martedì 18 novembre 2008

Paroline magiche

Dobbiamo essere più tolleranti. Per molti il discosrso finisce qui. Ma è proprio cos?

No! Semmai il discorso inizia. Se la tolleranza nelle credenze altrui significa questo, la tolleranza diventa il nostro peggior nemico e va combattuto strenuamente.

Una donna violentata a 13 anni e condannata a 23 per adulterio viene massacrata dalle pietrate di 50 uomini. Tutto nella perfetta legalità.

Per favore, evitiamo di riempirci la bocca con parloe come "tolleanza". assomigliano tanto a palloncini gonfiati che volano verso il cielo.

Mamme in affitto

Rivolgersi a questo sportello.


FACT: Over 5.4 million mothers put their careers on hold to stay home with children*. That adds up to a lot of talented women with experience, education, skills and the motivation to find flexible work that can be done from their home office. (*Source: U.S. Census Bureau)

L' acrobata più incredibile in circolazione

E' proprio Li Wei, mica photoshop...

Qualche altro numeretto tanto per gradire...

World Press Photo Of The Year

Dal 1955.

lunedì 17 novembre 2008

Il mio cervello senza di me

Sarebbe proprio bello se sapessimo cos' è la "libertà". Così come sarebbe bello sapere di cosa parliamo quando parliamo di "scelta". Si, sarebbe fantastico perchè sapremmo dare un senso all' espressione "libertà di scelta".



Adesso, lasciamo perdere la "libertà", che tanto non caviamo un ragno dal buco. Ma la "scelta", la "scelta" per dindirindina... possibile che annaspiamo anche su questa banale definizione?



La Teoria delle Decisioni ce la descrive come un marziano che, forse esiste, ma nessuno di noi lo ha mai incontrato.



Uno si aspetta di giungere fischiettando al canonico bivio e DECIDERE se prendere a destra o a sinistra. Ma, probabilmente, questa visione è solo un' illusione ottica, seguirla ci lascia presto in ambasce.







Faccio un esempio terra terra, il più banale-neutrale possibile.



In 0.35 secondi una palla da baseball passa dalla mano del lanciatore al guantone del ricevitore. Per attivare e coordinare la sua muscolatura il battitore impiega 0.30 secondi. In 0.05 secondi è impossibile prendere decisioni. Nessuno però è disposto ad ammettere che il battitore colpisca a casaccio. Sono quattro dati oggettivi che messi insieme esplodono. Questo libro cerca di esplorare l' arcano raccontando come i cervelli lavorano di brutto anche in nostra assenza.



In 0.05 secondi accade dunque qualcosa che non rinuncio a chiamare "scelta". Eppure fisicamente una scelta non puo' darsi. A meno che non venga presa in "nostra assenza".



L' esempio che ho fatto è paradossale: un caso in cui tutti concordano nel parlare di "scelta" per quanto non esista nemmeno il tempo fisico affinchè una scelta si realizzi. Eppure a molti puoi dare tutto il "tempo fisico" che vuoi, sempre scelte "in assenza di se stessi" compiranno.



L' unico modo per aggirare l' ostacolo consiste nel ricorrere alla teoria del Capitale Umano: nel corso della mia vita investo consapevolmente delle risorse al fine di delegare molte scelte future ad un pilota automatico molto particolare. Tra le farine con cui amalgamo il mio CM, quella ideologica è forse la principale.







Tutto cio' ha delle implicazioni: oggi, qui, parlando, discutendo, confrontandoci sul forum, schierandoci, percorrendo questo rettifilo che sembra non implicare vere scelte... stiamo già prendendo decisioni concrete riguardo a bivi futuri che ora non riusciamo neanche ad intravvedere. Ci stiamo insomma coltivando affinchè il nostro cervello possa decidere anche senza di noi. Noi non ci saremo pur restando pienamente responsabili, una responsabilità che deriva da cio' che diciamo e facciamo oggi.



Ah, un' ultima cosa... le foto sono di Luigi Ghirri, mica paglia...

In vetta



Mamma che tristezza gli ultimi post, vediamo di riprenderci uscendo per una boccata d' aria. Propongo di avvicinarci al sole, magari con una passeggiata alpina.

