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venerdì 18 agosto 2017

Grammatica universale

Grammatica universale

Parlo dunque sono: Diciasette istantanee sul linguaggio (Biblioteca minima) (Italian Edition)
Andrea Moro
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Punti chiave: Il linguaggio è un fatto di natura – nel linguaggio è incorporata la nostra logica – nel linguaggio è già incorporata la nostra filosofia – la sintassi come cuore del linguaggio – la ricorsività (o nidificazione) come cuore del linguaggio – scimpanzé e bambini imparano a parlare – i misteri del verbo essere –
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uomo/animale… differenze? solo u. possiede un linguaggio governato da una grammatica generativagg: consente di produrre infiniti concetti grazie all ordine di disposizione dei trrminilimiti di babele: non tutte le disposizioni sono corrette esistonp dei limiti sintassi: i limiti sono sintattici non semantici… il collante che tiene unite le frasi è la sintassibiologia: la sintassi ha un correlato biologico… l uomo possiede una gg e qs si riflette nella sua boologia che è unica
Yellow highlight | Location: 35
LA SCELTA, POI L’ORDINE, POI IL CASO E ALLA FINE È SOLO LUCE
Yellow highlight | Location: 45
Una scienza che non ci dice niente di noi è inutile, come un album sbagliato. Se poi quella scienza studia il linguaggio, è impossibile che non ci dica qualcosa di noi
Note:UNA SCIENZA CHE PARLI DI NOI
Yellow highlight | Location: 47
Le costellazioni e le sinfonie ci sono solo perché ci siamo noi a guardare e ascoltare. Così è per le frasi
Note:SOGGETTIVISMO
DIO
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il linguaggio, la caratteristica che ci definisce più di ogni altra, è nel primo libro dell’Antico Testamento un dono che conferma senza margine di dubbio la nostra libertà e la nostra creatività.
Note:GIÀ IN GENESI IL NOSTRO MARCHIO
Yellow highlight | Location: 61
questa somiglianza si percepisce nel riconoscerci capaci di dare dei nomi.
Note:A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA
Yellow highlight | Location: 72
Fortunatamente, non sentiamo il bisogno di nomi per tutte le combinazioni di parti del mondo: talvolta conviene inventarne qualcuno per comodità, ma non per tutte… A noi serve invece un catalogo, capiente e parzialmente elastico, ma non infinito: un dizionario insomma…
Note:UN NOME PER OGNI COMBINAZIONE?
Yellow highlight | Location: 85
nell’altra tradizione alla base della nostra cultura, la tradizione greca, il nome (del ruolo) che si dà a Dio non è padre, ma logos
Note:DIO NELLA TRADIZIONE GRECA
Yellow highlight | Location: 86
Noi lo traduciamo di volta in volta in modi diversi, salvo quando non lo traduciamo affatto: ora usiamo la semplice parola parola, ora la parola per antonomasia, cioè verbo, ora la parola numero, ora la parola ragione.
Note:TRADUZIONE DI LOGOS
Yellow highlight | Location: 92
Siamo dunque fatti della stessa sostanza di cui son fatte le parole, e come noi Dio, che in questo ci ha generati simili a lui: liberi, liberi di dare nomi alle cose. Noi siamo tutti parole incarnate.
Note:SIAMO PAROLE INCARNATE. CONTENUTI DELLA RAGIONE
PLATONE
Yellow highlight | Location: 101
non si tratta più infatti solo di atomi in isolamento – di liste di nomi, come nel caso della Genesi –, si tratta di combinazioni tra atomi, cioè della nascita, o meglio del riconoscimento delle più importanti molecole di parole – le frasi. E al contempo del fatto che non tutte le combinazioni di parole funzionano.
Note:SINTASSI MISTERIOSA
Yellow highlight | Location: 107
Incastrarsi, ovvero avere due forme non solo compatibili, ma anche complementari: due pezzi diversi, cioè, che uniti fanno una cosa nuova, che sta in piedi da sola. Questo significa riconoscere che il linguaggio è fatto di un’armonia, di un incastro di parti che non può essere casuale.
Note:L’ INCASTRO
Yellow highlight | Location: 112
queste combinazioni manifestino proprietà matematiche speciali che non possono essere né derivate dall’esperienza né costruite dal caso
Note:INNATISMO DELLA SINTASSI
Yellow highlight | Location: 123
la madre di tutte le armonie linguistiche è quella del nome che si accorda con il verbo.
Note:LA MADRE DELLE ARMONIE
Yellow highlight | Location: 129
Platone non ci spiega che cosa crei quest’armonia, ma la dà per intuitivamente evidente, ed è difficile dargli torto.
Note:EVIDENZA PRIMARIA
Yellow highlight | Location: 131
non facciamo alcuna fatica a riconoscere subito la differenza tra sequenze di due parole come Pietro corsa e Pietro corre:

