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lunedì 2 novembre 2015

Una alternativa alla laicità Luca Diotallevi

Una alternativa alla laicità Luca Diotallevi
  • un alternativa alla laicità: la libertà religiosa.
  • E' tipica dei paesi anglosassoni. E' il loro modo di risolvere i problemi stato/chiesa.
  • 4 Differenze
  • 1 per un laico la libertà religiosa è una forma di libertà di coscienza, va esercitata in privato. per un liberale la libertà religiosa è il fondamento della libertà di coscienza. non puo' restringersi al privato senza tarpare la realizzazione dell'individuo
  • 2 il laico è essenzialmente un monarca: c'è un solo principio che ordina la società. il liberale è poliarchico: esistono più principi. esiste lo stato ed esistono i corpi intermedi che interagiscono con lo stato. anzi, si puo' anche dire che molti stati europei non sono stati: in gb per esempio manca il principio dell unicità dell ordinamento che è fondamentale per uno stato.
  • 3 per il laico la legge forma il diritto, per il liberale è il contrario: in nome del diritto posso disapplicare le leggi. occhio quindi al mito della legalità, è contraria alla dottrina sociale della chiesa
  • 4 per il laico è essenziale una religione civile che tenga unito il popolo. per il liberale è necessaria la coscienza trasparente (tocqueville parlava di civile religion ma qui i termini potrebbero confondersi). la civil religion sono i valori condivisi ma non alternativi alla propria confessione privata.
  • perché la laicità è ideologica? perché si presenta come l unico modo che consente a più religioni di convivere mentre ne esistono almeno due.
  • Per luca diotallevi lo stato è una reazione moderna alla modernità. la modernità si annuncia come frammentazione e poliarchia in continua ricerca di punti di convergenza. gli spiriti nostalgici non potendo sopportare qs disordine introducono lo stato forte che riporti ad unità tutte le istanze.la laicità è dunque un ideologia reazionaria.
  • la libertà religiosa nasce nella cristianità non altrove. nella storia è solo il cristiano che dice io posseggo la verità tu sei in errore ma non posso impormi e sono chiamato a rispettare la tua coscienza. vedi rivoluzione americana. diritto di zizzania: non separare il grano dal loglio. rispetto della coscienza errata in buonafede. a volte il diritto alla zizzania è stato esportato: es. in indonesia paese musulmano tollerante.
  • la libertà religiosa non nasce dalla laicità ma dal diritto alla zizzania, ovvero dal diritto asimmetrico: io maggioranza rispetto te minoranza anche se tu al mio posto non mi avresti rispettato.
  • il pluralismo religioso è innanzitutto un pluralismo intra-ecclesiale. verità scomoda ma storicamente accertata. il toleration act vige per pacificare la cristianità. la libertà religiosa nn è quindi il punto ragionevole d incontro tra credenti e non credenti ma è nato nella chiesa dei credenti.
  • vaticano ii: in perfetta continuità con la chiesa secondo bastione di un ordinamento politico plurimo. anche il vaticano ii spinge il pedale del pluralismo.
  • illuminismo francese: assertivo; illuminismo scozzese: critico.
  • ***
  • guerre di religione. scontro tra aristotele e agostino. lo stato è il monopolista della realtà politica? per a. sì, a lui spetta il governo di qs dimensione.
  • molti religiosi lutero in primis sostengono qs via delegando al principe la gestione di una chiesa di stato e riservandosi solo una funzione provata l'anima.
  • la teoria dei due regni: alla terra pensa il principe e solo il principe. l ordine deve prevalere sul conflitto.
  • la chiesa cattolica ci mette del suo simpatizzando con la teocrazia facendo così toccare gli opposti.
  • questa scelta politica di lutero scatena la bagarre, una scelta di dottrina sociale, quindi, più che una scelta religiosa.
  • vince il modello luterano, ovvero il modello laico: la religione dei principi deve diventare la religione dei sudditi. solo in gb sopravvive l'agostinismo che poi darà vita al modello di libertà religioso tipico soprattutto degli usa.
  • problema: se il problema è l' origine dei problemi allora san tommaso lo perpetua e lo porta nel cuore della cristianità. purtroppo sì ma nel 500 la scolastica nn è la teologia ufficiale della cc.
  • ancora oggi la chiesa si divide su questo punto. ancora oggi il concetto di laicità è ben visto da molti membri della chiesa.
  • e il concilio vaticano ii? riafferma il primato del conflitto e il diritto dei cattolici di lottare nell agone politico armati della loro fede.
  • il problema dei valori non negoziabili. il problema non è il loro contenuto ma il modo in cui vengono presentati che non dice nulla dell opzione conflittuale, anzi sembrano negarla. ma l alternativa è solo la laicità
  • una nuova distinzione: secolarità e laicità. il concetto di secolo è più neutrale. il concetto di laico è già un modo specifico di coordinare il rapporto tra chiesa e secolo. il secolo in agostino è l incontro tra eternità e mondo, un luogo di conflitto e incarnazione.
  • l eucaristia costituisce una rappresentazione del secolo ovvero dell incontro tra l infinito e i limiti dell uomo. un conflitto sano da cui emerge guidata dallo spirito una verità.
  • dignità: la dignità dell uomo è rispettata quando puo' contribuire conservando i suoi valori più profondi. la laicità non lo consente poichè teme questi valori quando non coincidono con la religione civile.
  • bene comune: sono tanti i beni comune. in economia il bene comune è prodotto dall imprenditore. in famiglia dai genitori. lo stato produce l ordine pubblico, un bene comune tra i tanti
  • molti conservatori non disdegnano la laicità, ovvero la presenza di un trono da cui ordinare tutto: se su quel trono ci metto un mio uomo ho fatto l affare.
  • il classico confronto tra cattolico laico e cattolico liberale: maritain e sturzo (vedi corrispondenza
continua






