giovedì 10 aprile 2008

Due sassolini nella scarpa dei Tremonti

Tutto ormai è made in China, i dati confermano. I timori tremontiani prendono corpo e si diffondono. Le ragioni del guru appaiono solide.

Qualsiasi prodotto si prenda in considerazione, i cinesi hanno fatto irruzione giocando sui mercati la parte del leone. Il messaggio tremontiano acquista in autorevolezza.

Eppure la Germania, tanto per fare un nome, non perde poi granchè delle sue quote di mercato estero? Tremonti aggrotta le ciglia.

Se poi quardiamo da vicino, la Germania non si è nemmeno sottoposta a ristrutturazioni che l' abbiano rivoltata come un calzino. Tremonti tace.

Ma sì, è la vecchia teoria del consumatore. Bastano piccole variazioni qualitative (al limite, se si dispone di un buon messaggio pubblicitario, anche nessuna), per "creare un nuovo prodotto" e differenziarsi dagli onnipresenti cinesi. E la differenziAzione paga un casino con mercati tanto allargati e in crescita.

L' innovazione semi instantanea è una speranza che forse Tremonti non aveva considerato in tutta la sua portata. Qui la medesima tesi meglio articolata.


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E già che ci siamo fatemi smussare un altro corno al demonio della globalizzazione. Fatemelo fare ora che siamo nel mezzo di turbolenze finanziarie: le recessioni sono meno acute e più brevi in epoche caratterizzate da forte "globalizzazione".

Chissà poi a cosa sarà dovuto il fatto che gli ultimi 5 anni sono anche quelli in cui è cresciuto di più il reddito pro-capite mondiale prendendo a base gli ultimi trenta.

Tremonti, grazie lo stesso, continua pure la campagna elettorale.

mercoledì 9 aprile 2008

La diseguaglianza sociale fa bene alla famiglia...ma solo quando riguarda le donne

La diseguaglianza tra gli uomini incoraggia la poligamia. Lo si capisce facilmente: i super ricchi si accaparrano più mogli. Hanno il potere per farlo.

Fortunatamente la diseguaglianza tra donne ha l' effetto contrario. Le donne prominenti sono particolarmente ricercate ed esse hanno il potere di avanzare richieste, a loro si riserva uno status esclusivo affinchè crescano pochi figli e con grande cura. Man mano che le "migliori" si accasano la domanda si rivolge alle successive.

E' così che una forte e omogenea diseguaglianza tra le donne garantisce la monogamia.

Ecco lo studio (ancora provvisorio).

Un paio di pezzi del grande Milani

Ecco il primo ed ecco il secondo.

Il primato della politica


La politica conta eccome nella distribuzione dei redditi. La figura illustra come i redditi più bassi (i primi decili) sperimentino incrementi sostanziosi sotto amministrazioni democratiche. Al contrario, i cittadini più ricchi godono con le amministrazioni repubblicane. [dal libro in uscita di Larry Bartels]. Insomma, l' economia non è tutto, stipido!

Unica riserva. In genere le politiche democratiche sono di tipo redistributivo: i benefici per i redditi bassi sono dunque immediati. Le politiche repubblicane puntano di più sullo sviluppo e soffrono, per quanto riguarda eventuali benefici ai meno abbienti, di una dilazione temporale più consistente. Oltre a cio' le politiche per lo sviluppo dovrebbero, almeno in teoria, produrre maggiore mobilità sociale, una forma di compensazione per chi sta sotto che la statistica di Bartel non puo' cogliere.


Ad alcuni dubbi bartel risponde qui.

Comprarsi la depenalizzazione

Quando il governo Berlusconi varò la depenalizzazione del falso in bilancio in molti gridarono allo scandalo additando agli USA come modello di severità esemplare.

In effetti le nuove leggi SOX sono molto severe (anche se il giudizio a posteriori su di esse è in genere negativo).

Se poi allarghiamo il campo ad altri comportamenti delle grandi compagnie, notiamo che la "depenalizzazione" comincia ad essere messa in vendita. Non sorprende dunque che in molti abbiano deciso di comprarsela.

Lo fanno ormai parecchie multinazionali americane versando un canone periodico all' amministrazione. Forse funziona. Qualche links sugli ancora scarsi studi in merito.

Nuovi marketing particolarmente insidiosi

Riserve sul commercio equo e solidale.

L' ONU? No, Wal-Mart

Sembra che Wal-Mart stia approntando un incontro con i suoi fornitori cinesi per discutere una messa a punto delle procedure per ridurre l' impatto ambientale.

