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sabato 22 ottobre 2016

L'universo al polso

Da che mondo e mondo gli apologeti della religione hanno sempre creduto di avere un asso nella manica da giocare nella partita sull’ esistenza di Dio: l’ argomento (o analogia) dell’ orologio.
Da Cartesio a Boyle, giù giù fino a Paley, si custodiva l’ “arma segreta” con mal represso compiacimento per poi utilizzarla al momento opportuno.
La storiella era sceneggiata all’ incirca così: se rinvenite nel bosco un orologio, cosa vi viene fatto di pensare? Che qualcuno l’ abbia perduto o abbandonato, ovvio. E questo qualcuno dove se l’ era procacciato? Presso il proprietario precedente. E in cima alla catena dei proprietari chi ci sta? Ma è chiaro, il costruttore, colui che ha progettato l’ oggetto e lo ha assemblato grazie alle sue competenze.
Se c’ è un orologio da qualche parte ci sarà anche il suo costruttore, è una necessità. Non puo’ certo essersi assemblato spontaneamente grazie alle forze casuali della natura, un colpo di vento qui e un colpo di vento là. Seee!
E visto che assomiglia tanto a un orologio, lo stesso dicasi per il cosmo: non puo’ esistere senza un architetto che si sia incaricato di progettarlo e costruirlo. Il caso è impotente di fronte a simili prodigi.
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Ma siamo proprio sicuri che il caso non possa fare niente del genere?
In verità lo studio dell’ evoluzione ci ha mostrato che il caso fa miracoli. A lasciarlo lavorare non è da meno dell’ architetto più ingegnoso, e la scoperta ha ringalluzzito gli atei.
L’ argomento dell’ orologio è caduto in disgrazia massacrato dagli assalti ferini di Richard Dawkins e della sua orda.
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I sostenitori del Disegno Intelligente insinuano dubbi facendo notare che in natura esistono orologi particolarmente complicati.
Diciamolo francamente, non mi sembra un’ obiezione di grande rilievo.
In fondo, se il caso fabbrica orologi di media complessità, forse ne fabbrica anche di più complicati. Una volta accettata la prima affermazione come un dato di fatto faccio fatica a respingere in modo convinto la seconda.
La concorrenza dell’ Orologiaio sembra spiazzata una volta per tutte.
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Ma ecco tutto d' un tratto verificarsi un colpo di scena: gli orologi non si rinvengono solo nei boschi dietro casa!
John Leslie nel suo libro Universes ci ha fatto notare che sono stati rinvenuti anche nei primi stadi del nostro universo.
Molti sono stati rinvenuti addirittura all’ inizio!
Per gli atei ringalluzziti la cosa è piuttosto imbarazzante perché nei primi stadi dell’ universo l’ evoluzione opera con difficoltà e all’ inizio dell’ universo non opera proprio per niente. Occorrono diverse ipotesi ad hoc per risistemare le cose nel senso desiderato da loro.
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John Leslie, come dicevamo, è il filosofo che ha pensato più a fondo questo fenomeno, vale la pena di ascoltarlo.
… il nostro universo contiene tracce di vita … ammettiamo che questo fatto sia altamente improbabile, evidentemente le condizioni di partenza che lo hanno reso possibile sono del tutto particolari e richiedono una spiegazione…
E poiché parliamo di “condizioni iniziali” dell’ universo, l’ evoluzione non spiega nulla.
***
JL si dedica dapprima ad una rassegna delle teorie scientifiche più solide per mostrarci come il nostro universo di fatto sia altamente improbabile. L’ ipotesi che ha formulato inizialmente solo per amor di discussione non è affatto peregrina, anzi, è la più accreditata. Pensando al cosmo, basterebbero infatti piccoli cambiamenti nelle condizioni di partenza per ottenere qualcosa di completamente diverso.
La forza nucleare debole, la forza nucleare forte, la massa delle particelle, l’ elettromagnetismo… sono fenomeni tarati in modo molto particolare e se solo questa taratura differisse leggermente la vita sarebbe impensabile.
La scienza sembra dunque dirci che il nostro universo è altamente improbabile, esiste un consenso ragguardevole sul punto.
Il consenso scema quando si passa alle spiegazioni del fenomeno.
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Prima spiegazione: trattasi di straordinaria coincidenza. Amen.
E’ un po’ come dire che non ci interessa spiegare alcunché. Oppure che la cosa è inspiegabile ed è inutile perderci tempo.
E’ vero, si pensa, la vita andrebbe spiegata ma Darwin ci basta, quel che non rientra nel suo paradigma è inspiegabile per definizione. Lo sostengono molti darwinisti più realisti del re.
Per costoro non ha senso dire cose del tipo “le condizioni iniziali sono improbabili” perché le probabilità si applicano solo a fenomeni osservabili.
Questo modo di ragionare è fallace: implica che se il mondo fosse stato creato da un demone mediante il lancio di dadi la cosa non potrebbe essere descritta probabilisticamente, il che è assurdo.
Inoltre oggi sappiamo, anche grazie al matematico italiano Bruno De Finetti, che  le fondamenta del calcolo probabilistico sono soggettive. Quindi, o si ha il coraggio di espellerlo dall’ alveo della razionalità o lo si accetta per quello che è.
Seconda spiegazione: si osserva sarcasticamente che è un po’ come essere chiamati a spiegare la “meravigliosa coincidenza” per cui il fiume passa esattamente sotto tutti i ponti. Basta “pensare al contrario” e tutti i misteri si rivelano puerili.
Mmmmm. L’ analogia non sembra calzante. Sarà anche una spiegazione a molti “falsi problemi” ma non sembra proprio la spiegazione al “nostro problema”.
Scoprire che i ponti sono costruiti ad hoc sul fiume, in cosa si traduce nel nostro caso? Forse nella scoperta che l’ universo è quello che è per il fatto stesso che in esso esiste la vita? Ma che senso ha?
Qualsiasi forma di vita in qualsiasi universo immaginario sembra altamente improbabile, chi racconta storielle sarcastiche che invitano a “pensare al contrario” sembra non afferrare il punto decisivo.
Terza spiegazione: un Dio buono ha “sintonizzato” l’ universo in modo che in esso emergesse la vita.
Andiamo un po’ meglio, a molti non piacerà ma per lo meno è una spiegazione e sembra adatta al problema per come ci viene formalmente  posto.
Quarta spiegazione: esistono molti universi. In un caso del genere è chiaro che quanti più universi esistono, tanto meno improbabile diventa il fatto che esista un universo che contiene la vita e quindi l’ uomo.
Anche questa è una spiegazione. Altrettanto indimostrata ma pur sempre una spiegazione formalmente corretta.
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Giovanni: se l’ universo non contenesse segni di vita nessuno potrebbe osservarlo e non ci sarebbe alcunché da spiegare. Cio’ dimostra che non c’ è nulla da spiegare.
John Leslie: parli come se ci fosse un nesso causale tra l’ esistenza dell’ osservatore e l’ esistenza dell’ universo ma così non è. E’ vero invece il contrario.
Giovanni: forse non mi sono spiegato, intendevo dire che se non ci fossi stato tu ad osservare l’ universo ci sarebbe stato un altro a dire “che coincidenza meravigliosa!”. E se non ci fosse stato lui ci sarebbe comunque stato un altro ancora. Insomma, la “coincidenza meravigliosa” è un’ illusione. Fammi fare un’ altra analogia: il fatto che chi vince la lotteria abbia una fortuna sfacciata non significa che se qualcuno vince siamo di fronte a una “coincidenza meravigliosa”.
Leslie: calma, la coincidenza meravigliosa non riguarda il fatto che oggi io sia qui ad osservare l’ universo ma il fatto che esista un osservatore qualsiasi in grado di farlo. La coincidenza meravigliosa non riguarda il fatto che esista il nostro universo ma che esista un universo come il nostro, ovvero un universo qualsiasi che ospiti la vita. A vincere la lotteria non è stato il nostro universo specifico ma l’ insieme degli universi “life-containing”. Come te lo spieghi? Puro caso?
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Qualora il nostro universo fosse altamente improbabile restano in campo solo l’ ipotesi di Dio e quella dei “molti universi”.
John Leslie non si interessa molto alle caratteristiche del Dio da ipotizzare. Quello a cui pensa è semplicemente un Dio che sottomette l’ universo alle sue leggi e non è nemmeno necessario che lo crei dal nulla, potrebbe anche essere eterno, nulla cambierebbe.
Il Dio di Leslie è una pura forza ordinativa.
Ma perché un simile Dio fa quello che fa? Perché è buono: ecco un’ altra sua caratteristica. Evidentemente la vita è un bene. Chi è a disagio con queste categorie puo’ tranquillamente assumere che non sappiamo affatto perché il Dio di Leslie fa quello che fa.
Il Dio di Leslie assomiglia al tipico Dio neoplatonico. Un Dio minimale.
***
Se un plotone di esecuzione vi spara e restate vivi perché tutte le pallottole vi hanno mancato, voi cosa pensate?
Pensate al caso?
Probabilmente no. Pensate piuttosto al fatto che vi abbiano risparmiato.
Ma potreste anche pensare che la vostra esecuzione ha avuto luogo miliardi di volte e voi state vivendo il caso specifico in cui tutti i cecchini vi hanno mancato. Tra miliardi e miliardi di casi esisterà necessariamente anche questo caso alquanto singolare. In fondo basta mettere miliardi e miliardi di scimmie davanti a una macchina da scrivere e un sonetto di Shakespeare prima o poi lo si ottiene.
Non è nemmeno necessario che esistano infiniti universi per neutralizzare l’ ipotesi teistica: più universi alternativi esistono, più il nostro universo diventa probabile e quindi spiegabile senza ricorrere alla figura di un Fine Tuner.
Qui è meglio ricordare quanto già si diceva: quando dico “molti universi” intendo “molti universi diversi dal nostro” e non “molti universi simili al nostro”, ovvero universi “life-containing”.
Espongo il concetto in altri termini: ammettiamo che sui protoni rinvenissimo il marchio “made by God”, dovendo escludere un’ incursione di marziani giocherelloni, la cosa potrebbe comunque essere spiegata in termini naturali da chi potesse dimostrare l’ esistenza di “molti universi simili al nostro”. Tuttavia, anche una dimostrazione del genere non basterebbe per escludere l’ esistenza di un Fine Tuner.
***
Adesso, diciamocelo francamente, l’ ipotesi dei “molti universi” è un’ offesa alla semplicità. Perché mai dovremmo formularla?
Eppure è stata suggerita da parecchi filosofi aristotelici nel medioevo e anche da molti scienziati rispettabili: Einstein, Dirac, Eddington, Wheeler, Penrose, Barrow, Tipler…
Nonostante si siano cimentati tanti illustri cervelli, la visione dei “molti mondi” resta piuttosto oscura e proprio perché tale immune da attacchi dettagliati. Si puo’ tranquillamente concludere dicendo che la filosofia non ha fornito argomenti validi per supportare una simile ipotesi che resta bizzarra a dir poco.
***
Vogliamo tirare le somme?
Intimoriti da Galileo e Darwin molti religiosi si affrettano a dire che la religione si fonda sulla fede e non sulla scienza. D’ altro canto molti filosofi si affrettano a dire che l’ argomento dell’ orologio è stato smontato per sempre. Leslie si smarca da questa schiera per affermare che così non è, le cose sono un po’ più complesse e l’ analogia dell’ Orologiaio, espulsa dalla porta, rientra dalla finestra.
***
Ma dove si ferma l’ argomento di Leslie?
Innanzitutto l’ ipotesi di Dio resta in concorrenza alla pari con l’ ipotesi dei “molti mondi”. In fondo molti ritengono “bizzarra” anche l’ ipotesi di un Dio, anche se così consustanziale alla storia dell’ umanità.
Poi l’ universo descritto da JL potrebbe essere un universo di pupazzi privi di libero arbitrio.
Infine, sulla base di quanto detto finore, nulla puo’ essere detto sul fenomeno del male.
Nonostante questi limiti lo sforzo di Leslie resta ancora oggi uno dei più produttivi, vale la pena di ricordarlo.
***
John Leslie – Universes

