Visualizzazione post con etichetta bookclub (saggi). Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bookclub (saggi). Mostra tutti i post

venerdì 24 luglio 2015

Theories of International Politics and Zombies by Daniel W. Drezner

Drezner sul realismo:

  • Definizione di realismo: nel dilemma cooperare o confliggere predilige la seconda soluzione. Prudenza innanzitutto... 
  • Hobbes e la sua guerra del tutti contro tutti costituisce l' archetipo realista. Ognuno pensa per sé, agiamo tenendo conto di qs principio.  Il "male necessario" diventa un concetto fondamentale. Meglio te che io. Il male esiste. Aiutati che dio ti aiuta. L'altro puo' anche collaborare ma ricordati che è pronto a tradire quando gli conviene. C' è una forma di pessimismo radicale in tutto qs. 
  • Altri concetti chiave: deterrenza, equilibrio dei poteri, "se vuoi la pace preparati alla guerra", calcola sempre la legge del più forte... 
  • Gli operatori sono razionali, egoisti e prudenti. In materia di sicurezza vige una generalizzata avversione al rischio... 
  • Non conta il guadagno ma il guadagno relativo. Non è una competizione economica ma darwiniana... 
  • La sicurezza è tutto. Obiettivo: max sicurezza... 
  • Sfiducia nelle Istituzioni internazionali: chi può xmetterselo si prende ciò che gli spetta senza rispettare gli accordi... 
  • Nei film di Romero i gruppi di uomini sono riluttanti a cooperare e spesso usano gli zombi x combattersi tra loro. Il realista nn fatica a spiegarsi qs dinamiche... 
  • La risposta realista agli Z: sono una piaga come un'altra (es.peste) e può essere sfruttata x guadagnare potere sugli altri. Ci saranno stati in grado di sconfiggerla ed altri meno...
  • Esiti: gli z. resteranno attivi negli stati più deboli...
Drezner sulla politica liberal

  • Liberal: la cooperazione è possibile e fruttuosa anche tra individui egoisti e razionali (no zero sum game). Non siamo poi così avversi al rischio...
  • Ma a volte la cooperazione altrui genera esternalità positive cosicchè la posizione migliore consiste nel nn-coop e godersi qs esternalità... 
  • Cosa aiuta a superare il dilemma del prigioniero: 1) giochi ripetuti 2) giochi contemporanei non correlati (interdipendenza economica) 3) uniformità delle preferenze (le democrazie hanno preferenze uniformi)...
  •  Un liberal s'interessa della politica interna degli altri paesi poichè le demo sono + collaborative. Inoltre sponsorizza l' ONU che coordina l'azione di chi intende collaborare... 
  • Hobbes. Per un liberal la sua guerra totale può realizzarsi ma è una situazione estrema... 
  • Il tit for tat è un pò una sintesi tra liberal e realisti anche se privilegia i primi... 
  • Z: il liberal è in difficoltà. Molti equiparano la diffusione incontrollata degli Z alla globalizzazione capitalista... 
  • La strategia liberal spiega xò la coesione dell' armata Z e l' ansia x una coop. tra gli umani che spesso manca... 
  • Ricetta: protocolli dalle organizzazioni internazionali che coordinino l'azione collettiva...
Drezner sui Neocon

  • Neocons: un fritto misto: bene la democrazia (liberal) male la coop. e quindi l'ONU (realisti)...
  •  I Neo esaltano la fragilità delle democrazie e vedono minacce ovunque. Il Neo realista vuole esportare la demo x rendere più "fragili" anche gli avversari..
Daniel Drezner sui costruttivisti:

  • La società si costruisce sui simboli e sui tabù. La psicanalisi e la semiotica contano più dell'economia e della politica nell'affrontare il Nemico... 
  • Nei cfr internazionali l'arma più potente è quella psicologica. Il lavaggio del cervello come bomba atomica... 
  • Lo z. mette in xicolo l' identità dei cittadini diffondendo panico e anarchia... 
  • Come "curare" una società del genere gettata nello sconforto?: solidarietà e costruzione del culto apocalittico... 
  • Misure raccomandate: falò e altri rituali tipici anche dei film. Alimentano il mito dell' apocalisse convertendoci ad essa e fugando il panico... 
  • Secondo: assimilare gli z. nella ns cultura. Anche se nn sembra una strategia promettente. Per i costruzionisti "assimilare" equivale a "conquistare"...
Daniel Drezner sugli "individualisti"

  • Finora abbiamo trattato gli Stati come xsone ma così facendo forse ci siamo persi qualcosa. L'individualismo metodologico ne è convinto e propone la sua analisi a "fondazione micro"... 
  • Istituzioni, opinione pubblica, gruppi d'interesse, cultura, psicologia eccetera. Bisogna tener conto di tutto... 
  • Es.: gli USA sono considerati un paese dove le lobbies contano molto... Critica: lack of parsimony. La mappa coincide col trritorio e diventa indervibile...
Daniel Drezner sulla politica libertaria

  • Public choice: spesso la burocrazia è in cerca di problemi + che di soluzioni. Occorre tenerne conto sullo scacchiere... 
  • È la posizione libertaria. Ma nei film i privati nn fanno meglio del governo... 
  • Altra critica alla posizione libertaria: è impossibile che i malfunzionamenti durino all' infinito... 
  • Una soluzione possibile: un' agenzia centrale forte e una rete decentrata di agenzie autonome che sperimentano soluzioni alternative in concorrenza tra loro... 
  • Paradosso (combina approccio micro con approccio public choice): approccio micro: il governo agisce prima liberamente e dopo sotto i vincoli della politica (peggiorando le sue xformance). Approccio p.c.: nel trial & error il governo migliora...
Daniel Drezner e la politica comportamentista (o psicologicista):

  • Tutti i soggetti in campo hanno una psicologia che li fa agire irrazionalmente... 
  • I 2 maggiori bias in politica estera: bias di attribuzione degli stati interiori e loss aversion (prudenza irrazionale). Loss aversion a hawk bias... 
  • Nel caso degli zombi i bias avvantagiano gli uomini anzichè fuorviarli..
Conclusione dello studio:

  • L' apocalisse finale dei zombi-film è irrealistica... 
  • Una critica allo stato dell' arte (politica internazionale): troppa enfasi sugli stati quando le minacce stanno ormai altrove… 
  • In lode alla politica. Lo studioso domina un paradigma ma solo il politico fa sintesi. Lo studioso è "riccio" ma i problemi sono risolti dall'eclettismo della "volpe"..

lunedì 20 luglio 2015

Noble Savages: My Life Among Two Dangerous Tribes by Napoleon A. Chagnon


Culture shock
  • Arrivo presso Y con la speranza di una festosa accoglienza. Invece: si si stanno drogando per combattere sniffando una sostanza che cola dal naso: orrore... 
  • Cani denutriti ovunque, puzzo di feci e vegetazione putrefatta..m Donne rapite giusto ieri. Si organizza una spedizione punitiva.. Giaguari, serpenti, ragni ecc. ma il vero ostacolo sono le piccole cose: prepararsi una polpetta richiede ore di spossante lavoro... 
  • Y nn conoscono le fogne. Gironzolare attorno al villaggio può essere molto xicoloso...
  •  Prima scoperta: la guerra domina ovunque. È cronica...
  •  Seconda scoperta: la guerra è x le donne (conquista, infedeltà). Ma ciò che x i biologi era normalità destava lo scandalo degli antropologi. La teoria standard spiegava le guerre come competzione x le risorse (marxismo). In ogni caso si privilegiava la posizione culturalista. La tesi di laurea di NC fu a lungo in forse... 
  • Scandalo: la guerra è una condizione naturale e nn deriva né dallo sfruttamento capitalistico né dall'oppressione coloniale... 
  • Anni 60: la natura umana nn esiste, tutto è cultura. Qs. era la posizione standard che faceva dell'antropologia l'ultimo bastione antidarwiniano... 
  • Perchè la sociologia quando esiste già la psicologia e la biologia? Dukenheimer: xchè esistono fenomeni meramente culturali nn riducibili alla biologia... 
  • La grande guerra tra antropologia marxista e darwiniana...
  •  L'antropologia di allora era ideologica, poco interessata ai fatti con una confraternita accademica pronta ad escludere il dissenziente...
  •  Il consiglio dato dai colleghi a NC: nn dovresti dire certe cose la gente si fa un'impressione sbagliata... 
  • Una "lurida speculazione": il matrimonio su cattura della sposa. Purtroppo vera...
continua

