mercoledì 16 agosto 2017

Dimenticare Auschwitz HL


Dimenticare Auschwitz


Il male naturale – Mozzi Giulio
non toglierci la voce che è rimasta adesso che si spanano le viti del corpo e il senso della religione si disaffila che gli anni che slargano la mente sono andati
Note:EXIT
Yellow highlight | Location: 38
Ha preso le medicine e ha fatto gli impacchi, come fosse stato davvero convinto che gli sarebbero serviti. L’ho perfino sentito dire a uno di loro che dopo gli impacchi si sentiva meglio.
Note:UN ATTIMO PRIMA DI MORIRE
Yellow highlight | Location: 42
una volta mi disse che gli piacevano i tentativi inutili. Diceva che i tentativi inutili sono quelli che rivelano il nostro limite e ci danno il senso della nostra umanità.
Note:TENTATIVI INUTILI
Yellow highlight | Location: 63
Sono settimane che sono pronto, che mi dico che sono pronto. Poi succede all’improvviso, sembra che succeda sempre all’improvviso.
Note:ALL’IMPROVVISO
Yellow highlight | Location: 325
Se ci ricorderemo per caso di quando ci amavamo e ci odiavamo senza schermi penseremo: oh, che stupide: eravamo bambine, e proseguiremo immutate, ormai immutabili.
Note:ADULTITÀ
Yellow highlight | Location: 370
uscendo dal portone del condominio nell’umido della sera e andando verso il ragazzo che aspettava lei, di uscire da una vita calda e sicura e di trovarsi in una vita esterna, non protetta e rischiosa, dalla quale non le sarebbe stato forse più possibile tirarsi indietro:
Note:PRIMA USCITA SERALE
Yellow highlight | Location: 376
La piccola paura era che l’indugio fosse stato rotto troppo presto, per fretta
Note:PICCOLE PAURE
Yellow highlight | Location: 391
La lista delle pizze è lunga e Ruota la scorre senza riuscire a leggerla e senza riuscire a capire quale cosa, in quel luogo di delizie, in quella lista di piaceri, sia la cosa buona per lei.
Note:MENU
Yellow highlight | Location: 432
trasformare tutto in parole poco importanti. È questa l’adultità… Si sta con una persona per fare conversazione, per dirsi delle cose che non fanno succedere niente…
Note:FARE CONVERSAZIONE
Yellow highlight | Location: 438
Poi all’improvviso sente l’odore, un po’ acido, acuto. Non è l’odore di un cibo: è l’odore di Mario.
Note:MARIO
Yellow highlight | Location: 788
La morte mi ripugna e credo che non esista una sofferenza più forte del sentirla avvicinare.
Note:SPLATTER
Yellow highlight | Location: 869
L’aria condizionata è diventata accettabile, appena entrato Mario aveva sentito la camicia incollarsi gelida alla schiena; ora si sta bene, un gradevole fresco, Mario pensa alla vampata che lo aspetta fuori.
Note:LUGLIO
Yellow highlight | Location: 872
un bar così semplice e pulito, intonaco bianco e tavoli di legno chiaro, musica a volume bassissimo (sembra David Bromberg), un piacere per il viaggiatore stanco. Sulle pareti due grandi riproduzioni di Walasse Ting: una balena azzurra che si inarca contro un’onda, un ramo fitto di pappagalli multicolori.
Note:VIA EMILIA
Yellow highlight | Location: 1,095
se voleva andare a scucire qualcosa al parroco o all’assistente sociale per prima cosa faceva a meno di lavarsi per un po’ di giorni, in modo da puzzare bene, e poi era capace di rovinare apposta la roba per sembrare peggio di quel che era.
Note:IL LAVORO DEL PROFUGO
Yellow highlight | Location: 1,104
teneva lo sguardo orizzontale, all’altezza delle nostre pance
Note:ASSENTE
Yellow highlight | Location: 1,126
C’erano dei dischi volanti assurdi che facevano un rumore stridente e, alla fin fine, non si capiva che cosa volessero e che male facessero; e c’era un capo della difesa anti-ufo con i capelli bianchissimi.