lunedì 18 gennaio 2016

http://www.uccronline.it/2016/01/18/leta-e-le-dimensioni-delluniverso-non-sono-unobiezione-a-dio-anzi/

martedì 15 dicembre 2015

L’Universo ordinato e sintonizzato rimanda all’intelligenza del Creatore

L’Universo ordinato e sintonizzato rimanda all’intelligenza del Creatore | UCCR: "Se le leggi di Maxwell fossero diverse non esisterebbero gli atomi, ma solo particelle solitarie a spasso per l’universo, e lo stesso p.es. se l’elettromagnetismo fosse repulsivo e non attrattivo. Se la gravità fosse repulsiva e non attrattiva, l’universo sarebbe costituito da atomi solitari. Se il valore della massa dei quark fosse stato leggermente diverso, l’universo sarebbe consistito di atomi di idrogeno, mentre tutti gli altri atomi con peso atomico maggiore sarebbero stati instabili ecc. L’esempio però più chiaro di una sintonizzazione fine, vero e proprio cavallo di battaglia del fine tuning, si ha nel caso del “processo 3 alfa”, per il quale 3 atomi di elio si fondono originando il carbonio. Si tratta della reazione nucleare che avviene nelle stelle, che ha dato origine all’elemento fondamentale per la nascita della vita. Ora, perché questa reazione possa avvenire, calcoli teorici evidenziano come l’energia dello stato eccitato del carbonio dovrebbe trovarsi in un intervallo tra 7,596 e 7,716 MeV. E il valore effettivo è 7,656 MeV. Quasi che (come Barnes non esplicita, ma lascia intuire) un progettista abbia regolato una manopola per calibrare questo valore, che avrebbe semplicemente potuto essere diverso, sintonizzandolo esattamente al centro dell’intervallo necessario per la nascita del carbonio e della vita."



