libertarianism A-Z: matrimonio

Nelle società moderne si ritiene che il governo debba provvedere a definire il matrimonio includendo in esso un certo numero di contratti.

Questo però non sembra necessario, il governo potrebbe limitarsi a definire una contrattualistica di default da cui accordi privati possano deviare. Lasciamo che del matrimonio si occupino soggetti diversi dal Governo, la Chiesa Cattolica, per esempio. Tutto cio’ farebbe piazza pulita di una serie di problemi, pensiamo solo al matrimonio tra omosessuali.

mercoledì 29 giugno 2011

Libertarianism A-Z: gold standard

Il gold standard garantisce tutti dell’ inflazione, ma a volte l’ inflazione serve, per esempio per uscire dalla cosiddetta “trappola della liquidità”.

In un mondo che si “stabilizza” mediante deflazione, la tesaurizzaziono diventa un investimento fruttuoso drenando risorse alla crescita.

La produzione d’ oro non è detto che sia costante, anche questo è fonte d’ instabilità.

La storia ci ha insegnato che il gold standard spesso ha funzionato male e il ritardo nel suo abbandono viene indicato tra i motivi della Grande Depressione.

L’ ottimo è dato da una politica monetaria accorta realizzabile solo in assenza di gold standard. Sarà mai possibile? Molti libertari credono di sì.

Libertarianism A-Z: redistribuzione

Ci sono molti modi per redistribuire le risorse prodotte dalla società. il peggiore consiste nell’ adottare un sistema di tassazione progressiva. Privilegiando il ricco rispetto al ricchissimo non si aiutano i poveri ma si distorcono e di molto le scelte economiche.

Altri caldeggiano l’ adozione di misure sul genere del salario minimo. Peggio che andar di notte: qui i più deboli non solo non vengono aiutati ma vengono danneggiati rendendo più difficile il reperimento di un lavoro.

Non resta che garantire a tutti un reddito minimo: se si vuole davvero dare una mano a chi sta più indietro lo si faccia direttamente senza tanti infingimenti che spesso non fanno altro che nascondere secondi fini più o meno meschini.

martedì 28 giugno 2011

Libertarianism A-Z: piano regolatore

Avere un piano regolatore viene considerato spesso essenziale, ma non è così: molte metropoli sono sorte ordinatamente e spontaneamente senza bisogno di alcun piano regolatore.

Cio’ non signidìfica che fossero assenti delle regole, solo che si trattava di regole uguali per tutti e non decise arbitrariamente a tavolino dalla politica, anzi, meglio, dai burocrati. Un gran risparmio, soprattutto in termini di corruzione del sistema.

La compravendita di cubature e diritti a inquinare completa l’ ordine dell’ urbanistica spontanea.

L’ ordine dei piani regolatori è spesso artificioso e arido, gli esempi sono molti e molto diffusi: certe architetture moderne decise dall’ alto incarnano la vera bruttura del nostro tempo. Al contrario, certi apparenti disordini, con tutta la vitale umanità che sprigionano, danno un senso di sicurezza e di calore.

lunedì 27 giugno 2011

Libertarianism A-Z: regolamentazione finanziaria

Quando si parla di finanza molti invocano subito più regolamentazione, spesso senza sapere che questo è di gran lunga il settore più regolamentato delle economie moderne.

Non solo, non esiste evidenza seria che dimostri come una finanza regolamentata sia più efficace di una meno regolamentata.

Impedire alle banche di fallire presenta molti inconvenienti.

1. Il numero ideale di fallimenti non è mai zero.

2. Se al settore verranno offerte garanzie ci saranno problemi di moral hazard: le banche prenderanno troppi rischi.

3. La regolamentazione introdotta per arginare il moral hazard di solito è facilmente aggirata mediante innovazioni finanziarie.

4. Il regolatore, quando va bene e si escludono i casi di malafede, è intrinsecamente ignorante, meglio non affidarsi troppo a lui.

5. A volte la cosa migliore è togliere regole, non metterle. A cominciare dalla famosa regola che impedisce di sospendere i rimborsi dei depositi in caso di “panico”.

Basterebbe un’ analisi delle recenti crisi per illustrare in modo vivido le tare a cui ho accennato.

venerdì 24 giugno 2011

Libertarianism A-Z: test scolastici

Meritocrazia e test non fanno poi così rima come potrebbe sembrare, pe l meno se sono somministrati in modo sistematico.

Qualcuno pensa che rendano le scuole comparabili e le scelte delle famiglie più informate.

In realtà le scuole sono da sempre “comparate” dalle famiglie e i giudizi quasi sempre ben calibrati: si sa quali sono i professori e le scuole migliori. Se proprio si vuol far pesare la scelta delle famiglie, molto meglio i voucher.