Note:TELEFILM ORRIBILI
Yellow highlight | Location: 1,129
Parlava un italiano con più dialetto nella sintassi che nel lessico.
Note:INTEGRAZIONE
Yellow highlight | Location: 1,193
A casa avevo ricevuta un’educazione tanto minuziosamente sessuofobica che a volte mi sembra di non aver ricevuta alcuna educazione sessuale, e altre volte mi sembra di aver avuta un’educazione esclusivamente sessuale.
Note:EDUCAZIONE SESSUALE
Yellow highlight | Location: 2,001
pensò furiosamente, aspettò che fosse passato un po’ di silenzio, poi disse
Note:SCENA MADRE
Yellow highlight | Location: 2,015
Le prime volte io riuscivo solo a sentirmi il paradenti in bocca. Non vedevo niente, non capivo niente, avevo solo questo fastidio in bocca.
Note:PRIMO ROUND
Yellow highlight | Location: 2,061
l’eleganza quasi invisibile del percorso più breve, della fatica minore, del gesto più contenuto.
Note:LA GRAZIA DELL’ ECONOMIA
Yellow highlight | Location: 2,258
oggi sembra che quasi nessuno muoia perché si muore, voglio dire muoia perché è mortale, come noi tutti siamo, invece sembra che si muoia sempre per una ragione specifica, una malattia, un incidente, un caso, qualcosa che non abbiamo dentro di noi e che non è la nostra mortalità, la nostra natura di morire, ma è qualcosa che viene da fuori e ci colpisce a tradimento
Note:COMBATTERE LA MORTE
Yellow highlight | Location: 2,275
tutti vedevamo gli occhi dei bambini del Piccolo coro e dei solisti che guardavano tutti da una parte sola, dove evidentemente c’era Mariele Ventre che li dirigeva invisibile
Note:MARIELE VENTRE
Yellow highlight | Location: 2,289
ho amato Mariele Ventre, posso dirlo, nello stesso modo in cui ho amati Pippi Calzelunghe e padre Tobia, Febo Conti, Andrea e l’Oracolo dei biscotti Doria, oppure Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri i nostri arbitri internazionali (internazionali perché svizzeri e in quanto svizzeri cronometrici e neutrali) di Giochi senza frontiere, così come ho amati i bambini fatti di carta di giornale della sigla della Tv dei ragazzi o i personaggi delle trasmissioni scolastiche del primo pomeriggio, lingua inglese e lingua francese, Slim John alias Robot Five o Monsieur Dupont e Monsieur Dulac: si la girouette tourne vers le sud, le vent vient du nord; si la girouette tourne vers le nord, le vent vient du sud
Note:AMORE NECROFILO
Yellow highlight | Location: 2,323
Quegli schifosi del “manifesto” domenica parlavano già di santificazione di Mariele Ventre, naturalmente facendo dell’ironia, anche dell’ironia pesante, facevano addirittura il paragone con la pretesa santificazione di Moana Pozzi, può controllare chiunque sul “manifesto” di domenica 17 dicembre 1995
Note:QUEGLI SCHIFOSI DEL MANIFESTO
Yellow highlight | Location: 2,337
mi viene in mente Walter Carbone, quello che vende mobili sulle tv private; oggi lavora per Semeraro ma una volta lavorava per Aiazzone, quando Aiazzone morì, precipitato nel mare tra la Corsica e la Liguria con tutto il suo aeroplano personale e la segretaria; all’epoca io lavoravo a Venezia e nel pomeriggio qualcuno mi aveva detto che Aiazzone era morto, poi quella sera avevo finito di lavorare tardissimo, ero tornato a casa che erano le dieci passate e mi ero precipitato subito a guardare Rete A per vedere che cosa avrebbero fatto, allora Rete A alla sera non trasmetteva altro che le trasmissioni di Aiazzone, non si erano ancora buttati sui telefoni osceni; su Rete A c’era Walter Carbone che piangeva e parlava di Aiazzone e dei suoi grandi meriti industriali e umani, anche industriali ma soprattutto umani naturalmente; e mentre Walter Carbone parlava sfilavano davanti a lui le camere da letto, gli armadi, le cucine, i divani, e Walter Carbone parlava, stava seduto sopra una poltrona girevole e piangeva e parlava, e io rimasi affascinato a guardare, a sentire Walter Carbone che parlava di quest’uomo che aveva dato lavoro a tante persone, che a tante giovani coppie aveva dato l’opportunità di metter su casa senza spendere cifre impossibili