Elaborazioni

Molti lettori moderni hanno da sempre trovato proficuo farsi spiegare l' Amore dall' immaginifico Barthes, recentemente ho trovato un altrettanto valido Cicerone in grado di illustrare al meglio le labirintiche Stanze del Dolore, si tratta di C.S. Lewis. Fresco vedovo, tenne un diario in cui stenografò le tappe della sua elaborazione. Tutti i "vedovi" dovrebbero avvicinare queste poche note. Di seguito pronuncio il mio "grazie" avvalendomi delle sue parole.

Grazie, caro CSL, grazie per la meticolosità con cui ci hai spiegato quanto il dolore assomigli alla paura.

Nel tuo naufragio fatichi a rintracciare una voglia per capire? Ebbene, grazie per aver illustrato con tanta vivacità questo sentimento che spadroneggia in ogni cuore avizzito.

Mi hai diffidato dall' adagiarmi nel Buon Senso e di questo te ne sono grato. Che palle quando Lui ti ricorda una per una le tue mille risorse, quando accenna alla tua felicità di "prima". E' proprio stando assorti in questo catechismo che la stilettata rovente del ricordo fa più male.

Ti ringrazio per aver consigliato l' Angoscia piuttosto che la Commiserazione. Crogiolarsi nella seconda evoca solo una falsa immagine di ..., in pochi minuti ci costruiamo un malefico fantoccio che la sostituisce.

Nessuno aveva mai raccontato meglio la pigrizia del dolore. L' orrore per ogni sforzo, anche minimo. Mi hai fatto capire al volo perchè le persone sole diventano così sciatte e, alla fine, sporche e disgustose. A che pro cominciare qualcosa? Prima non si aveva mai tempo, ora non esiste altro che tempo. Anche questo corpo, quando era il corpo dell' amante aveva ben altra importanza. Ora è una casa vuota che puo' deperire dolcemente.

Neanche tu vuoi mai sentir parlare di destino, mi fa piacere. Questo burocratico vigile, la sua fredda regolamentazione del traffico: io a destra, tutte le persone a cui tengo a sinistra.

Nulla tornerà mai come prima, l' hai gridato forte e hai fatto bene. In caso contrario Dio sarebbe proprio un pagliaccio che ci strappa di mano la scodella di minestra per restituircela uguale un attimo dopo.

Ci volevano le tue scelte parole per raccontare come si deve l' affare delle foto rimaste. Nessuno di noi, chissà come mai, ne possiede di belle, e anche nell' immaginazione non riusciamo più a vedere distintamente il suo viso. E pensare che stanotte, chiudendo gli occhi, ci apparirà perfettamente il grugno di quel tale incrociato casualmente per strada. Ma il tuo cattolicesimo, caro CSL, non ti fa disperare: domattina un Prete mi darà una piccola cialda rotonda sottile, fredda e insapore. E' uno svantaggio che questa cosa non possa ambire alla benchè minima somiglianza con cio' a cui mi unisce? Chi vuole Cristo si disinteressa delle cose che gli somigliano, la passione ardente ci rende iconoclasti.

Caro CSL, ti devo proprio stringere la mano perchè hai accennato davvero con proprietà alle deviazioni che subisce in questi casi la conversazione con amici, dominata com' è, non dal dolore, non dalla pietà, non dalla paura ma da quel micidiale isolante che è l' imbarazzo. Sei imbarazzante per tutti quelli che incontri. Leggi loro in faccia l' incertezza se "accennare" o meno. Grazie per aver fissato con maestria quella voglia di sparire, e anche quella voglia di avere gente intorno, purchè non ti rivolgano la parola, purchè parlino solo tra loro.

CSL, sei un vero maestro della microfisica del lutto. Nel lutto sei sempre in tensione: è per via della frustrazione continua a cui sottoponi tutti quegli impulsi che ormai erano diventati abitudine. Una miriade di pensieri e sentimenti che silenziosamente ti avevano invaso ricorrendo di continuo nella tua giornata e che avevano come oggetto ...

Ci sono perdite che concentrano il loro colpo in un punto. Altre, per esempio la nostra, ti accerchiano e fatichi ad approntare una difesa. CSM, grazie alla tua penetrazione, attingi in profondità e ci regali una risposta: lei era per te molte cose: tua figlia e tua madre, tua allieva e tua maestra, tuo suddito e tua padrona, tua amante ma anche portatrice dei frutti più succosi tipici delle amicizie maschili.

