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mercoledì 21 febbraio 2018

Don Pino all'arrembaggio

Don Pino, figura storica di CL, tratta il tema del diritto alla violenza dei poveri: "Sono cristiano e qualche volta, forse per sete di giustizia, mi sorprendo a fantasticare di correre a raccogliere il mitra di Guevara, per non sentirmi un verme o un vigliacco...si può ammazzare un uomo tramite la legalità, con la stessa facilità con cui lo si può ammazzare con un fucile […]. In casi simili nessuno può onestamente dire che si tratti di situazioni di pace, di ordine, di legittimità.. Accettare passivamente l’ingiustizia, ce ne fa diventare complici..."

Chiesa cattolica e violenza, fede e militanza, Vangelo e rivoluzione. Per la prima volta si infrange un tabù: la matrice religiosa del terrorismo italiano.A ridosso del sequestro e…
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2 IL SEME RELIGIOSO DELLA VIOLENZA: GENEALOGIE DEL TERRORISMO NERO

IL SEME RELIGIOSO DELLA VIOLENZA: GENEALOGIE DEL TERRORISMO NERO
Note:2@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 2,421
rovesciare la Democrazia cristiana,
Note:OBBIETTIVO DEL CATT TRADIZ...SIAMO A RIDOSSO DEL 68

Yellow highlight | Location: 2,426
arrestare i processi di modernizzazione
Note:OBBIETTOVO

Yellow highlight | Location: 2,426
ristabilire l’armonia dell’antico ordine cristiano.
Yellow highlight | Location: 2,428
attentati dimostrativi contro le chiese amministrate da sacerdoti ritenuti progressisti.
Note:VIOLENZA

Yellow highlight | Location: 2,429
movimento Europa Civiltà,
Note:NO GRUPPI TERRORISTICI...ECCEZIONE

Yellow highlight | Location: 2,430
aveva iniziato ad allestire campi paramilitari
Yellow highlight | Location: 2,432
tentativi di creare formazioni ispirate al mito dei Cristeros
Note:ANNI 70

Yellow highlight | Location: 2,433
un gruppo eversivo veronese,
Yellow highlight | Location: 2,434
in contatto con la rete Aginter-presse di Guerin Serac
Yellow highlight | Location: 2,437
destinati a sciogliersi nei movimenti neofascisti,
Note:LA MATRICE CATTOLICA SI PERDE... COME A SINISTRA

Yellow highlight | Location: 2,439
gruppo terroristico di Terza posizione,
Note:UNICA ECCEZIONE

Yellow highlight | Location: 2,440
il retroterra culturale cristiano-integrista furono espliciti.
Yellow highlight | Location: 2,440
Guardia di Ferro di Codreanu
Note:ISPIRAZIONE

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Gli scritti di Codreanu, diffusi in Italia da Evola negli anni trenta,
Note:CANALE

Yellow highlight | Location: 2,445
la massima dei legionari rumeni del «vincere morendo»
Note:LEGIONARISMO ASCETICO RUMEN

Yellow highlight | Location: 2,448
una forte componente culturale che si richiamava al tradizionalismo, sia cristiano sia pagano
Note:IN TUTTO IL TERRORISMO DI DESTRA

Yellow highlight | Location: 2,450
modello elitistico: ai livelli superiori si arrivava attraverso un complesso cammino iniziatico
Note:ORGANIZZAZ

Yellow highlight | Location: 2,452
Lo stesso stragismo si caricò di un significato metafisico, nelle intenzioni dei suoi teorici.
Note:METAFISICA STRAGISTA

Yellow highlight | Location: 2,453
manifestazione di una volontà superiore
COLPENDO ALLA CIECA

2 LA MODERNITÀ COME COSPIRAZIONE

LA MODERNITÀ COME COSPIRAZIONE
Note:2@@@@@@

Yellow highlight | Location: 2,355
interpretare la società contemporanea e la Chiesa del post Concilio come l’ultima tappa di un disegno di distruzione della cristianità
Note:GOMBLOTTO

Yellow highlight | Location: 2,356
Riforma protestante
Note:PRIME TAPPE

Yellow highlight | Location: 2,356
Rivoluzione francese.
Yellow highlight | Location: 2,357
schema escatologico
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miravano a sottrarre l’uomo alla religione trascendente.
Note:LE MODERNITÀ

Yellow highlight | Location: 2,361
volontà satanica
Yellow highlight | Location: 2,366
Ripresero le condanne papali della massoneria, della finanza e del marxismo,
Note:DOPO IL CVII C È CHI TORNA A PIOIX

Yellow highlight | Location: 2,367
una vera e propria teoria della cospirazione,
Yellow highlight | Location: 2,369
Al centro di tutte le trame v’era l’ebraismo mondiale,
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il tradizionale antisemitismo,
Note:CONFLUIVANO DUE COMPONENTI

Yellow highlight | Location: 2,371
il bagaglio ideologico e dottrinario del fascismo
Note:SECONDA

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Léon de Montaigne de Poncins,
Note:RIFERIMENTO

Yellow highlight | Location: 2,373
ebraismo internazionale»
Note:CAUSA DI TUTTI I MALI

Yellow highlight | Location: 2,373
Concilio vaticano
Note:SIMBOLI DEL DECATIMENTO

Yellow highlight | Location: 2,376
l’urbanizzazione,
Yellow highlight | Location: 2,376
consumismo
Yellow highlight | Location: 2,382
non si trattava di governare la trasformazione in corso, bensì di rintuzzare quella che veniva rappresentata come una vera e propria strategia di sovvertimento
Note:NON ACCETTARE MA CONTRASTARE IL PIANO

Yellow highlight | Location: 2,384
dall’Unione Sovietica e dai suoi piani di destabilizzazione al potere finanziario e capitalistico.
Note:IL VERO NEMICO... Il CAPITALISMO

Yellow highlight | Location: 2,385
club Bilderberg,
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la saldatura tra la «setta comunista e il supercapitalismo
Note:DE MATTEI

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Secondo questa visione, la finanza internazionale avrebbe dapprima finanziato il bolscevismo e poi addirittura il nazismo, per sovvertire l’ordine mondiale e riplasmarlo, dopo le distruzioni delle guerre mondiali, secondo i criteri del libero mercato e del capitalismo 204. Braccio secolare di questo complotto, la massoneria,
Note:BILDBERG...PIANO X DISTRUGGERE E POI RICOSTRUIRE

