Visualizzazione post con etichetta felicità scelta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta felicità scelta. Mostra tutti i post

mercoledì 27 luglio 2016

Political Economy of Happiness Bryan Caplan

Notebook per
Political Economy of Happiness
Bryan Caplan
Citation (APA): Caplan, B. (2016). Political Economy of Happiness [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Political Economy of Happiness By Bryan Caplan
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
Loewenstein � s challenge: � How could anybody study happiness and not find himself leaning left
Nota - Posizione 7
PROVOCAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
boosting the living standards of those already comfortable, such as through lower taxes, does little to improve their levels of well-being, whereas raising the living standards of the impoverished makes an enormous difference.
Nota - Posizione 11
SONO I POVERI CE CONTANO
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
Finding #1: Most poor people are happy!
Nota - Posizione 14
POVERI E FELICI
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
Finding #2: Objective material well-being has relatively little effect on happiness compared to marriage quality, subjective job satisfaction,
Nota - Posizione 17
BENI MATERIALI MATRIMONIO LAVORO
Evidenzia (giallo) - Posizione 18
Finding #3: People have fairly fixed � hedonic set-points. � � Changes in external circumstances usually only have temporary effects on happiness.
Nota - Posizione 19
FIXED
Evidenzia (giallo) - Posizione 20
E.g. studies of lottery winners
Nota - Posizione 20
LOTTERIE
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
Finding #4: Gratitude matters. � People who appreciate what they have � instead of complaining about how other people have more or took advantage of them � are happier.
Nota - Posizione 22
PIAGNISTEO
Evidenzia (giallo) - Posizione 23
E.g. Alesina et al find that inequality reduces happiness in Europe;
Nota - Posizione 23
ALESINA
Evidenzia (giallo) - Posizione 24
Finding #5: Employment matters a lot more than income for happiness.
Nota - Posizione 25
LAVORO E REDDITO
Evidenzia (giallo) - Posizione 26
Finding #6: Absolute poverty � the kind you see outside the First World - does make people unhappy. � So preventing absolutely poor foreigners from immigrating because they might � undermine the welfare state � that protects relatively poor natives is demented happiness policy.
Nota - Posizione 28
POVERTÀ ASSOLUTA E IMMIGRAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 29
Finding #7: Religion and marriage increase happiness. � Do leftist happiness researchers want the government to encourage religion and marriage?
Nota - Posizione 30
RELIGIONE R MATRIMONIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 30
Finding #8: Communism creates lasting misery, even adjusting for income.
Nota - Posizione 30
COMUNISMO
Evidenzia (giallo) - Posizione 33
Some happiness researchers use their results to argue for government intervention on the grounds that people have misconceptions
Nota - Posizione 34
PATERNALISMO
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
happier making their own mistakes than being pushed around for their own good.
Nota - Posizione 37
OB2: CONTROLLO E FELICITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 37
Under democracy, there is a simpler objection: If people have misconceptions about happiness, why should we expect policy to improve
Nota - Posizione 38
OB2: LA DEMOCRAZIA NN MIGLIORA
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
voters have weak incentives to overcome their misconceptions, and politicians have strong incentives to cater to voters � misconceptions.
Nota - Posizione 39
OB3: PUBLIC CHOICE
Evidenzia (giallo) - Posizione 43
Main happiness benefit of economic growth has been eliminating extreme poverty and increasing population.
Nota - Posizione 44
CRESCITA
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
The main thing rich countries can do to increase the number of people who do not live in extreme poverty is allow more immigration.
Nota - Posizione 45
IMMIGRAZIONE

sabato 25 giugno 2011

Fa balà l'occ

Il video della Salecl commentato nella discussione del post precedente ci rendeva dubbiosi sulle virtù della libera scelta.

Io, che confessavo la mia refrattarietà, poi, quando viro verso il pianeta musica, divento un talebano della “scelta”.

Per delibarla al meglio faccio di tutto per renderla bizantina.

Un esempio.

Cosa ascoltare questo week-end?

La rete, le catene dei negozi, gli amici, la città… ci sono una marea di anfratti che nascondono musica valorosa, ma questo, anziché galvanizzare, intimidisce i tiepidi che ritirano le antenne pensando al tempo che scarseggia e a come ci vorrebbero cento occhi quando il padreterno, quel furfante, con loro si è limitato a due, e con quei due non vedono altro che immondizia.

Casey Weldon neat arte quatrocchi

Non sono di quella razza, mi metto al lavoro di prima mattina, so in anticipo che esiste musica innovativa e di qualità disponibile senza cacciare una lira.

Dalla risistemazione neuronale notturna, qualche nome spunta con regolarità al momento del caffélatte.

Mai sentito parlare di… come si chiama… ah, sì… Enrico Gabrielli?

E’ un ottimo musicista che ha collaborato anche con primarie punk-rock band della scena milanese.

Se vi piacciono le selve di clarinetti sovraincisi, è il vostro uomo. Ultimamente ha rifatto a suo modo Reich, Gabrieli e Andriessen.

Non vado oltre visto che le musiche sono gratuitamente scaricabili qui.

Sono anche presentate in modo vivido rendendo accessibili una serie di e-mail che all’ epoca il tormentato autore inviava a non so quale mentore.

Aggiungo solo che in passato avevo corteggiato la Sacrae Symphoniae in versione gabriellana per farne la mia soneria.