venerdì 17 luglio 2015

Noble Savages: My Life Among Two Dangerous Tribes Napoleon A. Chagnon


Chagnon sull'inizio dello stato

  • Y è tutto ciò che un antropologo sogna: una comunità intatta e da sempre isolata dal resto dell'umanità... 
  • Quanto era dura la vita dell'antropologo a quei tempi: mesi senza un contatto... 
  • La guerra infinita dei Y. La vita presso i Y è ansiosa carica di terrore di imprevisti violenti. Domina il pericolo e spesso il portatore è il ns vicino. Hobbes è stato buon profeta ed è incredibile come persino alcuni antropologi possano preferirgli Rousseau.... 
  • La cooperazione tra uomini nn è naturale: va spiegata. La biologia ci ha provato con divrse teorie ma gli antrpologi o erano distratti o facevano finta di nn ascoltare... 
  • Hamilton: l'uomo collabora privilegiando i familiari (kin selection): ciò è compatibile con la massimizzazione della sua prole. "Un figlio vale otto cugini"… 
  • Lo studio di Y è una conferma della kin selection di Hamilton. Quando il gruppo è famiglia allargata ok. Quando si estende sorgono conflitti e scissioni. Ma il momento cruciale si realizza quando le vicinanze sono occupate da altri gruppi e i congflitti non possono più valersi della scissione. A quel punto sorgono sia conflitti interni che esterni...
  •  Come nasce la politica e lo stato? Quando la scissione è impissibile bisogna vivere in conflitto cosicchè lo stato viene visto come il male tollerabile: un tiranno è meglio dell'anarchia del tutti contro tutti. Oltre al fatto che un villaggio grande è anche più potente di un piccolo villaggio e puo' prevalere nelle guerre tra villaggi... 
  • Quando il villaggio supera le 200 unità il capo - che vanta una parentela diluita con molti membri del gruppo - adotta metodi tirannici... 
  • La massimizzazione della sicurezza. Ecco la teoria che meglio descrive il mondo primitivo. Meglio di Darwin (max prole) e meglio di Smith (max profitto). O meglio ancora: una coniugazione dei due...
  •  Il gruppo sembrava nel bel mezzo di una transizione (dalla caccia all'agricoltura, dall'anarchia alla politica)..
  • Le denunce ricevute. NC accusato di aver corrotto i primitivi e comunque di averli descritti in modo irrispettoso. E qui subentra il nuovo corso p.c. dell'antropologia. L'ubiquità del terrore mal si conciliava con l'immagine del buon selvaggio.
continua

mercoledì 15 luglio 2015

Eye for an Eye by William Ian Miller - Talione e cultura dell'onore


William Ian Miller sul Talione e la cultura dell'onore.
  • Rappresentazioni della giustizia: la bilancia, la benda, le mani amputate... 
  • La giustizia come simmetria. Un'equilibrio da restaurare....
  • Che cosa si pesa? Che cosa riequilibra la bilancia?... 
  • Il torto priva e umilia, la compensazione deve risarcire e umiliare. Il colpevole deve sentire il mio dolore... 
  • "Due torti nn fanno una ragione". Chi usa qs formula dimentica che la seconda violenza nn è un "torto"... 
  • L'idea di perdono. In genere avanzata dai xseguitati e dai terzi che vogliono vivere in pace... 
  • Perdono. Una giustificazione pratica: stoppa le vendette a catena (vale anche x l'obbligatorietà dell'azione penale)... 
  • La misura del danno. Problema che affligge da sempre la giustizia. Si dice: usciamo da logiche compensatorie ma poi s'invoca la "proporzionalità"... 
  • Talione. Chi la difende insiste sul limite superiore: un occhio e solo un occhio. Tuttavia pone anche un limite inferiore: almeno un occhio. Il perdono è dei codardi che minano le basi sociali rinunciando all'azione penale... 
  • Talione. Per alcuni introduce la responsabilità xsonale impedendo la punizione vicaria. Peccato che nell' Esodo Dio aveva appena finito di dire che avrebbe punito x generazioni l'errore di Tizio... 
  • Talione. Un omaggio al principio di eguaglianza. Sebbene si conoscano dei talioni zeppi di asimmetrie... 
  • Talione: equipara ricchi e poveri. Nn è proprio così, i ricchi che pagano sfuggono alle mutilazioni sebbene ai poveri, vero, viene consegnato un titolo di credito x i torti subiti... 
  • Che me ne faccio del tuo occhio? Non dimentichiamo che la cultura talionica è una cultura dell'onore e che la giustizia è chiamata a "ripristinare". Se ti prendo l'occhio gli altri sanno che posso farlo il che ha un certo valore nelle relazioni e nella costruzione della fiducia... 
  • L'onore crea fiducia anche quando è difeso con la violenza (io rispetto i patti e con me si rispettano). L' onore crea così la moneta x gli scambi...
  •  X gli antichi la vendetta aveva un lato estetico ed esprimeva il gusto x la proporzione e l'equilibrio. Il contrario di quell'eccesso che noi ci figuriamo. Qs appare vero anche solo x l"afflato poetico con cui viene declamato il Talione (rinunciando anche alla conversione in denaro)... 
  • I scuola: la vendetta è un risarcimento e la sua pratica anticipa l'asse portante della giustizia moderna. Il sangue e la moneta sono due medium equivalenti. Ricorda che il talione si afferma quando i corsi monetari o nn esistono o sono problematici... 
  • Il sangue è la moneta + nobile xchè oltre a compensare la vittima crea fiducia ovvero un bene comune... Daube su Gesù: si esprime consapevolmente contro il principio di risarcimento: nn cercarlo ma porgere l'altra guancia...
continua

martedì 14 luglio 2015

Getting Better: Why Global Development Is Succeeding--And How We Can Improve the World Even More di Charles Kenny


Il punto sul mondo di Charles Kenny
  • La cattiva notizia: le diseguaglianze abbondano (specie all'interno degli stati).
  • La peggiore notizia: non esiste una ricetta magica per lo sviluppo. Si puo' indirizzare verso un' economia libera ma culture e razze differenti reagiscono in modo differente. Il contatto ravvicinato con chi è vicino alla "frontiera tecnologica" serve molto, il che fa capire l'utilità dell'immigrazione.
  • Una buona notizia: in molti escono dalla povertà.
  • La migliore notizia: i tenori di vita convergono e raggiungere standard ottimi costa sempre meno.
continua

lunedì 13 luglio 2015

The Armchair Economist Steven E. Landsburg - Smith contro Darwin

Sull'equilibrio generale e l'inefficienza darwiniana


  • Errore classico: pensare ad un'analogia tra evoluzione biologica e mano invisibile: la prima è molto più sprecona... 
  • Esempio: la coda dell'uccello del paradiso. Come è stato possibile che l'evoluzione abbia tollerato una simile inefficienza? Semplica: in evoluzione nn esiste contrattazione e quindi neanche un contratto tra gli uccelli in cui decidere di dimezzarsi la coda. Sul mercato, invece, i contratti sono centrali... 
  • Altro esempio: immagina che a scuola i ragazzi nn imparino nulla ma i datori prediligano i laureati xchè mediamente + intelligenti. La scuola nn rende intelligenti ma l'intelligenza aiuta a scuola. Qui gli studenti sono come gli uccelli del paradiso... 
  • Non è la razionalità a salvarci da qs inefficienze ma il mercato guidato dalla Mano Invisibile... 
  • Interpretazione errata do M.I.: provvidenza. Altra interpretazione errata di M.I.: razionalità umana + selezione naturale. Interpretazione corretta: razionalità umana + prezzi + competizione. Ovvero: l'esistenza di prezzi e mercato colloca in modo efficiente le risorse. C'è un'inefficienza? È xchè manca un mercato (es. xchè i costi di transazione sono troppo alti... 
  • Il mondo è pieno d'inefficienze che molti imputano al mercato. M.I. ci dice che vanno imputate alla mancanza di un mercato. Vedi il caso dell'inquinamento: manca un mercato dei diritti ad inquinare. Non c'è troppo capitalismo, ce n'è troppo poco... 
  • Altri esempi: elefanti e specie in pericolo. Foreste e i danni del riciclaggio. Il caso del soffia foglie...
  •  I teoremi del benessere e l'eq. generale traducono formalmente il concetto di M.I.
continua

sabato 11 luglio 2015

Triumph of the City: How Our Greatest Invention Makes Us Richer, Smarter, Greener, Healthier and Happier by Edward Glaeser