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recuperare figure della tradizione del radicalismo di destra come il poeta Ezra Pound
Note:DATA QS TRADIZIONE

Yellow highlight | Location: 2,402
potere «usuraio» della finanza,
Yellow highlight | Location: 2,403
loggia P2,
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Emmanuel Malinsky e Léon De Poncins,
Note:DUE AUTORI

Yellow highlight | Location: 2,416
componente essenziale nella nascita del terrorismo neofascista 212.
Note:TEORIE EVOLIANE DELLA COSPIRAZIONE

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era possibile allora, attraverso il terrore, congelare lo status quo.
Note:IDEA DI FONDO

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mercoledì 24 maggio 2017

Comunione e Liberazione di fronte alla violenza terroristica

CL E IL NODO DELLA VIOLENZA - Cattolici e violenza politica: L'altro album di famiglia del terrorismo italiano by Guido Panvini
Nel 1964 Don Giussani aveva già lasciato la direzione di Gioventù Studentesca, il movimento da lui fondato e visto con un certo sospetto dalle alte gerarchie...
... Gs fu vista con sospetto dalle gerarchie ecclesiastiche che, temendone l’eccessiva indipendenza, imposero al movimento d’integrare le proprie attività in quelle dell’Azione cattolica e della Fuci...
Giussani fu invitato dal vescovo di Milano Giovanni Colombo a trasferirsi negli Stati Uniti.
Ma cosa caratterizzava il movimento di Giussani alla vigilia del 1968?...
... Giussani, con la sua particolare formazione, aveva impresso a Gs un’identità specifica che attingeva a diversi filoni culturali cristiani, dal modernismo al personalismo, dall’esistenzialismo ad alcuni elementi della tradizione ortodossa e protestante... Si trattava di una rottura con la rigida impostazione dell’Azione cattolica degli anni cinquanta, subordinata alle logiche di un intransigente anticomunismo. Giussani puntava, invece, a ridare centralità alla dimensione religiosa e alle esperienze di fede in un contesto giovanile avvertito come sempre più distante dagli insegnamenti della Chiesa 172. Gioventù studentesca si proponeva, così, di formare una nuova generazione di cristiani, in grado di misurarsi con la modernità (Gs, a differenza delle altre strutture dell’Ac, non conosceva la distinzione tra rami maschili e femminili)...
In GS coesistevano idee e anime diverse...
... La critica all’antifascismo, l’attenzione ai problemi della nascente Unione europea, l’anticomunismo inteso come battaglia culturale, la fedeltà alla Chiesa caratterizzarono le prime riflessioni di Gs, in cui coesistevano idee diverse sulla politica, sulla religione e sul mondo dell’educazione...
Il movimento aprì delle comunità in  Brasile...
... Nel progetto di Giussani, la partecipazione alle missioni aveva un ruolo pedagogico fondamentale. I giovani, infatti, avrebbero avuto l’occasione di sperimentare l’«integralità» della «vita cristiana» in tutte le «sue dimensioni e in tutta la sua intensità»...
Tuttavia, GS restava lontano dalla tentazione marxista in cui caddero molte comunità cattoliche di base...
... Sebbene parte di un più generale moto di riflessione critica sul cristianesimo, Gioventù studentesca prese gradualmente le distanze dalle tendenze democratizzanti ed egualitarie provenienti dal dissenso cattolico, proponendo il modello di una comunità fortemente coesa e gerarchica, in nome della difesa della tradizione e dell’autorità della Chiesa...
GS comincia a distinguersi fin dal dibattito sul caso della Zanzara...
... Il dibattito era nato dopo le polemiche suscitate dalle posizioni assunte da Gs in occasione dello scandalo della «Zanzara», il giornalino del liceo Parini di Milano che, com’è noto, fu denunciato per oltraggio al pudore dopo la pubblicazione, nel 1966, di un’inchiesta sul comportamento sessuale degli studenti. Contrariamente a gran parte del mondo studentesco, schieratosi in difesa dei giovani del liceo, Gs prese le distanze dalla «Zanzara»...
C'erano in GS molti elementi che destavano sospetto nella sinistra studentesca di allora...
... A suscitare impressione era l’intransigenza dei giessini nella vita studentesca, la dimensione accentratrice e autoritaria del loro movimento, l’influenza sull’intera organizzazione di Giussani, considerato come un leader carismatico... In effetti, l’insegnamento di Giussani prefigurava un impegno totalizzante, fondato sulla centralità e sull’esclusività della comunità cristiana...
Il ritorno dal Brasile di alcuni elementi radicalizzò parte del movimento...
... il confronto con i missionari e i giovani di ritorno dalle comunità in America Latina radicalizzò le posizioni di alcune sezioni di Gs... le posizioni del cattolicesimo del dissenso fecero breccia in Gs...
La sezione di Parma sbanda...
... Appare significativa, a questo proposito, l’evoluzione del foglio «Il Ponte», una circolare interna al movimento di Parma. Dall’analisi dei problemi studenteschi si arrivò presto all’esigenza di un dialogo con i marxisti...
Gs e la guerra in Vietnam...
... La guerra in Vietnam, infatti, spinse Gs ad abbracciare la linea pacifista, sostenendo l’azione diplomatica della Santa Sede. Quando s’intensificò l’impegno militare degli Stati Uniti e iniziarono i bombardamenti contro le popolazioni civili, tuttavia, affiorarono in Gioventù studentesca, come nelle altre realtà giovanili cattoliche, dubbi sulla capacità dei metodi di lotta non violenti...
Claudio Mutti prende la parola a Parma...
... Sebbene la tematica resistenziale fosse centrale e l’antifascismo un tratto saliente dell’identità dei Protagonisti, sull’omonima rivista erano ospitati interventi di segno opposto. Come nel caso di Claudio Mutti, intellettuale di estrema destra, militante in Giovane Europa... Fu Claudio Mutti a mettere in discussione il pacifismo allora predominante nei Protagonisti...
Fanno capolino posizioni antiamericane e "contro la borghesia opulenta", spesso preludio alla svolta violenta...
... In breve tempo, infatti, si moltiplicarono gli interventi in sostegno dei vietcong e di condanna del ruolo della Nato 189. Di qui, la critica nei confronti della società dei consumi, vista come una delle forme di dominio degli Stati Uniti, e l’esigenza di dar vita a un’autentica rivoluzione, che fosse in grado di riscrivere i rapporti di potere nel paese...
Emergeva, così, il tema della «violenza dei poveri»
Don Pino...
... Scriveva a questo proposito don Pino, un prete vicino a Gs: «Sono cristiano e qualche volta, forse per sete di giustizia, mi sorprendo a fantasticare di correre a raccogliere il mitra di Guevara, per non sentirmi un verme o un vigliacco»... Continuava don Pino: «si può ammazzare un uomo tramite la legalità, con la stessa facilità con cui lo si può ammazzare con un fucile […]. In casi simili nessuno può onestamente dire che si tratti di situazioni di pace, di ordine, di legittimità».. .. Accettare passivamente l’ingiustizia, ce ne fa diventare COMPLICI...
