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martedì 26 settembre 2017

Contro la misericordia SAGGIO


Contro la misericordia (empatica)


Si è chiuso il Giubileo della Misericordia ma io cosa sia la Misericordia ancora non l’ho mica capito tanto bene.
Un po’ perché ne esistono almeno di due tipi: una buona e una cattiva.
Un po’ perché alcuni cristiani mettono alla base della Misericordia il sentimento ambiguo dell’ empatia.
L’empatia trasforma la misericordia in una forma di sentimentalismo.
Don Giussani sul punto è stato chiaro: il cristiano è una persona completa e il cristianesimo non è sentimentale, per il semplice fatto che non si vive solo di sentimenti.
Per averlo affermato è stato tacciato di integralismo.
Il laico non puo’ dire al cristiano: tu limitati a provare e a diffondere i “buoni sentimenti”, a sporcarmi le mani e a risolvere le situazioni difficili ci penso io.
Anche per questo il ciellino medio non teme di “sporcarsi le mani” (a volte un po’ troppo).
La misericordia posta al centro della vita cristiana non puo’ essere un sentimento ma un principio organizzativo della comunità.
La trappola etimologica è sempre in agguato quando si parte osservando che compassione significa “patire con”. C’ è un chiaro rinvio all’empatia, ed ecco l’errore fatale: ricondurre la misericordia all’ empatia.
I cristiani che compiono questa identificazione devono stare in guardia: l’empatia non è difendibile.
***
L’empatia è il sentimento su cui fanno leva le peggiori politiche populiste, da un punto di vista sociale è qualcosa di nefasto. Ma anche nelle relazioni intime produce molti guai.
Eppure l’empatia gode di buona stampa, sul “mercato” sembra molto richiesta.
Pensate solo alla relazione di coppia coppia, di cosa è alla ricerca un innamorato?
In genere – si pensa – agli uomini interessano giovinezza e bellezza mentre alle donne il successo sociale.
Ma guardando meglio tutti sono alla ricerca di qualcuno che li capisca.
L’empatia sembrerebbe trionfare ma è necessario distinguere l’empatia dalla comprensione. E qui ci troviamo di fronte ad una matassa difficile da districare.
***
Approfondendo scopriamo che l’empatia è qualcosa che fa spesso male innanzitutto a chi la prova.
Su questo punto è giusto rinviare al lavoro di Simon Baron Cohen, uno che ha selezionato diversi casi in cui livelli troppo elevati di empatia combinano guai.
A Wiky Hengelson si deve il concetto di “comunione illimitata”, qualcosa da cui scaturirebbe un’ eccessiva preoccupazione per l’altro.
C’è gente che non sa dire “no”, che non sa astenersi quando l’altro chiede.
Se seguite “amore criminale” sapete di cosa parlo.
C’è gente che ha un eccessivo istinto ad accudire: s’ intromette di continuo sacrificandosi senza sosta. E alla fine collassano.
In particolare sono le donne ad essere più inclini ad ansie e depressioni da “comunione illimitata”.
L’ empatia non solo  è una guida morale inaffidabile, puo’ avere anche molte conseguenze negative per chi la pratica!
I testi buddisti distinguono tra “compassione sentimentale” e “grande compassione”. La prima va evitata poiché brucia vanamente le energie dell’adepto. La compassione autentica è “riservata e distante”.
Tania Singer ha approfondito questo argomento, consultate il suo lavoro in rete per avere delucidazioni.
La retta misericordia non implica la condivisione della sofferenza, che invece ostacola l’aiuto appropriato.
Il desiderio di aiutare e il sentimento della misericordia sono cose diverse e la differenza si riflette anche a livello neuronale, come si osserva nelle fmri.
Il sentimento dell’empatia attiva l’insula e la corteccia cingolata anteriore. Il desiderio di aiutare attiva la corteccia orbitofrontale mediale e lo strato ventrale.
Quando alle persone viene chiesto di empatizzare con chi soffre, entrano in uno stato di malessere da cui è difficile uscire. Chi aiuta è in uno stato di benessere.
Il sentimento empatico può essere una condanna. Se vissuto cronicamente conduce a stress e ad altre conseguenze negative sulla salute. A queste conclusioni conduce il lavoro di David DeSteno.
