giovedì 20 giugno 2013

Tre motivi per non tassare i ricchi

Un motivo per non tassare i ricchi: tassare i gusti è di cattivo gusto.

Sì, essere ricchi è anche una libera scelta. Esempio. Molti professori di economia avrebbero potuto dedicarsi a professioni più lucrose (consulenti d’ azienda, avvocati d’ affari, sviluppatori software, speculazione finanziaria…). Scegliere di sacrificare qualcosa in nome della propria libertà intellettuale rientra tra le prerogative personali e tutte le scelte personali meritano pari rispetto e pari trattamento fiscale.

http://www.nber.org/papers/w17784
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mercoledì 19 giugno 2013

La fetta del lavoro

The Great K-L Substitution | askblog:

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The story is that computers and computer-driven machines are getting cheaper, leading businesses to substitute capital for labor, causing labor’s share of income to fall.
To me, this, along with factor price equalization, is the most intuitively plausible account for trends in the distribution of income over the past twenty years.

Festa asilo


Beware of sadness from broncobilly on Vimeo.

La droga perfetta

Infinite jest: Amazon.it: David F. Wallace, E. Nesi, A. Villoresi, G. Giua: Libri:

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Come cambierà il mondo quando sarà sintetizzata la droga perfetta? Ovvero la droga che 1) ti fa star bene, 2) costa poco e 3) non dà inconvenienti.

Ora sì che il concetto di "decrescita felice" assume un senso e vale la pena di essere pensato.

  • Riccardo Mariani Ora sì che il concetto di "decrescita felice" assume un senso e vale la pena di essere pensato!
  • Jack Lupowitz Ho visto solo ieri sera, per il cineclub del lunedì, Trainspotting. Inizia con uno: "Ho scelto di non scegliere la vita". (E prosegue: "Cosa c'è di meglio dell'eroina?")
  • Riccardo Mariani Parlando di eroina, a quella domanda possiamo rispondere col ditino alzato. Ma quando si parlerà dell’ infinite Jest (la droga perfetta)?

    L’ IJ farà concorrenza a tutte le merci contemporaneamente: il PIL collasserà e la qualità della vita migliorerà. 

    Noi oggi non riusciamo nemmeno a pensare che le due cose possano andare insieme e probabilmente i produttori delle altre merci (ovvero tutto il sistema produttivo) ci diranno che stiamo vivendo un dramma e un impoverimento.

    Con internet (che è prevalentemente un bene di consumo), qualcosa del genere è già successo, va sotto il nome di “great stagnation” ed è giudicato in modo molto differente, qui un giudizio positivo: http://econlog.econlib.org/archives/2011/02/existence_enhan.html


    econlog.econlib.org
    Another area that we ought to consider is the environment. My guess is that over...Visualizza altro
  • Riccardo Mariani Resoconti analitici, forse un po’ troppo. Mmmm, decisamente troppo, forse c’ è qualcosa che non va:

    “… gli altri ragazzi sono rispettivamente seduto, in piedi, in piedi, seduto e fuori dalla mia periferica visiva… il 62,5% delle facce nella stanza è r
    ivolto verso di me”

    Propensione a distrarsi:

    “… sembra avere più sopracciglia del normale…”

    Proprio il prototipo del maestro di Tennis…

    … i cui denti splendono contro la violenta scottatura del viso…

    Autocontrollo problematico:

    … cerco di mettere insieme quello che da fuori dovrebbe essere visto come un sorriso… e mi raddrizzo il cinturino dell’ orologio già dritto di suo…

    Sorpresa!:

    … le sopracciglia si fanno circonflesse…

    Disgusto:

    … mi fissa con uno sguardo orribilmente mite…

    Non sapevo si chiamasse così:

    … guardo con attenzione il nodo kekuliano della sua cravatta…

    Il grassone americano:

    … con quella vocina assurdamente stridula considerato il faccione da cui sortisce…
  • Jack Lupowitz (SBAGLIATO POST... Infinite Jest, immagino)
  • Riccardo Mariani Sì. Una doppia maledizione grava sul protagonista: 1. non riesce a farsi capire da nessuno e 2. non riesce a smettere di parlare.

    Di sicuro la “fuori” non succede quello che lui ci racconta.

    ***


    Nel pallone:

    … uso una grande energia per rimanere completamente silenzioso, vuoto, sulla sedia, gli occhi due grandi zeri pallidi…

    Esperienza ben nota a noi pendolari:

    … mi lascio scivolare nella sedia ancora calda del tepore del sedere di T.C….

    A quattr’ occhi:

    … riesco a vedere i suoi tic oculari e le reti di capillari che attraversano le borse sotto gli occhi, sento bene l’ odore dell’ ammorbidente della giacchetta e di una mentina per l’ alito ormai inacidita…

    Attesa:

    … seduti con i gomiti sulle ginocchia nella posizione defecatoria tipica degli atleti che si riposano…

    Trucchi:

    … puoi leggere libri o limitarti a logorarne le costole…

    Non si possono non amare i bagni degli uomini:

    … l’ odore di limone delle pasticche deodoranti nei lunghi pisciatoi di porcellana… le file di sottili lavandini sorretti da tubature a vista dalle forme vagamente alfabetiche… il freddo marmo di piastrelle dal disegno a mosaico che sembra quasi islamico…

    Arizona:

    … quaggiù la gente non fa che muoversi in branchi da un posto con l’ aria condizionata all’ altro…

    Contesto:

    … mentre lassù un caccia supersonico troppo distante per essere sentito affetta il cielo da nord a sud…
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 Ieri leggevo la descrizione che DFW (Infinite Jest) dà del cocainomane che attende in casa l’ arrivo dello spacciatore con le dosi. Sono meticolosamente descritte le evoluzioni di un insetto che entra ed esce da un buchetto dei tubi degli infissi: ora sporge un antenna tremolante, ora una zampetta vibrante, ora fa tre giri dentro e fuori a rotta di collo... Il tutto sotto l’ occhio vigile dell’ “addicted” (quando non guarda l’ orologio). Uno potrebbe dire: che accuratezza in queste descrizioni! Ma la grandezza di DFW non sta affatto nell’ accuratezza osservata (un manuale scientifico descrive molto più accuratamente l’ insetto in questione) sta nel far aleggiare un vago legame tra le contorsioni dell’ animale e le contorsioni che avvengono nella testa del drogato in spasmodica attesa che vuol darsi un tono. Si tratta di realtà talmente vaghe che potrei anche sbagliarmi nell’ indicarne l’ esistenza, in ogni caso si tratta di un’ operazione “artisticamente” riuscita.
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CONTINUA QUI: https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/10201571762643068

Tempesta perfetta

L’ obesità è un problema, purtroppo è anche un problema per lo pù insolubile. La gente smette di fumare, smette di bere, smette di drogarsi ma non riesce a dimagrire. Dimagrire stabilmente è praticamente impossibile. Perché?

Lo chiamano il paradosso di Oprah (da Oprah Winfrey): la forza di volontà è tutto se non vuoi più bere, fumare, drogarti ma se vuoi dimagrire allora la volontà non conta granché. Oprah, che è persona estremamente volitiva, lo ha scoperto sulla sua pelle rimanendo coinvolta nella cosiddetta “tempesta perfetta”.

Il fatto è che per smettere di mangiare occorre una grande forza di volontà, per sviluppare una grande forza di volontà occorre mangiare a sazietà.
http://www.youtube.com/watch?v=OMINLSySZP4