Visualizzazione post con etichetta capitalismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta capitalismo. Mostra tutti i post

lunedì 4 gennaio 2016

Enlightenment 2.0. di Joseph Heath - terzi Tabarrock

Enlightenment 2.0. di Joseph Heath - terzi Tabarrock
  • Reason has come under attack in the past century from both the left—who deride it as phallocentric and imperialist—and from the right, who deride it as being for pointy-headed nerds who pale beside gutsy “deciders.” At the same time, psychologists such as Dan Ariely and Jonathan Haidt tell us that we aren’t very rational anyway, we are predictably irrational and a slave to our passions, while writers like David Brooks and Malcolm Gladwell valorize intuition and the power of the unconscious. The problem with all this, as Heath writes, is that: the world that we live in today is both unnatural and highly unintuitive
  • Enlightenment 2.0 is split into three parts. In Part One, Heath contrasts the heuristics and biases of the intuitive mind with the reasoning mind. Much of this material will be familiar from books such as Daniel Kahneman’s
  • Part Two, Heath argues that reason faces attack not only from ideological opponents but also from commercial. Heath gives us an interesting analysis of the classic underground movie, Idiocracy
  • Nevertheless, by focusing on advertising, Heath sees only one facet of the relationship between markets and rationality. Markets may want and sometimes even generate irrational consumers but markets also want and sometimes even generate rational producers.  Work is where rationality is most evident in our lives and, by and large, markets reward education, IQ and reasoning ability
  • I share Heath’s concern but think it important to emphasize that on balance, capitalism and its demand for efficiency, productivity and growth is one of our strongest defenses against the irrational.
  • Heath also thinks that, on balance, reason supports the left, which is one motivating factor in his attack on conservatism and the irrationality of appeals to religion and intuition. Thus it’s a problem for Heath that the most prominent exponent of both reason and capitalism in the twentieth century was novelist and philosopher Ayn Rand.
  • It’s also worth noting that of the three political groupings in America today—conservatives, liberals and libertarians—it’s the libertarians who are the most rational
  • Heath is also too sanguine about the role of politics. Irrationality in politics is more severe than in markets because of two problems, rational ignorance and rational irrationality.
  • If the tools of propaganda are the same in markets and politics, why are the results so different? Expanding waistlines in the former, and death and destruction in the latter? Most importantly, firms may try to trick us by appeal to the bugs and heuristics of our unreasoning mind but politics has access to the ultimate override of reason, force
  • Part Three, Heath turns towards solutions. It’s the most disappointing section of the book because Heath offers only minor proposals. If Heath’s proposals are the best we can do, then we may really be in trouble. 
  • In markets, Heath offers as his paradigmatic example of a solution….New York City’s ban on selling soda in cups larger than 16 ounces.
  • Occorrono soluzioni più radicali. Partisan bias greatly diminishes when voters are told that they will be paid if they answer correctly. Betting is a more reliable guarantor of objectivity than voting. Or, as I once wrote, “A bet is a tax on bullshit.
  • Heath’s conservatism leads him to think that people can’t become more rational than they are now. But if we look around the world today we see people being burned alive for their beliefs.
continua

venerdì 8 ottobre 2010

Super Mario

Mario Vargas Llosa ha vinto il Nobel per la letteratura. Lo scrittore peruviano coltiva una passione politica mai sopita, spesso esterna sui media di tutto il mondo. Si è persino presentato alle elezioni.

La cosa, considerato anche il fresco Nobel, potrebbe far tremar le vene ai polsi di molti, invece:

"... difendo il capitalismo come sistema più efficiente e corretto rispetto al socialismo, come il modo migliore per salvaguardare la libertà delle persone. Vedo nella libera impresa il traino dello sviluppo, vedo nella "cultura del successo" un buon antidoto contro la "cultura del risentimento" e contro lo Stato invadente tanto caro ai pensatori che più combatto: marxisti e conservatori..."

Qualcuno puo' pensare che ne esca malconcia la teoria per cui il grande artista è sempre in affanno quando chiamato a farsi un quadro della società che lo accoglie.

Ma forse non è così, in fondo l' unico romanzo che ho preso in mano del buon Mario l' ho poi abbandonato in preda alla noia. Dopodichè tra noi non c' è stato più niente.