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venerdì 4 dicembre 2015

L'illusione dell'ateismo di Roberto Timossi

L'illusione dell'ateismo di Roberto Timossi
  • Cap1 scienza e fede
  • il revival dell ateismo: dawkins e i suoi amici italiani
  • Ateismo contemp: pretende di dimostrare la nn esist. Per il resto simile al passato
  • un fatto contro l'incomp.: Gli scienziati credenti: molti
  • einstein: un panteismo confusionario dietro il quale, comq, trapela un sentimento religioso
  • Argumeentum ad verecondiam: si chiama uno scienziato e lo so fa parlare d altro. Di dio x es. poi lo si prende sul serio per il suo grande sapere in altre materie
  • Tesi: scienza e fede hanno l una bisogno dell altra
  • Odifreddi: religione = superstizione
  • Carnap: la parola dio nn ha senso
  • Odifreddi: la logica confuta dio. Critica: la logica si ferma alla validità formale nn si occupa di "esistenza"
  • Mainardi: fede = irrazionalità freud: fede e consolazione
  • Barrett vs freud: xchè dio nn avrebbe dovuto farmi in modo da credere? Se la scienza mi spiega xchè amo mia moglie significa forse che nn la amo? Se siamo nati x credere significa solo che credere è l opzione più semplice
  • La stessa scienza comprende molto atti di fede. ammissione di odifreddi.
  • I postmoderni eco e vattimo: tutto è vanità. La verità filosofica è deleteria in politica. Matrice cattolica del postmodernismo italico. Critica: i numi postmoderni nietzsche e heidegger nn sembrano molto democr.
  • Steven weinberg: universo senza scopo. tipica tesi neopositivista. w aggiunge: è una posizione che ci rende infelici, anzi, appena in grado di sopravvivere
  • La tesi di w ripugna alla mente umana: john eccles. alternative di pari potenza sono preferibili
  • Paul davis: x dare senso a x devi uscire da x
  • e qui si torna a swinburne: o recgresso infinito o causa prima: la seconda alternativa è più semplice
  • imho: discorso tipico 1) l'universo nn ha senso 2) la cosa ci ripugna e dio dà senso all'universo 3) e chi dà senso a dio: regresso infinito 3) arg. swin: l'ipotesi si sio è più semplice 4) e se l'universo fosse eterno e da sempre esistente? 5) ci sarebbe cmq la domanda perché esiste anziché no e si tornerebbe all alternativa regresso infinito/dio 6) non posso dire che l'universo ha senso in sé? eviterei di introdurre l'ente dio e occam sarebbe più felice 7) certo che puoi ma devi introdurre cmq uno spirito connaturato all'universo, una specie di posizione panteista, l'universo come mero oggetto fisico nn puo' avere senso, tu stesso lo dici al punto 1 8) ok, allora sono panteista, mi sembra meglio che teista 9) il panteismo, che resta una religione, da un lato è cervellotico da comprendere (cos'è sto spirito immateriale presente anche nei sassi?), il teismo ha a disposizione molte più analogie semplici per essere compreso (dio crea come creo io quando costruisco un manufatto), inoltre, proprio per rendersi comprensibile, il panteismo si trasforma sempre in un politeismo primitivo: il dio del fuoco, quello del fiume ecc. perdendo sul fronte di occam.
  • l epistemologia contemporanea, rispetto al muscolarismo neopositivista, sottolinea i limiti della scienza: per popper puo' solo falsificare, per kuhn è soggetta a elementi sociologici, per quine è sempre indeterminata...
  • l'unico vero alleato dell'ateismo scientista: il fideismo. innegabili i pregiudizi anti-scientifichi
  • la via estrema di paul davis: per arrivare a dio la scienza è una via migliore rispetto alla teologia
  • cap3 la prima mossa fede ed evoluzione
  • l argomento nuovo dello scientismo contemporaneo: l'evoluzione ci ha mostrato la potenza del caso. 
  • ob: non è tanto all'evoluzione che dobbiamo vedere ma all'origine dell'universo: big bang vs universi paralleli
  • il letteralismo non è tipico solo dei fondamentalisti ma anche degli scientisti: serve per confutare la bibbia e dichiarare l'incompatibilità con la scienza. vedi asimov. in questo progetto collaborano inconsapevolmente i concordisti alla Capra.
  • bibbia: scrigno di metafore, storia e poesia. una biblioteca con diversi generi
  • perché le condizioni di partenza dell'universo erano quelle? una scienza che non risponde è una scienza a metà!
  • il teorema della singolarità ci dice che non possiamo dimostrare le cause certe di un evento singolo ma cio' non toglie che possiamo formulare ipotesi più o meno plausibili
  • aggirare il problema della prima mossa: universo inflazionario: l'espansione iniziale è talmente rapida da realizzare infinite combinazioni anche nei parametri fondamentali della fisica fino al raggiungimento di un equilibrio, in qs modo il nostro universo è un sopravvissuto spiegabile con le probabilità.
  • ob: teoria meramente speculativa, del resto per avere un fenomeno inflattivo occorrono condizioni di contorno (ogni evoluzione richiede  esse stesse improbabili cosicché il dilemma della prima mossa resta intatto
  • altra idea: universi paralleli. ob: ad hoc, controintuitiva e infalsificabile
  • altra idea: universo oscillante o ciclico: stesse critiche che le altre + critiche all universo infinito qualora si presenti come tale
  • altri modelli: stringhe, universo senza confini... più che altro modelli estetici
  • conclusione: il problema della prima mossa resta intatto e il modello teista il più semplice e pragmatico
  • nota: è lo stesso dawkins ha dare il massimo valore al requisito della semplicità. per lui l'ipotesi multiverso è più semplice di quella teistica: l'intelligenza di dio è complessissima!
  • ob di barrow: non è affatto detto che gli altri universi siano poi così semplici come vorrebbe dawkins
  • ob decisiva: ad ogni modo l'ipotesi degli universi paralleli non è affatto scientifica (anche se formulata da scienziati) il che va contro tutti i dogmi dawkinsiani
  • ipotesi di smolin (una variante della teoria inflattiva): l'universo cresce combinando i suoi elementi a velocità esponenziale finché non imbrocca un eq a prima vista statisticamente impossibile come il nostro. la legge di darwin seleziona i parametri della fisica (ovvero le leggi fondamentali della materia). 
  • ob: se gli universi sono sequenziali allora si deve parlare cmq di universo unico e all'interno di un unico universo economia vuole che fino ad evidenza contraria le leggi della fisica individuate vengano mantenute fisse. Perchè ipotizzarne una selezione? Solo per eludere la prima mossa? Se gli universi sono molti e collegati tra loro con i buchi neri, allora l'ipotesi è inverificabile, e quindi ancora ad hoc.
  • tesi di dawkins: l'intelligenza di dio è talmente complessa da essere improbabile
  • ob: dawkins giudica la complessità di un ipotesi guardando la realtà ma questo ha poco senso, se dispongo di una descrizione dettagliata dell'ipotesi devo giudicare quella.
  • ob2: forse d ha in mente il cervello: ci vuole un cervello complesso per elaborare progetti complessi. ok, ma noi coincidiamo col nostro cervello? prob no: vedi brain split
  • cap4 creazione ed evoluzione
  • l evoluzione spiega il potere del caso, questo è vero. ma questo potere è una confutazione di dio?
  • l ipotesi di dio, la più credibile per quanto detto prima, non è certo confutata dall evoluzionismo che puo' essere accettato e visto come finalizzato (dio conosce tutto fin dall inizio). l ammissione di telmo pievani
  • molti filosofi atei lo comprendono meglio solo vedendolo come finalizzato: nagel, fodor, piattellini...
  • curioso: molti scienziati si sono messi a filosofeggiare formulando ipotesi su dio e facendo della scienza una dottrina filosofico/teologica (scientismo)
  • l'errore creazionista: credere che dio sia difendibile solo confutando l evoluzionismo
  • nemmeno tra evoluzionisti c'è accordo: gould (eq punteggiati (stasi+ev veloce) vs ultradarwinisti (evol costante). esiste dunque una pluralità di teorie in un unico paradigma
  • l evoluzione viaggia verso il più complesso: c'è chi nega: gould: il successo dei batteri
  • come procede l evoluzione?: il suo forte è la diversità: tutte le nicchie vengono esplorate tra cui anche quella dell intelligenza. è lì che il tentativo uomo ha avito successo ed è emerso. in questo senso l'uomo è tut altro che un ipotesi meramente casuale, l evoluzione procede seguendo anche spinte direzionali ben precise
  • per alcuni l evoluzionismo è una teoria a metà tra scienza e storia
  • tre ipotesi evolutive: 1 ev specifica 2 ev casuale (darwiniana) 3 ev direzionata
  • escludiamo 1. l ipotesi 2 rende difficile pensare ad un processo cmq guidato: o caso o guida. anche se l idea di dio non è certo confutata. miller barr e altri scienziati credenti stanno in qs solco.
  • 3: esiste una spinta sottostante ad evolversi dal semplice al complesso il che in qualche modo guida l ev e rende prevedibili alcuni sviluppi. nota che il massimo della complessità è l intelligenza
  • il precursore di 3: theillard de cardin. ma anche presso i neodarwiniani ci sono chiare aperture a 3 (gaylord simpson, dobzhansky)
  • il sistema terrestre è sufficientemente chiuso per generare autoorganizzazione
  • ipotesi teleologica: l ev ha una sua tendenza a generare complessità, se la tendenza non è la più economica cio' si deve anche al fatto che il creatore oltre a creare l uomo deve creare l ambinte in cui inserirlo e in cui testarlo.
  • nell ipotesi finalista creazione ed evoluzione convivono eludendo l aut aut neodarwiniano. un nome per ev convergente: simon conway morris: the deep structure
  • cap6 riepilogo
  • Cos è la fede. Un tempo si distingueva tra fede e conoscenza. Oggi tutto è credenza ovvero un misto di fede e conoscenza. edmund gettier ha spianato le barriere http://broncobilli.blogspot.it/2014/10/credenza-e-conoscenza.html
  • Se tutto è credenza capiamo bene come la fede nn coincida con l irtazionalità e come la distinzione tra fatti e fede è problematici
  • Oggi il probabilismo bayesiano domina ma il prob ha una radice soggettiva
  • Cos è scienza? Il prob della demarcazione
  • Da carnap a popper a quine tornando a bayes
  • Withehead: molta teologia nella scienza contemporanea
  • L assunto della scienza: esiste un ordine. Parentela con la teologia medievale: la sequenza di cause
  • Fede degli scienziati: molte teorie sono meramente speculative: teorie del tutto. Es stringhe multiverso ecc
  • Smolin sullo srimghismo: surrogato della fede
  • Feynman: la scienza si occupa dell osservabile. Verificazionosmo. Assenza di fede nella scienza. Insanabile alternativa con la teligione
  • Relazioni possibili tra fede e scienza
  • 1 conflitto. Es galilei
  • 2 indipendenza. Es gould
  • 3 concordismo e Tappabuchi
  • 4 dialogo x un sapere più armonioso e completo
  • Critica alla teologia: ha fatto poco x nutrire qs dialogo. Ha fatto di più la filosofia quando nn la scienza stessa. La teol è rimasta al tomismo e quindi alla scienza aristotelica
  • Newman: la scoperta scientifica sposta la ns fede, non respingiamo la sfida
  • Con frege: capiamo il senso ma nn il signifocato del tutto. Dio porta significato. il senso è una coerenza interna del pensiero ma il significato è il suo referente esterno
continua


