lunedì 15 settembre 2008

L'Inerzia e i Padri

Per riprendere il discorso di Davide, su come parlare ai bambini per farsi ascoltare, propongo quest'altro breve video di Feynman, di cui allego la mia trascrizione. Mi sembra un esempio luminoso.


My father had taught me to notice things, and one day I was playing with what we call an express wagon, which is a little wagon which has a railing around it, for children to play with - they can pull it around. It had a ball in it, I remember this, it had a ball in it. And I pulled the wagon, and I noticed something about the way the ball moved. So I went to my father and said:
“Say, pop, I noticed something: when I pull the wagon the ball rolls to the back of the wagon, it rushes to the back of the wagon. And when I’m pulling along and I suddenly stop, the ball rushes to the front of the wagon. Why is that?”
And he said:
“Nobody knows. The general principle is that things that are moving try to keep moving, and things that are standing still tend to stand still unless you push on them hard. This tendency is called inertia, but nobody knows why it’s true.”
Now, that’s a deep understanding. He doesn’t just give me a name, he knew the difference between knowing the name of something, and knowing something. Which I learned very early.
He went on saying:
“If you look closely, you’ll find the ball does not rush to the back of the wagon. It’s the back of the wagon that you’re pulling towards against the ball, but the ball stands still… Or as a matter of fact from the friction starts to move forward, really, and doesn’t move back.”
So I ran back to the little wagon, and set the ball up again, and pulled the wagon from under, and looking sideways I saw that indeed he was right. The ball never moved backwards in the wagon, when I pulled the wagon forward. It moved back relative to the wagon, but relative to the sidewalk it was moving forward a little bit, and the wagon caught up with it.
So that’s the way I was educated by my father. With those kind of examples and discussions.
No pressure, just lovely, interesting discussion.


(p.s. scusate se apro un altro thread, ma sto ancora cercando di capire come inserire brani e link nei commenti) d

Vertici (3)

Venite figlie, piangete con me!
Guardate! - chi? - lo sposo,
Lo vedete - come? - come un agnello!
Un Agnello di Dio innocente
Ucciso sul legno della croce,
Vedete - che cosa? - la Sua pazienza.
Sempre apparisti paziente per quanto vilipeso.
Guardate - cosa? - ai nostri peccati;
Le colpe di ognuno hai voluto portare;
Saremmo disperati se avessi rinunciato;
Per amore nostro regge il peso di un legno fatto a croce.
Gesù, abbi misericordia di noi.


La mia versione è quella dei Berliner di von Karajan...



Poi bel bello arriva lui e toglie il soprano "a ripieno", omette la cifratura alla linea del Continuo, aggiunge segni dinamici e indicazioni di fraseggio un po' ovunque, enfatizza il II coro (quello delle domande)... ma i ritocchi e l' aggiornamento di Mendelssohn lo avranno poi migliorato?

Giudicate voi sulla base di questa versione allegata a "Voice" che tiene conto del maquillage di Felix, dir. Fasolis, Orchestra e Coro della Svizzera Italiana.



Infine è dovere il recupero delle parole di un Bernstein che si abbandona a giudizi assoluti. Le aveva proposte Davide in una precedente discussione (questo "vertice" lo dedichiamo a lui per tenerlo buono :-)):

"... suddenly the chorus breaks into two antiphonal choruses. 'See him!' cries the first one. 'Whom?' asks the second. And the first answers: 'The Bridegroom see. See Him!' 'How?' 'So like a Lamb.' And then over and against all this questioning and answering and throbbing, the voices of a boy's choir sing out the chorale tune, 'O Lamb of God Most Holy,' piercing through the worldly pain with the icy-clear truth of redemption. The contrapuntal combination of the three different choruses is thrilling. There is nothing like it in all music..."
Leonard Bernstein

Puntata precedente.

Un bachiano doc come Davide risponde con Gardiner, il linkaggio è dovuto.

