mercoledì 27 marzo 2019

I CALCOLI DEL VEGETARIANO

I CALCOLI DEL VEGETARIANO
Il cervello degli elefanti è più grande del nostro, perché non sono più intelligenti di noi?
Risposta standard: perché le dimensioni del cervello non contano, devi considerarle in proporzione al corpo: “ci vuole un cervello enorme per controllare un corpo enorme”.
Giusto? No: in questa classifica vince il toporagno, non esattamente un genio.
Altra risposta: guarda al "quoziente di encefalizzazione" che confronta la dimensione effettiva del cervello con quella attesa.
Giusto? Non proprio: le scimmie cappuccine hanno un quoziente più alto degli scimpanzé, ma non sono intelligenti quanto loro. Gli uccelli hanno quozienti bassi pur essendo tra gli animali più intelligenti.
La cosa migliore è guardare al numero di neuroni (corticali): l’elefante è una bestia enorme ma ha anche neuroni enormi (e la maggioranza non è nemmeno corticale!). Questa misura, tra l’altro, rende giustizia agli uccelli.
[… non che esistano dei test di intelligenza per gli animali, di solito si descrivono dei comportamenti, dopodiché una giuria umana li ordina per intelligenza. Ecco, questa classifica si avvicina molto a quella compilata contando i neuroni corticali…] 
Alcuni attivisti per i diritti degli animali discutono sul valore relativo di diverse specie: devi mangiare un sacco di bistecche per uccidere una mucca, ma ti basta voler gustare qualche ala di pollo per ucciderne uno. Ciò suggerisce che i non-vegetariani che cercano comunque di eticizzare la loro dieta dovrebbero orientarsi sul manzo e non sul pollo. Ma qualsiasi calcolo di questo tipo dipende dal fatto che una mucca e un pollo abbiano lo stesso valore morale.

Contando i neuroni corticali un uomo varrebbe 2.6 scimpanzé, 3 elefanti, 38 maiali, 53 mucche, 320 polli, 160.000 aragoste…

https://slatestarcodex.com/2019/03/26/cortical-neuron-number-matches-intuitive-perceptions-of-moral-value-across-animals/

https://slatestarcodex.com/2019/03/25/neurons-and-intelligence-a-birdbrained-perspective/

IL TRILEMMA

IL TRILEMMA
Di queste tre cose ne puoi avere al massimo due:
1) Sovranismo (democrazia locale).
2) Pari diritti.
3) Immigrazione generosa.

La Sinistra mi sembra orientata su 2+3, la destra su 1+2. Propongo 1+3.

http://www.arnoldkling.com/blog/paul-romer-on-mass-migration/

martedì 26 marzo 2019

L’ABOLIZIONE DELLA MALATTIA

L’ABOLIZIONE DELLA MALATTIA
Qualche decennio fa l'omosessualità era considerata una malattia mentale. Alcuni reazionari vorrebbero farla ritornare nel novero. Altri, invece, vorrebbero derubricare a "preferenze" anche gli altri disturbi. Non so se chiamarli reazionari, comunque mi sono simpatici e mi inserisco nel novero.
Propongo quindi di abolire per alzata di mano la malattia mentale.. Propongo cioè di considerarla come “una preferenza estrema, socialmente disapprovata".
Secondo questo schema gli alcolizzati sono persone che considerano il consumo di bevande alcoliche più prezioso dell'armonia familiare. Se potessero cambiare queste preferenze forse lo farebbero, tuttavia preferiscono continuare a bere forte nonostante la sofferenza delle loro famiglie.
Lo stesso vale per il depresso: ha magari una famiglia amorevole e una carriera di successo, ma vuole comunque uccidersi.
Negli anni '70 gli psichiatri classificavano l'omosessualità come un disturbo mentale. Io avrei obbiettato: disturbo mentale? No, è solo una “preferenza estrema, socialmente disapprovata”. Mi avrebbero risposto: pensi davvero che la gente scelga di essere gay? Qui va chiarita una cosa: essere gay significa preferire sessualmente le persone del proprio sesso. Questo non implica che i gay vogliano sentirsi in questo modo. Se esistesse un pulsante di conversione da gay a etero molti gay lo avrebbero azionato, almeno nel mondo intollerante degli anni sessanta.
Non è un gioco di parole, ci sono implicazioni di sostanza. Innanzitutto, le persone con preferenze estreme possono fare scelte alternative. Le persone con avversione al prezzemolo sono comunque in grado di mangiarlo, gli alcolisti sono in grado di smettere di bere. I depressi possono astenersi dal suicidio e gli omosessuali dai rapporti con partner dello stesso sesso. Questo è fondamentalmente diverso dalla mia incapacità di vivere 150 anni.
Inoltre, le persone con preferenze estreme restano comunque sensibili agli incentivi: gli alcolisti rispondono alle tasse sugli alcolici e alla pressione della famiglia. I genitori depressi spesso ritardano il suicidio fino a quando i loro figli sono cresciuti. E non ho motivo di pensare che certe “cure” dell’omosessualità possano avere degli effetti.
Inoltre, le persone con preferenze estreme possono comunque “lavorare” sulle loro preferenze, possono trovare modi più costruttivi per farvi fronte. Ad esempio, se sei estremamente depresso nonostante il grande successo di carriera, dovresti sperimentare modi nuovi di vivere, viaggiare, uscire dalla routine. Chissà che la cosa non ti giovi.