ARISTOTELE
Yellow highlight | Location: 144
un aspetto fondamentale del significato di una frase quale tutti i lettori di questo libro sono delle rondini si rappresenta come la relazione tra due insiemi, quello dei lettori di questo libro e quello delle rondini – una relazione in cui l’insieme dei lettori di questo libro è contenuto nell’insieme delle rondini…Aristotele aggancia la nozione di verità – e quindi quella di falsità – al linguaggio…
Note:VERITÀ E LINGUAGGIO
Yellow highlight | Location: 162
Quel qualcosa cui viene attribuita una proprietà è la cosa che esiste sotto tutte le proprietà che le si addicono: è «la cosa che sta sotto», cioè «la sostanza» o, in termini linguistici, il «soggetto».
Note:SOGGETTO E SOSTANZA
Yellow highlight | Location: 166
Soggetto e predicato, dunque, sono le due colonne portanti del pensiero linguistico, logico, ontologico (e matematico): senza di essi non esisterebbe il pensiero razionale.
Note | Location: 167
SOGETTO/SOSTANZA…PREDICATO/PROPRIETÀ
Yellow highlight | Location: 169
I verbi non sono predicati? No: Aristotele si accorge che nella sua lingua (e nella nostra, ad esempio) non tutti i verbi sono predicati, o meglio che esiste un verbo che non è predicato di niente, che non esprime cioè alcuna proprietà: il verbo essere, appunto.
Note:VERBO ESSERE
MARCO TERENZIO VARRONE
Yellow highlight | Location: 185
Si sa: il gulco gianigeva le brale. Se però si parla di più di un gulco, non dobbiamo chiedere a nessuno come si dice. Sappiamo benissimo che si dice che i gulchi gianigevano le brale.
Note:I GLUCHI
Yellow highlight | Location: 187
se un bambino, dopo aver sentito per caso che qualcuno ha venduto qualcosa, ci dice che qualcun altro ha piangiuto tanto, dovremmo dargli un premio, perché è stato capace da solo di costruire una proporzione perfetta
Note:PIANGIUTO
Yellow highlight | Location: 190
Varrone ci sta dicendo esplicitamente che parte della nostra conoscenza del linguaggio non ci viene insegnata: è un fatto di natura.
Note:VARRONE E L‘INNATISMO
Yellow highlight | Location: 211
sulla base dei lavori di Noam Chomsky si è per la prima volta affermata una teoria sull’acquisizione del linguaggio opposta a quella tradizionale.10 L’ipotesi che le regole sintattiche della lingua madre (intesa in tutte le sue sottocomponenti, tra le quali la sintassi) si costruiscano progressivamente sul nulla è stata sostituita con l’ipotesi che gli esseri umani nascano con un cervello che (in potenza) contiene già tutte le sintassi… L’apprendimento non sarebbe dunque un fenomeno di costruzione, ma di selezione…
Note:RIVOLUZIONE DI CHOMSKY
Yellow highlight | Location: 223
non sappiamo dare nuova sostanza di tipo neurobiologico alla contrapposizione fra anomalia e analogia: di fatto, che l’apprendimento corrisponda alla formazione e alla stabilizzazione di alcune connessioni sinaptiche in un labirinto di circuiti caotici o che si tratti della chiusura di alcuni circuiti in presenza di un reticolo simmetrico, il problema di fondo rimane irrisolto – anche se i contorni possibili iniziano ad affiorare dalla nebbia del mito.
Note:IL MISTERO RESTA
RUGGERO BACONE
Yellow highlight | Location: 230
La grammatica è una e una sola in tutte le lingue secondo la sua sostanza, anche se accidentalmente possono esserci delle variazioni.
Note:UNA SOLA GRAMMATICA
Yellow highlight | Location: 246
siccome i modi nei quali le cose esistono sono universali, malgrado il variare delle lingue, ne deriva che lo sono anche i modi nei quali si organizza la grammatica: le differenze possono solo essere accidenti.
Note:LA GRAMMATICA DELL‘UNIVERSO
Yellow highlight | Location: 253
è difficile negare che il plurale sia un modo con il quale incorporiamo qualcosa (della nostra percezione) del mondo nella grammatica.
Note:PLURALE
6. CARTESIO
Yellow highlight | Location: 291
Non esistono persone […] che non siano capaci di disporre insieme delle parole e con esse comporre un discorso con il quale far intendere il loro pensiero. E al contrario non esiste un altro animale tanto perfetto o posto in una condizione tanto favorevole da poter fare una cosa simile.
Note:UNIVERSALITÀ E UNICITÀ
Yellow highlight | Location: 297
Stephen Anderson: «I sistemi di comunicazione di tutti gli altri animali si basano su un numero limitato e fisso di insiemi di messaggi discreti, quasi esclusivamente circoscritti al qui e ora.
Note:L’ANIMALE
Yellow highlight | Location: 300
confondere la capacità di comunicazione con la struttura del codice che si usa per comunicare. Tutti gli animali sicuramente comunicano: colibrì con colibrì, formiche con formiche, cani con cani, gatti con gatti, cani con gatti, colibrì con gatti e tanti altri.
Note:CONFONDERE CAPACITÀ E STRUTTURA
Yellow highlight | Location: 312
all’inizio, il percorso linguistico dello scimpanzé e quello del bambino furono sostanzialmente paralleli…poi, all’improvviso, il bambino iniziò a utilizzare l’ordine delle parole per veicolare significati diversi…
Note:ESPERIMENTO: SCIMPAMZÈ E BAMBINO
Yellow highlight | Location: 322
Oggi si dà dunque per assodato che la sintassi sia lo spartiacque tra il codice di comunicazione dell’uomo e quello di tutti gli altri animali.
Note:SINTASSI E SIGNIFICATO
SIR WILLIAM JONES
Yellow highlight | Location: 404
Nessun filologo potrebbe indagare [sanscrito, greco e latino], senza credere che queste lingue siano sorte da qualche fonte comune, la quale, forse, non esiste più.
Note:LINGUA MADRE
BERTRAND RUSSELL
Yellow highlight | Location: 529
È una disgrazia per il genere umano che si sia scelto di usare la stessa parola «è» per due idee completamente differenti.
Note:LA MALEDIZIONE DELL’ESSERE
Yellow highlight | Location: 553
Le due idee che secondo Russell vengono espresse nello stesso verbo sono da una parte l’attribuzione di una proprietà a un soggetto (la predicazione, cioè), dall’altra l’identità tra due individui. Russell illustra questa disgrazia con due esempi: in Socrate è umano – dice – il verbo essere segnala predicazione; in Socrate è un uomo, invece, identità tra due individui (Socrate e un uomo).
Note:ATTRIBUZIONE E IDENTITÀ
Yellow highlight | Location: 849
Il linguaggio è più simile a un fiocco di neve che al collo di una giraffa. Le sue proprietà specifiche nascono dalle leggi di natura, non sono qualcosa che si sviluppa come accumulo di fatti storici casuali.
IL LINGUAGGIO È UN FATTO DI NATURA

