venerdì 8 novembre 2019

L'INCOMMENSURABILE

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L'INCOMMENSURABILE
I medesimi fatti possono essere interpretati in vario modo e dare origine a paradigmi scientifici tutti diversi tra loro incommensurabili. In casi del genere il giudizio finale lo danno il buon senso, la cultura e la politica. Vediamo da vicino il caso della malattia mentale.
1) Il dubbio - Thomas Szasz (TS) dubita che il paradigma psichiatrico standard della malattia mentale sia corretto e lo critica prendendo a prestito il paradigma dell'economia.
2) La scelta - Per gli economisti le scelte delle persone dipendono da due fattori: 1) preferenze e 2) vincolo di bilancio. Il primo è soggettivo (soggettivo), il secondo oggettivo (esterno).
3) La malattia - TS vede la malattia fisica alla stregua di un vincolo di bilancio mentre la malattia mentale come una preferenza. Quelli che chiamiamo malati mentali sono solo persone con preferenze strane. Tutto il mondo della malattia mentale puo' essere concettualizzato in termini di preferenze. Bene, è venuto il momento di fare esempi o non si capisce niente.
4)Esempi - L'alcolizzato, nel paradigma di TS, è uno che preferisce bere. L'ADHD è uno che preferisce la varietà e la novità. Il depresso è uno che preferisce l'inazione. Lo schizofrenico è un creativo che preferisce andare dietro alla sua immaginazione scatenata. In fondo a tutti noi piace il vino, tutti noi ci annoiamo, tutti noi ci rilassiamo, tutti noi abbiamo fantasie di complotti che ci piace prendere sul serio. L'alcolizzato, l'ADHD, il depresso e lo schizofrenico hanno preferenze che non ci sono affatto aliene, ma le hanno in forma estrema.
4bis) Politica - Così impostata tutta la faccenda, la psichiatria diventa essenzialmente una disciplina politica prima che medica. In alcuni casi la cosa è particolarmente evidente: fino agli anni sessanta l'omosessualità era una malattia, poi, senza che cambiasse nulla nella nostra conoscenza fattuale nel merito, per alzata di mano da parte di un gruppo influente di psichiatri, ovvero con un voto politico, l'omosessualità è uscita dal novero dei disturbi mentali.
5) Manicomi - Per TS, quando la società decide che una certa preferenza è troppo bizzarra allora mette chi le palesa in manicomio e parla di "malattia". Se poi quella stessa preferenza diventa più accettabile - come nel caso dell'omosessualità - fa marcia indietro.
6) Genetica e neurobiologia - si badi bene che TS non puo' essere criticato facendo ricorso alla genetica o alla neurobiologia: certo, lo so, la stranezza di certe preferenze puo' avere una base genetica ma lo stesso vale per le "preferenze normali". L'unica critica a cui si espone il paradigma di TS è di ordine filosofico.
7) Critica - La prendo pari pari dal mio psichiatra preferito, Scott Alexander. Alice ha sempre avuto problemi di concentrazione fin dai tempi della scuola, ora si barcamena tra un lavoro precario e l'altro, spesso però ha delle "giornate no" in cui si assenta, in quei momenti si sente spossata, come se le energie vitali le mancassero. Alla fine decide di andare da uno psichiatra che le diagnostica ADHD e depressione. Torna a casa svuotata e passa tutto il week end a letto. Bob è un manager brillante, lavora sodo ed è vicino alla promozione agognata. Ma questa sera torna a casa tra gli starnuti, ha anche dei brividi di freddo e qualche linea di febbre. L'indomani la febbre si è alzata e decide di stare a letto per smaltire l'influenza che ha preso.
8) Bob e Alice: comportamento - Almeno per un giorno Bob e Alice passeranno il tempo nella stessa maniera: entrambi a letto senza la voglia di alzare un dito. Eppure per TS le affinità finiscono qui, lui vede in Alice un problema di "preferenza" (gusti) mentre in Bob un problema di "bilancio" (malattia). La distinzione suona strana in presenza di soggetti che fanno esattamente la stessa cosa.