L'ombra di Padre Camillo Torres...
... In queste posizioni era evidente l’influenza delle tesi di padre Camillo Torres, secondo cui la violenza, in determinate circostanze, poteva divenire uno strumento lecito, consentito dalla stessa dottrina cristiana...
Il catalogo Jaca Book come prova della lacerazione in atto...
... Questo sincretismo non era affatto raro e rifletteva, anzi, la lacerazione e il disorientamento prodotti da quell’intensa stagione di cambiamenti culturali e sociali. In Gioventù studentesca un simile tratto era ancora più evidente per la particolare natura del movimento, orientato al confronto e alla contaminazione con le più diverse ideologie e filosofie politiche. Ne sono riprova le pubblicazioni della casa editrice Jaca Book, fondata nel 1966 in ambienti vicini a Gs... Trovarono spazio gli autori del marxismo eretico come Rosa Luxemburg o della sinistra comunista 196; i pensatori dell’anarchismo come Daniel Guérin 197; gli interventi di alcuni esponenti della contestazione studentesca come Luciano Della Mea, Roberto Massari, Hans-Jürgen Krahl 198; i testi della tradizione terzomondista da Carlos Romeo a Fidel Castro, fino ai documenti prodotti dai movimenti di guerriglia in America Latina 199. Trovò posto anche il manuale di guerriglia di Emilio Lussu Teoria dell’insurrezione... Numerosissimi erano poi i volumi di teologia, dove spiccavano i titoli delle opere che avevano formato il dissenso cattolico 200. Non pochi, infine, erano gli studi settoriali, pubblicati assieme ai classici del pensiero rivoluzionario. Tra questi, l’indagine sulle case di rieducazione per minorenni condotta da Giovanni Senzani, futuro dirigente delle Brigate rosse, in quel frangente consulente della Cisl...
***
Più tardi, negli anni settanta, il convegno su Evangelizzazione e promozione umana a cura dei Vescovi rappresentò una mano tesa delle gerarchie verso il cattolicesimo del dissenso...
... la maggioranza dei vescovi, grazie all’iniziativa di monsignor Bartoletti, si espresse in favore della scelta religiosa, facendo propri gli indirizzi decisi dal Vaticano II e dichiarando di voler riaprire il dialogo con la galassia del dissenso cattolico...
La lezione del referendum sul divorzio era stata dura, bisognava cambiar rotta...
... La lezione del referendum sul divorzio era stata chiara: il mondo cattolico e la stessa Chiesa si erano divisi, acuendo la distanza tra il paese e i precetti del magistero ecclesiastico...
Misure adottate...
... maggiori autonomie al laicato e alle strutture periferiche come i consigli diocesani e parrocchiali...
L'analisi: comunismo e capitalismo ci hanno scristianizzato...
... Il processo di secolarizzazione si era tradotto nella scristianizzazione della popolazione, complice uno sviluppo industriale selvaggio, non guidato dalla politica e delegato alla competizione sfrenata delle forze economiche...
L'allarme: manca solidarietà...
... il vuoto etico prodotto dal dilagare dei consumi e dall’abbandono di ogni forma di solidarietà collettiva...
Il bacchettone Berlinguer piace a molti cattolici...
... Berlinguer aveva rielaborato la sua proposta di compromesso storico, enfatizzando l’incontro col mondo cattolico, visto come la risposta al degrado morale del paese. Nel confronto epistolare pubblico iniziato nel luglio 1976 con monsignor Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea, il segretario del Pci indicava come comuni prospettive, tra cattolici e comunisti, il superamento del capitalismo...
L'inevitabile incontro dei due moralisti: Berlinguer e Moro...
... Per altro verso, la strategia di Berlinguer s’incontrava con quella di Moro sul tema della moralizzazione della vita pubblica e dell’austerità di fronte alla crisi del modello di sviluppo consumistico... Una strategia incompiuta, com’è noto, a causa del rapimento e dell’uccisione di Moro da parte delle Br nel 1978...
1977: Azione Cattolica in crisi. Si sente il bisogno di saltare la sua mediazione.
I cattolici del dissenso sognano ingenuamente la rivoluzione restando fedeli al vecchio paradigma marxista quando ormai era rigettato persino dalla sinistra alternativa...
... La crisi dell’Azione cattolica si era fatta sentire... L’area del dissenso e le comunità di base tentarono un collegamento con la protesta... le masse proletarie non avrebbero seguito il Pci nella sua marcia di avvicinamento al potere e sarebbero state disponibili per un’opzione politica estrema. Era un calcolo completamente sbagliato... molte comunità di base s’irrigidirono nella difesa dell’ortodossia marxista, nel tentativo di fondare un’«esegesi materialistica della Bibbia» 178, con l’intento di creare una teoria scientifica della rivoluzione per preparare il militante «nella lotta di classe, nella lotta del proletariato contro il capitalismo, per la costruzione di una società socialista» 179. V’era perfino chi aveva promosso incontri ecumenici con i gruppi di cristiani della Repubblica Democratica Tedesca, presa come modello di socialismo realizzato in cui era possibile armonizzare il marxismo con la religione... I Cristiani per il socialismo parteciparono alla mobilitazione, portando al loro interno istanze e temi espressi dal movimento, come la questione femminista... Franco Rodano, che aveva visto nelle esplosioni di rabbia giovanile una tensione religiosa rivolta verso l’assoluto, un’insofferenza nei confronti del mondo che tradiva il bisogno di valori più alti ...
Nuove aggregazioni nella galassia cattolica, un esempio...
... Si affermarono, infine, nuovi movimenti, per esempio il gruppo Febbraio ’74 (in cui militavano i figli e alcuni giovanissimi amici di Aldo Moro), partecipe delle lotte degli operai, dialogante con la Chiesa e politicamente orientato verso diversi referenti: dalla sinistra democristiana al Pci, dai Cps al movimento studentesco...
La violenza del 77...
... Nel 1977 si registrarono 407 episodi di violenza, 1111 attentati non rivendicati, 287 attentati rivendicati, di cui 46 portarono al ferimento grave o all’uccisione di persone. ..
I cattolici condannano?
Sì... ma la peggior violenza resta per molti quella del profitto...
... Rispetto a questo dibattito, la posizione del mondo giovanile cattolico coinvolto nella protesta fu incerta, anche se si tentò di contrastare la linea militarista sostenuta dagli autonomi con appelli alla pratica della non violenza 196. Troppo diffusa era però la tendenza a proporre diverse gerarchie di violenza, per cui, alla fine, era sempre quella del profitto economico a essere ritenuta più grave...