Qualcuno, come per esempio lo scienziato Marco Iacoboni, pensa che il sentimento empatico sia comunque precursore della compassione autentica.
Ma non è così, noi possiamo sentire compassione senza sentirci emotivamente coinvolti. Sul punto è illuminante il lavoro di Lynn O’Connor.
L’empatia non è né condizione necessaria né sufficiente per indirizzare in modo retto i nostri comportamenti.
Non solo l’esistenza di un sano altruismo è separato dall’empatia ma a volte  confligge apertamente. L’empatia, proprio per la sofferenza che causa, è destinata a sfociare nella paralisi di chi dovrebbe attivarsi.
Ci sono molti studi preoccupati della mancata empatia tra medico e paziente. Ma l’empatia può paralizzare un medico in sala operatoria!
Se un medico immaginasse il bambino in fin di vita che ha davanti come fosse suo figlio, si paralizzerebbe all’istante lasciandolo morire.
L’empatia, dicevamo, è molto spesso una condanna, una maledizione. L’empatia dei depressi è leggendaria.
Spesso gli studenti di medicina cambiano facoltà perché troppo empatici con le sofferenze a cui sono esposti. Fanno bene!
E’ stato verificato che il medico meno empatico spende più tempo nella cura che nella ricerca di aiuto presso altri colleghi.
Massimamente pericolosa è l’empatia degli Psicologi che curano persone depresse, ansiose e spesso in condizioni emotive estreme.
Freud in persona metteva in guardia dall’empatia. Il buon psicologo entra nelle teste e guarda cosa c’è, non si lascia condannare dai medesimi sentimenti!
***
Abbiamo stabilito che l’empatia spesso è un guaio per chi la prova, ma che dire della persona verso cui è indirizzata?
Quasi sempre costoro cercano il contrario dell’empatia.
Vorrebbero un dottore che non senta quel che sentono loro, che fosse calmo quando loro sono ansiosi, fiducioso quando loro sono incerti.
Il dottore che ha l’aria di avere una certa distanza e oggettività ci rassicura di più.
Su questo è interessante il lavoro di Leslie Jamison, che invito a consultare.
***
A volte si confonde l’empatia con il fatto di avere avuto esperienze simili.
Ma l’esperienza, più che una fonte di empatia, è una fonte di conoscenza.
Noi parliamo con più fiducia a chi “c’è passato” non perché la cosa sviluppi empatia bensì perché chi “c’è passato” ci dà la garanzia di conoscenza.
C’è una bella differenza tra il comprendere la miseria di una persona per il fatto di aver vissuto anche noi in passato la situazione che lui vive ora e il fatto di comprenderla perché stando di fronte a lui proviamo i suoi stessi sentimenti!
***
Veniamo ora alle nostre relazioni con le persone che ci stanno più vicine, le persone che amiamo. Almeno qui l’empatia potrà mai essere di beneficio?
La maggior parte delle persone vuole essere amata capita e curata. Vorremmo ricevere più cure rispetto a una persona qualsiasi, almeno quando siamo in famiglia!
Ma qui l’ empatia conta poco, fateci caso: quando siete felici per un successo scolastico di vostra figlia non lo siete per condividere il suo piacere bensì perché l’amate e volete il suo bene.
La riprova sta nel fatto che la vostra felicità sopraggiunge anche per quei successi di cui lei è inconsapevole.
Eppure molti studiosi insistono che il sentimento empatico si è evoluto per facilitare il compito dei genitori, uno di questi è Daniel Batson.
Naturalmente i genitori devono capire i loro bambini, ma nello stesso tempo adottare una prospettiva differente, per esempio quella di lungo periodo (estranea ai piccoli).
Ma c’è di più: i bambini non cercano tanto compassione quanto fiducia.
Desiderano delle mani a cui affidarsi, desiderano una guida sicura. Sul punto vale la pena di consultare il lavoro di Stephen Darwall
***
C’è poi il problematico rapporto misericordia-giustizia: troppa empatia ostacola la giustizia.
Quando una persona subisce un torto desidera vendetta, desidera che il colpevole provi i suoi stessi spiacevoli sentimenti.
Heidi Lockwood ha approfondito questo istinto che fonda il nostro senso di giustizia.
