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mercoledì 9 marzo 2016

In attesa di giustizia di Carlo Nordio e Giuliano Pisapia


In attesa di giustizia di Carlo Nordio e Giuliano Pisapia
  • alcune riforme possibili: 1) introdurre un manager per tribunale 2) depenalizzare a manetta 3) ridurre gli appelli 4) togliere l'obbligatorietà dell'azione penale 5) separare le carriere 6) giudici collegiali nei casi più delicati (specie carcerazione preventiva) 7) favorire il patteggiamento 8) motivazioni contestuali 9) notifiche per via telematica 10) introdurre la querela temeraria 11) introdurre l'irrilevanza del fatto 12) introdurre la sospensione della prescrizione per irreperibilità 13) eleggere il CSM per sorteggio tra aventi diritto 14) diminuire le pene 15) ripristinare l'immunità parlamentare
  • i tempi del processo
  • il vulnus principale: i tempi della giustizia
  • è come coi bambini: la punizione deve seguire immediatamente il crimine per essere efficace
  • l'obbligatorietà dell'azione penale: favola vuota per nascondere l'arbitrio dei giudici.
  • la lentezza è spesso causata dai difensori che mirano alla prescrizione
  • produttività dei magistrati: il numero delle sentenze sfornate non sembra sfigurare nei confronti
  • perché allora le lungaggini? troppe garanzie (paradosso)
  • abbiamo importato il processo accusatorio senza il pragmatismo anglosassone
  • la macchina giudiziaria
  • burocrazia asfissiante ovunque. basterebbe pensare alle notifiche! un delirio di futilità
  • incompatibilità tra obiettivi e bilancio disponibile
  • i giudici non sono manager che sanno organizzare, se si eccettuano i casi di bolzano e torino. se ne provvedano di appositi.
  • risorse e sprechi
  • problema base: incompatibilità tra budget e target
  • depenalizzare! immagina la mole di lavoro per sequestrare una borsa taroccata. se solo lo si sapesse
  • i chirurghi passano più tempo coi moduli che col bisturi, idem gli insegnanti. lo stesso vale per i giudici.
  • il carcere non ha mai rieducato nessuno. è una scuola del crimine, una discarica sociale. spesso uno spreco
  • le intercettazioni
  • tesi: un po' utili per lo più dannose
  • richelieu: dammi una lettera e una forbice, ti manderò in galera lo scrivente
  • trattarle come male necessario, quindi ridimensionarle l'importanza e l'uso alla stregua di lettere anonime o confidenze. buone giusto per far partire l'indagine. evitare la trascrizione
  • la lotta al terrorismo non ne ha avuto bisogno
  • come il medico ha l'occhio clinico il pm ha l'occhio investigativo. oggi questa dote si estingue. troppa tecnologia, troppe intercettazioni
  • fuga di notizie, i colpevoli: legislatore (inerzia) pm (fughe calcolate) giornalisti (favori in cambio di articoli elogiativi)
  • le pene
  • siamo cattolici: pene enormi e applicazione volubile
  • chi ruba in tre case la notte rischia 30 anni. di solito ne riceve uno con pena sospesa.
  • le leggi prevedono tutto e il contrario di tutto. sono contraddittorie su molti fronti. c'è da stupirsi se tribunali diversi trattano diversamente lo stesso caso?
  • paradosso: le pene per la divulgazione di materiale pedopornografico sono più alte delle pene contro il reato di pedofilia
  • un caso di contraddizione: consenso informato e eutanasia passiva.
  • l'esposizione al fatto contingente della notizia. all'articolo sul giornale segue la legge. esempio grottesco della carcerazione preventiva: rilassata in caso di suicidi, rinforzata in caso di gravi crimini. ma è da sempre così: legge tortora, legge moro, legge marrazzo ecc.
  • incertezza del diritto. naturale esito
  • diminuire le pene
  • paradosso: tanto è facile entrare in prigione da non condannati quanto è difficile rimanervi da condannati.
  • il processo: tre gradi di giudizio
  • l'intelletto singolo è troppo vulnerabile, meglio la collegialità. meno gradi di giudizio più collegialità. in caso di disaccordo prevalga il favor rei
  • divieto di impugnazione al pm in grado di proscioglimento. divieto di impugnazione per reati minimi
  • schizofrenia legislativa
  • quantificazione cabalistica delle pene
  • prescrizione e indulto
  • indulto: impotenza e ipocrisia
  • non lo si motiva, non si riparte con un'importante riforma
  • giustizia e sicurezza
  • immaginatevi il nostro paese senza clandestini: reati dimezzati.
  • evviva le ronde. ormai in tutti i campi il privato affianca e deve affiancare il pubblico, anche la chiesa ricorre ai laici. facciamo in modo però che siano organizzate dalla polizia
  • legittima difesa: l'impostazione andrebbe capovolta: non chiedersi fino a che punto ci si debba difendere ma chiedersi fino a che punto lo stato abbia diritto a punire chi non ha saputo difendere. il proscioglimento deve essere pieno: il fatto non sussiste (controil classico "non costituisce reato"). [oggi nordio chiede che chi si difende non venga automaticamente indagato e chiamato a discolparsi ma che l'indagine proceda e che l'incriminazione avvenga dopo aver provato davanti ad un gip la colpevolezza per eccesso]
  • riforme costituzionali
  • 3 riforme: 1) ristrutturare il csm 2) togliere l'obbligatorietà dell'azione penale 3) ripristinare l'immunità parlamentare
  • csm: sorteggio per depoliticizzare l'organismo
  • in italia abbiamo il processo accusatorio senza responsabilizzazione del pm (es elezioni). un assurdo.
  • il processo accusatorio funziona solo se 1) c'è discrezionalità nell'azione penale 2) c'è incentivo al patteggiamento e 3) ritrattabilità dell'azione intrapresa
  • separazione delle carriere: dovuta. s'intende: il transito tra le due carriere non è automatico e l'organo di tutela non è lo stesso
  • giustizia e politica
  • ragione strutturale del contrasto: 1) la magistratura è controllore molesto e talvolta fazioso 2) l'amministrazione della giustizia non attribuisce cariche (Mastello: m'avete dato il ministero più fesso che ci sia).
continua