Viste le grandezze (...Wal-Mart alone is responsible for about 30 percent of foreign purchases in China and close to 10 percent of all US imports from there..) direi che decisioni del genere valgono una risoluzione ONU.

Mi chiedo anche, con affari di questa entità, chi meglio di Wal-Mart possa garantire la pace tra due super potenze come Cina e USA.

Aborto e selezione dei sessi

Un problema che accomuna società arcaiche e società tecnologicamente avanzate.

Intanto è partita la campagna per difendere il consumatore di test genetici. Come risarcire una donna che se avesse saputo di aspettare una bambina avrebbe abortito?

"...women are up in arms over home genetic tests that erred in predicting the sex of their kids. More than 100 women are suing one company...

An unexpected pregnancy presented the couple with a dilemma.

"...She wanted to keep the baby, but Rohit wasn't sure. With two daughters already, the family's finances were a bit strained. Could they really afford a third child?

Geeta countered with another question: What if the baby were a boy?

In traditional Indian culture, sons are prized because they will grow up to manage the family resources and support their parents in old age, even lighting their funeral pyres.

All Geeta had to do was prick a finger and mail a sample of dried blood to the company's laboratory..."



Si potrebbero prevedere risarcimenti elevati. Cio' prudurrebbe un taglio drastico delle forniture in questo servizio. Non tutti, scommetto, lo riterrebbero un dramma.

martedì 8 aprile 2008

Interessa l' oggetto?

Sito con tutte le canzoni di Juno ascoltabili con frammentazione accettabile.

Qualche speranza solo dai fallimenti totali

Svanito l' effetto dell' indulto torna a riproporsi l' emergenza carceraria. Manco fosse la monnezza.

Finalmente anche in Italia l' opzione privatistica comincia ad essere presentata seriamente.

Unico rammarico: ma perchè da noi queste opportunità si presentano in modo timido solo dopo il prevedibile fallimento completo e su tutta la linea della gestione pubblica?

KPMG, società di servizi, sta disegnando forme di project financing come soluzione alle esigenze di spesa pubblica. Un esempio per tutti è il Regno Unito. Il governo britannico ha dato in concessione la costruzione e la gestione delle strutture carcerarie riuscendo, secondo Kpmg, ad arginare il problema del rapido e costante aumento dei carcerati e della spesa relativa, il tutto accompagnato da migliori condizioni per gli ospiti.



Per approfondire vedi articolo sole p.3 8.4.08 Marika Gervasio

I bambini rendono infelici?

Qualche problema sollevato nell' ultimo libro di Arthur Brooks:

"...On the surface, it looks as though kids make people a bit happier: Adults with one or two kids are about 3 percentage points more likely to say they are happy than childless adults. But this gap is an illusion created by the fact that many happiness-causing things are also correlated with whether one has kids — marriage, age, religion, politics, and so forth. When we correct for these things, the relationship between kids and happiness actually reverses itself, and we see that children make people unhappy...

...Of course, we tell ourselves, having young children is difficult — but we will experience rewards when they are older, right? Probably so — although one British study suggests that senior citizens get more satisfaction from frequent contact with friends thans they do from spending time with their grown children. Al least once children have grown up, they seem, on average, to stop lowering the happiness of their parents..."

Paying Taxes 2008: The Global Picture

Il trend mondiale è verso il basso.

From the Executive Summary: The results show that tax reform is widespread. This year 31 countries improved their tax system and 65 have done so over the past three years.

• Reducing corporate income tax was the most popular reform.

• However, many countries have made changes to reduce the compliance burden by simplifying or eliminating other business taxes.

• Total tax rates have been in a downward trend during the period in which Paying Taxes data has been collected

lunedì 7 aprile 2008

Regole e volatilità dei prezzi. Una via per sgonfiare le bolle.

Troppe regole fungono da propellente per la girandola dei prezzi. Ed Glaeser, uno dei massimi esperti in circolazione di economia urbanistica, spiega come la cosa sia avvenuta anche nel corso dell' ultima "bolla edilizia" che ha colpito gli USA.

"...In places with fewer building restrictions, like Atlanta and Dallas, housing price volatility is moderated by a construction sector that supplies extra houses during booms and ratchets back building during downturns. In California and Massachusetts, where abundant land use restrictions keep new construction low, any uptick in demand translates into higher prices, which then come back to earth. If an area's prices go up by an extra $100,000 over five years, then, on average, those prices fall by an extra $32,000 over the next five years..."

Grafici dinamici

Tanto per farsi un' idea.