Concordo con te quando descrivi la notte tipica del sofferente: il guaio non è il mal di denti ma il fatto che non si puo' pensare ad altro. Il dolore va subito ma, da vero despota, richiede anche di essere pensato in continuazione.

Bravo, hai sbaragliato parecchi miti ed hai ragione nel dire quanto sia indifferente tornare nei posti in cui sei stato felice con ... la cosa non procura alcun trasalimento emotivo: se ti manca il sale lo senti su tutte le pietanze. Non pensare a lei è ancora peggio: tutto quello in cui ci impegnamo è minato da un difetto, da continui errori, da sottili ma ineluttabili imperfezioni. Come quei sogni dove non accade nulla, dove nulla hai da raccontare al mattino ma che non vorresti mai rifare.




Hai una sola parola, ma quanto pesa!, sui sofferenti che vogliono prolungare il loro dolore: certo, in questo c' è la vanità malsana dell' eroismo, del convincere se stessi che nell' esercito di coloro che hanno subito un lutto non siamo semplici fanti; ma c' è anche una voglia di completezza, di vivere fino in fondo ogni fase del Matrimonio partendo dalla Luna di Miele per impantanarsi dove stanno. Non si accorgono che l' abbandono al dolore anzichè legarci ci distacca. "I morti vengono a dirci che il nostro pianto fa loro male". La saggezza popolare ha le sue ragioni profonde.

C' è un sentimento che riesci a rendere con la massima forza: lo spavento, passato qualche tempo dagli eventi, con cui ci accorgiamo che è all' opera un lento processo che farà di ... una donna sempre più immaginaria. Non esiste più una realtà concreta ad arrestarci mentre perpetriamo questa truffa. Non c' è più quell' impatto con qualcosa di molto vicino, di intimo e tuttavia resistente, sempre e inconfondibilmente altro. Sulla sua immagine deposito via via piccole scaglie di me, mie impressioni, mie scelte, fino alla deturpazione completa. Basterebbe una telefonata di 5 minuti per dissolvere simili fantasmi.

E' una fortuna che la tua compagnia ci confermi su così tanti punti e trovi le parole vivide da sostituire alle nostre sbiadite impressioni. In particolare in materia di Fede. Man mano che vado avanti nella vita trovo mille motivi che ne esaltano la bellezza feconda. Purtroppo una delle supposte qualità viene meno: la capacità di consolare. Era un' illusione il pensiero per cui un' assenza potesse essere colmata dalla fede. Devo dedurre che se pregare per i Morti mi ha appagato in passato, era perchè di quei Morti non mi è mai importato gran che, non mi è mai importato disperatamente della loro sorte.

Se la religione non consola, non consola nemmeno la riflessione. Nella sofferenza non si puo' far altro che soffrire. Bravo a CSL, scrittore che meglio di altri porta alle nostre coscienze questo messaggio cristallino.

Guarire. Per fortuna che tu, tra i pochi, ti premuri di spiegarci la natura della guarigione che ci attende: non siamo reduci dall' asportazione dell' appendicite, ci hanno amputato una gamba! Guariremo, le ferite si rimargineranno, ma non saremo più bipedi. Siamo una nave con due motori sistemati ai lati di cui uno è vittima di averie irreversibili. Con il solo rimasto dobbiamo rientrare in Porto se esiste mai un Porto. Non ci resta che evitare di girare in tondo.

Chi soffre è un inesperto, l' intensità del suo animo lo frega, pensa di conoscere più intimamente di altri l' oggetto della sua afflizione. Si crede sensibile e disprezza chi nelle sue condizioni ha cessato di soffrire. Invece, e su questo il mio amico CSL è categorico, chi ne è venuto fuori ricorda meglio e sa di più proprio perchè ha cessato di soffrire. Non si può ottenere cio' che vogliamo troppo intensamente: "facciamo una chiccherata" è una frase che garantisce il silenzio generale; "stanotte devo dormire sodo e riposarmi" è il preludio ad una veglia tormentata.