giovedì 24 settembre 2015

Law's Order: What Economics Has to Do with Law and Why It Matters di David D. Friedman - Civile e penale

Law's Order: What Economics Has to Do with Law and Why It Matters di David D. Friedman - Civile e penale
  • Differenza tra civile e penale per quanto concerne la pena: gli illeciti nel primo ambito non originano da intenzione per cui la deterrenza non ha un ruolo nel calcolo del danno e quindi della pena. Non esiste un "danno atteso". Tutto si calcola ex post eguagliando pena (risarcimento) e danno effettivo
  • Il sistema giuridico ha due sottosistemi: civile e penale. Perchè? Perchè una rapina appartiene al penale e un incidente al civile? Non si potrebbe unire il tutto?…
  • Tabella delle differenze: 1) chi persegue? Il privato nella tort law, il procuratore pubblico nella crime 2) chi incassa le multe? la vittima nella tort lo stato nella crime 3) standard di prova? più elevati nella crime 4) intenzione? richiesta nella crime. 5) diritto al processo? garantito solo nella crime. 6) numero ottimo di illeciti? zero solo nella crime (precisazione: a costo zero di applicazione; si ritiene che non esistano crimini efficienti per cui non c'èa modo di contrattare). 7)Stigma? solo nella crime 8) moltiplicatore prob? solo nella crime...
  • Il sistema unico è esistito in Islanda ed è durato x tre secoli. Ma era davvero superiore?…
  • Ragioni x la statalizzazione dell'accusa: la vittima potrebbe, nn avere le risorse x procedere. Si rimedia rendendo trasferibile il diritto/dovere di procedere oppure con l'integrazione di una taglia trasferita dallo stato...
  • Alcuni delitti hanno natura diffusa cosicchè la persecuzione diventa un bene pubblico. È un problema anche attuale e lo si risolve con la class action ma sarebbe ancora meglio affrontato grazie alla trasferibilità del diritto a perseguire...
  • Alcuni crimini producono danni alla vittime e paura diffusa...
  • Se l'imputato è insolvente nessuno lo perseguirà se nn lo stato. Soluzioni. Gli imputati insolventi sono pochi se le pene alternative sono forti (schiavitù, vendita organi). Potrebbe essere lo stato che paga la multa alla vittima x incentivarla a convenire (una variante della taglia). C'è sempre una convenienza a perseguire: la tutela della deterrenza personale...
  • Non esiste una struttura ottima x incentivare la vittima. Ma nn esiste neanche x lo stato...
  • Qualcuno dice che rinunciare alla pubblica accusa e all'obbligatorietà dell'azione penale  conduce alle faide e alla vendetta infinita: la vittima deve essere allontanata dalla scena penale. Tuttavia è il monopolio della violenza ad evitare le faide nn l'obbligatorietà dell'azione (xchè mai nn dovrei vendicarmi contro un procuratore che agisce contro di me?). L' obbligatorietà costituisce solo un incentivo (tramite le sanzioni) ad agire, incentivo che la vittima e i cacciatori di tagli hanno cmq in altra forma (deterrenza privata e incasso dellamulte la prima, incasso delle taglie i secondi)...
  • Posner: la pena ottima combina quantità e probabilità ma in un sistema privato la prob. nn è controllabile. In realtà è possibile fissarla manovrando sulle taglie e sulla regolamentazione dei bounty killer...
  • Costo della pena: multa pagata dal condannato (pari al danno subito dalla vittima) - taglia incassata dal procuratore (danno subito dalla società)...
  • Un primo discrimine: la "civilizzazione" del diritto è possibile laddove il criminale è solvibile oppure laddove la deterrenza è privatizzabile (posso far sapere in anticipo al potenziale criminale che sarò difeso). Non è  possibile se la vittima è anonima tipo rapine di strada...
