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giovedì 12 marzo 2020

PERCHE' I VIRUS NON CI HANNO ANCORA STERMINATO?

PERCHE' I VIRUS NON CI HANNO ANCORA STERMINATO?

Perchè quanto più sono letali, tanto meno sono contagiosi. Se mi ammazzano presto potrò contagiare poche persone, e "loro" lo sanno.
Ma ecco una cattiva notizia: editando opportunamente il loro genoma con le ormai sempre più diffuse tecniche CRISPR-Cas9 è possibile ovviare a questo "difetto".
Pensa adesso a un gruppo terroristico che sviluppa in laboratorio sia il virus che il suo vaccino per poi rricattare il mondo. Sembra un film di James Bond, un film tremendamente realistico però.

lunedì 9 marzo 2020

LA TUA APOCALISSE

LA TUA APOCALISSE
Greta Thunberg ha detto che mettere al primo posto lo sviluppo economico conduce a comportamenti perversi e autolesionisti, in questo libro si sostiene invece che la crescita deve diventare il nostro imperativo morale. Se ci riesci non devi nemmeno più maneggiare un concetto scivoloso come quello di "diritto umano".
Ma se il tuo imperativo etico è quello di massimizzare la ricchezza totale prodotta dall'uomo, allora diventa cruciale il momento in cui collochi nel futuro l'apocalisse della nostra civiltà (nulla dura in eterno). Ecco, se sei ottimista e la vedi lontanissima sarai più sensibile a misure legate alla sostenibilità economica: occorre durare. Se sei pessimista la canonica massimizzazione del profitto costituirà la tua linea guida privilegiata; se sei iper-pessimista, come per esempio il Gesù dei Vangeli, allora sì che... "guai ai ricchi" e investi tutto oggi stesso sul Paradiso. Magari donando ai poveri.
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Growth is good. Through history, economic growth, in particular, has alleviated human misery, improved human happiness and opportunity, and lengthened human lives. Wealthier societies are more stable, offer better living standards, produce better medicines, and ensure greater autonomy, greater fu...

