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martedì 15 marzo 2016

7 Fairness I: The Grandfather Fallacy - Fair Play: What Your Child Can Teach You About Economics, Values and the Meaning of Life by Steven E. Landsburg

7 Fairness I: The Grandfather Fallacy - Fair Play: What Your Child Can Teach You About Economics, Values and the Meaning of Life by Steven E. Landsburg - #statusquobias
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Note: 7@@@@@@@@@@@@@ Edit
There is nothing intrinsically fair about the status quo, and nothing intrinsically unfair about change. Call it the “Grandfather Fallacy”:Read more at location 1056
Note: STATUS QUO BIAS Edit
Rhetoric about fairness tends (quite mistakenly) to “grandfather in” special privileges like my low assessment—or a union worker’s protection from foreign competition. Even when those privileges are unfair to begin with, they get treated like moral entitlements just because they’ve been around a long time. That’s a recipe for inertia, because it means that any attempt to correct an ongoing source of unfairness ends up getting assailed as unfair in its own right. According to the Grandfather Fallacy, my assessment can never rise and the union worker’s wages can never fall. Issues of morality are always clearest on the playground. When a schoolyard bully is caught extorting his classmates’ lunch money and ordered to reform, we don’t worry that it is unfair to deprive him of his traditional income source. Nobody—not even the bully’s own grandfather—would defend that schoolyard version of the Grandfather Fallacy.Read more at location 1058
We may disagree about what that moral standard should be, but attempts to resolve our disagreement should be a lot more enlightening than “I have a right to my agricultural subsidy because it’s been there for as long as I can remember.”Read more at location 1075
Is it fair to reform the welfare system at the expense of its neediest beneficiaries? That’s the wrong question. The concept of “fairness” properly applies not to a change in benefits, but to a level of benefits. The traditional approach invites us to ask whether welfare benefits should go up or down. The zero-based approach demands that we go directly to the question: What is the right level of welfare benefits? The answer to that question should be a number, not a word like “less” or “more.”

martedì 13 ottobre 2015

HL ITALIANO Foolproof di Greg Ip

Foolproof  di Greg Ip
  • finanza. summers: ormai le banche hanno gli strumenti x stabilizzare qls crisi...
  • finanza. minsky: gli interventi della fed hanno scongiurato molte crisi finanziarie ma lo hanno fatto alzando i rischi ovvro gonfiando  la bolla della grande crisi quella in cui tutti soccomberanno...
  • dal 1982 al 2007: calma piatta nella finanza. attivismo della fed. comportamenti ad alto rischio degli attori. la grande crisi decennale partita nel 2007…
  • le medicine rilassano il corpo. i rimedi rilassano i comportamenti...
  • la fiducia negli argini causa il disastro di katrina...
  • la fiducia in un euro permanente lo porta quasi a collassare...
  • la fiducia nei canali di scolo porta al disastro di fukushima...
  • quanti più sicuro è un argine tanti più danni farà l alluvione...
  • gli incendi sono dovuti al cambiamento climatico? forse. di sicuro gran parte di essi si spiega con la crescente efficienza dei soccorsi...
  • la paura è la più efficace misura di sicurezza...
  • le vittime dei freni antibloccaggio...
  • il caschetto dei giocatori ha mutato le fratture nn le h ridotte...
  • se il bimbo nn è nel suo seggiolino vai più prudente? allora significa che se sta nel seggiolino sei più spericolato...
  • più l ambiente è complesso più la catastrofe è possibile...
  • la storia del titanic: la nave inaffondabile...
  • la borsa non è un posto x vecchi: la memoria fa stare prudenti con profitti bassi e clienti in fuga...
  • tutto si fa in nome della stabilità. giusto studiare come arricchirsi ma giusto scoprire i segreti della vita sicura e della stabilità illusoria...
  • il desiderio di stabilità confliggere con quello di complessità e specializzazione.
  • il rischio è come un batterio: lo cauterizzi ma lui riemerge mutato altrove...
  • VAR value at risk: valuta soppesando la volatilitá passata: un lungo xiodo di stabilità spinge ad esporsi...
  • guaio: la fede nella storia passata...
  • europa: grande crisi frutto del grande successo: dopo l unione tassi bassi al sud.ma la moneta facile ha contribuito ad aggravare la crisi successiva...
  • tesi: l instabilitá nn deriva da cattivi comportamenti ma da periodi molto prolungati di stabilità. il moralismo ci fa xdere di vista qualcosa...
  • l illusione statistica: nel mondo delle conseguenze inintenzionali (negatività più rare e più intense) l illusione statistica può essere forte...
  • il trade off è positivo? nn lo sappiamo...
  • confronto con sam peltzman: in un mondo complesso l'effetto peltzman s'intensifica
  • confronto con taleb: nel mondo della sicurezza obbligatoria i cigni neri aumentano le loro probabilità.
continua