  • Le considerazioni teoriche sono compatibili con la distinzione nei fatti tra crimini e infrazioni?...
  • C'è chi dice sì: il criminale è più spesso insolvente (essendo scarse le prob. di catturarlo le multe dovrebbero essere altissime)...
  • Altro problema: frodi. Falsi procuratori che incriminano innocenti x incassare la taglia. Oppure: procuratore, vittima e criminale inscenano un falso reato x incassare la taglia. Nella pratica si nota come l'incertezza del processo nn venga compensata da risarcimenti maggiori del danno (assenza di moltiplicatore in sede civile). Perchè? Forse proprio x nn alimentare le frodi con risarcimenti eccessivi. Alcuni interpretano il danno punitivo come un moltiplicatore che ha qs funzione anzichè come un sostituto dello stigma. Anche il fatto che la deterrenza nn sia un problema spiega l'assenza di moltiplicatori...
  • Altra categoria di illeciti da nn depenalizzare (x lo meno da nn devolvere ai bounty killer): quelli che si prestano a manipolazione e a falsi positivi...
  • Nota che l'argomento dei taroccamenti vale ancora oggi con i pentiti: x incassare un compenso possono taroccare il processo...
  • Con qs anche la pubblica accusa può bluffare, magari minacciando il carcere x estrarre info....
  • L'argomento poi condanna i cacciatori di taglie quanto la pubblica accusa. In realtà favorisce l'accusa nelle mani della vittima per produrre deterrenza privata...
  • Tre modi x ovviare alle frodi: 1) considerarle un reato grave 2) chiedere standard più elevati di prova 3) prevedere sempre il processo. Ebbene, la teoria è confermata dai fatti...
  • Altra differenza tra penale e civile: il primo illecito ha una rilevanza morale, il secondo no. Da ciò deriva: il tipo di pena (carcere), lo stigma, il peso delle prove. Domanda: è giustificata qs inferenza...
  • In realtà ci sono diversi modi per catalogare gli illeciti, nn sempre i conti tornano: es. il divieto di sosta è civile ma è xseguito dal pubblico. Tuttavia ci sono regolarità: chi xsegue incassa anche le multe (è chiaro che deve avere un incentivo). Ciò nn toglie che ci siano inconvenienti: taroccamento dei processi...
  • Ricapitolando. Per la depenalizzazione ci sono due problemi: 1) crimini a vittima indistinta 2) crimini soggetti a taroccamento. Per superare il primo si ammette l'azione dei bounty killer (con standard di prova più elevata, multe più alte e la previsione di frode aggravata); nel secondo caso si pone la riserva alla vittima (multe basse, c'è giá l'incentivo della deterrenza xsonale, e standard di prova più bassi). Il caso del procuratore pubblico sembra superfluo...
  • I tre incentivi che considerare nel calcolo della struttura giuridica ottimale: 1) incentivo a commettere il crimine 2) a prevenirlo 3) a perseguirlo. Ricordiamo che il criminale paga una multa allo stato, il danneggiatore al privato. Nel primo caso c'è intenzionaità nel secondo no. L'insolvenza è più prob. nel primo caso...
  • A titolo di esempio consideriamo l'incentivo a prevenire in caso di incidente e rapina in un mondo a costo zero d'applicazione della pena...
  • Incidente (investimento pedoni): il disincentivo ad investire pedoni è il medesimo nel penale e nel civile ma l'incentivo a prevenire da parte della vittima è più alto nella crime law...
  • Rapina. Se la pena è efficiente solo i reati efficienti vengono commessi e quindi ogni precauzione è uno spreco di risorse, ma solo la tort law garantisce l'assenza di precauzioni visto che risarcisce completamente la vittima...
  • Naturalmente le cose si complicano se consideriamo gli altri incentivi e si complicano ancora di più se allentiamo le inverosimili ipotesi.
continua