giovedì 19 novembre 2015

The language of god di Francis Collins

The language of god di Francis Collins
  • FC: un tipo anomalo: si è convertito studiando l evoluzione.
  • Sentimento dopo la scoperta: decriptato il libro divino.
  • Tra i due fondamentalismi: dawkins e i creazionisti
  • Cr: se bibbia e scienza differiscono è la scienza che deve adeguarsi
  • Cap2
  • Paul Tillich: il dubbio nn è l opposto della fede ma un suo elemento
  • Fare scienza procura gioia. Uno s interroga sulla gioia
  • Freud: dio come wishful thinking. La voglua di avere un padre.
  • Perchè allora il dio delle religioni dovrebbe essere tanto esigente?
  • Noi cerchiamo una moglie ma ciò nn rende la ns sposa una creatura fantastica
  • Escludere i miracoli significa escludere il sopranaturale una opz al limite dell irrazionale.
  • Bayes e i miracoli. La razionalità è garantita dalla prob a priori che può essere bassa ma nn zero
  • Il miracolo deve essere raro e mirato
  • Cap3 l universo
  • La scienza si trasforma guidata dai dati di realtà e dall estetica
  • Fase1: universo eterno e infinito
  • Problema: come garantire l eq in presenza di forza gravità?
  • Fase2: big bang e singolaritá
  • Principio antropico: rende la spiegazione casuale insoddisfacente. Tra gli infiniti universi possibili proprio l unico che garantisce la vita
  • Hawking: clearly religion implication
  • L ipotesi degli indiniti universi nn piace a occam
  • La mecc quant mina il determinismo. Altro caposaldo del materialismo
  • Cap7 ateismo
  • Dawkins: darwin dà conto di tutto
  • Con: darwin elimina l ipotesi di creazioni speciali ma nn di dio e di una creazione generale
  • Dawkins: la religione ha fatto tanto male.
  • Con: nn prova l inesistenza do un dio creatore
  • D: la scienza chiede ateismo
  • Con: ma la sc da sola nn sa nemmeno formulare il criterio di verità
  • Agnosticismo: il problema di dio è insolubile
  • Agn: posizione imp. Difficile pensare ci si sia esaminata tutta l evidenza senza farsi un idea
  • Agn: o 1 ateo poco aggressivo o 2 pigro che se ne lava le mani
  • Cap10 il biologos
  • Evol teistica. Sponsor: asa gray gpii agostino maimonide
  • Et: dio sintonizza e la creazione è un processo che prevede l emersione di uno spirito in corrispondenza di una certa configurazione della materia: l uomo e il suo ambiente
  • Et nn è una prova: la fede è sempre richiesta
  • Problema: perchè te è così poco popolare: 1 poco conosciuta nonostante gpii 2 nome terribile meglio biologos 3 dio tappabuchi 4 inefficienza dell evoluzione
  • Risposta al tappabuchi: no te risponde a domande che la scienza nn può affrontare.
  • Dio nella sua onniscienza conosce ogni dettaglio della creazione x lui il caso nn ha un ruolo
  • Imo. Inefficienza: il banco di prova richiede un ambiente. Ciò che consideri inefficienza è l ambiente in cui siamo immersi.  Es: e se dio volesse suggerirci l efficacia del processo decentrato?
  • E le sacre scritture? Un simbolo tra l altro accurato
  • Adamo ed eva? Un allegoria morale più che una storia vera
  • Cap11 i cercatori di verità
  • Perchè sono qui a fare quel che faccio? La domanda di senso apre ad ipotesi differenti. Alcune sono più soddisfacenti di altre. Tipo quella che siamo qui xchè voluti ed amati.
  • Quale dio? Fc voleva un dio giusto buono col quale si potesse parlare. Gesù era l ideale. Con il suo amore la sua morale e i suoi miracoli.
  • Scienza e religione sono complementari
  • Imo: entrambe fanno perno si fede e ragione.
  • Un mistero simile: la musica. Pensate alla descrizione oggettiva datane da un fisico.
  • Si può adorare dio anche facendo scienza: copernico.
  • Appello agli scienziati: prendetevi il tempo di pensare. L ateismo è la posizione più irrazionale.
  • Conclusione: la guerra nn è necessaria dio esalta la scienza nn la comprime.
continua