E’ l’ eccessivo ossequio ai sindacati che si riflette poi in una poco flessibile libertà di assumere e licenziare che impedisce la competizione tra plessi scolastici.

Inoltre sull’ esito dei test bisogna andarci coi piedi di piombo:

1. Non catturano tutto, e forse nemmeno l’ essenziale.

2. Uniformano gli sforzi verso il basso e i metodi one-fit-all.

3. Favoriscono il teaching to the test.

giovedì 23 giugno 2011

Libertarianism A-Z: cash o voucher

L’ aiuto via cash massimizza le scelte del beneficiato ma consente anche cattive scelte.

la mentalità libertaria ritiene che il beneficio sopravanzi il costo, tanto più quando il voucher o il bene ricevuto puo’ essere rivenduto.

liberalism A-Z: povertà

Molti ritengono che il governo debba occuparsi dei poveri perché la loro triste condizione è dovuta più a sfortuna che a pigrizia.

In parte questo è vero e, infatti, in parte del problema si è da sempre occupata la carità privata.

Una diffusa religiosità era la fonte di una naturale generosità: qualcuno ha ammazzato questa risorsa preziosissima, questo qualcuno sono i programmi pubblici di lotta alla povertà.

La carità pubblica ha poi dei costi suoi propri: disincentiva il lavoro, per esempio.

In secondo luogo fomenta l’ invidia e la richiesta d’ aiuto da parte dei “meno poveri” in un crescendo che instaura la cosiddetta “cultura del piagnisteo”: chi più piange, più ottiene. Un sintomo di questa degenerazione è il significato vieppiù dilatato assunto dal termine “povertà”.

C’ è poi il risentimento di chi dà senza voler dare nei confronti di chi riceve. Un risentimento che corrode il collante della società.

Conclusione: se oggi la condizione dei poveri è più dignitosa non possiamo imputare meriti alle politiche specifiche quanto al fatto di vivere in un mondo enormemente più ricco rispetto a ieri.

Libertarianism A-Z: crimine

Per combattere la criminalità abbiamo bisogni sia di beni pubblici che di beni privati.

Tra i primi annovero senz’ altro una polizia nazionale.

Ma ci sono anche i secondi: lucchetti, allarmi, cani da guardia, armi… e anche i tribunali.

Sì, anche i tribunali possono essere in qualche modo privatizzati, proprio come si fa con l’ arbitrato in ambito civilistico.

E il pubblico ministero? Qui si aprono discussioni che non possiamo seguire. Qualcuno pensa di negoziare il diritto all’ accusa. Ancora più praticabile un’ estesa depenalizzazione dei reati.

Ad ogni modo, come minimo, un voucher dovrebbe avvantaggiare chi utilizzando servizi privati non si avvalga di quelli pubblici.

Da ultimo la criminalità organizzata. Su cosa campa? Liberalizzare certe attività è il miglior modo per colpirla.

mercoledì 22 giugno 2011

Libertarianism A-Z: protezione civile

E’ giusto che il governo intervenga nelle emergenze a seguito di disastri naturali. Il problema è che spesso non si limita a questo trasformandosi in un vero e proprio assicuratore.

Poiché taluni disastri sono frequenti e in buona parte prevedibili, cio’ è fonte di cattivi comportamenti.

Abusivismo, incuria del territorio, tutto diventa sensato: in caso le cose vadano male si riscuoterà l’ assicurazione della Protezione Civile.

Chiudo facendo rilevare che se esiste un ente che si dedica alle emergenze, le emergenze si moltiplicheranno al fine che si moltiplichino gli affari. Teoria? No, cronaca, specie in Italia.

La cosa migliore è limitarsi all’ emergenza dell’ immediato, quella vera, quella nella quale ci sono ben pochi affari da concludere.

martedì 21 giugno 2011

Libertarianism A-Z: TV e radio

Molti sostengono che il governo debba possedere un canale televisivo e/o radiofonico che trasmetta programmi di qualità. Ne sappiamo qualcosa noi italiani cresciuti con Mamma Rai.

Ma chi decide quali sono i programmi di qualità?

Dopo non aver risposto alla domanda, constatiamo mestamente che tutti i media pendono a sinistra e i media governativi ancor di più. Come chiedere a un conservatore di pagare lo stipendio a un anchor man liberal la diffusione delle cui idee ritiene altamente nocive? Se la prima domanda era difficile, questa è impossibile.

Chiudo dicendo che anche il privato sa produrre qualità, gli esempi non mancano, a partire da History Channel.