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mercoledì 30 agosto 2017

Per un nuovo colonialismo

onclusione
Note:CONC@@@@@@@@@

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non poteva non sbriciolarsi non appena l’economia britannica fosse crollata sotto il peso di due guerre mondiali. La grande creditrice divenne una debitrice.
Note:LA SORTE SEGNATA DELL IMPERO

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E quanto allo slancio missionario che aveva inviato migliaia di giovani, uomini e donne, in tutto il mondo a predicare il cristianesimo e il vangelo della pulizia, anche questo si era indebolito, come si era indebolita la pratica religiosa.
Note:INDEBOLITO LO SLANCIO MISSIONARIO

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Senza la diffusione del dominio inglese in tutto il mondo, è difficile credere che le strutture del capitalismo liberale sarebbero entrate a far parte con tale successo di tante diverse realtà economiche.
Note:IL CAPITALISMO

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Gli imperi che adottarono modelli alternativi – il russo e il cinese – imposero una incalcolabile sofferenza ai popoli assoggettati.
Note:L ALTERNATIVA

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Senza l’influenza del dominio coloniale britannico, è difficile credere che le istituzioni della democrazia parlamentare sarebbero state adottate
Note:DEMOCRAZIA

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L’India, la più vasta democrazia mondiale, deve al dominio inglese più di quanto sia di moda riconoscere. Le sue scuole migliori, le università, la burocrazia, l’esercito, la stampa e il sistema parlamentare si basano su modelli inglesi
Note:INDIA

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Oggi 350 milioni di persone parlano inglese come loro prima lingua e circa 450 milioni la conoscono come seconda lingua.
Note:L ESPORTAZIONE PIÙ IMPORTANTE... LA LINGUA

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nessuno oserebbe affermare che il corso dell’Impero britannico sia stato senza colpe.
Note:SCHIAVISMO PULIZIA ETNICA...

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l’Impero è stato indubbiamente un pioniere del libero commercio, della libera circolazione dei capitali, e, con l’abolizione della schiavitù, del lavoro libero.
Note:ASPETTO POSITIVO

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una rete globale di moderne comunicazioni.
Note:cccccc

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Ha diffuso e imposto la forza della legge
Note:cccccc

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ha mantenuto una pace globale ineguagliata
Note:PACE

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le alternative al dominio inglese rappresentate dalle potenze tedesca e giapponese erano chiaramente peggiori. E senza l’Impero, non è pensabile che la Gran Bretagna sarebbe riuscita ad affrontarli con successo.
Note:GIAPPONE E GERMANIA

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politiche fortemente protezionistiche attuate dagli Stati Uniti e dall’India dopo aver ottenuto l’indipendenza,
Note:CONTROPROVA

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Nessuno si è ancora avventurato a calcolare quale possa essere stato il vantaggio complessivo per l’economia mondiale; ma che si sia trattato di un vantaggio economico e non di un costo sembra innegabile,
Note:IL LIBERO COMMERCIO IMPOSTO

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Né ci sarebbe stata tanta mobilità internazionale di forza lavoro
Note:LIBERA MIGRAZIONE

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Consideriamo anche il ruolo dell’Impero britannico nel facilitare l’esportazione di capitale nel mondo meno sviluppato.
Note:MOBILITÀ CAPITALE

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Nel 1996 soltanto il 28% degli investimenti diretti all’estero sono andati a paesi in via di sviluppo, mentre nel 1913 la percentuale era del 63.
Note:cccccccccc

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Investire in economie di questo tipo è rischioso: sono di gran lunga le più esposte a crisi economiche, sociali e politiche.
Note:cccccccc

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Per tutte queste ragioni, l’idea che l’imperialismo britannico tendesse a impoverire i paesi colonizzati sembra intrinsecamente discutibile.
Note:CONCLUSIONI

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Oggi, per esempio, il PIL pro capite in Gran Bretagna è circa ventotto volte quello dello Zambia:
Note:GB ZAMBIA

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alla fine del periodo coloniale, la differenza tra il reddito britannico e quello dello Zambia era di molto inferiore. Nel 1955 il PIL pro capite britannico era soltanto sette volte superiore a quello dello Zambia.
Note:ccccccc

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ci sono buone prove che l’imposizione di istituzioni di stile britannico abbia in genere migliorato le prospettive economiche di un paese,
Note:IMPOSIZIONE ISTITUZIONALE