giovedì 22 ottobre 2015

Is There a God? di Richard Swinburne

 Is There a God? di Richard Swinburne
  • Definizione di Dio. Dio essere personale: dotato di intenzioni, scopi e credenze
  • Dio come essere dai poteri infiniti: onnipotente eterno senza corpo onnipresente creatore di tutto perfettamente buono onnisciente incondizionato (perfettamente libero). Tuttavia n agisce in modo insensato (contro logica) e nn x' nn possa ma x' sarebbe insensato. Allo stesso modo n può conoscere ciò che nn si può conoscere, x es. cosa farà un uomo libero
  • dio ha tutte qs caratteristiche. notare che sono tutte essenziali. ma possiede anche la divinità? xchè postularlo quando si può inferire?
  • morale: alcuni principi sono x tutti ma alcune accessibili solo ai fedeli. servono a realizzarsi e a coordinarsi
  • Xxxxx
  • 2 spighe: 1 inanimata 2 intenzionale.
  • inanimata: poteri e proprietà.
  • intenzionale: credenze scopi intenzioni.
  • il fisico si concentra su 1 il detective su 2.
  • spiegazione prob. spiegazione piena (necessità) spiegazione completa (che implica fondamenti o cause prime).
  • cosa fa preferire una teoria? 1 se concorda coi fatti 2 se è semplice 3 se si armonizza con il background conoscitivo 4 se nn ci sono alternative valide.
  • la semplicità è il criterio guida tra teorie che spiegano. vedi galileo e copernico.
  • ockham: nn postulare più oggetti di quelli che abbisognano x spiegare. ok ma dipende da come intendi il bisogno. una spiegazione completa ha bisogni differenti da una spiegazione condizionata..
  • la capacità predittiva testa il criterio 1
  • osservabilità: così come certi fenomeni necessitano di postulare entità inosservabili (quark pianeti...) così altri fenomeni richiedono l esistenza di persone inosservabili
  • Xxx
  • spiegazioni complete 1 materialismo: si arretra nella catena causale fino alle cause prime che si postulano di natura materiale.
  • 2 umanesimo: si arretra nella catena causale fino alle cause prime senza postulare alcunchè sulla sua natura...
  • 3 personalismo: si compie la medesima operazione postulando che la causa prima sia xsonale. il teismo appartiene a qs famiglia...
  • valutare i tre approcci secondo i criteri di cui al cap precedente...
  • tesi: tutti i criteri classici sono inservibili tranne quello della semplicità. sulla base del criterio sopravvissuto l ipotesi teista è da preferire...
  • imho: il criterio della background knowledge spiega opzioni differenti...
  • materialismo: si arretra verso la particella fondamentale: atomo elettrone quark. se l universo è infinito si arretra all infinito postulando una serie infinita di oggetti inosservabili. nota che gli oggetti rilevanti da postulare sono specifici altrimenti bisognerebbe spiegare la regolarità dei comportamenti.
  • il materialismo è costretto a postulare formidabili coincidenze. ovvero la presenza di elemento diversi in un particolare stato in un particolare momento. in qs senso è un ipotesi complicata.
  • il teismo postula un unica causa. in qs senso è più semplice del politeismo...
  • il concetto di infinito è molto semplice. porre dei limiti è molto più complicato.
  • il dio strettamente necessario x creare il mondo sarebbe una xsona molto più difficile da descrivere rispetto al dio infinito. io stesso sono molto più difficile da definire rispetto a dio
  • Xxx
  • la spiegazione materialista è complicata e nemmeno spiega xchè le proprietà degli oggetti si mantengono nel tempo. insomma, perchè il mondo è ordinato?
  • l ipotesi teista offre una spiegazione ragionevole: la creazione di una xsona intelligente è ordinato. inoltre dio essendo infinitamente buono nn vuole rendere il mondo comprensibile alla sua creatura...
  • william paley: vedere un ordine nel mondo nn significa che è stato fatto in un istante e nn in un processo. in questo senso la creazione è compatibile con l'evoluzione.
  • la spiegazione darwiniana è completa ma nn ultimativa: xchè esistono certe leggi e nn altre?
  • il fine tuning. dio o il caso? ricorrere alla coincidenza nn è mai una spiegazione forte...
  • obiezione al principio antropico: tu nn puoi che xcepire un mondo che ti contiene quindi il fatto che ti appaia tale non esprime alcuna coincidenza miracolosa.
  • confutazione x analogia: joe viene rapito e lo si tortura con la roulette russa (99 proiettili in un caricatore da 100). si spara ma nn parte nessun colpo. joe: nn posso credere alla coincidenza lo avete fatto x spaventarmi. torturatore: il tuo dubbio è assurdo: nn è una coincidenza il fatto che sei tra noi: solo essendoci, infatti, puoi formulare questa tua ipotesi relativa ad un presunto miracolo. commento: è chiaro a tuti che l assunto del torturatore è fallace.
  • controanalogia. perchè nn consideriamo le leggi scientifiche un puro arbitrio dettato da una coincidenza visto che sono ricavate da un esperienza estremamente limitata e x di più percepita nel modo estremamente specifico tipico degli uomini? risposta: semplice, xchè uno lavora con i dati che ha.
  • morale: il teista nn spiega ciò che xcepisce ma ciò che è. il mondo ordinato e nn la sua xcezione del mondo ordinato  richiede una spiega
  • imho: nota la differenza con l argomento di plantinga contro l evoluzione. in quel caso la teoria contestata prevede esplicitamente che nn siamo fatti x la verità bensì x adattarci all ambiente.
  • l evoluzione nn è uno spreco? no. 1 l uomo ha bisogno di un ambiente 2 nn esiste solo l uomo: il mio cane nn è uno spreco. del resto qs è il punto di vista della scienza....
  • universo infinito. bisogna spiegare xchè dura. xchè le leggi sono costanti. xchè ad un certo punto emerge l uomo. il paradosso di khalem. troppi problemi.
  • multiverso. se i molti universi sono simili nulla di nuovo. le teorie inflattive ipotizzano un gruppo di universi simili di qs tipo.
  • ma se i molti universi sono differenti nn possiamo più parlare di coincidenza x la presenza umana. un miltiverso di qs tipo è molto complicato. vale la pena di postularlo in assenza di indizi seri? no.
  • l ipotesi teista resta la più semplice e spiega xchè la scienza spiega
  • Xxx
  • tesi: l anima esiste e il dualismo è il miglior modo x documentarla.
  • l anima conferisce identità
  • i monisti materialisti sono in grado di rendere conto dell identità? no.
  • dimostrazione col trapianto dei cervelli: prendi i miei due emisferi e trapiantali in due crani vuoti. chi sono io? boh. ecco dimostrato che anche sapere tutto sui cervelli nn ci assicura di conoscere l identità. l io ha qualcosa in più che la sua materialità. chiamo qs qualcosa in più anima...
  • altro esperimento: il chirurgo pazzo trapianta i miei due emisferi in a e b dicendomi prima che a avrà una vita piacevole e b solo sofferenze. poi mi fa scegliere chi voglio essere. ovviamente farò scena muta xchè la sorte del mio cervello mi dice poco su di me.
  • altro esperimento. muoio e i miei parenti senza il mio consenso congelano il mio cervello ma un terremoto lo manda a pezzi. tra 100 anni grazie a nuove tecniche il mio cervello viene riparato integrandolo con un altre. poi viene scongelato. la xsona rediviva si comporta in qlc modo come me. sono io?
