sabato 5 ottobre 2019

NEO-MACCARTISMO?

NEO-MACCARTISMO?
James Flynn ha scritto un libro nel quale difende la libertà di espressione e il pensiero critico. Non c'è persona più adatta di lui d assolvere questo compito Sapete infatti chi è? ma sì, è lui, è quello dell'"effetto Flynn", la risposta più matura e articolata al determinismo genetico (premessa scientifica a ogni razzismo e sessismo).
Purtroppo, il suo libro non verrà pubblicato.
Il suo editore non se la sente, dice che solleva questioni troppo delicate, che affronta di petto temi - razza, sesso, religione - che urtano la sensibilità di molti, anche se lo fa “dalla parte giusta”. Si tratta di sensibilità vociferanti, appena le tocchi ululano da tutti i giornali. L'editore non l'ha presa alla leggera, ha sentito dei consulenti legali esterni preparati ma l'accusa di incitamento all'odio è sempre dietro l'angolo. L'editore riconosce che le intenzioni di Flynn sono buone, anzi lodevoli, ma sa anche che in certi contesti sono irrilevanti. E se poi uno estrapola qualcosa e la fa girare sul web? La reputazione dell'editore, e magari anche il suo portafoglio, potrebbe essere intaccato.
Ma quale è stata lo mossa azzardata di Flynn? Forse confessare i benefici che ha tratto nel leggere autori come Murray, Jensen e Lynn? Ovvero, gli autori a cui ha replicato poi con il suo lavoro? Infatti Flynn dice: "se non avessi approfondito questi studiosi seri ma in molti ambienti "screditati" sarei rimasto un antirazzista viscerale, uno pronto a saltare come una molla al solo udire certi termini, ora invece mi sento più tranquillo e pacato potendo contare su una visione articolata e matura dei problemi". A quanto pare le visioni articolate e mature oggi rappresentano un grave pericolo per le nostre democrazie. Ma come si potuto arrivare fino a questo punto?
QUILLETTE.COM
I recently completed a book defending free speech. Emerald Press scheduled it for publication but then decided not to proceed. Here’s what it said about the book in Emerald’s September 2019 catalogue: In Defense of Free Speech: The University as Censor Author James R. Flynn, University of Otago,...

https://feedly.com/i/entry/gj49Ct2pFQH7aQI92pAQT83HaIjwDuyYZb9Mvj40IpM=_16d95b6c8ba:194976:27d622fb

venerdì 4 ottobre 2019

DIRETTORE

https://feedly.com/i/entry/QfBIuVDs/mnB+q4v6URGgo8oX66Q+wHN2n9FW69ZsGs=_16d943259cf:5198eb4:ad5391a1
La musica classica intimidisce, per questo noi profani anticipiamo ogni umile domandina con un' enfatica prefazione in cui ci profondiamo in mille scuse per la nostra crassa ignoranza.
Domandine tipo questa: ma a che c**** serve il direttore d'orchestra?
In teoria dovrebbe battere il tempo, ok.
O meglio, con una mano battere il tempo e con l'altra "comunicare" l'espressività. Ma ormai, a quanto pare, la funzione espressiva ha fagocitato tutto.
A quanto pare il direttore d'orchestra oggi "comunica" e basta, "sviluppa una visione"... Insomma, non si sa mica bene cosa faccia (per alcuni musicisti disturba l'esecuzione), non riesci a dirlo... si spera tu venga a saperlo quando lo ascolti.
Nel video Bernstein che dirige con il sopracciglio.
Informazioni su questo sito web
YOUTUBE.COM
Bernstein Directing an orchestra with the happiness of his face

L’ULTIMO RIFUGIO DEL SOCIALISMO

L’ULTIMO RIFUGIO DEL SOCIALISMO
Di tutti i paesi europei, la Svezia è quella che più ha virato verso il neoliberismo ridimensionando la ridistribuzione, tagliando le pensioni, producendo avanzi di bilancio, aumentando il ruolo dell'assicurazione sanitaria privata, espandendo il programma dei buoni scuola e abolendo la tassa di successione. I paesi scandinavi sono ora molto più favorevoli al mercato, secondo alcune misure, hanno persino superato gli Stati Uniti nella loro posizione di laissez faire…
BLOOMBERG.COM
For the past two decades, the continent has taken a decided turn toward freer markets.