Glaeser sulla città: più ricca, più felice, più innovativa. Inno al grattacielo.
  • Siamo in troppi? Domanda assurda dopo l'invenzione della città: tutta l'umanità potrebbe stare comodamente in Texas, ogni famiglia col suo comodo e spazioso appartamento. Il problema nn è dunque il numero delle xsone... 
  • L'innovatore impara x contatto e prossimità prima che x istruzione. Il talento è contagioso. Il talento x esprimersi deve verificare che può farlo, nemmeno lui crede alle sue potenzialità pratiche, da qui l'importanza di vivere dove il ghiaccio è già stato rotto... 
  • Paradosso: quanto + si è connessi, tanto più conta la prossimità fisica. Perchè? E si torna alla centralità delle idee... 
  • In città c'è poco spazio x cui si producono quei beni che occupano poco spazio: le idee nn ne occupano nessuno. Le idee fanno incontrare sviluppo e cultura in un mix stimolante... 
  • O-ring production: la concentrazione dei talenti consente ai migliori di lavorare insieme e quindi di nn sprecare i prodotti del genio con la rottura di anelli deboli... 
  • Quanto più un paese è "urbanizzato" tanto + è ricco e felice... 
  • L'arte rinsscimentale sarebbe stata concepibile senza una città come Firenze dove i geni erano a stretto contatto e si insegnavano a vicenda?... 
  • Torino, Detroit e il declino delle città. Una città rischia se si affida ad un unico progetto e declina con esso. Allo stesso modo nn può essere resuscitata con le grandi opere. È il pluralismo che vivifica una città xchè solo le diversità esaltano le interconnessioni... 
  • Qual è il marchio della città fallita? avere troppe infrastrutture (rispetto alla domanda) nn troppo poche. I grandi progetti sono rischiosi. Dopo una castrofe meglio dare aiuti alle persone che progettare a tavolino la ricostruzione (vedi Katrina)... 
  • Una città nn è fatta da case o infrastrutture ma da xsone: nn doniamo case o infrastrutture ma soldi ed education alle xsone più bisognose affinchè spendano indirizzando gli investimenti... 
  • E la povertà delle xiferie? La City attrae i poveri, nn li crea. Il povero di città è un ricco rispetto al povero di campagna. Contro i crimini e le malattie contagiose il ruolo dello stato è decisivo, nn illudiamoci col libero mercato... 
  • Le ec. di scala della città favoriscono la cultura: musei, teatri... 
  • Limitare le costruzioni è la classica politica anti-poveri che alza solo i prezzi, altro che "consumo del territorio". Le mille restrizioni sono anche fonte di corruzione. Ieri Parigi ospitava la bohem, che ha dato lustro alla città, oggi è talmente "preservata" che un fenomeno del genere nn potrà più darsi... 
  • Un duello inatteso: grattacielo vs auto. Nel primo caso si va a piedi e la città è densa, popolata, viva - vedi Manhattan. Noi abbiamo scelto l'auto e le case basse. Forse era meglio limitare la circolazione piuttosto che l'edificabilità...
  •  Un' altra tendenza da combattere: la proprietà. È una tendenza che favorisce la villetta rispetto all'appartamento... 
  • Grattacielo verde. Basta con l'idea che l'ambientalista viva tra gli albrri. Gli abitanti delle grandi città sono i veri ambientalisti: vivere ammasssti fa risparmiare risorse. Vivere nella cintura o in campagna incide molto di + sull' ambiente. Preghiamo che India e Cina optino x grattacieli e città ad alta densità abitativa... 
  • Vuoi preservare l'ambiente stoppando nuove costruzioni in città?. Bene, stai solo inquinando di più il pianeta incentivando costruzioni in una periferia a distesa.
continua

mercoledì 8 luglio 2015

The Armchair Economist by Steven E. Landsburg. Perché non sono un ambientalista.


Steven Landsburg su come deprogrammare i vostri bambini dall'indottrinamento ambientalista.
  • Il miglior modo x combattere la religione oggi consiste nel combattere l'ambientalismo: è lì che si concentrano i dogmi più irrazionali. Una regolare de-programmazione dei figli sembra necessaria... 
  • L'antidoto alle superstizioni è la scienza. L'antidoto all'ambientalismo è l'economia... 
  • IMHO: perchè se colpiamo un collega con un bastone diciamo che un gesto del genere è inammissibile anzichè dire che "bisogna portare rispetto x il bastone". Xché? Eppure qs ultima è la formula che utilizziamo quando danneggiamo il prossimo attraverso l'ambiente. Una forzatura tutt'altro che innocente. Un modo x dare la precedenza all'abiente sull'uomo. Perchè esiste l'anno della terra e nn l'anno del bastone?… 
  • L'errore dell'ambientalismo: anteporre la morale alle preferenze. Costruiamo un parcheggio o un parco? È un dilemma e la scienza propone alcuni metodi x risolverlo. L'ambientalismo, per contro, pensa di avere la Ragione dalla sua. Si obbietta che il profitto nn è una preferenza. E xchè mai? Oltretutto il profitto trasmette le preferenze dei consumatori... 
  • La retorica delle generazioni future: ma le g.f. preferiscono ereditare un bosco o i profitti accumulati negli anni da un parcheggio? la questione è aperta, inutile far finta di vederla chiusa... 
  • Senza l'assunto della "superiorità morale" nn si spiega la leggerezza dei verdi nell'argomentare... 
  • I verdi impugnano sempre qualche statistica ma dopo averla declamata saltano a conclusioni arbitrarie: le foreste stanno decrescendo, quindi ricicliamo. È + attendibile la conclusione contraria: vuoi più foreste? spreca + carta e i produttori creeranno + foreste. Ma l'ambientalista nn vuole + alberi, a lui interessa il rituale del riciclaggio, del sacrificio. Al fondo è un religioso... 
  • Pesticidi: sono cancerogeni ma abolirli fa collassare il consumo di frutta con effetti sulle malattie legate al cancro. Xché il verde guarda solo al primo effetto? Perchè è un sacerdote... 
  • Estinzione delle specie. Nn sappiamo bene cosa succede quando si estingue una specie, sperimentare sarebbe utile. In fondo ieri una nuova scimmia è stata scoperta in Amazzonia e la mia vita nn ne ha risentito molto. Ma i verdi si oppongono a priori... 
  • Xchè nn ricollocare le industrie + inquinanti nei paesi poveri? Staremmo tutti meglio. Eppure la proposta ha sollevato un coro d'indignazione e l'atteggiamento religioso ha prevalso: inquinare è peccato.... 
  • Il verde mira a convertire il tuo stile di vita. Le soluzioni che nn implicano qs conseguenza, x quanto efficaci, sono escluse a priori dal suo catechismo..… 
  • Quando il padre dice al figlio:"chiudi il rubinetto" la cosa ha un senso. Se a dirlo è il tuo amico verde -magari x mezzo di un politico- la cosa è assurda visto che tu paghi x l'acqua che consumi di conseguenza nn esiste spreco ma preferenza.... 
  • Ai bimbi viene insegnato a nn sprecare le risorse ma nn viene insegnato che anche il tempo è una risorsa... 
  • Xchè nn scambiare un pò di natura selvaggia in cambio di più confort. Con il trasporto pubblico risparmiamo ma l'auto privata è più comoda... 
  • L'economia - mettendo al centro la diversità umana- insegna la tolleranza... 
  • Come c'è l'esonero dall'ora di religione, dovrebbe esserci l'esonero dalle lezioni di ambientalismo
continua

