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lunedì 14 novembre 2016

Per vivere bene insieme dobbiamo vivere un po’ meno insieme

Donald J. Trump è il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, è stato eletto nella votazione più "polarizzata" degli ultimi 100 anni.
Kevin Vallier riflette su questo fatto nel breve saggio Healing Through Decentralization.
In America ci sono ormai due tribù politiche-culturali ben distinte, un fenomeno ben noto anche da noi in Italia: comunisti/anti-comunisti, berlusconiani/anti-berlusconiani, nord/sud. Viviamo da sempre come separati in casa.
Siamo diversi, più si tarda a riconoscerlo più danni si fanno.
Le due tribù si disprezzano l'un l'altra a tal punto che diventa allettante votare un personaggio odiato dal "nemico", quand'anche fosse poco qualificato per l'incarico: quel che conta è giocare uno “scherzetto”.
Chi ci disapprova è un alieno, nasconde loschi fini, oppure soffre di severi deficit cognitivi...
Purtroppo, la polarizzazione è destinata a restare tra noi...
... James Campbell develops a theory of revealed polarization which holds that the American electorate is highly polarized and was not always so... Polarization may have increased recently, but Americans became highly polarized in the mid to late 1960s. The parties began to polarize in the late 1970s to early 1990s and it has only gotten worse, but they are merely coming to reflect long-existing divisions among the general public...
Una soluzione possibile...
... In light of that, I argue that we can establish a morally valuable kind of social trust across our ideological differences through several institutional reforms, and most of them involve the decentralization of power....
La polarizzazione è socialmente distruttiva...
... we insist on making decisions collectively when we can’t even begin to agree on what the collective decision should be...
Una possibilità di uscire da queste sabbie mobili consiste nel far leva sulla libertà d'associazione.
Il tentativo di controllare le forme di associazione altrui produce un severo conflitto.
Le scintille si sprigionano in ogni ambito: parecchi credenti non riconoscono il matrimonio omosessuale come modo legittimo di stare insieme, d’altra parte alle associazioni religiose viene chiesto di finanziare aborto e contraccezione. Ebbene, non sarebbe il caso di interferire meno pesantemente nei valori altrui?
Ebbene, la libertà di associazione minimizza queste interferenze consentendo a tutti  di vivere più o meno secondo i propri valori. Il tentativo di restringere le libertà di associazione crea odi e divisione...
... If we decentralize more power to associations, we can reap the benefits of social peace...
Ci sono diverse concezioni della sanità?: ogni gruppo si faccia la sua sanità dove troverà spazio l’eutanasia o la medicina umanistica. Ci sono diverse concezioni della scuola?: ogni gruppo si faccia la sua scuola dove troverà spazio l’ora di gender o l’ora di religione. Sulla droga ognuno ha le sue idee?: Che ognuno vada per la sua strada.
A questo punto basterà rispettare il nostro prossimo, non sarà necessario "sposarlo" e vivere in simbiosi con lui.
Anche il federalismo è uno strumento chiave per smussare le divisioni...
... It is better, on balance, to let each tribe dominate in those locales rather than trying to defeat one another at the national level....
Il federalismo è più flessibile e più adatto alla convivenza tra diversi.
Certo, libertà d'associazione e federalismo possono prestarsi ad abusi: settarismo, tirannie locali... Ma forse che questi difetti non sono un rischio anche a livello nazionale?
Sarebbe meglio dire che federalismo e libertà di associazione sono un modo per minimizzare il rischio di abusi evitando di tenere tutte le uova in un paniere.
Qualcuno opina poi che la classe dirigente locale è di scarso spessore. Ho l'impressione che la qualità della classe dirigente si sposti al variare degli equilibri di potere: più decentramento, più qualità in periferia. E poi ci sono sempre “i piedi”…
... We will, of course, still have our disagreements. But freedom of movement between different communities would allow people to self-sort and form communities with the like-minded without having to despise and rage against their red or blue overlords...
Secoli fa avevamo un problema simile nell’ establishment religioso: protestanti e cattolici erano separati in casa: per rincorrere un’unità impossibile abbiamo sprecato secoli di conflitti armati. Successivamente, si è trovata una soluzione pacifica accettando una forma di divisione… 
… Neither side liked the solution at first. But over the centuries, both came to accept…
La morale: buoni confini fanno buoni vicini. Oppure… 
… to live together, we must do less together…
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lunedì 9 novembre 2015

