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martedì 6 ottobre 2015

RIASSUNTO Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen

Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
  • l arte va finanziata? 2 partiti che nn riescono a capirsi. xchè?
  • meglio sussidi diretti o indiretti? più possibilità di compromesso
  • cultura liberale: il valore della diversità
  • conflitto tra valore ec. e valore estetico: l esperto è un consumatore qlnq?
  • l economista deve demistificare il critico x trattarlo come un consumatore qlqn, x qs è tanto odiato
  • giudizio. meglio giudicare un epoca che un opera: guardare alla numerosità e alla varietà dei picchi.
  • specializzazione e qualità spacchettata
  • l economia nn muore mai x' è l unico approccio che consente facili comparazioni
  • l estetico nn considera i costi opportunità l ec. nn considera valori diversi dalle preferenze
  • il dogma della preferenza nn è condiviso da tutti. meglio rassegnarsi
  • preferenze poco definite: punto debole dell economia
  • occorre una teoria etica.. la ricchezza è solo una proxy x altri valori e nn sempre funziona
  • economista: l arte sussidiata crea esternalità?... esteta: l arte sussidiata crea bellezza?
  • ARGOMENTI PRO SUSSIDIO:
  • 1 l argomento dello sviluppo: l arte attira il turismo e bla bla bla... vale x tutte le attività... moltiplicatore e esternalità sono concetti diversi... venezia e il valore della tradizione. argomento cassato
  • 2 l argomento del "ci costa poco": a testa... argomento cassato
  • 3 l argomento della decentralizzazione: il talento è nascosto quanto diffuso conviene si inneschi un processo decentrato x scoprirlo (hayek). i sussidi possono aiutare il mercato a decentrarsi
  • 4 l argomento del prestigio: l orgoglio nazoonale è un esternalità dell arte... i simboli contano
  • 4 sembre l argomento sotteso ai finanziamenti centrali: il pop crea + esternalità ma non viene sussidiato... i musei sono un altro segno... l arte fa anche molti danni

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  • internet e la cultura: varietà e decentralizzazione
  • ma internet minaccia il copyright
  • copy... best=il governo compra (asta o prediction market) e le rende disponibili
  • la legge del copy è necessariamente vaga e discrezionale... neanche i libertari sanno che pesci prendere
  • come evolverà il copy? nella storia mai tanto copy come oggi
  • tecnologia... il copy è facile da aggirare: chi protegge lavora con tecnologie fisse chi decripta col flusso tecnologico che progredisce... oggi la protezione ad oltranza del copy è uno spreco di risose
  • fortunatamente la merce culturale ha un valore simbolico: uno vuole l originale x far parte del gruppo... i fornitori di cultura si concentreranno sul lato simbolico anzichè su quello sostanziale coperto dal copy... i libri esemplificano: gran parte dei libri comprati nn sono letti... comprare libri è un pò come votare... xchè prendersela tanto coi pirati e poco con le biblioteche? entrambe diffondono
  • il mondo simbolico e quello sostanziale saranno sempre più separati: su internet reperiremo la sostanza
  • si andrà verso il nn rubabile: eventi dal vivo esperienze uniche... un ritorno dell aurea a fini di profitto
  • musica: x molti scaricare è difficile e la qualità nn è la stessa... xchè il prezzo del cd sale? ormai i consumatori elastici sono perduti
  • musica: a soffrire saranno le major e quindi i musicisti privati dei loro investimenti: meno investimenti tecnologici ritorno alle radici registrata solo musica innovativa... scouting decentralizzato
  • morale: internet abbatte i ricavi dell artista (copy) ma abbatte anche i costi (produzione pubblicità distribuzione)
  • modello 1: musica gratis vs pubblicità... il business passa dalle major alle corporation
  • modello 2: musica vs donazioni
  • estetica... il copy indebolito sposterà l asse dalla cultura di massa a quella personalizzata (che avrà solo vantaggi visto che già nn vendeva)... anche se l originalità (l incontro tra tipi strani sarà più facile) e lo spontaneismo prevarranno su ciò che richiede preparazione anche scolastica (performance capital-intensive)
  • efficienza economica... in cultura le vendite sono un indicatore povero della soddisfazione al netto dei simboli: il fan sperimenta... difficile ora rifilare fuffa... inoltre le major grazie alla rete ricostruiscono la domanda in modo più affidabile
  • efficienza economica... difficile calcolarla xchè nn sappiamo bene cosa cerca l utente: xchè privilegia la musica recente?... evidentemente vuole vivere il qui ed ora insieme agli altri, vuole sentirsi protagonista... ciò significa che le musiche sono sostituibili tra loro e la musica è sostituibili... se se ne produce meno la cosa nn è un problema... il vecchio nn piace a chi si vuol differenziare ma il nuovo è reperibile ovunque... internet produce nuovo a volontà tagliando i tempi di creazione
  • arte... le copie pirata nn hanno mai abbattuto i prezzi degli originali l aura domina
  • cinema... i teatri si sono trasformati in luoghi di piacere... il dvd mantiene la sua aurea soffrono i noleggi... poichè il download è ancora faticoso bassi prezzi e alta qualità possono ancora sconfiggere i pirati
  • costi del copy: ricordo che è una soluzione subottima poichè realizza un monopolio... la soluzione ideale è impraticabile
  • alternativa al copy: licenze a pagamento x chi trasmette... i ricavi agli autori