Alla malattia puo’ essere applicato lo stesso schema della normalità: anch’io vorrei essere meno pigro, più paziente, più estroverso, più amorevole, più ambizioso o più perseverante. Cio’ non significa che sia malato.

https://www.econlib.org/the-depression-preference/

HL intro - Who We Are and How We Got Here: Ancient DNA and the New Science of the Human Past

Introduction
Note:INTRO@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 225
Luca Cavalli-Sforza,
Note:L ISPIRATORE

Yellow highlight | Location: 227
The History and Geography of Human Genes,
Note:1994

Yellow highlight | Location: 228
archaeology, linguistics, history, and genetics
Note:X SCOPRIRE IL NS PASSATO

Yellow highlight | Location: 229
how the world’s peoples got to be the way they are today.
Note:L OGGETTO D INDAGINE

Yellow highlight | Location: 230
handicapped by the paucity of genetic data
Note:IL LIMITE DI LCS

Yellow highlight | Location: 231
nearly useless compared to the far more extensive information from archaeology and linguistics.
Note:Cccccccccccc

Yellow highlight | Location: 233
the few major new claims that Cavalli-Sforza did make have essentially all been proven wrong.
Note:LCS AZZERATO

Yellow highlight | Location: 234
the dark ages of DNA.
Note:ETICHETTARE UN EPOCA

Yellow highlight | Location: 235
to reconstruct the great migrations of the past based entirely on the genetic differences
Note:LA SCOMMESSA DI LCS NEGLI ANNI 60

Yellow highlight | Location: 239
the only possibility was to measure proteins in the blood,
Note:L UNICO STRUMENTO APPROSSIMATIVO

Yellow highlight | Location: 240
he and his colleagues had assembled data from more than one hundred such variations
Note:CLASSIFICAZIONE

Yellow highlight | Location: 243
moving beyond protein variation and directly examining DNA,
Note:SECONDO PASSO

Yellow highlight | Location: 247
the results corresponded uncannily well to commonly held intuitions about the deep ancestral
Note:LA CLASSIFICAZ CHED NE SEGUÌ

Yellow highlight | Location: 247
(West Eurasians, East Asians, Native Americans, New Guineans, and Africans).
Note:RAZZE

Yellow highlight | Location: 253
They interpreted this as a genetic footprint of the migration of farmers into Europe from the Near East,
Note:MIGRAZIONE DA SUD EST A NORD OVEST DIAGONALE

Yellow highlight | Location: 258
intellectually attractive, but it was wrong.
Note:IL METODO DI LCS....CHIARO NEL 2008

Yellow highlight | Location: 259
gradients like those observed in Europe can arise without migration.
Note:DIMOSTRAZ DI JOHN NOVEMBRE

Yellow highlight | Location: 263
It took the revolution wrought by the ability to extract DNA from ancient bones—the
Note:IL CHIODO NELLA BARA DI LCS.....NUOVA VGERSIONE DA SUD EST A SUD OVEST A NORD

Yellow highlight | Location: 269
He was correct in his assumption that the present-day genetic structure of populations echoes some of the great events in the human past.
Note:L INTUIZIONE DA SALVARE

Yellow highlight | Location: 273
The problem is not just that people have mixed with their neighbors,
Note:NN ESISTE SOLO UN PROB DI MIGRAZIONI

Yellow highlight | Location: 279
His bet was that the past was a much simpler place
Note:LCS ERA PREOCCUPATO DELLE MIGRAZ RECENTI

Yellow highlight | Location: 281
the past was no less complicated than the present.
Note:ORA SAPPIAMO CHE...

Yellow highlight | Location: 288
a visionary
Note:LCS OGGI...DEFINIZIONE

Yellow highlight | Location: 289
but also tells how Moses was not allowed to reach the promised land.
Note | Location: 290
MA...

Yellow highlight | Location: 297
Cavalli-Sforza saw before anyone else the full potential of genetics for revealing the human past, but his vision predated the technology needed to fulfill it.
Note:SUNTO

Yellow highlight | Location: 298
several hundred thousand times more data,
Note:OGGI

Yellow highlight | Location: 301
archaic Neanderthal genomes,10 the archaic Denisova genome,11 and an approximately four-thousand-year-old individual from Greenland.
Note:PUBBLICATI NEL 2010

Yellow highlight | Location: 305
whole-genome analysis of ancient DNA went into hyperdrive.
Note:2015

Yellow highlight | Location: 309
By August 2017, my laboratory alone had generated genome-wide data for more than three thousand ancient samples.
Note:2017

Yellow highlight | Location: 315
technology for the genome-wide ancient DNA revolution was invented by Svante Pääbo
Note:PLANCK INSTITUTE

Yellow highlight | Location: 326
When Meyer and Fu extracted DNA from Tianyuan’s leg bones, they found that only about 0.02 percent of it was from the man himself. The rest came from microbes that had colonized his bones after he died.
Note:PROBLEMA

Yellow highlight | Location: 331
The method of DNA isolation that Meyer and Fu developed has been central
Note:SUPERATO

Yellow highlight | Location: 351
The cost of producing genome-wide data dropped to less than five hundred dollars per sample.
Note:UN VANTAGGIO RECENTE

Yellow highlight | Location: 355
These advances mean that whole-genome study of ancient DNA no longer requires screening large numbers of skeletal remains before it is possible to find a few individuals whose DNA can be analyzed.
Note:ALTRO VANTAGGIO DEI NUOVI METODI