L'IMPOSTA INGIUSTA

L'IMPOSTA INGIUSTA
1) Non evaderla è un diritto.
2) Non evaderla è un dovere.
3) Evaderla è un diritto.
4) Evaderla è un dovere.
Oggi mi sento estremista, prenderei 1 e 4.

VITE A RISCHIO

VITE A RISCHIO
Rimuovere l’obbligo di caschi e cinture aumenta gli organi disponibili per i trapianti.
MARGINALREVOLUTION.COM
It’s an ill-wind that blows no good and in Allocating Scarce Organs, Dickert-Conlin, Elder and Teltser find that repealing motorcycle helmet laws generate large increases in the supply of deceased organ transplants. The supply shock, however, is just the experiment that the authors use to measure ...

giovedì 3 ottobre 2019

http://gregmankiw.blogspot.com/2019/10/piketty-and-saez-revisited.html

RIP NC

RIP
La tesi centrale dell'antropologo Napoleon Chagnon – morto ieri - é sempre stata piuttosto sgradevole: la violenza paga. Nella storia dell'uomo ha sempre pagato e chi ne ha fatto ricorso è regolarmente sopravvissuto ai danni dei "pacifici". Sesso, violenza ed egoismo sono i nostri principali motivatori e nelle tribù amazzoniche primitive la cosa è di un'evidenza plastica.
Non sorprende che fosse poco amato, sia dai colleghi - l'antropologia è una disciplina altamente politicizzata - sia dai Salesiani, suoi vicini di casa negli esperimenti sul campo in Amazzonia.
Ma ecco che a un certo punto si presenta l'occasione di accusarlo seriamente e poterlo finalmente escludere, ci sono infatti elementi per supporre che, somministrando vaccini controindicati e scaduti, avesse indotto presso la tribù degli Yanomamö un' epidemia letale di morbillo con lo scopo di inasprire i conflitti tra i vari gruppi. Ma è questa un’ accusa fondata oppure solo una vendetta trasversale di natura ideologica? Siamo di fronte a uno scandalo professionale o ad una versione riveduta e corretta dei tribunali del popolo nell’era del politically correct?
La cronaca dettagliata di questo articolo fa luce su molte cose ma soprattutto ci insegna che la lega tra religiosi un po' disorientati e fanatici dei diritti umani, sotto l'alta egida delle buone intenzioni, può realizzare ancora oggi nel XXI secolo una sorta di persecuzione ai danni della scienza.

MA CHE CAZZO FANNO DI LAVORO I GRANDI MANAGER?

MA CHE CAZZO FANNO DI LAVORO I GRANDI MANAGER?
Finalmente uno che lo spiega bene: definiscono e implementano la cultura e i valori dell’organizzazione aziendale. Poi, ratificano o mettono il veto sulle decisioni strategiche prese da altri, ovvero da coloro che conoscono bene le cose nel merito.
Le cose mi tornano, ho sempre visto la grande azienda come un’organizzazione culturale a scopo di lucro.

https://apenwarr.ca/log/20190926

ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONE

ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONE
I tre effetti principali.
1) L’immigrato fa concorrenza all’indigeno povero togliendogli il lavoro.
2) L’immigrato avvantaggia l’indigeno povero abbassando il costo del lavoro e quindi il prezzo dei beni in commercio. Questo vantaggio riguarda tutti gli indigeni.
3) L’immigrato – che è povero – avvantaggia l’indigeno povero rendendo conveniente la messa in commercio di beni indirizzati ai poveri.

Visti gli effetti 2 e 3, da un punto di vista economica non è detto che un sovranista si debba opporre all’immigrazione.

LA BANANA GIALLA

Una persona cieca, sorda e amorale potrà mai comprendere in modo oggettivo il mondo in cui vive?
Per la scienza sì: in fondo il mondo non ha colori, non produce suoni, non contiene una morale.
Per il senso comune no: pittura e musica, per esempio, esistono; così come esiste una morale. Chi potrebbe metterlo in dubbio?
Ecco, questo libro parteggia per il senso comune. E voi?
P.S. Ma come puo’ la scienza evitare di confrontarsi con realtà che al senso comune appaiono tanto evidenti? Facile: si limita a descrivere i comportamenti delle cose anziché le cose. Si limita ai “modi” trascurando le “essenze”.
Questo approccio ha avuto un successo dirompente negli ultimi secoli, molti filosofi hanno dichiarato guerra alle “essenze”, probabilmente per le sue implicazioni morali: trattasi di un concetto che porta con sé quello di natura, e quindi di perversione (o malattia). Esempio: la mela che per tutti è rossa, per Franco, daltonico, è verde. Chi la vede rossa potrebbe pensare a Franco come a un pervertito e perseguitarlo, oppure imporgli delle cure mediche, questo anche se Franco è contento di vedere il verde nelle mele e sta bene così com’è.
Tuttavia, si noti, che lo zelo dei filosofi che hanno osteggiato con tanto vigore le “essenze” appare eccessivo, e oggi sono in molti a segnalarlo. La vicenda di Franco ha a che fare con il colore delle mele, non con l'esistenza del colore. Direi che postulare l'inesistenza oggettiva dei colori significa far fuori il bambino con l'acqua sporca, ovvero far fuori il senso comune.