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  1. consigli di policy
  2. la bellezza va scoperta o va conservata?
  3. proviamo a farci la stessa domanda pensando alla verità scientifica.
  4. se va scoperta meglio aprire molte fonti e decentralizzare il processo
  5. il sussidio indiretto (per esempio con agevolazione fiscale) è un buon compromesso tra purismo critico e purismo economico
  6. le decisioni culturali + importanti: internet copyright.
  7. il sussidio funziona quando il panorama è opaco e il divario tra èlites e massa è chiaro. in questo caso il paternalismo puo' anche avere un senso ma oggi qs condizioni nn ci sono
  8. concentrare i sussidi diretti: si evita la polverizzazione e si responsabilizza l'ente
  9. sussidiare anche i for profit se meritevoli
  10. sussidi e innovazione? affidati alla discrezionalità di un singolo responsabile
  11. paradosso della trasparenza eccessiva:  nn giova ai funzionari delle belle arti devono agire in modo indipendente liberi da pressioni in una privacy garantita... la trasparenza fa temere i passi falsi e i passi falsi sono necessari nel processo di scoperta.
  12. Il giudizio estetico secondo Tyler Cowen in  Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding. Vale di più l'Amleto o Re Lear?
    Quante canzoni di Gershwin ci vogliono per fare una sinfonia di Prokofiev?

    Anche chi professa l' oggettività dei valori estetici deve ammettere che c' è un problema di incomparabilità.

    Forse, se proprio dobbiamo "misurare" ha più senso misurare la qualità di un' epoca storica piuttosto che raffrontare le singole opere.

    Ma come?

    La qualità media in questo ambito ha poco senso, meglio concentrarsi sui picchi.

    Ma anche i picchi isolati possono trarre in inganno.

    Propongo due criteri: 1) qualità estesa (esempio i primi cento picchi) e 2) varietà (picchi per genere).
  13. la società commerciale specializza. lo spettatore nel suo ambito è molto pià colto del critico d'arte o dell'artista. la specializzazione allontana i punti di vista cosicché lo spettatore guarda l'opera da un'angolazione molto differente rispetto a quella del critico. in questo senso il suo contributo nel giudizio puo' essere prezioso poichè l'opera d'arte per quanto mantenga una sua peculiarità tecnica resta comunque  un discorso sul mondo e sull'uomo mediante analogie generiche, cio' consente di approcciarla su versanti diversi alcuni dei quali particolarmente favorevoli allo spettatore più che al critico. anche questo rilievo mette in crisi il paternalismo classico
  14. la critica mantiene una sua autorevolezza per i prodotti dall'accesso difficile. oggi il critico gastronomico conta molto di più di quello cinematografico.
continua