Perchè i vostri figli saranno migliori di voi

Nonostante il brutto titolo ho comprato il libro di Steve Johnson (2005), era disponibile a metà prezzo. L' avevo già sfogliato in passato e conoscevo la sua tesi: la cultura di massa negli ultimi 30 anni è diventata, in media, più complessa e intellettualmente più impegnativa. SJ si concentra su videogiochi, film, TV e internet. A quanto pare la cultura popolare diventa via via più sofisticata pretendendo un impegno cognitivo crescente.

Lui chiama questa tendenza "La Curva del Dormiglione" rifacendosi ad una sequenza del famoso film in cui un' equipe di scienziati del 2173 rimane sconvolta dal fatto che la società del XX secolo non fosse riuscita a comprendere i benefici nutrizionali di torte alla crema e merendine. Mi sa che diana me ne aveva già accennato (woody, che è ipocondriaco, non esce quasi mai di casa senza diana).

Prima di bacajare si tenga perlomeno conto di un paio di precisazioni. Innanzitutto, il fatto che la cultura di massa richieda e stimoli un costante miglioramento nell' intelligenza dei nostri figli non significa che veicoli un edificante messaggio morale. Probabilmente è vero il contrario anche se si spera che l' intelligenza e la scelta morale abbiano una qualche attinenza. In secondo luogo, la tesi non implica che taluni telefilm siano valutati in futuro alla pari di "Cuore di Tenebra" o che l' assiduità con certi videogiochi sia formativa quanto la lettura di "Moby Dick". Probabilmente la cultura popolare impallidisce di fronte all' arte e alle sue immense ricchezze estetiche e intellettuali.

La curva del Dormiglione mette in discussione qualcos' altro: il fatto che le cose stiano andando peggio e che la cultura di massa sia impegnata in una corsa verso il basso di cui non si vede la fine. Serve insomma come replica alla strenua lamentela per cui violenza e nudità abbiano ormai invaso la TV, che l' inanità dei reality show intorpidisce le menti o che la play station rende vacuo lo sguardo dei fanatici: sappiate che dietro queste ed altre storture la Curva del Dormiglione sale costantemente contribuendo in modo decisivo a rendere i vostri figli più perspicaci di voi.

Mi piacerebbe che le tesi di SJ fossero confermate, io ne sono abbastanza convinto. Cio' significherebbe che il "popolo" puo' migliorarsi con le sue forze spontanee affidandosi anche all' industria dell' intrattenimento senza che si renda necessaria l' istituzione di un paternalistico Educatore imposto dall' alto.

domenica 14 settembre 2008

Una vita difficile (1)

Era già di suo un mezzo bootleg registrato con mezzi di fortuna, e la partenza non è delle migliori. Io reperii il vinile usato rovistando negli scomparti di Buscemi quando si bigiava l' Università stazionando al Bar Magenta, venne via per due lire, poi è stato sottoposto a disinfezione e tutti quegli acidi non gli avranno fatto certo bene, nel corso degli anni successivi è passato sotto l' aratro di svariati giradischi poco raccomandabili, poi è stato riversato su una musicassetta ordinaria della quale persi quasi subito la custodia. Vegetò nella tasca laterale di diverse vetture con l' unica compagnia costituita da carte di circolazione, consatazioni amichevoli, briciole e altri rimasugli alimentari. Poi, dopo una ripulita per renderlo presentabile, lo detti come pegno alla miri spedendoglielo in busta sigillata, poi lei recentemente me l' ha ritornato con tanto di lancio a distanza. Ormai è vecchio, meriterebbe di essere lasciato a riposare in pace, ma le rughe gli donano e lo rendono ancora più bello, allora io, sadico, l' ho di nuovo martirizzato per sperimentazioni alla Mengele nel tentativo di trasformare l' audiocassetta di cui dicevo in MP3. Qua sotto presento il primo parto...



e anche il secondo...