Yellow highlight | Location: 361
the population of northern Europe was largely replaced by a mass migration from the eastern European steppe after five thousand years ago
Note:ES DI UNA SCOPERT

Yellow highlight | Location: 362
farming developed in the Near East more than ten thousand years ago among multiple highly differentiated human populations that then expanded in all directions
Note:ALTRA SCOPERTA

Yellow highlight | Location: 365
human migrants into the remote Pacific islands beginning around three thousand years ago were not the sole ancestors of the present-day inhabitants.
Note:ALTRA SCOPERTA

Yellow highlight | Location: 392
Yet genetic evidence before around 2009 was mostly incidental to studies of the human past in other fields,
Note:PRIMA DEL 2010 È TUTTO DA DIMENTICARE

Yellow highlight | Location: 395
The ancient DNA revolution is rapidly disrupting our assumptions about the past.
Note:Ccccccccc

Yellow highlight | Location: 412
populations that separated tens of thousands of years ago.
Note:L ORIGINE DELLE RAZZE NELLA VULGATA COMUNE...ERRATA

Yellow highlight | Location: 417
Present-day populations are blends of past populations, which were blends themselves.
Note:QUEL CHE SAPPIAMO

Yellow highlight | Location: 448
the orthodoxy that has emerged over the last century—the idea that human populations are all too closely related to each other for there to be substantial average biological differences among them—is no longer sustainable,
DOPO LA RIVOL GENOMICA

lunedì 25 marzo 2019

CONSIGLIO AI MUSICISTI

CONSIGLIO AI MUSICISTI

Se non avete ancora capito cosa cerca la gente ad un concerto ve lo dico io. Al pubblico piacciono solo due parti del vostro spettacolo: l'inizio e la fine.

L’inizio per lo schock dell’impatto, la fine perché vedono la luce e si rilassano.

Dovreste prolungare il primo con una sequenza di almeno tre brani filati senza pause. I vostri commentini e presentazioni riservatele ad un momento successivo.

Quindi assicuratevi di finire presto, improvvisamente e inaspettatamente. Il pubblico premia sempre gli spettacoli brevi. Per raggiungere tempi accettabili puntate sui bis eseguendoli anche se non richiesti.

LA MEDIAZIONE RAZZISTA

LA MEDIAZIONE RAZZISTA
Aldo non vuole più immigrati nel suo paese (basta!) Giovanni è disposto ad accoglierne ancora (porte aperte!). I due non fanno che litigare tutto il giorno, cosicché Giacomo cerca di mediare spostando leggermente il discorso:
”… anche se non siamo d'accordo su QUANTI immigrati vogliamo, dovremmo essere d'accordo sul fatto che vogliamo immigrati MIGLIORI. Ad esempio, i buoni immigrati pagano parecchie tasse, consumano poco welfare, fanno molto volontariato, non delinquono e non spostano gli equilibri politici. Anziché litigare sul numero discutiamo su un meccanismo che possa selezionare immigrati di questo tipo. Che ne dite?…”
Che ne diranno Aldo e Giovanni?
Secondo me il primo a mandarlo a quel paese sarà Giovanni. Per Giovanni, uno come Giacomo, oltre che “egoista” è anche “razzista”. Altro che mediazione!

http://www.overcomingbias.com/2019/03/speculator-chosen-immigrants.html

UN GESU’ ALTALENANTE

UN GESU’ ALTALENANTE
Non è che il Gesù di Giorgio Jossa abbia le idee chiarissime.
Comincia come collaboratore di Giovanni Battista condividendone le posizioni apocalittiche.
Poi si mette in proprio dando vita a un ministero autonomo molto diverso dal precedente, centrato piuttosto sull’annuncio della venuta imminente del regno (terreno) di Dio. Nel frattempo comincia a guarire le persone.
Il successo riscosso lo portò a pensare che la venuta del regno era realmente vicina e che la sua azione ne costituiva l’inizio. Prese posizioni molto radicali nei confronti della legge mosaica, da lì cominciò la sua sfortuna.
A Gerusalemme gli eventi precipitano poiché farisei e sommi sacerdoti si coalizzano contro di lui che comprese come l’avvento del regno di Dio non era poi così vicino (Dio voleva che prima morisse).
Rincula quindi sulla predicazione del Battista enfatizzando l’apocalissi e la necessità di convertirsi.
Nell’ultima cena tenuta con i discepoli la vigilia della pasqua riafferma di nuovo la sua fede nell’avvento del regno (celeste, questa volta) chiedendo a tutti di interpretare la sua morte come una nuova alleanza con Dio.
Nel processo dinanzi al sinedrio parla della sua venuta gloriosa come Figlio dell’uomo.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/03/21/la-storia-di-gesu-riscritta-da-un-grande-storico-non-contro-ma-%E2%80%9Caccanto%E2%80%9D-al-gesu-della-fede/

Don marco LINK

Aberrante il modo in cui don Marco è venuto al corrente della vicenda: alla vigilia della pubblicazione di uno scoop sul Corriere della sera, settimane prima di ricevere l’avviso di garanzia dal Tribunale, la giornalista lo chiama informandolo di quello che l’indomani avrebbe scritto sul giornale e chiedendo dichiarazioni. Altro che presunzione di innocenza!

