giovedì 26 aprile 2018

Indurre invidia

SPECIAL: "While most people don’t actually know that much about their income ranking, many seem to be trying hard to inform those who rank low of their low status. Their purpose seems to be to induce envy, to induce political action to increase redistribution. They hope to induce these people to identify more with this low income status, and to organize politically around this shared identity."



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PRIMA COMUNIONE, CATECHISTI IN CRISI

Riccardo Mariani

MEDITAZIONE SULL'EUCARESTIA
Credere o no nel miracolo della transustanziazione, ovvero nel mutarsi di una sostanza in un'altra?
Propendo per il no.
La sostanza di una cosa è, per semplificare, l'identità di quella cosa. Per esempio, la mia sostanza è la mia identità. In genere penso a me come ad uno spirito e ad un corpo particolare. La scienza, si noti, non ha nulla da dire in merito poiché non si occupa dello spirito, ma nemmeno puo' isolare "pezzi" di materia. L'unica cosa che isola sono gli atomi, tutto il resto è semplicemente "materia". Chi crede nell'identità personale, e penso che tutti ci credano, ha fiducia in un sapere che va oltre quello scientifico.
Io ho una mia identità. Gesù ha una sua identità. Il pane dell'altare ha una sua identità. L'eucarestia è il miracolo tale per cui la sostanza del pane presente qui ed ora si muta nella sostanza del Cristo.
Ho due problemi con questo avvenimento. Primo, la mia sostanza (e quindi anche quella di Gesù) ricomprende il mio corpo? Non ne vedo la necessità, quindi meglio semplificare con un no. Secondo, il pane ha una sua sostanza? Non ne vedo la necessità, quindi meglio semplificare considerando esauriente il resoconto della scienza, almeno sulle "cose" prive di intelligenza (coscienza, spirito, anima...).
Con il pane privo di sostanza e la sostanza del Cristo priva di un aspetto materiale, la transustanziazione perde di senso. Come potremmo trasformare la solennità dell'Eucarestia in assenza di transustanziazione? Potremmo dire che nell'Eucarestia Dio si fa presente. Ma Dio è sempre presente. Anche se preghi in casa tua Dio è presente e ti ascolta. E allora, cosa resta? Proposta: un momento privilegiato in cui la voce del fedele, unendosi a quella della Chiesa, si fa più alta e più vicina alle orecchie di Dio. Naturalmente, un cattolico tradizionale obbietterebbe che non occorre "alzare la voce" quando si parla con Dio. Ma questo invaliderebbe la preghiera petitoria, che invece ha senso per un cattolico libertario: Dio ci ha donato una libertà talmente radicale che siamo in grado di sorprenderlo, per esempio, mostrando l'entità della nostra gioia e del nostro dolore. Ecco, l'Eucarestia è un momento privilegiato in cui, oltre ad adorare il Mistero divino, disveliamo il nostro mistero alla divinità.



OBIEZIONE: Potrei accettare il dogma su base immanentista, ovvero allentando il mio dualismo sostanziale di partenza: lo spirito, per l'immanentista, richiede un corpo "particolare" a ui ancorarsi, almeno nella fase di emersione, di solito il cervello con la sua particolare configurazione atomica. E' una concessione abbastanza facile da fare poiché, dopotutto, praticamente tutti le "intelligenze" che incontriamo assumono questa modalità. Ecco, attraverso un miracolo, la configurazione atomica del pane fa emergere lo spirito di Cristo rendendolo presente così come lo era quando si incarnò sulla terra. In maniera provocatoria direi che il pane fa, per un istante, le funzioni che il laico attribuisce al cervello. Si tratta di un miracolo particolarmente miracoloso ma, tutto sommato, immaginabile e quindi oggetto di fede. Dovrei pensarci ma non escludo di tornare a credere alla presenza reale. 
Adesso
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PRIMA COMUNIONE, CATECHISTI IN CRISI
Come spiegare il Mistero dell’ Eucarestia a un bambino? Come rendere il concetto di Presenza Reale? La dottrina della Transustanziazione – quella ufficiale - non la capisco nemmeno io, e probabilmente è anche sbagliata. Fortunatamente un bambino capisce molto bene la dottrina dell’Incarnazione, i cartoni animati, tanto per dire, sono pieni di esseri che s’incarnano in altri esseri. Alla TV ho appena visto un mago malvagio che s’incarna in un corvo per meglio spiare le mosse dei suoi antagonisti, la comprensione di questa vicenda è stata perfetta, sui divani nessuno ha battuto ciglio o sollevato obiezioni. Si potrebbe allora dire che Dio, al momento della consacrazione, s’incarna nel pane e nel vino (s’impana e s’invina) in memoria della prima incarnazione, quella ancor più spettacolare che si realizzò in un corpo umano.
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Significato, Celebrazione, Comunione, Adorazione Don Enrico Finotti, liturgista
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Andiamo alla sostanza