giovedì 4 febbraio 2016

The Folly of Fools: The Logic of Deceit and Self-Deception in Human Life DI Robert Trivers - La teoria generale

The Folly of Fools: The Logic of Deceit and Self-Deception in Human Life DI Robert Trivers - La teoria generale
  • Programmino: the time is ripe for a general theory of deceit and self-deception based on evolutionary logic,
  • Tesi: We are thoroughgoing liars, even to ourselves. Our most prized possession—language—not only strengthens our ability to lie but greatly extends its range.
  • Scopo: we lie to ourselves the better to lie to others—but
  • Scienza triste: The topic is a negative one. This book is about untruth, about falsehoods, about lies, inward and outward. At times, it is a depressing subject
  • CHAPTER 1 The Evolutionary Logic of Self-Deception
  • Natural selection refers to the fact that in every species, some individuals leave more surviving offspring than do others, so that the genetic traits of the reproductively successful tend to become more frequent over time.
  • reciprocal relations are easily exploited by cheaters, that is, non-reciprocators, so that a sense of fairness may naturally evolve to regulate such relations in a protective manner.
  • At the heart of our mental lives, there seemed to be a striking contradiction—we seek out information and then act to destroy
  • Abbiamo occho d'aquila: together our sensory systems are organized to give us a detailed and accurate view of reality. E menti diaboliche: But once this information arrives in our brains, it is often distorted and biased to our conscious minds.
  • We repress painful memories, create completely false ones, rationalize immoral behavior, act repeatedly to boost positive self-opinion, and show a suite of ego-defense mechanisms.
  • Tesi biologica: Applied more broadly, the general argument is that we deceive ourselves the better to deceive others. the primary function of self-deception is offensive—measured
  • THE EVOLUTION OF SELF-DECEPTION
  • Due teorie concorrenti: biological approach defines “advantage”in terms of survival and reproduction, the psychological approach often defines “advantage”as feeling better,
  • The central claim of this book is that self-deception evolves in the service of deception—the better to fool others. Sometimes it also benefits deception by saving on cognitive load during the act, and at times it also provides an easy defense against accusations of deception (namely, I was unconscious of my actions).
  • Carico cognitivo. That is, the brain can act more efficiently when it is unaware of the ongoing contradiction.
  • Non siamo soli. The dynamics of deception and its detection have been studied in a broad range of other species
  • Una teoria dell'intelligenza. Deceiver and deceived are trapped in a coevolutionary struggle that continually improves adaptations on both sides. One such adaptation is intelligence itself.
  • The classic experiment demonstrating human self-deception shows that we often unconsciously recognize our own voices while consciously failing to do
  • self-deception is often associated with major immune effects,
  • Self-deception is intimately tied to false historical narratives, lies we tell ourselves about our past, usually in the service of self-forgiveness
  • religion, which acts as both an antidote to self-deception and an accelerant
  • Scienze sociali. the more social a discipline, the more its development is retarded by self-deception
  • DECEPTION IS EVERYWHERE
  • When I say that deception occurs at all levels of life, I mean that viruses practice it, as do bacteria, plants, insects, and a wide range of other animals.
  • L' ingenua fiducia dei mercati. It always amazes me to hear some economists say that the costs of deceptive excesses in our economy (including white-collar crime) will naturally be checked by market forces.
  • Disonestà che dirano 50mln di anni. consider the case of stick insects. These forms have existed for at least fifty million years
  • WHAT IS SELF-DECEPTION?
  • Filosofia. Some philosophers have imagined that self-deception is a contradiction in terms,
  • L' invenzione dell'inconscio: This contradiction is easily sidestepped by defining the self as the conscious mind,
  • So the key to defining self-deception is that true information is preferentially excluded from consciousness
  • DETECTING DECEPTION IN HUMANS VIA COGNITIVE LOAD
  • Cosa indaga la macchina della verità
  • Nervousness: is one of the negative consequences of being detected,
  • Control: In response to concern over appearing nervous (or concentrating too hard) people may exert control, trying to suppress behavior, with possible detectable side effects such as overacting,
  • Cognitive load: Lying can be cognitively demanding. This usually takes time and concentration, both of which may give off secondary cues and reduce performance on simultaneous tasks.
  • Prevalenza dell'overeaction. we blink less under increasing cognitive load (for example, while solving arithmetic problems). Recent studies of deception suggest that we blink less when deceiving... Nervousness is almost universally cited as a factor associated with deception, both by those trying to detect it as well as by those trying to avoid it, yet surprisingly enough, it is one of the weaker factors in predicting deception in scientific work.
