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martedì 8 settembre 2015

Was Jesus God? by Richard Swinburne - la Trinità


Richard Swinburne sulla Trinità
  • Trinità: Dio è amore e per esprimere l'amore più nobile genera un suo pari: il figlio; Come ogni amore autentico anche questo si effonde e l'effusione prende il nome di Spirito Santo.
  • Analogia: in un matrimonio ci si ama da pari a pari, siamo di fronte all'amore più nobile. Inoltre, nel matrimonio se moglie e marito si amano pensando solo a se stessi instaureranno una relazione egoistica e malsana. L'apertura all'esterno della loro realizzazione è essenziale. Di questo amore possono e devono godere anche altri, i figli innanzitutto ma anche amici e parenti che frequentano la coppia...
  • L'amore prevede di amarsi reciprocamente ma anche di condividere l'amore per qualcosa o qualcuno di esterno alla coppia...
  • Se il figlio e/o lo Spirito fossero generati successivamente all'esistenza del Padre, allora il padre sarebbe stato imperfetto, il che nn è possibile per definizione. Per qs motivo la relazione tra le tre persone è detta consustanziale. Tuttavia solo il Padre è ontologicamente necessario (puo' essere concepito come origine del tutto). Figlio e Spirito sono solo metafisicamente necessari (il padre non è concepibile in loro assenza).
  • È qs sequenza generativa che distingue le tre persone, nn altro...
  • Problema: come è possibile che coesistano tre persone tutte onnipotenti senza che si creino conflitti? Semplice: le xsone hanno la stessa natura e quindi sono tra loro armoniche...
  • Problema: ma la teoria trinitaria nn complica un'ipotesi che aveva nella semplicità il suo forte? No, conseguenze intricate nn pregiudicano la semplicità di partenza...
continua

venerdì 4 settembre 2015

Was Jesus God? by Richard Swinburne - Incarnazione


Richaard Swinburne introduce all'incarnazione:
  • Perché l'Incarnazione? Un Dio che ama vuole condividere il dolore e i limiti della sua creatura, vuole stargli vicino nel momento del bisogno...
  • Come può un padre volere che suo figlio soffra? Spesso un genitore tollera e decide x la sofferenza del figlio se dietro c'è un bene maggiore. Per esempio: voglio che mio figlio vada a soldato x il bene della comunità...
  • Ma come può una xsona sdoppiarsi? Come può una xsona avere una doppia natura (umana e divina)? Freud ci ha insegnato l' esistenza della doppia xsonalità. In qs modo Dio può creare un sè incarnato con sue credenze particolari e separate da quelle generali, puo' farlo senza sopprimere la personalità generale. Dio nn si limita ma opera in dimensioni differenti...
  • Può Gesù fare del male? No, è umanamente xfetto. Perchè mai Dio nn dovrebbe incarnarsi in un uomo xfetto? Detto qs., per quanto agisca sempre in modo inappuntabile, vive comunque le sue paure e le sue angosce in modo da essere così più prossimo alla sua creatura. Anche lui è soggetto a tentazioji a cui può cedere ma che vince nella sua libertà...
  • Il Dio incarnato a tratti xde la coscienza di essere Dio e sente la sua debolezza. È un'esperienza nn insolita nemmeno per noi, riusciamo a capirla bene: la paura ci fa dubitare delle ns. doti anche quando sappiamo con certezza di possederle. Qs nn significa che Dio xda la sua onniscienza, semplicemente l'articola in varie dimensioni...
  • Per i cristiani il Dio incarnato è il Figlio (seconda persona della Trinità) incarnato. Detto ciò il Figlio esiste cmq anche prima della sua incarnazione. Implicazioni: l'unigeneticità del figlio è compatibile con una pluralità di incarnazioni, sia in qs mondo sia nei mondi marziani...
  • Anima. Per Platone è una parte della persona che la distingue dalle altre. Può essere pensata anche separatamente da quella xsona. Per Aristotele è una forma, un modo di pensare della xsona stessa e nn può essere pensata a prescindere dalla xsona (immanentismo). Qs ultima concezione è più idonea al caso di Gesù che come persona già esisteva...
  • Dottrina: Gesù nasce dall'unione dello Spirito Santo con una Vergine, cosicché il Messia non ha un padre umano? Perchè? Perché avere due "genitori" del genere simboleggia il suo essere uomo/Dio...
  • Ascensione di Gesù: simmetria con la nascita miracolosa..
continua

domenica 4 gennaio 2015

La Trinità

Molte persone ritengono il concetto della Trinità cristiana un' assurdità, eppure tutti noi sperimentiamo di continuo la presenza di più persone in un unico soggetto. Esempio: io non voglio mangiare dolci, eppure, se ora mi trovassi di fronte ad un dolce non potrei fare a meno di divorarlo. È prorpio come se in me convivessero più persone. Il fenomeno è noto agli economisti come "incoerenza temporale". Inoltre, a ben vedere, potrei immaginare che in me c' è una terza persona che agisce strategicamente affinchè io non possa trovarmi di fronte ad un dolce. Un pò come Ulisse che si fece legare all' albero per non seguire il canto delle Sirene. Ebbene, qui forse non esiste alcuna analogia nel merito rispetto alla Trinità cristiana, tuttavia balza all' occhio come anche per l' uomo moderno la convivenza di più persone nello stesso soggetto sia tutt'altro che assurda.