Ha ancora senso parlare di “essenza” (o di sostanza)?

Nella filosofia aristotelica, e quindi tomistica, il concetto era importante poiché a tutte le cose erano costituite da materia + forma. La distinzione richiama quella tra sostanza e accidente. In altre parole, la sostanza conferisce identità alla cosa mentre la forma stabilisce come quella cosa si manifesti nella realtà.

Identità e sostanza sono strettamente collegate. Ma per le cose a conferire identità basta la forma: non esistono due oggetti perfettamente uguali. Per le persone è un po’ diverso: due gemelli sono formalmente uguali ma sono persone diverse, in un caso del genere è la sostanza ad identificarli. Faccio un altro esempio: se mi taglio le unghie la mia “sostanza” non cambia, chi mi ama continuerà ad amarmi anche con le unghie corte. Anche se mi taglio un braccio vale lo stesso. Per chi crede nell’anima anche se il mio corpo corpo si dissolve io continuo ad esistere, tant’è che sono oggetto di preghiere in suffragio. Questo perché la mia sostanza (identità) risiede in un’anima immortale. Per le persone ha senso ipotizzare un’anima ma per le cose no (non è necessaria per identificarle). Se la forma di qualcosa si dissolve non ha senso ipotizzare che continui ad esistere, quand’anche la materia che la costituiva continuerà ed esistere. Riassumendo: la persona ha un corpo e un’anima (dualismo sostanziale), le cose materiali no.

La generalizzazione aristotelica non è quindi necessaria. Il concetto di sostanza è ancora utile ma vale solo per le persone.


Nella dottrina cattolica la cosa è rilevante in tema di eucarestia: cosa significa che il pane diventa corpo di Cristo? La scolastica ci dice che muta sostanza ma come abbiamo visto la cosa ha poco senso se per gli oggetti materiali (pane) possiamo evitare di parlare di sostanza. Meglio allora pensare il processo miracoloso della “presenza reale” come ad un’incarnazione del Figlio nel pane (anziché in un corpo umano come avvenne la prima volta). Il pane si fa corpo di Cristo, mantiene le sue molecole ma acquisisce un'identità che prima, in quanto oggetto, non aveva senso postulare.

Transubstantiation vs. Real Presence

Transubstantiation vs. Real Presence (blog.kennypearce.net):





"Here is the metaphysical background: Aristotle was a proponent of what is called a "hylomorphic" metaphysics. That is, he affirmed that material objects were made up of "matter" (Gr. hylas) and "form" (Gr. morphos). There is a lot more complexity than this, but this is the basic idea. This is related to his distinction between "substance" or "essence" (Gr. ousia) and "accident" (I don't know the Greek word for this). The matter of an object is the stuff it's made out of, and it's form is its shape or organization. For the Scholastics, the Latin "species" seems to have been related to Aristotle's "form" but been more closely related to our cognition (the Catholic Encyclopedia article on this didn't make that much sense to me). Objects also have an essence, which is that in virtue of which it is the thing it is, and various accidents, or properties that could change without the object being destroyed. Often, the essence of an object is thought to be a collection of essential properties; thus I might be essentially human."



