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lunedì 25 marzo 2019

CONSIGLIO AI MUSICISTI

CONSIGLIO AI MUSICISTI

Se non avete ancora capito cosa cerca la gente ad un concerto ve lo dico io. Al pubblico piacciono solo due parti del vostro spettacolo: l'inizio e la fine.

L’inizio per lo schock dell’impatto, la fine perché vedono la luce e si rilassano.

Dovreste prolungare il primo con una sequenza di almeno tre brani filati senza pause. I vostri commentini e presentazioni riservatele ad un momento successivo.

Quindi assicuratevi di finire presto, improvvisamente e inaspettatamente. Il pubblico premia sempre gli spettacoli brevi. Per raggiungere tempi accettabili puntate sui bis eseguendoli anche se non richiesti.

venerdì 14 dicembre 2018

LA NUOVA MUSICA

LA NUOVA MUSICA

Ai miei tempi se volevi darti un tono parlavi di musica. Oggi parli di cibo. Il cibo è la “nuova musica”.

L’esperienza a tavola conserva una sua scarsità d’accesso che la musica ha perso del tutto, ne puoi parlare in esclusiva: se pranzi da Oldani puoi raccontarlo tirandotela ma se ascolti un Lol Coxhill d’annata, ahimè, non più.

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giovedì 19 aprile 2018

LA NATURA TRASGRESSIVA DELL'ARTE


LA NATURA TRASGRESSIVA DELL'ARTE
Da perfetto animale sociale, l'uomo è specialista nella produzione di: 1) norme chiare che rendano la sua comunità più solida e prospera, 2) espedienti che consentano di evadere quelle norme senza svalutarle pubblicamente. La seconda funzione è affinata grazie all'utilizzo di un linguaggi paralleli, più sottili, più ambigui, più difficili da interpretare, linguaggi in cui l'ambivalenza non è un difetto ma una caratteristica. Mi spiego meglio: se annuncio urbi et orbi che sono la persona più importante in questa stanza violerei le convenzioni del quieto vivere e probabilmente mi farei dei nemici ingenerando invidie e maldicenze, se invece mi “stravacco” sul divano con nonchalance guardando fisso negli occhi le persona con cui parlo di volta in volta faccio intendere la stessa cosa senza riscaldare l'atmosfera oltre il dovuto; se dicessi alla barista: "tu mi piaci da impazzire" i rapporti con mia moglie si farebbero subito tesi, se invece la guardo in un certo modo, le sorrido e con un pretesto le tocco un polso o la spalla, ovvero se uso il cosiddetto “body language”, posso procedere in condizioni di relativa sicurezza. Il linguaggio ambiguo ha infatti il vantaggio di lasciare sempre aperta una via di fuga: una volta che sarò messo all'angolo sarà facile per me uscirne negando sia arroganza che infedeltà, potrei per esempio dire che chi mi accusa ha interpretato male la situazione; arrivo a dire che nemmeno io potrei essere ben conscio di ciò che sto facendo e questo non puo' che rendere ancora più efficace la mia difesa (chi crede in ciò che dice risulta sempre più attendibile). Inoltre, le parole chiare sono prove certe ma un buffetto è solo un indizio labile e difficile da descrivere come malizioso senza operare delle forzature: il linguaggio ambiguo non lascia traccia e ci consente di perseguire la nostra agenda illecita al riparo da troppi fastidi. Questa è la ragione strategica per cui ai nostri bimbi dall'asilo all'università insegniamo solo linguaggi espliciti anche se la nostra comunicazione è costituita all' 80% da linguaggio non verbali: che senso ha insegnare qualcosa che funziona solo se inconscio? Acquisire troppe competenze in merito toglie a questo linguaggio il suo valore sociale. Del resto, chi usa questi mezzi in modo premeditato ci risulta subito sospetto, penso alla diffidenza che ispira il sorriso del venditore di auto usate.
Ma forse, a pensarci bene, non è nemmeno del tutto vero che noi evitiamo con cura di pubblicizzare e diffondere i linguaggi “ambigui”, pensiamo per esempio al linguaggio dell'arte: cosa rappresenta un certo quadro? A cosa rinvia un certo motivo musicale? A cosa si riferisce un certo passo di danza? Difficile rispondere, del resto cosa c'è di più vago del linguaggio artistico? Ebbene, la sensibilità nei confronti dell'arte è anche capacità di cogliere taluni segni allusivi contenuti nell'opera, una qualità che, come abbiamo appena visto, aumenta la nostra potenzialità trasgressiva. Dando all'arte un posto prestigioso nell'ambito della cultura noi indirettamente incoraggiamo i giovani a coltivare questa sensibilità.
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Human beings are primates, and primates are political animals. Our brains, therefore, are designed not just to hunt and gather, but also to help us get ahead socially, often via deception and self-deception. But while we may be self-interested schemers, we benefit by pretending otherwise. The les...