Don Marco si è sempre detto innocente e nel primo grado di giudizio ha rifiutato il rito abbreviato

Il primo grado, nonostante il PM avesse chiesto dodici anni di carcere, si conclude con l’assoluzione dell’imputato “perché il fatto non sussiste” e non perché le prove raccolte non permettessero di andare al di là di ogni ragionevole dubbio.

Nel dibattimento credo abbia pesato oltre che le contraddizioni di spazio e di tempo della presunta parte offesa, anche una serie di affermazioni che apparivano alquanto inverosimili: le violenze sarebbero avvenute a scuola, in aula, durante le lezioni, oppure in sacrestia prima e dopo la santa Messa (come per il cardinale Pell in Australia) oppure in oratorio, durante le attività estive ma in un’aula dell’oratorio, con la porta aperta, con incuranza del fatto che la situazione poteva essere scoperta da chiunque. Credo abbia pesato anche il quaderno dei verbali della psicologa che nel periodo dell’adolescenza seguì la ragazza (evidentemente con una situazione di fragilità) per conto dei servizi sociali del territorio: dal quaderno infatti non emerge nulla, sebbene la ragazza avesse confidenza con la psicologa, tanto da rivelare anche alcuni dettagli intimi della sua vita personale e alcuni particolari imbarazzanti del suo vissuto familiare. Per di più, la difesa dell’imputato ha messo in luce come da questa fonte si possa leggere il desiderio della ragazza di diventare negli anni delle superiori animatrice per le attività oratoriane estive: inverosimile che, appena terminate le perverse attenzioni del prete, la vittima desiderasse tornare in contatto con lui.

a gennaio 2018 don Marco viene condannato a sei anni, 15 mila euro di risarcimento oltre che le pene accessorie, benché non si fosse aggiunto un minimo dettaglio che potesse far pensare alla colpevolezza.

La comunità di Serina, di fronte a una sentenza che trova profondamente ingiusta ma che pure rispetta, senza la volontà di fare processi in piazza (altrimenti avrebbe agito prima) decide di mandare una lettera all’ex curato, che è stato con loro per dodici anni, sempre amato e stimato

Come è stato detto durante il processo di don Marco: l’inverosimiglianza è sintomo di verità; se le accuse fossero inventate sarebbero ovviamente profondamente coerenti!

https://www.aldomariavalli.it/2019/03/25/cosi-don-marco-e-finito-in-carcere/

domenica 24 marzo 2019

NEOMORALISMO

NEOMORALISMO
In politica non è che si dialoghi moltissimo. In genere, da due secoli in qua, funziona all’incirca così:
1) La Sinistra propone.
2) La Destra reagisce.
3) La Sinistra delegittima.
4) La Destra profetizza sciagure.
Si propone in nome della politica.
Si reagisce in nome della civiltà
Si delegittima alludendo agli interessi inconfessabili dell’altro.
Ci si lamenta ispirandosi alla letteratura.
Questo ping pong non era così male ma da qualche decennio è saltato il punto 3: ora si delegittima in nome della morale.
La stigmatizzazione è diventato lo specifico del discorso pubblico di stampo progressista, ci sono le “brave persone” da frequentare e le “cattive" da scansare. L'ubiquità della retorica stigmatizzante sostituisce l'argomento con insulti tipo: razzista, sessista, misogino, “hater” e islamofobo. Non si litiga più nemmeno a viso aperto, si borbottano questi epiteti mentre si rientra nel proprio gruppo d’appartenenza.
A cosa dobbiamo questa novità?
1) Le destra, dopo un secolo e mezzo della manfrina di cui sopra, non ha più molti interessi da difendere. L’accusa precedente ha perso di senso.
2) Le università (di sinistra) hanno preso il posto della civiltà (di destra). E' nelle prime che si fabbrica il prestigio.
2) La civiltà a cui ci si appellava la destra era quella che girava intorno alla famiglia; con il controllo della fertilità femminile, la scissione tra sesso e matrimonio e le innovazioni domestiche, quella roba lì si è disarticolata.
3) Il profluvio di info che ci piovono addosso ogni giorno nell’era IT richiede di essere “economicizzata” attraverso nuovi pregiudizi. Il neomoralismo è un produttore efficientissimo di questa roba.
Quando metti al centro lo stigma crei almeno un paio di effetti collaterali:
1) Polarizzazione e apartheid. Lo stigma è contagioso ed impedisce il rimescolamento; non ci si sposa tra “diversi”, non si lavora con i “diversi”, non si va in vacanza con i “diversi”… E se ti ritrovi intruppato tra “diversi”, o ti converti o falsifichi le tue preferenze.
2) Fare politica diventa essenzialmente iscriversi al giusto “club cognitivo”, quello che veicola il “pensiero prestigioso”. Se non si fa in tempo, si militerà con orgoglio nel club degli sporchi e cattivi che buttano in mare i bambini che scappano dalla guerra.
Un paradigma del genere spiegherebbe almeno un paio di cose:
1) Perché la sinistra è così spocchiosa e incoerente: sono tali tutti i moralisti che ricorrono di continuo all’argomento del prestigio e alla segnalazione della virtù.
2) Perché la destra è così becera: ha la reazione nel suo dna ma, non sapendo più in nome di cosa reagire, mena fendenti a vuoto.
(bibliografia a disposizione solo su richiesta)

sabato 23 marzo 2019

A MONTE O A VALLE?