  • imho: un evidenza definitiva la dà il teletrasporto. ammettiamo che esistano due canine a e b connesse: nella prima entri, vieni distrutto e ricostruito fedelmente nell altra. chi esce da b è la stessa xsona che entra in a. ma se chi entra in a nn viene distrutto chi esce da b è solo un gemello di chi è entrato in a. morale: lo stesso identico cervello può dare origine a identità diverse. nn esiste tra cervello identità un legame preciso.
  • imho: l argomento della disconnessione può essere fatto valere contro chi la postula in materia di aborto.
  • nella misura in cui gli animali hanno una vita mentale hanno anche un anima...
  • la possibile storia: l anima potrebbe emergere dal cervello allorchè quast ultimo raggiunge una certa complessità nel corso dell evoluzione...
  • lo stadio è inferito dai comportamenti: i mammiferi hanno una vita mentale, secondo me
  • tutti gli animali il cui comportamemto è meglio spiegato in termimi di intenzione esentimenti e credenze posseggono un anima..
  • il nesso causale mente cervello è a doppio nesso (free will)...
  • xchè il dualismo è poco gettonato? xchè nn sappiamo spiegare come emerge l anima. ok ma nn è molto razionale negare l evidenza solo xchè nn sappiamo spiegarla. inoltre i teisti hanno una buona spiegazione in merito....
  • le neuroscienze ci forniscono una semplice lista di abbinamenti: 1 toccando qui il cervello vedo blu 2 toccandolo qui faccio una certa operazione aritmetica. possono fornirci una lunga lista di abbinamenti: una certa puntura al cervello mi fa vedere il blu. mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato eccetera
  • le neuroscienze potrebbero anche dirci la conformazione del cervello che origina la coscienza.
  • ma le neuroscienze non possono dirci il xchè di tutto questo. xchè mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato e nn quello del pane? le neroscienze mettono i fila una serie di frasi ma nn ci forniscono nè una grammatica né un dizionario. nn esiste una teoria scientifica dell anima. una teoria che ci faccia predire in anticipo gli effetti di un trattamento del cervello mai sperimentato da un soggetto.
  • difficoltà: cervello e mente sono di sostanze differenti la scienza ha bisogno di numerare per redigere le sue equazioni,  nn si è mai cimentata in qs campo.
  • difficoltà: mentre i fenomeni cerebrali sono misurabili quelli della mente nn lo sono con una scala numerabile altrettanto precisa questo rende impossibile generalizzare la relazione. scale differenti e nn convertibili. l anima poi o c è o non c è. nn è misurabile su una scala continua.
  • si dice: ma la scienza nn può sorprenderci? in fondo in passato ha ridotto la termodinamica alla meccanica quantistica smascherando la temperatura e considerandola non più una prop. intrinseca ma una velocità (atomica)...
  • c è una differenza fondamentale: la riduzione della termodinamica si ottiene sostituendo il moto delle particelle alla sensazione di calore. ma nel ns caso una simile scissione è impensabile poichè l oggetto d indagine è la sensazione stessa...
  • come convertire il desiderio di cioccolato in un desiderio di carne? Come posso redigere le equazioni che mi istruiscano su come procedere? i due desideri non sembrano misurabili su una scala comune.
  • le grandi integrazioni della scienza si sono ottenute marginalizzando il mentale. operazione impossibile quando il mentale stesso diviene oggetto della scienza...
  • la scienza deve emarginare il mentale. darwin tratta l uomo come un robot.
  • altra domanda impossibile per la scienza: perchè la mia anima è emersa dal mio cervello e la tua dal tuo? nn poteva essere al contrario?...
  • prendi 2 pensieri 1:"la russia è immensa". pensiero 2"la gioconda è bellissima". che scala cardinale utilizzo x convertire qs due pensieri uno nell altro. il linguaggio della scienza deve "numerizzare" le relazioni x poi connetterle tramite equazioni. nell ambito della materia tutto è convertibile (tutto si trasforma). un equazione ci spiega come convertire l oggetto 1 nell oggetto 2. nella mente qs operazione sarà mai possibile? penso di no. ergo: la scienza dell anima è impossibile.
  • il teismo invece converte facilmente 1 in due. esempio di conversione: dio è buono e ci ha connesso mente e cervello per realizzare cose buone: la conoscenza del mondo è buona (compresa quella spaziale che ci fa dire quanto è grande la russia) così come è cosa buona godere della bellezza (comprea quella ineffabile dello sfumato che caratterizza la gioconda). ergo: il teismo spiega l anima la scienza no. la scienza in qs campo (più ancora che nell origine dell universo) il suo resoconto è particolarmente incompleto.
  • dio ha molti motivi x connettere anime e corpi: regalarci una proprietà regalarci la libertà farci provare sensazioni piacevoli. solo se la connessione è ordinata noi siamo liberi e proprietari.
  • imho: ci sono anche ragioni x connettere quel corpo a quell anima: poterci giudicare secondo giustizia. ognuno di noi ha un suo banco di prova personalizzato da superare
  • ma il free will nn nega le leggi scientifiche del cervello? due soluzioni
  • 1 il cervello nn è un organo come gli altri (del resto fa emergere l anima).
  • 2 nel cervello la meccanica quantistica agisce con effetti particolari
  • imho: preferisco la prima
  • Xxx
  • cosa attendersi: 1. un dio sensibile alle ns preghiere 2 un dio che nn turbi l ordine naturale
  • differenza tra sospensione e confutazione: l esempio dell uomo che levita (contro popper)
  • condizioni x il m.: 1 evidenza empirica 2 ragioni x volerlo 3 occasionalità
  • storico tipico: sono oggettivo nn ho pregiudizi. sbagliato x la razionalità scientifica conta tutto si parte dalle intuizioni di base
  • circolo e prob.: l apriori di dio rafforza il miracolo l evidenza del miracolo rafforza l ipotesi di dio...
  • rivelazione: intervento divino x informarci e aiutare la ns. inteligenza
  • come giudicare le rivelazioni? 1 tradizione 2 plausibilità 3 fonte (firma divina)
  • decisivo il secondo elemento
  • riv. crist: fondata su un miracolo con diversi testimoni e con un buon resoconto storica
  • riepilogo del miracolo cristiano: 1 tradizione: bimillenaria. 1bis conoscenza a priori: dimostrazioni di dio. 2 validi motivi: ad una ragione debole s insegna con l esempio => incarnazione. 3 evidenza del miracolo: la più solida. 4 comparazione con spieghe le alternative
  • altro miracolo: la vita oltre la morte. motivato! un dio buono e giusto ci premia con ciò che abbiamo di più caro
  • altro intervento divino: l esperienza religiosa Dio appare si ns cuori o pubblicamente
  • motivo: l apparizione puo' edificare o rinforzare la fede. fonte: è necessaria la stabilità psicologica
  • principio di credulità: le cose sono come appaiono... se mi appare dio... l onere è sullo scettico
  • fai fatica a credere alle app. esteriori? pensale come interiori
  • xchè succede ai credenti? x dire di aver visto un telefono bisogna conoscerlo
  • xchè succede a chi è in crisi? nn è normale che un dio buono appaia a chi è più debole?!
  • esercizio: prendi qs elementi e cfr con le apparizioni degli ufo: l ufo nn ha motivi x apparire sporadicamente ma soprattutto nn può apparirci interiormente o a sensi che nn siano i cinque tradizionali
continua