Mai avevo sentito rimproverare la dipartita con tanto affetto e pertinenza. Quando ti accorgi di non voler tornare ad essere felice come lo eri prima di conoscere la sua ..., ecco che le rivolgi la tua retorica ed affettuosa domanda: hai mai saputo cara quanto ti sei portata via andandotene? Mi hai spogliato anche del passato, anche di tutte le cose che non abbiamo fatto insieme.

Il dolore rende cattivi, attizza la voglia di "restituire i colpi" senza preoccuparsi tanto della mira. Chi meglio di te ha sviluppato il rozzo concetto del rigo precedente? Quando poi l' assenza deriva da scelte subite, bisogna mettersi all' opera affinchè quelle scelte appaiono a noi stessi come segnate. Si lavora alacremente per abrutirsi, rendersi repellenti al fine di poter finalmente consolarsi pensando: siccome sono così non poteva che andare così.

Forse la dolcezza di ... all' inizio mi voleva dire: "Bussate e vi sarà aperto". Il mio amico CSL prima ha bevuto una birretta con me, poi, accompagnandomi a casa tenendomi sotto braccio, distrattamente, quasi senza volerlo, mi ha spiegato che "bussare" non significa dare pugni e calci alla porta come invasati. E che a chi non ha la capacità di ricevere neanche l' onnipotenza potrà mai dare.

sabato 15 novembre 2008

Sacrificio

Per onestà intellettuale, chi nega diritti agli animale (e mi ci metto), dovrebbe sempre farlo avendo davanti questa foto.



Si sta cucinando una scimmia nonostante i divieti al commercio di selvaggina della foresta in vigore anche nel Gabon. E allora?

Croste screziate



Dicono che le musiche più malinconiche siano la brasiliana e la tzigana. Entrambe però non reggono il confronto con il Fake Folk. Il dolore si presenta sempre più spesso coperto da croste colorate. E allora, lo spettacolo della tristezza puo' ancora essere costruito senza il ridicolo della cartapesta? senza il teatrino della millanteria reiterata dai deboli? Puo' essere reso in modo credibile in assenza di impacciate falsificazioni? Se la risposta è "no", se la fatica difficilmente affiorerà mai nel verso di un cantautore consapevole, se il contrario della Speranza non è la disperazione ma l' affanno sedato, allora il FF vince a mani basse. La tradizione che più si presta ad essere sabotata mi sembra quella hawaiana. Ricordo ancora la perizia con cui memeorabili artificieri - Joseph Racaille, Michael Cooper... - la fecero brillare. Con le sue canzoncine allucinate - durano lo spazio di un cerino della Piccola Fiammiferaia - ora compare un figlio di quella stagione.





Frank Martel

venerdì 14 novembre 2008

Acquerugiole autunnali



Ogni volta che massaggia le sue percussioni, esala una pioggerellina acidula che intossicherebbe anche un Blade Runner.



Jim Meneses

Schumpeter spiegato al popolo

Parlo dell' opera di Daniel Gross e della sua apologia dei singhiozzi capitalistici per cui senza distruzione non ci sarebbe creatività.

Quando le bolle esplodono fanno spavento, ma le macerie che lasciano sono fecondissime.

Teoria del ciclo per il giornalista: l' innovazione appare sempre osteggiata dai tutori dello status quo, per imporsi richiede extrasforzo e divulgazione di leggende metropolitane. Una volta che la diga conservatrice tracolla, la marea esonda e se non "partecipi" sei un miserabile emarginato che non si sa cosa sei venuto al mondo a fare.

Passata la buriana restano infrasftrutture fisiche e mentali su cui l' innovazione potrà prosperare ed essere copiata anche dalle economie senza singhiozzi.

Infrastrutture mentali e fisiche? Sì, grazie all' autoinganno il privato costruisce beni pubblice che non sarebbero mai venuti ad esistenza.

Gli esempi di bolla benefica passati al setaccio da Gross.

  1. Telegrafo.
  2. Ferrovie.
  3. Energia elettrica.
  4. Internet.
  5. Fibre Ottiche.
  6. Real Estate.



Bolla intraviste e auspicate da Gross: Energie alternative.

E le innovazioni della bolla attuale? Bè, gli strumenti finanziari e il mercato delle scommesse. Senza contare il programma di case di lusso elargite spensieratamente al popolo americano.