Prendiamo il caso dello stupro: vorremmo che il carnefice provasse almeno un po’ gli stessi umilianti sentimenti della vittima.
Anche di fronte a delle scuse questo sentimento non si sopisce. La legge del talione è connaturata in noi. Sul punto ha lavorato Pamela Hieronym.
E’ chiaro che l’empatia con il criminale non fa che ostacolare il corso della giustizia.
Empatia e senso della giustizia non convivono bene, probabilmente non convivono affatto.
Se sai che una persona non ti tradirà mai, sai anche che quella persona ha un senso della giustizia indebolito. In caso contrario ti “tradirebbe” allorché tu facessi il male.
Mia mamma non mi tradirebbe mai, e infatti sul suo senso di giustizia non punterei un euro.
Lealtà e correttezza sono incompatibili.
Orwell descriveva Ghandi come inumano per il suo senso di giustizia parossistico: non avrebbe risparmiato neanche i familiari più intimi.
La giustizia ci chiede di trattare tutti nello stesso modo ma noi non lo faremo mai, noi abbiamo bisogno di “relazioni speciali”.
Eppure Abramo era pronto a uccidere suo figlio: di fronte alla giustizia non esistono “relazioni speciali”!
Ci sono autori come Peter Singer che – in nome dell’uguaglianza tra le creature – chiedono di non discriminare neppure tra specie differenti!
Anche il Buddah abbandonò la sua famiglia. E Gesù avvisò i suoi discepoli che dovevano essere pronti ad odiare anche il padre e la madre.
Più empatia circola, meno le “regole uguali per tutti” avremo.
Quand’anche noi giungessimo alla ragionevole conclusione per cui alcune persone (per esempio i nostri figli) non sono uguali agli altri, non si puo’ certo negare che l’empatia confligga con il sentimento di giustizia.
***
Ma puo’ darsi che l’empatia sia come il latte: non serve agli adulti ma serve ai piccoli per crescere bene.
L’empatia sarebbe per i piccoli una guida morale affidabile, la base per un sano altruismo. Lo pensavano sia Adam Smith che David Hume. E lo pensa ancora uno studioso come David Hoffman.
Al polo opposto stanno i cinici: gratta gratta anche l’altruista più schietto nasconde un egoista. Di questo avviso era Thomas Hobbes, per esempio.
Cominciamo col dire che i cinici si sbagliano: forse l’evoluzione implica egoismo, ma l’egoismo dei geni, non delle persone.
Non bisogna confondere gli obbiettivi della natura con quelli delle sue creature.
E’ chiaro che l’innamorato è sospinto dalle forze della riproduzione, cio’ non toglie che le sue motivazioni per corteggiare abbiano ben poco a che vedere con quelle forze.
Se siamo gentili e altruisti probabilmente è perché i nostri antenati altruisti hanno vinto la battaglia della selezione naturale ma cio’ non intacca in nulla l’autenticità del loro altruismo.
D’altronde, anche nel mondo animale esiste un altruismo genuino, in certe scimmie per esempio (chiedere a Franz de Waal).
Anche i  bambini piccolissimi sembrano desiderosi di prendersi cura tra loro. Nella nursery, i bambini si intristiscono sentendo i loro colleghi piangere.
Ma anche nei bambini come negli adulti la preoccupazione per gli altri non implica affatto empatia.
Altruismo e empatia possono viaggiare su binari diversi.
Ma forse l’empatia resta una molla dell’altruismo. Molti lo hanno pensato.
La domanda chiave: i bambini aiutano chi è in difficoltà perché provano il suo disagio?
Paul Harris ha compulsato la letteratura disponibile sul tema concludendo che tra aiuto ed empatia non c’è connessione.
I bambini che aiutano non segnalano una particolare sofferenza. Guardate la faccia della vittima e quella del consolatore per farvi un’idea.
A quanto pare l’ analogia tra latte ed empatia non regge.
***
L’empatia seve a ben poco: è deleteria per la comunità, porta guai a chi la prova, non è quel che cerca chi cerca aiuto, confligge con il nostro senso di giustizia e non è utile per la crescita morale dell’individuo.
La misericordia fondata sull’empatia del “patire-con” sarà anche un sentimento nobile ma non potrà mai essere un sano principio organizzativo della comunità, quindi, seguendo l’insegnamento di don Giussani, ha ben poco di cristiano.
empatia

