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mercoledì 19 agosto 2009

Rischio omeostatico

La mortalità in montagna rimane nel tempo pressochè la stessa. Eppure una volta l' equipaggiamento era molto più grezzo e la possibilità di ricevere soccorso in caso qualcosa andasse storto praticamente nulla. Perchè?

E' il rischio omeostatico, baby.

Circolare sulle nostre strade è abbastanza rischioso e questa rischiosità non sembra affatto intaccata dai numerosi ritrovati che nel tempo la tecnologia ci ha messo a disposizione per rendersci la vita più sicura, a cominciare dalla cintura di sicurezza. Il bello poi è che, quando qualcosa migliora per gli occupanti delle vetture, peggiora per ciclisti, pedoni e motociclisti. Perchè?

E' il rischio omeostatico, baby.

Sì, ma cos' è il rischio omeostatico?

La parola a Gerald Wilde: tutti noi abbiamo un "risk target" più o meno costante e in relazione a quello aggiustiamo i nostri comportamenti in funzione del contesto in cui ci ritroviamo ad operare.

Sam Peltzman è il maggior teorico del "rischio omeostatico". Nonchè il cervello più lucido nel dimostrare l' inefficienza di gran parte della regolamentazione in cui viviamo.

Il concetto di "rischio omeostatico" mi fa tornare alla mente quanto BXVI diceva su profilattici e AIDS.

P.S. il rischio omeostatico non spiega da solo le strane statistiche di cui sopra, ma concorre insieme al cosiddetto "selective recruitment": se una misura di sicurezza viene imposta, verrà adottata prontamente in primo luogo da chi non ne ha affatto bisogno.

L' acrostico dell' Onda Verde

Siete in coda sull' A8, l' Onda Verde resoconta tutto l' asfalto italiano... eppure neanche un accenno al vostro dramma! Perchè? No, non si tratta di una variante della "questione settentrionale" ma probabilmente di un problema legato al "principio di Heisenberg".

Lo sapevate infatti che per garantire il benessere sociale sulle strade le previsioni del traffico devono essere perlopiù vaghe e poco significative? A volte, per facilitare la circolazione, è necessario ricorrere persino a delle reticenze quando non a vere e proprie balle.

Il fatto è che parlando del traffico il "principio di Heisenberg" esiste eccome: se monitorate con puntiglio la situazione sulle strade riportandola fedelmente a dei viaggiatori diligenti, gli ingorghi probabilmente aumenteranno in modo drammatico.

Le simulazioni concordano: un' informazione meticolosa ed in tempo reale puo' essere benefica quando ad essa hanno accesso un buon numero di viaggiatori razionali. Puo' essere invece distruttiva quando l' accesso è garantito a tutti. "Self destroyng prognosis", ecco il virus che manda tutto in tilt. Riesco ad intuirne i motivi anche se rinuncio a seguirne la dimostrazione matematica.

Ed ecco allora la conclusione a sorpresa: il miglior modo di riportare le notizie sul traffico consiste quindi nell' essere vaghi, reticenti, omissivi, e nel fare in modo che gli automobilisti prendano le loro decisioni in assenza d' informazione completa.

"A che ora partire?", "che strada fare?", eccetera. L' Onda Verde deve evitare di risolvere questi dilemmi (altrimenti tutti risolveranno allo stesso modo e sarà il caos), deve invece operare per ridurre tutto ad un acrostico in stile "El Farol problem", in modo che i protagonisti potranno valorizzare al meglio un cervello evoluto appositamente per risolvere problemi del genere con buona pace di tutti.

martedì 18 agosto 2009

Braess: una bacchetta magica contro gli ingorghi

Come decongestionare il traffico nelle nostre città? Prblema arduo.

A volte la soluzione a problemi tanto intricati sta proprio "davanti al nostro naso". Basta esercitare un minimo di buon senso e il più è fatto.

Altre volte la soluzione, pur collocandosi altrettanto vicina, sembra meno visibile: diciamo che che sta proprio "dietro al nostro naso". In questo caso è preziosa una dote non molto diffusa: la passione per le controintuizioni.

Sarà per questo che negli anni '60 Jane Jacob affrontò con successo a New York il problema di cui sopra tentando di chiudere o di restringere un certo numero di arterie che davano su Time Square.

Fino ad allora ci si era affidati al buon senso tentando di allargare e rendere più funzionali le corsie che dovevano ospitare il transito delle auto. Fallimento su tutta la linea.

Ma com' è possibile che restringere gli spazi destinati al traffico ne favorisca la fluidità?

In fondo capirlo non è poi cos' difficile, basta pensare a come reagisce la domanda di un bene in presenza di una contrazione nella sua produzione.

La cosa sconvolgente è piuttosto un' altra: eliminare alcune strade puo' decongestionare il traffico anche a "domanda costante"! Ovvero, anche a parità di veicoli che utilizzano quella medesima rete stradale!

Una dimostrazione matematica dello strano fenomeno è stata data da Dietrich Braess.