A MONTE O A VALLE?
Per anni, i miei amici ciellini sposano con una certa enfasi l’idea che “la politica è a valle della cultura". La cosa strana è che, quasi da un giorno all'altro, quando in Parlamento è in discussione una legge che non piace, cominciano a sostenere più o meno Direttamente che la politica è a monte della cultura.


kling poverty trap

NUOVE POLARIZZAZIONI

NUOVE POLARIZZAZIONI

Destra v Sinistra non funziona più.
Conservatori v Progressisti non gira.
Popolo v Elite è lacunosa.
Ricchi v Poveri è sorpassata.
Autonomi v Dipendenti non rende.
...

IL GRANDE DECLINO

IL GRANDE DECLINO

C’è un forte declino nella partecipazione della forza lavoro maschile meno istruita.

C’è un forte declino nella quota di uomini meno istruiti che si sposano e hanno una famiglia stabile.

C’è un forte aumento nella quota di uomini meno istruiti che in età adulta vivono ancora con i genitori.

Perché?

Per tanti motivi. A me piace questa storiella: “c'era una volta, una donna con un bambino che aveva bisogno di un marito che l’aiutasse… poi incontrò i benefit dell'INPS e sposò lo stato (per non perderli)”.

Devo ammettere che senza moglie ne figli, anch’io prenderei in considerazione l’idea di non lavorare stando da mammà.


P.S. ecco una situazione a cui un reddito universale (vero) potrebbe far fronte.

http://www.arnoldkling.com/blog/the-poverty-trap/

PRIMA DIO O LA SOCIETA’?

PRIMA DIO O LA SOCIETA’?

L’ipotesi “Big Gods” partiva da un assunto convincente: “le persone sorvegliate si comportano bene”.

Nelle società claniche era facile soddisfare il requisito, ci si sorvegliava a vicenda tra parenti e affini.

Nelle società estese esseri soprannaturali onniveggenti e onnipotenti vedono quando le persone sbagliano e le puniscono, a volte in questa vita (portando sfortuna) e qualche volta nell'aldilà.

I dati sembravano confermare: civiltà e i Big Gods si presentano sempre insieme. Ma chi viene prima?

La storia secondo Ara Norenzayan: all’inizio compaiono dei grandi moralisti che annunciando Big God gettano le premesse per una società estesa.

Le ultime analisi raccontano una storia diversa: esisterebbe una relazione di feedback tra la scala sociale e la presenza di Big Gods con una freccia causale molto forte da Scala a BG e un ritorno un po 'più debole da BG a Scala. Tuttavia, il feedback inizia a funzionare solo una volta che Scala supera un certo livello.

La nuova storia potrebbe essere questa: le grandi società sono molto fragili quando appaiono per la prima volta e hanno bisogno di istituzioni coese per resistere agli shock interni ed esterni. Bog Gods era una delle più importanti.

Penso alla relazione tra Roma e cristianesimo.




https://www.nature.com/articles/s41586-019-1043-4

venerdì 22 marzo 2019

Pseudo-scienza sarai tu!

Pseudo-scienza sarai tu!