sabato 15 febbraio 2020

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA
Siamo spacciati, vi annuncio che l'umanità si estinguerà in futuro. Non è una grande notizia, lo so, nulla dura per sempre.
Le cause possibili dell'evento ferale sono tante e l'articolo di Wiki le elenca diligentemente, è uno dei miei preferiti e me lo leggo ogni mese. Tuttavia, penso anche che la nostra fine avverrà molto prima e che, tanto per dire, se il sole si spegnerà, si spegnerà su una Terra ormai deserta da tempo. La nostra sparizione è molto più vicina e sarà un' apocalisse della stupidità.
Una ventina d'anni fa non avrei parlato in questo modo ma ora ho un'opinione differente.
Mi spiego meglio. Supponiamo che l'arrivo di un asteroide sia preannunciato dalla comunità scientifica con 40 anni di anticipo e con una probabilità intorno al 5%. Tutti concordano sul fatto che l'impatto sarebbe disastroso, sebbene non ci sia accordo su "quanto" sarà disastroso e sulla percentuale di cui sopra. Ci sono diversi piani per difendersi, il loro costo è elevato in valore assoluto ma non poi così oneroso in termini relativi. Resta un certo disaccordo degli esperti su quanto sia efficace ciascun piano di difesa e sui tempi di realizzazione. Ogni esperto concorda, tuttavia, che qualcosa dovrebbe essere tentato.
Ora, cosa succederebbe in una simile situazione?
Alcuni partiti politici s'intesterebbero la causa della lotta all'asteroide. Lo storico partito rivale - supponiamo ci siano solo due partiti - deciderebbe quindi che loro sono quelli pro-asteroide. Il primo partito collega la sua nuova causa a misure che già sponsorizzava prima per ragioni ideologiche, il secondo accusa una buona fetta della comunità scientifica di essere ideologizzata e bolla di tradimento chi nelle sue file è perplesso.
Gli scettici dell' asteroide puntano sulle incertezze nella scienza, sostenendo che non abbiamo prove concrete che l'asteroide stia effettivamente per colpire la Terra. Enfatizzano gli argomenti più ottimistici e amplificano tutte le incertezze dello scenario più disastroso.
I catastrofisti si mostrano estremamente sensibili alla causa ma, allo stesso tempo, non supportano i piani più promettenti proprio perché non in linea con la loro ideologia complessiva. Per esempio, esiste un piano che avrebbe come effetto collaterale quello di acuire le diseguaglianze sociali. Non si deve parlarne. Esiste un altro piano che richiederebbe l'impiego massiccio di una tecnologia abbastanza rischiosa e non proprio neutrale. Non si deve parlarne. Eccetera. I piani che raccolgono più consenso sarebbero anche i più velleitari e improbabili.
E chi dovrebbe pagare poi per l'asteroide? Gli americani vogliono che la Cina paghi di più; La Cina vuole che l'America paghi di più. Entrambi si arrabbiano con i russi per essersi rifiutati di pagare anche il minimo dovuto. L'Europa, come sempre, conterà zero.
L'uomo medio sa a malapena cosa sia un asteroide, non ha mai assistito a un impatto e si rifiuta di credere agli "arroganti" scienziati (che indirettamente gli stanno chiedendo sacrifici non piccoli proprio ora che è andato in pensione). Si attacca la solfa dei complotti. Alcuni dicono che puoi semplicemente guardare in alto nel cielo e vedere che non ci sono asteroidi. Inoltre la storia umana non ci racconta di grandi impatti con asteroidi, questo significherà pure qualcosa. I siti di questa gente sono molto cliccati e loro ottengono parecchio denaro.
I media più equilibrati e affidabili cercano di dare uguale attenzione alla posizione ortodossa e alla posizione scettica, quest'ultima rappresentata dai pochi scienziati che nel mondo che pensano che l'asteroide non sia una minaccia seria.
Quando diventa chiaro che non si sta facendo nulla per il problema asteroide, gli scienziati diventeranno sempre più attivi nel tentativo di convincere le masse. Proveranno vari approcci. Alcuni offriranno analisi sobrie e ponderate. Questi scienziati, tuttavia, saranno ignorati perché noiosi; Altri scienziati faranno appelli sempre più allarmati ed emotivi. Offriranno uno spettacolo in grado di attirare l'attenzione ma che si va lentamente trasformando in una buffonata. Nani e ballerine entreranno in scena nella lotta contro l'asteroide con messaggi forti ed ideologici. Gli scettici prenderanno queste carnevalate come la conferma delle loro tesi: il messaggio contro l'asteroide è solo un pretesto per un'esibizione narcisistica della virtù. Avranno ragione un po' tutti e la conseguenza sarà lo stallo prolungato.
Molti politici sanno che la minaccia dell'asteroide è reale, ma riterranno che non valga la pena perdere i voti e il lavoro per una piccola possibilità di salvare l'umanità; inoltre, penseranno giustamente di non poter fare la differenza da soli. Tra chi nega e chi supporta solo piani velleitari si raggiungerà un compromesso al ribasso che imporrà costi alla società senza alcun beneficio reale.
Tutto questo andrà avanti per 39 anni. Nell'ultimo anno, gli scienziati avranno raggiunto il 100% di accordo sul fatto che l'asteroide colpirà la Terra entro un anno uccidendo tutti e che alcuni piani architettati in precedenza, quelli meno "simpatici" avrebbero avuto successo. Sono anche d'accordo che ormai è troppo tardi per fare qualsiasi cosa che non sia pregare. E così non si farà nulla di concreto neanche nell'ultimo anno. Circa la metà di tutti gli esseri umani ancora rifiuterà di credere alla catastrofe prossima ventura, fino al giorno in cui l'asteroide colpirà, uccidendo miliardi di persone e innescando la più grande estinzione di massa della Terra.
P.S. Leggendo qualcuno avrà pensato al riscaldamento globale. Calma, quello non è un rischio esistenziale, anche se alcune dinamiche a cui accenno sono state rielaborate sulla base di questa esperienza.
Commenti

venerdì 16 novembre 2018

COME FINIRA' IL MONDO?

COME FINIRA’ IL MONDO?

L’ipotesi che ritengo più plausibile: si comincerà a sentire l’esigenza di un governo centrale dell’intero pianeta. La tecnologia renderà la proposta fattibile. Gli argomenti, poi, non mancheranno, pensiamo solo alla potente retorica in cui è stato avvolto il progetto UE (è da quando sono bambino che ne sono esposto). E’ una retorica convincente, tanto è vero che ha convinto anche me.