P.S. mi sia qui consentito ricordare, accanto a Super Mario, suo figlio Alvaro, una delle menti più brillanti del disgraziato continente latinoamericano.

venerdì 11 luglio 2008

Capitalismo dimezzato

Sembra che alla Clinica Santa Rita di Milano non tutte le operazioni chirurgiche effettuate fossero indispensabili. Venivano però giustificate dal tentativo di intascare rimborsi facili.

Un Ospedale pubblico non incorrerà mai in simili comportamenti, per lui non esistono incentivi alla produttività. E' una lacuna fonte di tanti guai, ma in questo caso è una garanzia.

Possiamo ben dire che il "modello lombardo" sia ora sotto accusa e, poichè siamo in Italia, ad essere sotto accusa è il sistema capitalistico in genere.

Certo, un' accusa credibile non puo' fondarsi interamente su un caso o su pochi casi, occorrerebbero numeri più rappresentativi per il momento sconosciuti. La cosa che tranquillizza è il fittissmo andirivieni creato dal turismo medico che interessa la Lombardia. Chissà che ora non cessi di botto, bisogna pur essere coerenti.

Nelle mentalità conservatrici la presenza di un inconveniente viene subito sfruttata per reclamare il ripristino del vecchio. Sarebbe molto meglio sfruttarla per una messa a punto dell' esistente.

Togliere incentivi alla produzione di servizi medici non è un migioramento poichè saremmo da capo a dodici con i guai di prima che conosciamo bene.

L' incentivo produttivo è importante ma sono importanti anche i controlli. Nel caso della Santa Rita la "produzione" è colpevole di aver barato, ma anche i controlli sono colpevoli di inefficienza.

Certo che una buona riuscita delle soluzioni d' impronta capitalistica richiede anche una mentalità adeguata e partecipe, anche la cultura reclama la sua importanza. E da noi l' amore per le libertà economiche è piuttosto fievole.

Nel mondo, il sistema capitalistico ha sbaragliato i suoi concorrenti per l' efficienza che era in grado di mettere sul piatto.

Per i critici torna comodo dare molta enfasi all' efficienza produttiva, meno all' efficienza sui controlli. Si crea così un' immagine dimezzata del capitalismo che è molto comodo criticare.

Eppure c' è anche un' efficienza dei controlli, anche i controlli sono un' attività a tutti gli effetti: in un mercato senza fallimenti si crea un conflitto d' interessi e ciascuno controlla il proprio vicino. L' efficienza è garantita da una buona struttura degli incentivi.

Come una "produzione" sottratta alla mano pubblica guadagna in efficienza, così pure vale per l' attività di "controllo".

Il turpe caso del Santa Rita conferma: la produzione (privata) era efficiente (troppo), i controlli (pubblici) no. Una doppia inefficienza non ci fa fare rassicuranti passi in avanti.

Il conflitto d' interessi che consente un reciproco controllo non si realizzava per il semplice fatto che una delle parti era il pubblico e il pubblico, per definizione, ha interessi deboli da mettere "in conflitto".

Se a pagare la clinica fosse stata un' assicurazione privata forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse il Brega Massone non l' avrebbe turlupinata tanto facilmente (anche se abbiamo appena visto come molti proletari abbiano buggerato le grandi banche americane in tema di mutui).

Insomma, bisognerebbe incentivare anche i controlli oltre che la produzione.

Come? privatizzandoli e offrendo delle taglie. Magari le associazioni dei consumatori potrebbero rivestire un ruolo che vada finalmente al di là della vuota chiacchera o della denuncia esplosiva che non esplode mai.

Da noi le "taglie" non vanno troppo di moda per il fatto paradossale ma non banale che sono fin "troppo efficienti".

Chi si impaurisce di questa efficienza dovrebbe poi trattenere le urla scandalizzate di fronte ai casi del Santa Rita.

Attenzione, un buon "conflitto d' interessi" offre controlli efficienti, ma non sono tutte rose e fiori: il prezzo della sanità sale. Se i rischi per le cliniche si alzano si alzeranno anche i prezzi, è naturale. In parte verranno pagati anche dall' utenza.