9) Bob e Alice: cause - Ma possiamo andare oltre. Anche le cause del loro comportamento sono simili: in entrambi i casi tutto è provocato dalla chimica del nostro corpo, il rispettivo sistema immunitario, infatti rileva dei problemi rilasciando sostanze che portano un chiaro messaggio al cervello: pericolo, siamo in crisi, evita ogni movimento, conserva le energie.
10) L'enigma - Ma se depressione e influenza hanno le medesime cause inducendo i medesimi comportamenti, perché mai dovremmo parlare di "preferenze" nel primo caso e di "malattia" nel secondo? Non vi sembra strano tutto questo? Non vi sembra che il paradigma psichiatrico funzioni meglio rispetto a quello di TS, che in entrambi i casi siamo di fronte a una malattia?
11) Altri esempi - Ho fatto il confronto tra il tipo depresso e il tipo influenzato, avrei potuto anche fare il confronto tra un AHDH e chi non ha dormito. Entrambi si presentano come distratti, poco concentrati, e anche questa volta il paradigma di TS ci sarebbe apparso quanto meno stravagante. Immaginate poi se entrassi nottetempo nella stanza di Bob per iniettargli una sostanza che lo renderà domani indistinguibile da un depresso, la medesima sostanza, poniamo, che il corpo di Alice produce spontaneamente in abbondanza! Due persone indistinguibili possono essere fondamentalmente differenti? Sì perché è questo che vorrebbe farci vedere TS.
12) La risposta - TS potrebbe rispondere che nel corpo di Bob è entrato un virus esterno, mentre nel caso di Alice nulla del genere è successo. Anche la puntura a tradimento è un fatto esterno fuori dal controllo di Bob. Nel caso di Alice, invece, non possiamo verificare la presenza di un controllo o meno visto che le intenzioni non sono mai indagabili direttamente, cosicché postuliamo che ci sia, così come facciamo con tutti in assenza di prova contraria. Per me la risposta è abbastanza buona, faccio solo notare che io e il mio zombi siamo indistinguibili, eppure siamo molto diversi.
13) Aiuto! - C'è chi solleva un'altra obiezione: molti malati chiedono aiuto, vogliono uscire dalla loro condizione, non sembrano affatto accettarla, pensate solo alla disperazione di certi alcolizzati. Ma questo non è il comportamento tipico di chi esprime una preferenza! E' invece coerente con il fatto che abbiamo di fronte persone malate. TS non si scompone, un comportamento del genere, infatti, è perfettamente spiegato anche dal suo paradigma: questi soggetti, presentandosi come "malati" possono ottenere aiuto a buon mercato, e una condotta del genere è proprio cio' che ci attendiamo quando uno, dopo aver seguito le sue preferenze, deve fronteggiare effetti collaterali negativi.
14) Conclusioni - Facciamo il punto. Allora, il paradigma di TS (preferenze) si oppone al paradigma psichiatrico standard (malattia). Poiché si tratta di interpretazioni concorrenti dei medesimi fatti, nessuno dei due puo' essere dimostrato come falso, sono fondamentalmente incommensurabili, cosicché ci si sposta dal primo al secondo e viceversa in relazione alla politica e alla cultura della società in cui siamo immersi. Esempio, una società efficientista e desiderosa di creare ricchezza teme gli opportunismi ed è quindi più propensa ad adottare il paradigma di TS. Una società ricca, al contrario, teme di essere ingiusta ed è quindi più incline a elargire cure a tutti giustificandosi con il paradigma standard della psichiatria.
15) Ironia della storia - Si noti che TS ha elaborato il suo paradigma negli anni sessanta in un clima culturale libertario che metteva l'emancipazione della persona sopra tutto, malati mentali compresi. Insomma, da TS all' "apertura dei manicomi" il passo è breve. Del resto mi sembra evidente il nesso: il malato mentale non è un malato ma uno di noi, magari un po' bizzarro ma uno di noi. D'altro canto, si veda il punto precedente, proprio la società efficientista che lavora a testa bassa risulta di fatto la più pronta ad accoglierlo, mentre la "società dei buoni" è più incline a medicalizzare tutto. Strana alleanza questa tra hippy e yuppy.