Un esempio...
... Giovanni Franzoni: «Io non discuto in astratto con gli oppressori se la rivoluzione armata sia o no legittima. Così non si fa un passo. Prima si decide di cambiare l’attuale assetto sociale che opprime, sfrutta ed emargina e poi, con chi questa decisione ha preso, si discute dei metodi di lotta» ..
Parole decisamente ambigue...
... Giovanni Franzoni: Non dobbiamo d’altronde meravigliarci che Gesù opponga violenza a violenza disarmata ma non perciò meno disobbediente, dissacratoria e sovversiva, giacché […] leggiamo nel capitolo decimo di Matteo il rovente discorso di Gesù sul regno in cui parla di persecuzioni ed uccisioni che la sua parola violenta e liberatrice susciterà. E lui stesso afferma: «Non crediate che io sia venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre» (Mt, 10, 34 ss.)...
***
E una certa ambivalenza si insinuava anche in Comunione e Liberazione, il movimento erede di Gioventù Studentesca.
I cattolici di base cercano avidamente una via alternativa al consumismo
… Confronti», foglio delle comunità cristiane di base di Carpi, nell’aprile 1977: L’unico, il vero obiettivo è fermare questa marcia funebre verso l’incognito; invertire la rotta, mortificare le spinte individualistiche per dare corpo alla comunione ecclesiale, alla socialità, al collettivismo. Rifiutare il comodo del profitto, per scoprire la necessità dei consumi sociali, dei bisogni primari, dell’eguaglianza morale, non solo economica. Distruggere il mito degli abbagli del capitalismo…
Il loro nemico:
… l’automazione delle catene di montaggio in fabbrica, i licenziamenti in tronco degli operai, l’accresciuta domanda di beni di consumo…
La medicina del radicalismo contagia anche CL… nonostante Giussani…
… Alcuni interventi individuarono, però, nella costruzione di un impegno radicale la possibilità di uscire dalla crisi mortale in cui versava la cristianità 203. Su posizioni analoghe era giunta la riflessione interna a Comunione e liberazione, il movimento di don Luigi Giussani…
Ma il segno delle conclusioni era spesso opposto…
… Cl, tuttavia, elaborò conclusioni diametralmente opposte a quelle del dissenso cattolico…
Radicali sì… ma nella Chiesa…
… Come nelle comunità di base o nei Cristiani per il socialismo, vi era una forte componente anticapitalista, ma declinata in termini differenti: la liberazione dell’uomo, infatti, sarebbe potuta venire unicamente all’interno della comunità cristiana, non essendoci al di fuori di essa nessuno spazio di autonomia e di eticità…
Potremmo chiamarla “linea Del Noce”…
… Riprendendo una tesi di Del Noce, inoltre, Cl ritenne che il marxismo e i partiti di sinistra fossero organici al neocapitalismo e, anzi, l’eventuale presa del potere da parte del Pci avrebbe portato alle estreme conseguenze la secolarizzazione 206. Ragion per cui, Cl decise di sostenere la Democrazia cristiana…
Anticomunismo e anticapitalismo
… un manifesto programmatico caratterizzato dagli accesi toni anticomunisti e anticapitalistici…
Il movimento presenta alcune ambivalenze se si tenta di ridurlo alle categorie consuete: è di destra o di sinistra? E’ moderno o antimoderno? Anche Paolo VI resta perplesso e tarda a riconoscerlo…
… perplessità nelle gerarchie ecclesiastiche e nello stesso Paolo VI, che impiegarono tempo a riconoscere il carisma della nuova aggregazione…
Scontro con la sinistra extraparlamentare
… Le sue attività divennero oggetto dell’attenzione della sinistra extraparlamentare (e non solo), che avvertì la presenza di un pericoloso concorrente 209. Le comunità di base denunciarono la subordinazione di Cl al magistero ecclesiastico…
Un radicalismo da moderati
… Cl stava colmando il vuoto lasciato dalle strutture tradizionali cattoliche, aggregando attorno a sé gli studenti di orientamento moderato…
Aggressioni da sinistra…
… gli esponenti e le sedi di Cl furono oggetto di aggressioni e perfino di attentati da parte dei gruppi armati. L’11 luglio 1977, per esempio, le Br gambizzavano a Roma il dirigente Mario Perlini. Pochi mesi dopo, a Milano, un commando brigatista feriva Carlo Arienti, militante di Cl e consigliere Dc al comune… Rocco Buttiglione accusò il Partito comunista di essere il mandante e il beneficiario di queste violenze, rivendicando il ruolo di Comunione e liberazione come pacifico difensore delle posizioni dell’episcopato italiano…
Il movimento di Giussani aveva elaborato nei confronti della violenza un rapporto ambiguo, nonostante la condanna ripetutamente espressa dal suo leader carismatico…
… Comunione e liberazione, infatti, aveva ereditato da Gs la componente anticapitalistica e antiborghese
aggressioni anche da destra
… I giovani di Giussani ripresero perfino temi e retoriche dell’antifascismo più combattivo 216. Alcuni suoi iscritti, infatti, erano stati oggetto di aggressioni da parte degli estremisti di destra…
Gli obbiettivi di CL si estendevano ben oltre la giustizia sociale
… il gruppo aspirava a una liberazione totale dell’uomo, ben oltre la soppressione delle ingiustizie nelle strutture sociali…
Nel convegno delle “università per la liberazione” Rocco Buttiglione puntava l’indice sull’economia capitalistica… 
… Nel suo intervento, Rocco Buttiglione denunciò le insufficienze del riformismo, funzionale, nella sua visione, alla fase di espansione imperialistica del capitalismo italiano…
Altro obbiettivo: il neocolonialismo dell’occidente…
… era poi centrale il tema del neocolonialismo nel Terzo Mondo, cui si contrapponevano i modelli di società dove era stata realizzata integralmente la liberazione dell’uomo: la Corea del Nord e il Vietnam… gli studi sulla riscoperta del brigantaggio meridionale, visto come reazione al «colonialismo italiano»…
Silenzio sulla violenza come strumento…
… Il tema della violenza non venne affrontato direttamente. Poco o nulla, infatti, venne detto sulle modalità di contrasto alla minaccia rappresentata dalla società neocapitalista. Un silenzio che caratterizzò a lungo il movimento…
La società ideale era la comunità cristiana
… il sistema democratico era riconosciuto, ma il fulcro della vita pubblica dovevano essere le comunità cristiane, modello di società esemplari. Fu per questo motivo che diversi militanti cattolici partecipi della contestazione studentesca del 1968, attratti dalla radicalità del gruppo, si avvicinarono, sul finire degli anni settanta, al movimento di Giussani…
Alcuni ex terroristi si ritrovarono nella proposta ciellina…
… Cl riuscì ad avvicinare alcuni ex appartenenti dei gruppi armati, tra i quali Marco Barbone, membro della Brigata XXVIII Marzo, responsabile dell’omicidio di Walter Tobagi, ucciso a Milano il 22 maggio 1980 222. Attraverso un processo di sostituzione dell’ideologia con una fede altrettanto totalizzante…