The last thing I want to cover is the issue of the Platonist leanings of many of the early fathers, notably the Alexandrians and Augustine. I shouldn't have to take pains to show this, because the Catholic Encyclopedia says, "even Augustine was deprived of a clear conception of Transubstantiation, so long as he was held in the bonds of Platonism." Nevertheless, I will at least try to explain it.
Platonism holds that material objects are what they are in virtue of their "participation" (more literally: "having a share") in a transcendant, changeless, immaterial "form" (not morphos, but eidos or idea, which Aristotle also uses, but in a somewhat different meaning than morphos, I think). You and I are both human because we participate in the form of Human, or, as Plato often says Humanity Itself. The bread is bread because of its relationship to Bread Itself. Things are, of course, generally participants in multiple forms, and everything is a participant in Goodness Itself to a greater or lesser degree because Plato holds to a privation theory of evil (which is where Augustine got it), so anything that had no goodness at all would not exist. Christian Platonists generally want to avoid the idea that the forms are co-eternal with and independent of God, so they say that they exist in God's understanding.
A Platonist does not have a concept of an essence as an Aristotelian does. Furthermore, Plato himself, and I believe most Platonists following him, generally cashes out "participation" in terms of "being patterned after." It is very difficult to see how the bread could change from being patterned after bread to being patterned after the body of Christ without any perceptible change. In what would the patterning consist? How does this object resemble a human body, and how Christ's body in particular? Now, there must be some way of getting this to work, because Father Nicolas Malebranche was a very intelligent Platonist Catholic priest in the 17th/18th century, after the Council of Trent, and he must have come up with something, but I don't know what he said.
At any rate, it is highly unlikely that any Christian Platonist held to anything like transubstantiation prior to Malebranche, and a great many of the early fathers, including, as I have said, the Alexandrian school and Augustine, were Platonists.
The situation is even worse for idealists such as myself (or 18th century Anglican Bishop George Berkeley). We don't believe that there is any such thing as the essence or substance or matter of the bread. All that exists, according to idealism, is what the Scholastics would call the "species." Transubstantiation is thus puzzling for the Aristotelian, more puzzling for the Platonist, and completely incoherent for the idealist. I should also note that most contemporary philosophers don't believe in any of these three theories, but transubstantiation is probably also incoherent for them, since material objects don't have undetectible essences (though they may have essential properties).
Now, a Christian idealist does have to come up with some explanation for the bodily resurrection and be able to say that the body that is raised is in some sense the same body although it is radically transformed in terms of its phenomenal properties. Whatever solution one comes up with for this problem could probably also be used to make sense of the doctrine of the Real Presence. However, this view cannot possibly look anything like transubstantiation, for the reasons discussed above.


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Cosa succede nel corso della Comunione?

E' difficile capire come sia possibile che il pane della Messa si trasformi nel Corpo di Cristo. Bisogna escludere che delle molecole di quel corpo tornino (come avverrà il giorno della resurrezione), si dice con Aristotele che l'azione è a livello di "essenza" ma molti cattolici non credono nell'esistenza delle essenze (è un concetto superfluo). Una soluzione c'è: il Figlio potrebbe tornare ad incarnarsi nel pane così come si è incarnato in un corpo umano a suo tempo. Due nature che si uniscono nel ricordo della prima incarnazione. Una presenza che non viene banalizzata dall'Onnipresenza di Dio... forse il problema è risolto.