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Dove gli inglesi, come gli spagnoli, conquistavano civiltà già molto sviluppate, urbanizzate, gli effetti della colonizzazione erano più frequentemente negativi, perché i colonizzatori erano tentati di abbandonarsi al saccheggio piuttosto che stabilire le loro istituzioni.
Note:CIVILTÀ AVANZATE PREESISTENTI

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Spiega anche come la Gran Bretagna sia riuscita a battere la sua rivale iberica: proprio perché, come ultima arrivata nella corsa all’impero, dovette accontentarsi di colonizzare le poco promettenti distese della Virginia e della Nuova Inghilterra, e non le città ricche di potenziale bottino del Messico e del Perú.
Note:GB E SPAGNA

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Un recente esame di quarantanove paesi ha concluso che «nei paesi dove vige la “common law” inglese gli investitori hanno la maggior protezione legale, mentre questa scende al minimo nei paesi in cui vige il codice civile francese»,
Note:IL LASCITO DELLA COMMON LAW

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elenco di misure che dovrebbe adottare un governo «ideale»
Note:ELENCO LANDES

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proprietà privata,
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libertà personale
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obbligazioni contrattuali
Yellow highlight | Location: 5,965
governo stabile
Yellow highlight | Location: 5,966
governo onesto
Yellow highlight | Location: 5,967
governo moderato,
Yellow highlight | Location: 5,968
corrispondenza, in diversi punti, a ciò che, nel diciannovesimo e ventesimo secolo, i funzionari britannici dell’India e delle colonie pensavano di fare.
Note:CORRISPONDENZA... CON PROBLEMI SUI PUNTI 2 E 5 (DEMOCRAZIA RINVIATA SINE DIE)

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Secondo studiosi di scienze politiche come Seymour Martin Lipset, i paesi che erano stati colonie britanniche avevano una possibilità notevolmente maggiore di raggiungere dopo l’indipendenza una democratizzazione durevole rispetto ai paesi dominati da altre potenze.
Note:LIPSET

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in un campione di cinquantatré paesi ex colonie britanniche, quasi la metà (ventisei) erano ancora democrazie nel 1993.
Note:FATTO

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il dominio inglese, soprattutto dove era «indiretto», incoraggiava la formazione di una élite;
Note:ÉLITE

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ha certamente promosso una crescita economica, ma i frutti di tale crescita sono stati distribuiti in modo molto ineguale.
Note:LA GLOBALIZZAZIONE MODERNA

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problemi di conflitti intestini e instabilità politica, che hanno avuto un ruolo molto importante nell’impoverimento dei paesi più poveri del globo.
Note:FRAMMENTAZIONE POLITICA INDOTTA DALLA GLOBALIZZAZION

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Nel 1946 c’erano 74 paesi indipendenti; nel 1950, 89. Nel 1995 il numero era arrivato a 192,
Note:STATI

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I piccoli paesi si formano spesso in seguito a guerre civili all’interno di una precedente realtà multietnica: la forma più comune di conflitto dal 1945.
Note:PICCOLO NON SEMPRE È BELLO

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troppo piccoli per giustificare tutti gli attributi della condizione di Stato dei quali insistono a fregiarsi: posti di frontiera, burocrazie, eccetera.
Note:cccccccc

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sebbene rimanga la più attraente tra le culture mondiali, il liberalismo economico e politico anglofono deve sempre affrontare, dall’epoca della rivoluzione iraniana, una seria minaccia da parte del fondamentalismo islamico. Nell’assenza di un impero formale, è lecito chiedersi fino a che punto la disseminazione della «civiltà» occidentale – vale a dire di quell’insieme protestante-deista-cattolico-ebraico che emana dall’America moderna – possa venir affidata senza rischi ai signori Disney e McDonald. Queste tendenze offrono la spiegazione migliore al fatto che la storia non sia «finita» con il crollo dell’Impero sovietico
Note:FONDAMENTALISMO... LA STORIA NON È FINITA

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Un nuovo imperialismo?
Note:ttttttt

Yellow highlight | Location: 6,022
Gli esempi del Kosovo e della Sierra Leone andavano chiaramente intesi come modelli di quello che si poteva ottenere con l’intervento; il caso del Ruanda come il triste esempio delle conseguenze di un non intervento.
Note:BLAIR E IL NUOVO INTERVENTISMO

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Interventi abituali per rovesciare governi considerati «cattivi»; assistenza economica in cambio di un «buon» governo e di «sistemi commerciali, legali e finanziari corretti»;
Note:L IMPERO SOGNATO DA BLAIR