Fair Play by Steven E. Landsburg. La tassa perfetta


Steve Landsburg sulla tassa perfetta
  • I bambini sanno bene che la giustizia ripristina una simmetria. È un ottimo punto di partenza x spiegare l'iniquità onnipresente nel fisco... 
  • Esperimento mentale: A B C vivono su un isola e se la dividono. A e B sono abili costruttori e abbelliscono la loro parte di isola. Devono contribuire anche ad abbellire la parte di C? Devono contribuire in pari maniera o in proporzione alle loro costruzioni (ipotizziamo che B le abbia edificate più belle e più grandi)? Ebbene, i codici fiscali nn sembrano rispettosi di alcuna simmetria. L'ironia sta nel fatto che la progressività della tassazione è spesso presentata come misura equa. Un bimbo ha tutti gli elementi per comprendere qs ironia... 
  • Gli economisti quando parlano di tasse dicono che c'è un trade off tra efficienza ed equità. La cosa sarebbe del tutto incomprensibile a un bambino... 
  • Tesi: quando il reddito dipende dalle scelte (a cominciare dalla scuola) la tassa + giusta è quella capitale... 
  • Lotteria dei talenti. Cosa sceglieremmo dietro il velo d'ignoranza? N.b.: data l'opportunità di fingersi stupidi, ciò che rileva nn è il contratto effettivo ma quello che pesa i potenziali opportunismi. A meno che nn esista uno scanner dei talenti... 
  • Conclusione: la tassa ideale colpisce l'abilità, nn l'attività (tassa sulla natura nn sul lavoro). Tassare la razza, il sesso, la bellezza, l'altezza... 
  • Tasse del genere già esistono: le pensioni x le donne (che vivono di più). L'affirmative action x neri... 
  • Se tassare la razza vi sembra inaccettabile, allora è inaccettabile qualsiasi redistribuzione... 
  • Ma xchè la tassa xfetta ci sembra talmente imperfetta da risultare ripugnante (razzista, sessista)? Per rinforzare questa ripugnanza aggiungo che è compatibile con lo schiavismo: se esistesse il modo di far lavorare i più talentuosi saremmo giustificati a farlo.
continua

Landsburg su tasse, ridistribuzione e lotteria dei talenti:


  • Il problema di una tassa efficiente: nn disincentiva il politico avido e spendaccione visto che con una tassa efficiente non rischierà mai di uccidere la sua gallina dalle uova d'oro. I fallimenti della politica si moltiplica... 
  • Paradosso: la tassa inefficiente affossa l'economia. La tassa efficiente nn pone limiti alla politica implicando la tirannia. Soluzioni 1) nessuna tassa (x redistribuzione) 2) un compromesso (tassa mista)... 
  • Le tasse - sia quelle efficienti che quelle inefficienti - richiedono un' autorità centrale, e qui sorgono altre preoccupazioni... 
  • Critica a Rawls: nel suo contratto nn si accenna alle istituzioni ma da chi è tenuto a far rispettare un contratto dipende il contenuto del contratto stesso. Es. nessun codice fiscale pone limiti alla tassazione ma qs è la prima cosa che richiediamo nel c. di Rawls... 
  • Alla ridistribuzione non crede nessuno. Redistribuzione e ambientalismo. I verdi ci chiedono sacrifici x le generazioni future. Ma qs è chiedere ai poveri x dare ai ricchi. Tra una dozzina di generazioni l'americano medio guadagnerà quanto Bill Gates... 
  • Quando si tagliano le tasse si leva il solito allarme: il deficit sarà a carico dei ns nipoti. Ma nessuno obbliga qs. gufi a scaricare alcunchè sui suoi nipoti: risparmi e lasci eredità cospicue... 
  • Redistribuzione: 1) se fatta con tasse inefficienti è inefficiente 2) se fatta con tasse efficienti è oppressiva e legittima la schiavitù (che ci ripugna eticamente) 3) nessuno ci crede realmente (altrimenti aiuteremmo l'africa o ci preoccuperemmo meno dell'ambientalismo) 4) nessuno ci crede realmente altrimenti appianerebbe anche le altre diseguaglianze (pensa alla sfortuna di chi nasce poco attraente e si accoppia raramente) 5) la teoria della ridistr. come furto sofisticato spiega molto... 
  • L'unica cosa che spiega la rid. e la tassazione prog. è il tentativo di legittimare un furto. Ma xchè molti ricchi sposano la causa?... 
  • Se il ricco considera doveroso ridistribuire potrebbe firmare un assegno al Ministero. Dire: "nn lo faccio se nn lo fai anche tu" nn sembra una buona ragione... 
  • Pragmatismo: "aiutiamo i poveri o si ribelleranno". Una simile soluzione ha conseguenze spiacevoli: "aiutiamo i brutti o si ribelleranno"… 
  • Xchè nn tutte le diseguaglianze ci sensibilizzano? La teoria del "grabbing" risponde bene a qs domanda... 
  • Il sesso forzato dei belli coi brutti (ridistribuzione delle fortune) offende la ns. dignità. Non tolleriamo lo stupro e poco importa se il brutto è stato sfortunato. La mia bellezza la sentiamo nostra e ci sentiamo lesi nella ns dignità se stuprati al fine di riequilibrare le fortune. Lo stesso dicasi x il furto di proprietà... 
  • Altro argomento. Nordhaus: l'innovatore cattura solo il 3% della ricchezza che crea. Non vi sembra che abbia così adempiuto alle sue eventuali obbligazioni sociali?…
continua

lunedì 6 luglio 2015

The Che Guevara Myth and the Future of Liberty by Alvaro Vargas Llosa


  • Oggi il Che è un brand della società capitalista ma pochi conoscono la sua storia se nn attraverso il classico panegirico hollywoodiano. Nulla di più sviante. 
  • Chi era in realtà? Un tipo violento, di una violenza romantica quanto ideologica, innamorato della morte (altrui) che x tutto aveva un'unica soluzione: la rivoluzione. Sempre quella. Nelle sue lettere si dichiara continuamente "assetato di sangue". Ha quasi una concezione estetica della morte come certi fascisti europei. Chiede a tutti i suoi collaboratori + crudeltà e attribuisce i fallimenti rivoluzionari alla sviante pietà degli insorti. Protagonista in prima fila in tutte le esecuzioni. Motto: "se sei in dubbio uccidi". La rapina delle banche e l'esproprio appartenevano al suo modus operandi abituale... 
  • Il suo meglio il Che lo dette come direttore della Cabana dopo la Rivolucion. 200/1000 morti, esecuzioni tutte le notti. Ci teneva a presenziare. Capito il tipo? Come ci sono i mafiosi che si commuovono all'opera, ci sono anche le macchine di morte in grado di sciogliere ispirati inni alla rivoluzione contro tutte le ingiustizie.
  • Noto è il puritanesimo che imponeva alle città via via conquistate alla Rivoluzione, una specie di Sharia che regolava sesso, alcol e giochi. Una vera mania totalitaria, una passione x il controllo ipertrofico, a Cuba si occupò xsonamente della polizia segreta e dei campi di concentramento.... 
  • Il Che può essere inquadrato come un ortodosso. La sua ossessione era la controrivoluzione, che intendeva sttoncare sul nascere.. Le sue vittime preferite: dissidenti, cattolici, omosessuali, testimoni gi Geova... 
  • Se Castro è un pragmatico opportunista, il Che è l'ideologo puritano e intransigente, il fanatico della "sovietizzazione" a tutti i costi. Il suo modello: la Nord Corea. Spinse x la nuclearizzazione di Cuba da perte dell'URSS. Si allonta dai sovietici quando li reputò troppo arrendevoli nei trattati: Mao divenne il suo nuovo idolo. Inoltre l' URSS osava chiedere qualcosa in cambio dei volossali aiuti dimostrando una mentalità capitalista... 
  • Cuba si collocava stabilmente tra i primi 4 paesi del Sudamerica quanto a ricchezza. Bastarono pochi mesi del Che alla Banca Nazionale e al Ministero dell' Industria per far collassare un'intera economia e a stenderla per decenni. Ma in qs ambito + che radicale si dimostrò ignorante e i danni inferti da politiche sciagurate permanenti. Alla fine Cuba si rassegnò a vivere di sussidi sovietici... 
  • Fu per lo meno un abile guerrigliero? La cosa è ormai seriamente in dubbio. L' unico suo successo - Cuba - sembra viziato dalle mazzette a destra e a manca (d'altronde l'esercito di Battista era notoriamente corrotto e demotivato, non proprio un grande avversario). Altrove il Che fallì sempre conducendo a morte certa centinaia di xsone. Il risultato ottenuto era sempre lo stesso: rinforzare il militarismo e le ingiustizia... 
  • L'alter ego del Che? Alberdi. Molti tratti in comune: viaggi, cosmopolitismi, sensibilità sociale. Senonché nn uccise mai una mosca puntando su governi limitati, immigrazione, commerci, p.p. In qs modo rese grande l'Argentina. tanto per dire: le alternative c'erano. Peccato non esistano T-shirt con la loro effige..