DOVE PROPONGO QUESTA TESI: LA SCIENZA E' TALE SOLO SE NOIOSA
L’economia è una favola scritta al computer o un’ attendibile mappatura dell’interazione sociale?
La sociobiologia è una fantasia nazista o l’ipotesi migliore su piazza?
L’antropologia è più simile a un tarocco o a un algoritmo?
la psicologia? Il compagno di banco di Recalcati è il mago Otelma o Richard Feynman?
Perché tutte queste discipline non sembrano “cumulare” conoscenza? Perché non si evolvono nel consenso tipico che regna tra fisici e chimici? Forse perché i loro adepti sono come gli stregoni che nascono e muoiono con incorporata la medesima dotazione?
Cercherò di non perdere troppo tempo con le astrazioni per concentrarmi su alcune “scienze” specifiche, ovvero quelle che ho appena elencato sopra.
Qui non vorrei ricorrere a concetti analitici per rispondere ma ad un metodo “naturale”. Guardiamo cosa fanno gli scienziati e di cosa si occupano per capire chi sono. In un certo senso utilizzo la scienza per capire se certa pseudo-scienza puo’ essere considerata scienza. Lo so, è un serpente che si morde la coda, ma forse è il meglio che abbiamo a disposizione. 
Ecco allora 60 spunti di riflessione sul tema.
L'immagine può contenere: 2 persone
  1. E’ legittimo attendersi che la conoscenza sia tanto più deviata quanto più è in grado in questo modo di compiacere chi è in una posizione di potere. La conoscenza che ti occorre per far atterrare un missile, tanto per dire, non dovrebbe essere troppo “distorta”, a nessuno interessa procurare un disastro aereo (terroristi islamici a parte). Ecco, l’enorme successo della scienza pura deriva innanzitutto dal fatto di non toccare interessi sensibili.
  2. Legge generale: tanto maggiore è il contenuto sociale di una disciplina, quanto maggiori saranno i pregiudizi che infestano chi la pratica. Si tratta di pregiudizi in buona fede, sia chiaro. Di autoinganni. La medicina contro gli autoinganni trasforma un sapere in un sapere scientifico. Ma non sempre questa medicina esiste.
  3. Se certi saperi avanzano a passo di lumaca spesso si dà la colpa alla “complessità”. In effetti puo’ anche essere che la complessità intrinseca dei fenomeni sociali impedisca un rapido progresso scientifico, ma la fisica moderna è molto complessa e le sue scoperte vengono alla luce ben più rapidamente e con un consenso esteso.
  4. Un’ alternativa alla complessità: le posizioni ideologichepregiudiziali degli studiosi influenzano e bloccano le nuove conoscenze.
  5. Chi ha la precedenza tra giustizia e verità? Ortodossia: occorre ricavare una teoria della giustizia dalla migliore teoria della verità a nostra disposizione.
  6. Il rischio sempre in agguato: il pregiudizio inconscio verso una posizione etica solleciterà pregiudizi cognitivi nell’atto di ricerca della verità.
  7. Esempio di oggetti d’indagine sempre a rischio: a livello micro: matrimonio, famiglia, lavoro; a livello macro: società, guerra, ecc.
  8. Tesi: la scienza deve il suo successo al fatto di disporre di espedienti che eliminano la pratica dell’autoinganno.
  9. Esempio, prendiamo il famoso teorema di Godel, inizia con una serie di definizioni precise.
  10. Nelle scienze sociali intere sottodiscipline prosperare negli interstizi creati da espressioni mal definite. Puo’ capitare che si discuta per ore sulle razze senza aver definito in modo preciso il concetto. Chi è razzista? Boh. Chi è sessista? Boh. Eppure ci si accapiglia.
  11. Un primo espediente utilizzato contro i rischi di autoinganno: ripetere i processi per vedere se l’esito è sempre il medesimo. A questo riguardo si capisce meglio l’importanza della precisione: descrizioni precise consentono di verificare ripetizioni precise.
  12. Quando raddrizzare le antenne. Le bufale – tipo la psicanalisi – aborrono senza motivo apparente i test sperimentali.
  13. Regola convenzionale: quando le ripetizioni fallite eccedono il  5% dei tentativi effettuati la relazione supposta è considerata invalida (in campo medico si scende all’1%).
  14. Un espediente complementare per evitare auto-inganni è quello di “sperimentare” sulle sperimentazioni, ovvero compilare delle meta-analisi sui lavori eseguiti  per verificare quali generalizzazioni statisticamente valide possono ricavarsi.
  15. Il secondo espediente contro l’autoinganno consiste nella capacità di predire il futuro. Esempio, la luce è davvero curvata dalla gravità (secondo quanto predetto da Einstein); si riscontrò che in un’eclissi di sole la posizione apparente delle stelle sullo sfondo più prossimo era realmente alterata dalla gravità del sole.
  16. Naturalmente la predizione non deve essere razionalizzazione. La bellezza della previsione di Einstein sta nel fatto che non potesse assolutamente sapere nulla circa la sua verifica.
  17. Terzo espediente contro l’autoinganno: la scienza propriamente detta richiede che, quando possibile, la conoscenza sia costruita su quella preesistente.
  18. La conoscenza scientifica è unitaria e ha all’incirca questa struttura: La fisica si basa sulla matematica, la chimica sulla fisica, la biologia sulla chimica e, in linea di principio, le scienze sociali sulla biologia. Ok?
  19. L’incastro sarebbe questo: la matematica conferisce rigore alla fisica, la fisica fornisce alla chimica un modello atomico preciso e la chimica fornisce alla biologia un modello molecolare esatto. E la biologia cosa dovrebbe fornire alle scienze sociali? Molto.
  20. In fisica il contenuto sociale è minimo, per questo è difficile autoingannarsi, per questo la fisica  è il prototipo della scienza esatta: che differenza fa per la vita di tutti i giorni se l’effetto gravitazionale del mesone mu è positivo o negativo?
  21. Cio’ non significa che anche i fisici siano soggetti a tentazioni: potrebbero enfatizzare l’importanza e il valore del loro lavoro fantasticando una “teoria del tutto”.
