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venerdì 16 febbraio 2018

Decalogo per il lavoratore cattolico fondamentalista

Decalogo per il lavoratore cattolico fondamentalista:
1) ricorda che il lavoro è una vocazione (non si sceglie ma si riceve).
2) Preparati ad essere attaccato e ad entrare nelle liste nere per il tuo atteggiamento discriminatorio e per la tua scorrettezza politica;
3) Fai quello che devi fare senza cercare il conflitto, sii prudente, costruisci per il futuro e ricorda che in un ambiente di lavoro ostile il ricorso al silenzio e alla reticenza – persino alla bugia - è legittimo;
4) Non transigere e rifiuta però ogni coinvolgimento 1) nelle pratiche abortive e di eutanasia, 2) nella distribuzione della pornografica, 3) nella diffusione acritica dell’ideologia gender, 4) nella diffusione eccessivamente critica del cristianesimo. Qui la prudenza deve cessare e il netto rifiuto imporsi, anche a fronte di giuramenti precedenti.
5) Sviluppa le tue capacità imprenditoriali, pensa in modo attivo e creativo. Poiché le probabilità di essere espulsi dagli ambienti lavorativi tradizionali, prima o poi bisognerà inventarsi qualcosa.
6) “Compra cristiano”, anche se costa di più.
7) Sviluppa una rete di imprese con standard cristiani.
8) Sviluppa una rete di collocamento per imprese che privilegiano l’assunzione di persone credenti.
9) Preparati ad essere povero e marginalizzato.
10) Osserva sempre il giorno del Signore e non lavorare la Domenica.
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giovedì 15 febbraio 2018

Cattolicesimo come controcultura

Il cattolicesimo, per sopravvivere, deve trasformarsi da cultura di minoranza in controcultura.
La guerra culturale, specie quella contro il consumismo e per la povertà evangelica, è combattuta il modo sempre più fiacco, segno che stare nel mondo infiacchisce, segno che restare immersi nella società contemporanea non è più possibile. Per rinvigorirsi occorre allora appartarsi, occorre una sempre minore partecipazione, occorre ritirarsi, occorre puntare su comunità esclusive, occorrono i nuovi monasteri per le famiglie cristiane, occorre un genio creativo che sviluppi nuove soluzioni comunitarie in cui rintanarsi, occorre praticare in modo limpido e senza veli quello che i nostri avversari chiamano "sessismo" e "razzismo", occorre un nuovo San Benedetto che guidi questo movimento.
Le nuove generazioni si allontanano dalla religione senza nemmeno sapere più cosa sia, senza nemmeno avere più davanti a loro esempi di vita cristiana, in attesa di tempi più propizi occorre allora fornire esempi vivi che colmino questa ignoranza. E poi succeda quel che succeda.
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Monasteri per famiglie: il cattolico batte in ritirata

È bene che il Cattolico non si disperda se non vuole cedere alla modernità. È bene che preservi la sua fede e la sua famiglia stando al riparo in una comunità di persone strettamente osservanti in tutto simili a lui. È bene che vada ad abitare in un condominio di cattolici, che frequenti esclusivamente scuole cattoliche, e che in questi luoghi ci si dedichi ad una vita cattolica secondo i più rigorosi dettami dell'ortodossia, sfidando tutti insieme il mondo moderno e le sue tentazioni, opponendo ad esso un autentico sforzo di santità. In questa fase di acuta difficoltà è bene stare riparati, formare piccole comunità molto coese, rigorose e sulla difensiva. Per ripartire occorre insomma una vita "monastica" riveduta e aggiornata al XXI secolo.
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mercoledì 14 febbraio 2018

La religione come una bella canzone

Il guaio è che la maggior parte dei giovani adulti che ancora si dicono cristiani considerano la religione come un allenamento a diventare una persona per bene. Non solo, si pensano fondamentalmente come persone per bene piuttosto che come credenti. Nella misura in cui conservano comunque una fede, di solito essa è per lo più di tipo emozionale. La fede diventa una bella canzone che ci emoziona toccandoci di tanto in tanto nel profondo allietando la dura giornata fatta di routine. Eppure, la preoccupazione delle gerarchie viene riservata ai cattolici "rigidi", quelli che vorrebbero praticare il cattolicesimo ortodosso e far crescere i loro figli come cattolici credenti e fedeli. Si ha l'impressione che a certi cristiani non interessi più la santità, che la ritengano in qualche modo pericolosa
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I cattolici rigidi

Ci sono cattolici rigidi, amari, estremi? Certamente sì. Ma Francesco e i suoi sostenitori hanno l'abitudine tremenda e profondamente ingiusta di denunciare come "rigidi" preti e laici che semplicemente credono nella fede cattolica, e vogliono viverla com’è autorevolmente proclamata e, in alcuni casi, nelle sue forme liturgiche più antiche.
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