lunedì 31 agosto 2015

Was Jesus God? by Richard Swinburne - la Chiesa


Alcune considerazioni sulla Chiesa
  • Come identificare la Chiesa di Cristo? Il problema da risolvere sta nel come definire la continuità di un' associazione? I due elementi da valutare: scopo e organizzazione...
  • Esempio di cambio dello scopo: bocciofila che diventa partito. Altro esempio: associazione di scacchisti che che cambiano le regole al gioco...
  • Nella Chiesa di Gesù lo "scopo" è la dottrina. Da questa considerazione si evince la forza della Tradizione nell'ambito della vita ecclesiale...
  • Cos'è l'organizzazione? Essenzialmente uomini e procedure...
  • Problemi insolubili: la società di calcio che vota per diventare una società di rugby e una minoranza lascia organizzandosi altrove x continuare a fare del calcio...
  • Soluzione possibile: ammettere la divisione e la liquidazione della società di partenza...
  • I 3 scismi: ariani (dottrina) ortodossi (organizzazione) protestanti (dottrina e organizzazione)...
  • I problemi principali risiedono nello scisma con gli ortodossi. In questo caso sarebbe giusto ammettere la divisione? Negli altri casi la continuità del cattolicesimo sembrerebbe al riparo...
  • Nei primi secoli le discussione era dottrinaria e i problemi legati alla continuità venivano risolti grazie al criterio istituzionale. Ma lo scisma ortodosso e quello protestante mettono in discussione anche l'assetto organizzativo…
  • Interessante l' unità della Chiesa dei primi secoli nonostante le molte divergenze dottrinarie: ripartiamo da lì studiando cosa la teneva unita la Chiesa e xchè poi si è spaccata...
  • Nicea: la Chiesa ha un deposito della fede fatto di Scrittura e Tradizione. Tradizione anche nell'interpretazione della Scrittura. Importante: la Tradizione conta quanto le Scritture...
  • Antico Testamento: stratificato nei secoli. Nell'insegnamento tradizionale contiene le premesse e il prologo delle rivelazioni del Nuovo Testamento. Deve essere interpretato alla luce di quest'ultimo...
  • NT: libri formatisi e riconosciuti nel corso del I secolo DC. Contiene l'essenza della Rivelazione cristiana...
  • Come scegliere i libri canonici: 1) conformità al messaggio cristiano 2) apostolici: di fonte apostolica o connessa 3) accettazione diffusa da sempre nella Chiesa Cristiana...
  • Fissati i testi ci sono però molteplici interpretazioni tutte plausibili. Quale privilegiare? Qui la tradizione conta non poco
continua

lunedì 23 marzo 2015

Un classico...

La miglior difesa della Tradizione è la Ragione, in particolare quella moderna adottata dalla scienza, ovvero la razionalità bayesiana, secondo la quale ogni novità  non rimpiazza ma aggiorna al margine il cumulo delle conoscenze pregresse senza mai prescindere da esso. Le ragioni a priori sono il baluardo su cui costruire, dimenticarsene ci conduce dritti dritti nell' incongruenza della tabulka rasa volterriana. E ai democratici ripeterei le parole di Chesterton: "... la tradizione è una democrazia in cui votano anche i nostri antenati...".

venerdì 19 settembre 2014

Mortimer, hai fatto una domanda imbarazzante che io stesso mi pongo di frequente: cosa deve intendersi per tradizione autentica.