Note:UNA STORIA VERA DEGLI ANNI OTTANTA
Yellow highlight | Location: 2,381
la stessa televisione che ci parla dei bambini che vengono ammazzati in quella che era la Iugoslavia, e ce li fa vedere, e ci fa vedere le strade deserte con le rare donne che strisciano contro i muri, sono sempre le donne che vengono mandate fuori, e i colpi isolati dei cecchini, e cinque minuti dopo la stessa televisione ci dà, Carramba che sorpresa, Raffaella Carrà, oplà, coronate il sogno della vostra vita… c’era Fabrizio Frizzi che parlava e straparlava, stava facendo un gioco con i proverbi, annunciava per la sera un gioco che chiamava il gioco della zingara, e io senza guardarla ma soltanto ascoltandola ho pensato, ecco, la televisione è nichilista, Fabrizio Frizzi è nichilista, quello che fanno è trascinarci verso il nihil, verso il niente, tutti allegri ci faranno diventare niente, ci annichiliranno; a che cosa serve questo orrore, mi sono domandato, a che cosa serve negli scopi di chi lo produce, di chi investe soldi per produrlo, questo orrore che ci viene fornito con la lieta faccia dell’intrattenimento e il compìto volto dell’informazione; a che cosa serve questo orrore quotidiano, meticoloso, porta a porta, che si concretizza, che si incarna quasi, ormai, in questo oggetto-feticcio del quale tutti siamo preda, nella televisione? Allora all’improvviso ho pensato, mentre Fabrizio Frizzi continuava a dire scemenze: la televisione serve a far dimenticare Auschwitz. A cos’altro può servire, ho pensato, questa miscela di divertimento osceno e sguaiato e di informazione orroristica, se non serve a far dimenticare Auschwitz….
Note:DIMENTICARE AUSCHWITZ
Yellow highlight | Location: 2,925
Scrivendo e pubblicando il racconto Amore ho consapevolmente violato un certo numero di tabù. Non l’ho fatto per épater le bourgeois, per fare scandalo in piazza. Ci sono miei coetanei scrittori molto più bravi di me a fare scandalo in piazza. Scrivono libri pieni di scelleratezze, molto più violenti e molto più “pornografici” (uso una parola di Oreste Rossi) dei miei: libri pubblicati da Mondadori ed Einaudi, cioè dai miei stessi editori. Sono stati chiamati, questi miei colleghi, scrittori “pulp”, “splatter”, “cannibali”, e così via. Nessuno dei loro libri, tuttavia, per quel che ne so – ho chiesto in giro – ha procurato all’editore denunce o interrogazioni parlamentari. Credo di sapere il perché. Questi miei coetanei – non parlo qui del valore letterario del loro lavoro – hanno rinunciato a un desiderio che invece io provo fortissimamente: il desiderio di tentar di parlare del mondo così com’è (per quel che possiamo saperne: aggiungere sempre la precisazione). È ciò che tecnicamente si chiama l’istanza realistica. Le efferatezze raccontate nei loro libri – alcune francamente disgustose, almeno per me – sono tuttavia come le efferatezze del cinema: non sangue, ma sugo di pomodoro; sono come i cartoni animati di South Park, dove un ragazzino in ogni puntata muore, ma nella successiva è ancora bel vivo.
SUL RACCONTO “AMORE”