lunedì 18 settembre 2017

HL CHAPTER 4 Intimacy - CH 5 Empathy as the Foundation of Morality

CHAPTER 4 Intimacy
Note:4@@@@@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 1,735
What are you looking for in a romantic partner?
Note:COSA CERCHI

Yellow highlight | Location: 1,739
(men cared more about youth; women about status),
Note:BELLEZZA E STATUS

Yellow highlight | Location: 1,741
the number one factor
Note:SORPRESA... CHE MI CAPISCA

Yellow highlight | Location: 1,742
It was kindness. For a lot of people, this means empathy.
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 1,758
empathy might have evolved in our species to facilitate one-on-one relationships,
Note:RELAZIONI PERSONALI

Yellow highlight | Location: 1,761
I made a case for this: “Where empathy really does matter is in our personal relationships.
Note:DOVA CONTA

Yellow highlight | Location: 1,768
Here as always it’s important to distinguish empathy from understanding.
Note:DISTINZIONE CRUCIALE

Yellow highlight | Location: 1,775
Simon Baron-Cohen.
Yellow highlight | Location: 1,793
he mentions that there are studies on the risks of high empathy
Note:RISCHI

Yellow highlight | Location: 1,800
Vicki Helgeson and Heidi Fritz explore sex differences in the propensity for what they call “unmitigated communion
Note:RISCHIO CROCEROSSINA X LE DONNE

Yellow highlight | Location: 1,801
“an excessive concern with others and placing others’ needs before one’s own.”
Note:ccccccccc

Yellow highlight | Location: 1,804
“I can’t say no when someone asks me for help.”
Note:I NO CHE AIUTANO

Yellow highlight | Location: 1,812
overly nurturant, intrusive, and self-sacrificing.”
Note:OVERPARENTING

Yellow highlight | Location: 1,818
women’s greater propensity to anxiety and depression,
Note:SALUTE MENTALE

Yellow highlight | Location: 1,841
empathy, because of its spotlight nature, is a poor moral guide.
Note:TI FA AGIRE MALE

Yellow highlight | Location: 1,842
empathy can also have negative consequences for those who experience it.
Note:TI FA MALE

Yellow highlight | Location: 1,857
Buddhist texts distinguish between “sentimental compassion,” which corresponds to what we would call empathy, and “great compassion,” which is what we would simply call “compassion.”
Note:DUE COMPASSIONI

Yellow highlight | Location: 1,859
The first is to be avoided, as it “exhausts the bodhisattva.
Note:SENTIMENTI DA EVITARE

Yellow highlight | Location: 1,859
Great compassion is more distanced and reserved,
Note:RISERVATEZZA

Yellow highlight | Location: 1,861
Tania Singer and Olga Klimecki
Yellow highlight | Location: 1,862
compassion does not mean sharing the suffering of the other: rather, it is characterized by feelings of warmth, concern and care for the other,
Note:LA VERA COMPASSIONE

Yellow highlight | Location: 1,865
The neurological difference between the two was explored in a series of fMRI studies
Note:FMRI

Yellow highlight | Location: 1,879
Empathy training led to increased activation in the insula and anterior cingulate cortex
Note:AREA DELL EMPATIA

Yellow highlight | Location: 1,881
the medial orbitofrontal cortex and ventral striatum.
Note:AREE DELLA COMPASSIONE

Yellow highlight | Location: 1,882
When people were asked to empathize with those who were suffering, they found it unpleasant.
Note:SPICEVOLEZZA

Yellow highlight | Location: 1,883
Compassion training, in contrast, led to better feelings
Note:BENESSERE

Yellow highlight | Location: 1,889
When experienced chronically, empathic distress most likely gives rise to negative health outcomes.
Note:STRESS

Yellow highlight | Location: 1,895
David DeSteno
Yellow highlight | Location: 1,898
meditation “reduces activation of the brain networks associated with simulating the feelings of people in distress,
Note:I BENEFICI DELLA MEDITAZIONE

Yellow highlight | Location: 1,903
Marco Iacoboni claimed that “affective empathy is a precursor to compassion,”
Note:UN TEMPO SI CREDEVA IN UNA RELAZIONE

Yellow highlight | Location: 1,904
We can’t feel compassion without first feeling emotional empathy.
Yellow highlight | Location: 1,909
Not only can compassion and kindness exist independently of empathy, they are sometimes opposed.
Note:NO LEGAME

Yellow highlight | Location: 1,912
There is a lot of concern about studies that find a decline in empathy in medical students.
Note:IL DOTTORE EMPATICO

Yellow highlight | Location: 1,918
If, while listening to the grieving mother’s raw and unbearable description of her son’s body in the morgue, I were to imagine my own son in his place, I would be incapacitated.
Note:EMPATIA CHE PARALIZZA I CHIRURGHI