  • Again, contra usual expectation, people often fidget less in deceptive situations.
  • men use fewer hand gestures while deceiving and both sexes often employ longer pauses when speaking deceptively.
  • there is by no means always a delay prior to lying.
  • Deceivers tend to have higher-pitched voices.
  • Another effect of suppression is the production of displacement activities.
  • the blocked energy easily activates irrelevant behavior
  • Il linguaggio dei bugiardi. We cut down on the use of “I”and “me”and increase other pronouns, as if disowning our
  • Il tuttavia del bugiardo. A truth teller might say, “Although it was raining, I still walked to the office”; a liar would say, “I walked to the office.”
  • Entra in scena l'aitoinganno. If it is cognitively expensive to lie, there is no obvious way to reduce the expense, other than to increase unconscious control.
  • SELF-DECEPTION IS OLDER THAN LANGUAGE
  • .in at least two widespread contexts—aggressive conflict and courtship—selection for deception may easily favor self-deception even when no language is involved.
  • Una teoria deprimente del linguaggio. On the other hand, language certainly greatly expanded the opportunities for deceit and self-deception in our own lineage.
  • Il dovere di ignorare. A very disturbing feature of overconfidence is that it often appears to be poorly associated with knowledge—that is, the more ignorant the individual, the more confident he or she maybe.
  • Un esempio. testimony—witnesses who are more mistaken in eyewitness identification and more confident that they are right, and this in turn has a positive effect on jurors.
  • NINE CATEGORIES OF SELF-DECEPTION
  • Self-Inflation Is the Rule in Life
  • Racconto tipo: the man in San Francisco in 1977 who ran his car into a pole and claimed afterward, as recorded by the police: “The telephone pole was approaching. I was attempting to swerve out of the way, when it struck my front end.”
  • In-Group/Out-Group Associations Among Most Prominent
  • La cosa più semplice è dividere il mondo in gruppi in modo da collocarsi in quello giusto. Just make some wear blue shirts and others red and within a half-hour you will induce in-group and out-group feelings based on shirt color. Once we define an individual as belonging to an out-group, a series of mental operations are induced that, often quite unconsciously, serve to degrade our image
  • Lunguaggio e gruppi. For example, if an out-group member steps on my toes, I am more likely to say, “He is an inconsiderate person,”though with an in-group member I will describe the behavior exactly: “He stepped on my toes.”
  • The Biases of Power
  • Il potere corrompe. When a feeling of power is induced in people, they are less likely to take others’viewpoint and more likely to center their thinking on themselves.
  • Moral Superiority
  • Moral hypocrisy is a deep part of our nature: the tendency to judge others more harshly for the same moral infraction than we judge ourselves—or to do so for members of other groups compared to members of our own group.
  • The Illusion of Control
  • occasionally administering electrical shocks at random creates much more anxiety (profuse sweating, high heart rate) than regular and predictable punishment.
  • But there is also something called an illusion of control, in which we believe we have greater ability to affect outcomes than we actually
  • La forma delle nuvole. It is interesting to note that lacking control increases something called illusory pattern recognition.
  • The Construction of Biased Social Theory
  • We have a theory of our marriages.
  • We each have a theory regarding our employment. Are we an exploited worker, underpaid and underappreciated
  • We usually have a theory regarding our larger society as well. Are the wealthy unfairly increasing their share of resources
  • these kinds of theories presumably evolved not only to help understand the world and to detect cheating and unfairness but also to persuade self and others of false reality, the better to benefit ourselves.
  • False Personal Narratives
  • We were more moral, more attractive, more “beneffective” to others than in fact we were.
  • Gli errori sono sempre lontani. An older self acted badly; a recent self acted better.
  • La grande asimmetria. When people are asked to supply autobiographical accounts of being angered (victim) or angering someone else (perpetrator), a series of sharp differences emerges.
  • There is also something called false internal narratives. An individual’s perception of his or her own ongoing motivation may be biased to conceal from others the true motivation.
  • Unconscious Modules Devoted to Deception
  • Il ladro di penne. I am an unconscious petty thief. I steal small objects from you while in your presence. I steal pens and pencils, lighters and matches, and other useful objects that are easy to pocket. I am completely unconscious of this. In summary, there appears to be a little unconscious module in me devoted to petty thievery, sufficiently isolated to avoid interfering with ongoing activity (such as talking).
  • E il ladro di idee. Stealing ideas will not leave much evidence and is very common in academia. I once wrote a paper that borrowed heavily from a well-known book,
  • THE HALLMARKS OF SELF-DECEPTION
  • Un indizio sicuro: the hallmark of self-deception in the service of deceit is the denial of deception,
continua

