- 1. Credente. Propongo la mia tesi: il male è il prezzo della libertà.
- 2. Ateo. Ma un uomo libero significa un Dio non più onnipotente
- 3. Credente. Infatti ti concedo dei limiti all'onnipotenza divina: l'uomo, hai ragione, l'uomo non puo' essere libero per sua natura e contemporaneamente assoggettato ai voleri di un altro essere, sarebbe contraddittorio.
- 4. Ateo. Eppure un Dio buono limiterebbe i danni donando una libertà compatibilista del tipo "ti concedo di fare cio' che desideri ma decido io cio' che desideri". In questo modo Dio potrebbe instillare desideri buoni senza conculcare la libertà.
- 5. Credente. Ma la libertà compatibilista non è vera libertà, ciascuno vede quanto è limitata: l'uomo, in ultima analisi, sarebbe comunque determinato da forze esterne.
- 7. Ateo. Ma il male nel mondo è comunque sovrabbondante!
- 8. Credente. Come puoi dirlo? Puo' benissimo essere invece che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Crederlo non è irrazionale.
- 9. Ateo. Perché Dio non interviene a limitare il male, almeno le conseguenze malvagie non volute dall'agente, una volta che la libertà umana è stata esercitata.
- 10. Credente. Potrebbe farlo solo interferendo con le leggi naturali. Dio ha fatto un altro dono all'uomo: la ragione. Se ad ogni istante mutasse il corso delle leggi per fermare le conseguenze non intenzionali danneggerebbe la nostra capacità di conoscere il mondo isolando delle leggi naturali. Senza dire che a volte lo fa, e allora ecco il miracolo. (IMHO)
- 11. Ateo. Esistono i terremoti, ovvero il male che non dipende dall'azione umana. Che mi dici?
- 12. Credente. Sono per l'uomo un banco di prova. Ogni uomo è unico, oltreché libero, e Dio per giudicarlo deve metterlo alla prova in modo unico. La nostra salvezza si realizza attraverso una prova unica: se Dio potesse prevedere la nostra reazione in anticipo la nostra vita sarebbe pleonastica. (IMHO)
- 13. Ateo. Ma da cio' discende che Dio non è onnisciente.
- 14. Credente. Te lo concedo, anche l'onniscienza divina è limitata: Dio non puo' conoscere cio' che non si puo' conoscere.
- 15. Ateo. E di fronte alla domanda/invocazione della mamma che ha perso un bimbo e dice perché a me?
- 16. Credente. Non abbiamo nulla da dirle, noi non sappiamo spiegare il suo dramma: possediamo una teoria generale del male, non una teoria specifica.
martedì 22 marzo 2016
Una teoria del male partendo dall'analisi di Peter van Inwagen
mercoledì 11 febbraio 2015
venerdì 18 luglio 2014
Gli errori logici più comuni del credente
Giusto. Ma per chiarire meglio le cose tocca dire due parole su una proprietà divina: l' atemporalità. il Dio "atemporale" puo' essere inteso come "fuori dal tempo" che come "eterno", nella prima concezione si producono delle contraddizioni poiché l' azione di divina è pur sempre un processo e ogni processo posto fuori dal tempo si contraddice: il processo per cui "il bianco diventa nero" non è affatto contraddittorio ma se lo pongo fuori dal tempo non posso più utilizzare il divenire, e così ottengo "il bianco è nero", che è un' espressione contraddittoria. Il Padre causa il Figlio non è contraddittorio ma il Padre è il Figlio lo è. La contraddizione si supera 1) immaginando Dio come eterno anziché come fuori dal tempo (anti-tomismo) e 2) mettendo in evidenza le differenze - che ci sono - tra Padre, Figlio e Spirito Santo (il primo causa il secondo e i primi due in cooperazione causano il terzo: non è mai vero il processo inverso!). Solo il Padre è ontologicamente necessario, Figlio e Spirito sono solo metafisicamente necessari.
La scommessa di Pascal: non dimostra nulla poiché si applica a tutte le credenze che promettono un infinito bene o minacciano un infinito male.
Giusto. Ma se coniughiamo gli argomenti della scelta razionale con una distribuzione probabilistica delle scelte alternative, magari ricavata dalla teologia naturale, torna ad essere molto utile. Ovvero, scartare l' opzione atea è solo il primo passo di ogni scelta razionale, se il percorso finisse lì ci areneremmo ma la teologia naturale ci consente di andare oltre.
Il problema del male: il male e un dio buono e onnipotente non possono esistere allo stesso tempo.