Arcadi on Idealism and the Eucharist (blog.kennypearce.net): "To answer this question, Arcadi considers three theories: transubstantiation, consubstantiation, and impanation. Now, the doctrine of transubstantiation is standardly explicated in the jargon of Aristotelian metaphysics and this, one might suppose, makes it obviously inconsistent with idealism, a radically anti-Aristotelian metaphysical doctrine. (Indeed, this is precisely what I would have said prior to reading this article!) However, Arcadi argues that this is too quick, for transubstantiation can be formulated without this jargon. What the doctrine claims, at bottom, is that, when the elements are consecrated, the bread ceases to be present and the body of Christ begins to be present, although the sensible qualities of bread remain throughout, and the sensible qualities of the body of Christ are absent throughout. Consubstantiation is precisely the same, except that it holds that the bread continues to be present (201-2). Now these views, Arcadi argues, do turn out to be inconsistent with (Berkeleian) idealism. The reason is that a core principle of Berkeleian idealism is the refusal to distinguish the bread itself from its sensible qualities. Hence, for the Berkeleian, as long as the sensible qualities of bread are present, the bread is present, and as long as the sensible qualities of the body of Christ are absent, the body of Christ is absent (203-4).

According to the third view, impanation, Christ comes to bear to the bread a relation that is somehow similar or analogous to the hypostatic union of the two natures in Christ, or Christ's relation to his human body. Arcadi favors the latter approach, and argues that it is consistent with idealism: the bread (while remaining bread) comes to be the body of Christ in the sense that it comes to be related to Christ in the same way Christ's human body is related to him. As indicated at 213n26, consistency with the Chalcedonian Definition appears to require that the relevant relation, on this picture, be a relation to Christ's human soul. Arcadi takes the Berkeleian picture to hold that a given soul is embodied in a particular body just if it bears the right perceptual relation to the sensible qualities of that body (206-8). Clearly, there is no metaphysical difficulty in God's bringing it about that Christ's human soul bears this relation to the Eucharistic bread."



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Come cambia la liturgia

SPECIAL:



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FEDE E RAGIONE. STORIE E LOGICA

Fede&Ragione non sono in contrapposizione bensì in sequela: al mattino noi crediamo grazie alla ragione, alla sera grazie alla fede. La mente riposata crede appellandosi alla ragione, la mente affaticata appellandosi alla fede. Se siamo in forma riusciamo a “dimostrare”, se siamo spossati possiamo solo “raccontare”. Logica e narrazione sono due modalità per dare senso che possono anche condividere il medesimo contenuto (il "divulgatore" trasforma i modelli in racconti). Poiché l’esercizio della logica è innaturale richiede un supplemento di energie: la stanchezza che si accumula nella giornata ci spinge sempre più verso le storie, finché il sonno non ci consegnerà definitivamente al sogno, l'ultima spiaggia del "senso".

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A “rock star” (New York Times) of the computing world provides a radical new work on the meaning of human consciousness.The holy grail of psychologists and scientists for nearly a century has been to understand and replicate both human thought and the human mind. In fact, it's wh...

mercoledì 25 aprile 2018

Cile e quotazioni

Allende, Pinochet, and the stock market http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2018/04/allende-pinochet-stock-market.html

PREFA+INTRO+CAP.1

PREFAZIONE
Note:X' rischio? x' la proposta educativa si verifica solo vivendo.