Yellow highlight | Location: 1,925
I have always felt that I am very empathetic, and that that has been both a blessing and a curse in my work. I have struggled with burn-out for years
Note:EMPATICI DEPRESSI

Yellow highlight | Location: 1,938
two medical students who had to shift to other specialties because of the stress of working with parents
Note:CAMBIA LAVORO

Yellow highlight | Location: 1,940
nursing students who were especially prone to empathy spent less time providing care to patients and more time seeking out help
Note:OSYETRICHE EMPATICHE MARTIN HOFFMAN

Yellow highlight | Location: 1,942
The risks of empathy are perhaps most obvious with therapists, who have to continually deal with people who are depressed, anxious, deluded, and often in severe emotional pain.
Note:PSICOLOGI SFINITI

Yellow highlight | Location: 1,952
Freud himself made a similar analogy: “I cannot advise my colleagues too urgently to model themselves
Note:RACCOMANDAZIONE DI FREUD TRANSFERT

Yellow highlight | Location: 1,955
My friend does get into her clients’ heads, of course—she would be useless if she couldn’t—but she doesn’t feel
Note:ENTRARE NELLA TESTA MA NN NEL SENTIMENTO

Yellow highlight | Location: 1,957
But what about those who are empathized with?
Note:E GLI EMPATIZZATI?

Yellow highlight | Location: 1,963
get the most from doctors who didn’t feel as he did, who were calm when he was anxious, confident when he was uncertain.
Note:I NENEFICI DEL CONTRARIO

Yellow highlight | Location: 1,965
Leslie Jamison
Yellow highlight | Location: 1,969
she also describes, with gratitude, another doctor who kept a reassuring distance and objectivity:
Note:BENEFOCIO DELLA DISTANZA

Yellow highlight | Location: 1,992
Frank Jackson
Yellow highlight | Location: 1,994
Mary, a brilliant scientist, who has spent her life stuck in a black-and-white room,
Note:LA STORIA DI MARY

Yellow highlight | Location: 1,995
Mary studies human perception and comes to know everything about the neuroscience of seeing color.
Note:ccccc

Yellow highlight | Location: 1,998
Mary leaves the room for the first time and looks up to see a bright blue sky.
Note:ccccc

Yellow highlight | Location: 2,000
some novel qualitative experience—qualia—
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 2,001
strong metaphysical implications about the nature of the mind,
Note:ccccccc

Yellow highlight | Location: 2,002
you can learn some things through experience that cannot be appreciated in any other way.
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 2,004
it can be comforting to talk to someone who knows just how you are feeling.
Note:FARE ESPERIENZA FA BENE

Yellow highlight | Location: 2,007
There is a world of difference, after all, between understanding the misery of the person who is talking to you because you have felt misery in the past, even though now you are calm, and understanding the misery of the person who is talking to you because you are mirroring them and feeling their misery right now.
Note:MA QUI L EMPATIA NN CONTA

Yellow highlight | Location: 2,010
What about our relationships with those we love?
Note:E I FAMILIARI?

Yellow highlight | Location: 2,019
Most people, I assume, want to be loved and understood and cared about.
Note:COMPRESO

Yellow highlight | Location: 2,020
more than they care about other people.
Note:PRIVILEGIATI

Yellow highlight | Location: 2,024
But that isn’t because I want empathic mirroring.
Note | Location: 2,024
ccccc

Yellow highlight | Location: 2,025
not because I’m vicariously experiencing her pleasure. Instead it’s because I love her and want her to do well.
Note:NO SPECCHIO MA TRASFERIMENTO

Yellow highlight | Location: 2,066
More generally, we just don’t like empathizing with the sad.
Note:EMPATIA SELETTIVA

Yellow highlight | Location: 2,078
Indeed, many scholars have argued that empathy itself has evolved for the purpose of parenting—
Note:GWNITORI FIGLI DANIEL BATSON

Yellow highlight | Location: 2,080
An obvious starting point here is that good parents understand and love their children.
Note:COMPRENDERE

Yellow highlight | Location: 2,085
parenting also requires an appreciation that the long-term goals of a child do not always correspond
Note:IL LUNGO TERMINE

Yellow highlight | Location: 2,088
understanding and compassion, even love, are not all children want.
Note:COSA VOGLIONO

Yellow highlight | Location: 2,089
Stephen Darwall
Yellow highlight | Location: 2,090
we put ourselves in their hands,
Note:AFFIDARSI