venerdì 3 luglio 2015

The Great Stagnation by Tyler Cowen


Capitolo 1 tesi
  • Alcune spie inquietanti: 1) jobless recovery 2) median wage 3) aumento tenore di vita (cfr tra generazioni) 4) debiti crescenti sia nel pubblico che nel privato. Cosa ci segnala tutto ciò?... 
  • Tesi del libro: abbiamo raccolto tutti i "frutti bassi" dell'innovazione ma programmiamo le ns vite come se ce ne fossero altri disponibili... 
  • Low Hanging Fruit: terra libera, libera immigrazione, nuove tecnologie.... 
  • La Rivoluzione Industriale ha rotto gli argini dello sviluppo e la sua forza propulsiva si è fatta sentire fino al cuore del 900 ma ora sembra esaurirsi. Il PIL di tutte le nazioni + ricche rallenta in modo evidente, i guadagni di produttività seguono la stessa sorte... 
  • Tecnologia: togliete la magica intrnet: la ns. vita è praticamente la stessa che negli anni 50. Certo, i servizi sono migliorati x qualità e affidabilità ma sono fondamentalmente ancora quelli: auto, elettrodomestici, elettricità. Il mondo dei Jetson nn si è mai realizzato. L' uomo è andato sulla luna e pensavamo alla rivoluzione tecnologica ma nulla è successo... 
  • Istruzione: è cresciuta molto la partecipazione, difficile oggi che un talento resti infruttuoso. Anche qs via di sviluppo sembra ormai satura (il tasso di partecipazione scolastica addirittura cala). Lo "studente marginale" oggi è una testa di rapa, difficile che sarà mai lui a garantirci la prosperità futura... 
  • Discriminazione. E quando donne e altre minoranze entreranno a pieno titolo nel sistema produttivo? Anche questo "frutto basso" è stato colto nei decenni passati... 
  • Una speranza x l'immediato: i paesi poveri. Qs. economie hanno ancora molti frutti bassi da cogliere e il beneficio potrebbe estendersi anche a noi che siamo fermi nella palta
capitolo 2 contabilità nazionale

  • Obiezione alla tesi del libro: ma i numeri della produttività sembrano buoni! Sì ma potrebbero essere ingannevoli: in gran parte sono ottenuti licenziando (e mantenendo inalterata la produzione). Spesso segnalano solo bolle (vedi produttività finanziaria). D'altronde salari e azioni sono stagnanti, evidentemente parliamo di una produttività sterile... 
  • Il punto debole della contabilità nazionale: il valore di beni e servizi statali è valutato al prezzo (poichè sono venduti) quello di beni e servizi statali al costo (visto che nn esiste x loro un mercato). Ora, un aumento di produzione si traduce in un aumento meno che prop. nel valore ma qs. dinamica è catturata dai prezzi nn dai costi cosicchè il contributo statale risulta sopravvalutato. Un conto è arricchirsi con l"export un altro espandendo la spesa pubblica. Domanda: quanto PIL dobbiamo a sopravalutazioni di qs. tipo? Tesi: quanto + il governo partecipa all'economia tanto + è difficile capire se stiamo migliorando. Ai tempi d'oro dell'innovazione il G. pesava per il 5% sul PIL... 
  • Quanto vale veramente la nostra sanità? Domanda legittima visto che i dottori nn si sottopongono al test del mercato. Con loro oltretutto, persino il criterio di mercato funziona poco (figuramoci il criterio della spesa): 1) i benefici sono troppo protratti in là nel tempo cosicchè finiscono x contare altri fattori 2) di solito nn spendiamo i ns. soldi ma i soldi di altri (governo o assicurazioni). Qui la produttività nn è misurabile in modo attendibile: confronta Cipro e USA. Questi ultimi spendono di più senza ottenere di più. Ciò significa che la produttività sanitaria di Cipro è superiore? Si può escluderlo, molto semplicemente la produttività sanitaria è molto ambigua... 
  • Tesi: alcune cure funzionano altre no e noi spendiamo molto di più per le seconde. Tutta la ns. spesa marginale è sulle seconde. Conclusione: nella sanità è evidente + che altrove che i LHF sono stati colti. Qui + che mai un aumento della spesa pubblica nn segnala necessariamente un aumento di pari importo della ricchezza e purtroppo è proprio l'ampliamento di qs settori a trainare il PIL e a farci dire che stiamo meglio... 
  • L'istruzione è un altro settore dove la spesa è aumentata molto. Quanto ha reso qs. investimento? Gli studenti sono + preparati oggi? Nella scuola dell'obbligo gli ultimi 40 anni nn sembrano registrare miglioramenti (italiano e matematica). Qs. mediocri risultati sono ottenuti avendo a disposizione ragazzi più intelligenti e con più mezzi e il pc a casa. La matem. poi nn cambia cosicchè le tecniche d'insegnamento possono affinarsi. Nel frattempo la spesa x alunno è raddoppiata. Forse le scuole sono più accoglienti e offrono + attività rispetto a ieri. Come se nn bsstasse nemmeno qui c'è un market test gran parte della spesa è pubblica. Ebbene, anche qs ambiguo settore risulta trainante quando misuriamo la crescita di qs. anni.
capitolo 3 internet

  • In realtà l'innovazione esiste: internet. Solo che è ben diversa da quella passata. Crea un valore differente xchè di natura mentale visto che i suoi servizi sono per lo più gratuiti ed è difficile quantificarli. Inoltre nn sono disponibili x tutti, occorrono abilità cognitive particolari x sfruttarli e goderne... 
  • Immagina che si scopra la droga xfetta: tutti noi staremmo meglio ma gli indicatori economici segnerebbero un tracollo. Ebbene, internet produce uno scollegamento del genere lasciandoci nel mistero. Comprare 2 euro di banane alza il pil di 2 euro ma godere con internet x 20 euro nn incide sulle cifre ufficiali anzi le abbassa xchè ci distoglie da altri lavori... 
  • Internet genera pochi posti di lavoro. Tutti abbiamo sentito di Twitter ma solo qualche centinaio di xsone lavora lì. Il lavoro grosso lo fanno gli utenti x divertimento. Il resto lo fanno le macchine o da lavoratori con competenze particolari. Ecco spiegate le jobless recovery o il fatto che alta disoccupazione conviva cpn imprese alla vana caccia di xsonale... 
  • Paradosso: ci immaginiamo immersi in un mondo materialistico/consumistico quando in realtà viviamo in un mondo dove il gratuito si è moltiplicato. La vera rivoluzione consiste allora nel passaggio da consumi materiali a consumi immateriali se non spirituali. È difficile dare un valore a qs. attività spirituale mentre è chiaro come incida negativamente sulle attività tradizionali che creano un valore più facilmente quantificabile.