Una volta che il potere sarà sufficientemente concentrato finirà nelle mani di un pazzo/depresso con tendenze suicide che farà saltare tutto. Un’atomica, un’arma chimica, batteriologica… i mezzi ci saranno e lui ne avrà necessariamente il controllo.

I governi suicidi non sono una rarità nella storia.

http://www.overcomingbias.com/2018/11/world-government-risks-collective-suicide.html

giovedì 2 agosto 2018

APOCALISSE

APOCALISSE
Riempio una borsa grande di biglietti numerati dall’uno al mille e una borsa piccola di biglietti numerati dall’uno al dieci. Poi ti informo che ho estratto casualmente il biglietto numero otto chiedendoti da quale borsa ho pescato. Per te è facile indicare la borsa piccola poiché pescando da lì la probabilità che esca l’otto è maggiore.
Con la stessa logica possiamo affermare che la nostra civiltà è prossima al collasso. Ammettiamo che ad ogni terrestre (passato, presente e futuro) venga assegnato un biglietto numerato che va dall’uno (il primo uomo) all’ X (l'ultimo uomo): che numero avrà il vostro? Boh, non avendo la minima idea di dove collocarvi in questa sequenza di terrestri è saggio ipotizzare un numero di mezzo. Ma se è così, considerati i trend della popolazione umana (vedi foto), l’apocalisse è molto vicina.
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C

lunedì 23 aprile 2018

THE END

Tutti conoscono la curva di Gauss ma pochi quella di Gause, eppure in biologia è fondamentale perché illustra la nostra sorte come specie: l’estinzione. Magari non proprio l’estinzione ma comunque il ridimensionamento. Georgii Gause era innamorato dei moscerini, li chiudeva nelle sue ampolle con cibo a volontà e poi stava a guardare quel che succedeva: nell’abbondanza questi cominciavano a riprodursi a ritmi frenetici per poi rallentare fino al collasso allorché le scorte venivano meno. Prese nota con cura della curva demografica e stabilì la sua legge universale delle popolazioni, un formalismo mai smentito: abbondanza, crescita, esaurimento, rallentamento, collasso. E se il collasso non arriva dal carburante in esaurimento arriverà da un nuovo predatore che la farà finita. La posizione dei biologi è chiara: apocalisse vicina. I biologi ridacchiano dei “tecnologici”: non si è mai visto un animale in grado di produrre all’infinito il suo carburante. Ma sono ironici anche verso gli ambientalisti: non si è mai visto un animale che sappia frenare i suoi istinti fondamentali.
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In forty years, the population of the Earth will reach ten billion. Can our world support so many people? What kind of world will it be? In this unique, original and important book, Charles C. Mann illuminates the four great challenges we face – food, water, energy, climate change –...