Yellow highlight | Location: 6,048
Proprio come nel 1999 l’aviazione statunitense bombardò la Serbia in nome dei «diritti umani», così la marina britannica negli anni Quaranta dell’Ottocento compiva raid sulla costa dell’Africa occidentale e addirittura minacciava guerra al Brasile come parte della campagna per porre fine al commercio degli schiavi.
Note:PARALLELISMI

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Se gli Stati canaglia «premoderni» diventavano «troppo pericolosi perché gli Stati costituiti potessero tollerarli» ha scritto, era «possibile immaginare un imperialismo di natura difensiva», poiché «il modo più logico di affrontare il caos e quello più spesso usato in passato era la colonizzazione».
Note:NEOCOLONIZZAZIONE

Yellow highlight | Location: 6,062
«un imperialismo di nuovo genere, un imperialismo accettabile per un mondo di diritti umani e di valori cosmopoliti
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 6,064
estrapolata dal già esistente «imperialismo volontario dell’economia globale», vale a dire il potere del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale,
Note:LA NUOVA MODALITÀ IMPERIALISTA

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La realtà è che né la comunità internazionale (Blair) né l’Unione europea (Cooper) sono nella posizione di poter svolgere il ruolo di un nuovo Impero britannico. Per la semplice ragione che né l’una né l’altra hanno le risorse fiscali e militari per farlo.
Note:IDEA VELLEITARIA

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Il fardello dell’uomo bianco
Note:ttttttt

Yellow highlight | Location: 6,083
La lezione più ovvia è che l’economia di maggior successo nel mondo – quale era la Gran Bretagna per gran parte del diciottesimo e diciannovesimo secolo – può fare molto per imporre i valori che preferisce a società tecnologicamente meno avanzate.
Note:UNA LEZIONE DELLA GB AGLI USA DI OGGI

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in teoria, mercati internazionali aperti sarebbero stati preferibili all’imperialismo, ma in pratica il libero commercio globale non si verificava e non si verifica spontaneamente.
Note:IL LIBERO MERCATO SPONTANEO È UTOPICO... BISOGNA IMPORLO

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Nel 1913 la quota britannica della produzione mondiale era l’8%: la cifra equivalente per gli Stati Uniti nel 1998 era il 22%.
Note:GLI USA SONO PIÙ RICCHI IN PROPORZIONE

Yellow highlight | Location: 6,096
L’ipotesi, in altre parole, è un passo nella direzione della globalizzazione politica, in cui gli Stati Uniti passino da impero informale a impero formale,
Note:USA: DA IMPERO INFORMALE A IMPERO FORMALE

Yellow highlight | Location: 6,099
Abbiamo visto che il suo impero iniziò con una rete di basi costiere e di sfere informali di influenza, come l’«impero» americano del dopo-1945. Ma minacce, reali e percepite, ai loro interessi commerciali spinsero costantemente gli inglesi alla tentazione di passare da un imperialismo informale a uno formale.
Note:COME INIZIA UN IMPERO

Yellow highlight | Location: 6,103
Nessuno potrebbe negare l’estensione dell’impero americano informale
Note:cccccccc

Yellow highlight | Location: 6,111
il potere imperiale britannico si basava sulla massiccia esportazione di capitali e di individui. Ma dal 1972 l’America tende a importare capitali
Note:UNA DIFFERENZA CHIAVE

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gli Stati Uniti – nati non da una guerra contro la schiavitù, come sembra suggerire Blair nel suo discorso, ma da una guerra contro l’Impero britannico – saranno sempre riluttanti a governare altri popoli.
Note:ALTRA DIFFERENZA: MENTALITÁ ANTI IMPERIALISTA

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gli Stati Uniti si sono – lo ammettano o no – assunti una sorta di fardello globale, come insisteva Kipling. Sono convinti di avere la responsabilità non soltanto di fare la guerra al terrorismo e agli Stati canaglia, ma anche di diffondere oltremare i vantaggi del capitalismo e della democrazia.
Note:IL FARDELLO USA

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l’Impero britannico, l’impero americano agisce sempre nel nome della libertà, anche quando a dominare è palesemente il suo interesse nazionale.
Note:EGOISMO E BENESSERE GLOBALE