giovedì 2 luglio 2015

All'origine della pretesa cristiana di Luigi Giussani


Introduzione e capitolo primo.
  •  L' ipotesi cristiana vive di ragioni a priori e di ragioni a posteriori. Giussani si concentra sulle seconde, in particolare sul valore della testimonianza. L' analogia del delitto calza a pennello per capire meglio: analizzando la scena del delitto posso farmi un' idea del colpevole ma conoscendo i sospettati posso aumentare o diminuire le probabilità della mia ipotesi iniziale. Ecco, Giussani punta tutto sulla conoscenza che segue l' idea iniziale (o a priori). Punta tutto sulla "fase seconda", ovvero sull' esperienza religiosa. Da qui una possibile critica: non sono in molti i privilegiati a cui è dato di fare una profonda esperienza religiosa...
  • Non si può chiedere di Dio a chi nn crede poiché Dio è al suo fondo un'esperienza da vivere, un'esperienza di cui l'ateo è privo...
  • L'uomo immagina la soluzione al dilemma delle cose ultime partendo dai dati di realtà che esperisce tutti i giorni. In qs senso la sua immaginazione è induttiva (scientifica) ovvero ragionevole. La religione è una costruzione con fondamenta razionali...
  •  I frutti dell' immaginazione: 1) l'uomo si rivolge all'ignoto immergendosi in un flusso armonico che gli consente di abbracciare il suo destino 2) l'uomo si rivolge con fiducia all"ignoto come ad una persona benevola... 
  • METODO 1 razionale: conoscere tutte le religione x scegliere la migliore. Ma come è possibile immagazzinare tanta sapienza? Questo metodo è astratto, utopico, contrario alla nostra natura... 
  • METODO 2: considerare solo le religioni principale e decidere. È cmq un metodo lacunoso, pensate a cosa sarebbe successo applicando qs. metodo 2000 anni fa a Roma... 
  • METODO 3: prendere il meglio da ogni religione (sincretismo). Ma nn x tutti "il meglio" coincide... 
  • METODO 4 o empirico: adeguati alla tua tradizione mantenendoti pronto a convertirti allorchè incontri ciò a cui la tua ragione aderisce meglio
  • IMHO: nella tradizione sei già immerso di fatto, non devi "immergerti". Nella condizione in cui sei fai le tue ipotesi e verifica le proposte più vicine, i nuovi incontri ti faranno aggiornare sempre la tua credenza. Il metodo religioso non è mai differente dal metodo scientifico...
continua

Race Against The Machine by Erik Brynjolfsson, Andrew McAfee


capitolo 1
  • Il tema del libro IT e lavoro. Si parte da un'osservazione preoccupante: xchè i livelli occupazionali nn vengono ripristinati anche se la recessione è rientrata? Eppure gli altri indicatori esprimono un'economia in salute. Le ditte comprano macchinari ma nn assumono... 
  • Prima spiegazione: ciclicità. La crescita è illusoria e le ditte nn assumono, nn si fidano. Tutto nella norma: l'economia è malata e la disoccupazione impazza (Krugman). La domanda esangue contribuisce alla stanca agonia. Un normale ciclo evonomico affrontato con i mezzi sbagliati... 
  • Seconda spiega: stagnazione. Un lento declino si trascina. Non sappiamo più innovare, abbiamo puntato tutto sul welfare. I "frutti bassi" della rivoluzione sono stati già colti. I delta pil riscontrati sono illusori, afferiscono per lo più a settori pubblici artificiosamente espansi. La Recessione nn è un fattore decisivo (Tyler Cowen)... 
  • Terza spiega: l'emergere di Cina e India ha equalizzato i redditi della classe media. La grande convergenza crea stagnazione nei paesi più ricchi. L'innovzione pervasiva nn premia chi mantiene i livelli precedenti di innovazione (Michel Spence)... 
  • Quarta ipotesi: "fine del lavoro". Non c'è poca innovazione, ce n'è troppa: le macchine sostituiscono l'uomo minacciando il lavoratore della classe media... 
  • Tesi del libro: si sposa l'ultima ipotesi: nè Grande Recesdione né Grande Stagnazione ma Grande Ristrutturazione: il sistema produttivo vuole + macchine e - lavoratori... il che può essere fonte di mille problemi...
continua

martedì 30 giugno 2015

Is There Anything Good About Men?: How Cultures Flourish by Exploiting Men by Roy F. Baumeister


capitolo 1
  • Le maggiori differenze tra uomo e donna si configurano come trade off: se U è migliore nel fare X allora D fa meglio Y... 
  • Non esiste società al mondo in cui gli uomini non dominino. Perchè? Tre spieghe: 1) l'uomo è superiore 2) la donna è oppressa 3) uomo e donna hanno motivazioni differenti...
  •  La terza spiegazione sembra vincente: le inclinazioni dell'uomo sembrano più idonee a costruire sistemi sociali estesi, anonimi, astratti. La donna è più attratta dalla sfera personale... 
  • Tesi del libro: la cultura è una costruzione maschile ma ciò nn significa che tuteli il maschio, al contrario, gli uomini ricoprono spesso i panni della vittima... 
  • Il femminismo ha prodotto uno spiacevole effetto collaterale: la teoria del complotto patriarcale. Non sembra davvero una tesi sostenibile. Avete mai sentito dei maschi complottare? In genere maschi e femmine collaborano. Il conflitto dovrebbe essere qualcosa che accade all'insaputa dei protagonisti. Solo alcune femministe radicali sembrano coscienti... 
  • Il femminismo da movimento per i pari diritti si è trasformato in movimento antagonista. Molti cervelli hanno giudicato raggiunti gli obbiettivi mollando il colpo e lasciando il movimento nelle mani della frangia più radicale... 
  • Non lo si può negare: chi nell'accademia revoca in dubbio gli assunti femministi rischia. Non esiste un pari trattamento tra ipotesi esplicativi. Es. il wage gap: esistono molte ipotesi alternative all'oppressione dei pregiudizi (full time, rschio, sacrifici, preferenze, negoziazione...) eppure... Altro esempio eloquente sono le ricerche sulle preferenze sul sesso del nascituro, spesso sono dovute all'assetto istituzionale più che hai pregiudizi ma ipotizzarlo pubblicamente è molto rischioso... 
  • U. e D. sono differenti, le culture che capitalizzano qs. differenza sono vincenti. Il matriarcato ha perso in questa lotta. Perchè. Tesi: nn che le donne siano inette a governare ma hanno meno motivazioni: sono più avverse al rischio e ai sacrifici (hanno più alternative alla carriera)... 
  • Ma come è possibile che il sistema sfrutti i maschi quando i maschi sono ai vertici di qualsiasi organizzazione? L'errore qui è di concentrarsi sui vertici. Guarda anche ai margini, scoprirai che anche lì la prevalenza maschile è indiscutibile. Margini: prigione, barboni, incidenti sul lavoro, vitime di guerra. Per la nostra cultura la vita di un uomo vale meno. Spiegazioni? Forse è tutto legato alla generazione della prole: bastano pochi uomini per garantire una numerosa figliolanza, mentre le donne devono essere necessariamente molte... 
  • Norah Vincent: una femminista che si è fatta passare da uomo x scrivere il suo libro. Conclusione inattesa: che vita di m.!... Trade off. Esiste un genfer gap opposto nei salari e negli incidenti sul lavoro. Forse sono legati: parte del salario copre i rischi di incidenti. La logica del trade off compensa i gender gap e spiega molto in qs. tematiche.
continua

lunedì 29 giugno 2015

Scandinavian Unexceptionalism di Nima Sanandaji


capitolo 8
  • Il tasso di povertà tra i gli "americani scandinavi" è pari a quello degli scandinavi, senonchè i primi sono mediamente più ricchi...
  • Gli scandinavi hanno una cultura particolare: robusta etica del lavoro, notevole fiducia reciproca. probabilmente le loro buone prestazioni economiche dipendono più dalla cultura che dall'assetto istituzionale. 
  • Il welfare nn sembra essere il motore della prosperità, la cultura (o la genetica) ha un ruolo predominante. Il welfare esteso, colpendo gli incentivi, minaccia la ricchezza.
continua

