Il liberale tipico auspica che lo stato esca dal business dei contratti matrimoniali, oggi purtroppo c'è dentro fino al collo, almeno per quelli stipulati tra coppie etero, domani potrebbe irrompere anche in quelli stipulati tra coppie "omo". La cosa è auspicabile? A volte due scelte sbagliate fanno meno danno che una, in qualche modo i due errori si compensano. Altre volte però meglio sbagliare il meno possibile, meglio compiere un passo nella giusta direzione, quello successivo seguirà. Se ci appartiene di più questa seconda sensibilità, allora meglio che lo stato non si occupi affatto dei matrimoni "omo".
Analogia: siete contro una certa tassa, come accogliereste l'annuncio che una fetta della cittadinanza sarà comunque esentata dal pagarla? Con un "meglio di niente" o con un "ancora peggio, oltre alla tassa anche la diseguaglianza di trattamento"?