martedì 23 maggio 2017

CL E IL NODO DELLA VIOLENZA - Cattolici e violenza politica: L'altro album di famiglia del terrorismo italiano by Guido Panvini

GIOVENTÙ STUDENTESCA E IL NODO DELLA VIOLENZARead more at location 4945
Note: ++++++++++++++++++++ Edit
1964 don Giussani lasciò la direzione di Gioventù studentesca,Read more at location 4946
Gs fu vista con sospetto dalle gerarchie ecclesiastiche che, temendone l’eccessiva indipendenza, imposero al movimento d’integrare le proprie attività in quelle dell’Azione cattolica e della Fuci.Read more at location 4948
Note: I SOSPETTI SU GS Edit
Giussani fu invitato dal vescovo di Milano Giovanni Colombo a trasferirsi negli Stati Uniti,Read more at location 4949
Note: GIUS TRASFERITO Edit
Giussani, con la sua particolare formazione, aveva impresso a Gs un’identità specifica che attingeva a diversi filoni culturali cristiani, dal modernismo al personalismo, dall’esistenzialismo ad alcuni elementi della tradizione ortodossa e protestanteRead more at location 4951
Si trattava di una rottura con la rigida impostazione dell’Azione cattolica degli anni cinquanta, subordinata alle logiche di un intransigente anticomunismo. Giussani puntava, invece, a ridare centralità alla dimensione religiosa e alle esperienze di fede in un contesto giovanile avvertito come sempre più distante dagli insegnamenti della Chiesa 172. Gioventù studentesca si proponeva, così, di formare una nuova generazione di cristiani, in grado di misurarsi con la modernità (Gs, a differenza delle altre strutture dell’Ac, non conosceva la distinzione tra rami maschili e femminili)Read more at location 4954
Note: GS MOVIMENTO MODERNO. GIUSSANI: PERSONALISMO ESISTENZIALUAMO MODERNISMO Edit
La critica all’antifascismo, l’attenzione ai problemi della nascente Unione europea, l’anticomunismo inteso come battaglia culturale, la fedeltà alla Chiesa caratterizzarono le prime riflessioni di Gs, in cui coesistevano idee diverse sulla politica, sulla religione e sul mondo dell’educazioneRead more at location 4960
Note: GS. COESISTENZA DI IDEE DIVERSE Edit
l’apertura di comunità in BrasileRead more at location 4964
Nel progetto di Giussani, la partecipazione alle missioni aveva un ruolo pedagogico fondamentale. I giovani, infatti, avrebbero avuto l’occasione di sperimentare l’«integralità» della «vita cristiana» in tutte le «sue dimensioni e in tutta la sua intensità»Read more at location 4965
Note: IL CROSTIANO INTEGRALW XDI GIUS. ESP MISSIONARIA Edit
Sebbene parte di un più generale moto di riflessione critica sul cristianesimo, Gioventù studentesca prese gradualmente le distanze dalle tendenze democratizzanti ed egualitarie provenienti dal dissenso cattolico, proponendo il modello di una comunità fortemente coesa e gerarchica, in nome della difesa della tradizione e dell’autorità della ChiesaRead more at location 4974
Note: GS LONTANO DA OGNI MARXISMO Edit
Il dibattito era nato dopo le polemiche suscitate dalle posizioni assunte da Gs in occasione dello scandalo della «Zanzara», il giornalino del liceo Parini di Milano che, com’è noto, fu denunciato per oltraggio al pudore dopo la pubblicazione, nel 1966, di un’inchiesta sul comportamento sessuale degli studenti. Contrariamente a gran parte del mondo studentesco, schieratosi in difesa dei giovani del liceo, Gs prese le distanze dalla «Zanzara»,Read more at location 4980
Note: TUTTO INIZIA DALLA ZANZARA Edit
A suscitare impressione era l’intransigenza dei giessini nella vita studentesca, la dimensione accentratrice e autoritaria del loro movimento, l’influenza sull’intera organizzazione di Giussani, considerato come un leader carismaticoRead more at location 4984
Note: LEADERISMO CARISMA. AGLI ALTRI NN PIACCIONO Edit
In effetti, l’insegnamento di Giussani prefigurava un impegno totalizzante, fondato sulla centralità e sull’esclusività della comunità cristiana,Read more at location 4987
Note: c Edit
il confronto con i missionari e i giovani di ritorno dalle comunità in America Latina radicalizzò le posizioni di alcune sezioni di Gs,Read more at location 4994
Note: TORNANO I MISSIONARI. RADICALIZZ Edit
le posizioni del cattolicesimo del dissenso fecero breccia in Gs.Read more at location 4996
Note: c Edit
