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venerdì 4 settembre 2015

Libertarianism, from A to Z by Jeffrey A. Miron - Redistribuzione


Jeffrey Miron sulle misure ridistributive del reddito
  • 3 metodi d'intervento contro le diseguaglianze: sussidi anti-povertà, progressività fiscale, regolamentazione privilegiata...
  • I sussidi antipovertà sono difficili da contestare. Il loro costo, inoltre, è modesto. La modalità preferita di erogazione è la "Negative Income Tax"...
  • La progressività nelle imposte nn convince: come giustificare per esempio la redistribuzione dai ricchissimi ai ricchi? E poi la tassazione concentrata sui più ricchi è più distorsiva poichè x loro è più facile rinunciare al lavoro o agli investimenti produttivi. C'è anche una falla comunicativa: si crea l'idea  x cui il povero sia tale x colpa del ricco...
  • Intervenire con regole ad hoc sui mercati ha effetti ambigui: prendi solo la legge sul salario minimo, tra le sue vittime ci sono proprio i più poveri...
continua

mercoledì 8 ottobre 2014

Progressività scandinava

http://www.vox.com/2014/10/8/6946565/progressive-taxes-are-not-the-solution-to-inequality

venerdì 24 gennaio 2014

Consumption taxation is not that regressive

Economic Logic: Consumption taxation is not that regressive: "The alternative is taxing consumption, which you indeed want to discourage in favor of investment, but a consumption tax is deemed regressive and unfair: it hurts proportionally more the poor than the rich.

Nico Pestel and Eric Sommer claim that this perception may only hold in the short-term. Indeed, they find the standard result that a revenue-neutral switching from labor income tax to value-added tax is regressive in the short run. This seems to reverse itself in the longer run, though, thanks to a shift in the labor supply. Using a model estimated on German data, they highlight that the ones responding the most to the reduction in the wage taxation are indeed the poorest, and their response overcomes the progressivity of the income tax. The key here is also reducing payroll taxes which seem to be very discouraging for low income workers"



'via Blog this'

mercoledì 23 marzo 2011

Non sempre i ricchi piangono

"Prendere ai ricchi per dare ai poveri", ecco la ragione che muove in via di principio i sistemi fiscali dello Stato moderno.

Ma pochi di loro sono all' altezza del nobile intento. La maggioranza cade già sulla prima parte della prescrizione: "prendere ai ricchi".

Un' impresa eroica - vista la capacità di esercitare pressioni della classe più influente - con pochi e sorprendenti casi di successo: USA, per esempio. Ma anche l' Italia è messa molto bene (cliccare per espandere la tabella).

Falliscono in questo campo paesi come Germania, Francia, Svezia, Svizzera, Norvegia, Islanda. Lì i ricchi non piangono particolarmente.

Particolari: qui... e magari nella prossima puntata di Fahre, ma ci credo poco.

add: http://gregmankiw.blogspot.com/2011/03/what-nation-has-most-progressive-tax.html

martedì 29 giugno 2010

La struttura portante del saccheggio

Solo un' imposta "per capitazione" è conforme al principio "la legge è uguale per tutti".

Una simile imposta equivale ad un' iscrizione: paghi 100 euro ed entri nel club.

Già un' imposta proporzionale, ovvero calcolata applicando un' aliquota, devia dal principio ma perlomeno garantisce che tutti coloro che la votano ne saranno colpiti (chi più, chi meno).

La vera struttura portante del saccheggio è l' imposta progressiva.

Puo' essere immaginata, tanto per capirsi, some una soprattassa riservata a pochi.

Con l' imposta progressiva i molti possono tassare i pochi. E' la tirannia democratica.

Svanisce infatti anche quella parvenza di consenso garantito dalla democrazia, quello per cui una classe di cittadini deve approvare l' imposta che la colpirà, per quanto colpisca ciascun membro in modo diverso. Da ora una classe di cittadini potrà randellare la classe rivale rimanendo esente anche dai colpi più lievi.

Un tempo si tassavano gli ebrei con un' aliquota quattro volte maggiore. Forse per pudore e in modo leggermente minaccioso si chiese il loro consenso, che non vi fu. Furono i cristiani ad acconsentire per loro.

L' imposta progressiva funziona un po' nel medesimo modo. Tizio dà il suo democratico consenso affinchè Caio venga spremuto.

Sapete che quando negli Stati Uniti l' imposta progressiva fu introdotta e contestata come incostituzionale, la sua difesa s' imperniò sul noto principio a baluardo della segregazione razziale: "uguali ma separati"?

La difesa fu vincente, la struttura portante installata e il saccheggio potè dilagare: dal 2% al 90% in un secolo.

E la battaglia costituzionale da noi? Ma da noi l' imposta progressiva è esplicitamente prevista dalla Costituzione. Ne dubitavate?