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Un classico della psichiatria, The Myth of Mental Illness, e contribuì non poco al clamoroso rinnovamento di questa disciplina, che si verificò negli anni Settanta. Secondo lo psichiatra e psicoanalista Szasz, non esistono, nelle cosiddette malattie mentali, alterazioni organiche permanenti del c....
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CONTRO LE PSEUDO-SCIENZE NON SERVE A NULLA APPELLARSI ALLA SCIENZA.

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CONTRO LE PSEUDO-SCIENZE NON SERVE A NULLA APPELLARSI ALLA SCIENZA.
Questo pessimo articolo è un grido d'allarme, si paventa una confusione tra scienze e pseudo-scienze, è un vero peccato che manchi il bersaglio. Tuttavia, poiché lo fa in un modo comune a molti, vale la pena di approfondirne i difetti. Ma procediamo con ordine.
1) Scienza post-empirica - L'articolo la mette sul banco degli imputati, è lei che sfumerebbe il criterio per distinguere la scienza dalle ciarlatanerie aprendo così di nuovo le porte alla metafisica, che dopo Kant sembrava spacciata.
2) Esempi di scienza post-empirica - Ci sono scienziati che parlano di "universi-specchio", di "universi-paralleli", di "neutroni che fluttuano attraverso più universi", e sempre senza prove, anzi, ammettendo candidamente che le probabilità di ottenere prove in futuro sono vicine allo zero.
3) Metafisica - In una situazione del genere il ritorno delle metafisiche è dietro l'angolo. Per dirla tutta queste teorie sugli universi plurimi sono già speculazioni metafisiche visto che non possono essere testate.
4) Many-Worlds - E' un' interpretazione della meccanica quantistica a cui aderì anche Feynman. Uno pseudo-scienziato pure lui? Un pericoloso sofista che mesta nel torbido? Sì, è vero, non c'è assolutamente nessuna prova per sostenere questa ipotesi, nessuna possibilità di sperimentarla, tuttavia l'impressione che sia lecito sostenerla in un dibattito scientifico è forte. E' scienza post-empirica? E quindi? Che male c'è?
5) Distinguere la scienza - L'articolo si chiede se la scienza post empirica sia ancora scienza? Dipende da cosa chiediamo alla scienza in questa epoca si post-verità. L'autore dell'articolo sembra chiedere teorie razionali e testabili in modo da opporsi con solide fondamenta alle fake news, ai negazionisti del cambiamento climatico, agli anti-vaccinisti e ai fan della medicina omeopatica. Una scienza oggettiva e veritiera, insomma.
6) Riassunto dell'articolo - Ci provo: le teorie sul multiverso sono cattive perché non sono testabili e sdoganano le pseudo-scienze.
7) Come scegliere l'ipotesi migliore? - Purtroppo l'articolo non fa chiarezza, alza invece un polverone in cui spiccano solo paure, slogan e intenzioni che mancano il bersaglio finendo per mitizzare un sapere oggettivo che non esiste come lo si descrive. Sarebbe bene allora cominciare chiedendoci come scegliamo una teoria scientifica.
8) Esempio estremo: la moderna paleontologia - Di solito fa un buon lavoro mettendo insieme i fossili ritrovati e formulando ipotesi credibili. Ma poniamo ci sia una teoria rivale, quella dei satanisti, per loro Satana ha disseminato i reperti di cui sopra per ingannarci e farci credere quello che affermano i paleontologici. Domanda: hanno ragione i paleontologi o i satanisti? Quale principio adottiamo per decidere? Alcune risposte sono MOLTO comuni e anche MOLTO sbagliate. Le elenco come monito nei punti di seguito.
9) Criterio della predizione - Noi sceglieremmo i paleontologi perché fanno previsioni corrette. Ma questo è palesemente falso, l'ipotesi satanista, infatti, è coerente con questo stato di cose: visto che Satana sta tentando di ingannarci inducendoci a credere ai paleontologi, è del tutto normale che faccia in modo che le loro predizioni si realizzino.