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Ma è un impero privo dello slancio di esportare il proprio capitale, la propria gente e la propria cultura in quelle zone arretrate che ne hanno più urgente bisogno e che, se trascurate, costituiranno la maggiore minaccia alla sua sicurezza. È, in breve, un impero che non osa chiamarsi tale.
IL FRENO

giovedì 29 giugno 2017

Un mondo inglese

Impero: Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno (Italian Edition) di Niall Ferguson
***
Il problema: democrazia e mercato. L’ impero inglese ha forgiato il mondo moderno, questo è un dato di fatto. E’ stato un male o un bene?
***
… Il colonialismo ha portato al razzismo, alla discriminazione razziale, alla xenofobia e all’intolleranza, e … gli africani, i popoli di discendenza africana, i popoli di discendenza asiatica e i popoli indigeni sono stati vittime del colonialismo e sono tuttora vittime delle sue conseguenze. Dichiarazione di Durban della Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza (2001)
Note:TESI DI DURBAN
C’era una volta un impero che governava all’incirca un quarto della popolazione mondiale, si estendeva su un’area più o meno corrispondente a un quarto della superficie terrestre e dominava quasi tutti gli oceani. L’Impero britannico era, senza eccezioni, il più vasto impero mai esistito.
Note:DIMENSIONI DELL’IMPRESA
Come un arcipelago di isole piovose al largo della costa nordoccidentale dell’Europa sia giunto a dominare il mondo è uno degli interrogativi cruciali della storia,
Note:PERCHÈ LA GB?
Il secondo problema, probabilmente il più difficile da risolvere, è se l’Impero sia stato una cosa buona o cattiva. Ai nostri giorni la risposta più accreditata è che, in complesso, si sia trattato di qualcosa di negativo.
Note:UN BENE UN MALE?
Probabilmente il motivo principale di questa cattiva reputazione dell’Impero è legato al suo coinvolgimento nel commercio degli schiavi e nello schiavismo.
Note:SCHIAVISMO
Nel maggio 2002 il direttore di Demos, il think-tank con sede a Londra che può essere considerato la punta avanzata del nuovo laburismo, suggerì che la regina iniziasse «un giro del mondo presentando le scuse ufficiali per le passate colpe dell’Impero, come primo passo per rendere il Commonwealth più efficiente e autorevole».
Note:SCUSE UFFICIALI
La grandezza dell’Impero comportò l’uccisione di molte persone meno efficacemente armate e la conquista dei loro paesi, anche se in seguito i metodi cambiarono: lo sterminio di molta gente a raffiche di mitragliatrice diventò la tattica preferita dall’esercito … [L’Impero] … crollò a causa di uomini come il Mahatma Gandhi, eroico dissidente rivoluzionario, sensibile alle esigenze del suo popolo.
Note:SINTESI DELLA BBC
Prove d’accusa
Quando andai a Oxford nel 1982, l’Impero non era nemmeno più fonte di umorismo. In quei giorni, la Oxford Union discuteva ancora solenni mozioni contenenti frasi del tipo: «Questa università si rammarica della colonizzazione». Giovane, sciocco e avventato, mi opposi alla mozione e così misi prematuramente fine a qualsiasi carriera politica studentesca. Credo sia stato quello per me il momento della rivelazione: era chiaro che non tutti condividevano la mia rosea, fiduciosa immagine del passato
Note:EPIFANIA A OXFORD
due categorie fondamentali: le conseguenze negative per i colonizzati, e le conseguenze negative per i colonizzatori. I sostenitori della prima tesi comprendono sia nazionalisti che marxisti, dallo storico moghul Gholam Hossein Khan, autore di Seir Mutaqherin (1789), all’accademico palestinese Edward Said, autore di Orientalismo (1978), passando per Lenin e migliaia di altri. I sostenitori della seconda comprendono i liberali, da Adam Smith in poi, convinti fautori della teoria che l’Impero britannico era, anche dal punto di vista inglese, uno «spreco di danaro».
Note:I.SOSTENITORI DELLE CONSEGUENZE NEGATIVE DELL’IMPERO
La tesi centrale dei nazionalisti/marxisti è naturalmente che l’imperialismo costituiva uno sfruttamento economico:
Note:TESI DELLO SFRUTTAMENTO ECONOMICO