Yellow highlight | Location: 2,104
When people who are wronged describe their feelings toward those who harmed them,
Note:VITTIMA E CARNEFICE...TROPPA EMPATIA OSTACOLA LA GIUSTIZIA

Yellow highlight | Location: 2,106
they want the wrongdoer to feel the same pain as the victim.
Note:ccccccc

Yellow highlight | Location: 2,108
Heidi Howkins Lockwood,
Yellow highlight | Location: 2,120
ideally, the sexual harasser should feel what it’s like to be the victim of sexual harassment.
Note:STUPRO

Yellow highlight | Location: 2,123
The victim might believe both that a sincere apology requires the perpetrator understanding what he or she did wrong … and that truly understanding what one did wrong requires having the experience yourself.
Note:COMPRENSIONE ED ESPERIENZA

Yellow highlight | Location: 2,125
Then there is the wish to restore balance.
Note:SENSO DI GIUSTIZIA

Yellow highlight | Location: 2,125
Pamela Hieronymi
Yellow highlight | Location: 2,130
Empathy allows for a perfect eye-for-an-eye correspondence,
Note:TALIONE

Yellow highlight | Location: 2,144
you can’t have both. Chomsky can’t both be intellectually robust and at the same time defend friends at all costs.
Note:CHI NN TI TRADISCE MAI

Yellow highlight | Location: 2,147
Stephen Asma argues for the moral importance of kinship and loyalty,
Note:LEALTÁ E CORRETTEZZA...INCOMPATIBILITÀ

Yellow highlight | Location: 2,148
this clashes with justice and fairness:
Note:ccccccc

Yellow highlight | Location: 2,148
Against Fairness.
Yellow highlight | Location: 2,156
repelled by Gandhi’s rejection of special relationships—of friends and family, of sexual and romantic love. Orwell describes this as “inhuman,”
Note:NO PREFERENZE

Yellow highlight | Location: 2,161
Dickens had an immense social conscience—but he would ridicule those who lacked special feelings for those close to them. His examples include Thomas Gradgrind, the extreme utilitarian,
Note:UTILITARISMO.... TUTTI UGUALI

Yellow highlight | Location: 2,165
It is wrong, many people believe, to treat people differently
Note:CONTRO LE RELAZIONI SPECIALI

Yellow highlight | Location: 2,166
Peter Singer, take this further and argue that it is wrong to favor members of our own species
Note:SPECISMO

Yellow highlight | Location: 2,174
As Larissa MacFarquhar points out, Abraham was ready to sacrifice his beloved son;
Note:L ANTIFAMILISMO DI ABRAMO

Yellow highlight | Location: 2,174
Buddha abandoned his family; Jesus was adamant that in order to become his disciple, one must “hate his own father and mother and wife and children and brothers and sisters, yes, and even his own life.”
Note:BUDDAH E GESÙ CONTRO LA FAMIGLIA

Yellow highlight | Location: 2,179
It has effects that almost everyone will agree are wrong.
Note:EMPATIA... LE REGOLE NN SONO UGUALI PER TUTTI

Yellow highlight | Location: 2,196
Self + Close People + Strangers = 100% Now fill in the numbers.
Note:QUANTO TEMPO DEDICHIAMO AGLI ALTRI

Yellow highlight | Location: 2,204
Even if we decide that certain individuals are worthy of special treatment, even here empathy lets us down, because empathy is driven by immediate considerations, making us too-permissive parents and too-clingy friends.
Note:DISTORSIONE DELL EMPATIA@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 2,210
Empathy as the Foundation of Morality
Note:@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 2,211
Perhaps empathy is like milk. Adults don’t need milk; we do fine without it. But babies need milk to grow.
Note:SERVE AI PICCOLI?

Yellow highlight | Location: 2,212
empathy as the developmental core of morality.
Note:TEORIA

Yellow highlight | Location: 2,219
Adam Smith and David Hume.
Note:sssssssss

Yellow highlight | Location: 2,220
Martin Hoffman,
Yellow highlight | Location: 2,232
As Michael Ghiselin put it: “Scratch an altruist, and watch a hypocrite bleed.”
Note:I CINICI

Yellow highlight | Location: 2,234
Thomas Hobbes
Yellow highlight | Location: 2,261
Natural selection might be selfish (in a metaphorical sense), but if so, it’s selfish about genes, not individuals.
Note:COSA NN VA NEI CINICI

Yellow highlight | Location: 2,270
confuses the goals of natural selection (again, metaphorically speaking) with the goals of the creatures
Note:CONFUSIONE