... presso di me queste canzoni hanno avuto una vita travagliata. Ma ce l' hanno avuta a prescindere... il concerto di PP è costato l' esilio a CV che, da Londra, ha scritto gli altri due pezzi. Sono canzoni arcinote, è la presenza dei Mutantes a renderle uniche. D' altronde, per quanto abbia smanettato su e-mule, you tube e gli altri host in cui sono iscritto, non mi risulta che siano reperibili e, ai tempi della rete, l' esclusiva conta qualcosa.

sabato 13 settembre 2008

bonghismi

quando uno è un genio, è un genio!

ciao
d

Segatura

La cosmopolita miri mi aveva fatto notare il package del CD: un legno circolare che riproduce nella forma e nel logo le scatolette dei formaggini olandesi, e infatti è da lì che arriva Avendolo estratto dalla massa in parete, poverino, a distanza di un anno ancora riposava sulla credenza intocco. Vittima di questa contingenza ha dovuto di recente subire un mio ascolto a distanza di almeno una dozzina d' anni dall' acquisto. C' è l' orchestra potentissima che ricordavo, un' orchestra che invita a bere birre pesanti, sono musicisti lunatici e virtuosi con tanta nostalgia di banda, la camminata malferma di chi esce dal pub ispira molti assoli............. E dopo che il violino lascia la scena, e dopo che i temi sono riproposti impetuosamente con il fascino della trascuratezza che hanno certe sbrigative sintesi negroidi, ecco che la voce e il sax cominciano a corteggiarsi - che carini!. I due si parlano e si trasformano a vicenda, lei si irrigidisce meccanizzandosi per avvicinarsi a quel pezzo di ottone, lui si antropomorfizza. Lei, riveste i tendini, le ossa, i muchi di tonsille e ugola con una specie di amianto; lui degrada la sua fredda lega fino a simulare i mugugni gutturali dello scimpanzè entusiasta per la banana inaspettata. Ad un certo punto della trasmutazione comiciano a giocare a nascondino, ci prendono in giro con l' antiquata arte del trompe l' oeil - si divertono con poco! Finale: c' è puzza di Europa decrepita in quel finale dalla comicità dinamitarda e sguaiata, c' è voglia di aprirsi un varco compromettendosi con qualche proclama tratto dal triviale e abborracciato anarchismo europeo; alcuni sono più propensi di altri nel bandire questi slanci fuori misura, io, che spesso trovo rifugio nella caricatura, ci metto sempre un attimo di troppo nel condannare i romanticismi quasti, ho sempre il dubbio che la passione, quando trova il coraggio di mischiarsi alla segatura dei circhi più baracconeschi, vada sempre perdonata.

venerdì 12 settembre 2008

Minuscoli testimoni

Io certe persone non le capisco proprio... perennemente scosse dalla voglia di andare di qua e di là, di provare, di tentare, di sperimentare come tanti sedicenni con il cifula... ma non l' hanno capito che ormai il mitico Mocambo ha abbassato le serrande?... e poi, dico io, se due stanno benem insieme troveranno la pienezza nella minuzia; insieme ascoltano incantati il ticchettio della pioggia sugli impermeabili pregustando il calduccio del focolare, si sprofonderanno nella confidenza e ciascuno chiederà all' altro di passare una mano sul proprio livido fidandosi del suo tocco, rinforzando così il tesoretto della complicità... l' irrilevante diventa sublime quando è testimone del nostro benessere... c' è allora davvero bisogno di quella vitalistica agitazione adolescenziale quando è disponibile una bitta per ormeggiare la nostra barca scassata in un porto dalle acque sicure ed accoglienti?... Mah, sentiamo come la pensa il Maestro, a lui, come sempre, l' ultima enigmatica parola...



Una pbblicità della MPS ha rinverdito il ricordo. Il disco uscì nell' anno trascorso a militare, mi ero fatto un cassettino. Nelle notti di Picchetto me lo sparavo sullo stereo del Circolo. E pure le Domeniche. Certe domeniche in Caserma sono peggio che in Convento, specie per l' Ufficiale che le passa quasi sempre solo aspettando i Tartari.