lunedì 16 aprile 2018

PERCHE' NON CI INTERESSA IL PIANISTA ROBOT

PERCHE' NON CI INTERESSA IL PIANISTA ROBOT
Le macchine non destano il nostro interesse quando sono chiamate alla competizione sportiva, negli scacchi la cosa è palese: in pochi seguono i tornei tra computer organizzati dal buon Martin Thorold, al punto che il buon norvegese fatica a trovare sponsor. E questo è vero nonostante che il livello scacchistico sia più elevato. In questo genere di competizioni lo spettatore antepone il dramma alla perfezione. La macchina, al limite, ci piace solo quando mette in difficoltà l'uomo e ne evidenza gli errori, altrimenti preferiamo destinarla a fini esclusivamente pratici ed espellerla da quella sfera vitale in cui costruiamo la nostra narrazione: siamo riluttanti a consultare un computer per gestire al meglio un incontro romantico, o farci visitare per una medicazione, persino il consulente del nostro business lo preferiamo in carne ed ossa, non ci interessa la musica che compone od esegue un computer, e nemmeno i quadri che dipinge. Il dramma vince sulla perfezione.
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The groundbreaking follow-up to the New York Times bestseller The Great Stagnation The United States continues to mint more millionaires and billionaires than any country ever. Yet, since the great recession, three quarters of the jobs created here pay only marginally more than minimum wage....

sabato 17 marzo 2018

9 Il gusto musicale


Il gusto musicale


Per capire il gusto musicale occorre capire cosa sia la musica, da dove esca. Cerco di spiegarlo con una semplice analogia.
Poniamo mi riproponga di disegnare e colorare su un foglio bianco di carta una serie di pentagonineri allineati in modo tale che si tocchino solo con i vertici. Anzi, poniamo che mi paghino per farlo nel miglior modo possibile, dieci euro a foglio. In breve tempo affino le mie abilità e divento orgoglioso del mio lavoro: le linee che tratteggio a mano libera sembrano tirate con un righello e la coloratura è uniforme e priva di sbavature. Ammirando la mia opera mi accorgo che intercalati ai pentagoni neri di cui vado tanto orgoglioso appaiono necessariamente dei pentagoni bianchi a formare una specie di scacchiera: tanto più perfetti sono i primi, quanto più perfetti risultano i secondi.
Fuor di metafora: i pentagoni neri sono illinguaggio, quelli bianchi sono la musica.
Noi abbiamo sviluppato il nostro linguaggio peradattarci all’ambiente circostante, la musica ce la siamo invece ritrovata lì per puro caso, come un mero effetto collaterale. Quando ritaglio dalla carta alla fine ottengo due prodotti: la figura che intendevo ritagliare e i rimasugli di carta. La figura è il linguaggio, i rimasugli da gettare nella spazzatura sono la musica. Quando lo scultore realizza la sua opera il risultato finale qual è? Semplice, il prodotto finito e il materiale di risulta. Il linguaggio è il prodotto finito, la musica è il materiale di risulta. Quando l’architetto realizza il suo tempio salteranno all’occhio due cose archi e pennacchi: gli archi sono il linguaggio, i pennacchi sono la musica.
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Le penne degli uccelli si sono evolute per tenere caldo, poi sono state usate per volare. Capita. In natura capita spesso.
La musica è quindi uno  scarto di lavorazione nel cantiere del linguaggio, un piatto cucinato con gli avanzi del vero pranzo. Perché mangiamo le caramelle? Abbiamo sviluppato certe sensazioni di piacere per scovare meglio dei cibi nutritivi, poi le abbiamo utilizzati anche per altro, per esempio per papparci con gusto delle caramelle, anche se il loro valore nutritivo è nullo. Perché ci droghiamo con l’eroina? Perché il bisogno di gratificazione ci spinge a migliorare la nostra condizione materiale, ma puo’ essere utilizzato diversamente, per esempio per apprezzare una “pera”. Musica, caramelle e eroina hanno la stessa origine, sono perversioni delle nostre facoltà adattive.
Il gusto musicale è allora la quintessenza del piacere fine a se stesso, e abbiamo appena visto come qualcosa del genere puo’ emergere in un mondo in cui nulla è fine a se stesso. Le nostre abilità nel sincronizzare i movimenti ci consentono anche di apprezzare un buon ritmo musicale, il sistema emotivo che ci fa reagire alle altezze e alle durate di una voce che mormora il nostro nome ci consente anche di apprezzare una melodia.
La musica non serve a niente, non gioca nessun ruolo nella sopravvivenza della specie, potrebbe sparire domani senza conseguenze nell’evoluzione dell’uomo, non ci allunga la vita, non ci facilita nell’avere nipoti in buona salute, non ci agevola nel fare predizioni su quello che ci accadrà… Non serve a nulla. Tornando all’analogia, mentre i pentagoni neri mi fanno guadagnare uno stipendio col quale nutrirò e farò studiare i miei figli che si faranno largo nella società in cui vivono e perpetueranno i miei geni, i pentagoni bianchi non hanno alcuna funzione, non servono a nulla, nessuno mi ha chiesto di disegnarli, io non volevo neanche farlo, sono venuto da sè. Musica e pentagoni bianchi sono dei parassiti rispettivamente delle facoltà linguistiche e dei pentagoni neri.
La musica esiste solo per il piacere che procura, ha una funzione edonistica, come l’eroina, e il gusto musicale è la perversione di una facoltà linguistica. Grazie al gusto trasformiamo il “gratuito” in godimento.
L'immagine può contenere: spazio all'aperto