La tesi centrale dei liberali è più paradossale: proprio perché l’imperialismo ha distorto il mercato – servendosi di tutto, dalla forza alle tariffe preferenziali, per modellarlo a vantaggio della madrepatria – a lungo andare non ha fatto l’interesse neppure dell’economia britannica… Uno storico, nella Oxford History of the British Empire, è arrivato a calcolare che, se la Gran Bretagna si fosse liberata dell’Impero verso il 1845, avrebbe potuto ottenere un «dividendo di decolonizzazione» rappresentato da una diminuzione delle tasse del 25%….
Note:TESI DELLA DISTORSIONE DEI MERCATI
il denominatore comune di tutte queste teorie era e rimane l’assunto che i vantaggi degli scambi internazionali si potessero e si possano ottenere senza gli svantaggi dell’Impero. In altre parole: è possibile avere la globalizzazione senza cannoniere?
Note:GLOBALIZZAZIONE E CANNONI
Impero e globalizzazione
un fenomeno determinato dall’economia in cui il libero scambio di beni e manufatti tende a «unire l’umanità nel vincolo della pace»? O, al contrario, il libero commercio richiede, per attivarsi, una struttura politica?
Note:MA COS’È LA GLOBALIZZAZIONE
In pochi casi – l’esempio più tipico è quello del Giappone – si è avuto un processo di imitazione consapevole, volontaria. Ma quasi sempre le istituzioni europee sono state imposte con la forza, spesso in senso letterale, con la forza delle armi.
Note:ESPORTARE LE ISTITUZIONI
Oggi gli ostacoli principali a una distribuzione ottimale della manodopera, del capitale e dei beni di consumo nel mondo sono, da un lato, le guerre civili e i governi illegittimi e corrotti, che hanno condannato tanti paesi dell’Africa subsahariana e di alcune zone dell’Asia a decenni di povertà;
Note:CHI OSTACOLA LA GLOBALIZZAZIONE
l’Impero britannico, per lunghi periodi della sua storia (ma di certo non, come vedremo, per tutta la sua storia), ha promosso concretamente il libero mercato, la legalità, la protezione degli investitori, la presenza di governi relativamente non corrotti in un quarto circa del mondo. L’Impero ha contribuito a incoraggiare tali aspetti anche in paesi che non ne facevano formalmente parte, ma ne subivano l’influenza economica attraverso «l’imperialismo del libero scambio». A prima vista, sembra dunque si possa sostenere che l’Impero abbia aumentato il benessere globale; che sia stato, in altre parole, una realtà positiva.
Note:IMPERIALISMO DEL LIBERO SCAMBIO => BENESSERE DIFFUSO
Non intendo certo affermare, come ha fatto John Stuart Mill, che il dominio inglese in India è stato «non soltanto il più puro nelle intenzioni ma uno dei più benefici nelle azioni che mai l’umanità abbia conosciuto»; né, come ha fatto Lord Curzon, che «l’Impero britannico è, col favore della Provvidenza, il maggiore strumento per la vittoria del bene che mai il mondo abbia veduto»; né, come ha sostenuto il generale Smuts, che si trattava del «più vasto sistema di libertà organizzata che sia mai esistito nella storia dell’umanità».
Note:GLI ESAGERATI
Nel diciottesimo secolo gli inglesi sono stati zelanti nel commercio e nello sfruttamento degli schiavi quanto lo sono stati in seguito nel tentativo di eliminare lo schiavismo; e per periodi di tempo molto più lunghi hanno praticato forme di discriminazione razziale e segregazione che noi oggi giudichiamo inaccettabili. Quando l’autorità imperiale veniva sfidata – in India nel 1857, in Giamaica nel 1831 o nel 1865, in Sudafrica nel 1899 – la reazione britannica è stata brutale. Nei periodi di carestia (in Irlanda negli anni Quaranta, in India negli anni Settanta dell’Ottocento) è stata negligente, in alcuni casi decisamente colpevole.
Note:DIFETTI INNEGABILI
Resta però innegabile che nel corso della storia nessuna istituzione ha fatto, per promuovere la libera circolazione di beni, capitale e manodopera, più dell’Impero britannico nel diciannovesimo secolo e agli inizi del ventesimo. E nessuna istituzione ha fatto di più per imporre leggi, ordine, forme di governo occidentali. Definire questa opera «capitalismo aristocratico» rischia di sottovalutare la portata – e la modernità – dei risultati ottenuti
Note:DEMOCRAZIA E MERCATO
La difficoltà che si incontra riguardo ai risultati positivi dell’Impero è che vengono dati per scontati molto più delle sue colpe.
Note:PERCHÈ NON SI COGLIE IL POSITIVO
