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giovedì 7 ottobre 2010

Giochi di parole sulla pelle dei poveri

Con i numeri spesso si esagera. I governi si autoelogiano
parlando del recupero di evasione fiscale, la Polizia elenca con orgoglio la
refurtiva sequestrata... ma a volte i motivi delle esagerazioni sono meno palesi.
E' difficile sentire la Chiesa dire che i poveri stanno diminuendo; o sentire la
Fao dire che le persone scarsamente alimentate stanno calando; o l' Oms
minimizzare i rischi di una pandemia; o l' IPCC rassicurarci sul riscaldamento
climatico... Perchè la Caritas, nella conferenza stampa dell' 11.2.2010,
preferisce denunciare l' esistenza di 8 milioni di poveri piuttosto che dire le
cose come stanno, ovvero che i poveri in Italia non superano i 3 milioni? Una
risposta molto semplice è che le grandi istituzioni benefiche vivono di sussidi;
se vuoi massimizzare i sussidi devi convincere governi e privati dell' urgenza
del problema, amplificare le cifre è innanzitutto una strategia di fund raising.
Una seconda risposta è che spesso chi si sente paladino di una giusta causa
pensa che ingigantirne le dimensioni aiuti a sensibilizzare l' opinione pubblica
suscitando indignazione e rivolta morale... ma questo modo di procedere è molto
rischioso: innanzitutto altera le priorità in campo (le cause nobilissime
abbondano), poi perchè, proprio per "cambiare il mondo", sarebbe meglio darne
una rappresentazione fedele... da ultimo: non è che questa "bolla" del male
anzichè instillare una "rivolta morale" finisce per procurare
rassegnazione?
Luca Ricolfi - Illusioni italiche

Mi raccomando, non pensiate che distorsioni numeriche in tema di povertà si presentino nella candida veste della "bugia".

Il demonio è più sofisticato e in questi casi diventa decisiva la perversione del linguaggio.

martedì 29 dicembre 2009

Chi ha preso la bastonata?

Ma quali sono stati i gruppi sociali maggiormente colpiti dalla crisi economica in atto? I cittadini del Mezzogiorno o quelli del Nord? I lavoratori dipendenti o quelli indipendenti? Gli stranieri o gli italiani?

Risposta: Nord, indipendenti, italiani.

Secondo voi, ascoltando radio e tv, fahre in particolare, tutto cio' risultava palese?

link

giovedì 17 dicembre 2009

Se l' è cercata!

Nella puntata di fahre linkata dalla preziosa Valeria l' attentato a B. è sviscerato con dovizia.

Sintesi del dibattito prima di ascoltare: Berlusconi se l' è cercata.

Sintesi dopo l' ascolto: Berlusconi se l' è cercata e gli è andata pure bene.

Prende la parola Raffaele Simone, intellettuale a me sconosciuto ma che dispiega subito ottime credenziali per essere accettato nella tribuna da cui arringa.

Pronti, via: Berlusconi utilizza pratiche hitleriane.



Grande Boschetti!

E' poi la volta dello spericolato Belpoliti.

Per lui Berlusconi s' ispira ai Re Medievali: santifica il suo corpo (parla seriamente il Belpoliti). Così facendo, chiama a sè l' opposizione politica che si merita, quella che i corpi li sfregia e desacralizza.



Forse voi credevate che Berlusconi avesse ricevuto in faccia una statuetta del Duomo di Milano. Sbagliato, dopo la decostruzione belpolitiana scopriamo che erano solo le parole di Berlusconi stesso che tornavano indietro:



Ci si lamenta che l' economista sia oggi l' intellettuale egemone, che il suo pensiero pragmatico monopolizzi le decisioni chiave della Società in cui viviamo.

Ascoltando però certe cacofonie fahrenettiane a cura di intellettuali trasgressivi dallo stipendio fisso, viene da esclamare: "meno male!". Non vorrei mai che qualche linguista-semiologo metta piede fuori dall' aula universitaria.