sabato 5 settembre 2015

Markets without Symbolic Limits Jason Brennan Peter Jaworski

Jason Brennan sulla relazione tra sacro e mercato
  • Tesi: si accusa il mercato di "mercificare" dando un senso negativo a qs termine. Più corretto ribaltare l'accusa accusando la semiotica di connotare negativamente tutte le mercificazioni, anche quelle socialmente molto utili...
  • Tesi da confutare: alcune cose nn dovrebbero essere negoziabili....
  • Perchè? Alcune delle ragioni comunemente addotte 1) Perchè finiscono x sfruttare i + deboli (es. lavoro) 2) perchè acquicscono le diseguaglianze (es. accesso all'università) 3) perchè inducono cattive scelte (es.alcol) 4) perchè ingenerano pericoli (es. armi) 5) perchè ingenerano disgusto 7) Perchè corrompono il carattere rendendo tutti + egoisti...
  • Ma qui ci concentriamo su un altro punto: non si ritiene semplicemente sconveniente possedere o scambiare X ma solo partecipare a un mercato per X. Tu puoi donare il tuo posto in coda ma nn venderlo...
  • Si ritiene che il mercato abbia poteri simbolici cosicchè in alcuni casi il fatto che intervenga con tutta la sua simbologia guasta l'immaginario collettivo. Questa è la cosiddetta obiezione semiotica. Molto spesso la si ritrova intrecciata con quelle elencate al punto precedente, specie le ultime.
  • Commerciare X pregiudica la dignità dei commercianti di X. Mercanteggiare "comunica" e in alcuni casi comunica una mancanza di rispetto che offende...
  • Spesso l'obiezione semiotica ne parassita altre: insistere sulla "dignità" del lavoratore puo' far riferimento alle diseguaglianze ma resta un rilievo semiotico: salari troppo bassi lanciano segnali socialmente nocivi...
  • Alcuni oggetti incorporano il sacro e la loro compravendita viola innanzitutto il loro significato..
  • Anche se l'obiezione semiotica è onnipresente (frammista alle altre) manca una critica sistematica che la respinga...
  • Tesi degli autori: il significato del denaro è un costrutto sociale. Laddove si riconosce la sua utilità sostanziale ci si adoperi per disinnescare la simbologia negativa
  • Mere comodity objection: commerciare qlcs significa considerare quella cosa un mero strumento...
  • Pensiamo al commercio dei cuccioli. Oppure a quello dell'arte. Chi lo compie vuole meno bene ai cuccioli? Oppure non ama l'arte?
  • La questione è empirica: che attitudine sviluppano i contraenti rispetto a ciò che negoziano...
  • L'obiezione semiotica si mischia con quella della corruzione: che negozia un certo oggetto alla lunga tenderà a vederlo come una mera merce...
  • The wrong signal objection: chi partecipa a certi mercati magari nn ha intenzioni cattive tuttavia comunica in modo sbagliato il significato che dà a ciò in cui commercia. Esempio: introdurre denaro in una relazione amorosa potrebbe comunicare male il senso di quella relazione...
  • Risposta: guarda alla sostanza e sulla base di quella tara la semiotica, non viceversa. Non agire sarebbe a sua volta immorale. Premessa: certi significati sono costrutti sociali. Se conseguenze e semiotica confliggono prevalgono le prime...
  • Corollario: se la revisione è difficile il singolo resta giustificato moralmente a partecipare al mercato riprovevole...
  • Tesi: il significato del denaro è costruito socialmente. Contro c'è la tesi essenzialista: in certi casi introdurre il denaro è segno di un necessario mancato rispetto.
  • Esempio tratto dall'antropologia: guarda il trattamento delle morti nelle varie civiltà. Ciò che in una è offensivo nell'altra è tributo di grandi omaggi. Mentre sembra essenziale mostrare rispetto x il prossimo, anche x il morto, sembrano contingenti i simboli adottati all'uopo...
  • Presso il popolo malgascio dei Merina il dono in denaro è tutt'altro che irrispettoso...
