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lunedì 3 dicembre 2018

BELLEZZA E MALVAGITA’

BELLEZZA E MALVAGITA’

Il male puo’ generare bellezza?

Giudicate voi. Questa è la cantata scritta per la decima domenica dopo la festa della Trinità, quella in cui la liturgia luterana commentava i fatti storici legati ad Israele e dove si leggeva Luca 19:41-48. Lo scopo ultimo era quello di instaurare una sprezzante similitudine tra cattivi cristiani ed ebrei. La distruzione del Tempio era vista allora come castigo e maledizione verso una razza irredimibile per le sue tremende colpe. Nella composizione allegorica Bach riflette fedelmente questo sentimento di condanna e disprezzo verso il "sozzo" ebreo idolatra e deicida. Non solo, sottolinea l’attualità del castigo inflitto, anzi, la sua eternità. Una visione oggi inaccettabile.

Noi non sappiamo se la musica rifletta le reali opinioni di Bach, sappiamo però che fu scritta con la piena coscienza di esprimerle in modo rigoroso. Anche se oggi ascoltiamo questo autore con orecchie diverse che spesso lo tradiscono, Bach era e ci teneva moltissimo ad essere visto come un teologo/musicista. La musica era per lui solo un mezzo per parlare di Dio in modo allegorico facendo risplendere in una lingua alternativa e più pura il messaggio dei suoi amati (e "terribili") predicatori luterani.

https://www.youtube.com/watch?v=dGSJ1_2imA0

venerdì 14 settembre 2018

I valori estetici sono oggettivi? SAGGIO


I valori estetici sono oggettivi?


Confrontando Bach e certi insulsi cantanti pop non sembra esistano dubbi ma poi, quando si va a fondo, cominciano ad emergere e presto ci si impantana. Qui faccio un tentativo di uscire dalle sabbie mobili. Non è facile perché bisogna farsi innanzitutto un’idea di cosa siano l’arte e la bellezza: hai detto poco!
Poniamo che, dopo aver sempre vissuto in isolamento stile Kaspar Hauser, vogliate sapere cos’è un corvo e, per il prestigio di cui gode, vi rivolgete alla “scienza” che vi fornisce una descrizione minuta dell’oggetto di vostro interesse. Domanda: dopo aver assimilato la lezione della scienza potrete forse dire di sapere tutto del corvo?
No, non saprete nemmeno, per esempio, che un corvo è nero!
Perché? Perché non sapete cosa sia la “nerezza” di un corvo, la scienza non ve l’ha spigato: la “nerezza” si vede, non si descrive scientificamente. La “nerezza” ha bisogno di vita, non di scuola. Lo scienziato, al limite, avrà parlato di lunghezze d’onda e di frequenze emanate dalle penne del corvo ma voi non vi sarete fatti alcuna idea della “nerezza” poiché tra il colore nero e le frequenze d’onda c’è un abisso (“fossato galileiano”). A questo punto vi rivolgerete allo psicologo il quale vi consiglierà, per completare la vostra conoscenza del corvo,  di guardarne uno direttamente.
In genere si dice che il corvo di cui parla la scienza è un oggetto primario mentre il suo colore (la “nerezza”) è un oggetto secondario percepito direttamente dalla mente. “Direttamente” significa che non è “rappresentabile”, per questo la scienza non ne parla. Ma come possono convivere due oggetti (primario e secondario) in un unico oggetto? Avete presente quei disegnini in cui sembra sia rappresentato un certo soggetto ma poi a guardar bene ne è rappresentato anche un altro? Avete presente i quadri dell’Arcimboldo? Ecco, la cosa puo’ aiutare per comprendere come nello stesso oggetto ne possano convivere almeno due.
Ora che avete afferrato anche le qualità secondarie del corvo potete dire di averne una conoscenza completa? No, un corvo puo’ essere anche bello, puo’ essere un oggetto estetico, puo’ essere cioè unoggetto terziario. In altri termini, nello stesso oggetto ne possono convivere non die ma addirittura tre!
Anche nel caso degli oggetti terziari non basta la descrizione per farsene un’idea, occorre un’esperienza ben precisa, occorre un accesso diretto: io posso anche parlare di corvi e di grano, posso anche farveli vedere nel dettaglio in modo tale che vi rendiate conto anche del loro colore ma per farvi capire quanto possano essere “belli” occorre che voi facciate un’esperienza particolare, per esempio mettendovi di fronte a un quadro di Van Gogh. Van Gogh non è interessato agli oggetti primari e secondari ma solo ai terziari, si concentra su quelli facendoveli percepire. Posso mettervi davanti tutti i corvi del mondo ma senza sperimentare un’opera d’arte difficilmente ne sperimenterete mai la bellezza.
Ricapitolando: la scienza si occupa di oggetti primari, la psicologia di oggetti secondari e l’estetica di oggetti terziari. Esempio: certe onde sonore (fisica) a contatto con il nostro orecchio  generano dei suoni (psicologia) che generano la musica (estetica).
Ora sappiamo che la bellezza è la proprietà di un oggetto (terziario) ma per concludere se sia o meno “oggettiva” occorre andare ben oltre. Occorre definirla meglio, per esempio. Qui avanzo l’ipotesi che più mi ha convinto: la bellezza è l’oggetto terziario che emerge in un’esperienza artistica e che coincide con altri oggetti terziari emersi nel corso della mia esperienza di vita. L’arte, infatti, non ha l’esclusiva degli oggetti terziari: non è necessario essere in un museo con grandi capolavori per sperimentare qualcosa di simile alla bellezza, il nostro mondo emotivo, per esempio, ce la offre tutti i giorni: in un sogno, in una persona, in una gita, in un incontro, in un gioco…
Se questa definizione di bellezza funziona possiamo dire che la sua percezione implica sempre un’identificazione: la bellezza di un’opera mi emoziona poiché mi richiama alle mie esperienze di vita più profonde.
Ma tornando alla nostra domanda di partenza un’ osservazione s’impone: poiché nella vita ciascuno fa esperienze differenti, nell’arte ciascuno troverà la bellezza in posti differenti. E siamo così in pienorelativismo estetico.
Per poter dire che esistono dei valori estetici oggettivi occorre allora che esista la “vita buona”ovvero una vita (oggettivamente) ideale che ci faccia percepire i “giusti”  oggetti terziari in modo da poter isolare la bellezza oggettiva: chi conosce il bene, conoscerà meglio il bello.  Qui capiamo meglio come relativismo etico e relativismo estetico viaggino quasi sempre in coppia.
Nessuno vive una “vita buona” integrale ma tutti noi, spero, ne abbiamo vissuto dei frammenti: anche il criminale che si pente, nel momento del pentimento, vive un frammento di “vita buona”. In questo senso l’accesso alla bellezza non è negato a nessuno.
Ma una persona malvagia puo’ produrre bellezza? Sotto il nazismo è stata creata bellezza? Come giudicare l’opera di Leni Riefenstahl? Qui le cose si complicano 😦 .