Semplicemente liberale di Antonio Martino

Semplicemente liberale di Antonio Martino
  • Problema: nel 900 la spesa pubblica è esplosa.
  • Soluzione: la costituzione europea?
  • 1 no. Le cost sono cinture di castità con la chiave posta a fianco.
  • 2 no. La cost europea mette limiti al deficit nn alla spesa.
  • Proposta indecente: sostituire le elezioni con un sorteggio
  • Prop indecente: far pagare agli eletti le leggi che emettono
  • Principio: le libertà raramente si xdono una alla volta. Piano inclinato. Regola deĺla ciliegia.
  • Il socialismo è necessariamente utopico.
  • Ricchi si diventa. Risorse o colonialismo spiegano poco.
  • Globalizzazione. La matita di friedman. Il commercio unisce la politica divide.
  • Sicilia/veneto. Germania est/ovest
  • Corea nord/sud.
  • L istruzione base dello sviluppo: pakistan/corea del sud. Poveri entrambi ma diversamente istruiti.
  • Istruzione classica: ti insegna a disprezzare quei soldi che ti impedisce di guadagnare.
  • Spesa pubblica: svizzera/svezia.
  • L importanza del lavoro. Grado di partecipazione
  • La solidarietá statale indica generosità?
  • Welfare: un invenzione dei conservatori.
  • Il w tarpa la crescita
  • Povertà giù w su
  • W e infantilismo. Meglio il cash transfert?
  • Matrice di friedman e secchio di okun.
  • Test meaning vs universalismo
  • Il churning: un paese di benestanti.
  • Pensioni private: più tendimenti più lavoro più mercato finanziario più capitalismo
  • Lavori socialmente utili. Distorce mentalità e ricerca di un vero lavoro. Distrugge posti produttivi.
  • Se w deve essere che sia coi buoni.
  • Contro keynes: padre di inflazione e deficit. Confutato empiricamente dal ruolo di aspettative e variabili reali. Padre della miopia (breve xiodo). Ignora i lag.
  • K sdogana la voglia di deficit dei politici.
  • Perchè la spesa esplode: 1 costi informativi 2 costi diffusi benefici concentrati 3 soggetti deboli generazioni future
  • Sul federalismo. Nn confondiamo cultura e amministrazione
  • Smantellare lo stato con autonomie e privatizzazioni
  • Da mantenere a livello statale: la difesa e il libero mercato.
  • I piccoli sono più ricchi e più liberi. Perchè?: 1 rendita dalla fuga dalla tirannia 2 necessariamente più aperti. Pena la morte.
  • Il ns povero federalismo: 1 troppi livelli w le macro regioni 2 divorzio tra fisco e spesa
  • Proposta di dwight lee:  solo imposte locali con una quota allo stato. Vantaggi: 1 concorrenza 2 stimoli al controllo
  • L ue è un buon esempio di federalismo: quanto sono aumentate le tasse?
  • L armonizzazione può essere affidata al mercato oppure imposta dall alto
  • Proposte x una democrazia migliore. Il problema della corruzione e dell eccesso di leggi
  • Privatizzare. X combattere la corruzione. No lobby no interessi no pressioni per la leggina.
  • Eliminare la decurtazione agli assenti: meno si vota meglio si sta.
  • Far pagare il voto.
  • Dare un numero massimo di voti.
  • Eleggere col sorteggio. O con un metodo misto. L esperto al lavoro lo abbiamo visto. Il dilettante semplifica. Risparmi sulle spese elettorali
  • Elezione x i pm e forse anche x i giudici
  • Proibizionismo come regola ciliegia. Dieta di stato.
  • Droga. Merce nn controllata. Mancata entrata fiscale. Pacchia x le mafie. Microcriminalità a go go.  Infantilizzazione del cittadino. Famiglie esautorate. Magistratura assediata. Carceri piene. Mito del frutto proibito.
  • Politica vs mercato. Solo nel secondo la decisione è focalizzata. Solo nel secondo unanimità senza conformismo.
  • Immigrazione. Al protezionista: te li sei cercati.
  • Un toccasana contro l invecchiamento della popolazione.
continua

sabato 30 luglio 2011

Libertarianism A-Z: federalismo

La difesa nazionale deve essere fornita a livello nazionale ma per le altre politiche si puo’ scegliere anche il livello locale.

