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venerdì 29 luglio 2016

Is It Rational to Believe in Miracles Andrew Pinsent

Notebook per
Is It Rational to Believe in Miracles
Andrew Pinsent
Citation (APA): Pinsent, A. (2014). Is It Rational to Believe in Miracles [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Nota - Posizione 2
un passo alla volta il quadro generale credere nei miracoli e credere nel cerchio quadrato quando credere nel miracolo: rarità la predisposizione ad accettare i miracoli è favorita da credenze che ci rendono migliori
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Is It Rational to Believe in Miracles? By Andrew Pinsent
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Whether it is rational to believe in miracles depends a great deal on what one might call the ‘big picture’
Nota - Posizione 3
BIG PICTURE
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
Wonder alone, however, is not enough to specify a miracle.
Nota - Posizione 6
MERAVIGLIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
A miracle, by contrast, exceeds the productive power of nature,
Nota - Posizione 7
DEF
Evidenzia (giallo) - Posizione 13
David Hume in An Enquiry Concerning Human Understanding (X), namely “a violation of the laws of nature.”
Evidenzia (giallo) - Posizione 22
even natural phenomena are not invariably ‘law-like’. Hence the specification of a miracle as a violation of a natural law lacks sufficient precision today. Once the confusion generated by the issue of laws is dispelled, it is somewhat easier to see that special divine action of any kind cannot be ruled out definitively,
Nota - Posizione 22
INSUFFICIENZA
Nota - Posizione 24
FACILE
Evidenzia (giallo) - Posizione 29
Hence the classical definition of a miracle as an event that exceeds the productive power of nature cannot be applied without some concurrent assessment of what nature is capable of producing or has produced in the case in question.
Nota - Posizione 31
SUPPLEMENTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 34
Any assessment therefore still depends crucially and irreducibly on the natural and theological background or ‘big picture.’ Does God exist?
Nota - Posizione 35
BACKGROUND
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
judgments about miracles, in general and in particular, can never simply be a matter of adding more facts, but depend crucially on how these facts are understood and organized into an ordered whole.
Evidenzia (giallo) - Posizione 40
it is not irrational in an unqualified sense to believe in miracles, in the sense of believing in a square circle. This fact does not mean, however, that it is equally rational to believe in every possible explanation of some wondrous event that is compatible with what is reliably known.
Nota - Posizione 42
IRRAZIONALITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
In recent centuries, two heuristics have proved especially fruitful in guiding such judgments: first, that the underlying causes of the cosmos are in a vague sense ‘simple’; second and perhaps more mysteriously, these causes are understandable. In the case of miracles, what are the equivalent, most fruitful heuristics for guiding rational assessment?
Nota - Posizione 47
DUE EURISTICHE
Evidenzia (giallo) - Posizione 48
miracles are rare,
Evidenzia (giallo) - Posizione 55
history offers little credence to the view that consideration of miracles as a possibility promotes dispositions that are irrational or hostile to what is today called ‘science’.
Nota - Posizione 57
INCLINAZIONE X LA SCIENZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 58
Second, miracles are one aspect of a broader understanding of the world
Nota - Posizione 59
COMPRENSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 66
I conclude therefore that a heuristic that regards miracles as possible in principle, rare in practice, but still worthy of consideration in certain cases, to be the most rational stance to adopt,
Nota - Posizione 68
CONCLUSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 116
there are at least two theological reasons why miracles, if they happen, should perhaps be rare
Evidenzia (giallo) - Posizione 133
quantum mechanics

lunedì 16 novembre 2015

Miracoli di C.S. Lewis

Miracoli di C.S. Lewis
  • Problema teorico: haldane contro il naturalismo: se sono determinato xchè mai dovrei avere pensieri veri? Di conseguenza il n determinista si spiazza da sè.
  • Problema empirico: il naturalismo nn sembra render conto della coscienza
  • Evoluzione: emerge ciò che è utile nn ciò che è vero.
  • Il naturalista coerente nn può credere seriamente al naturalismo
  • Teismo: x lui la ragione deriva da dio. Da un ordine più elevato rispetto alla natura.
  • A maggior ragione x n nn ha senso la razionalità nei giudizi morali.
  • Qui il n nn è del tutto incoerente. Ma i problemi nn mancano: ogni dovere è ridotto ad un capriccio.
  • Ad essere incoerenti sono i comportamenti morali dei n: essi si comportano come se credessero di aver ragione. Benedetta incoerenza!
  • Ma distruggere la moralitá e poi aspettarsi che prosperi è rischioso.
  • Conclusione: la posizione del sopranaturalista sembra più rigorosa nel suo complesso
  • Il s accetta un condizionamento della natura ma anche l esistenza di forze s
  • Se il miracolo è una manifestazione del s allora la ragione umana è un miracolo di x sè
  • L esistenza di dio nn inplica miracoli
  • Ob: molti miracoli del passato sono dovuti a leggi n scoperte più tardi
  • R: chi crede nei m crede nella loro possibilità. Le credenze specifiche sono sempre prob
  • La concezione dell universo: anche in passato si postulava l insignificanza della terra!
  • Il miracolo necessita di molta scienza: senza scienza il miracolo xde senso
  • Il miracolo è essenziale x il cristianesimo che si fonda su un miracolo. Islam e induismo sono in un altra condizione
  • Cristianesimo tappabuchi: arretra con l avanzare della scienza
  • Tesi: un cristianesimo nn tappabuchi ma cornice nn deve rinunciare al miracolo. Anzi.
  • Si pensa x immagini. A volte pensiamo pensieri veri avvalendoci di immagini grottesche o cmq false se descritte alla lettera. Specie se parliamo di cose estranee ai sensi
  • Il dio antropomorfo è un immagine commovente e felice ma resta inadeguata x quanto sottenda una verità
  • Il cristiano adulto si rifugia nel panteismo quando teme di xdere la sua rispettabilità. Ma così facendo tradisce il pensiero cristiano.
  • Paradosso: il panteismo è in realtà l idea più rozza un animismo tribale. Il cristianesimo è idea più sofisticata ed evoluta
  • L analogia panteista è informe opaca rozza inespressiva confusa. Veicola un pensiero confuso
  • Il dio panteista elude l intuizione razionale. È un istinto primitivo: vedi un uccello volate e dico che lo spirito lo fa volate. Il pant manca di un elemento ordinativo.
  • Dio infinito. Ma nel senso che ha poteri infiniti
  • Dio creatore: nn può essere che specifico.
  • Dio agisce. Fa anche miracoli. Nn può che essere specifico
  • Dio compie miracoli? In fondo sono i tiranni che sviano le proprie regole.
  • Licenza o errore?
  • Ateo: accetterá le storie più imp pur di rifiutare il miracolo. Allucinazioni collettive.
  • Hume: il suo anti miracolismo è in contraddizione con il suo scetticismo
  • Eventi che accadono una volta. Sono infinitamente impeobabili? E la storia della terra?
  • L incarnazione e la ns vita. Analogia: possediamo un romanzo mutilo e qlcn ci dice: ecco la parte mancante.
  • L evidenza che chiedo alla storia è minima perchè mi sia sufficiente.
  • Il mistero dell i è grande? Nn più di quello del dualismo
continua