Naturalmente il teorema di Braess funziona anche al contrario: l' aggiunta di una strada in un sistema di comunicazioni puo' creare ingorghi a parità di volume del traffico ospitato. Qualcuno sta pensando al Passante di Mestre?

venerdì 14 agosto 2009

La generosità dei violenti

Abbiamo sempre più bisogno di gente generosa in grado di pensare al bene sociale.

Per fortuna i "generosi" non mancano, anche se il loro lato più magnanimo esce allo scoperto solo quanto titilliamo la parte meno nobile e più violenta della loro personalità. Ma come possono convivere rissosità e generosità?

Lo sa bene Ernst Fehr che in laboratorio conduce esperimenti sulla generosità degli individui: quando si tratta di scegliere se condividere i propri beni, di solito l' egoismo predomina e non si combina niente. Ma quando viene data agli individui la possibilità di punire gli egoisti, la generosità trionfa. Attenzione: sia l' atto di punire che quello di condividere sono atti generosi (chi li conduce non incamera i frutti della propria azione). Eppure, l' atto violento, ha più probabilità di essere realizzato a parità di contenuto "altruista".

Lo sa bene chi vive nel traffico delle strade. Quando un tale ci taglia la strada, specie se siamo dei tipi violenti con il testosterone alle stelle, in noi agisce un impulso irrefrenabile ad inseguirlo, ad accostasrci, ad abbagliarlo, a farlo sentire in pericolo.

Ma perchè perdiamo tanto tempo e mettiamo a repentaglio la nostra sicurezza solo per dare una lezione a chi non rivedremo mai più? Un vero egoista razionale proseguirebbe tranquillo per la sua strada senza impicciarsi in affari che non lo riguardano. Probabilmente, i frutti della lezione che abbiamo impartito all' automobilista scorretto verranno colti da terzi sconosciuti. Un risultato che puo' far gola solo ad un "generoso".

E' sconcertante ma chiaro: chi, in questo caso nel traffico, ha un comportamento aggressivo e al limite della violenza, ha spesso anche il comportamento più oggettivamente generoso e socialmente desiderabile. Già, per avere più generosità spesso basta sviluppare le nostre attitudini alla rissa.

P.S. In altre parole, come dice Herbert Gintis: suona il tuo clacson se ami Darwin.
P.S. Altro consiglio darwiniano: per irrobustire i legami sociali, meglio puntare sui volontari delle ronde che su Madre Teresa di Calcutta.

martedì 28 luglio 2009

Grande esodo

Perchè la fila di macchine al nostro fianco scorre sempre più veloce?

  1. Il tempo trascorso subendo sorpassi è più lungo rispetto a quello trascorso sorpassando, anche se il gruppo delle macchine sorpassate è numeroso quanto il gruppo delle macchine sorpassanti. E' una questione ingegneristica. Basta pensarci un attimo.
  2. Gli sguardi lanciati alla fila a fianco sono in percentuale più numerosi quando siamo fermi.
  3. Siamo fatti così: più sensibili alle perdite che ai guadagni.


Piaciuta la chiarezza cristallina con cui si svela facilmente un "mistero stradale"?

Ma possibile che un libro così nessuno aveva mai pensato di scriverlo prima d' ora? Tom Vanderbilt è proprio l' uomo che fa per me: ci fa capire come il posto meno indicato per conoscere a fondo i misteri del traffico è stare chiusi in un' auto; risponde con dovizia a tutti i miei interrogativi con tanto di appendice bibliografica. Ma oltre a cio' fornisce spiegazioni su molte cose a cui non avevo minimamente pensato.

Per esempio, perchè chi guida bene spesso incapace di trasmettere le sue abilità?

In macchina diventiamo più cattivi perchè l' anonimato ci copre o perchè ci frustra?

Scatta il verde. Chi suonerà il primo colpo di clacson, e quando?

Herbert Gintis: "road rage are good thing". Prego, spiegare.

Come nacque il primo semaforo?

Mentre guidiamo possiamo parlare? Introduzione ai misteri del time sharing cerebrale.

Sono un ciclista e vorrei che le auto mi sorpassino tenendo una distanza di sicurezza. E' vero che per ottenere tutto cio' devo ampliare la mia distanza dal marciapiede? E vero che sarebbe meglio dismettere il caschetto? E vero che conviene travestirsi da donna?

E' possibile scambiere due parole con David Maister, il più importante "psicologo delle attese in coda"?

Come si impara a guidare tenendo nel dovuto conto la regola Yerkes-Dodson?

Quanti secondi di disattenzione continuata posso permettermi a bordo della mia vettura?

Perchè gli incidenti stradali mortali erano più alti nella NY del 1867 o nell' Inghilterra del 1720 rispetto ad oggi?

Perchè la guida 10 e 10 tramonta dopo l' avvento dell' air-bag?

Tutti i misteri del blind spots e del cambio di corsia ottimale finalmente spiegati.

Perchè la gran parte degli incidenti avviene vicino a casa?

Perchè la maggior parte dei tamponamenti non ha nulla a che fare con la distanza di sicurezza?

E-bay ha qualcosa da insegnare a chi gestisce le strade. Misurare la reputazione degli automobilisti.