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Un carisma è un dono di Dio che non ha bisogno di tante interpretazioni.
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stile di vita cristiana
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il cristianesimo non pare compiere nessuno dei desideri che realmente ci muovono.
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affidandomi a un’autorità;
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si tratta di seguire un’autorità domandandosi continuamente: mi sta conducendo verso il mio vero io, verso la mia intima libertà, una libertà che io sperimento realmente come tale? In questo modo l’autorità agisce (quasi) come una proposta:
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«L’impegno strumento di verifica» (clicca qui per andare al paragrafo). Ciò appare alla nostra mentalità odierna, fortemente influenzata dalle scienze naturali, assolutamente impossibile: un’ipotesi non può essere verificata, al massimo la si può dimostrare – mostrare per esempio che un esperimento non la contraddice –, e per far questo non ci si deve affidare veramente all’ipotesi, bensì bisogna costantemente mantenere le distanze sia da essa
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il carisma di don Giussani consiste nel saper trasmettere ai giovani e anche ai meno giovani quello a cui la maggioranza di noi nel complesso non vuol credere; la libertà di un’esistenza cristiana fedele a Gesù Cristo
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Ciò che veniva detto da don Giussani non era affatto nuovo. Nuovo era lo stile,
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i suoi membri in segreto «amino» con maggiore passione colui che percorre «vie traverse»; non perché vogliano convertirlo, bensì perché l’amicizia, un’amicizia totalmente gratuita, si dimostra più evidentemente quando l’amico è nel bisogno.
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mostrare che questo è possibile, che perfino ciò che nella cultura di oggi c’è di più anomalo e deviato può essere una strada che conduce a Lui:
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esistenziale
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INTRODUZIONE
Note:Educare significa proporre un'ipotesi di lavoro sull'umano in parallelo con lo sviluppo di un pensiero critico...Nell'educazione liberale il ragazzo riceve il sapere tradizionale (arti e scienza) insieme alla capacità di pensare autonomamente (pensiero critico)...Nell'analisi critica il ragazzo è aiutato da una compagnia che lo rende più saldo...Un uomo senza compagnia? Leopardi. Arrivò fino ad un frrto punto ma nn ci fu nessuno a sostenerlo per fare il grande passo...Purtroppo in epoca recente il pensiero critico è degenerato in mera negatività e dubbio sistematico. Ma un uomo volente o nolente giudica tutto...La fede esalta la razionalità perchè corrisponde al nostro cuore (intuito). Ciò richiede un concetto di razionalità vhe vada oltre quella strumentale...Ecumenismo della cultura cristiana: da ogni espressione culturale estrae ciò che è già suo...

Yellow highlight | Location: 103
un’educazione che sia vera, cioè corrispondente all’umano.
Note:CORRISPONDA...OBBIETTIVO

Yellow highlight | Location: 110
proporre adeguatamente il passato.
Note:IL PRIMO PASSO...PASSATO...TRADIZIONE

Yellow highlight | Location: 112
Se niente propone di privilegiare un’ipotesi di lavoro, il giovane se la inventa, in modo cervellotico,
Note:L IPOTESI DI LAVORO... L APRIORI

Yellow highlight | Location: 118
proposto ai giovani solo se è presentato dentro un vissuto presente
Note:IL PASSATO

Yellow highlight | Location: 122
La vera educazione deve essere un’educazione alla critica.
Note:LA FASE DELLA VERIFICA

Yellow highlight | Location: 126
Deve dunque diventare problema quello che ci hanno detto!
Note:NEL CFR CON LE ALTERNATIVE INCONTRATE VIVENDO

Yellow highlight | Location: 128
La critica, perciò, consiste nel rendersi ragione delle cose,
Note:GIUSTIFICARE

Yellow highlight | Location: 136
con l’aiuto di una compagnia
Note:NECESSITÀ DI ALLEANZA EDUCATIVA...FAMGLIA SCUOLA COMPAGNIA

Yellow highlight | Location: 139
La critica è stata ridotta a negatività,
Note:OGGI LA CRITICA DISTRUGGE DECOSTRUISCE

Yellow highlight | Location: 141
L’identità tra problema e dubbio è il disastro della coscienza della gioventù.
Note:SOLI

Yellow highlight | Location: 143
tradizione, vissuto presente
Note:RIEPILOGO

Yellow highlight | Location: 144
critica
Yellow highlight | Location: 150
un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò.
Note:SEI FELICE? ANTI FANTI NTELLETTUALISMO

Yellow highlight | Location: 157
un concetto preciso di razionalità.
Note:RAZIONALITÀ STRATEGICA...ECOLOGICA...MI RENDE FELICE?