venerdì 18 luglio 2014

Gli errori logici più comuni del credente

Molti atei segnalano una contraddittorietà nella dottrina della trinitaria: come puo' Dio essere uno e trino? Uno è diverso da Tre, quindi non potrà mai essere uguale. Si dice che questo sia "mistero", meglio dire che qusto è "contraddizione".

Giusto. Ma per chiarire meglio le cose tocca dire due parole su una proprietà divina: l' atemporalità. il Dio "atemporale" puo' essere inteso come "fuori dal tempo" che come "eterno", nella prima concezione si producono delle contraddizioni poiché l' azione di divina è pur sempre un processo e ogni processo posto fuori dal tempo si contraddice: il processo per cui "il bianco diventa nero" non è affatto contraddittorio ma se lo pongo fuori dal tempo non posso più utilizzare il divenire, e così ottengo "il bianco è nero", che è un' espressione contraddittoria. Il Padre causa il Figlio non è contraddittorio ma il Padre è il Figlio lo è. La contraddizione si supera 1) immaginando Dio come eterno anziché come fuori dal tempo (anti-tomismo) e 2) mettendo in evidenza le differenze - che ci sono - tra Padre, Figlio e Spirito Santo (il primo causa il secondo e i primi due in cooperazione causano il terzo: non è mai vero il processo inverso!). Solo il Padre è ontologicamente necessario, Figlio e Spirito sono solo metafisicamente necessari.

La scommessa di Pascal: non dimostra nulla poiché si applica a tutte le credenze che promettono un infinito bene o minacciano un infinito male. 

Giusto. Ma se coniughiamo gli argomenti della scelta razionale con una distribuzione probabilistica delle scelte alternative, magari ricavata dalla teologia naturale, torna ad essere molto utile. Ovvero, scartare l' opzione atea è solo il primo passo di ogni scelta razionale, se il percorso finisse lì ci areneremmo ma la teologia naturale ci consente di andare oltre.

Il problema del male: il male e un dio buono e onnipotente non possono esistere allo stesso tempo. 

Giusto. Bisogna intendersi però sul significato di "onnipotenza". Ne esistono due: 1) possibilità di fare tutto cio' che si desidera 2) possibilità di fare tutto cio' che si puo' fare. Nel primo caso Dio potrebbe creare oggetti contemporaneamente perfettamente gialli e perfettamente rossi, nel secondo caso no. Nel primo caso Dio potrebbe creare persone perfettamente libere ma incapaci di produrre il male, nel secondo caso no. Ora, la teologia prevalente per "onnipotenza" ha in mente il caso 2, quindi non cade in contraddizione.

Il principio antropico è inutilizzabile per inferire l' esistenza divina. Chi lo usa commette un errore logico perché deriva l' esistenza di una causa da una probabilità a posteriori. 

Giusto. Ma il principio antropico è utilizzato dai teologi in modo diverso rispetto a quello descritto. Serve ai teologi per coniugare probabilità a priori (cosa farebbe probabilmente il Dio dei teologi se solo esistesse?) e probabilità a posteriori (che probabilità ci sono che l' uomo - ovvero la creazione divina a priori più probabile - esista indipendentemente da Dio?). E' solo la presenza simultanea di probabilità a priori e probabilità a posteriori che permette d' inferire la probabile esistenza di Dio. L' errore logico ci sarebbe se considerassimo solo la probabilità a posteriori. Analogia: A odia B e ha manifestato più volte il desiderio di ucciderlo. B viene trovato morto, quel giorno, molto probabilmente, ha ricevuto la visita di A, C e D. Solo loro possono averlo ucciso. La probabilità che il maggiore indiziato sia A non si ricava (solo) dal fatto che molto probabilmente ha incontrato B nel giorno della sua morte ma dal fatto che esistono anche delle probabilità a priori che ci consentono di dire che voleva ucciderlo e probabilmente l' avrebbe fatto. 

giovedì 7 luglio 2011

In che modo il “multiverso” ci parla di Dio

Non avete pagato il pizzo e i sicari della mafia intendono darvi una lezione; una volta scoperti tentate la fuga infilandovi in un vicolo cieco ma vi hanno visto e vi inseguono, siete ormai con le spalle al muro, sono in cinque e da pochi passi scaricano le loro mitragliette su di voi.