RIASSUNTO In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen

In Praise of Commercial Fame di Tyler Cowen
  • La celebrità rimpiazza oggi l' eroismo di ieri ma sono in molti a lamentarsi del degrado della cultura che questa dinamica favorisce.
  • Ci si concentra solo sui costi di un simile cambiamento: il degrado. Ma i benefici? A volte l'eroismo o per lo meno la sua ricerca era fonte di guai, di violenza diffusa. meglio competere sul mercato che in guerra
  • Problemi di filtro: la fama ci orienta almeno all inizio. E' una bussola utile anche a chi vuole fuggire certi prodotti. 
  • La fama ci coordina dandoci un comune argomento di discussione
  • Non esiste solo la fama assoluta ma anche quella relativa, cosicché uno puo' lamentarsi della fama assoluta ma puoi trarre i benefici di cui sopra dalla fama relativa
  • Problemi di status: le nicchie della celebrità sono molte. Il libro dei record è un tomo immenso e anche mia nonna puo' trovare una specialità in cui primeggiare e appagare il proprio status. La varietà è incentivata dalla molteplice scala dei valori: se ci fosse un solo record da battere migliaia di recordmen resterebbero a casa frustrati
  • Se merito e fama nn fossero separati nn avremmo varietà e le frustrazioni si moltiplicherebbero... 
  • Le forze commerciali forse non educano ma rintracciano i gusti reali delle persone meglio di molti critici.
  • La celebrità innesca anche un  rito di coordinamento che instaura relazioni (giù i costi di comunicazione)
  • La celebrità offre opportunità di giudizio estetico anche agli esclusi. Spesso la celebrità offre esperienze estetiche anche a chi non ne avrebbe mai avute.
  • La celebrità offre ampie garanzie ai prodotti che sponsorizza: il suo patrimonio reputazionale è immenso
  • Un mondo costruito sulla fama lascia molte vie di fuga ai fan rispetto al mondo costruito sul merito oggettivo. Tutto cio' è consolatorio
  • C'è manipolazione delle menti? Difficile in un mondo dove i medium sono tanti: il medium modella il messaggio ma spesso è il messaggiato che sceglie il medium
  • Con il metodo della sottoscrizione costruisci la tua cultura
continua

martedì 11 novembre 2014

SAGGIO/RIASSUNTO Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding di Tyler Cowen -Perché sovvenzionare l' arte?

Non ci sono molte ragioni per sovvenzionare l' arte.

Ovvero, in realtà ci sarebbero: la legge sul copyright - quella che garantisce al creatore la sua fetta di torta - è di difficile applicazione.

Nell' arte, gli innovatori non catturano tutto il valore che producono.

Ma se la ragione fosse davvero quella, oggi dovremmo sovvenzionare più che altro la star pop o heavy metal, sono loro le vittime principali della pirateria.

In realtà nessuno pensa a niente del genere, quindi le ragioni stanno altrove.

In più non avrebbe senso sovvenzionare l' arte per poi metterla in un museo: non è certo il posto migliore per renderla disponibile al pubblico.

In realtà l' arte viene sovvenzionata per questioni simboliche: si ritiene prestigioso farlo e si ritiene che il museo sia il luogo più adatto per enfatizzare questo prestigio.

Non solo, si ritiene prestigioso avere un governo che sovvenzioni l' arte di qualità.

Un po' come per le "compagnie di bandiera". La Francia è un campione di questo orgoglio nazionalista.

In questo senso le ragioni economiche passano in secondo piano. Ma chi ha detto che l' economia è tutto? I simboli contano, checché ne pensi qualcuno.

A volte contano talmente - magari perché derivano da una tradizione centenaria - che hanno anche pesanti ripercussioni economiche. Ci sono casi molto chiari: nessuno dubita che si debba preservare il prestigio che ha nel mondo la bellezza di una città come Venezia, ricoprire i canali facendoci passare sopra una strada asfaltata non sarebbe certo una buona idea, neanche dal punto di vista economico.

Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding di Tyler Cowen - Il giudizio estetico

Vale di più l' Amleto o Re Lear?

Quante canzoni di Gershwin ci vogliono per fare una sinfonia di Prokofiev?

Anche chi professa l' oggettività dei valori estetici deve ammettere che c' è un problema di incomparabilità.

Forse, se proprio dobbiamo "misurare" ha più senso misurare la qualità di un' epoca storica piuttosto che raffrontare le singole opere.

Ma come?

La qualità media in questo ambito ha poco senso, meglio concentrarsi sui picchi.

Ma anche i picchi isolati possono trarre in inganno.

Propongo due criteri: 1) qualità estesa (esempio i primi cento picchi) e 2) varietà (picchi per genere).