Yellow highlight | Location: 2,277
Similarly, there is an obvious evolutionary motivation for sexual intercourse (it leads to children), but this is very different from the psychological motivations
Note:INNAMORAMENTO

Yellow highlight | Location: 2,280
We are naturally kind because our ancestors who were kind to others outlived and outreproduced those who didn’t.
Note:GENTILEZZA

Yellow highlight | Location: 2,284
many animals—and all mammals—care for their offspring,
Note:WAAL

Yellow highlight | Location: 2,286
He finds that chimpanzees will rescue one another when they get in trouble, and sometimes act to increase others’ pleasure and decrease others’ pain.
Note:SCIMMIE

Yellow highlight | Location: 2,290
toddlers do seem to care about others.
Note:BAMBINI E MORALE

Yellow highlight | Location: 2,300
some theorists have argued that brain areas involved in empathy are the product of experience with the world, not what we start off with.
Note:EMPATIA... INNATA O ACQUISITA. CONTROVERSO

Yellow highlight | Location: 2,302
if you stick out your tongue at a baby, the baby is likely to stick out his or her tongue back at you. This can plausibly be seen as reflecting an empathic connection
Note:LINGUA

Yellow highlight | Location: 2,305
This is controversial
Yellow highlight | Location: 2,315
Even days after birth, babies get upset by hearing other babies cry
Note:EMPATIA E DEPRESSIONE

Yellow highlight | Location: 2,318
All these anecdotes and experimental findings can be readily accounted for in terms of caring for others without any sort of empathic feeling.
Note:COMPATIBILE CON AIUTO SENZA EMPATIA

Yellow highlight | Location: 2,323
In one study, rats were trained to press a bar to stop other rats from receiving painful electric shocks.
Note | Location: 2,324
BAMBINI SCIMMIE E ANCHE RATTI

Yellow highlight | Location: 2,327
But do these empathic reactions generate moral behavior?
Note:EMPATIA E MORALE?

Yellow highlight | Location: 2,331
If I feel your pain but don’t know that it’s your pain—if I think that it’s my pain—then I’m not going to help you.
Note:CONOSCENZA

Yellow highlight | Location: 2,336
when children help others, is it because they are feeling their pain?
Note:LA DOMANDA CHIAVE

Yellow highlight | Location: 2,337
Paul Harris
Yellow highlight | Location: 2,337
the evidence for this connection isn’t there.
Note:NO CONNECTION

Yellow highlight | Location: 2,338
young children are capable of helping without showing any distress.
Note:AIUTO

Yellow highlight | Location: 2,359
you see the victim’s face contorted in anguish, but you don’t see anguish in the consolers,
Note:VITTIMA E CONSOLATORE

Yellow highlight | Location: 2,364
right now, as best we know, empathy is not like milk.
CONC E. NN È NÉ COND NECESSARIA NÉ SUFF X AIUTARE