martedì 15 agosto 2017

Il procastinatore


La maledizione delle proroghe per il commercialista procastinatore

Il procrastinatore non è un pigro, semplicemente non sa come funziona la sua mente e la mente umana in generale. D’altronde esiste una spiegazione evoluzionistica a questa diffusa distorsione cognitiva. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Quel che la gente crede: tu rinvii le cose perché sei pigro e/o non sai organizzare il tuo tempo.
Sbagliato!
La realtà: tu rinvii perché non sai respingere una tentazione, non sai pensare a come pensa il tuo cervello e mettere delle toppe dove ci sono delle falle.
Anche se parlando ho in mente il commercialista, non è che in altri ambiti della nostra vita il procastinatore non imperversi.
Tanti di noi comprano una massa di libri accumulandoli sul comodino, oppure una quantità di film accatastandoli vicino al videoregistratore rinviando a data da destinarsi la lettura o la visione.
All’atto dell’acquisto di solito optiamo per la qualità ma poi la sera, quando dobbiamo metterci in concreto a leggere o a guardare un film, scegliamo la spazzatura rinviando i consumi qualitativi all’indomani.
Al supermercato riempiamo con fare compiaciuto il carrello di cibi dietetici ma alla sera aprendo il frigo, dopo aver soppesato le varie alternative, optiamo per il solito Vortice Perugina. Siamo un po’ tutti procrastinatori.
E chi a Natale non aspetta l’ultimo giorno per fare i regali?
Abbiamo tanti libri bellissimi, tanti film  raffinati e cibi di prima qualità ma c’è sempre qualcosa da fare prima che venga il loro turno.
Potreste anche schedulare tutto su un’agenda ma la cosa non vi aiuterebbe perché il problema non è la gestione del vostro tempo ma il vostro modo sbagliato di pensare.
Conosci te stesso, diceva il saggio.
Pensare il pensiero, ecco la chiave.
Se lo facessimo, scopriremo che la dimensione del futuro ci è fondamentalmente estranea, tutti noi siamo cattivi anticipatori dei nostri  stati mentali.
Se vi offrissero in alternativa 50 euro oggi oppure  51 euro tra un anno come vi orientereste?
Ci state ancora pensando? Forse allora qualcuno di voi sarebbe sorpreso nell’apprendere che un essere puramente logico non avrebbe dubbi: 51 è maggiore di 50 sì o no? E quindi…
Evoluzionisticamente ha senso scegliere l’alternativa più vicina nel tempo, i nostri antenati non dovevano preoccuparsi della pensione o dell’infarto dovuto alla dieta, morivano giovanissimi e fronteggiavano molti pericoli imminenti, cio’ significa che erano interessati solo al breve periodo. Per loro un atteggiamento del genere era giustificato.
Inutile aggiungere che il cervello consegnatoci da loro in eredità e che portiamo orgogliosamente sulla testa era conformato per risolvere i loro problemi e non i nostri.
Uno dei modi più fruttuosi per verificare se rientrate tra i procastinatori consiste nell’osservare come ve la avate di fronte alle scadenze.
La scadenza unica manda nel pallone il procrastinatore: se tutto scade nello stesso giorno lui rinvierà tutto a quel giorno trovandosi poi nelle canne.
Costui, infatti, non sa creare scadenze artificiali scaglionate, è in qualche modo condannato a quelle ufficiali.
Non è pigrizia: il procastinatore lavora più degli altri. Non è mancanza di programmazione: il procastinatore sa tutto per tempo. E’ che poi cade in tentazione e rinvia la conclusione (visto che si puo’).
La confidenza in se stessi non fa che peggiorare le cose. Se ancora non riuscite a capire che rinvierete gli impegni appena ve ne sarà data la possibilità o se diventate idealistici circa il vostro comportamento futuro, non svilupperebbe mai una strategia che affronti nel modo dovuto le vostre debolezze.
In ogni caso la medicina è una sola e ve la ripeto: saper pensare il proprio pensiero, conoscere i punti deboli della mente umana e anticiparne le prevedibili distorsioni.
Torniamo al commercialista e alle scadenze fiscali.  Viviamo un’epoca in cui le proroghe si moltiplicano e questo può essere una maledizione per il procrastinatore. Il rimedio lo abbiamo appena visto, avere la forza mentale di fingere che alcune di queste proroghe, quelle meno giustificate, semplicemente non esistano.
procrastinatori