Giusto. Bisogna intendersi però sul significato di "onnipotenza". Ne esistono due: 1) possibilità di fare tutto cio' che si desidera 2) possibilità di fare tutto cio' che si puo' fare. Nel primo caso Dio potrebbe creare oggetti contemporaneamente perfettamente gialli e perfettamente rossi, nel secondo caso no. Nel primo caso Dio potrebbe creare persone perfettamente libere ma incapaci di produrre il male, nel secondo caso no. Ora, la teologia prevalente per "onnipotenza" ha in mente il caso 2, quindi non cade in contraddizione.
Il principio antropico è inutilizzabile per inferire l' esistenza divina. Chi lo usa commette un errore logico perché deriva l' esistenza di una causa da una probabilità a posteriori.
Giusto. Ma il principio antropico è utilizzato dai teologi in modo diverso rispetto a quello descritto. Serve ai teologi per coniugare probabilità a priori (cosa farebbe probabilmente il Dio dei teologi se solo esistesse?) e probabilità a posteriori (che probabilità ci sono che l' uomo - ovvero la creazione divina a priori più probabile - esista indipendentemente da Dio?). E' solo la presenza simultanea di probabilità a priori e probabilità a posteriori che permette d' inferire la probabile esistenza di Dio. L' errore logico ci sarebbe se considerassimo solo la probabilità a posteriori. Analogia: A odia B e ha manifestato più volte il desiderio di ucciderlo. B viene trovato morto, quel giorno, molto probabilmente, ha ricevuto la visita di A, C e D. Solo loro possono averlo ucciso. La probabilità che il maggiore indiziato sia A non si ricava (solo) dal fatto che molto probabilmente ha incontrato B nel giorno della sua morte ma dal fatto che esistono anche delle probabilità a priori che ci consentono di dire che voleva ucciderlo e probabilmente l' avrebbe fatto.
venerdì 13 dicembre 2013
Se il governo non proibisce...
lunedì 10 giugno 2013
venerdì 15 febbraio 2013
Il problema del male
… vivendo in questo mondo, c’ imbattiamo di continuo in ogni sorta di male. Se ci fosse veramente un Dio quale lo descrivono i suoi devoti (un Dio buono e di infinito amore), vi pare che dovremmo fronteggiare una realtà tanto orrenda?… se ne ricava che il Dio di cui ci parlano i devoti è un essere immaginario…
… il test consiste nell’ ottenere l’ assenso di una platea neutrale e ragionevole disposta ad ascoltare sia l’ esposizione ideale dell’ argomento da parte di un “ateo ideale”, sia la “replica ideale” da parte di un credente… se – concesso un tempo ragionevole – l’ ateo non è in grado di convincere la platea neutrale, allora il suo argomento “fallisce”…
… un creatore che volesse che io scelga X anziché Y non dovrebbe far altro che “impiantare” nella mia volontà il desiderio di X e farmi agire poi liberamente…
… considerate gli strati sociali più umili della società immaginata in “Brave New World”, X e Y. Questa povera gente ha il cervello controllato dai dominatori Alfa. Tutto cio’ che X e Y desiderano è fare cio’ che gli Alfa chiedono loro e questo perché la loro mente è controllata dai dominatori che sono così in grado di produrre un esercito di “schiavi volontari”. Sinceramente è difficile pensare a individui che rappresentino meglio la mancanza di libero arbitrio, eppure, secondo il compatibilista, X e Y rispondono alla descrizione dell’ uomo perfettamente libero... non ho una teoria vera e propria della libertà ma sono certo che in virtù di conseguenze controintuitive come questa la teoria compatibilista sia sbagliata…
… supponiamo che se avesse tuonato nell’ esatto momento in cui Eva meditava la sua decisione sulla mela, la nostra antenata, distratta, avrebbe liberamente rinunciato a coglierla… Ebbene, a un Dio onnisciente basterebbe organizzare il contesto in modo tale da evitare la catastrofe senza ledere la libertà di scelta degli uomini…
… Dio puo’ fare tutto il fattibile ma non puo’ fare cio’ che non si puo’ fare (per esempio per ragioni logiche), allo stesso modo Dio conosce tutto il conoscibile ma in un uomo libero albergherà sempre un residuo di mistero inconoscibile in virtù della natura stessa della sua libertà…