Precisazione: si alzeranno i prezzi ma non i costi. Molto semplicemente conosceremo il prezzo reale del servizio di cui godiamo. Se consideriamo come i prezzi finti siano sempre fonte di guai dovremmo essere contenti.

mercoledì 4 giugno 2008

Ragioni esoteriche e ragioni essoteriche

Ci sono almeno un paio di ragioni per cui una società organizzata intorno ad istituzioni di mercato abbia buone possibilità di evolvere e raggiungere uno status invidiabile di prosperità

Solo della prima di queste ragioni è lecito parlare con un certo orgoglio, quindi sparo subito tutte le mie cartucce.

Una società informata ai principi borghesi fornisce i "giusti" incentivi affinchè si operi alacremente al servizio del prossimo.

Sebbene in essa la fortuna resti elemento ineliminabile, il merito e il talento vengono spesso premiati quando non esaltati.

Cio' fa sì che merito e talento fioriscano e diano slancio alla costruzione di un bene comune.

Quando parlo di "giusti incentivi" mi riferisco ad incentivi corretti per un soggetto dotato di una natura che non puo' escludere un certo egoismo. Siamo dunque distanti da deleterie farneticazioni utopistiche.

Ma veniamo alle note dolenti.

La seconada ragione è infatti piuttosto infamante e da almeno un secolo ad essa non si puo' più nemmeno accennare. Parlo del darwnismo sociale, un processo che si coniuga bene con le strutture del capitalismo.

Come avviene questo connubio? Semplice: le istituzioni capitalistiche e il successo economico creano disparità di dotazioni tra i componenti della società. Cio' fa sì che nella "lotta per la sopravvivenza" esistano individui più attrezzati di altri e destinati a prevalere.

Se così è, nel tempo, la selezione formerà gruppi sociali sempre più idonei al fine di perseguire ricchezza e sviluppo. Le generazioni successive saranno spurgate della parte più "difettosa" del corpo sociale, della parte più aliena dal successo economico, della parte meno adatta a produrre ricchezza.

Oggi questo non è più vero in quanto la nostra sensibilità non ci consente di accettare questi processi un tempo abituali ed esemplificabili in molte forme.

Esempio, tanto per capirsi: su cinque concepimenti il ricco aveva tre nascite e mezzo, il povero neanche due. Evidentemente cio' era implicato alla disparità nelle dotazioni sanitarie e nell' alimentazione. E' evidente che imponendo una "sanità universale" il processo darwiniano venga smorzato: tutti avranno 2 nascite e mezzo.
Il campione nonchè propalatore del darwinismo sociale fu Herbert Spencer. Con i suoi ululati fece di tutto per farsi notare in Europa ma il suo acre messaggio non riuscì a varcare le alpi: la barriera della nascente cultura idealistica si dimostrò invalicabile. Bobbio, nella sua storia della cultura italiana, vede nella neutralizzazione di queste spiacevolezze l' inizio dei rapporti difficile che da lì in poi il nostro paese instaurò con la cultura di stampo scientifico.

Il ruolo che il darwinismo sociale ha giocato nel creare le strabilianti condizioni dell' umanità contemporanea è sottaciuto per pudore ma secondo Gregory Clark è stato di gran lunga superiore rispetto al ruolo delle "giuste istituzioni". Queste ultime hanno cominciato a far sentire il loro influsso solo negli ultimi due secoli e hanno potuto farlo grazie al fatto di agire nei confronti di un' umanità "selezionata".

Il darwinismo sociale opera ovunque ma è particolarmente efficiente nelle società con un germe istituzionale capitalista.

Guardando alla storia dell' uomo questo germe è sviluppato più nelle società agricole rispetto a quelle dei cacciatori e raccoglitori. In particolare dalle società agricole europee e asiatiche. Contano poi anche una serie di fattori legati ai costumi e alle contingenze. Ma qui le cose si complicano e bisogna cedere la parola all' esperto. A GM, per esempio.

Il lavoro di GM, con la mole e la passione dirompente di chi scrive "il libro della vita", si prodiga per sostenere che il darwinismo sociale si è fatto sentire in Europa molto più che altrove. E proprio a cio' l' Europa deve le fortune che l' hanno condotta a conquistare il mondo fino all' imposizione ovunque del suo modello democratico e liberale.