La tendenza all’ accentramento si giustifica sulla base del fatto che “one fit all”: la stessa politica funziona ovunque. Oppure sulla base del concetto di “race to the bottom”.

Eppure la sperimentazione locale e la varietà favoriscono la scoperta e l’ innovazione.

La concorrenza è decisiva nel limitare la centralità della politica, e per i liberali questo è un vero chiodo fisso. Senza contare che la race to the bottom non si è praticamente mai registrata.

C’ è anche una riduzione nel rischio quando si decentra.

Non solo, l’ autogoverno smussa i risentimenti tra i popoli e le odiose ingerenze, ancora più odiose se chi le compie ha l’ arroganza di chiamarle umanitarie..

mercoledì 23 giugno 2010

Il federalismo pervertito

Un tempo, in epoche pre-internettiane, un pendolare "colto" si sarebbe intrattenuto durante il viaggio con la "migliore" e più autorevole stampa sfornata nel bel paese: "Corriere della Sera" e "Repubblica".

Con letture del genere sarebbe venuto a conoscenza di tante cose, per esempio dei costi del federalismo. Sul punto si sarebbero mossi per lui addirittura le colonne dei due giornali.

Massimo Giannini (Repubblica):

"... per assicurare il passaggio al federalismo nelle materie strategiche... occorrerebbero quasi 133 miliardi di euro... anche a voler dimezzare... il federalismo fiscale costerebbe allo Stato non meno di 60 miliardi..."

Massimo Franco (Corriere):

"... i leghisti esultano... sebbene calcoli ufficiosi parlino di un costo di 130 miliardi di euro..."

Al pendolare colto capita raramente di riscontrare un accordo tanto ferreo tra due testate che si prendono sempre a testate. Evidentemente le cifre sono ineludibili.

Il pendolare colto avrebbe poi concluso: cavolo, ma questo federalismo è caro come il fuoco. Meglio andarci piano.

Il figlio del pendolare colto è un pendolare un po' meno colto e non gli piace spendere per l' informazione, tuttavia ogni mattina non rinuncia a leggere il "suo" giornale così come si autocompone sul cellulare sulla base delle fonti decretate interessanti dal proprietario.

Questa mattina, sui costi del federalismo, c' è Massimo Bordignon:

"...Massimo Giannini... ha preso fischi per fiaschi, confondendo la spesa attuale delle Regioni... con la nuova spesa che si dovrebbe devolvere alle Regioni, dimenticando che se i 133 miliardi costituiscono la spesa attuale, vuole dire che tributi propri regionali e trasferimenti già la finanziano, e non c'è dunque nessuna necessità di nuovi finanziamenti in vista..."

Ma come, la "stampa più autorevole" ci dice quanto spendono oggi le Regioni e chiama quella cifra "costo del federalismo"?

Lo so, lo so, probabilmente siamo di fronte solo ad una perversione del linguaggio a fini propagandistici, ma siamo anche di fronte anche a "testate autorevoli e in posizioni ideologicamente contrapposte".

Già, questa è la triste verità di un' epoca oscura in cui anche i pendolari colti erano lasciati galleggiare nella loro ignoranza. Per fortuna i figli faranno luce, e non per merito loro quanto dei mezzi di cui dispongono.

P.S. stamattina nel giornale autocompostosi sul telefonino del figlio del pendolare colto compariva anche Alberto Luisani che si divertiva con la storiella di cui sopra.




lunedì 21 aprile 2008

Non chiederti cosa lo Stato potrebbe fare per te. Chiediti cosa ti sta già facendo.