  • Gli studi del sociologo Z. documentano come negli USA stessi tra il 1870 e il 1933 i doni in denaro esprimessero grande rispetto. Sempre presso i Merina la moglie riceve denaro dopo il sesso come segno di rispetto. Solo la donna nn sposata è considerata prostituta...
  • Ma è tutto il lavoro di Viviana Zelizer a mostrare come profano e denaro siano solo all'apparenza legati...
  • Bloch/Parry. Studiano molti negozi ripugnanti che sono tali solo nella ns. civiltà in qs particolare momento...
  • Non mettere un prezzo facilita l'ipocrisia. Soule e Reeves hanno mercificato la loro relazione proprio x renderla + trasparenre...
  • Prefiche. Oggi troviamo offensivo che qlcn venga pagato x piangere un morto ma in passato (e ancora oggi in Cina o Romania) era segno di grande rispetto...
  • Noi nn consideriamo offensivo ordinare la torta di matrimonio o compleanno. In altre culture lo sarebbe...
  • Se la altre culture nn errano ciò significa che la mercificazione non è necessariamente un male basta cambiare paradigma culturale
  • Domanda: dobbiamo rovesciare i simboli "costosi" per la comunità?...
  • Sì. Anche la semiotica adottata va sottoposta ad un'analisi costi/benefici...
  • Esempi: contraccezione, anestesie, assicurazioni sulla vita...
  • Esperimento mentale: ogni volta che dico "ti odio" il SUONO di qs parole ti fa del  bene. Se ti dico "ti amo" ti faccio del male. Come devo parlare? Devo revisionare la mia semiotica? Devo cambiare il senso dei suoni? Sì...
  • Esempio vero. Presso i Fore di Papua so mangiano i propri morti in segno di rispetto. Insorse però un'infezione direttamente collegata con qs pratoca. Abbandonarla divenne doveroso...
  • Altro esempio: la mutilazione dei genitali simboleggia fedeltà maritale. Ebbene, se comporta conseguenze negative nn sarebbe meglio scegliere altri simboli?…
  • IMHO. Gli esempi fatti sono al limite specie se coinvolgono la religione. In qs casi il rito nn è solo simbolico ma un mezzo efficace x la vita eterna e quindi una strategia utilitarista a tutti gli effetti...
  • Ma torniamo al mercato. L'esempio della vendita di organi. Necessità di revisionare la semiotica legata al rispetto x la vita umana...
  • Altro esempio. I prediction market messi a punto dal Pentagono e poi saltati x questioni simboliche...
  • Le femministe accusano la semiotica maschilista. Al di là del merito nelle rivendicazioni, nessuno muove loro le obiezioni che vengono fatte a chi vorrebbe rimuovere i simboli legati alla mercificazione...
  • Altra domanda: se i simboli sono rigidi ma dannosi il singolo può nn aderirvi
  • Due obiezioni: 1) alcuni mercati sono essenzialmente offensivi 2) x una questione di rispetto dobbiamo prima convertire la semiotica e solo dopo inaugurare quei mercati...
  • Essenzialismo. Radin: la prostituzione è essenzialmente offensiva poichè separa sesso e amore. Ma anche il sesso occasionale ha qs effetto. Il mercato nn sembra giocare un ruolo decisivo...
  • L'essenzialista deve proporci casi dove sia il mercato a fare la differenza. Vendere pornografia infantile è infame ma lo è anche regalarla o possederla...
  • Nel meretricio il corpo è un oggetto? Perche allora nn lo è quando acquisto altri servizi?...
  • Altro esempio: alcune multe si trasformano in finanziamento x chi incassa. È necessariamente un male? Certo la relazione intima si guasta ma nn sempre è necessaria. 
  • Il caso dell'asilo ad Haifaxe le penali x il ritiro ritardato dei figli. Più penali più ritardi. Mancata collaborazione? No. Non penale ma offerta di un nuovo servizio
  • Obiezione civica: dobbiamo cmq rispettare le norme del posto, anche se sono contingenti...
  • Risposta: vero le buone maniere contano ma anche i danni che procurano. Occorre un' analisi pragmatica x decidere...
continua