Finché si istituisce il criterio "in dubio pro traditio”, aderisco entusiasta ma poi, quando ci si china su certi problemi, capire come rispettare la tradizione autentica è un' impresa improba.

In genere viene consigliato di porsi due domande:

1) dove si presenta la maggior continuità istituzionale?

2) dove risiede la maggiore continuità dottrinaria?

La duplice questione consente di liquidare alcune pratiche, altre restano pendenti. 

Eppure, per mille anni la Chiesa è riuscita a restare unita. Oggi, a volte, la Chiesa e la cristianità mi appaiono come spaccate in modo estremamente problematico.

martedì 30 novembre 2010

Capire la mente cattolica IV

Quando ELV giunge a discutere dell' "infallibilità papale" sembra davvero avere tutta la sensibilità contemporanea dalla sua parte. L' accusa rivolta alla Chiesa cattolica non fa sconti:

Nessuno non sbaglia mai, e infatti il papa vuol farci credere di non sbagliare solo quando si pronuncia "ex cathedra", ma poi definisce in modo vago questa condizione. Ad ogni modo, se l' infallibilità riguarda verità verificabili, allora è inutile, se riguarda verità inverificabili, allora anch' io potrei ritenermi "infallibile".

[...e infatti puoi farlo. Devi solo chiederti perchè in questo caso nessuno si prende la briga di contestare una simile attribuzione...]

Dopo di che ELV passa in rassegna alcuni "errori" storici della Chiesa. Si parla dell' appoggio al fenomeno della schiavitù, della discriminazione prodotta tra i sessi, dell' attacco alla scienza con il processo a Galileo...

Una lista insoddisfacente, per usare un eufemismo. E per sfiorare il merito a proposito dei destini della Chiesa Cattolica... mi si dica solo quale istituzione nella storia ha fatto di più per far sparire la "schiavitù" dalla faccia della terra. Mi si dica soltanto quale istituzione nella storia ha fatto di più per le donne. Mi si dica soltanto quale filosofo contemporaneo starebbe oggi dalla parte di Galileo, mi si dica soltanto quale scienziato contemporaneo acceterebbe le prove portate da Galileo a sostegno delle sue tesi.

Presto, occorrono altri esempi, perchè siamo rimasti decisamente a corto.

Ma torniamo all' accusa di fondo.

Notiamo innanzitutto che il Cattolico non è un relativista, pensa che la Verità esista, che ci sia una "bocca" che la pronuncia e delle "orecchie" che la ascoltano. Se la verità esiste e possiamo coglierla, esiste necessariamente anche una fonte "infallibile" da cui promana. La fallibilità della condizione terrena non è estromessa da questa visione, bensì relegata alle "orecchie".

Cristo è la fonte individuata dalle orecchie Cattoliche e la Chiesa, con il Papa suo portavoce, prolunga la presenza di Cristo sulla terra. Proclamare l' infallibilità di questa parola è abbastanza conseguenziale. Cosa si pretende dalla Chiesa? Forse una contraddizione?

ELV si lamenta poi della vaghezza con cui vengono individuati i pronunciamenti "ex cathedra".

Strano, finora, e proprio su questi stessi temi, si era lagnato dell' eccesso di "particolari" e definizioni perentorie. Ora si dedica invece ad una lamentazione di segno opposto.

Passiamo all' ultima parte dell' accusa.

Posso capisco ELV quando asserisce l' inutilità di autoproclamarsi infallibili allorchè si pronuncino verità verificabili. E infatti la Chiesa non lo fa.

Tuttavia la Chiesa ha pronunciato (e testimoniato, e vissuto) nel corso della Storia alcune verità etiche fondamentali intorno alla dignità dell' uomo. Tutto cio' non è stato "inutile", ha dato lustro, credibilità e Tradizione all' istituzione.