… l’ ateo sfodera l’ argomento del male per convertire all’ ateismo una platea agnostica ma il credente risponde con l’ argomento della libertà… l’ ateo confuta l’ argomento della libertà postulando una teoria compatibilista, il credente sostiene che una teoria libertaria della libertà è più confacente al buon senso, tocca solo rivedere il concetto di Onnipotenza e di Onniscienza divina, una revisione che non implica però gravi inconvenienti… a questo punto sembrerebbe che il credente abbia più frecce al suo arco e che la platea di agnostici debba consegnargli la palma…
… ma perché il male è così sovrabbondante?… e perché esiste un male (es. terremoti) che sembra non aver nulla a che fare con la libertà umana?…
… grazie ai processi di selezione naturale, un gruppo di primati nostri antenati formarono una ristretta comunità che arrivò a contare qualche centinaio o qualche migliaio di membri… nella pienezza dei tempi Dio intervenne miracolosamente su questa comunità donando la ragione ai suoi membri… la ragione implicò il linguaggio, il pensiero astratto e il libero arbitrio… questo dono si rivelò necessario poiché solo grazie alla libertà l’ uomo avrebbe potuto amare nel senso pieno del termine… Dio non solo donò la ragione, non solo fece di questi esseri cio’ che noi chiamiamo “uomo” ma li fece anche entrare in una sorta di unione mistica con lui… cio’ consentì ai nostri antenati di vivere insieme in armonia di perfetto amore reciproco: nessuno faceva del male all’ altro e grazie a poteri “preternaturali” erano in grado di proteggersi dalle bestie feroci, dalle malattie e da qualsiasi imprevedibile evento naturale… insomma, il loro mondo non conosceva il male… Eppure, in qualche modo che a noi resta misterioso, essi mostrarono un certo malcontento abusando della loro libertà e perdendo così questa breve condizione paradisiaca… le conseguenze furono orribili poiché la smarrita armonia li costrinse ad affrontare inermi i casuali eventi distruttivi della natura… come se non bastasse, pur mantenendo una sorta di razionalità, perdettero il pieno controllo sulle loro passioni (egoismo, invidia…), cominciando ad aggredirsi l’ uno con l’ altro con una certa frequenza… questa loro nuova natura si perpetuò attraverso i geni alle generazioni future giungendo fino a noi…
… scoppia casualmente un incendio nella foresta, Bambi si trova davanti un muro di fuoco e muore orribilmente. In questa morte il Male fa capolino, eppure la storiella non ci spiega perché visto che Bambi, la vittima, non ha ricevuto il dono della razionalità e quindi nemmeno ha potuto abusarne…
Riassumendo:
- il credente afferma che il male esiste come conseguenza del dono della libertà (Dio rinuncia alla sua onnipotenza)
- l'ateo obbietta: ma Dio non poteva rimanere padrone delle cose senza rinunciare al dono della libertà? Ci sono le teorie compatibiliste che consentono di farlo.
- credente: le teorie compatibiliste sono insoddisfacenti. L'unica teoria soddisfacente è quella libertaria (in cui Dio rinuncia alla sua onniscienza)
- obiezione atea: ma c'è troppo male nel mondo!
- credente: come fai a dirlo? è possibile credere che non sia affatto così.
- ateo: c'è molto male che non sembra affatto derivare dalla nostra volontà, per esempio i terremoti.
- credente: il corso dei nostri atti ha conseguenze imprevedibili. IMHO: se Dio non interviene per deviare tale corso è anche per non interferire con le leggi di natura consentendo così che si realizzi appieno nell'uomo un altro dono: quello della ragione e della conoscenza. D'altronde in casi estremi Dio interviene, come nel caso dei miracoli.
- credente: gli eventi malvagi che non dipendono in alcun modo dalla libertà umana sono da interpretare come banco di prova ad hoc per saggiare al meglio le nostre qualità
- obiezione dell'ateo: ma un dio misericordioso salva.
- risposta: la libertà è troppo importante
- obiezione: che risposta dare alla mamma che perde un figlio e dice perché a me?
- credente: nessuna. Possiamo avere una teoria generale del male non una teoria specifica.
mercoledì 21 marzo 2012
Il "male" spiegato (in fretta)
Prima domanda: perché esiste?