Imre Kertesz: Essere senza destino

L' eterna storia dei campi vissuta e raccontata da un ragazzino che non la capisce appieno e che quindi ci lascia soli e in balia della sua cronachistica descrizione, ci abbandona sprofondati nelle lucide angosce in cui ci precipita una distanza settantennale.

L' esito è notevole perchè un tormento, vissuto nella solitudine, moltiplica i suoi effetti e la sua capacità invasiva.

Un espediente narrativo di sicuro effetto dunque, almeno pari al distacco con cui il chimico Levi prosciuga gli eventi riducendoli al mero fatto.

L' arte poi consiste nell' evitarci ogni trauma allorchè le considerazioni puerili del bambino vengono assoggettate ad una metamorfosi che le trasfigura in intuizioni preziose per noi tutti. Trovata l' ispirazione, le pagine migliori ci regalano arguzie illuminanti a ripetizione. L' occhio senza malizia osserva sottilmente e ci lascia nelle mani il midollo palpitante del dramma.

Le formidabili epifanie, oltretutto, ci confermano la presenza aleggiante di una mente votata alla futura consapevolezza e ci fanno raggiungere per la via giusta quel patetismo che è giusto non manchi.

Il lievito della tragedia è costituito dalla quantità di eventi comuni che la contorna; parole e brandelli di accadimenti si susseguono esattamente come ora nelle nostre case ma illuminati da una luce spettrale che, dopo aver letto il libro, difficilmente la si dimentica anche se non la si è mai vista.

Assassini senza senso di colpa

Una piccola riflessione sull' ultima legge che regola la sicurezza sul lavoro.

"...Per quella che è la mia personale esperienza, i processi per infortunio sul lavoro non raggiungono lo scopo. Non rieducano, perché, quasi mai, il datore di lavoro o, in generale l’imputato, si sente colpevole, specie quando, a monte dell’infortunio, vi sia stato anche un errore del lavoratore; non fanno da deterrente, in quanto chi non fa prevenzione non teme il processo, mentre chi la fa, ha altre motivazioni; non puniscono, in quanto le pene non sono effettive. L’unico risultato effettivo che raggiungo è quello di far ottenere in tempi abbastanza celeri un risarcimento del danno alla vittima. Sanzionare eccessivamente in sede di vigilanza e per di più escludendo la possibilità di estinguere il reato con il meccanismo del decreto 758/94 è una completa sciocchezza, perché non favorisce i comportamenti virtuosi e crea solamente un inutile contenzioso, aggravando lo stato comatoso della giustizia. Un’efficace politica di prevenzione passa, necessariamente attraverso: a) una capillare diffusione della cultura della sicurezza; b) una capillare rete di controlli con applicazione di sanzioni che non possono essere troppo elevate in modo da incentivare la regolarizzazione; c) l’incentivazione, anche economica, delle prassi virtuose..."


add1 lasciar fare al mercato? Qualcuno si scandalizza. Di certo il mercato tiene conto del rischio. In altri termini, il lavoratore spesso lo accetta e se lo fa pagare eccome.

add2. Il modo per giustificare una legislazione ferrea in materia c' è sempre. Ed è sempre lo stesso: dissonanza cognitiva (irrazionalità). Nel campo degli infortuni (incidenti) sul lavoro entra in campo Akerlof.

Diritto & Possibilità

Molte delle controversie sui diritti rischiano di avvitarsi qualora i due concetti di cui sopra vengano confusi. Parecchie discussioni si infilano in un vicolo cieco allorchè trascurano questo punto. Sperimento di continuo spiacevolezze del genere.

Io posso aver diritto a fare una certa cosa. Cio' non toglie che non ne abbia le possibilità.

Esempio, io ho tutto il diritto a conseguire una laurea in Ingegneria. Senonchè i miei scarsi talenti matematici mi privano di questa possibilità. Non avrò mai la mia laurea senza che nessun diritto sia stato infranto.

Esiste un diritto alla libera espressione. Questo diritto puo' convivere con l' impossibilità di far sentire la propria voce a tutti. Per esempio, potrei non avere la possibilità di scrivere su un giornale a larga diffusione. Il mio inviolabile e inviolato diritto rimarebbe intatto nella sua inutilità pratica.

Diritto e Possibilità coincidono solo quando esiste qualcuno a cui è imposto il dovere di dare sostanza ai diritti.

Chi contesterebbe il mio diritto al lavoro? Eppure non esiste nessuno con il dovere di assumermi. Ecco allora un caso in cui Diritto e Possibilità divergono.

Penso che molte diatribe non s' innescherebbero nemmeno se, con un riflesso mentale automatico, ci venisse da associare alla parolina "Diritto" la parolina "Possibilità" evitando con cura di sovrapporne il senso.