Risultati immagini per van gogh corvi

lunedì 21 maggio 2018

TRE TESI

TRE TESI
Prima: i valori estetici sono soggettivi e si scoprono vivendo. Il piacere sensoriale ha una base biologica e rappresenta un desiderio fondamentale nell'uomo. La decorazione e l'ornamento non sono forme estetiche basse ma fanno parte a pieno titolo della nostra vita.
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Whether it's sleek leather pants, a shiny new Apple computer, or a designer toaster, we make important decisions as consumers every day based on our sensory…
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giovedì 19 aprile 2018

LA NATURA TRASGRESSIVA DELL'ARTE


LA NATURA TRASGRESSIVA DELL'ARTE
Da perfetto animale sociale, l'uomo è specialista nella produzione di: 1) norme chiare che rendano la sua comunità più solida e prospera, 2) espedienti che consentano di evadere quelle norme senza svalutarle pubblicamente. La seconda funzione è affinata grazie all'utilizzo di un linguaggi paralleli, più sottili, più ambigui, più difficili da interpretare, linguaggi in cui l'ambivalenza non è un difetto ma una caratteristica. Mi spiego meglio: se annuncio urbi et orbi che sono la persona più importante in questa stanza violerei le convenzioni del quieto vivere e probabilmente mi farei dei nemici ingenerando invidie e maldicenze, se invece mi “stravacco” sul divano con nonchalance guardando fisso negli occhi le persona con cui parlo di volta in volta faccio intendere la stessa cosa senza riscaldare l'atmosfera oltre il dovuto; se dicessi alla barista: "tu mi piaci da impazzire" i rapporti con mia moglie si farebbero subito tesi, se invece la guardo in un certo modo, le sorrido e con un pretesto le tocco un polso o la spalla, ovvero se uso il cosiddetto “body language”, posso procedere in condizioni di relativa sicurezza. Il linguaggio ambiguo ha infatti il vantaggio di lasciare sempre aperta una via di fuga: una volta che sarò messo all'angolo sarà facile per me uscirne negando sia arroganza che infedeltà, potrei per esempio dire che chi mi accusa ha interpretato male la situazione; arrivo a dire che nemmeno io potrei essere ben conscio di ciò che sto facendo e questo non puo' che rendere ancora più efficace la mia difesa (chi crede in ciò che dice risulta sempre più attendibile). Inoltre, le parole chiare sono prove certe ma un buffetto è solo un indizio labile e difficile da descrivere come malizioso senza operare delle forzature: il linguaggio ambiguo non lascia traccia e ci consente di perseguire la nostra agenda illecita al riparo da troppi fastidi. Questa è la ragione strategica per cui ai nostri bimbi dall'asilo all'università insegniamo solo linguaggi espliciti anche se la nostra comunicazione è costituita all' 80% da linguaggio non verbali: che senso ha insegnare qualcosa che funziona solo se inconscio? Acquisire troppe competenze in merito toglie a questo linguaggio il suo valore sociale. Del resto, chi usa questi mezzi in modo premeditato ci risulta subito sospetto, penso alla diffidenza che ispira il sorriso del venditore di auto usate.
Ma forse, a pensarci bene, non è nemmeno del tutto vero che noi evitiamo con cura di pubblicizzare e diffondere i linguaggi “ambigui”, pensiamo per esempio al linguaggio dell'arte: cosa rappresenta un certo quadro? A cosa rinvia un certo motivo musicale? A cosa si riferisce un certo passo di danza? Difficile rispondere, del resto cosa c'è di più vago del linguaggio artistico? Ebbene, la sensibilità nei confronti dell'arte è anche capacità di cogliere taluni segni allusivi contenuti nell'opera, una qualità che, come abbiamo appena visto, aumenta la nostra potenzialità trasgressiva. Dando all'arte un posto prestigioso nell'ambito della cultura noi indirettamente incoraggiamo i giovani a coltivare questa sensibilità.
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Human beings are primates, and primates are political animals. Our brains, therefore, are designed not just to hunt and gather, but also to help us get ahead socially, often via deception and self-deception. But while we may be self-interested schemers, we benefit by pretending otherwise. The les...