giovedì 25 giugno 2015

Experimental Philosophy by Joshua Knobe, Shaun Nichols - Il compatibilismo


Perché non sono compatibilista. Qui di seguito i migliori argomenti per il compatibilismo
  1. Incompatibilismo: libero arbitrio e determinismo sono incompatibili... 
  2. La posizione i. viene con l'argomento che è più intuitiva. Ma è proprio così?... 
  3. Primo problema: di quale libertà parliamo? Secondo gli autori di quella che consente di attribuire meriti e colpe. La libertà che ci interessa è legata alla dignità della persona. IMHO: qui c'è una forzatura, il legame tra libertà, meriti, giustizia e dignità è complicato. Perchè mai introdurlo quando disponiamo di nozioni più elementari del concetto di libertà: libero è colui che può scegliere tra due alternative senza essere determinato verso una delle due opzioni... 
  4. Perchè è così importante sapere se i. corrisponde all'intuizione comune? p.1819... 
  5. Come testare l'intuizione. Esperimenti p.1908... 
  6. L'i. tipo fa osservare che non appena ci viene fatto sapere che un certo comportamento è dettato da cause esterne noi allentiamo la responsabilità. È quindi tenendo conto di qs che si organizzano gli esperimenti..
  7. Immaginiamo qs. scenario: abbiamo scoperto tutte le leggi di natura e possiamo prevedere tutto con certezza. Prevediamo anche che Hal rapinerà la Banca e come tutte le ns. previsioni la cosa si avvera. Hal è responsabile? Molti rispondono sì. Secondo esempio: immagina che l'univrrso venga creato più volte sempre destinato a subire la medesima evoluzione. In tutti qs. universi Hal compie il suo furto. Hal è colpevole? Molti rispondono sì. 
  8. Critica: 1) prevedere e determinare sono cose ben diverse, tutti i giorni compiamo azioni libere (nel senso i. del termine) ma xfettamente prevedibile. 2) la scienza può ipotizzare e corroborare l'ipotesi determinista ma nn può "scoprirlo" una volta x tutte visto che segue una logica induttiva; la situazione che ci viene chiesta di immaginare è quindi inimmaginabile 3) per 1 e 2 ciò che intuiamo veramente è che il determinismo è sempre confutabile qui ed ora: se il superpc mi dice che ora alzerò il braccio a me basterà abbassarli x confutarlo 4) esistono esperimenti alternativi. Certo, ma nn ha molto senso realizzarli: metti la cavia di fronte ad un bivio con una strada sbarrata, quando imboccherà l'altra chiediti se lo ha fatto liberamente?... 
  9. Gli autori riconoscono che + il detrminismo è sullo sfondo più i risultati sono confermati ma aggiungono che il determinismo è per sua natura sullo sfondo e nn va confuso con altre cause che comprimono la libertà. IMHO: qs argomento non si capisce: xchè mai non dovrebbe essere un mondo determinato quello dove dio vede e dispone tutto? Dire che in quel caso non introduciamo il determinismo ma un'altra causa che comprime la libertà non è comprensibile poiché allo stesso modo potremmo dire che nel caso presentato non si testa il determinismo come limite alla libertà ma le leggi naturali. 
  10. Alcuni sostengono che la nozione intuitiva di libertà che abbiamo è libertaria (possibilità di fare altrimenti) e che l'i. è derivato, un mero calcolo che a volte puo' essere complicato. Negli esperimenti fatti i soggetti falliscono nella derivazione nn nell'intuizione. Risposta degli autori: si tratta di considerazioni derivate dall'introspezione e nn da esperimenti condotti da nn filosofi.
  11. Inwagen: le intuizioni che contano sono più basilari. Del tipo che se C dipende solo da A e B e noi non possiamo incidere su A e B allora nn possiamo incidere nemmeno su C (prop. transitoria). Negli scenari presentati le cavie nn riconoscono un caso in cui le intuizioni di base sono applicabili (noi filosofi invece sì) ciò nn toglie che tali intuizioni esistano, anzi questa ipotesi è rafforzata dal fatto che quanto più lo scenario scopre un meccanismo transitorio tanto più i giudizi delle cavie si allineano con la soluzione i. Gli autori sostengono che il loro esperimento è comunque un indizio di non esistenza della prop. transitiva ma trascurano l'esistenza di un ragionamento complesso e quindi la necessità di esperimenti graduali che introducano in modo sempre più scoperto il determinismo... 
  12. Altri ammettono l'esistenza di intuizioni confliggenti tra cui scegliere: quella dello scenario e quella della prop. transitiva. Qs. anarchia delle intuizioni ci porta a negare che il concetto di free will abbia senso. Ma i. sceglie un'altra via: l'intuizione della prop.trans. è più basica mentre quella sperimentata è in realtà la soluzione ad un calcolo complesso. IMHO: mi sembra di poter concludere affermando che negli scenari proposti la cavia nn ricostruisce correttamente il dilemma filosofico poichè diverse intuizioni e istinti si mescolano visto la complessità. Tutravia le intuizioni oggetto delli studio sembrano ugualmente esistere poichè la ricostruzione della cavia è sempre più coerente con esse quanto più le leggi detrministiche sono evidenti.
  13. Gli autori sembrano problematizzare una gerarchia tra intuizioni: dalle più semplici alle più complesse. Un criterio potrebbe essere l'universalità: se una intuizione è universale allora è semplice. DaL che deriva che le intuizioni astratte sono più semplici di quelle complesse e quindi che l'intuizione della prop. transitiva è più semplice dell'intuizione richieste dagli sperimentatori.
continua

mercoledì 24 giugno 2015

The Dadly Virtues: Adventures from the Worst Job You'll Ever Love by Jonathan V. Last

Capitolo 8 a cura di Johna Goldberg: prenditi un cane.

  1. Ho una figlia. Ed è migliore dei vostri figli. Perchè? Perchè è mia. Per capire, tu che nn hai figli, fatti un cane e capirai subito cosa intendo dire.... 
  2. Quanto appena affermato è irrazionale ma sensato. È un dogma. Ecco, abbiamo appena sperimentato quanto dogmatismo e senso possano essere legati... 
  3. chi condivide capisce come la "proprietà comune" dei bimbi sia un concetto deleterio... 
  4. Il cane rappresenta il pre-politico, la pura affezione, il puro legame xsonale. Ti dimostra che una simile dimensione esiste e che il totalitarismo è assurdo. Cosmo si è fatto cocvolare da Ted Kennedy!
continua

The Moral Case for Fossil Fuels by Alex Epstein


Capitolo primo
  1. Il gw non è un problema così terrorizzante vista la ns capacità di progresso e adattamento.
  2. I benefici dell' uso di ff compensano i rischi (IMHO: bisogna ragionare al margine, però). Ad ogni modo è ai ff che dobbiamo il nostro standard di vita.
  3. Le fonti alternative di energia nn sono affidabili ma tichiedono sempre un'integrazione cospicua.
  4. Le scorte sono abbondanti, il problema non sta lì.
  5. Gli esperti hanno fallito le loro previsioni di 30 anni fa: ci attendeva la catastrofe e siamo invece migliorati in tutti gli aspetti della ns vita. Possiamo ancora fidarci di loro? Di certo dobiamo aggiornare il giudizio che ne abbiamo. 
  6. Inquinamento e salute: viviamo meglio oggi che consumiamo + ff
  7. Perché il catastrofista che perde le sue scommesse mantiene intatta la sua fama. Consigli disattesi: il consumo è raddoppiato... epico disastro? no epico miglioramento! 
  8. Evidentemente nn sapiamo bene come agisce co2 nell'atmosfera... 
  9. Nè intrrnet nè rivoluzione digitale seguendo le misure dei catastrofisti... 
  10. Perchè l esperto fallisce? xchè si concentra sui rischi + che sui benefici d' altronde lui, quasi sempre, è un esperto di clima, ovvero dei potenziali pericoli. Purtroppo non sappiamo di cosa bisogna essere esperti x valutare i benefici visto che non sappiamo su quale settore della nostra vita impatteranno... 
  11. Un indice eliquente: il "climate related death". Andiamo verso la catastrofe e lui diminuisce!... l' esperto va ascoltato ma va soppesato con quel che può sapere, difficilmente si soffermerà sui limiti della sua conoscenza. Inoltre, nessuno può essere esperto di tutto e in qs problematiche occorre connettere molti campi del sapere per guardare alla "big picture"... 
  12. Il criterio principe: mettere sempre l'uomo al centro.
  13. la reazione dell'ambientalista razionale: [A] proper reaction to a major danger from fossil fuels would be sorrow. Think about it: If the energy that runs our civilization has a tragic flaw, that is a terribly sad thing. It would be even worse, say, than if wireless technology caused brain cancer. The appropriate attitude would be gratitude toward the fossil fuel companies for what they had done for us, combined with recognition that we would have to suffer a lot in the years ahead, combined with the commitment to the best technologies that I mentioned earlier [hydro and nuclear]. Il classico ambientalista è privo di sentimenti del genere, cio' testimonia la sua irrazionalità.