venerdì 18 luglio 2014

Gli errori logici più comuni del credente

Molti atei segnalano una contraddittorietà nella dottrina della trinitaria: come puo' Dio essere uno e trino? Uno è diverso da Tre, quindi non potrà mai essere uguale. Si dice che questo sia "mistero", meglio dire che qusto è "contraddizione".

Giusto. Ma per chiarire meglio le cose tocca dire due parole su una proprietà divina: l' atemporalità. il Dio "atemporale" puo' essere inteso come "fuori dal tempo" che come "eterno", nella prima concezione si producono delle contraddizioni poiché l' azione di divina è pur sempre un processo e ogni processo posto fuori dal tempo si contraddice: il processo per cui "il bianco diventa nero" non è affatto contraddittorio ma se lo pongo fuori dal tempo non posso più utilizzare il divenire, e così ottengo "il bianco è nero", che è un' espressione contraddittoria. Il Padre causa il Figlio non è contraddittorio ma il Padre è il Figlio lo è. La contraddizione si supera 1) immaginando Dio come eterno anziché come fuori dal tempo (anti-tomismo) e 2) mettendo in evidenza le differenze - che ci sono - tra Padre, Figlio e Spirito Santo (il primo causa il secondo e i primi due in cooperazione causano il terzo: non è mai vero il processo inverso!). Solo il Padre è ontologicamente necessario, Figlio e Spirito sono solo metafisicamente necessari.

La scommessa di Pascal: non dimostra nulla poiché si applica a tutte le credenze che promettono un infinito bene o minacciano un infinito male. 

Giusto. Ma se coniughiamo gli argomenti della scelta razionale con una distribuzione probabilistica delle scelte alternative, magari ricavata dalla teologia naturale, torna ad essere molto utile. Ovvero, scartare l' opzione atea è solo il primo passo di ogni scelta razionale, se il percorso finisse lì ci areneremmo ma la teologia naturale ci consente di andare oltre.

Il problema del male: il male e un dio buono e onnipotente non possono esistere allo stesso tempo. 

Giusto. Bisogna intendersi però sul significato di "onnipotenza". Ne esistono due: 1) possibilità di fare tutto cio' che si desidera 2) possibilità di fare tutto cio' che si puo' fare. Nel primo caso Dio potrebbe creare oggetti contemporaneamente perfettamente gialli e perfettamente rossi, nel secondo caso no. Nel primo caso Dio potrebbe creare persone perfettamente libere ma incapaci di produrre il male, nel secondo caso no. Ora, la teologia prevalente per "onnipotenza" ha in mente il caso 2, quindi non cade in contraddizione.

Il principio antropico è inutilizzabile per inferire l' esistenza divina. Chi lo usa commette un errore logico perché deriva l' esistenza di una causa da una probabilità a posteriori. 

Giusto. Ma il principio antropico è utilizzato dai teologi in modo diverso rispetto a quello descritto. Serve ai teologi per coniugare probabilità a priori (cosa farebbe probabilmente il Dio dei teologi se solo esistesse?) e probabilità a posteriori (che probabilità ci sono che l' uomo - ovvero la creazione divina a priori più probabile - esista indipendentemente da Dio?). E' solo la presenza simultanea di probabilità a priori e probabilità a posteriori che permette d' inferire la probabile esistenza di Dio. L' errore logico ci sarebbe se considerassimo solo la probabilità a posteriori. Analogia: A odia B e ha manifestato più volte il desiderio di ucciderlo. B viene trovato morto, quel giorno, molto probabilmente, ha ricevuto la visita di A, C e D. Solo loro possono averlo ucciso. La probabilità che il maggiore indiziato sia A non si ricava (solo) dal fatto che molto probabilmente ha incontrato B nel giorno della sua morte ma dal fatto che esistono anche delle probabilità a priori che ci consentono di dire che voleva ucciderlo e probabilmente l' avrebbe fatto. 

lunedì 26 marzo 2012

Prima meditazione del Credo niceno: la Trinità

Dopo Padre Nostro e Ave Maria, dedichiamoci al “Credo”: non si tratta solo di formule esoteriche da rimasticare come come ciacolatorie, bensì di affermazioni ragionevoli dotate di senso probailistico.

credo niceano

Il mistero della Trinità occupa tutta la prima parte: pensandoci bene, il fatto che Dio si presenti nelle tre persone è un’ ipotesi tutt’ altro che improbabile:

Suppose the Father existed alone. For a person to exist alone, when he could cause others to exist and interact with him, would be bad. A divine person is a perfectly good person, and that involves being a loving person. A loving person needs someone to love; and perfect love is love of an equal, totally mutual love, which is what is involved in a perfect marriage. While, of course, the love of a parent for a child is of immense value, it is not the love of equals; and what makes it as valuable as it is, is that the parent is seeking to make the child… into an equal.