venerdì 12 gennaio 2018

Intelligenza artificiale e apocalisse

Intelligenza artificiale e apocalisse

Se chiedo al mio servo-robot-superintelligente di rendermi felice, quello potrebbe anche aprirmi la scatola cranica, espiantarmi il cervello e metterlo a mollo in una vasca contenente soluzioni chimiche atte alla conservazione, dopodiché procedere all’impianto di elettrodi in grado di stimolare la aree “della felicità”. 
Oppure potrebbe fare l’upload della mia mente su un computer e somministrarmi l’equivalente digitale di una droga.
Veramente io non intendevo quello quando ho dato il mio ordine. Ma il compito del servo-robot-superintelligente non è quello di “capire”, bensì quello di “eseguire”.
Ma per eseguire devo “capire”! Certo, peccato che il concetto di “capire” è ambiguo, non puo’ essere codificato e trasmesso ad un robot. Nemmeno noi sappiamo esattamente cosa significa “capire”.
Sant’Agostino diceva di sapere cos’è il tempo, ma solo quando non ci pensava. Appena ci pensava, le sue sicurezze svanivano. Purtroppo i concetti ambigui e non trasmissibili al “servo” sono molti: “felicità”, “buon senso”, “soggetto”, “coscienza”, “certezza”, “realtà”… Purtroppo si tratta di concetti cruciali, e questo crea problemi.
Se chiedo al mio servo-robot-superintelligente di farmi sorridere, quello potrebbe paralizzare i miei muscoli facciali in modo da far apparire un mostruoso sorriso sul mio volto.
Se gli dico che non deve osare toccare la mia faccia, quello interviene sul cervello. E’ una spirale infinita in cui ci si rincorre.
Ogni obbiettivo, per quanto fissato con cura, ha realizzazioni perverse inattese: è praticamente impossibile anticipare le azioni di chi è più intelligente di noi, altrimenti saremmo più intelligenti di lui.
Non c’è modo di avere garanzie.
Se gli chiedo di valutare l’ipotesi di Riemann, quello puo’ trasformarmi interi pianeti in computer fisici combinando disastri inenarrabili.
Magari il servo-superintelligente ha dei moduli che gli inoculano un senso di colpa. Potrei dirgli di perseguire l’obbiettivo assegnato in modo da non provare sensi di colpa. E quello ubbidisce  estirpando da sé i moduli disegnati per produrre senso di colpa. Metto una toppa, e quello escogita una scappatoia.
Se gli chiedo di massimizzare il numero di graffette da produrre, quello puo’ trasformare il pianeta terra in una graffetta unica utilizzando tutte le molecole, anche quelle dei nostri corpi.
Potrei dirgli di produrne 1 milione!?
Lui ne produce un milione, poi le conta per essere certo che siano 1 milione, poi le riconta, poi, per aumentare la certezza che siano esattamente 1 milione, chissà quali strategie perverse si inventa.
Il concetto di “certezza” è estraneo agli esseri razionali poiché per la ragione esistono solo probabilità: la certezza è solo un limite che tende ad infinito.
Potrei dire di produrre 1 milione di graffette con certezza del 95%. Ma come avere la  certezza che la probabilità è del 95% è stata raggiunta? Siamo punto e a capo. Nei suoi tentativi dovrebbe fermarsi secondo buon senso ma il “buon senso” non puo’ essere ricompreso nel suo codice sorgente.
E se diamo un limite di tempo? Possiamo agire anche così nella consapevolezza che questo ordine non esclude affatto l’adozione di strategie perverse.
Se dò al mio servo-robot-superintelligente obbiettivi di ordine scientifico quello comincia a fare esperimenti. Per fare esperimenti occorrono delle cavie. In molti casi, quanto più le cavie sono simili all’uomo e quanto più l’esperimento è su vasta scala, tanto più sarà informativo. Le cavie utilizzate dal servo-robot-superintelligente saranno praticamente identiche all’uomo, forse saranno “cose” che per noi sono uomini a tutti gli effetti, la scala dei suoi esperimenti sarà poi vastissima. Insomma, forse i suoi esperimenti avranno come esito genocidi molto più crudeli ed estesi di quelli che abbiamo conosciuto nella nostra storia precedente.
Anche qui: inutile ordinare che negli esperimenti non possono essere sacrificati soggetti morali poiché il concetto di “soggetto morale” non puo’ rientrare nel suo codice sorgente, si tratta di un concetto ambiguo, per quanto essenziale.
***
E’ un problema. E’ un problema che comporta un “rischio esistenziale”, ovvero un rischio di estinzione per la nostra specie.
Si chiama “problema del controllo”.
Devolviamo moltissime risorse al problema del “riscaldamento globale” e pochissime al “problema del controllo”, questo nonostante ci dicano che i “servi-robot-superintelligenti” siano alle porte. Ma questo è un altro problema.
L'immagine può contenere: una o più persone