giovedì 11 settembre 2014

Cosa discrimina uomini e animali?

“Ai confini della realtà”. Dire di noi in parole povere, in parole gloriose - YouTube:



'via Blog this'



Il linguaggio. Solo gli uomini possiedono una grammatica generativa.



Una gg consente di formulare infinite frasi sulla base dell' ordine in cui disponiamo i termini. In teoria la ricchezza del linguaggio umano, e solo del linguaggio umano, è inesauribile poiché l' ordin di cui sopra è ricorsivo.

La ricorsività (o nidificazione) consente di prendere il frutto di un' elaborazione e rielaborarlo, magari anche attraverso l' algoritmo da cui è scaturito quello stesso frutto.

E' facile vedere come un concetto come "io", oppure "coscienza" sia facilmente rappresentabile attraverso la "nidificazione".

Non tutte le disposizioni sono lecite però, esistono regole (matematiche!) che governano gli incastri e ci dicono quando un incastro è "corretto", e questo al di là se il suo significato sia vero o falso.

Possiamo chiamare queste regole "sintassi".



Ebbene, queste regole sintattiche hanno un correlato nel nostro cervello, si riflettono nella biologia umana che è unica e consente per l' appunto di sviluppare la grammatica generativa di cui sopra.



Oltretutto, l' origine del linguaggio così compreso è misteriosa, i tentativi di darne conto in termini evoluzionistici sono finora falliti http://www.disf.it/files/palmarini-chomsky-origine-linguaggio.pdf

http://journal.frontiersin.org/Journal/10.3389/fpsyg.2014.00401/full



Per approfondire questi temi vedi i libri di Andrea Moro.

venerdì 9 novembre 2012

Le parole e le cose

George Lakoff sostiene che le persone “subiscono” in modo alquanto singolare le metafore e le associazioni di parole a cui vengono esposte nei discorsi di tutti i giorni, cosicché basterebbe un buon marketing del linguaggio per manipolare le loro menti. E questo anche a fin di bene, intendiamoci.
lakoff
Sulla scorta della sua teoria vorrebbe plasmare la società dizionario alla mano. Per esempio, propone di chiamare le tasse “membership fee” in modo che tutti possano indossare occhiali che consentano di vedere il mondo “da sinistra”.
Sperimentando l’ effetto di questi occhiali cosa vedo? Personalmente vedo che se qualcuno mi parlasse di “membership fee” anziché di tasse avrei come la sensazione di essere preso per il culo. Associo la parola “tasse” a una mazzata e l’ espressione “membership fee” a una mazzata che segue la cornificazione. Ma forse non sono stato abbastanza esposto.
Non che abbia in tasca una contro teoria particolarmente accurata, rilevo solo di aver cominciato a scrivere queste righe in treno nel corso del mio pendolaraggio tra Rho e Varese dopo aver origliato nel vagone accanto un gruppo di adolescenti che, tra il goliardico e il truculento, si apostrofano a suon di “gay rotto in culo che non sei altro” e simili. Eppure “gay” era termine introdotto per rimpiazzare “omosessuale” e tutti i connotati negativi che si portava dietro. A quanto pare il significato del secondo si è trasferito passivamente nel primo, connotati negativi compresi.
Ripensandoci, esempi dello stesso tenore fioccano: “Ministro” significa nientemeno che “servo” ma se penso a un Ministro della Repubblica Italiana non mi viene in mente niente di particolarmente umile, né tantomeno penso a un servo a mia disposizione. Figuriamoci. Eppure qui nessuno opinerebbe sui tempi di esposizione. Cosa è andato storto nella “strategia parolaia”?
Si è appena eletto il Presidente Americano. Basta una breve indagine per scoprire che fu scelto questo titolo al fine di ridimensionare la carica nel mitico “immaginario” dell’ uomo qualunque. Presidente è semplicemente colui che “presiede” una riunione senza particolari poteri. Voglio proprio vedere chi si è fatto “manipolare” a fin di bene pensando a Obama in questi termini burocratici.
Alzi la mano poi chi abbassa la guardia sull’ igiene solo perché un lercio bagno pubblico viene chiamato toilette?
“Idiota” era un termine clinico, sappiamo che fine ha fatto. Ci si è affrettati a sostituirlo con “ritardato mentale” finendo in breve tempo dalla padella nella brace.
Chissà poi Borghezio che ne pensa dei “migranti”, secondo me quand’ anche costretto ad accorgimenti lessicali di questo genere difficilmente perderebbe la sua verve.
Alla saggezza di Lakoff preferisco allora quella di Nicolo’ Machiavelli: non è il Titolo che fa l’ Uomo ma l’ Uomo che fa il Titolo.
machiavelli
Oppure quella della scienza, magari nella persona di Elizabeth Spelke.
spelke
Le sue ricerche sono volte a dimostrare che il pensiero precede sempre il linguaggio.