Per capire cosa sia la tanto sbandierata "questione settentrionale" basterbbe dare un' occhiata a questa tabella tratta da questo studio.





Sono elencati i cosiddetti residui fiscali: cosa paga un "piemontese medio" allo Stato e cosa riceve dallo Stato. E via con tutte le Regioni.

Si tratta di uno studio un po' datato. Ha qualche annetto sulle spalle.

D' altro canto la cosa è poco rilevante visto che la situazione non è mutata, se non in peggio. E, se è per questo, non era diversa nemmeno prima.

E poi non si tratta di elaborazioni molto sofisticate, ciascuno di noi, sapendosi districare con la base dati della Banca d' Italia, potrebbe ricavare qualcosa di analogo.

Anche la tesi è piuttosto semplice: tre regioni (Lombardia, Veneto, Emilia) mantengono l' intero Paese.

Da decenni (almeno per quanto riguarda la Lombardia).

Tre regioni mantengono il Paese da decenni. Spesso sotto una granaiola d' insulti.

Insulti che piovono puntualmente non appena si alza la testa: gretti, egoisti, avidi...

Studi del genere erano diffusi negli anni novanta, oggi non sta più molto bene pubblicarli, non vanno più di moda, non tirano più. La stampa è restia ad esporsi. Parlo di quella stampa che infatti ha preannunciato con tanta puntualità l' esito delle elezioni.

Mi chiedo, è forse questa una condizione che potremmo dire d' equilibrio? E' una condizione sostenibile?

Nei fatti sì, visto che è stata sostenuta con variazioni poco rilevanti per mezzo secolo.

Ma quale cultura rende possibile che un simile spettacolo si perpetui?

Naturalmente la cultura comunista non esiste più, e su questo siamo tutti d' accordo, ci mancherebbe altro.

Però forse esiste una cultura (della solidarietà irresponsabile) per cui una situazione del genere non scandalizza e puo' proseguire senza gravi intoppi.

Spero invece in una sinistra scandalizzata da questo fatto. In una sinistra che trovi tutto questo assurdo e intollerabile.

Se poi penso al lombardo tipico mi spiego tutto.

Il "lombardo" delle tabelle mi evoca la figura stereotipata del "Lombardo Coglione". Quello magistralmente incarnato dal Giannini di "Film d' Amore e d' Anarchia". Indimenticabile.

Un vero coglione. Di quella coglioneria che sta alla base della fiducia reciproca. Quella fiducia reciproca che sta alla base della ricchezza materiale lombarda.

Timido, afasico: avendo zappato una vita a bocca chiusa, quando parla, le due parole che conosce s' incagliano regolarmente e il Giannini è spettacolare nel riprodurre con maestria la salivazione azzerata dell' umile che fallisce nel rivendicare quei diritti a cui anche lui, visto che non riesce a dirli, crede sempre meno. Un tipo del genere, tanto produttivo nel lavoro quanto improduttivo nelle obiezioni, è il compagno ideale per il Fascista impegnato ad autodecantare le proprie gesta. E infatti il Fascista lo vuole al suo fianco quale pubblico plaudente e non pensante.

Il Fascista fa di lui cio' che vuole per l' intero pomeriggio. Se lo porta a spasso come un cagnolino senza lesinare sui calcioni, reali e metaforici.

Solo al tramonto, dopo una giornata di ridanciane vessazioni perpetrate in pubblico, oltrepassati limiti inimmaginabili per molti altri, comincia a far roteare la pulilla, a sbavare, a uggiolare, a ringhiare, ad esplodere e a menare dominato da rabbie scoordinate e quanto mai ineleganti...dando di sè uno spettacolo osceno che fa storcere tutte le boccucce a culo di gallina.

Persino il fascista acculturato, di fronte a tanta crassa e inconcludente ribellione, esce con una nuova dignità e con la solidarietà dei civilizzati.