mercoledì 6 luglio 2011

La vita è sacra?

Il quinto comandamento sembra proprio il più semplice:
non uccidere
In altri termini: la vita è sacra.
Ma lo è davvero sempre?
Quando mi pongo questa domanda non penso all’ aborto, alla legittima difesa o alla pena di morte, ma a qualcosa di ancor più radicale, qualcosa che sembra mettere davvero in questione la sacralità della vita.
***
Parliamo di trapianto dei cervelli. Per entrare in atmosfera propongo un primo caso semplice semplice.
Giovanni e Giuseppe sono due gemellini nati con parecchi problemi. Giuseppe ha il cervello gravemente lesionato ed è praticamente un bambino morto. Giovanni ha un cervello funzionante ma un corpo martoriato. I medici, con l’ assenso dei genitori, decidono di trapiantare il cervello di Giovanni sul corpo di Giuseppe (ormai morente) migliorando decisamente le sue condizioni di vita.
Il caso presentato non sembra comportare problemi: i genitori potranno consolarsi con il bambino sopravvissuto, ovvero Giovanni. Che si tratti di lui non ci piove, il cervello porta con sé tutto il vissuto della persona (psicologia, esperienze, talenti…).In altri termini, il cervello è quasi sempre seguito dall' identità.
Giuseppe ci ha lasciato, pace all’ anima sua. Nessuno ha ucciso nessuno. La vita è sacra. Il quinto è rispettato.
Ma veniamo ad un caso un po’ più delicato.
Nascono tre gemellini con gravi problemi: Giovanni, Giuseppe e Giacomo. Giuseppe e Giacomo hanno un emisfero cerebrale lesionato, mentre il corpo di Giovanni è gravemente compromesso. Si decide così di disconnettere i due emisferi del cervello di Giovanni e trapiantare il primo nel corpo di Giuseppe in sostituzione di quello danneggiato. Il secondo andrà a Giacomo. Siamo stati fortunati, i trapianti sono compatibili.
Al termine di questa operazione avremo due bambini sani, ma chi sono? Il loro cervello è un misto proveniente da soggetti diversi.
Sarei portato a dire che i due sopravvissuti sono Giuseppe e Giacomo. Dopo tutto mezzo cervello è ancora loro e nel trapianto sono i riceventi.
Ma se i due bimbi sono Giuseppe e Giacomo, Giovanni non c’ è più. L’ abbiamo ucciso nell’ operazione violando il quinto. Eppure non ci sentiamo in colpa, forse le cose non stanno proprio così.
Terzo caso.
Stessa situazione del secondo, senonché Giuseppe e Giacomo stanno morendo, il loro cervello è compromesso. Si decide di espiantarlo e di trapiantare un emisfero cerebrale di Giovanni sul corpo di Giuseppe, e l’ altro sul corpo di Giacomo. Forse già sapete che si puo’ vivere abbastanza bene anche con un solo emisfero opportunamente supportato.
Ma chi sono i due sopravvissuti? Boh. Io direi che sono due soggetti nuovi: Gerardo e Gianluca.
Anche in questo caso Giovanni è fatto fuori senza tanti sensi di colpa. Oppure no? Oppure dovremmo averne?
Giovanni a quanto pare è morto, dobbiamo considerarlo tale anche se Gerardo e Gianluca vivono con il suo cervello.
[Se vivere con mezzo cervello di Giovanni ti conferisce l’ identità di Giovanni, allora esisterebbero due Giovanni e la persona non sarebbe individuata. Mmmmm... ma come potremmo pensare anche solo al Giudizio Universale se davvero esistessero persone "non individuate". No, al credente ripugna l’ ipotesi dei “due Giovanni”, meglio metterla da parte]
L’ abbiamo dunque ucciso. Ma questa morte conta? quella vita era sacra? Il nostro destino è l’ inferno per aver violato il quinto?
twin
p.s. Il trapianto del cervello ancora non è fattibile ma non si puo’ escludere che in futuro lo sia. Inoltre il cervello è effettivamente diviso in due emisferi che hanno funzionamento autonomo e in teoria si possono disconnettere. Nella realtà i due emisferi poggiano su una base comune, possiamo ipotizzare che questa base sia in futuro riproducibile artificialmente o anch’ essa separabile. Cio’ detto, aggiungo che le molte difficoltà tecniche ancora esistenti sono irrilevanti per chi affronta l’ enigma etico proposto.