A perfectly good solitary person would seek to bring about another such person, with whom to share all that she has… goodness is diffusive: it spreads itself. The Father will bring into existence another divine person with whom to share his rule of the universe. Following tradition, let us call that other person ‘Son’.

A twosome can be selfish. A marriage in which husband and wife are interested only in each other and do not seek to spread the love they have for each other is a deficient marriage. Of course the obvious way, but not the only way, in which they can spread their love is by having children. The love of the Father for the Son must include a wish to cooperate with the Son in further total sharing with an equal; and hence the need for a third member of the Trinity, whom, following tradition, we may call the Holy Spirit, whom they will love and by whom they will be loved. A universe in which there was only sharing and not cooperation in further sharing would have been a deficient universe; it would have lacked a certain kind of goodness. The Father and the Son would have been less than perfectly good unless they sought to spread their mutual love of cooperating in further sharing with an equal…

… anyone who really loves someone will seek the good of that person by finding some third person for him to love and be loved by. This demand can of course only be satisfied by having no less than three divine persons…

Certo che immaginarsi un essere dissociato in tre persone è dura. O no?

It wa s Freud, the modern founder of psychoanalysis, who helped us to see how a person can have two systems of belief to some extent independent of each other.

Freud described people who sometimes, when performing some actions, act only on one system of beliefs and are not guided by beliefs of the other system; and conversely.


Although all the beliefs of such a person are accessible to him, he refuses to admit to his consciousness the beliefs of the one system when he is acting in the light of the other system of beliefs. Thus, to take a well-worn example, a mother may refuse to acknowledge to herself a belief that her son is dead or to allow some of her actions to be guided by it. When asked if she believes that he is dead, she says ‘No’, and this is an honest reply, for it is guided by those beliefs of which she is conscious. Yet other actions of hers may be guided by the belief that her son is dead (even though she does not admit that belief to consciousness); for instance, she may throw away some of his possessions.


The refusal to admit a belief to consciousness is of course itself also something that the mother refuses to admit to herself to be happening.

the Freudian account of such cases helps us to see the possibility of a person intentionally keeping a lesser belief system separate from her main belief system, and simultaneously doing different actions guided by different sets of beliefs, of both of which she is consciously aware—all for some very good reason.


Indeed even people who do not suffer from a Freudian divided mind can sometimes perform simultaneously two quite separate tasks (for example, having a conversation with someone and writing a letter to someone else) in directing which quite distinct beliefs are involved, which we can recognize as ‘on the way to’ a divided mind in which we have two different sets of beliefs…

A volte RS mi lascia sbigottito, certo che si capisce meglio il rispetto che gli tributava Richard Dawkins quando, parlando di lui, affermava: “sul fronte opposto uno dei pochi a parlar chiaro e a prendere sul serio le tesi che difende”.

Richard Swinburne – Was Jesus God?

lunedì 2 agosto 2010

Problemi con la Trinità?

La dottrina della Trinità ci dice solo che Dio è un essere sovrapersonale. Chi la giudica assurda in genere è perchè non la comprende, ma chi non la comprende in genere è perchè non vuole farlo. Costoro capiscono benissimo che un cubo è un megaquadrato che racchiude in sè sei quadrati ma, chissà perchè, si rifiutano di capire che il Dio cristiano non è altri che una sovrapersona che racchiude in sè tre persone. Eppure il primo concetto è perfino più astruso del secondo

C.S. Lewis

Volendo approfondire la dottrina cattolica e non sentendosi all' altezza di abbordare la teologia più sofisticata, non restano che gli autori inglesi (Lewis, Chesterton, Belloc...).

Essere cattolici in Inghilterra significava portare a spasso lo stigma del ribelle, significava vivere fuori dal recinto e avere tutti contro. Tutto cio' sviluppava i muscoli della fede. L' unica via d' uscita praticabile infatti consisteva nel forgiare un linguaggio rigoroso (alla lunga mai contraddittorio) e facilmente comprensibile (la comprensione crea interazione ed evita l' isolamento). Anche per questo la sparuta bandella di Cattolici summenzionati era al centro della vita polemica e culturale di quel paese.