Immaginare il mondo senza l’Impero significherebbe cancellare gli eleganti viali di Williamsburg e della vecchia Philadelphia; gettare in mare i bastioni di Port Royal in Giamaica; restituire alla foresta il meraviglioso profilo di Sydney; radere al suolo quel formicolante slum in riva al mare che è Freetown in Sierra Leone; colmare il Big Hole di Kimberley; demolire la missione di Kuruman; scagliare nelle cascate Vittoria – che naturalmente tornerebbero a chiamarsi Mosioatunya – la città di Livingstone. Senza l’Impero britannico non ci sarebbe Calcutta, né Bombay, né Madras.
Note:IL MONDO SENZA L’IMPERO
Naturalmente si può essere tentati di sostenere che tutto sarebbe accaduto lo stesso, magari, appunto, con nomi diversi. Forse le ferrovie sarebbero state inventate ed esportate da un’altra potenza europea, forse le linee telegrafiche avrebbero attraversato il mare grazie a qualcun altro. Forse, come pensava Cobden, il commercio avrebbe prosperato in ugual modo senza bellicosi imperi che interferivano nei suoi pacifici scambi.
Note:IL DUBBIO RESTA
La lingua inglese Il sistema inglese di proprietà terriera Il sistema bancario scozzese e inglese Il diritto inglese Il protestantesimo Gli sport di squadra L’intervento limitato dello Stato Le assemblee rappresentative L’idea della libertà L’ultimo è forse l’aspetto più importante perché rimane la caratteristica più tipica dell’Impero,
Note:ISTITUZIONI ESPORTATE
Colpisce però profondamente nella storia dell’Impero il fatto che, quando i britannici si comportavano in modo dispotico, dalla stessa società britannica scaturiva quasi sempre una critica in senso liberale.
Note:CRITICHE IN PATRIA
Altri imperi avrebbero avuto lo stesso effetto? Sembra dubbio. Nei miei viaggi ho visto molti fugaci scorci di possibili imperi mondiali. Nella devastata Chinsura, immagine di come potrebbe apparire l’Asia intera se l’Impero olandese non fosse crollato; nella Pondicherry dagli edifici imbiancati a calce, a cui tutta l’India potrebbe somigliare se i francesi avessero vinto la guerra dei Sette anni; nella polverosa Delhi, dove avrebbe potuto risorgere l’Impero moghul se la rivolta dei Sepoys non fosse stata repressa nel 1858; a Kanchanaburi, dove l’Impero giapponese costruì il ponte sul fiume Kwai con il lavoro di inglesi schiavizzati. Nuova Amsterdam sarebbe la New York che conosciamo oggi se gli olandesi non avessero dovuto cederla agli inglesi nel 1664? Non sarebbe forse più simile a Bloemfontein, che conserva perfettamente l’impronta della colonizzazione olandese?
Note:IMPERI ALTERNATIVI. LA STORIA E I CONTROFATTUALI
Anglobalizzazione
Winston Churchill poneva un’ottima domanda: Quale impresa che una comunità illuminata possa compiere è più nobile e più vantaggiosa del riscatto dalla barbarie di regioni fertili e di vaste popolazioni? Dare pace alle tribù in lotta, amministrare la giustizia dove regnava la violenza, spezzare le catene degli schiavi, trarre ricchezze dalla terra, piantare i primi semi del commercio e della cultura, aumentare per popolazioni intere la capacità di piacere e diminuire le occasioni di pena: quale ideale più bello, quale ricompensa più ricca può ispirare lo sforzo umano? Ma riconosceva anche che, sia pure con tali aspirazioni, la pratica dell’Impero era assai di rado edificante: Tuttavia, quando la mente si volge dal cielo delle aspirazioni alle brutte impalcature dei tentativi e dei risultati, sorgono idee opposte … L’inevitabile spazio tra la conquista e il dominio si riempie con le figure del commerciante avido, del missionario inopportuno, del soldato ambizioso, e dello speculatore menzognero, che turbano la mente dei popoli conquistati ed eccitano i sordidi appetiti dei conquistatori. E mentre l’occhio del pensiero si posa su queste sinistre caratteristiche, ci sembra impossibile credere che si possa raggiungere un obiettivo positivo attraverso un sentiero tanto spregevole.
Note:LA DOMANDA DI CHURCHILL
Nel bene e nel male, il mondo che oggi conosciamo è in larga misura il prodotto dell’età imperiale britannica. Non si tratta di chiedersi se l’imperialismo britannico fosse senza macchia. Non lo era. Si tratta di chiedersi, invece, se fosse possibile giungere alla modernità lungo sentieri meno sanguinosi. In teoria era forse possibile. Ma in pratica?
IL MONDO DI OGGI CI PIACE? C’ERANO ALTERNATIVE?