10) Criterio del complotto - L'ipotesi satanista sottende un complotto, il che la rende falsa. Il ragionamento è incoerente: i complotti in via di principio sono sempre possibili. Ironia della sorte la paleontologia è un campo disseminato di beffe, se non ne tenessimo conto oggi crederemmo all'uomo di Piltdown.
11) Criterio della naturalità - Satana è una causa soprannaturale e la scienza si occupa di cause naturali. Veramente la scienza si occupa della verità, non della natura delle cause. Se, per esempio, anziché Satana ci metto gli Alieni va forse meglio? Direi di no. La distinzione tra naturale e sopranaturale è fondamentalmente stupida.
12) Criterio empirico - Poiché l'ipotesi satanista non è testabile, allora non è scientifica. Ma a non essere testabile, al limite, è cio' che distingue le due ipotesi. In questo senso sono sullo stesso piano. Dobbiamo considerarle forse entrambe non-scientifiche? Direi di no.
13) Soluzione - Per fortuna esiste, anche se ce la dimentichiamo troppo spesso: entrambe le teorie spiegano bene i fatti ma la teoria dei paleontologi è più "elegante". Vorrei dire "semplice" ma lo evito altrimenti sembra che abbia un metodo per misurare la semplicità. No, questo metodo non esiste, l'eleganza resta un giudizio intuitivo. Ecco a cosa appellarsi contro le pseudo-scienze, all'intuito, al buon senso.
14) Un giudizio - Il modo con cui giudichiamo una teoria scientifica è inevitabilmente oscuro, incerto, disordinato, soggettivo. Una linea chiara non esiste, la componente intuitiva è ineliminabile.
15) La Sfinge - Il confronto tra paleontologi e satanisti è esagerato e rende subito visibili le differenze ma la stessa dinamica si ripropone pari pari ovunque. Esempio, la Sfinge è stata costruita sotto il faraone Chefren o sotto Cheope? La maggioranza degli archeologi si schiera con la prima ipotesi ma si tratta pur sempre di un'ipotesi con diverse falle, tanto è vero che una rispettabile minoranza propende per la seconda. Qui la storia del confronto tra paleontologi e satanisti si ripete ma la questione è più difficile da risolvere, il nostro intuito non ci offre subito una soluzione come nel primo caso, dovremmo approfondire la questione per poterlo consultare meglio. In un caso del genere sentiamo che è del tutto legittimo che gli scienziati si dividano - hanno storie diverse, esperienze diverse, intuiti diversi - anche se non ci sarà mai un test che risolverà la diatriba.
16) Ancora sul multiverso - Il gatto di Schrodinger è contemporaneamente vivo e morto, i fautori del multiverso spiegano questa strano caso affermando che le due condizioni sono entrambe vere ma in due universi differenti, chi si oppone sostiene invece, per esempio, che l'osservatore incida neutralizzando a distanza una delle due condizioni a favore dell'altra senza che ci sia bisogno di ipotizzare ulteriori universi. Anche qui, si tratta di un confronto più ostico rispetto a quello dei paleontologi contro i satanisti ma del tutto legittimo in ambito scientifico, anche se entrambe le visioni non saranno mai testabili.
17) Il mito dell'esperimento - Molte ipotesi che vogliamo includere nella scienze naturali non sono testabili, e a questo dobbiamo rassegnarci senza fare appello a un patetico ritorno a Kant e ai suoi limiti della ragione. Ai tempi di Kant la scienza non-empirica non esisteva (anche se arrivò poco dopo). Contrapporre la scienza alla metafisica ci fa partire con il piede sbagliato, ci sono solo teorie più probabili e teorie meno probabili, ben consci del fatto che le probabilità hanno sempre una base soggettiva. Detto altrimenti, la non-falsificabilità è un elemento ineliminabile della scienza, non possiamo rimuoverlo, possiamo discuterne con cautela ma negarlo non è un'opzione disponibile.