Taleb scrocca una lezione di italiano

Nello spazio che Fahre ha dedicato a Taleb nel corso del "Festival di Mantova", si è insistito molto sull' incosistenza degli accademici, specie di quelli votati alla previsione di scenari futuri, la mente va agli economisti. Taleb è stato al gioco rinfocolando queste accuse, il ruolo di fustigatore ironico sembrava lusingarlo.

Si fa finta di dimenticare che gli economisti, per esempio, nutrono un accordo pressochè unanime su quasi tutte le questioni in ballo (la figura del "tecnico", nata in questi ultimi decenni, lo testimonia). Ma, come al solito, sono le controversie a fare notizia e a creare dibattito. Per quanto riguarda poi le previsioni, in genere tutti i fenomeni rilevanti sono stati previsti con congruo anticipo: dalla bolla di internet, alla bolla edilizia per mantenerci nel passato recente.

Taleb avanza poi un esempio stravagante che non porta certo acqua al suo mulino: "... chi avrebbe mai potuto dire che negli anni 90 del XX secolo l' URSS sarebbe scomparsa?". Ma come chi avrebbe mai potuto dirlo?? Ludwig Von Mises, per esempio, aveva diagnosticato nel dettaglio fin dagli anni venti il collasso di quel sistema produttivo. E in seguito le sue analisi furono accolte ed integrate da una massa di economisti. Oltretutto gli studiosi che dettero credito all' organizzazione sovietica hanno subito importanti ripercussioni nella loro reputazione accademica - solo dove la corazza ideologica era consistente (Italia) potevano ancora presentarsi.

Chi ascolta distrattamente Taleb strabuzza di nuovo gli occhi quando lo sente dire "... chi avrebbe mai potuto sapere in anticipo della I guerra mondiale?...". In realtà se un evento storico fu mai nell' aria fu proprio la I guerra mondiale; tutti i politici e gli analisti di politica internazionale erano a conoscenza delle altissime tensioni e degli odi esacerbati, al punto che ancora oggi è controverso individuare un colpevole per lo scatenamento di quella inutile strage.

Ma Taleb lascia che l' equivoco permanga, il pubblico si sorprende, si sente vezzeggiato e lui gongola avvolto da consenso e ammirazione.

In realtà il messaggio di Taleb è più banale in un certo senso, e più ficcante in un altro. Taleb prende le mosse da questioni speculative (fare soldi), non economiche, e la sua reale domanda è la seguente: "chi avrebbe potuto prevedere il giorno prima che la I guerra mondiale sarebbe scoppiata il giorno dopo?". Nessuno, probabilmente. L' economista prevede "tendenze", e lo fa come si deve (Taleb lo sa e lo dice, a bassa voce, non a Fahre, non nei Festival, bensì nei suoi ottimi libri che in pochi hanno il tempo di leggere). Ma qui stiamo parlando del "giorno dopo", del breve periodo.

Il "breve periodo" interessa lo speculatore, non l' investitore. Lo speculatore deve fare soldi subito, domani, deve farne tanti. E il breve periodo è dominato dal "rumore", ovvero dal caso. Per quanto una tendenza sia in atto e sia stata prevista con successo, è il "rumore" che prevale nettamente se si guarda "al giorno dopo". E' con il "rumore", con il caso che deve trattare chi è interessato al "giorno dopo", non con l' economia o la politica.

Peccato per l' occasione sprecata: quello che secondo me era il reale messaggio di Taleb sui bias cognitivi di Borsa (e non solo) ha ceduto il passo ad una generica e sconclusionata invettiva contro gli "esperti".

Per quanto io non mi opponga di principio ai festival e ascolti con un po' di fastidio le recriminazioni snobistiche, la discussione con Taleb è stata una grandiosa pubblicità negativa di questi eventi. Non si è parlato in modo semplice del libro ma, molto semplicemente, si è parlato d' altro. Per un attimo mi è sembrato persino che Taleb questo già lo sapesse, che già conoscesse la stoffa dei suoi interlocutori premeditando di trasformare l' incontro in qualcosa che fosse per lui poco più che una lezione privata di italiano.