martedì 13 marzo 2018

Come ascoltare la musica contemporanea più astrusa

Certa astrusa musica contemporanea si vive meglio come esperienza che come ascolto, come colonna sonora che come oggetto sonoro. Ascoltare certe cacofonie di Ligeti "vedendole" ispirate dagli incubi che aveva da bambino in Transilvania, e che l'autore descrive meticolosamente, ci facilita il contatto con il suo mondo. È l'estetica de "l'art pour l'art" il nemico da combattere, non la musica del nostro tempo.
Alarm Will Sound’s “live podcast” next week, with a mix of storytelling, recorded audio and performance, is designed to introduce the music of Ligeti.
NYTIMES.COM
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lunedì 12 febbraio 2018

Come si registra un disco jazz

Come si registra un disco Jazz?
Pratica tradizionale: si esegue il pezzo 4/5 volte e poi si montano le parti migliori di ogni versione.
Pratica (Miles) Davis: si suona il pezzo con facoltà del leader di dare lo stop in ogni momento. La prima "take" in cui si arriva in fondo è quella buona.
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The urge to tidiness seems to be rooted deep in the human psyche. Many of us feel threatened by anything that is vague, unplanned, scattered around or hard to…
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giovedì 8 febbraio 2018

Rock!

Il modo migliore per equivocare il rock: pensarlo come un' enfasi sul ritmo.
Noooooooo! La sua carica rivoluzionaria deriva dal mettere al centro il più misterioso dei parametri sonori: il timbro!
Quando pensiamo a Jimi Hendrix - la quintessenza del rock - pensiamo al magico impasto della sua chitarra elettrica unita alla sua voce.
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In this groundbreaking union of art and science, rocker-turned-neuroscientist Daniel J. Levitin explores the connection between music—its performance, its composition,…
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sabato 3 febbraio 2018

ORECCHIO BIONICO

Riccardo Mariani
5 min
Il buon ascoltatore di musica non deve dar peso solo all'estetica ma anche all'economia. In altri termini, non deve restare passivo ma "investire" razionalmente sul suo orecchio in funzione del contesto.

Se domani un regime autoritario imponesse l’ascolto esclusivo di Mozart sarebbe razionale specializzarsi su questo autore. Se domani tutte le musiche del mondo fossero a portata di click sarebbe razionale puntare su un orecchio “flessibile”.

Lo scenario attuale: le musiche dell’intero pianeta, non solo sono tutte a portata di click, ma siccome lo sono già da tempo, hanno iniziato a mescolarsi tra loro.

Strategia razionale: costruirsi un orecchio in grado di apprezzare il meglio di ogni genere e le zuppe confezionate con quegli ingredienti.