giovedì 7 novembre 2019

ALMENO DA QUANDO

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Almeno da quando sono sposato non voto, e mia moglie non capisce. Sì certo, ammette, il mio voto sposta ben poco, ma in fondo anche mettere una crocetta sulla scheda elettorale non è un grande sforzo, ti porta via giusto un'oretta la domenica. Ora, a parte che potrebbero investirmi attraversando la strada davanti al seggio, ma poi quello che lei pensa è fondamentalmente falso: compilare diligentemente la scheda elettorale potrebbe richiedere anni della mia vita. No, grazie, non fa per me.
Sono sicuro che il nuovo libro di Chris Freiman - Why It’s OK to Ignore Politics - questa cosa la spiegherà molto bene. Per intanto sentiamolo in questo confronto.

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0:00 - Intro to Chris Freiman and public goods 5:12 - Futile political participation, voting, thresholds 18:34 - "If everybody thought this way" and free-rid...

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QUANDO E' LECITA L'OBIEZIONE DI COSCIENZA?

QUANDO E' LECITA L'OBIEZIONE DI COSCIENZA?
1) Quando esiste una legge voluta a maggioranza (altrimenti, in democrazia, la strada è quella di cambiarla).
2) Quando questa legge lede l'integrità di una coscienza religiosa (ma non solo). Le persone hanno una dignità che va salvaguardata.
3) Quando l'esenzione è fattibile: i costi non sono elevati e l'offesa accertabile. In caso contrario si darebbe vita a comportamenti opportunistici.
4) Quando i danni imposti non sono elevati. E' il punto più delicato perché c'è un problema di "soglia" e, oltretutto, si tende a confondere il danno (fisico e psicologico) con l'offesa, ovvero la dignità offesa. Inoltre, un danno elevato non implica automaticamente la rinuncia all'obiezione, si possono sempre trovare le forme più adeguate.
Facciamo qualche esempio tratto da situazioni reali. Scusate i giudizi poco sfumati.
1) La leva militare. Tutte e 4 le condizioni sono verificate.
2) L'uso di droghe a scopo sciamanico. Tutte e quattro le condizioni sono verificate.
3) Aborto. Tutte e quattro le condizioni sono verificate.
4) Obbligo vaccinazione. C'è un problema sulla quarta condizione poiché bambini innocenti non vaccinabili, per esempio a scuola, potrebbero essere contagiati. Si puo' però impedire all'obbiettore di frequentare una scuola pubblica risarcendolo con un voucher che copra l'intera retta di una scuola privata disposto ad accettarlo.
5) Torta per matrimonio gay. Ricordate il caso del pasticciere che si rifiutò di confezionarla? Potrebbero esserci problemi sulla quarta condizione, anche se a ben vedere non sembrano prodursi danni (materiali e psicologici) per la coppia respinta, solo, eventualmente, un'offesa alla loro dignità. Quindi direi di sì.
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I’m writing this post as a reference for future discussions about religious exemptions. Conditions Sufficient to Morally Require a Religious Exemption I think religious exemptions from a law morally ought granted whenever the following four conditions are met: (1) The law is endorsed by the subset...

PERCHE' I NAZI-FASCISTI HANNO PERSO LA GUERRA? PERCHE' ERANO DEGLI INCAPACI!

PERCHE' I NAZI-FASCISTI HANNO PERSO LA GUERRA? PERCHE' ERANO DEGLI INCAPACI!
Noi associamo nazismo e fascismo col male, l'immoralità e la disumanità, ma anche con una inusitata potenza resa possibile dalla competenza e dalla dedizione profusa nello sforzo bellico. Un nemico del genere non ci intimorisce solo per le sue cattive intenzioni ma anche per la sorprendente forza con cui puo' sopraffarci. Vediamo il nazista come un malvagio conquistatore al cui servizio sta un apparato tecnologico e industriale di prim'ordine. Sono o non sono tedeschi?