I veri "duri" nel campo delle scienze

La Fisica è una scienza dura nel senso che calcolare un integrale o un' equazione differenziale puo' essere difficile; ma il suo oggetto è relativamente facile da definire e spiegare se comparato a quello della Biologia, la quale è interessata alla vita e agli ecosistemi. Tuttavia anche la materia trattata dalle scienze biologiche risulta lineare rispetto a chi deve studiare il funzionamento delle società e dei cervelli umani in interazione tra loro. In fondo sono proprio le Scienze umane ad essere veramente "dure", la complessità e le mille sfaccettature del bersaglio che inquadrano non ha rivali. E' ad esse che si deve rivolgere chi volesse capire in profondità di cosa parla quando parla di "scienza". I problemi metodologici da cui sono afflitte le Scienze Umane non sono così differenti rispetto a quelli che prima o poi si presentano anche nella Fisica o nella Biologia, hanno però il pregio di comparire fin da subito in modo evidente anche al profano.

Fonte: Shermer, p.4

Sempre più in forma con Wal-Mart

"We estimate the impacts of Wal-Mart and warehouse club retailers on height-adjusted body weight and overweight and obesity status, finding robust evidence that non-grocery selling Wal-Marts reduce weight while grocery-selling Wal-Marts and warehouse clubs either reduce weight or have no effect. The effects appear strongest for women, minorities, urban residents, and the poor. We then examine the effects of these retailers on exercise, food and alcohol consumption, smoking, and eating out at restaurants in order to explain the results for weight. Most notably, the evidence suggests that all three types of stores increase consumption of fruits and vegetables while reducing consumption of foods high in fat. This is consistent with the thesis that Wal-Mart increases real incomes through its policy of "Every Day Low Prices," making healthy food more affordable, as opposed to the thesis that cheap food prices make us eat more"

Se lo dicono degli indipendenti come loro, io ci credo... Chissà se a fhare il Cimatti ci fa sopra un puntatone?... mi sa di no.

Il male che non venne per nuocere

Speculazione male del secolo? Sovrainvestimenti cancro delle economie? A Daniel Gross non risulta, lui addirittura è un fan delle "bolle".

"... DG surveys modern bubbles and finds the benefits far more durable than the disruptions: in each case, most investors flopped, but businesses and consumers found themselves with a "usable commercial infrastructure" that they quickly put to new uses. The telegraph "led to the creation of national and international financial markets"; extra railroad lines made national consumer brands possible and gave consumers access to distant stores; extra fiber-optic capacity gave everyone Internet access after the bust..."

Il domino delle democrazie

Sembra proprio che la democrazia sia un virus dalla trasmissione renitente. Meglio indirizzare la politica estera battendo altre piste. Forse pensando al petrolio una guerra come quella irachena riusciamo ancora a giustificarla.

Avvistamenti contagiosi

Forse i marziani esistono e ci hanno pure già visitato, non soffriamo certo della mancanza di "avvistamenti". Ma c' è qualcosa di sospetto, le testimonianze circa la presenza di esseri eccezionali sono spazialmente correlate: qui il caso UFO-Big Foot: chi vede un Big-Foot ha maggiori probabilità di vedere anche un UFO.

giovedì 11 settembre 2008

La rivincita delle galline

Fregato da una testa in perenne ebollizione... ne suona una ma ne ha in mente altre cinquanta, e si sente. Sempre soprapensiero, è la maledizione dei virtuosi deconcentrati, forse credono di risolvere tutto con la classe innata. Crampi e artrite rattrappiscono la sua corta ala da gallinaccio pregiudicando qualsiasi eleganza nel volo. Ma a terra, zigzagando nella polvere dell' aia, è ancora una delle bestiole più veloci ed imprevedibili... veder razzolare queste vispe galline è quasi meglio che godersi il fermo velggiar delle aquile; è la rivincita del cortile sugli spazi siderali. Presto altre verbose prodezze di questa country-guitar epilettica.