mercoledì 16 marzo 2011

Meditazione libertaria sul Vangelo del 13.3.2011

Vangelo secondo Matteo 4, 1-11

In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: / “Non di solo pane vivrà l’uomo, / ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: / “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo / ed essi ti porteranno sulle loro mani / perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: / “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: / “Il Signore, Dio tuo, adorerai: / a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Gesù resiste a tre tentazioni: la prima e l' ultima riguardano la cupidigia, la seconda invita allo spraco miracolistico.

Resistendo alla prima e all' ultima Gesù ci indica l' esistenza di beni da anteporre a quelli materiali; poichè il valore di questi ultimi deriva dai primi, il gioco delle priorità evangeliche è chiaro.

Detto altrimenti, la risorsa originale (The ultimate resource) risiede nell' uomo, nella sua coscienza, nella sua creatività, nella sua libera valutazione e nel suo libero arbitrio. materie che ieri non "valevano" nulla, oggi, grazie ad un atto umano libero e creativo, diventa "di valore". Un Rabbi profano come Julian Simon faceva sempre l' esempio del petrolio, questa inerte e fastidiosa fanghiglia.

Resistendo alla seconda, Gesù ci insegna il valore della conscenza umana: i miracoli perturbano l' ordine naturale ed un ordine naturale continuamente alterato è impossibile da conoscere. La parsimonia nei miracoli segnala allora una preoccupazione e una cura ben precisa.

Questa domenica il libertario gongola.

Il libertario è felice di sapere che non siamo solo atomi messi in formicolante agitazione da scosse elettriche, è rassicurato nel pensare alla sua libertà come ad un libero arbitrio. Si tratta pur sempre di qualcosa che ha messo al centro del suo sistema.

Il libertario è felice di sapere quanto conti la creatività umana, perchè anche il suo sistema la valorizza.

Il libertario è felice dell' enfasi posta sulla conoscenza, perchè quello è proprio il propellente ideale per far girare a mille il suo sistema.

Il libertario esce quindi felice dal Tempio, anche se piove e tira vento. Tanto c' è il Davide che regge l' ombrello e trasporta in auto una Marghe stranamente silente per tutta la funzione. Meno male, nella chiesetta di Comabbio non c' erano vie di fuga e in caso di emergenza/marghe la mia creatività avrebbe subito un' imbarazzata empasse.

lunedì 28 febbraio 2011

Meditazione libertaria sul Vangelo del 20.2.2011

Vangelo secondo Matteo 9, 27-35

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione. Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.

Affinchè il miracolo si compia Gesù chiede "fiducia".

Il maligno pensa con un fondo di sarcasmo: "eh già, uno che già crede a quello che vedrà non è certo testimone attendibile".

Ma Gesù non chiede quel genere di fiducia.

Gesù chiede di credere nella possibilità di un miracolo.

Credere nella possibilità di un miracolo in taluni casi rende la fede nel miracolo più razionale della fede nel caso.

Il ragionamento è questo: se la possibilita di un miracolo è estremamente scarsa e, contemporaneamente, anche la possibilità che un evento si verifichi è estremamente remota, qualora un giorno quell' evento si realizzi, sarà più ragionevole credere in un miracolo che in una casualità.

Da C.S. Lewis, al Cardinale Newman, fino a Francis Collins, ce l' hanno spiegato in tanti. Dietro alla conclusione c' è la razionalità bayesiana, la stessa impiegata dalla scienza. L' unica cosa che si richiede è l' apertura alla possibilità, anche piccolissima, di un miracolo (a priori bayesiano).

Direi che accordare una possibilità al miracolo rivela un' apertura mentale maggiore rispetto alla certezza granitica a priori della sua impossibilità!