Yellow highlight | Location: 158
La Bibbia, infatti, invece della parola «razionalità», usa la parola «cuore».
Note | Location: 159
CUORE

Yellow highlight | Location: 164
un uomo – volente o nolente, lo sappia o non lo sappia – giudica tutto,
Note:ASTENERSI È IMPOSSIBILE

Yellow highlight | Location: 165
gli effetti della presenza di Cristo nella vita
Note:UNICO PARAMETRO DI GIUDIZIO

Yellow highlight | Location: 167
vivere la fede come una premessa che non viene mantenuta,
Note:DELITTO

Yellow highlight | Location: 169
ciò che non c’entra in nessun modo con la mia esperienza di oggi, con la mia esperienza presente, non c’è;
Note:ESISTENZIALISMO?

Yellow highlight | Location: 191
«Nell’esperienza di un grande amore – ha scritto Romano Guardini – tutto diventa un avvenimento nel suo ambito.»
Note:UN GRANDE AMORE

Yellow highlight | Location: 206
«È inutile, professore, che lei venga qui a parlare di religione,
Note:L ACCOGLIENZA DEL MAESTRO

Yellow highlight | Location: 222
Il faut se coucher avec les poules,
Note:NN PRENDIAMO ALLA LETTERA...ANCHE SE FEDE E RAGIONE A VOLTE SONO PROPOSTE IN OPPOSIZIONE

Yellow highlight | Location: 226
«Senta, professore, io le giuro che lei è davanti a me: è razionale o no?».
Note:LA RAZIONALITÀ DELL EVIDENZA

Yellow highlight | Location: 227
con altrettanta certezza io affermo che l’America esiste, e non l’ho mai vista
Note:PRINCIPIO DI CREDULITÀ

Yellow highlight | Location: 233
ho un concetto di ragione per cui che ci sia l’America è razionalmente
Note:DIFFERENZA DAI POSITIVISTI

Yellow highlight | Location: 237
se la fede non c’entrasse con la razionalità, la fede non potrebbe c’entrare con la vita,
Note:LEGAME INDISSOLUBILE

Yellow highlight | Location: 239
origine dal gusto della razionalità, dal gusto della chiarezza
Note:IL MVIMENTO

Yellow highlight | Location: 249
La fede viene proposta come appoggiata al supremo vertice della razionalità:
Note:BASE

Yellow highlight | Location: 285
Non seppe resistere e non ebbe nessuno attorno,
Note:LEOPARDI UOMO SOLO ALLA DERIVA

Yellow highlight | Location: 304
Ultimamente, la ragione che cosa cerca, se non il senso della vita, il senso dell’esistenza, il senso di tutto?
Note:SENSO...MOTIVAZIONE...ENTUSIASMO...FELICITÀ

Yellow highlight | Location: 331
Per sua natura il cristianesimo è ecumenico e la fede cristiana è ecumenica; pretendendosi verità, non solo non ha paura di accostamenti, ma da ogni incontro innanzitutto estrae quel che è vero, ciò che è già suo,
Note:SUL DIALOGO

Yellow highlight | Location: 335
chi è cosciente di non avere la verità, ma un’immagine arguibile, discutibile di essa, non può non difendersi, non attestarsi
Note:L ARROCCAMENTO È DELL INCERTO

Yellow highlight | Location: 344
«ecumenismo» è il nostro vero concetto di cultura.
Note:LEOPARDI...MOZART

Yellow highlight | Location: 351
SPUNTI INTRODUTTIVI
Note:INTRO@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 352
I. Un problema di metodo
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 353
1. Nell’Italia fine anni Cinquanta: il sorgere di un’intuizione
Note:Ttttttttt

Yellow highlight | Location: 354
una situazione apparentemente ottimale
Note | Location: 354
TUTTI CATTOLICI

Yellow highlight | Location: 359
immotivazione ultima della fede.
Note:MA...CONTATTO COI GIOVANI...RIVELAZIONE

Yellow highlight | Location: 364
una scontata inincidenza della fede sul comportamento
Note:CONSEGUENZA

Yellow highlight | Location: 366
libero campo all’attacco alla religione da parte di determinati professori.
Note:COLPITA E AFFONDATA