Il dramma dei bimbi senza TV

La TV non sembra faccia poi così male ai bambini, perlomeno stando all' ultimo studio sistematico sul tema...

"... children who lived in cities that gave them more exposure to television in early childhood performed better on the tests than those with less exposure..."

I benefici sono particolarmente rilevanti per i bimbi che vivono in condizioni disagiate... La logica è semplice: la TV fa bene o male a seconda delle alternative. Se le considerazioni di cui sopra sono contro-intuitive per qualcuno è perchè molti genitori si sopravvalutano nel pensarsi come alternativa.

L' anti-romanticismo nell' istruzione

Istruzione: Kling commenta Murray. Problema numero uno: studia troppa gente.

La logica sottesa: l' Università di massa, livellando verso il basso, è un' arma che spara contro i migliori e, indirettamente, contro la società intera che non puo' spremere i suoi limoni più succosi. D' altronde i differenziali nelle abilità cognitive sono rilevanti e difficilmente eliminabili (come dimostrano gli esiti ancora deludenti delle pre-school)
. Sarebbe il caso di trarne delle conseguenze.

Le nuove frontiere del femminismo

Camille Paglia prende una cotta per Barracuda/Palin.




E intanto la Palin illustra la democrazia prendendo a prestito un' immagine di Benjamin Franklin: "Due lupi e una pecora votano sul menù della cena, ecco la democrazia. La libertà è una pecora armata che obietta sull' esito della votazione".


***



Katy Kay e Claire Shipman stanno pubblicando il loro Womenomics nel quale riscontrano come molte politiche delle pari opportunità siano prive di senso. Rispetto a 15 anni fa la percentuale di donne che vorrebbero maggiori responsabilità sul lavoro è crollata, cercano piuttosto il part-time (forse perchè i figli, oltre a farli, vogliono pure goderseli). La percentuale di donne cresce solo nei consigli di amministrazione delle società quotate (il mercato non guarda in faccia a nessuno: come non puzzano i soldi, non puzzano nemmeno le razze o i generi). Per favorire "le signore" meglio allora università selettive e asili nido. Sul libro in uscita si diffonde De Nicola sul sole 7.9.2008 p.8, lì trovi anche le fonti e altri dati.

mercoledì 10 settembre 2008

Freddie Mac e Fannie Mae - Alternative anarco-capitaliste alla soluzione della crisi

"Avete presente il fallimento di Freddie Mac e Fannie Mae? E' terribile, vero? Ma grazie a Dio, ora è tutto finito. Ecco una notizia dell'ultima ora: oggi Freddie Mac e Fannie Mae sono stati adottati da Angelina Jolie."

David Letterman, The Late Show

Fake Folk

Le musiche dei paesi lotani mi piacciono, purchè siano posticce e plastificate. Senza questa forma di degradazione sento come l' azione di un' intercapedine straniante. E allora cosa c' è di meglio che far finta d' imbattersi nel misterioso Oriente infilandosi nel baraccone di Bollywood, magari avendo come Virgilio questo Ennio Morricone olivastro con tanto di pallino in fronte e mellifluo sorriso inestinguibile, di quelli che vedi con la coda dell' occhio ogni giorno al semaforo... e magari dietro un cartone di queste quinte lussureggianti capiterà pure di incontrare qualche salgariana tigre che sfoggia un ruggito dall' inflessione torinèse.

Esternalità epistemologiche

Direttamente dal blog libertario di Liberty First ecco una discussione a cui ho preso parte. Mi sembra di un qualche interesse per ribadire come la nostra scelta epistemologica (ovvero, cosa intendiamo quando parliamo di "scienza") si riverberi poi in molti altri campi che vanno dalla religione alla politica.