Mexico City, città senza semafori. Precedenza a chi viene da destra? No, a chi evita lo sguardo altrui o simula in altro modo stupidità e distrazione. Spiegare meglio.

Tumori alla pelle del guidatore: colpiscono prevalentemente sul lato sinistro. A destra invece in GB e nelle ex colonie. Perchè?

Tutte le trappole del retrovisore convesso.

Il motto dei Monty Python ("siamo tutti sopra la media") sembra applicarsi agli automobilisti quando si giudicano alla guida. Spiegare esponendo almeno 5 ragioni.

Semafori: meglio il giallo lungo o il giallo corto?

Cosa ho fatto quando mi sono imbattuto l' ultima volta nel segnale "attenzione, scuola con uscita bambambini"? Nemmeno me lo ricordo, ma posso rispondere lo stesso: niente. Non parliamo poi di mucche e sassi che cadono. Comincio a capire perchè meno segnali uguale più sicurezza. "Free of traffic sign" (cartello alle porte di Makkinga)

Sono un ciclista seguito da auto e devo svoltare. Perchè alzare lo sguardo sopra la spalla è molto più efficiente che non segnalare la svolta con la mano?

Se guidare è così facile che ci riesce anche mia zia, perchè è impossibile per un robot?

Perchè un incidente sgomberato in dieci minuti puo' creare ingorghi di ore?

Quanto contano le dimensioni degli autocarri nel determinare la loro pericolosità?

Sono fermo in Autostrada; riparto e sembra che ci si sblocchi; poi ci si riferma. Ma che sta succedendo? E' inutile che mi dici trattasi di una "phantom jam illusion", spiega meglio piuttosto.

Perchè il traffico di New Delhi non è poi così caotico come sembra?

Per giudicare se la coda in cui mi sono appena incastrato sarà particolarmente onerosa, meglio guardare quante macchine ho davanti o quante ne ho dietro.

Lo specchietto retrovisore è davvero utile o è piuttosto un intralcio?

La vostra corsia si chiude, dovete convergere in quella di destra. Meglio farlo subito o il più tardi possibile? Elencare le scuole di pensiero evidenziando quella che più ha a cuore il bene comune.

Perchè negli ultimi 5 anni le compagnie sono passate dal multi server alla coda unica?

E non penso proprio che sia finita, arrivederci alla prossima puntata.

lunedì 27 luglio 2009

Sarò pendolare?

Alla mia tenera età comincerò a "pendolare"? Viaggerò molto in macchina. Ora sono un "dilettante" dell' auto, e in tema ci sono parecchie cose che vorrei sapere.

Per esempio, vorrei sapere perchè la colonna al mio fianco scorre sempre più veloce. La scienza cosa dice in merito?

Molti miei amici si credono degli assi del volante, eppure a me sembrano solo dei mediocri autisti e nulla più. Uno di questi lo conosco bene, sono io. Come si spiega questo abbaglio?

Quali sono le manovre stradali più "traditrici"? Dove non devo fidarmi di me stesso?

Perchè quelle cretine delle formiche se la cavano nel traffico meglio di noi?

Perchè quando il traffico è congestionato vedo sempre donne nelle macchine intorno a me?

Perchè dove c' è molto traffico si è così riluttanti a costruire più strade?

Esiste veramente la "curva della morte"?

Cosa "stressa" di più il guidatore?

Perchè molte strade pericolose sono più sicure di quelle sicure e viceversa?

Perchè i parcheggi costano così poco quando addirittura non sono gratuiti?

Dove e quando farò il mio primo incidente?

Perchè quando chiedo ai miei amici se guidano più di quello che vorrebbero
mi rispondo sì, mentre quando chiedo loro se guidano più del necessario ammettono di sì!?

Meglio la rotonda o il semaforo?

Perchè chi ha deciso di cambiare affrontando spostamenti più onerosi, a posteriori si dichiare sempre più infelice di prima?

sono pericolosi i "micro-sonnellini" (time-gap experience) che tutti noi sperimentiamo al volante?

Non ho mai capito veramente a fondo la legge fondamentale del traffico: nel mondo e nella storia l' uomo dedica in media agli spostamenti lo stesso ammontare di tempo (one-hour rule). Qualcuno me la puo' spiegare?

Come si dispongono le macchine via via che arrivano occupando un parcheggio inizialmente libero? E perchè si dispongono sempre in quella maniera?

Quando devo partire? Quando devo rinunciare a partire?

Perchè ogni volta che accompagno la mamma all' esselunga devo parcheggiare vicino all' ingresso anche se cio' comporta una perdita di tempo netta?

In termini di conoscenza non mi aspetto molto dalle mie "vacanze culturali": credo che il viaggio insegni solo a viggiare. Eppure ho la netta sensazione che per sapere qualcosa su un posto, piuttosto che infilarsi nei musei è meglio noleggiare una macchina e guidare nel traffico locale. Perchè?

Per trovare parcheggio meglio la strategia dell' agguato o quella del condor che gira in tondo?

C' è qualcuno che puo' rispondermi? Ma in modo scientifico!

Update. Sembra di . Corro in libreria.

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