giovedì 30 novembre 2017

Il grande monastero

Il grande monastero

Una parabola sulle sorti dell’umanità.
[… probabilità assegnata: 7%…]
BEPI SCOPRE HF
Bepi va a scuola e quest’anno affronterà l’esame di maturità. Vive in famiglia, è un ragazzo sereno, intelligente e con molti amici: alcuni di loro sono semplici conoscenti, con altri invece c’è una bella intimità.
Oggi Bepi – durante l’intervallo – ha ricevuto da Toni una provetta contenente una polverina: “prendila dopo averla sciolta in acqua, vedrai che bomba. Si chiama HappyFeel ma giù al parco Sempione i negri che la vendono la chiamano HF”.
Bepi se la beve dopo pranzo e passa un pomeriggio da dio.
Il giorno dopo va al parco con Toni per fare scorte, non c’è problema, non ha dovuto procurarsi il contante,  quella “roba” costa quattro soldi.
CAMBIAMENTO
Passano due mesi che per Bepi sono due mesi in paradiso, con HF la sua qualità della vita è schizzata verso l’alto.
Però non studia, passa il tempo a letto a sognare. All’esame viene bocciato e sua mamma si preoccupa.
Il cugino di Bepi, Vasco, frequenta la stessa scuola e ha principi morali solidi: quando ha saputo di HF si è tenuto alla larga dal parchetto. Forse anche per questo all’esame è stato il più brillante e ora si iscrive alla Bocconi.
Nel frattempo Bepi – con grande costernazione della mamma – ha smesso di andare a scuola e nemmeno si cerca un lavoro. E’ un vero bamboccione! Pensa solo ad HF, ha saputo che ne esistono varietà differenti che danno sensazioni differenti.
La famiglia di Bepi è in subbuglio, tutti sono preoccupati. Tutti tranne Bepi.
Bepi non rifugge i suoi genitori, alla sera si presenta a cena sempre in forma e di buon umore. Ha una buona parola per tutti e cerca di tranquillizzare i suoi vecchi, prova un sincero affetto per loro.
DIECI ANNI DOPO
In questi dieci anni Bepi non ha mai frequentato la scuola ed è sempre stato mantenuto dai suoi. Ogni giorno assume HF ed è felice come una pasqua.
Quando l’effetto della droga cessa, resta comunque ottimistae pronto a fare. Solo che non vede cosa diavolo dovrebbe fare!
Mangia poco ma non ne risente poiché, a quanto pare, HF ha anche notevoli effetti nutrizionali e tonificanti: anche per questo si sente tanto in forma!
Ma la sua forma atletica gli serve a ben poco poiché non ha nessuna voglia di fare sport. Anzi, non ha nemmeno voglia di uscire di casa. Non ha nemmeno voglia di uscire dalla sua cameretta, lo fa solo per rassicurare i suoi che stanno invecchiando e sono preoccupati: chi penserà domani a loro figlio?
Più che “non avere voglia di fare le cose”, non ne sente il motivo. In realtà è pieno di energie.
Quando prende la droga Bepi si sdraia sul suo letto, a volte è come se sognasse, altre volte comincia a svolgere delle riflessioni pensando alla sua vita, a Dio, ai suoi amici, al bene e al male. Altre volte ancora sente musica sullo stereo: Bach, Beethoven, i Beatles, Charlie Parker… Oppure legge un libro: Infinite Jest, 2666, Underworld…
Si tratta comunque di momenti in cui si sente veramente bene, di momenti a cui non potrebbe mai rinunciare. Ma oltre al benessere che prova e alla ricchezza interiore che sente crescere, sente anche di ricevere una grande carica per il resto della giornata.
Tuttavia, nel resto della giornata non ha nulla da fare (se non prendere un’altra dose di HF).
La vita di Bepi non è unica: c’è un’intera generazione di giovani che vive come lui.
E qualcuno di questi giovani ha persino “convertito” i genitori all’ HF.
Vasco si è laureato a pieni voti alla Bocconi, è entrato in una multinazionale predestinato alla dirigenza. Ma il mese scorso si è dimesso, ha cominciato ad acquistare HF chiudendosi in camera sua.
Dieci anni di ritardo, peggio per lui pensa Bepi. E comunque: meglio tardi che mai.
Alla tele – perennemente accesa in soggiorno – un sociologo famoso dice: “ci troviamo di fronte ad un nuovo preoccupante fenomeno, tra i nostri giovani circola una droga diversa dalle precedenti. Che fare?”
VENT’ANNI DOPO
I genitori di Bepi muoiono. Chi si prenderà cura di lui?
Non ha studiato, non ha mai lavorato, non ha competenze in nessun campo. Il suo capitale umano è pari a zero.
Bepi non è molto preoccupato di questo fatto, sa che un paio d’ore alla settimana giù da Mc Donald e un paio di corse con Uber basteranno  per garantirsi la dose.
Ma soprattutto sa che una dose di HF al giorno è più che sufficiente per realizzare i suoi sogni.