Dopo la raffica infinita vi accorgete di essere illesi, tutte le pallottole vi hanno solo sfiorato.

A questo punto potete 1) o tentare di spiegarvi in qualche maniera quanto accaduto o 2) liquidare la faccenda come una casualità: vi hanno semplicemente mancato.

Quale vi sembra l’ atteggiamento più sensato?

Quella appena descritta è una buona analogia dell’ Uomo nell’ Universo, lo sostiene il filosofo John Leslie: l’ estrema improbabilità di questo universo e della nostra esistenza puo’ essere spiegata o accettata come casuale.

Dall’ analogia traspare in modo evidente quale sia l’ atteggiamento più ragionevole. Come potremmo infatti mai pensare ad una casualità?

D’ altronde il concetto di “multiverso” testimonia che anche gli scienziati duri e puri tentano di darsi una spiegazione. Gli universi paralleli, infatti, non sono osservabili per definizione, la scienza dovrebbe disinteressarsene, eppure la loro esistenza è postulata al fine di togliere casualità alla origine dell’ universo in cui viviamo.

A questo punto Leslie si chiede: ma la spiegazione teista non è forse più semplice di quella cervellotica degli infiniti universi paralleli?

giovedì 3 febbraio 2011

Io sono qua

Il principio antropico ci mette di fronte tre opzioni, scegli:

1. Esistono infiniti universi; noi siamo qui e ci siamo necessariamente visto che da qualche parte dobbiamo pur stare.

2. Siamo il frutto di una coincidenza sorprendente, una taratura delle costanti fisiche compatibile con la vita, infatti, è altamente improbabile.

3. All' inizio c' è lo zampino di un Dio.

Il contenuto veritativo delle tre speculazioni è paritetico e una scelta rigorosa è impossibile visto che incombe una logica circolare. Dobbiamo privilegiare quindi la spiegazione più semplice.

La prima opzione è davvero cervellotica: perchè inventarsi infiniti universi quando ne sperimentiamo solo uno?

La seconda spiegazione è insoddiscacente come tutte le spiegazioni imperniate su una "coincidenza sorprendente".*

la terza spiegazione risulta quindi la più ragionevole per la sua semplicità. In fondo Dio per l' uomo è una vecchia conoscenza - pensa solo alla Legge Morale - e trovarlo anche qui non ci sorprende, anzi, ci rassicura.

* ricordiamo che l' origine dell' universo è una "singolarità" e ad esso non si applica la logica dei grandi numeri tipica dell' evoluzione.

mercoledì 3 febbraio 2010

Argumentum ad ignorantiam

Se supponi vera un' affermazione il cui contenuto di verità ti è ignoto, stai costruendo un "argumentum ad ignorantiam", sappilo. Anche perchè ti curo.

Ti curo con scarso costrutto: a meno che sotto non ci sia un vero bluff, si tratta di un caso estremamente raro. Peccato che un' accusa tanto dotta con cui avrei fatto colpo si riveli poi inservibile.

Prendi la scienza. La scienza è quasi sempre incerta, di conseguanza tutti i suoi argomenti fondati su precedenti conclusioni dovrebbero essere "ad ignorantiam". Un disastro.

Fortunatamente le cose stanno altrimenti. La scienza, poichè ragiona in termini probabilistici, ben raramente ci chiede l' astensione. Quandanche un' alternativa sopravanzasse microscopicamente le concorrenti, sarebbe pur sempre razionale preferirla.

E su quasi nulla siamo completamente ignoranti, nemmeno su come cadrà la monetina che lanciamo in aria.

Danno forse fastidio le conclusioni molto imprecise, per non dire sballate? Pazienza, la scienza molto spesso è così: imprecisa&sballata. Nondimeno è scienza.

Una conclusione imprecisa e sballata non testimonia il fatto di essere a-scientifica, testimonia solo il fatto che non ce ne faremo granchè. Serve solo per "conoscere", vuol dire che ci limiteremo a quello.

Ve lo vedete un filosofo tracciare una linea e dire: se l' errore supera questa soglia siamo fuori dal territorio della Scienza!

Sarebbe una macchietta! Perchè? Perchè Scienza & Precisione non sono affatto sorelle. Al limite Cugine.

Ammetto che la conclusione non è immediata. Sarà perchè chi lavora "nel campo" non è molto interessato a diffonderla. Sa bene che il suo status rispettabile dipende dal fatto "che c' azzecca" e non dal fatto che "è uno scienziato".

Confesso, ho scritto tutto avendo ancora in testa il principio antropico.

martedì 2 febbraio 2010

Tutto è fantastico, a posteriori.

Sul fronte più caldo, ancora un anglicano.

Polkinghorne, infatti, sembra oggi l' apologeta più attivo nella difesa della fede dall' attacco scientista. L' uomo è ferrato, non c' è che dire.

Punta molto sul "principio antropico", quello per cui il fatto che ora siamo qui è estremamente improbabile, quindi, se Dio gioca a dadi, gioca perlomeno con dadi truccati. L' universo, per essere cio' che è, richiede una "calibratura" di partenza mica da ridere.

La replica sembra semplice: getta mille volte una monetina, osserva bene la serie che esce. E' fantastico che sia uscita proprio quella! Tutto, a posteriori, è fantastico ed inspiegabile.

Sì, ma se la serie è fatta tutta di "sei" la cosa è fantastica sia a priori che a posteriori, che ne dici?

Forse la "serie" non è fatta solo di "sei", certo che è ben strana. Puoi appurarlo te stesso spendendo 55 euro.

L' universo come lo conosciamo "esce" dai valori di alcune costanti iniziali tra loro indipendenti (probabilmente). Solo una "sorprendente" coincidenza consentirebbe la vita come la conosciamo, ovvero basata sul carbonio.

C' è chi obietta e dice che la vita puo' emergere anche da altri elementi.

Altre forme di vita sono state considerate, eppoi, stando ai fatti, noi conosciamo solo la vita fondata sul carbonio.

John Leslie: il fine tuning è evidenza, evidenza genuina del seguente fatto: Dio è reale/ci sono molti universi differenti.

Polkinghorne dice che il credente puo' abbracciare entrambe le opzioni, anche se personalmente trova la cosa "priva di fascino". Io no.

Ancora... bello il modo con cui liquida i teo/zoo/biologi: non sembrano giudicare problematico da dove giungano i materiali disponibili per la "loro" evoluzione.

Ah, in matematica è un platonico. Bene!

Questo il suo libro che ho letto in treno.