mercoledì 16 ottobre 2019

LA PSICO-SOCIOLOGIA D CHARLES MURRAY

LA PSICO-SOCIOLOGIA D CHARLES MURRAY
In questo libro la espone in quattro punti.
1) Il carattere debole delle persone le induce in errore.
2) I poveri sono particolarmente impulsivi: bevono, giocano, divorziano, hanno figli illegittimi, si drogano... E si rovinano.
3) Fino agli anni sessanta lo stigma sociale era uno strumento efficace per porre un freno a questi impulsi distruttivi. Esempio, una ragazza avrebbe avuto volentieri rapporti prematrimoniali col rischio di restare incinta fuori dal matrimonio, ma sapeva che sarebbe stato un suicidio sociale. Anche per questo si tratteneva.
4) Dagli anni sessanta lo stigma sociale si è indebolito. La cosa ha lasciato indifferente chi poteva contare su una buona dose di autocontrollo ma ha danneggiato chi invece aveva tare caratteriali. Questi ultimi hanno perso contatto dal gruppone.
Lo schemino gira, non c'è che dire, ogni singolo punto sembra solido. Tuttavia, non sorprende constatare che non piace. Nessuno vuole tornare agli anni '50 così come nessuno vuole "incolpare le vittime".
L' opposizione più argomentata alla psico-sociologia di Murray è portata da Sendhil Mullainathan. Nel libro che linko nei commenti il nesso di Murray viene rovesciato: è la povertà che stressa e indebolisce i caratteri. A spanne non trovo molto convincente questa replica, i "più poveri" tra noi sono gli immigrati e non mi sembra che abbiano un carattere particolarmente deficitario.
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Coming Apart - an acclaimed bestseller that explains why white America has become fractured and divided in education and class.In Coming Apart, Charles Murray explores the formation of American classes that are different in kind from anything we have ever known, focusing on whites as a way o...
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FEDE

LA FEDE
Il problema che si pone la Grace sarebbe questo: meglio avere idee chiare o accurate?
Do' per scontato che la prima opzione equivalga ad una scelta di fede, la seconda ad una scelta per il dubbio sistematico e la complessità (sinonimo di confusione).
Sembrano sottili speculazioni ma si trasformano spesso in dubbi esistenziali. Faccio il caso di mio cugino: crede alla divinità di Gesù con probabilitá intorno al 15-20%, una quota sufficiente alla scommessa pascaliana. Tuttavia, una volta appurato questo si chiede se sia chiamato a credere pienamente o a conservare quella pseudo-fede del 20% che non saprebbe nemmeno come praticare. Insomma, meglio essere chiari o accurati?
I PRO della chiarezza: 1) le idee chiare puoi cambiarle. Ovvero, hai una base solida da cui partire per la tua indagine. 2) Le idee chiare facilitano l'azione. 3) Le idee chiare facilitano il dibattito poiché gettano luce anche sulle idee alternative 4) Le idee chiare ti rendono più appagato, la confusione ti rende inquieto. 5) Il nostro cervello non sa maneggiare le probabilità. Dire che A è probabile al 51% e B al 49% significa ficcarsi nella palude, equivale a un "boh".
I CONTRO delle idee chiare: 1) ti fanno perdere il contatto con la realtà (e ti fanno litigare).
C'è un modo per godere dei PRO eludendo i CONTRO? La soluzione ortodossa consiste nel vivere dissociati: il mio primo "io" crede, il secondo "io" conosce. Mentre vivo credo, la sera mi faccio l'esame di coscienza e metto tutti i puntini sulle i che voglio. Nonostante la dissociazione della personalità sia una pratica comune con cui risolviamo parecchi dei nostri problemi, non mi sembra soddisfacente in questo caso. Quando e come passare da una personalità all'altra? E poi esiste veramente una distinzione tra il credere e il conoscere? Il conoscere è un credere giustificato ma le giustificazioni implicano a loro volta un credere.
Qui la Grace presenta la sua proposta "convenzionalista". Ci invita a non dire "io credo che..." o "io so che...", quanto piuttosto "io considero che...". In questo modo espliciti con chiarezza il tuo atteggiamento verso le cose, la tua policy, la tua scelta di fondo, la tua priorità, la tua scommessa, e nello stesso tempo tieni tutto ciò distinto dalle tue credenze intime che saranno necessariamente complicate e probabilistiche.
Non idee chiare ma atteggiamenti chiari. I secondi sono un buon sostituto delle prime. Non so se ho capito bene il pensiero della Grace, è così asciutta nell'esposizione. Spero ci torni sopra quanto prima.
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I. The question of confidence Should one hold strong opinions? Some say yes. Some say that while it’s hard to tell, it tentatively seems pretty bad (probably). There are many pragmatically great up…