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Actuality and potentiality, substantial form and prime matter, efficient causality and teleology are among the fundamental concepts of Aristotelian philosophy of nature. Aristotle's Revenge argues that these concepts are not only compatible with modern science, but are implicitly presupposed by m...

https://feedly.com/i/entry/v0v+7Ya8tssIZvd3/pcnFRr3HwvY/5YK3FGc2t65c0Y=_16d707ea20c:23eaaba:889dc38f

L'ERRORE DI GALILEO

https://www.edge.org/conversation/philip_goff-a-post-galilean-paradigm
Quando la scienza parla della coscienza fa ridere i polli, è un soggetto che la manda in crisi. D'altronde, non aver nulla da dire su una realtà così pervasiva è una mancanza grave. Gravissima. Ecco, la colpa è di Galileo.
L’errore di Galileo è stato quello di porre la matematica come linguaggio della Scienza, facendone una disciplina quantitativa. In questo modo la scienza si ammutolisce quando entrano in ballo colori odori, sapori, suoni… e coscienza. Per Galileo quella è roba che esiste solo nell’animo umano e non ha nulla di oggettivo. Difficile seguirlo, e in fatti oggi sono in pochi a farlo.
Abbiamo bisogno di ripensare il paradigma galileiano. Siamo stufi di limitarci al comportamento delle cose, dobbiamo dire anche qualcosa di sensato sulle cose stesse. Cos'è un elettrone? Cos’è una massa? Cos'è una carica negativa? Il filosofo parla di natura intrinseca. Qual è la natura intrinseca di un elettrone?
È come se qualcuno ti chiedesse di spiegargli cosa sia un pezzo degli scacchi e tu parli unicamente delle mosse che può fare. Magari lui vorrebbe sapere qualcosa del pezzo di sé, se è di plastica o di legno, per esempio.
C'è quindi “qualcosa” che non sappiamo dove mettere - la coscienza - e un “buco” che non sappiamo come riempire - la natura intrinseca delle cose. Idea (di Bertrand Russell): perché non mettiamo quel “qualcosa” nel “buco”? Questa è la soluzione panfisicista, la coscienza è ovunque perché la materia è ovunque, così come la sua natura intrinseca.
Il materialista si illude che un giorno le neuroscienze potranno spiegare la coscienza. E’ da struzzi pensarlo. Le neuroscienze sono solo correlazioni e non avranno mai nulla da dire sulla coscienza. Perché ho fame quando nel mio ipotalamo ferve una certa attività? Se aspetti che le neuroscienze risponderanno a domande del genere, campa cavallo. Posso produrre una montagna di correlazioni integrate ma il problema filosofico rimarrebbe, e innalzare la montagna non aggiungerebbe nulla. Occorre un filosofo che si metta a tavolino e se ne occupi. La coscienza è invisibile e tu non potrai mai trovarla osservando cosa accade nella testa di qualcuno.
Ci sono filosofi radicalmente materialisti – esempio Daniel Dennett - che comprendendo il problema considerano la coscienza come una mera illusione, un nulla. Da una parte questa posizione è coerente, dall'altra ha il solo effetto di illuminare i limiti della scienza contemporanea e spronarci a metterci una pezza. Il panfisicismo di cui sopra sarebbe quella pezza.
IMO. Ma come collego questa coscienza ubicua del panfisicismo con la coscienza degli uomini e degli animali? Io non l'ho ancora capito. Forse non basta avere un “avanzo”, un “buco” e riempire il secondo con il primo per risolvere tutti i problemi. Quando parlo di coscienza io penso ad un monopolio dell’uomo, magari con l'aggiunta di qualche animale superiore. Boh.