Certo, la casa andrà in malora, il giardino sarà ricoperto da erbacce, i topi entreranno dalla soffitta, l’acqua penetrerà dagli infissi.
Questi non sono problemi: a Bepi basta HF e una celletta monacale in cui consumarla. Non serve altro.
Bepi non deve mangiare (HF ha proprietà nutrizionali), non deve vestirsi (la tuta HF costa 0.5 euro), non deve avere una casa (la Quechua fornisce cellette auto-montabili a prova di uragano), non deve incontrare amici, non deve viaggiare, non deve lavorare, non deve comprare…
Non deve fare nulla di tutto questo se vuole razionalmente massimizzare il suo benessere e sentirsi realizzato. Oggi una dose di HF costa un centesimo ma il governo ha detto – nel disinteresse generale – che dall’anno prossimo sarà gratuita per tutti. 
Tutti i cinquantenni come Bepi ragionano come lui. E il ragionamento fila.
LA SOCIETA’
In presenza di una droga che:
1) non costa niente.
2) assicura grande benessere psico-fisico e
3) ha solo effetti collaterali positivi,
la società degli uomini si è trasformata.
Il PIL è collassato praticamente a zero e gli indici di soddisfazione sono schizzati in alto.
Nessuno lavora.
Le tasse, fino all’anno scorso erano rimaste invariate, ma il gettito si è azzerato per via del fatto che 1) non esistono più redditi e 2) nessuno paga, d’altronde combattere l’evasione aveva perso ogni senso in assenza di programmi governativi da finanziare.
Anche per questo un politico di cui Bepi non ricorda bene il nome, quest’anno ha simbolicamente abolito tutti i tributi incassando un’ approvazione generale che assomiglia molto ad un riflesso pavloviano.
[… e pensare che – grazie ad un programma spaziale governativo –  ci apprestavamo a contattare una civiltà avanzata simile alla nostra individuata anni fa su Alfa Centauro. Tutto andato a monte, tutto abortito: i neo-monaci non sono molto interessati agli extraterrestri….]
Non esistono praticamente più leggi: non servono.
Non esistono più principi etici: non servono.
Perché mai uno dovrebbe rubare? Perché mai uno dovrebbeuccidere? Perché mai dovrebbe frodare o corrompere?
A ciascuno basta una dose di HF al giorno al modico costo di 0.01 euro.
A dirla tutta esistono ancora delle sacche di umanità tradizionale che vivono alla vecchia maniera: ancora lavorano, ancora possiedono dei principi etici, ancora hanno leggi. Ma sono poverissimi poiché possono sfruttare mercati molto ridotti. Soprattutto, però, sono stravaganti.
Il mondo è ormai un grande monastero pieno solo di monaci dediti all’introspezione.
La demografia dice che l’estinzione è vicina. In assenza di etica, nessuno risulta particolarmente preoccupato.
50 ANNI DOPO
Bepi è un centenario fiero della vita che ha vissuto: forse non ha combinato molto ma ha riflettuto a lungo su dio, sulla bellezza, sulla bontà, ha ascoltato le grandi musiche e letto i grandi libri, ma soprattutto, grazie all’ HF, ha ricavato da tutto questo una grande soddisfazione. Ora si appresta a moriresazio di anni.
Intanto da Alfa Centauro sono sbarcati sulla terra: visto che non siamo andati noi da loro sono venuti loro da noi. Sembrano bellicosi ma non sono poi molto “avanzati”: noi, ai bei tempi, eravamo qualche step tecnologico oltre.
Non a caso questi buzzurri di Alfa non hanno mai scoperto l’equivalente di HF.
E’ bastato farglielo conoscere – sembra che la loro biologia sia simile alla nostra – e i loro bollenti spiriti si sono calmati. Ora non hanno più tanta voglia di scorazzare per l’universo, hanno solo voglia di indossare la tuta HF e infilarsi nella loro celletta convertendosi al neo-monachesimo.
200 ANNI DOPO
L’umanità si estingue per mancanza di figli.
Dopo altri 100 anni anche quelli di Alfa Centauro non ci sono più.
Intanto su Vega-pop – presso una civiltà molto simile alla nostra intorno al XXI secolo dopo Cristo – ci si chiede: perché questo silenzio nell’universo?
Perché le civiltà più avanzate della nostra, visto che probabilmente esistono, non ci contattano?
Xyz, un giovane e curioso cittadino di Vega, ha una teoria: le civiltà avanzate sono destinate a collassare, per questo non si fanno vive.
Pensa ad impatti con asteroidi, a guerre nucleari, ad autodistruzioni di vario tipo.
Non pensa al fatto che una civiltà avanzata è destinata a “spiritualizzarsi”.
Non pensa al fatto che una civiltà avanzata è destinata al monachesimo e all’eutanasia.
Una civiltà del genere non è contrassegnata dal suo collasso: anche se si perpetuasse in eterno non sarebbe comunque interessata ad “uscire dalla cameretta”.
Renewal