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venerdì 29 luglio 2016

What Is the Difference Between Knowledge and Understanding? Michael Strevens

Notebook per
What Is the Difference Between Knowledge and Understanding?
Michael Strevens
Citation (APA): Strevens, M. (2014). What Is the Difference Between Knowledge and Understanding? [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Nota - Posizione 2
il pc che gioca a jeopatdy il cervello: lista e associa simbolicamente il pc: compie associazioni statistiche le associazioni statistiche non consentono di costruire il concetto di realtà... quindi di comprendere la realtà di un fatto o di un xsonaggio il pc non sa cosa rende corretta la sua risposta i fisici sanno cosa sia una superposizione ma difficilmente comprendono il concetto la comprensione è sempre un fenomeno interiore al limite segnalato da confidenza ed esperienza x il pc l associazione statistica è fonte del vero x noi è un prodotto collatrrale che segnala il vero alcuni fiosofi ritengono che anche la comprensione abbia base statistica solo che tutto avviene a livello neuronale
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
What Is the Difference Between Knowledge and Understanding? By Michael Strevens
Evidenzia (giallo) - Posizione 6
When Watson, a computer, appeared on Jeopardy, its answers illustrated the difference between knowledge and understanding.
Nota - Posizione 7
PC E MENTE
Evidenzia (giallo) - Posizione 8
Everyone knows something. Some people know a lot. But no human being knows as much, apparently, as Watson
Nota - Posizione 9
WATSON CONOSCE
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
Surely it knows that James Cagney was an actor, not a “real-life” gangster?
Evidenzia (giallo) - Posizione 18
Whereas we summon up a list of gangsters or U.S. cities and then ask ourselves whether they meet the other criteria explicitly imposed or implicitly suggested by the clue, Watson consults a sophisticated table of statistical associations between words,
Nota - Posizione 19
LISTA
Evidenzia (giallo) - Posizione 25
How could a table of statistical associations comprehend the difference between fact and fiction,
Nota - Posizione 25
VERO E FINTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 29
grasp on the facts
Evidenzia (giallo) - Posizione 31
There are two kinds: understanding language and understanding the world. Consider this sentence: Δέδυκε μεν ἀ σελάννα.
Nota - Posizione 32
CAPIRE UNA LINGUA E IL MONDO
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
Watson’s problem is that it does not understand the world.
Nota - Posizione 36
WATSON PROBLEM
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
I put that question aside.) It gives answers, but it has no grasp of what makes its answers correct.
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
Perhaps you know that Bach wrote fugues, but you don’t understand what a fugue is— the more so , perhaps , if you are tone deaf.
Nota - Posizione 39
SORDO CHE ASCOLTA BACH
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
superposition
Evidenzia (giallo) - Posizione 55
A different test for understanding investigates abilities rather than internal imagery,
Nota - Posizione 56
IMMAGINAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 59
Imagine a more versatile version of Watson, proficient in answering questions generally,
Nota - Posizione 60
WATSON PERFETTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 64
its expertise is parasitic:
Evidenzia (giallo) - Posizione 67
connections.
Evidenzia (giallo) - Posizione 69
You grasp why
Nota - Posizione 69
PERCHÈ
Evidenzia (giallo) - Posizione 70
For you the statistics are a byproduct of what really matters,
Nota - Posizione 70
STATISTICHE
Evidenzia (giallo) - Posizione 71
Watson lives in a world where there are no such relations: all it sees are statistics.
Evidenzia (giallo) - Posizione 76
Many scientists believe that, at bottom, our thought is implemented in neural networks that make statistical associations.
Nota - Posizione 76
COSCIENZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 84
underlying structures
Evidenzia (giallo) - Posizione 85
direct experience of the subject
Evidenzia (giallo) - Posizione 87
skeptical views,
Evidenzia (giallo) - Posizione 91
consciousness?
Evidenzia (giallo) - Posizione 92
other people

sabato 25 settembre 2010

Coscienze mal ridotte

IPOTESI 1. Sappiamo con certezza che la felicità di un soggetto è correlata con l' attività di una parte (P) del suo cervello.