Quando fa male, fa bene: è il capitalismo inconfutabile, baby.

Giochini

Cancellate gli appuntamenti di oggi ed entrate in questo sito di giochini senza istruzioni. Impararle da soli è metà del divertimento.

Tentativi di verificare Steve Johnson.

Mettendo a punto la cornice

Come cambia il giudizio estetico. Da "questo è bello" a "questa è arte". L' arte che esiste al fine che ci si interroghi sull' arte.

giovedì 13 novembre 2008

L' "... e vissero tutti felici e contenti" alla francese


Accomodiamoci per tre minuti in una di quelle strane bolle che solo Trenet sa soffiare

p.s. ma possibile che per un francese il finale in gloria coincida sempre con l' istituzione di un monopolio?

Musica disabilitata

I gravi handicap mentali e fisici che affliggono tutti i membri del gruppo fanno bene alla loro musica.

La Religione ci rende più buoni?

Si.
Sì.
No.
No.
Dipende. La Religione sviluppa credenze ontologiche, credenze morali e pratiche comunitarie. Quando queste ultime prevalgono allora l' effetto positivo è più evidente.

Riassuntino.

mercoledì 12 novembre 2008

Entomologia sonora


Alchemici innesti di organi e chitarre tentano di farci udire il verso segreto dell' insetto che ride mentre ci divora.



Claudette JFC

Alla borsa dei figli è il momento di comprare

Sei uno che calcola sempre tutto e sa bene quanto i figli ci rendano infelici?.

Bene, ora vedi di rifare i conti e se davvero ti ritieni un egoista illuminato "compra" un figlio alla svelta.
Ti ricordo solo che 1)puoi risparmiarti parecchi sforzi che ti spaventano, ora che sai di avere ben poca influenza su quel che diventerà tuo figlio; 2) in questi momenti d' incertezza crescente i figli vengono parecchio utili quando sarai più in là con gli anni.

Ancora una mini scoperta genetica, ancora un mini ritocco alle pensioni, e avere un figlio diventerà l' affare dell' anno per qualsiasi persona lungimirante.



***




E' un po' provocatorio, lo so, l' ho messa sul venale, almeno è un linguaggio che tutti capiscono. Del resto, dietro le paure di "solitudine", chi puo' negare che spesso ci siano paure legate all' incertezza materiale?

Ma ci tenevo che il sasso cadesse proprio in questa piccionaia. Se faccio mente locale molti di noi non hanno figli, escludo Davide, Vlad e... (i puntini sono per la/il/le/li misteriosissim /o/a/i/e Spirito, se ha voglia di riempirli senza girarci intorno...).


Un figlio, al di là del credo religioso che uno professa, potrà mai essere davvero sostituito da amici, cultura, nipoti, chiacchere, libri, divertimenti e altre relazioni umane varie? Mmmmm.


La verità è che nemmeno io so bene perchè sono arrivato a questo punto. Chissà se altri sono meglio informati su se stessi? Le decisioni forse non si prendono a tavolino consultando i "listini di borsa", ma nemmeno siamo costretti a leggerle nel libro del Fato. Io, tutto sommato, ritengo la mia condizione il frutto di una delibera, anche se, per i circuiti contorti che segue lo spirito, non so bene quando, dove e come l' ho presa.


Eppure sento di averla in qualche modo presa per quanto - è questa la cosa che mi fa impazzire - al solo sentirla confermata, mi oppongo con risolutezza! Un disaccordo che mi slabbra come una ferita dove quel cretino di Caplan si diverte a sciogliere i suoi grani di sale.


moneygami






Politiche neokeynesiane: maximum wage

Salari elevati rendono poco conveniente il fancazzismo e fungono da monitor laddove l' iinformazione è imperfetta. Ma producono equilibrio con disoccupazione.


************* leggendo Stiglitz

martedì 11 novembre 2008

Una musica che sgocciola



Le tensioni sono al massimo, ma bilanciandosi si neutralizzano. Resta solo il dinamismo dei nostri sudori che sgocciolano. Ci saluteremo così, avendo dato tutto, avendo spinto al massimo, con ogni umidore prosciugato. L' uno contro l' altro immobili da sempre e per sempre condannati da quella strana simmetria che ci spossa da fermi.