LEGGERE

http://tongue-tied2.blogspot.it/2006/05/lakoff-deconstructed-by-john-ray-m.html

venerdì 11 novembre 2011

L’ inglese come lingua franca della conoscenza

Viene prima il pensiero o l’ enunciato? A volte ho come l’ impressione che la mentalità conti più della lingua:

abstract berry

Dedicato a chi si è perso dentro libri labirintici (in genero italiani o francesi) senza capir bene dove cazzo stessero e quali fossero le tesi sostenute.

venerdì 5 agosto 2011

lunedì 14 dicembre 2009

L' intemperante Vallauri

La premessa di Vallauri

Esistono due Mondi: 1) mondo naturale (preesiste all' uomo) e 2) mondo artificiale (creato dall' uomo).

UNO è "continuo". Non contempla transizioni istantanee: se esco dal bosco non c' è un istante in cui passo dal "bosco" al "non-bosco". Trattasi di un mondo "intemperante".

DUE è "discreto". Prendi la città: o sei in via Mazzini o sei in via Cavour. O sei in una corsia o sei nell' altra. Sono strade "ben temperate".

La denuncia di Vallauri

Rischiamo di perdere il contatto con UNO per dedicarci unicamente a DUE. Il nostro cervello si abitua a pensare secondo i moduli di DUE e, alla lunga, le priorità di quel mondo fagocitano quelle del mondo naturale: per esempio produciamo ricchezza a scapito del pianeta.

Per capire bene questi concetti non c' è niente di meglio che ascoltare tutta la puntata. Oltre all' ambiente- in- pericolo, lo schema si applica bene a tacchi alti e tatuaggi. Come sempre interessante.

***

Posso dirlo? Per quanto senta interesse, o non capisco bene o non sono molto d' accordo. Cito tre motivazioni.

A. I nativi americani adoravano la Terra e viveno immersi in (1), eppure sovracacciagione e sovraraccolta erano la norma; le loro pratiche più comuni risultavano devastanti per l' ambinete e se non fosse stato per la loro pochezza tecnologica... (link - link...). Il discorso vale per quasi tutte le popolazioni primitive.

B. La curva di Kuznets parla chiaro: le società più avanzate hanno una maggiore sensibilità ambientale. E nelle società avanzate predomina "2".

C. Noi sappiamo perchè il pianeta è in pericolo, abbiamo una teoria solida a riguardo e ci riferiamo ad essa parlando di "tragedia dei beni comuni". Quando una risorsa non risulta privatizzata, non c' è nessun padrone che ne abbia cura. La soluzione: rintracciare espedienti per la privatizzazione. Ma in fondo "privatizzare" = "digitalizzare".

Ecco allora il paradosso: quanto più riusciremo a "digitalizzare", tanto più scongiureremo i rischi per il pianeta. In realtà tutto cio' è un paradosso per lo schema proposto da Vallauri. Per l' alternativa invece è una naturale conseguenza.

***

Vorrei offrire ora una mia considerazione conclusiva.

Vallauri parla di mondo "discreto" per riferirsi al mondo artificiale e di mondo "continuo" per riferirsi al mondo naturale. La mia sensazione è che il mondo "discreto" sia molto più semplicemente quella parte di mondo che conosciamo meglio, tanto che possiamo esprimerla parlandone con un linguaggio chiaro e intelleggibile. Non è infatti una condizione del linguaggio non ambiguo quello di essere "discreto"? Il mondo continuo è, molto più semplicemente, il mondo a noi sconosciuto.

La contemplazione della natura è per me la contemplazione del non-appropriato, del non-conosciuto. Il suo fascino si dispiega al meglio nell' animo proteso all' appropriazione e alla conoscenza.

***pspspspspspspspsps

In campo musicale riesco ad amare sia le musiche temperate...



... che quelle intemperanti



Con il giusto schema interpretativo entrambe hanno un loro fascino, in fondo la contemplazione dell' informe non necessità modalità mistiche...