lunedì 16 aprile 2018

PERCHE' NON CI INTERESSA IL PIANISTA ROBOT

PERCHE' NON CI INTERESSA IL PIANISTA ROBOT
Le macchine non destano il nostro interesse quando sono chiamate alla competizione sportiva, negli scacchi la cosa è palese: in pochi seguono i tornei tra computer organizzati dal buon Martin Thorold, al punto che il buon norvegese fatica a trovare sponsor. E questo è vero nonostante che il livello scacchistico sia più elevato. In questo genere di competizioni lo spettatore antepone il dramma alla perfezione. La macchina, al limite, ci piace solo quando mette in difficoltà l'uomo e ne evidenza gli errori, altrimenti preferiamo destinarla a fini esclusivamente pratici ed espellerla da quella sfera vitale in cui costruiamo la nostra narrazione: siamo riluttanti a consultare un computer per gestire al meglio un incontro romantico, o farci visitare per una medicazione, persino il consulente del nostro business lo preferiamo in carne ed ossa, non ci interessa la musica che compone od esegue un computer, e nemmeno i quadri che dipinge. Il dramma vince sulla perfezione.
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The groundbreaking follow-up to the New York Times bestseller The Great Stagnation The United States continues to mint more millionaires and billionaires than any country ever. Yet, since the great recession, three quarters of the jobs created here pay only marginally more than minimum wage....

giovedì 22 marzo 2018

Pianisti con sei dita

Poniamo che un pianista si faccia innestare un dito supplementare per mano. Come la prendereste? E se un campione del salto in alto si facesse allungare gli arti di 20 centimetri?
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To what extent should we use technology to try to make better human beings? Because of the remarkable advances in biomedical science, we must now find an answer to this question.Human enhancement aims to increase human capacities above normal…
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sabato 10 marzo 2018

Il gusto per l'anticaglia

Il prezzo degli oggetti antichi è collassato (-80%). Perché?
eBay e compagnia pompano l’offerta più della domanda?
Il gusto estetico è cambiato?
Le case moderne non si adattano al collezionismo?
Contemporary design is clearly eclipsing 18th and 19th century collectibles, and while some dealers imagine a comeback, no one wants to predict when.
NYTIMES.COM

sabato 3 febbraio 2018

ORECCHIO BIONICO

Riccardo Mariani
5 min
Il buon ascoltatore di musica non deve dar peso solo all'estetica ma anche all'economia. In altri termini, non deve restare passivo ma "investire" razionalmente sul suo orecchio in funzione del contesto.

Se domani un regime autoritario imponesse l’ascolto esclusivo di Mozart sarebbe razionale specializzarsi su questo autore. Se domani tutte le musiche del mondo fossero a portata di click sarebbe razionale puntare su un orecchio “flessibile”.

Lo scenario attuale: le musiche dell’intero pianeta, non solo sono tutte a portata di click, ma siccome lo sono già da tempo, hanno iniziato a mescolarsi tra loro.

Strategia razionale: costruirsi un orecchio in grado di apprezzare il meglio di ogni genere e le zuppe confezionate con quegli ingredienti.