  22. Altra connessione storica: l’utilità sociale della fisica è principalmente connessa alla guerra. Il fisico è spesso un costruttore di bombe. Quando leggo che nove miliardi di euro vengono spesi per un “supercollider” in cui particelle minuscole verranno accelerate a velocità incredibili per poi scontrarsi, io penso alle bombe. Questo interesse, è chiaro, orienta la ricerca e potrebbe anche sbilanciarla.
  23. Una buona legge empirica: maggiore è il contenuto sociale di una disciplina, più lentamente si svilupperà. E’ chiaro che psicologia, sociologia, antropologia ed economia hanno implicazioni dirette sulla nostra concezione di vita e sulla vita sociale ben più pesanti rispetto alla fisica.
  24. E la biologia? Per oltre un secolo la biologia ha visto il mondo al contrario: la selezione naturale avrebbe favorito  ciò che era buono per il gruppo o per la specie, quando in realtà favoriva ciò che è buono per l’individuo!
  25. Dietro l’errore, come sempre, c’era un’ideologia: la teoria sbagliata poteva essere utilizzata per giustificare il comportamento individuale sostenendo che tale comportamento è di fatto utile per l’intera specie.
  26. Prendiamo il classico caso dell’infanticidio maschile, studiato per la prima volta nelle scimmie langure dell’India (ma presente in oltre 100 specie animali). Dapprima, la pratica è stata interpretata come un meccanismo di controllo della popolazione a beneficio di tutti.
  27. L’interpretazione oggi è molto diversa: dal momento che l’accudimento di un piccolo inibisce l’ovulazione della madre, l’omicidio del bambino rende subito pronta la madre per una nuova gravidanza. Ma in alcune popolazioni, ben il 10% di tutti i giovani viene ucciso da maschi adulti. In casi del genere la specie ne risente e il suo interesse non sembra affatto allineato a quello del singolo maschio omicida. Inoltre, queste morti non sono correlate alla densità di popolazione, per cui spiegarle come una forma di controllo demografico è assurdo. Senza dire che il successo dei maschi aggressivi potrebbe diffondere solo aggressività nella specie.
  28. Altro esempio spesso portato a sostegno dell’anti-individualismo: le relazioni intra-familiari, in particolare quelle tra madre e figlio. Eppure sappiamo che anche la relazione più intima fa emergere conflitti: già nella formazione della placenta, l’organismo della madre spesso non aiuta il tessuto fetale dell’ “invasore”. E che dire delle amorevoli coppie di pennuti inseparabili? Diciamo per esempio che le percentuali di paternità adulterine sono superiori al 20%.
  29. Gli antropologi razionalizzarono la guerra stessa come favorita dall’evoluzione perché anch’essa era un dispositivo di regolazione della popolazione. Altro pregiudizio ideologico.
  30. Anche l’individualismo ha i suoi problemi. Esempio: come spiega l’altruismo? Problemi del genere sono superati, non sembra affatto impossibile che emerga in certe condizioni speciali in cui l’altruista viene premiato dal gruppo.
  31. L’economia è una scienza? Risposta veloce: no. L’economista agisce come uno scienziato e pontifica come uno scienziato, ha sviluppato un apparato matematico impressionante e si è riservato anche un premio Nobel, ma l’economia non è una scienza.
  32. Oltre ad aver problemi con il “secondo espediente”, manca del tutto del terzo. Fallisce nel fondarsi sulla conoscenza preesistente (nel suo caso la biologia).
  33. L’economia parte col piede giusto: “l’individuo massimizza”. Sì, ma cosa? E qui entra in circolo: l’utilità. E cos’è l’utilità? Cio’ che l’individuo massimizza. La specificazione empirica di tutte le funzioni di preferenza mediante una misurazione sul campo è senza speranza.
  34. Eppure la biologia ha una risposta ben precisa che l’economia si ostina a trascurare: l’individuo massimizza il numero della sua progenie sopravvissuta più gli effetti (positivi e negativi) sul successo riproduttivo dei parenti… Trascurare la conoscenza preesistente fa perdere all’economia una serie di collegamenti cruciali.
  35. Uno sforzo recente da parte dell’economia per collegarsi con le discipline sottostanti è l’ economia comportamentale che collega psicologia evoluzionista ed economia. Bene? Non sempre, anche questi economisti speso compiono errori marchiani.
  36. Esempio di errore: assumere che il nostro comportamento si sia evoluto in contesti simili a quelli dei  laboratori dove gli scienziati fanno i loro giochetti. Mi spiego meglio, tutti conoscono il gioco dell’ultimatum, un gioco nel quale spesso le persone rifiutano una divisione ingiusta di denaro con altri anonimi (ad esempio, l’80% del proponente e il 20% del destinatario) rimettendoci la loro quota. Interpretazione sbagliata: l’uomo non è egoista. Interpretazione corretta: l’uomo si è evoluto in contesti di giochi ripetuti in cui il rifiuto dosato è una strategie egoisticamente vincente.
  37. L’economista medio lo riconosci subito: l’ infatuazione per lamatematica lo attanaglia a discapito dell’attenzione per la realtà. Come potrebbe rimediare? Prestando più attenzione alle scienze, in particolare alla biologia e quindi alla psicologia evoluzionista. La cosa è chiara da 30 anni ma la lentezza della disciplina ad aggiornarsi in senso scientifico è esasperante.
  38. E che dire della capacità predittiva dell’economista? Quando c’è non è molto affidabile visto che quando il politico di turno da lui consigliato fallisce non fa che ripetere: “il nostro consiglio è stato buono, andava applicato più radicalmente”. Tipico dello scienziato senza laboratorio.
  39. Passiamo all’antropologia culturale: la disciplina fece una tragica svolta a sinistra verso la metà degli anni ’70.
  40. Cos’era successo? Nei primi anni ’70, una potente teoria socialeemerse dalla biologia e una varietà di argomenti furono affrontati seriamente per la prima volta: la teoria della parentela, comprese le relazioni genitore / prole, l’investimento genitoriale relativo e l’evoluzione delle differenze sessuali, il rapporto tra i sessi, l’altruismo reciproco, il senso di giustizia e così via.