martedì 15 ottobre 2019

LA MALAPIANTA FASCISTA

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LA MALAPIANTA FASCISTA
Il libro indaga le origini dello stato nella società umana, siamo in Mesopotamia 6000 anni prima di Cristo (circa).
Lo stato nasce come “bandito stanziale”, un mix tra la banda schiavista e la cosca mafiosa.
Ma nell'epoca caotica del nomadismo era difficile procurarsi delle vittime su cui praticare l’estorsione, la facilità di evadere le imposte salvaguardava la libertà dei cacciatori/raccoglitori.
Lo stato ha bisogno di ordine, di trasparenza, di leggibilità, di razionalizzazione: il suo banditismo è di tipo cartesiano. Deve schedare, stimare, classificare, processare. Sarà l'avvento della coltivazione su larga scala del grano presso i Sumeri ad arginare il caos e garantire trasparenza. Con il grano l'evasione delle imposte divenne sempre più difficile.
Il grano è visibile. Cresce sopra la terra, non puoi occultarlo, non puoi negare o minimizzare suo possesso.
Il grano matura a scadenze fisse e note. Se l'esattore viene a visitarti ad una certa data lo troverà, non puoi farla franca mietendo prima, non sarebbe maturo e tu saresti la prima vittima del tuo atto sciagurato.
Il grano è valutabile. Conoscendo la qualità della tua terra e le tecniche di coltivazione so quanto grano puoi produrre. Potrei tassarti anche in anticipo sulla maturazione del prodotto finito.
Il grano è facilmente trasportabile. Posso portarmelo via quando voglio e come voglio.
Il grano si presta alla cultura intensiva. Puoi ammassare nelle pianure una quantità di servi e di schiavi e farla lavorare con un'alta produttività.
In breve tempo il grano e le pianure partorirono lo stato: sudditi servi che pagano le tasse in grano, esattori che riscuotono le tasse in grano, scribi che contabilizzano il grano, nobili che campano del grano altrui e sacerdoti che benedicono il grano.
Ma gli schiavi e i servi non bastavano mai, morivano come mosche, la loro dieta era squilibrata, il lavoro massacrante, i corpi malaticci. Per questo lo stato delle origini, oltre che mafioso e schiavista, fu anche guerrafondaio. La guerra serviva a procurarsi sempre nuovi schiavi, le conquiste territoriali erano secondarie.
Lo stato delle origini (sumeri, assiri, babilonesi, egizi...) non è stabile. Va e viene. Si forma e collassa per poi riformarsi ancora, ci si disperde su colline e paludi per poi concentrarsi di nuovo in pianura. Anche questa sua caratteristica è facile da intuire: la massa dei forzati appena può scappa dalle pianure per tornare alla vita imboscata e felice del nomadismo, una vita con diete più equilibrate, con tempo libero in abbondanza e corpi più temprati. Questo almeno finché un nuovo sovrano non ricomincia con le retate e le concentrazioni di lavoro forzato nei campi dell'odiata pianta fascista.

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Against the Grain: A Deep History of the Earliest States

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QUELLO BUONO


Ha inventato il totalitarismo, lo stato terroristico e l'idea di partito unico. Ha anche inventato uno stile di pensiero che dura tutt'ora.

Il suo punto centrale è che solo poche persone capiscono quel che succede. Questa era l'intuizione chiave del suo tratto Che Fare? Nel suo stile di pensiero ci sarà sempre uno iato tra chi capisce veramente e gli "innocenti".

NEWCRITERION.COM
Gary Saul Morson on the practice behind the theory of Marxism-Leninism.

IL PRESENTE DURA TRE SECONDI

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LA VACANZA

Ti propongono di fare una vacanza stupenda e insolita alla sola condizione che non potrai fare foto. Non solo, al ritorno sarai sottoposto ad un trattamento che indebolirà i tuoi ricordi. L'alternativa è la solita vacanza in Liguria con il solito tran tran. Cosa decidi di fare?

IL PRESENTE DURA TRE SECONDI

Pensa se ti proponessero una vacanza di cui non potrai avere nessun ricordo. Ci andresti?