E' giunto il momento di dire che li abbiamo tremendamente sopravvalutati, forse ingannati dal fatto che loro furono i primi a mostrare una assurda fiducia in loro stessi. Ma si trattava di un colossale errore di calcolo che, forse, per un attimo ha dato uno slancio imprevisto ma che poi li ha portati all' inevitabile schianto finale. Se hanno perso è perché l'ideologia li ha accecati facendoli fantasticare. Hitler, Tojo e Mussolini non erano solo cattivi, erano innanzitutto degli incompetenti. Incompetenti nella valutazione dello scenario che avevano di fronte. Fallirono nel riconoscere la loro e l'altrui forza sacrificando la vita di molti con assurde strategie che non prevedevano la ritirata. Ingannati dai loro primi successi, illusi dall'effimera grandezza delle loro vittorie, finirono per credere alla loro stessa propaganda. Il sacrificio che chiedevano era reale, la potenza che pensavano di avere solo illusoria. Sottovalutarono le democrazie, la loro tecnologia, la loro strategia e la loro industria militare. Considerata la pessima prestazione dei regimi, anche chi oggi dovesse avere qualche simpatia per quelle ideologie, alla luce della storia dovrebbe giudicarle impraticabili, questo almeno l'opinione di Victor Davis Hanson.
Di seguito l'esempio di alcune lacune dall'esercito nazista.
1) Gli alleati si spostavano con le auto, i nazisti per lo più a cavallo. E ho detto tutto.
2) Scarsi rifornimenti. Nelle forniture gli Alleati potevano contare su una flotta mercantile di 46 milioni di tonnellate, l'Asse non andava oltre i 5. I primi avevano una disponibilità doppia di alluminio e dal 43 tagliarono fuori la Germania dalla fornitura di tutti i "metalli rari". Solo le forniture USA alla GB e all'URSS nel corso della guerra furono pari all'intero PIL della Germania nel 1939.
3) Gli Alleati galleggiavano sul petrolio, l'Asse ne aveva una scarsissima disponibilità, e dovevano muovere mostri come il King Tiger che ciucciava un gallone ogni 700 metri.
4) Il mito dei Panzer: non erano né molti né tecnologicamente avanzati. I Mark 1 e 2 erano addirittura inferiori ai carri francesi ma anche il 4 era comunque superato per efficienza dallo Sherman e probabilmente inferiore anche al T34 sovietico. I tedeschi ne produssero 67.000 chiamandoli a fronteggiare i 270.000 degli Alleati. Il misero contributo degli italiani fu di 3.300 carri. Lo zelo dei generali e dei ricercatori impediva loro di riferire a Hitler l'evidente asimmetria. La Germania investì cifre enormi nel Royal Tiger (300.000 ore-uomo di lavoro per la sua costruzione, dieci volte lo Sherman). Ma alla fine ne furono sfornati solo 1.300, oltretutto, le 70 tonnellate di peso, i continui problemi meccanici e i costi enormi fecero di questo carro un fallimento completo.
5) La collaborazione tra gli alleati migliorava la tecnologia. Sullo Sherman si lavorò insieme, con le forniture americane migliorate negli armamenti dagli inglesi, grazie anche all'intercambiabilità dei pezzi. I carri tedeschi non erano modulari ma compatti, e in ogni caso tra tedeschi e italiani non si registrano collaborazioni fattive.
6) L'industria militare nazista non era poi così potente, anche se la Germania destinava lì un incredibile 75% del PIL, per lo più contraendo un debito insostenibile. Nonostante questo, prendendo a riferimento il 1939, parliamo di 384 miliardi di dollari, una quota non superiore a quella dell'URSS e di 100 miliardi di dollari inferiore a Francia + GB. Gli USA avevano il quadruplo delle risorse. Ma non è solo un discorso di risorse, la goffa produzione centralizzata impediva di impiegare una larga fetta della popolazione, per lo più sparsa su tutto il territorio.