Ok, d’ accordo, Dio ci ha resi liberi e quindi anche capaci di perpetrare il male…
… however, if the only suffering in the world were that caused by humans… many of us would not have very much opportunity to make… crucial choices which are so important for forming our characters… Humans need the pain and disability caused by disease and old age if we
are to have the opportunity to choose freely whether to be patient and cheerful, or to be gloomy and resentful, in the face of our own suffering; and the opportunity to choose freely to show or not to show compassion to others who suffer…
Dio avrebbe dunque il diritto di imporre sofferenze se cio’ è per il nostro bene o il bene degli altri. pensiamo a un genitore…
Parents have a (very limited) right to allow their children to suffer for the sake of some good to others. They have the right to send a daughter to a neighbourhood school which she will not enjoy very much, in order to cement community relations. And they have the right to entrust a younger son to the care of an elder son, even if there is a risk that the elder son will hurt the younger son to some degree, in order that the elder son may have the responsibility for his younger brother. It is nevertheless a great privilege to be of use to someone else, not just by what you choose to do but by what you are allowed to suffer. The girl sent to the neighbouring school is privileged to be allowed to contribute to cementing community relations by her less than enjoyable schooling. The rights of parents over children are, however, very limited because it is only to a very limited extent that they are the source of the existence and well-being of their children. God, who keeps humans in existence from moment to moment and gives them all their limited powers and freedom, has a far greater
right to impose suffering on humans…
Chiudiamo con un azzardo:
I am inclined to think that it would be an equal best action for God to create humans with the great goods which I have described together with the bad things which must accompany them, and an equal best action for God not to create humans with either the good things
or the bad things…
giovedì 9 dicembre 2010
Capire la mente cattolica V
Se a Dio chiedo il bene, è perchè penso che possa compierlo; ma se lo ritengo capace di una cosa del genere e lo benedico quando la realizza, allora, per coerenza, dovrei maledirlo quando fa il male.
Il peccato originale ha precipitato l' uomo in un mondo dove tutto ha un prezzo. Solo in Paradiso regnerà l' amore universale e i prezzi saranno banditi.
Poco fa sono stato in Stazione a comprare un biglietto del treno. Ho forse maledetto il bigliettaio perchè mi ha chiesto 4 euro? No.
Certo, se mi accorgessi che il prezzo corretto fosse stato di 3 euro, tornerei indietro a contestare e magari mi scapperebbe pure qualche impropero.
Se il prezzo è giusto, allora noi viviamo nel migliore dei mondi possibili dato il voncolo della scarsità, ovvero dato il peccato originale.
Non ha senso dunque "maledire".
D' altronde, se non avessi soldi per tornare a casa implorerei il bigliettaio o un passante di regalarmi un biglietto. Magari il mio piano andrebbe in porto, in quel caso benedirei chi ha avuto pietà di me.
"Chiedere" non è dunque insensato.
La conclusione confuta quindi l' accusa: nel mondo migliore possibile, quello in cui ci ha precipitato il peccato originale, ovvero in un mondo dove non esistono "pasti gratis" e tutto ha un prezzo, non ha senso "maledire" se il prezzo è giusto e, contemporaneamente, puo' aver senso "chiedere" e "benedire".
venerdì 19 marzo 2010
Grazie di esistere
Ma come? Se il cancro non fosse esistito, nemmeno avremmo dovuto combatterlo?
Già, ma cosa valuti di più, il bene della conoscenza aquisita e della libertà esercitata in questa lotta, o il male che il cancro ha portato tra noi?
Se per te pesa di più il bene, hai in tasca una magnifica teodicea, ovvero una giustificazione del male. Non sono cose che servono molto quando si soffre ma in altre occasioni possono venir comode.
Il cancro insegna a sintetizzare nuove medicine come a soffrire. Il suo magistero è vasto.
Senza storture, niente raddrizzamenti.
Il male potrebbe dunque non essere insensato, serve per conoscere e per arricchire l' esercizio della nostra libertà. Esistono beni più preziosi? Fatemelo sapere.
venerdì 30 ottobre 2009
Breve Teoria del Male
Ma il Male innocente?
Bel problema.
In passato mi affidavo alla necessità di particolari "prove" affinchè Dio potesse giudicare l' uomo. Mi spiego meglio, forse Dio puo' giudicarci solo se osserva la nostra reazione di fronte ad una catastrofe. E allora la catastrofe è necessaria.
Ma la soluzione migliore (nonchè canonica) al problema del "Male Innocente" è di natura economica. Mi riferisco alla teoria del "Migliore dei Mondi Possibili": attraverso una "race" evolutiva dal Male esce il Bene. In altri termini, se Dio ci avesse risparmiato quel male, non godremmo del suo prelibato frutto.
Notare che questa visione si accorda meglio con una mentalità speranzosa e ottimista verso il futuro. Così come la sua negazione comporta la negazione di un futuro migliore.
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