Appare significativa, a questo proposito, l’evoluzione del foglio «Il Ponte», una circolare interna al movimento di Parma. Dall’analisi dei problemi studenteschi si arrivò presto all’esigenza di un dialogo con i marxisti,Read more at location 4997
Note: LA SEZIONE DI PARMA SBANDA. LA CRIVISTA IL PONTE Edit
La guerra in Vietnam, infatti, spinse Gs ad abbracciare la linea pacifista, sostenendo l’azione diplomatica della Santa Sede. Quando s’intensificò l’impegno militare degli Stati Uniti e iniziarono i bombardamenti contro le popolazioni civili, tuttavia, affiorarono in Gioventù studentesca, come nelle altre realtà giovanili cattoliche, dubbi sulla capacità dei metodi di lotta non violentiRead more at location 5002
Note: GS E IL VOETNAM Edit
Sebbene la tematica resistenziale fosse centrale e l’antifascismo un tratto saliente dell’identità dei Protagonisti, sull’omonima rivista erano ospitati interventi di segno opposto. Come nel caso di Claudio Mutti, intellettuale di estrema destra, militante in Giovane Europa,Read more at location 5007
Note: PAOLO MUTTI E GS DI PARMA Edit
Fu Claudio Mutti a mettere in discussione il pacifismo allora predominante nei Protagonisti,Read more at location 5013
Note: c Edit
In breve tempo, infatti, si moltiplicarono gli interventi in sostegno dei vietcong e di condanna del ruolo della Nato 189. Di qui, la critica nei confronti della società dei consumi, vista come una delle forme di dominio degli Stati Uniti, e l’esigenza di dar vita a un’autentica rivoluzione, che fosse in grado di riscrivere i rapporti di potere nel paese.Read more at location 5023
Note: GS PARMA CONTRO GLI USA Edit
contro la borghesia «opulenta»,Read more at location 5027
Emergeva, così, il tema della «violenza dei poveri»Read more at location 5028
Scriveva a questo proposito don Pino, un prete vicino a Gs: «Sono cristiano e qualche volta, forse per sete di giustizia, mi sorprendo a fantasticare di correre a raccogliere il mitra di Guevara, per non sentirmi un verme o un vigliacco».Read more at location 5033
Note: DON PINO Edit
Continuava don Pino: «si può ammazzare un uomo tramite la legalità, con la stessa facilità con cui lo si può ammazzare con un fucile […]. In casi simili nessuno può onestamente dire che si tratti di situazioni di pace, di ordine, di legittimità».Read more at location 5037
Note: c Edit
Accettare passivamente l’ingiustizia, ce ne fa diventare COMPLICI.Read more at location 5042
Note: c Edit
In queste posizioni era evidente l’influenza delle tesi di padre Camillo Torres, secondo cui la violenza, in determinate circostanze, poteva divenire uno strumento lecito, consentito dalla stessa dottrina cristiana.Read more at location 5047
Note: L INFLUENZA DI TORRES Edit
Questo sincretismo non era affatto raro e rifletteva, anzi, la lacerazione e il disorientamento prodotti da quell’intensa stagione di cambiamenti culturali e sociali. In Gioventù studentesca un simile tratto era ancora più evidente per la particolare natura del movimento, orientato al confronto e alla contaminazione con le più diverse ideologie e filosofie politiche. Ne sono riprova le pubblicazioni della casa editrice Jaca Book, fondata nel 1966 in ambienti vicini a Gs,Read more at location 5048
Note: LA PROVA DELLA LACERAZ INT. IL CATALOGO JAKA BOOK Edit
Trovarono spazio gli autori del marxismo eretico come Rosa Luxemburg o della sinistra comunista 196; i pensatori dell’anarchismo come Daniel Guérin 197; gli interventi di alcuni esponenti della contestazione studentesca come Luciano Della Mea, Roberto Massari, Hans-Jürgen Krahl 198; i testi della tradizione terzomondista da Carlos Romeo a Fidel Castro, fino ai documenti prodotti dai movimenti di guerriglia in America Latina 199. Trovò posto anche il manuale di guerriglia di Emilio Lussu Teoria dell’insurrezioneRead more at location 5055
Note: c Edit
Numerosissimi erano poi i volumi di teologia, dove spiccavano i titoli delle opere che avevano formato il dissenso cattolico 200. Non pochi, infine, erano gli studi settoriali, pubblicati assieme ai classici del pensiero rivoluzionario. Tra questi, l’indagine sulle case di rieducazione per minorenni condotta da Giovanni Senzani, futuro dirigente delle Brigate rosse, in quel frangente consulente della Cisl 201.Read more at location 5062
Note: c Edit
Note: c Edit