IPOTESI 2. Possediamo uno strumento in grado di fotografare e misurare P. Chiamiamo questo strumento "Feliciometro" (F).

IPOTESI 3. Aldo ha il frigo pieno di coche, eppure lui preilige il chinotto, lo conferma F: quando Aldo beve un chinotto, F segna 1000; se invece si scola una coca, F segna 300.

IPOTESI 4. Giacomo è l' opposto di Aldo. Non si sa perchè ma il suo frigo è pieno di chinotti, eppure lui ama le coche molto più dei chinotti. F in merito è chiaro: 1000 per la coca, 300 per il chinotto.

Come puo' un governante aumentare la felicità complessiva della comunità composta da Aldo e Giacomo?

SOLUZIONE 1. Il politico, F alla mano, delibera una legge in cui impone che i chinotti di Giacomo vengano trasferiti nel frigo di Aldo e le coche di Aldo vengano trasferite nel frigo di giacomo.

SOLUZIONE 2. La disponibilità di F è politicamente irrilevante.

CONSIDERAZIONE 1. S1 identifica la coscienza con il cervello mentre S2 non ha bisogno di operazioni tanto azzardate.

CONSIDERAZIONE 2. S2 ha esiti concreti che possono essere simili a quelli di S1 visto che Aldo e Giacomo possono pur sempre scambiarsi le bevante spontaneamente senza intervento politico.

CONSIDERAZIONE 3. F non garantisce mai interventi politici più efficienti di quelli del mercato libero: il politico non sa se Aldo con il suo "300" sia più o meno felice di Giacomo con il suo "1000". La felicità, per quanto misurabile, resta un sentimento interiore e inesprimibile. Per contro S2 spesso puo' essere più efficiente di S1, pensiamo solo al fatto che Aldo (o Giacomo) abbia il frigo vuoto.

mercoledì 16 dicembre 2009

Anima dell' Economia ed Economia dell' Anima

1***

"Quanto costa?"

Domanda banale, solo per il contabile.

Lui crede che un SUV costi 80.000 euro per il semplice fatto che me lo danno se sgancio 80.000 euro. Illuso.

L' economista (che è un filosofo) invece sa che la questione del "costo" implica la questione dell' interiorità più recondita. Parliamo pure di Anima senza timore.

Nella vicenda ci sono implicate almeno due componenti irriducibilmente soggettive:

1. il costo opportunità

2. il costo etco (o psicologico)

2***

Se in mano ho 80.000 euro e l' unico investimento possibile è l' acquisto del SUV, allora il costo di quest' ultimo è per me nullo. L' alternativa al SUV sarebbe un bel fuocherello alimentato dalla carta (moneta).

Magari a me piacciono i fuochi, specie se di carta-moneta. Oppure della moneta mi piace l' odore. Lo trovo confortante.

Per ogni individuo e in ogni istante c' è un panorama di alternative differente e pronto a sparire non appena la scelta è compiuta.

3***

Se avessi a disposizione invece un' infinità di merci di mio gradimento dai prezzi più variegati, e, nonostante tutto, mi decidessi per il SUV, qualcuno potrebbe illudersi di avere in mano il costo reale del SUV.

Sbagliato. La mia spiccata sensibilità ambientale - faccio un esempio - fa salire il costo del SUV: inquinare mi dispiace. Se non mi dispiacesse il costo del SUV sarebbe inferiore.

4***

L' osservatore non ci capisce più niente: i costi etici sono inaccessibili e, una volta che ho speso i miei 80.000 euro, anche le alternative finiscono nel nulla. In altri termini, l' osservatore ha ben poco da osservare.

5***

Tesi: l' Anima è l' unica variabile fondamentale per il calcolo del costo economico.

6***

Il calcolo dei costi è inaccessibile perchè l' Anima delle persone è inaccessibile.