lunedì 10 luglio 2017

La catechesi di Giacomo Biffi. Parte terza: l’enigma di Cristo

La catechesi di Giacomo Biffi. Parte terza: l’enigma di Cristo

Rendiamo omaggio alla verità cercando di capirla.
Il disegno di Dio è Cristocentrico, unitario e ontologicamente limitato.
Ontologicamente limitato: la creatura non può essere totalmente perfetta, altrimenti avrebbe natura divina.
Il nostro limite vanifica certe domande: perché questo e non quello.
Per comprendere meglio il disegno guardiamo alla sua fine. E alla fine c’è il Cristo Redentore crocifisso e risorto. Cristo è modello per l’uomo, per questo lo consideriamo “fine”. Cristo è modello per l’uomo indipendentemente dalla sua venuta, che si è realizzata per facilitare la salvezza di ogni singolo uomo.
Perché questo ordine tra gli infiniti possibili? Per evidenziare la misericordia (amore). Il nostro Dio ha un gran gusto a perdonare.
L’ordine prevede creature che liberamente peccassero (da qui la necessità di redenzione).
Dio non permette il peccato, Dio permette la libertà. Dio desidera solo il bene che porta con sé la possibilità di male.
Gesù: ci sarà più gioia per un peccatore pentito che per 99 giusti. Ma che significa? I 99 giusti non ci sono, l’ordine divino prevede per tutti peccato e pentimento.
A questa idea era già arrivato il Mersch: nel Cristo si riassume la creazione, da sempre Dio ha voluto per l’uomo un immenso perdono. L’uomo è il vertice dell’evoluzione e il Cristo il vertice dell’umano.
Esempi di centralità della misericordia. Il Manzoni sui Santi peccatori e la loro “caduta in grembo a un’immensa pietà”.
Il finale dell’ Esamerone di Sant’Ambrogio: Dio crea l’uomo per perdonare i suoi peccati in un atto di amore.
Il peccato non è al centro, come in Agostino, ma è la redenzione al centro.
Quali sono i rapporti tra il Cristocentrismo e il  Dio di Israele? Gesù è il Figlio.
Notiamo la formula di fede di Paolo nella Lettera ai Corinti: noi veniamo dal  Padre nostro Dio e siamo destinati a nostro Signore Gesù Cristo. Israele (creazione) e la Pasqua (Pasqua) sono unite. Dio e Signore vengono distribuiti al Padre e al Figlio. A Dio spetta la preposizione “da”, l’origine. Al Figlio spetta la preposizione “di”, nel senso di “per mezzo di“.
L’altro testo è l’Inno ai Colossesi: Egli è l’immagine, in lui sono create tutte le cose, tutte sussistono in lui… egli è il principio (modello), il primeggiante e per mezzo di lui tutte le cose saranno rappacificate in Cielo.
Cristo è il Primo. Lo stampo originale. La totalità entra in relazione con lui al fine della sua salvezza.
Tutto ciò cosa vuol dire? Come si traduce l’esegesi in teologia? L’esegesi d’altronde è strumentale alla teologia! Non siamo Giansenio che esauriva la teologia con la memoria e la contemplazione: il ragionamento, pdr lui, annacquava il vino della fede. Contro: San Tommaso: il ragionamento trasforma l’acqua in vino di fede, come nelle nozze di Cana.
Molta teologia di fine XX secolo cerca di de-ellenizzare il cristianesimo: impresa impossibile. Il cristianesimo nasce in ambiente irrimediabilmente ellenico.
La teologia si è avvalso largamente del concetto di causa, un concetto dominato bene anche dal profano.
Causa finale. Cristo è il fine dell’uomo. In che senso. Nel senso che l’uomo perfetto si comporta come Cristo. Cristo è inviato da Dio per aiutare l’uomo a riconoscere questo modello. L’ invio del Cristo è un interferenza di Dio nella storia allorché ci si rende conto delle debolezze dell’uomo e s’impone la necessità di un aiuto.
La condizione mondana dell’uomo è un mix di tentazioni e di aiuti. Ma qual è il giusto mix? Il Mondo con Cristo si rivela un giusto mix.
A cosa siamo destinati? A Cristo. La gloria di Cristo è la causa secondaria finale (la prima è sempre Dio).
Ma la creazione che fine ha? Cristo esiste per il mondo o viceversa?
All’apparenza  Cristo è inviato a redimere ed è quindi  funzionale alla redenzione (e quindi al mondo). Ma Scotocompie una rivoluzione copernicana: è il mondo ad essere in funzione di Cristo. Il perché è evidente da quanto dicevamo prima: l’uomo buono è fatto per la santità, per uniformarsi al “Cristo eventuale”. La redenzione è un intervento successivo voluto una volta costatata la debolezza umana.
  Il Cristo è il modello, viene dunque prima (primato di Cristo). Il Figlio, ricordiamolo, nasce per necessità dal Padre, quindi nello stesso istante. L’uomo è creato per adeguarsi al Cristo che è suo modello.
Causalità esemplare: Cristo è il modello dell’uomo. Ci insegna la perfezione. Se esiste un uomo/Dio possiamo aspettarci una sua perfezione con i limiti della natura umana.
Cristo è modellato su Adamo o viceversa? Il modello è sempre il più perfetto.
COMMENTO PERSONALE
Perché l’uomo? Qualcuno dice che siamo creati per amore. In realtà questo bisogno del Dio d’amore è soddisfatto con la generazione del Figlio che consente l’atto d’amore pieno, ovvero quello tra pari. L’uomo per Dio non è un “pari”, è piuttosto un bambino, un cucciolo che va aiutato. L’uomo è creato per la misericordia, ovvero per quell’amore speciale fatto di aiuto e affiancamento. Ecco allora a cosa puo’ serivire avere in famiglia un cucciolo: a far crescere un amore asimmetrico fatto di misericordia e impegno quotidiano.