IL 1977 DEI CATTOLICIRead more at location 7331
Note: +++++++++++++++++++ Edit
il convegno su Evangelizzazione e promozione umana.Read more at location 7332
la maggioranza dei vescovi, grazie all’iniziativa di monsignor Bartoletti, si espresse in favore della scelta religiosa, facendo propri gli indirizzi decisi dal Vaticano II e dichiarando di voler riaprire il dialogo con la galassia del dissenso cattolico.Read more at location 7332
Note: IN DIALOFO COL DISSENSO CATT Edit
La lezione del referendum sul divorzio era stata chiara: il mondo cattolico e la stessa Chiesa si erano divisi, acuendo la distanza tra il paese e i precetti del magistero ecclesiastico.Read more at location 7336
Note: LA LEZIONE SUL DIVORZIO Edit
maggiori autonomie al laicato e alle strutture periferiche come i consigli diocesani e parrocchialiRead more at location 7338
Note: LA MISURA Edit
Il processo di secolarizzazione si era tradotto nella scristianizzazione della popolazione, complice uno sviluppo industriale selvaggio, non guidato dalla politica e delegato alla competizione sfrenata delle forze economiche.Read more at location 7344
Note: L ANALISI: CAPITALUSMO E CONSUMISMO CI HANNO SCRISTIANIZZATI Edit
il vuoto etico prodotto dal dilagare dei consumi e dall’abbandono di ogni forma di solidarietà collettiva.Read more at location 7347
Note: ALLARME: MANCA SOLIDARIETÀ Edit
dall’esecutivo di solidarietà nazionale guidato da Andreotti,Read more at location 7351
Note: SCENA POLITICA Edit
Berlinguer aveva rielaborato la sua proposta di compromesso storico, enfatizzando l’incontro col mondo cattolico, visto come la risposta al degrado morale del paese. Nel confronto epistolare pubblico iniziato nel luglio 1976 con monsignor Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea, il segretario del Pci indicava come comuni prospettive, tra cattolici e comunisti, il superamento del capitalismoRead more at location 7353
Note: IL MORALISTA BERLINGUER PIACE AI CATTOLICI Edit
Per altro verso, la strategia di Berlinguer s’incontrava con quella di Moro sul tema della moralizzazione della vita pubblica e dell’austerità di fronte alla crisi del modello di sviluppo consumistico.Read more at location 7357
Note: I DUE MORALISTI Edit
Una strategia incompiuta, com’è noto, a causa del rapimento e dell’uccisione di Moro da parte delle Br nel 1978.Read more at location 7362
Note: c Edit
I giovani cattolici parteciparono in forze al movimento del ’77:Read more at location 7382
Note: IL 77 E LA CRISI DELL AC Edit
La crisi dell’Azione cattolica si era fatta sentire,Read more at location 7383
Note: c Edit
L’area del dissenso e le comunità di base tentarono un collegamento con la protesta.Read more at location 7386
Note: c Edit
le masse proletarie non avrebbero seguito il Pci nella sua marcia di avvicinamento al potere e sarebbero state disponibili per un’opzione politica estrema. Era un calcolo completamente sbagliatoRead more at location 7389
Note: I CATTOLICI DEL DISSENSO MIRANO ALLA RIVOLUZIONE Edit
molte comunità di base s’irrigidirono nella difesa dell’ortodossia marxista, nel tentativo di fondare un’«esegesi materialistica della Bibbia» 178, con l’intento di creare una teoria scientifica della rivoluzione per preparare il militante «nella lotta di classe, nella lotta del proletariato contro il capitalismo, per la costruzione di una società socialista» 179. V’era perfino chi aveva promosso incontri ecumenici con i gruppi di cristiani della Repubblica Democratica Tedesca, presa come modello di socialismo realizzato in cui era possibile armonizzare il marxismo con la religione 180.Read more at location 7392
Note: c Edit
I Cristiani per il socialismo parteciparono alla mobilitazione, portando al loro interno istanze e temi espressi dal movimento, come la questione femminista.Read more at location 7404
Note: c Edit
Franco Rodano, che aveva visto nelle esplosioni di rabbia giovanile una tensione religiosa rivolta verso l’assoluto, un’insofferenza nei confronti del mondo che tradiva il bisogno di valori più alti 184.Read more at location 7407
Note: c Edit
Si affermarono, infine, nuovi movimenti, per esempio il gruppo Febbraio ’74 (in cui militavano i figli e alcuni giovanissimi amici di Aldo Moro), partecipe delle lotte degli operai, dialogante con la Chiesa e politicamente orientato verso diversi referenti: dalla sinistra democristiana al Pci, dai Cps al movimento studentesco 187.Read more at location 7413
Note: NUOVI GRUPPI Edit
Nel 1977 si registrarono 407 episodi di violenza, 1111 attentati non rivendicati, 287 attentati rivendicati, di cui 46 portarono al ferimento grave o all’uccisione di persone 188.Read more at location 7425
Note: LA VIOLENZA DEL 77 Edit
Rispetto a questo dibattito, la posizione del mondo giovanile cattolico coinvolto nella protesta fu incerta, anche se si tentò di contrastare la linea militarista sostenuta dagli autonomi con appelli alla pratica della non violenza 196. Troppo diffusa era però la tendenza a proporre diverse gerarchie di violenza, per cui, alla fine, era sempre quella del profitto economico a essere ritenuta più grave,Read more at location 7447
Note: CAATOLICESIMO GIVANILE E VIOLENZA: LA PEGGIORE È QUELLA DEL PROFITTO Edit
Giovanni Franzoni: «Io non discuto in astratto con gli oppressori se la rivoluzione armata sia o no legittima. Così non si fa un passo. Prima si decide di cambiare l’attuale assetto sociale che opprime, sfrutta ed emargina e poi, con chi questa decisione ha preso, si discute dei metodi di lotta» 198.Read more at location 7452
Note: UN ESEMPIO Edit
un comportamento volutamente ambiguo,Read more at location 7460
Giovanni Franzoni: Non dobbiamo d’altronde meravigliarci che Gesù opponga violenza a violenza disarmata ma non perciò meno disobbediente, dissacratoria e sovversiva, giacché […] leggiamo nel capitolo decimo di Matteo il rovente discorso di Gesù sul regno in cui parla di persecuzioni ed uccisioni che la sua parola violenta e liberatrice susciterà. E lui stesso afferma: «Non crediate che io sia venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre» (Mt, 10, 34 ss.)Read more at location 7462
Note: ANCORA DON FRANZONI Edit
LE AMBIVALENZE DI COMUNIONE E LIBERAZIONERead more at location 7468
Note: CL condivide il pessimismo dei dissenzienti: il capitalismo scristianizza. Ma ritiene che il marxsismo sia anche peggio. X qs spostiene la DC e proclama che la salvezza è solo nella Chiesa CL eredita da GS l' anticapitalismo antiborghese e sviluppa un rapporto ambiguo con la violenza Edit