7***

Eppure il calcolo dei costi è fondamentale: sbagliarlo ci rende poveri e infelici. Gli economisti direbbero "inefficienti". Come posso produrre una Scuola, per esempio, se non so neanche quanto costa?!

8***

Dicevamo che l' Osservatore ha ben poco da osservare. Anche questo è sbagliato.

Puo' osservare le scelte dell' individuo. Sono l' unico specchio in cui si riflette l' Anima per affiorare in superficie. Se preferisco A a B, la mia Anima dà un' indicazione di costo.

9***

La scelta è al centro della società libertaria. Nessuna proibizione: diritto di scelta e centralità dell' Anima. La società libertaria è l' unica che s' inchina e rispetta l' Anima.

10***

Chalmers lo ha spiegato: chi non crede all' Anima, crede all' Uomo-zombie. Non ci sono alternative.

L' Uomo-zombie agisce come governato da un software.

11***

Chi concepisce l' uomo come uno zombie non è interessato granchè alla scelta dell' uomo, non percepisce l' utilità sociale di un tale atto; è interessato piuttosto al software che lo governa. Una volta che l' ha ricostruito, conoscerà l' esatto "costo" delle cose e saprà se vale la pena di costruire la Scuola a cui accennavamo.

12***

Lo Stato e i burocrati sono lo strumento su cui puntano gli "zombisti". Abusare dello Stato è una loro prerogativa, anche crederlo necessario rispecchia una sottovalutazione dell' Anima.


13***

Considerare la soggettività dei costi è un buon modo per difendere la Libertà. Credere nell' esistenza di un' Anima insondabile è poi il modo migliore.


14***

Le considerazione di cui sopra seguono una rilettura in treno di "Costo e Scelta" di James Buchanan. E' bello sapere che s' ispirò ai grandi scienziati delle finanze italiani.

martedì 1 dicembre 2009

Chi sei?

Scommetto che non lo sai nemmeno tu così bene.

Forse posso ucciderti senza danno per nessuno e senza rimorsi di coscienza.

Forse non tutti gli omicidi sono uguali.

Ma chi sei veramente, si puo' saperlo?

Decidilo pure con calma e poi me lo spieghi, ma solo dopo aver dato un' occhiata al filmetto.

https://www.youtube.com/watch?v=KfHbsMa_wao



... urge teoria dell' identità!

Sembra proprio che non ci si possa identificare con le proprie funzioni psicologiche. In fondo il gemello le mantiene inalterate senza essere "me".

Ma nemmeno possiamo dire che l' identità risieda nei corpi! In questo caso eludere l' accusa di omicidio sarebbe un gioco da ragazzi: basterebbe creare una copia innocente di noi stessi e autodistruggerci.

Forse parliamo di anima proprio per eludere la doppia impossibilità.

n.b il video è recuperabile qui https://vimeo.com/72696357 john weldon to be




martedì 10 novembre 2009

Coscienza peripatetica.

La coscienza esiste ed è immateriale. Uffa.

***

L' esordio apodittico va supportato con una dimostrazione rigorosa. Facciamo dunque quattro passi.

1 - Provate ad immaginarvi degli zombi. Facile, ciascuno di noi ha visto molti film dove la fanno da protagonisti.

2 - Provate ad esso ad immaginare degli zombi un po' diversi. Non proprio i soliti morti viventi che avanzano rigidi e con lo sguardo fisso nel vuoto, ma degli esseri in tutto simili alle persone normali. Sono zombi particolari ma non poi così differenti da quelli di Romero. Penso di non perdere per strada nessuno chiedendo questo.

3 - Bene, ora una prima conclusione: poichè siete riusciti a concepirli, ne consegue logicamente la possibilità che esistano.

4 - Ma cosa avranno tali esseri di differente rispetto alle persone normali? Semplice, la coscienza. O meglio, chiamo così questo differenziale.

Cio' definisce con precisione cosa sia la coscienza e perchè non possa essere descritta in termini fisicalisti.

Fine.

***

La dimostrazione è stata gentilmente offerta dal filosofo della mente australiano David Chalmers