Yellow highlight | Location: 369
si doveva concludere che il fatto cristiano non veniva presentato, offerto, in modo a lui adeguato.
Note:PROBLEMI CON L OFFERTA

Yellow highlight | Location: 372
un problema di metodo.
Note:DIAGNOSI DI GIUS

Yellow highlight | Location: 373
i contenuti della fede hanno bisogno di essere abbracciati ragionevolmente,
Note:COSA MANCA...UNO

Yellow highlight | Location: 375
quella presentazione deve essere verificata nell’azione,
Note:DUE

Yellow highlight | Location: 387
2. Un cammino comune tra chi educa e chi viene educato
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 388
Il primo modo di muoversi è quello di commuoversi,
Note:NON C È VITA SENZA EMOZIONE

Yellow highlight | Location: 574
Capitolo primo DINAMICA E FATTORI DELL’AVVENIMENTO EDUCATIVO
Note:1@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 576
I. Osservazioni preliminari
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 580
introduzione nella realtà, ecco cosa è l’educazione.
Note:DEFINIZIONE

Yellow highlight | Location: 584
Jungmann
Note:AUTORE

Yellow highlight | Location: 585
realizzazione integrale,
Note:L OBBIETTIVO...IL SUCCESSO...FELICITÀ

Yellow highlight | Location: 593
2. Seconda premessa
Note:Ttttttttttttttttt

Yellow highlight | Location: 593
la realtà non è mai veramente affermata, se non è affermata l’esistenza del suo significato.
Note:PROBLEMA DEL SENSO...DELKA MOTIVAZIONE

Yellow highlight | Location: 607
II. La lealtà con la «tradizione», sorgente della capacità di «certezza»
Note:Ttttttttttt

Yellow highlight | Location: 608
1. Valore di questo principio
Note:Ttttttttttt

Yellow highlight | Location: 610
la leale adesione a questa «tradizione».
Note:IL PRIMO PASSO

Yellow highlight | Location: 611
ipotesi esplicativa della realtà.
Note:ECCO COME INTERPRETARLA

Yellow highlight | Location: 623
Il luogo primo in cui questo avviene è infatti la famiglia:
Note:LUOGO PRIMO

Yellow highlight | Location: 635
2. Le conseguenze della sua negazione
Note:Tttttttttttt

Yellow highlight | Location: 636
concezione razionalistica
Note:NEGATO IL PRINCIPIO CULTURALE

Yellow highlight | Location: 636
la personalità sarebbe il termine di una spontaneità evolutiva,
Note:TUTTO NATURA

Yellow highlight | Location: 677
l’insegnamento non si cura di offrire aiuto per l’effettiva presa di coscienza di una ipotesi esplicativa unitaria.
Note:EFFETTI DELLA NEGAZIONE

Yellow highlight | Location: 678
abbandona lo studente di fronte a una eterogeneità di cose
Note:TUTTO FRAMMENTATO

Yellow highlight | Location: 679
contraddittorietà di soluzioni
Yellow highlight | Location: 706
per la libertà del singolo ragazzo occorra che esso da solo si formuli la sua unitaria concezione delle cose;
Note:PRINCIPIO LAICO

Yellow highlight | Location: 708
La diversa impostazione ideologica dei vari insegnanti sarebbe proprio la condizione per questa «autoformazione»
Note:LA DIVERSITÀ NELL UNICO

Yellow highlight | Location: 710
il risultato del prematuro confronto con contrastanti idee
Note:DISORIENTAMWNTO E FANATISMO

Yellow highlight | Location: 712
l’essere buttato allo sbaraglio provoca inesorabilmente nel giovane lo scetticismo.
Note:SCETTICISMO

Yellow highlight | Location: 745
non si tratta soltanto della difesa di certi valori che una scuola laicista minaccia; ma si tratta, ancor prima, della salvezza di una integrità psichica,
Note:NN VALORI MINACCIATI MA NICHILISMO E INDIFFERENZA