Note: ++++++++++++++ Edit
Confronti», foglio delle comunità cristiane di base di Carpi, nell’aprile 1977: L’unico, il vero obiettivo è fermare questa marcia funebre verso l’incognito; invertire la rotta, mortificare le spinte individualistiche per dare corpo alla comunione ecclesiale, alla socialità, al collettivismo. Rifiutare il comodo del profitto, per scoprire la necessità dei consumi sociali, dei bisogni primari, dell’eguaglianza morale, non solo economica. Distruggere il mito degli abbagli del capitalismoRead more at location 7468
Note: L OBBIETTOVO Edit
Note: L ALTERNATIVA AL CONSUMISMO Edit
l’automazione delle catene di montaggio in fabbrica, i licenziamenti in tronco degli operai, l’accresciuta domanda di beni di consumoRead more at location 7475
Note: IL NEMICO Edit
Alcuni interventi individuarono, però, nella costruzione di un impegno radicale la possibilità di uscire dalla crisi mortale in cui versava la cristianità 203. Su posizioni analoghe era giunta la riflessione interna a Comunione e liberazione, il movimento di don Luigi GiussaniRead more at location 7479
Note: LA MEDICINA DEL RADICALISMO CONTAGIA ANCHE CL... NONOSTANTE GIUSSANI Edit
Cl, tuttavia, elaborò conclusioni diametralmente opposte a quelle del dissenso cattolico.Read more at location 7482
Note: RADICALISMO MA DI SEGNO OPPOSTO Edit
Come nelle comunità di base o nei Cristiani per il socialismo, vi era una forte componente anticapitalista, ma declinata in termini differenti: la liberazione dell’uomo, infatti, sarebbe potuta venire unicamente all’interno della comunità cristiana, non essendoci al di fuori di essa nessuno spazio di autonomia e di eticità.Read more at location 7485
Note: STARE ALL INTERNO DELLA CHIESA. RADICALI NELLA CH Edit
Riprendendo una tesi di Del Noce, inoltre, Cl ritenne che il marxismo e i partiti di sinistra fossero organici al neocapitalismo e, anzi, l’eventuale presa del potere da parte del Pci avrebbe portato alle estreme conseguenze la secolarizzazione 206. Ragion per cui, Cl decise di sostenere la Democrazia cristiana,Read more at location 7489
Note: LINEA DEL NOCE Edit
un manifesto programmatico caratterizzato dagli accesi toni anticomunisti e anticapitalisticiRead more at location 7493
Note: ANTICO ANTICAP Edit
perplessità nelle gerarchie ecclesiastiche e nello stesso Paolo VI, che impiegarono tempo a riconoscere il carisma della nuova aggregazione.Read more at location 7495
Note: LE PERP DI PAOLO VI Edit
Le sue attività divennero oggetto dell’attenzione della sinistra extraparlamentare (e non solo), che avvertì la presenza di un pericoloso concorrente 209. Le comunità di base denunciarono la subordinazione di Cl al magistero ecclesiasticoRead more at location 7498
Note: SCONTRO CON LA SIN PARLAMENTARE Edit
Cl stava colmando il vuoto lasciato dalle strutture tradizionali cattoliche, aggregando attorno a sé gli studenti di orientamento moderatoRead more at location 7503
Note: RADICALISMO DEI MODERATI Edit
gli esponenti e le sedi di Cl furono oggetto di aggressioni e perfino di attentati da parte dei gruppi armati. L’11 luglio 1977, per esempio, le Br gambizzavano a Roma il dirigente Mario Perlini. Pochi mesi dopo, a Milano, un commando brigatista feriva Carlo Arienti, militante di Cl e consigliere Dc al comune.Read more at location 7505
Note: AGGRESSIONI DA SINISTRA Edit
Rocco Buttiglione accusò il Partito comunista di essere il mandante e il beneficiario di queste violenze, rivendicando il ruolo di Comunione e liberazione come pacifico difensore delle posizioni dell’episcopato italianoRead more at location 7508
Note: c Edit
il movimento di Giussani aveva elaborato nei confronti della violenza un rapporto ambivalente, nonostante la condanna ripetutamente espressa dal suo leader carismaticoRead more at location 7510
Comunione e liberazione, infatti, aveva ereditato da Gs la componente anticapitalistica e antiborgheseRead more at location 7512
Note: ANTICAPITALISMO DI GS E AMBIVALENZA Edit
Jaca Book,Read more at location 7514
I giovani di Giussani ripresero perfino temi e retoriche dell’antifascismo più combattivo 216. Alcuni suoi iscritti, infatti, erano stati oggetto di aggressioni da parte degli estremisti di destraRead more at location 7514
Note: AGGRESSIONI DA DESTRA Edit
convegno Nelle università per la liberazione, svoltosi a Milano nel 1973,Read more at location 7519
il gruppo aspirava a una liberazione totale dell’uomo, ben oltre la soppressione delle ingiustizie nelle strutture sociali.Read more at location 7520
Note: BEN OLTRE LA GIUSTIZIA SOCIALE Edit
Nel suo intervento, Rocco Buttiglione denunciò le insufficienze del riformismo, funzionale, nella sua visione, alla fase di espansione imperialistica del capitalismo italiano.Read more at location 7523
Note: BUTTIGLIONE ANTI CAP Edit
era poi centrale il tema del neocolonialismo nel Terzo Mondo, cui si contrapponevano i modelli di società dove era stata realizzata integralmente la liberazione dell’uomo: la Corea del Nord e il VietnamRead more at location 7526
Note: NEO COLONIALISMO Edit
Il tema della violenza non venne affrontato direttamente. Poco o nulla, infatti, venne detto sulle modalità di contrasto alla minaccia rappresentata dalla società neocapitalista. Un silenzio che caratterizzò a lungo il movimentoRead more at location 7529
Note: SILENZIO SULLA VIOLENZA Edit
gli studi sulla riscoperta del brigantaggio meridionale, visto come reazione al «colonialismo italiano»,Read more at location 7532
Note: BRIGANTAGGIO Edit
il sistema democratico era riconosciuto, ma il fulcro della vita pubblica dovevano essere le comunità cristiane, modello di società esemplari. Fu per questo motivo che diversi militanti cattolici partecipi della contestazione studentesca del 1968, attratti dalla radicalità del gruppo, si avvicinarono, sul finire degli anni settanta, al movimento di Giussani.Read more at location 7536
Note: COMUNITÀ CRISTIANA SOC ESEMPLARE Edit
Cl riuscì ad avvicinare alcuni ex appartenenti dei gruppi armati, tra i quali Marco Barbone, membro della Brigata XXVIII Marzo, responsabile dell’omicidio di Walter Tobagi, ucciso a Milano il 22 maggio 1980 222. Attraverso un processo di sostituzione dell’ideologia con una fede altrettanto totalizzante,Read more at location 7539
Note: TERRORISTI SIMPATIZZANTI CIELLINI Edit
Note: PERCORSI TOTALIZZANTI Edit