7) Il V2 fu un pessimo affare. I nazisti fondarono l'assalto alla GB sui missili balistici. Il V1 era scarsino, anche se ne lanciarono 10.000, l'80% fu neutralizzato dalla contraerea e molti non esplosero. Il V2 era più sofisticato ma non fu mai prodotto in massa, solo 3.000 razzi videro la luce. La produzione V1 + V2 nel suo complesso costò più della fabbricazione della bomba atomica. Si è calcolato che ogni missile dei nazi a bersaglio costava circa 30 volte il più costoso missile a bersaglio degli USA (il B29).
8) La Luftwaffe non era palesemente all'altezza del nemico. Inferiore anche alla sola RAF. La prima, tanto per dire, partiva con 2500 aerei mentre la seconda con 1500 (compreso il sorpassato Hurricane). Ma l'aviazione GB era imperniata su un sistema facile da sviluppare, sia nell'addestramento degli uomini che nella produzione industriale. Alla fine la GB fabbricò nel corso della guerra 177.000 aerei, 44.000 più dei tedeschi. Per gli USA fu lo stesso: partirono impreparati ma ebbero nel corso del conflitto una produzione efficientissima con 300.000 aerei all'attivo. E si noti che gli addetti tedeschi all'aviazione erano più numerosi causa le deficienze nella meccanizzazione del sistema. I nazisti, ad esempio, non riuscirono mai a sviluppare un bombardiere pesante degno di nota, o anche solo di aggiornare tecnologicamente i loro aerei da combattimento. Chiaramente perdenti anche sul fronte dei radar e della contraerea.
9) Il "bombardamento strategico" fu essenziale nella vittoria degli Alleati. Entrambi i contendenti avevano nel mirino le industrie belliche del nemico ma la "mira" dei tedeschi fu particolarmente approssimativa, mai riuscirono a minacciare in modo serio la produzione industriale britannica, per esempio. Forse perché non ebbero mai a disposizione un bombardiere quadrimotore decente.
10) La campagna U-boat fu un fallimento su tutta la linea. Contro questi sommergibili le armi degli Alleati - sonar, decriptazione dei codici, maiali, missili di profondità - ebbero la meglio distruggendone l'80%. Nel 1943 per ogni sommergibile nazi distrutto si registrarono 2 sole navi Alleate affondate. Con queste medie la battaglia navale si risolse nel giro di due mesi (maggio/giugno). D'altro canto, i sottomarini USA - registrando perdite minime - giocarono un ruolo chiave nell'annichilire la flotta mercantile del Giappone.
11) Ben presto tutti capirono che le portaerei erano decisive per dominare in mare. Ma solo gli USA furono conseguenti. La Germania ne costruì una sola (Tirpitz)! Il Giappone ne costruì 18 ma gli USA almeno 100. Più in generale, la Germania non aveva una flotta abbastanza seria per sbarcare in GB, la minaccia di invasione non è mai stata reale. Non credete a certi documentari.
12) I tedeschi erano stati abili nel corso della "blitzkrieg" ma si dimenticarono presto quella strategia azzerando la struttura di comandi decentrati che consentiva agli ufficiali al fronte di adattarsi con flessibilità alle esigenze del momento. Dopo Dunkirk tutto fu accentrato, irrigidito e burocratizzato.
13) Anche il mito della dedizione tedesca va un po' rivisto. In fondo sapevano di essere inferiori e puntavano tutto sulla tradizione militare e sullo zelo. Alla lunga però l'esercito stette insieme solo grazie alla polizia segreta, alle minacce e alla forza bruta. Ben presto ai posti di comando i generali più abili vennero rimpiazzati da idioti leali.
14) I nazisti non ebbero mai un piano da seguire. Riportarono un certo successo contro gli impreparati polacchi e i demoralizzati francesi, ma poi? Oltre alla tecnologia e al denaro scarseggiavano le idee, e la cosa non sorprende vista la loro evidente inferiorità. Speravano probabilmente in un miracolo. Bah, l'unica cosa che sappiamo è che sessanta milioni di persone morirono per realizzare qualcosa che era già scritta dall'inizio.
Gli altri punti ve li leggete nel libro. Grazie.
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La seconda guerra mondiale. Come è stato combattuto e vinto il primo conflitto globale