continua

domenica 21 giugno 2015

Tomas Transtromer: I ricordi mi riguardano

  1. Il primo ricordo:... ho appena compiuto tre anni e mi hanno detto che è qualcosa di molto importante, che adesso sono diventato grande...
  2. Papà:... i suoi scoppi d’ira non venivano mai presi veramente sul serio... L’aggressività a lungo termine gli era del tutto estranea... Voleva essere in buoni rapporti anche con gli assenti di cui capitava di parlar male in una normale conversazione. “Ma papà, devi almeno essere d’accordo sul fatto che X è un mascalzone!” “Senti, io non ne so proprio niente.”
  3. Il mistero dei vicini: ... le risate omeriche e il saltare di tappi, non sembravano accordarsi a quell’ometto di un pallore spettrale che ogni tanto incontravo in ascensore...
  4. Fasi: ... dopo qualche tempo le visite al museo cessarono. Ero entrato in una fase in cui avevo una paura inaudita degli scheletri...
  5. Maestri: ... intavolammo subito una conversazione sui molluschi. Era così distratto o privo di pregiudizi che mi trattava come un adulto...
  6. A caccia di farfalle: ero sempre fuori in perenni spedizioni. Una vita all’aria aperta senza il minimo interesse salutistico...
  7. La maestra: una signorina nubile e molto curata che cambiava vestito ogni giorno...
  8. Didattica: ... fioccavano spesso tirate di capelli e sberle, anche se mai a me che ero figlio di una maestra.
  9. Scuola fabbrica del conformismo:... Il mio compito principale nel primo trimestre fu di starmene zitto e fermo nel mio banco... Non si dovevano avere difficoltà inattese nell’imparare qualcosa. In generale non si doveva fare niente di inatteso. Una bambina che se la faceva addosso per la paura e la vergogna non poteva aspettarsi nessuna pietà...
  10. Strategie anti-bullismo: Hasse, un ragazzo scuro e alto che era cinque volte più forte di me, aveva l’abitudine di buttarmi a terra a ogni intervallo, il primo anno di scuola. All’inizio opponevo una fiera resistenza, ma non serviva a niente, lui mi atterrava comunque e trionfava. Alla fine trovai il modo di frustrarlo: una totale rilassatezza. Quando si avvicinava, fingevo che il mio io se ne fosse volato via e avesse lasciato soltanto un cadavere, uno straccio senza vita che lui poteva calpestare quanto voleva. Si stufò. Penso a quanto possa avere significato per me, più avanti nella vita, il metodo di trasformarsi in uno straccio senza vita. L’arte di lasciarsi calpestare senza perdere l’autostima. Non l’ho usata troppo spesso? A volte funziona, a volte no.
  11. L'offensiva nazista sui giornali... era raffigurata con frecce nere. Le frecce penetravano nel cuore della Francia e vivevano come parassiti anche nel nostro corpo di nemici di Hitler. Io mi includevo realmente nel numero. Non mi sono mai più impegnato con tanta passione in politica!
  12. Definizione di "comunista": chi teneva per la Russia.
  13. Destra: la si votava se si era ricchi...
  14. I ricchi... possedevano giocattoli di  incredibili dimensioni...
  15. I poveri: dovevano fare pipì in una casseruola di fortuna che la mamma vuotava nell’acquaio in cucina. Era un dettaglio pittoresco.
  16. Inconvenienti della militanza: quando scoprivo che qualcuno che mi piaceva in effetti era «filotedesco», sentivo immediatamente un terribile peso sul petto. Tutto era rovinato.
  17. Radio Londra: ...la voce calma dello speaker, con un lieve accento straniero, si rivolgeva direttamente a me da un mondo di simpatici eroi che continuavano a dedicarsi tranquillamente alle loro occupazioni benché piovessero bombe.
  18. I professori... dei divi collerici che potevano dedicare la maggior parte della lezione a costruire una torre di indignazione isterica soltanto per poter sfogare la loro rabbia... Facevano sempre un’entrata drammatica in classe, gettavano la cartella sulla cattedra e già dopo qualche secondo era chiaro se l’umore era buono o cattivo.
  19. Il Preside: è possibile che le sue grandi esplosioni non si verificassero più di tre o quattro volte al mese. Ma era soprattutto su quei momenti che si fondava la sua grande autorità... il fulmine si muoveva avanti e indietro sopra il paesaggio. Si sapeva che doveva cadere, ma non dove.
  20. Cooperazione genitori-insegnanti?... per tutto il mio periodo scolastico mi sforzai di tenere separati il mondo della scuola e il mondo di casa. Se i due mondi cominciavano a filtrare uno nell’altro, la casa sarebbe stata contaminata. Non avrei più avuto un vero rifugio.
  21. Extramoenia: non sapevamo quasi nulla della vita privata dei nostri insegnanti, sebbene la maggior parte di loro abitasse nei dintorni della scuola... Un giorno d’autunno Målle era arrivato in classe con una rossola in mano. Mise il fungo sulla cattedra. Liberatorio e scioccante – si era intravisto uno scorcio della sua vita privata! Målle dunque raccoglieva funghi...
  22. L'allegria dei vent'anni: ... allora la dimensione più importante dell’esistenza era la Malattia. Il mondo era un immenso ospedale... Vedevo davanti a me persone sfigurate nel corpo e nell’anima. La lampada era accesa e cercava di tenere lontani quei volti spaventosi, ma ogni tanto mi assopivo, le palpebre si abbassavano e i volti spaventosi mi erano improvvisamente addosso... ogni tanto il silenzio era rotto da uno schiocco nelle pareti. Provocato da cosa? Da me? Le pareti risuonavano perché lo volevano i miei pensieri malati!
  23. La scoperta della poesia nelle parafrasi dei somari interrogati dal prof. di  latino:... questa alternanzatra una sgangherata banalità e un icastico sublime mi insegnò molto. Erano i presupposti della poesia. Attraverso la forma (la Forma!) si poteva elevare qualcosa. Le zampette del bruco erano sparite, si aprivano le ali.


sabato 20 giugno 2015

Jean Clair: L'hiver del culture

  1. L' arte classica rinviava a qualcosa d' altro, era una metafora dell'infinito oggi si specchia in se stessa, al limite diventa un monumento all'artista, il quale, attraverso di essa si autodeifica attirando su di sè il culto.
  2. la cultura del culto: la cultura che rinvia all' infinito e metaforizza l' infinito; il culto della cultura: autoreferenzialità, rinvio a se stessi.
  3. nel mondo della cultura prospera un linguaggio burocratico (risorse umane) diretta eredità dei regimi anni 30. L'ingegneria sociale spopola.
  4. La mania estetica è ovunque e ha preso il posto dell'arte. La mania estetica è una lallazione narcisa dove l'ego ipertrofico  rinvia in modo imbarazzante a quello del bambino.
  5. Nel chiasso le bellezze si elidono rimanendoci indifferenti, tolto qualche fremito di breve durata dovuto più che altro alla curiosità.
  6. E' il trionfo di Duchamp. Il successo di questo artista in america ci ammaestra: la nuova arte chiede il deserto per poter apparire; l'america lo fornisce, km e km di territori senza un' opera architettonica degna di nota. L'arte deve spogliarsi del suo portato religioso, politico estetico, deve restare sola, nuda, vergine e sterile al contempo. L'arte minimale costantemente ci ripete che nn c è niente da leggere nella sua forma, niente da interpretare, si tratta di un'arte tautologica e insensata. Tutto si sprofonda in un'immensa amnesia, in una tabula rasa che riparte da zero. L'america incarna questo vuoto senza interrogazione.
  7. Antonello da Messina, il Veronese... la pittura italiana porta il luogo nel nome, l'origine, la storia di una provenienza. Tutto cio' è sintomatico di un'aurea che oggi l'arte ha perso.
  8. Esperimento: un archeologo deve ricostruire la nostra civiltà indagando sui reperti che rinviene. Come potrà mai riconoscere un museo? Non è possibile poiché l'architettura che lo contraddistingue è anonima, e non potrebbe essere altrimenti visto che non sappiamo più a cosa debba servire un museo.