Spoiler: no. Noi siamo cio' che ricordiamo, non cio' che sperimentiamo.

L'esperienza si svolge nel presente e oggi - diversamente da Agostino - sappiamo cosa sia il presente: sono i tre secondi che stiamo vivendo. Recitiamo poesie al ritmo di tre secondi, salutiamo agitando la mano per tre secondi, ogni nostro gesto richiede tre secondi... Il nostro presente dura tre secondi e le nostre esperienze sono composte da pacchettini di tre secondi. Se l'esperienza abbraccia un minuto sarà composta da 20 pacchettini.

Ma come facciamo a ricordare quanto ci è accaduto? Anche una breve esperienza richiede che vengano rievocati ben 20 pacchettini, è uno sforzo improponibile. Per questo il ricordo non è mai la media o la sommatoria dei momenti vissuti. Il nostro cervello usa uno stratagemma: collega il ricordo a due soli pacchetini: quello che contiene l'emozione più elevata e quello finale (i particolari nell'articolo).

Volete delle conferme? Sottoponetevi a una colonscopia, mettete la mano nell'acqua bollente, guardate la pubblicità, studiate un libro... Ormai la sperimentazione disponibile è ampia.

L' "io" che sperimenta dura tre secondi per poi sparire nel nulla, l' "io" che ricorda dura per sempre ed è il nostro vero "io".


KENTHENDRICKS.COM
The peak–end rule: your memory of an experience is roughly the average of how you feel at the peak of the experience and the end of the experience.

lunedì 14 ottobre 2019

LA CATENA DELLA VIOLENZA

LA CATENA DELLA VIOLENZA
Non inizia con l'odio ma con il disprezzo
Informazioni su questo sito web
MEDIUM.COM
What is the opposite of the opposite of communication?

INTELLETTUALI CHE L'HANNO FATTA GROSSA

https://www.corriere.it/opinioni/19_ottobre_13/grandi-scrittori-pessimi-cittadini-0b7d389c-edce-11e9-81e9-dd3f6712b5e2.shtml?fbclid=IwAR2CT1Z8WtNU12_mm3NIpmCLBv0QwhyODUvmhvgxJQWK4-qJaVvm6uHX2Xc

Nessuna descrizione della foto disponibile.
https://www.youtube.com/watch?v=nG92LWAxFy8

LA BANDA BOAS


La banda Boas. I rivoluzionari dell'antropologia che inventorono il " relativismo culturale".

Franz Boas: " i miei migliori studenti sono donne".

I suoi libri furono i primi ad essere bruciati dai nazisti.  Opus Magnum" The Mind of primitive Man" 1911.

Contro il darwinismo sociale.

Stupore per la varietà dei modi che l'uomo ha escogitato per vivere. Sono tutti buoni!

La banda Boas: Benedict, Mead, Hurston Deloria. Molte di loro finirono male: chi in estrema povertà, chi costretta a vivere nella sua auto. Tutte avevano ben chiara la loro colpa: essere donne.

La battaglia politica per non distinguere le razze in materia di immigrazione negli Stati uniti.

Scoperta: correlazione tra dimensione del cranio e ambiente in cui figli degli immigrati crescevano.
Il viaggio rilevatore presso i Zuni: solo le donne detengono proprietà privata e la ricchezza passa da mamma a figlia. Una donna che vuole divorziare Basta che metta il possesso del marito fuori dalla porta. E poi "femminielli" ovunque...

Conclusioni: l'anormalità è solo un'esperienza disagiata di chi vive in certi contesti...

Studi sull'adolescenza. I disturbi dell'adolescenza sono dovuti al contesto o sono connaturati?
Viaggio a Samoa: monogamia, gelosia e fedeltà qui non esistono.

Critiche:  mix di osservazioni scientifiche e riflessioni impressionistiche. Chi è tornato in quelle isole non ha confermato.

La lezione: razza genere sono prodotti della cultura più che della biologia. L'etnocentrismo è malvagio.

Boas tra i padri del relativismo con Friedrich Nietzsche, Derrida  e Foucauld.

Ilnemico: l' Allan Bloom di "Closing of the american Mind" 1987.

Il lascito: scritti che non furono una celebrazione della diversità quanto una critica della nostra civiltà.

domenica 13 ottobre 2019

http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/10/how-to-work-and-sleep-at-the-same-time.html