Il progetto sfumò: Giovanni Gabrieli fu il più grande maestro dell’ antifona veneziana cinquecentesca; il giovane rielaboratore sfrutta al meglio le qualità di una musica del genere facendola rimbalzare rocambolescamente per le casse.

Ma ahimé, un simile gioco di botte e risposte va perso nel minuscolo anfiteatro del mio cellulare, e constatare il depotenziamento dell’ originale progetto ad ogni squillo telefonico mi deprimeva troppo.

[Per la soneria estiva ripiego sul riff iniziale di Utopia (un summer hit da sballo)]

A Gabrielli si potrebbe affiancare un terribile coetaneo d’ oltreoceano: Muhly; ha tutta l’ aria di costituire un picco non effimero nel panorama contemporaneo.

Seeing is Beliving non passa certo inosservato: il pezzo omonimo, voglio dirlo, è una sequela di prelibatezze che dura 25 minuti 25, le orecchie ne escono esauste e appagate come… dopo una notte d’ amore (scusate la metafora dovuta alla fretta).

Ma soprattutto è interamente ascoltabile/scaricabile qui. (*)

mi chiedo ora se una mole del genere di musica non sia eccessiva per consentirci di entrare in intimità con lei nello spazio limitato di un week end?

Già, forse è proprio così: bisogna scremare le pepite con scelte a raffica che selezionino ulteriormente il materiale!

Wow, proprio quel che non vedevo l’ ora di fare: scegliere!

Dopo un ascolto, butto lì i fiori colti dal mazzo:

- Gabrielli/Reich: New York Counterpoint

- Gabrielli/Gabrieli: Sacrae Symphoniae

- Enrico Gabrielli: Matematica Naif

- Nico Muhly: Seeing Is Believing

- Nico Muhly: Motion

- Nico Muhly: Bow Thine Ear

Ma non basta. Per fare un disco occorre anche un ordine non casuale!

Ottimo pretesto per l’ ennesimo ascolto. Al fine, ecco la mia sfilata:

1. Nico Muhly: Motion

2. Gabrielli/Gabrieli: Sacrae Symphoniae

3. Nico Muhly: Bow Thine Ear

4. Gabrielli/Reich: New York Counterpoint

5. Nico Muhly: Seeing Is Believing

6. Enrico Gabrielli: Matematica Naif

Ormai è tardi e non vedo al momento come raffinare ulteriormente il setaccio; dobbiamo abbandonare il vasto mare della rete, purtroppo il tempo delle scelte è scaduto. Non resta che accingersi all’ ascolto.

sound enatching

Già che siete qui non vi lascio a bocca asciutta, ecco l’ incipit del disco appena assiemato:

 

(*) Ho notato che il tempo disponibile per scaricare l’ intero disco di Muhly è scaduto; bene, vi tolgo dall’ imbarazzo della scelta.

Chiamatemi per i play off!

Se devo comprare un maglione, io vado al bar, la Sara in negozio: mi chiama al cellulare solo quando si disputano i play off! Ovvero, quando la scelta è ristretta a due/tre esemplari.

Quindi, capisco bene chi non vuole avere niente a che fare con le scelte. 

 

In passato (prima di conoscere la Sara) ero anche un fautore del matrimonio indiano quello in cui i genitori scelgono peri figli. Facevo anche delle reprimende ad alto volume rivolte a mia mamma (sbigottita, lei quando si sbigottisce ride) per la sua deprecabile passività!

Però distinguerei.

*** scelta come rischio

Tutti noi - chi più chi meno, le donne più degli uomini – siamo avversi al rischio, quindi soffriamo le scelte.

Se però mi guardo dentro, mi accorgo che in certi campi (quelli che più mi appassionano) la scelta è una ragione di vita: l’ attendo con trepidazione assaporandone ogni istante.

Falkenstein conferma: in borsa di solito ci si fa pagare per sopportare dei rischi, ma poi, non si sa come mai, pur di investire su certi titoli particolarmente rischiosi, si paga. La speranza trasforma l’ avversione al rischio in una propensione.

Anche gli psicologi concordano: dietro una felicità c’ è quasi sempre una libera scelta con la quale ci realizziamo.

Distinguerei quindi gli ambiti prediletti da quelli indifferenti. Sia l’ opzione gregge che quella dado sono a disposizione per neutralizzare lo stress da scelta nel secondo ambito.

*** scelta come discriminazione

Quando scegliamo ci differenziamo. Per l’ invidioso è un problema.

In più lo facciamo consapevolmente, quindi attiriamo il giudizio altrui, il che amplifica il fastidio dell’ invidioso.

Se la natura umana risiede nell’ invidia (il che non è da escludere), limitare la libera scelta puo’ essere produttivo.

E’ la conclusione del mio post: perché i nuovi profeti del comunismo non puntano di più sull’ invidia!

Invece, dopo aver posto le premesse, ci si perde in speculazioni sull’ alienazione, la falsa coscienza ed altri esoterismi assortiti.

giovedì 29 luglio 2010

Il costo della scelta

Scegliere costa: http://en.wikipedia.org/wiki/Search_theory

E questo costo forse ci dice qualcosa anche sul ciclo economico: http://econlog.econlib.org/archives/2010/07/the_recalculati_2.html

Ma scegliere ci rende felici: Life goals and choices have as much or more impact on life satisfaction than variables routinely described as important in previous research, including extroversion and being married or partnered. http://www.bigquestionsonline.com/blogs/heather-wax/goals-religion-and-personal-choices-can-affect-long-term-happiness