lunedì 11 gennaio 2016

Impero di Niall Ferguson

Impero di Niall Ferguson
  • Ortodossia: il colonialismo crea razzismo che crea discriminazione che crea sottosviluppo e schiavismo e oppressione e sfruttamento. Il c. è un evento negativo della storia con conseguenze negative sia per i colonizzatori che per i colonizzati
  • 2 problemi: 1 perchè la gb a capo dell impero? 2 l impero è stato buono o cattivo?
  • Monty python: il senso della vita. Tipico esempio di satira su un impero arrogante
  • Mozione ad oxford: qs università si rammarica del colonialismo
  • Adam smith e richard cobden: impero come spreco di denaro, nn serve, basta il commercio
  • Contro cobden, il caso del giappone: libero scambio commerciale ma come premessa l imposizione di istituzioni democratiche.
  • Un problema della globalizzazione contemporanea: la corruzione di governi illegittimi.
  • I pro. John stuart mill: l impero inglese: il più puro e il più benefico. Lord curzon: uno strumento del bene
  • Confessione: zelo nello schiavismo prima come nell anti schiavismo dopo. Reazione brutale alle sfide ricevute.
  • Orgoglio: promozione del libero scambio. Promozione delle istituzioni avanzate.
  • Beni esportati: lingua. prop terriera. Banche. Diritto. Democrazia. Liberismo. Religione.
  • Gli atti dispotici erano contestati soprattutto in gb. L impero ebbe la tendenza ad auto liquidarsi.
  • Impero come onu meglio dell onu. Unico governo mondiale sperimentato
  • Impero minimalista: 1000 funzionari per governare milioni e milioni di persone.
  • E gli altri imperi (olanda francia moghul giappone) molto più deleteri e invasivi.
  • Cap1 perchè la gb?
  • Conclusione
  • Il mondo che diamo x scontato nn è che il mondo esportato dall impero inglese: capitalismo + democrazia + lingua.
  • Il vantaggio per l economia mondiale? Difficile calcolarlo ma fu alto (specie a giudicare dai disastri del protezionismo che seguì l indipendenza).
  • I benefici della migrazione facile e la convergenza nei redditi
  • Esportazione dei capitali facilitata. Troppo rischioso investire senza le strutture imperiali.
  • Regola: colonizzare civiltà avanzate crea danni, colonizzare i primitivi crea vantaggi. Ecco spiegata la vittoria inglese sugli spagnoli: arrivati per ultimi dovettero accontentarsi di territori poco promettenti.
  • Tradizione di common law: più adatta all adaguamento.
  • Poca spesa pubblica poca corruzione: un segreto degli inglesi.
  • Prop garantita. Rispetto dei contratti. Poche norme e chiare. Governo onesto. Ecco il segreto inglese.
  • Seymour lipset: più prob di democrazia per le colonie inglesi con indipendenza.
  • Oggi la colonizzazione è affidata a disney e mc donald, con lo stesso successo?
  • Nel mondo postmoderno la parola imperialismo è un insulto. Eppure recentemente c è stato un risveglio dell interventismo globale. Meglio pensare ad un imperialismo volontario dell economia globale.
  • L impero britannico costò il 3% del pil e impose il libero scambio. Il libero scambio volontario sarebbe stato preferibile ma...
  • L impero americano è solo informale, appoggiato da una cultura titubante e poco pronto ai sacrifici. Forse l era degli imperi è tramontata e nn ancora pronta a risorgere.
continua