Il procastinatore


Procrastination – You are Not So Smart – David McRaney
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Punti chiave: Il procastinatore non è un pigro, semplicemente non sa come funziona la mente umana – La spiegazione evoluzionista dello sconto iperbolico –  Meglio scadenze scaglionate che la scadenza unica – Inutile programmare, piuttosto “conosci te stesso”, impara a pensare il tuo pensiero –
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Yellow highlight | Location: 685
THE MISCONCEPTION: You procrastinate because you are lazy and can’t manage your time well. THE TRUTH: Procrastination is fueled by weakness in the face of impulse and a failure to think about thinking.
Note:DESCRIZIONE BIAS
Yellow highlight | Location: 688
If you have Sky+, you tend to gradually accumulate a cache of hundreds of films you think you’ll watch one day.
Note:COMPRARE E ACCUMULARE LIBRI SENZA LEGGERLI
Yellow highlight | Location: 703
The researchers had a hunch people would go for the junk food first, but plan healthy meals in the future.
Note:SCEGLIAMO LA QUALITÀ MA POI CONSUMIAMO (PRIMA) LA SPAZZATURA
Yellow highlight | Location: 704
Many studies over the years have shown you tend to have time-inconsistent preferences.
Note:PREFERENZE INCOERENTI
Yellow highlight | Location: 706
With Sky+, the choice of what to watch right now and what to watch later is like chocolate versus carrot sticks.
Note:SKY PLANNER
Yellow highlight | Location: 717
You wait until the last minute to buy Christmas presents. You put off seeing the dentist, or getting that thing checked out by the doctor,
Note:REGALI DI NATALE
Yellow highlight | Location: 722
There’s a growing list of books you will read one day. Before you do though, maybe you should check your e-mail. You should head over to Facebook too, just to get it out of the way.
Note:C’È SEMPRE QUALCOSA DA FARE PRIMA
Yellow highlight | Location: 724
You can buy a daily planner… but these tools alone will not help, because the problem isn’t you are a bad manager of your time—you are a bad tactician in the war inside your brain….
Note:NON È UNA QUESTIONE DI ORGANIZZAZIONE
Yellow highlight | Location: 729
Walter Mischel conducted experiments at Stanford University throughout the late 1960s and early 1970s in which he and his researchers offered a bargain to children. The kids sat at a table in front of a bell and some treats. They could pick a pretzel, a cookie, or a giant marshmallow.,,Some made no attempt at self-control and just ate right away…. kids who were able to overcome their desire for short-term reward in favor of a better outcome later weren’t smarter than the other kids, nor were they less gluttonous…. The ones who could hold out ended up with SAT scores that were on average two hundred points higher than scores for the ones who ate the marshmallow….
Note:MARSHMALLOW E SELFCONTROL
Yellow highlight | Location: 744
Thinking about thinking—this is the key. In the struggle between should versus want, some people have figured out something crucial: Want never goes away.
Note:IL SEGRETO: PENSARE IL PENSIERO
Yellow highlight | Location: 746
You are really bad at predicting your future mental states…Later is a murky place where anything could go wrong…
IL FUTURO CI E’ ESTRANEO
Yellow highlight | Location: 747
If I were to offer you £50 now or £100 in a year, which would you take?…A being of pure logic would think, more is more, and pick the higher amount every time, but you aren’t a being of pure logic….
Note:50 OGGI O 100 DOMANI
Yellow highlight | Location: 755
The tendency to get more rational when you are forced to wait is called hyperbolic discounting, because your dismissal of the better payoff later diminishes over time and makes a nice slope on a graph.
Note:SCONTO IPERBOLICO
Yellow highlight | Location: 756
Evolutionarily it makes sense to always go for the sure bet now; your ancestors didn’t have to think about retirement or heart disease. Your brain evolved in a world where you probably wouldn’t live to meet your grandchildren.
Note:SPIEGAZIONE EVOLUZIONISTA
Yellow highlight | Location: 761
One of the best ways to see how bad you are at coping with procrastination is to notice how you deal with deadlines.
Note:SCADENZE
Yellow highlight | Location: 768
Klaus Wertenbroch and Dan Ariely. They set up three classes, and each had three weeks to finish three papers. Class A had to turn in all three papers on the last day of class, Class B had to pick three different deadlines and stick to them, and Class C had to turn in one paper a week. Which class had the better grades? Class C, the one with three specific deadlines, did the best. Class B, which had to pick deadlines ahead of time but had complete freedom, did the second best, and the group whose only deadline was the last day, Class A, did the worst.
Note:MEGLIO LE SCADENZE SCAGLIONATE CHE LA SCADENZA UNICA
Yellow highlight | Location: 777
If you fail to believe you will procrastinate or become idealistic about how awesome you are at working hard and managing your time, you never develop a strategy for outmaneuvering your own weakness.
Note:LA CONFIDENZA IN SE STESSI PEGGIORA IL PROBLEMA
Yellow highlight | Location: 780
You must be adept at thinking about thinking to defeat yourself at procrastination.
Note:LA SOLUZIONE: PENSARE IL PENSIERO
Yellow highlight | Location: 789
Capable psychonauts who think about thinking, about states of mind, about set and setting, can get things done not because they have more willpower or drive, but because they know productivity is a game played against a childish primal human predilection
Note | Location: 790
OVERCOMING BIAS