  41. Il dilemma degli antropologi di allora. Prima opzione: accettare le nuove scoperte, padroneggiarle e rimodellare  la propria disciplina lungo le nuove direttive. Seconda opzione: rifiutare tutto e tirare a campare.
  42. Considera il dilemma da un punto di vista esistenziale: hai investito vent’anni della tua vita nel dominio dell’antropologia sociale e hai anche maturato certe convinzioni genuine, ora che fai, rinunci a tutto? No, la scelta da fare era chiara a tutti e fu fatta da tutti. D’altronde, anche nelle facoltà di fisica è ben noto che il progresso avanza – quando avanza – solo grazie ai funerali!
  43. Gli antropologi sociali hanno raccolto la sfida ribattezzando il loro campo “antropologia culturale” per escludere in modo più esplicito la rilevanza della biologia. Ora non eravamo più organismi sociali ma culturali.
  44. Non solo, la loro scelta fatta fu presentata come morale: dare peso alla biologia avrebbe comportato una forma di determinismo biologico (la genetica avrebbe influenzato la vita quotidiana), i cui effetti ultimi sarebbero stati il fascismo, il razzismo, il sessismo, lo specismo e altri odiosi “ismi”.
  45. Tuttavia, questa è anche una scelta che pone fuori la disciplina dall’ambito scientifico: una volta rimossa la biologia dalla vita sociale umana, che cos’hai? Parole. Neanche un linguaggio, solo parole in libertà. Esito: 35 anni buttati all’aria.
  46. Di conseguenza, la maggior parte dei dipartimenti di antropologiaoggi è composta da due sezioni completamente separate, in cui, come ha affermato taluno, il primo pensano che gli altri siano nazisti e gli altri pensano dei primi che siano idioti.
  47. Due parole sulla psicologia. Negli anni ’60, gli psicologi spesso negavano esplicitamente l’importanza della biologia. Ad Harvard non frequentavano neanche un corso su queste materie.
  48. Questo consentì di insistere su teorie senza basi. Esempio, la teoria dell’apprendimento formulava affermazioni di vasta portata e non plausibili sulla capacità del rinforzo di plasmare in modo adattivo ogni comportamento.
  49. Fortunatamente, a psicologia si è sempre concentrata sull’individuo, il che costituisce un punto di contatto con la biologia. Recentemente si è sviluppata una scuola di psicologia evoluzionistica e fa sperare in un approccio scientifico.
  50. Il metodo della psicologia sociale era quello dell’intervista, o della somministrazione di questionari in cui la gente si raccontava. E’ chiaro che in questi casi le forze dell’inganno e dell’auto-inganno – o, come vengono a volte chiamate, dell’ auto-presentazione e dell’auto-percezione – sono gigantesche e sviano tutto il lavoro minandolo alle fondamenta, ovvero consegnandolo all’ideologia degli pseudo-scienziati di turno.
  51. Due parole sulla psicanalisi. Freud intendeva costruire una scienza dell’auto-inganno. Il fondamento empirico per gli sviluppi nel campo era una cosa chiamata “tradizione clinica”, in sostanza ciò che gli psichiatri si raccontavano dopo aver bevuto un drink dopo una giornata di lavoro.
  52. Concetti centrali come “invidia del pene” o “complesso di Edipo” avevano come base le esperienze e le asserzioni condivise tra gli psicoanalisti su ciò che accadeva durante la psicoterapia.
  53. Per carità, la psicoanalisi ha prodotto anche concetti da salvare, esempio: rimozione, proiezione, autodifesa dell’ego… Ma anche molta fuffa, esempio: es, ego, super-ego…
  54. La teoria freudiana dello sviluppo psichico era incentrata sull’attrazione sessuale che i genitori esercitano sui figli nella famiglia nucleare, quando sappiamo ormai che quasi tutte le specie di animali sono selezionate per evitare la consanguineità, che ha reali costi genetici, e che tutte le specie hanno meccanismi evolutivi come l’esposizione precoce tra genitori e fratelli che provoca disinteresse sessuale e minimizza i rischi di incesto.
  55. Se proprio deve esserci attrazione sessuale in famiglia il nesso dovrebbe essere capovolto rispetto a quello freudiano: i padri potrebbero avere un guadagno evoluzionistico avendo un figlio dalla figlia sufficiente a compensare il costo genetico, ma è improbabile che la figlia possa trarre un beneficio sufficiente nella relazione col padre per compensare il suo costo genetico!
  56. Anche l’Edipo ha scarsissimo fondamento biologico: la selezione sarebbe debole nell’accoppiamento del figlio con la madre e ci sono ottime ragioni per mostrare deferenza al genitore (specialmente per i geni materni di un maschio).
  57. L’impostazione di Freud ha un difetto, oltre ad essere scientificamente infondata, finisce per accusare le vittime. Il bambino che magari ha problemi seri li vede ricondotti alla sua attrazione sessuale verso i genitori. Il caso dell’ “uomo-lupo” parla chiaro, uno psicotico con seri problemi a cui Freud somministrò la sua classica diagnosi senza tenere in minimo conto il fatto che da bambino venisse regolarmente bastonato e legato tutte le notti al suo letto dal papà.
  58. Freud stesso era un tipo bizzarro: cocainomane, credeva che il numero ventinove avesse un ruolo decisivo sulle nostre vite, oltre a ritenere che il pensiero potesse viaggiare istantaneamente su grandi distanze senza l’uso di dispositivi elettrici.
  59. L’atteggiamento di Freud nei confronti della verifica sperimentale: “la ricchezza di osservazioni personali attendibili su cui poggiano le mie asserzioni, le rende in qualche modo indipendenti dalla verifica sperimentale”. Le affermazioni di uno scienziato vero (Feynman) sullo stesso tema: “non importa quanto sia bella la tua ipotesi, o quanto sia intelligente la tua formulazione o quanti siano i tuoi meriti passati; se l’esperimento non è d’accordo con te, tu hai torto. Questo è tutto”.
  60. Bottom line. La tentazione tipica che pervade lo pseudo-scienziato: non geni ma individui, non individui ma gruppi, non gruppi ma specie, non specie ma ecosistemi, non ecosistemi ma l’intero universo…
Consiglio di lettura per approfondire: Robert Trivers: Self-Deception and the Structure of the Social Sciences