Questo modo di attraversare la storia rende la Chiesa qualcosa di fondamentalmente diverso da "me" o da "te" presi come monadi isolate. Per questo che "io" o "te" possiamo pure dichiaraci "infallibili" ma una dichiarazione del genere suonerebbe poco credibile se non ridicola.

Nel linguaggio del mondo il termine "infallibile" è ripudiato. Ma esistono valide "traduzioni" che faciliterebbero la comunicazione tra i due fronti.

La teoria dei giochi teorizza un accordo necessario tra le parti che decidono di discutere ad oltranza (Teorema di Aumann). Chi non è relativista puo' chiamare questo accordo "verità" e la discussione comunitaria che precede la sua individuazione "avanzamento infallibile verso la verità". La Chiesa Cattolica (universale!!) va pensata allora come "comunità" in discussione (in cammino) e la parola del Papa come tappa progressiva di questo avanzamento infallibile. Tutto cio' che appariva arrogante acquisterebbe nuovo senso anche per la mente secolarizzata.

venerdì 26 novembre 2010

Capire la mente cattolica III

Nel capitolo tre, ELV affronta il tema del primato della coscienza. Apprezzo il fatto che questo insegnamento venga riconosciuto come un "capolavoro di saggezza" uscito dalle officine ecclesiastiche. Mi associo volentieri ad un simile giudizio.

Ma veniamo alle note dolenti, ovvero alla parte critica che di seguito riassumo scomponendola in due parti:

1. La Chiesa afferma il "primato della coscienza", ma poi chiede obbedienza, le due cose sono incompatibili.

Perchè incompatibili?

Prima considerazione: si puo' obbedire senza un' adesione coscienziosa. E allora si è dannati.

Seconda considerazione: si puo' obbedire in coscienza. Allora si è salvi.

Terza considerazione: si puo' disobbedire consapevolmente. Allora si è dannati.

Quarta considerazione: si puo' disobbedire inconsapevolmente. Allora non si è dannati.

Se le quattro considerazioni sono vere, allora il primato della coscienza in realtà è compatibile con la richiesta di obbedienza. Che si obbedisca o meno la nostra sorte resta ancora nelle mani della nostra coscienza.

2. Ad ogni modo, quando la Chiesa si pronuncia, scende troppo nei particolari, cosicchè la coscienza del singolo resta stritolata.

Particolari? Qui bisogna specificare, e infatti ELV specifica. Rifaccio i suoi esempi.

"Dio è uno e trino".

Non mi sembra un "particolare", bensì un dogma fondamentale.

Nel linguaggio del mondo ci dice che Dio stabilisce un contatto con l' uomo ed entra in comunicazione empatica con lui mettendosi al suo livello. Un Cattolico deve crederlo, siamo nella sostanza del suo credo, non nei "particolari".

Per illustrare un "particolare superfluo, esempio peggiore non poteva essere portato. Ma proseguiamo.

"Dio è presente nella Comuinione del pane".

Stesso discorso di prima. Anche qui siamo nel vivo della fede. Credere nel dogma della presenza reale qui ed ora della sostanza di Cristo è importante, non è un particolare.

Poi ELV si sposta sulla morale, e qui le sue ragioni sembrano preoccupare molti credenti.

Però, essendomi occupato un pochino della dottrina sociale della Chiesa, devo ammettere di averla trovata molto "generica", tutt' altro che "paticolare". In teoria quella dottrina è compatibile sia con forme di libertarismo che con forme di socialismo spinto. Uno spettro ampissimo, dunque.

ELV, con i suoi esempi, privilegia le prescrizioni sessuali.

Molti condividono la sua sensibilità, non mi resta che far notare come a questo punto non si parli più di dogmi. Ci viene chiesto di uniformarci nell' obbedienza con i comportamenti, ma questo non ci impedisce di prendere parte in modo civile alla discussione interna alla Chiesa affinchè l' indirizzo evolva in un certo senso.

Io, favorevole al testamento biologico, ubbidisco senza per questo sentire in gabbia la mia coscienza dissenziente. Al limite sento in gabbia le mie azioni, cosa in questa sede irrilevante visto che ELV affronta il problema della coscienza.