lunedì 24 ottobre 2011

Il fardello dell’ Uomo Bianco

… il colonialismo ha portato al razzismo, il razzismo alla discriminazione, alla xenofobia e all’ intolleranza… gli africani, i popoli di discendenza africana e asiatica e i popoli indigeni sono stati vittime del colonialismo e sono tuttora vittime delle sue conseguenze…
Dichiarazione di Durban della Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione e l’ intolleranza (2001)
C’ è da fidarsi di una “conferenza mondiale contro il razzismo” popolata da burocrati carrieristi in preda a mille bias che puntano in ogni direzione tranne che verso i fatti? Non siamo di fronte al solito caravanserraglio su cui incombe la presenza falsificante dell’ ONU e della storia messa ai voti?
Via dalle “puzze della politica” e verso il “profumo della storia”, mi volgo a uno dei maggiori storici contemporanei
… l’ Impero Britannico ha modellato il mondo moderno in modo così profondo che noi a volte tendiamo a darlo per scontato… senza la diffusione del dominio inglese è difficile pensare che le strutture del capitalismo liberale sarebbero entrate a far parte con tale successo in tante diverse realtà economiche… gli imperi che adottarono modelli alternativi – il russo e il cinese – imposero ai popoli assoggettati sofferenze incalcolabili… senza l’ influenza del dominio coloniale britannico, è difficile credere che le istituzioni della democrazia parlamentare sarebbero fiorite nella maggioranza degli stati del mondo… nel diciannovesimo secolo l’ Impero è stato un pioniere del libero commercio, della libera circolazione dei capitali e, con l’ abolizione della schiavitù, del lavoro libero… l’ Impero ha investito somme immense nello sviluppo di una rete globale di comunicazioni… ha diffuso e imposto a forza la legge in vaste zone dove regnava il caos… pur combattendo molti conflitti isolati, ha garantito un periodo di pace globale ineguagliato prima e dopo… è incredibile pensare come l’ Inghilterra potesse regnare sul mondo con una spesa per la difesa relativamente contenuta (3% del PIL)… l’ impero favorì l’ emigrazione da e verso la madre patria, l’ emigrazione, a sua volta, concorse a migliorare le condizioni di chi stava peggio… anche nel ventesimo secolo, le alternative al modello inglese rappresentate dalle potenze tedesca e giapponese erano chiaramente peggiori… senza impero non ci sarebbe certamente stato tanto libero commercio tra gli anni quaranta del XIX secolo e gli anni trenta del XX… privarsi dell’ impero nell’ Ottocento avrebbe voluto dire tariffe doganali molto più alte ovunque… e basterebbe vedere il resto del mondo per capacitarsene… nonché le conseguenze catastrofiche del protezionismo allorché l’ impero svanì… il vantaggio economico fu dunque elevato sia per la madre patria che per il resto del mondo… lo testimonia anche la grande convergenza dei redditi prima del 1914… consideriamo anche il ruolo dell’ impero britannico nell’ esportazione di capitale verso i paesi più poveri… l’ imposizione della common law fu senz’ altro più proficua e flessibile rispetto alla legge del codice civile francese… ma la Gran Bretagna fu avvantaggiata anche dal fatto di arrivare buona ultima e occupare paesi con una debole cultura… laddove la cultura e lo sviluppo erano forti, le tentazioni del saccheggio presero il sopravvento… in breve, l’ Impero Britannico ha dimostrato che quella imperiale è una forma di governo internazionale in grado di funzionare bene con reciproci vantaggi…
Niall Ferguson – Impero
Insomma, i serenissimi monarchi forgiati nel mito erano fiaba per i poveri di spirito, cio' non toglie che quelli reali fossero così disprezzabili come l' inerzia passiva di una pigra abitudine ci induce a credere…
Super Realistic Disney Princesses
Un libro provocatorio che lascia il libertario pacifista appiedato e senza bussola: da un lato aborre ogni interferenza nella vita (politica) altrui, dall’ altra non puo’ negare che se i valori a lui più cari hanno trovato una qualche diffusione nel mondo, questo lo si deve anche all’ azione di un Impero relativamente illuminato come quello britannico.
Come riconciliare allora il suo innato desiderio di “vivi e lascia vivere” con i buoni risultati ottenuti grazie all’ “esportazione con le armi della civiltà vittoriana”?
Esiste o non esiste il" “fardello” (= dovere di civilizzare chi è rimasto indietro) di cui parla - in modo oggi inaccettabile nella forma ma ancora attuale nella sostanza - il bardo imperiale Rudyard Kipling?:
Caricatevi del fardello dell’ Uomo Bianco
Inviate i vostri uomini migliori
Costringete i vostri figli all’ esilio
Al servizio dei vostri prigionieri
Al servizio, sotto il peso del giogo
Di gente irresoluta e selvaggia
Dei vostri torvi sudditi appena catturati
In parte diavoli, in parte bambini
Caricatevi il fardello dell’ Uomo Bianco
E con esso della ricompensa antica:
Il biasimo di quanti rendete migliori
L’ odio di quanti proteggete…
Sembra quasi che alla domanda di cui sopra si debba rispondere un risoluto “no” per poi agire come se avessimo risposto “si”.
Sempre la solita (e inaccettabile) storia.
Niall Ferguson - Impero