E puo' filare a raggiungere la sua squadraccia, impaurito da tanta idrofobia, battendo il ditino sulla tempia, e mugugnando tra sè e sè: "che grettezza, che squallore animale, dio ci scampi e liberi da simili razze".

lunedì 10 marzo 2008

Fine dello Stato

Per dimostrare l' incompatibilità tra Federalismo e Secessione si ricorre spesso all' argomento per cui non siano mai esistite Costituzioni federali che prevedano, regolandoli, processi secessionistici.

A rigore questo non è vero. Le Costituzioni di URSS (art.77), Etopia e Birmania, prevedevano questa eventualità, per quanto fossero formulazioni astratte e di mera convenienza. La secessione dell' Irlanda nel 1921 non era prevista dalla Costituzione, ma lo stesso non puo' essere affermato tanto perentoriamente per la secessione della Slovacchia e per i referndum secessionisti del Quebec.

John Caldwell Calhoun volle basare la Secessione statunitense sulla Costituzione. Fu sconfitto nei suoi intenti grazie alla valorizzazione del concetto di Sovranità. La Sovranità Popolare è sempre unica.

Del resto fu il grande giurista tedesco Carl Schmitt ha individuare una derivazione diretta tra i concetti teologici e quelli politici relativi allo Stato: la Sovranità non puo' che essere unica e indivisibile poichè tale è la sovranità divina.

Accogliendo l' intuizione di Schmitt si sarebbe portati ad affermare, non tanto l' incompatibilità tra federalismo e secessione costituzionale, quanto quella tra secessione e statualità.

Il giorno in cui si riuscirà ad introdurre una regolazione dei processi secessionistici all' interno delle Costituzioni, potremmo dire che sarà arrivata la fine dello Stato. Da notare che la cosa prevede una relativamente semplice fattualità formale. Che l' istituzione statuale abbia un suo inizio e una sua fine è sempre stato negato da chi ricorre alla concettualistica teologica indicata da Schmitt.

Già in passato gli studiosi si divisero circa la possibiòità di prevedere clausole scissioniste nel patto costituzionale. Altusio era favorevole, Hobbes no. Locke e Grozio le ammettono in circostanze eccezionali come varianti del famoso "richiamo al cielo".
GM e AB: FS

martedì 4 marzo 2008

Come si distrugge il Federalismo - la mania della perequazione fiscale

Basta togliere la responsabilità diretta ai governi locali. Magari centralizzando la raccolta delle tasse, oppure istituendo una Camera delle Province che fagociti i compiti delle istituzioni locali.

Interessante l' analisi degli effetti di una perequazione fiscale.

"...la perequazione fiscale avrebbe dovuto attenuare l’asprezza della competizione fra giurisdizioni. Invece, dopo qualche tempo, ci si accorse che la competizione non si era affatto allentata, anzi era diventata ancora dura. Perché la standardizzazione riduceva le opportunità di specializzazione in nicchie di mercato che tradizionalmente servivano a gettare i semi dell’innovazione amministrativa..."

Ad ogni non medo non vedo davvero come sia evitabile una Camera degli enti locali per deliberare sulla legislazione concorrente.


mercoledì 20 febbraio 2008

Sarà mai possibile un governo limitato?

Alcuni sono scettici: il politico ha le armi e l' interesse ad ampliare le funzioni di governo.

Per altri questo genere d' inganni non puo' funzionare: dove il welfare si allarga lo fa in conformità di un senso morale diffuso.

Altri ancora studiano come ricreare un conflitto d' interesse tra i politici mediante una separazione dei poteri.

Altri puntano sull' efficienza. per esaltarla occorre creare una competizione istituzionale.

I saggi sono tutti qui.

venerdì 21 dicembre 2007

Toro Seduto si "autodetermina"

Politica estera: La tribù Lakota, ovvero gli eredi di Toro Seduto, recedono unilateralmente dal trattato firmato 150 anni fa con gli Stati Uniti.

Possono farlo secondo i principi approvati dall' ONU nel settembre scorso.

in September, when the United Nations adopted a non-binding declaration on the
rights of indigenous peoples — despite opposition from the United States, which
said it clashed with its own laws.

Sono già iniziate le iniziative diplomatiche con la visita alle ambasciate di Cile, Bolivia, Sud Africa e Venezuela.