Altri "particolari" che ad ELV non vanno giù sono in realtà formalismi cerimoniali che la Chiesa riceve dalla sua ricca Tradizione.

Dovrebbe forse snobbarli? Per giungere a questa conclusione bisognerebbe essere pronti a sostenere che per una Comunità la Tradizione non rappresenti un valore. Io sostengo esattamente l' opposto, e con il conforto ormai sia delle scienze umane che di quelle logiche.

mercoledì 20 ottobre 2010

Il progressista che guarda all' indietro

In genere si pensa che i Conservatori si rifacciano ai valori della tradizione mentre i progressisti guardino in avanti desiderosi di innovare.

Il solito Robin Hanson con argomenti creativi scompagina le carte in tavola: i progressisti in realtà sarebbero impegnati in modo più o meno cosciente a recuperare una tradizione più antica mentre i conservatori supporterebbero una tradizione in erba (meno di 10.000 anni), quella dell' Uomo Agricolo.

La Tradizione con la "T" maiuscola, quella vera, quella più antica, sarebbe quella dell' Uomo Raccoglitore.

Ecco una descrizione del progressista/raccoglitore:

"... these folks eat a healthier more varied diet, and get better exercise. They more love nature, travel, and exploration, and they move more often to new communities. They work fewer hours, and have more complex mentally-challenging jobs. They talk more openly about sex, are more sexually promiscuous, and more accepting of divorce, abortion, homosexuality, and pre-marital and extra-marital sex. They have fewer kids, who they are more reluctant to discipline or constrain. They more emphasize their love for kids, and teach kids to more value generosity, trust, and honesty. These folks care less for land or material posessions, relative to people. They spend more time on leisure, music, dance, story-telling and the arts. They are less comfortable with war, domination, bragging, or money and material inequalities, and they push more for sharing and redistribution. They more want lots of discussion of group decisions, with everyone having an equal voice and free to speak their mind. They deal with conflicts more personally and informally, and more prefer unhappy folk to be free to leave. Their leaders lead more by consensus..."

Ed eccone una del conservatore/agricolo:

"... these folks travel less, and move less often from where they grew up. They are more polite and care more for cleanliness and order. They have more self-sacrifice and self-control, which makes them more stressed and suicidal. They work harder and longer at more tedious and less healthy jobs, and are more faithful to their spouses and their communities. They make better warriors, and expect and prepare more for disasters like war, famine, and disease. They have a stronger sense of honor and shame, and enforce more social rules, which let them depend more on folks they know less. When considering rule violators, they look more at specific rules, and less at the entire person and what feels right. Fewer topics are open for discussion or negotiation... these folks believe more in good and evil, and in powerful gods who enforce social norms. They envy less, and better accept human authorities and hierarchy, including hereditary elites at the top , women and kids lower down, and human and animal slaves at the bottom. They identify more with strangers who share their ethnicity or culture, and more fear others. They have more murder and are less bothered by violence in war, and toward foreigners, kids, slaves, and animals. They more think people should learn their place and stay there. Nature’s place is to be ruled and changed by humans..."

Forse che i valori tipici di un' umanità povera, nomade e improduttiva siano destinati a tornare nell' era dell' abbondanza?

martedì 3 agosto 2010

Sinceri democratici

C' è qualcosa che nella mia giovinezza non sono mai riuscito a capire, ovvero dove mai la gente abbia preso l' idea che la Democrazia sia in qualche modo opposta alla Tradizione. Per me è ovvio che la Tradizione non è altro che la Democrazia estesa attraverso il tempo, è una democrazia in cui il diritto di voto viene esteso ai nostri avi. La Tradizione non è una pratica del passato ma una pratica STABILE del passato: non puo' esserci stabilità senza consenso.

G. K. Chercheston

Libertà e tradizione. La libertà come valore, la tradizione come frutto della libertà passata. Si puo' essere sinceri democratici senza avere il culto della tradizione? A lume di logica sembrerebbe problematico.