Catarsi immaginaria

Catarsi immaginaria

Catharsys – You are Not So Smart – David McRaney
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Punti chiave: Lo sfogo violento non ci libera dalla rabbia ma crea piuttosto dipendenza – Strategia alternativa per liberarsi dalla rabbia: imparare a contare fini a dieci – La rieducazione dei carcerati-
***
THE MISCONCEPTION: Venting your anger is an effective way to reduce stress and prevent lashing out at friends and family. THE TRUTH: Venting increases aggressive behavior over time.
DESCRIZIONE DEL BIAS
Yellow highlight | Location: 2,161
Head to the gym and assault a punching bag. Shoot some people in a video game. Scream into a pillow.
Note:SFOGARSI
Yellow highlight | Location: 2,163
The concept of catharsis goes back at least as far as Aristotle and Greek drama.
Note:ARISTOTELE
Yellow highlight | Location: 2,164
was Aristotle’s counterargument to Plato, who felt poetry and drama filled people up with silliness and made them unbalanced.
Note:CONTRO PLATONE
Yellow highlight | Location: 2,170
Balancing the humors—choleric, melancholic, phlegmatic, and sanguine—was the basis of medicine from Hippocrates up to the Old West, and the way you balanced out often meant draining something.
Note:IPPOCRATE
Yellow highlight | Location: 2,177
Thanks to Freud, catharsis theory and psychotherapy became part of psychology…He believed your psyche was poisoned by repressed fears and desires, unresolved arguments, and unhealed wounds….
Note:FREUD
Yellow highlight | Location: 2,183
In the 1990s, psychologist Brad Bushman at Iowa State University decided to study whether or not venting actually worked.
Note:BUSHMAN
Yellow highlight | Location: 2,198
The students could set the volume the other person had to endure, a setting between zero and ten, with ten being 105 decibels. Can you predict what they discovered? On average, the punching bag group set the volume as high as 8.5. The time-out group set it to 2.47. The people who got angry didn’t release their anger on the punching bag—their anger was sustained by it… In subsequent studies where the subjects chose how much chilli sauce the other person had to eat, the punching bag group piled it on….
Note:PIÙ CRUDELE CHI SI SFOGA
Yellow highlight | Location: 2,204
If you think catharsis is good, you are more likely to seek it out when you get pissed. When you vent, you stay angry and are more likely to keep doing aggressive things so you can keep venting.
Note:CONCLUSIONI GENERALI
Yellow highlight | Location: 2,206
you get accustomed to blowing off steam, you become dependent on it. The more effective approach is to just stop.
Note:DIPENDENZA
Yellow highlight | Location: 2,210
Bushman suggests you delay your response, relax or distract yourself with an activity totally incompatible with aggression.
CONTA FINO A DIECI PIUTTOSTO