Yellow highlight | Location: 748
essa fonda quel senso della dipendenza
Note:RIASSUNTO...PRIMO...IL VALIRE DELLA TRADIZIONE

Yellow highlight | Location: 749
quella certezza della esistenza della soluzione senza cui si inaridiscono la capacità di scoperta
Note:SECONDO ...CERTEZZA

Yellow highlight | Location: 751
III. L’autorità: esistenzialità di una proposta
Note:Tttttttttttt

Yellow highlight | Location: 754
L’esperienza dell’autorità sorge in noi come incontro con una persona ricca di coscienza della realtà;
Note:INCONTRO

Yellow highlight | Location: 771
Autorità innanzitutto, ne siano coscienti o non lo siano, sono i genitori. La loro funzione è originatrice;
Note:LA PRIMA AUTORITÀ

Yellow highlight | Location: 778
Genitori e Chiesa sono per il cristianesimo la garanzia ultima della coerenza necessaria a ogni educazione.
Note:COERENZA E ALLEANZA

Yellow highlight | Location: 779
Autorità è chiaramente anche la scuola
Note:TERZO

Yellow highlight | Location: 790
IV. Verifica personale dell’ipotesi educativa
Note | Location: 791
Tttttttt

Yellow highlight | Location: 792
1. Sua necessità
Note:tttttttttttt

Yellow highlight | Location: 810
L’educazione oggi è manchevole per quel razionalismo di impostazione che dimentica l’importanza dell’impegno esistenziale come condizione per una genuina esperienza di verità, e quindi per una convinzione.
Note:IMPEGNO ESISTENZIALE

Yellow highlight | Location: 815
Si capisce di essere perché si agisce.
Yellow highlight | Location: 846
l’intelligenza propone come ipotesi unitaria, ma che l’amore verifica nella dedizione all’esistenza.
Note:IL DOPPIO PASSO

Yellow highlight | Location: 851
l’assenza del Cristo dall’incontro con tutte le cose;
Note:LACUNA TIPICA NELL ED RELIGIOSA

Yellow highlight | Location: 865
2. Sue condizioni
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 867
aiutato a impegnarsi secondo un ideale nel suo ambiente, perché è nell’ambiente che attinge spunti, sollecitazioni e alimentazione la trama di esperienze
Note:PRIMA CONDIZIONE

Yellow highlight | Location: 882
Occorre che il suo modo di affrontare tutte le realtà sia vissuto comunitariamente.
Note:SECONDA COND...LA COMPAGNIA

Yellow highlight | Location: 903
Una educazione incapace di affascinare il giovane nel suo tempo libero
Note:EDUCAZ ANGUSTA

Yellow highlight | Location: 906
È il caso di molta catechesi intellettualizzante,
Note:ESEMPI

Yellow highlight | Location: 917
3. Sue «dimensioni»
Note:Ttttttttttt

Yellow highlight | Location: 917
come suscitare l’energia, come provocare quell’impegno di verifica
Note:PROBLEMA

Yellow highlight | Location: 934
una spiegazione totale della realtà (dimensione culturale
Note:INVESTIRE SULLA CULTURA

Yellow highlight | Location: 939
L’esigenza di una radicalità assoluta nell’amore
Note:RADICALITÀ

Yellow highlight | Location: 945
L’esigenza di una totalità di orizzonti cui la propria umanità sia richiamata ad aderire
Note:INTEGRALISMO

Yellow highlight | Location: 955
V. Il rischio, necessario alla libertà
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 958
lasciargli sempre più la responsabilità della scelta,
Note:FAR DA SÈ

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L’evolversi infatti dell’autonomia del ragazzo rappresenta per l’intelligenza e il cuore – e anche per l’amor proprio – dell’educatore un «rischio».
Note:RISCHIO DI PERDERLO

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valori da riscoprire in nuove esperienze.
Note:LA TRADIZIONE ASSIMILATA

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VI. Conclusione
Note:Ttttttttttt

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ipotesi
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autorità,
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verifica
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rischio del confronto autonomo