Spiegazioni & Scommesse

Lo Scienziato si occupa di scommesse, il Filosofo di Spiegazioni.

Probabilmente uno scienziato sarà scettico verso il sapere astrologico ma non certo perché quel sapere non spiega la realtà, quanto piuttosto perché non funziona per fare predizioni. Non consente di organizzare scommesse e/o di vincerle. Lo stesso si potrebbe dire del sapere psicanalitico e così via.

Per carità, uno scienziato puo’ anche dilungarsi nella spiegazione della realtà, quasi tutti lo fanno in fondo. Newton lo fece a lungo producendo una mole di teorie spesso esoteriche. Nel farlo, però, aggiunge qualcosa al suo insegnamento prettamente scientifico.

Lo scienziato non scarta certo a priori la teoria pastafariana del global warming perché non è in grado di spiegare come vadano le cose. Chiede solo al pastafariano di estrarre da quella teoria un sistema organico di scommesse e di vincerle. Gli dice, ok, sul passato ti sei formato le tue idee, ma adesso occupiamoci del futuro.

Sto dando una definizione molto ristretta del sapere propriamente scientifico. Nel farlo mi sento quindi in dovere di avvertire che l' uomo produce altri saperi anche più importanti e rigorosi di quello strettamente scientifico. E' un' avvertenza dovuta in quanto oggi l' aggettivo "scientifico" emana di per sè un' autorevolezza a cui subito ci si arrende.
***
Veniamo adesso brevemente alla controversia sul darwinismo.

ID si propone di “spiegare al meglio” alcune realtà del nostro mondo fisico.

Intento lodevole, necessario e ragionevole. Ma non scientifico.

ID non si propone in primo luogo di fare delle previsioni verificabili, cio’ fa calare l’ interesse specifico dello scienziato per questa teoria.

Newton e Einstein formularono le loro teorie concludendo che un certo pianeta, ad una certa ora, sarebbe transitato in uno certo spazio. Insomma, erano in grado di impostare delle scommesse e di vincerle. In realtà le cose sono un po’ più complesse, nonostante questo ritengo utile una semplificazione del genere.

Questa capacità appartiene solo in grado minimo ad ID.

Mi chiedo se appartenga in grado maggiore alla teoria evoluzionista. Non mi sembra proprio che, sul punto che ci interessa, l’ attività di Darwin sia perfettamente assimilabile a quella di Newton.

La teoria darwiniana fornisce strumenti utili allo scienziato? Direi ben pochi. Si presenta piuttosto come una filosofia allettante, un modo che molti scienziati adottano per spiegarci la realtà naturale. Se davvero fosse solo questo allora sarebbe omogenea e in competizione con ID.

Non si tratta quindi di alzare ID al rango delle teoria scientifica, si tratta piuttosto di discernere quanto di “poco scientifico” ci sia nel darwinismo.

sabato 5 aprile 2008

Scimmie filosofe

Chi crede che le cose abbiano un senso e pensa di conoscerlo già, non si mette a ricercarlo.

Nemmeno chi crede che le cose non abbiano un senso investe granchè nella sua ricerca.

Chi invece pensa all' esistenza di un senso ma sa di non averlo ancora afferrato, è naturale che investa in ricerca.

L' essere "in ricerca" è dunque una condizione naturale solo per il terzo tipo.

Il non-senso, la casualità, l' avvenimento che non ha una spiegazione, che origina dal nulla...

Queste considerazioni mi vengono in mente ascoltando i dibattiti sull' evoluzionismo.


E' sorprendente come molti scienziati si convertano in cattivi filosofi proponendoci le teorie evoluzioniste, non più come teorie scientifiche ma invece come teorie filosofiche.

Se teorie del genere esaurissero il nostro sapere, allora sarebbe il caso a fondare il pensiero con cui diamo ragione del mondo e delle cose. Il caso, il non-senso. La lotteria delle mutazioni infatti è all' origine del cambiamento adattivo.

Cio' striderebbe qualora volessimo "giustificare" l' attitudine alla ricerca che è tipica della scienza.

Naturalmente, considerazioni del genere non tangono lo scienziato. Perlomeno quello che non ha nessuna ambizione di travestirsi da Filosofo.


E' lo Scienziato/Filosofo a preoccupare. Mi diverte vederlo respingere teorie come l' ID dicendo che "non sono scientifiche".

Ma lui ha smesso da tempo gli abiti della scienza e per confutare la versione filosofica del suo evoluzionismo teorie come l' ID vanno a pennello.

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