mercoledì 22 maggio 2024
metodo scientifico
domenica 12 agosto 2018
Critiche all'epistemologia popperiana di Mario Alai
Se davvero le osservazioni presuppongono le nostre teorie, in che modo possono poi permetterci di falsificare? Le quelle falsificazioni infatti sono frutto di osservazioni a cui, per l'appunto, sono premesse delle teorie.
Anche l'impossibilità di verificare in modo disgiunto un'ipotesi - Duhem - colpisce popper quanto i neopositivisti poiché le osservazioni fortificanti non potranno mai stare in piedi da sole. Anche Quine notò che è corretto ritenere che qualunque ipotesi,solo che lo si voglia, può essere indefinitamente difesa dalla falsificazione. Nel rispondere alla critica popper fa appello alla nozione di consenso generale tra i ricercatori Ma questo suona come una resa.
Quine e la sua critica radicale al neo e a Popper. Partendo da Duhem e dalla sua tesi per cui un'ipotesi non è mai verificabile isolatamente nell'esperienza giunge a concludere che non esiste una distinzione tra enunciati analitici e denunciati sintetici. I primi Infatti sono caratterizzati dal fatto di non poter essere confutati dall'esperienza, ma come abbiamo appena visto tutti gli enunciati sono di questa natura. Per lui il controllo empirico consiste sempre in un confronto tra L'esperienza e l'insieme globale dei nostri enunciati, poi paragona quest'ultima ad una rete che tocca l'esperienza solo i bordi.
Gli storici della Scienza negano l'esistenza di esperimenti cruciali e quindi di un evoluzione della disciplina attraverso la falsificazione. Sul. Il lavoro di Feyerabend è senz'altro Di primaria importanza.
Storici della scienza come Thomas Kuhn osservano come la scienza evolva per rivoluzioni in cui modelli incommensurabili si succedono tra loro. Kuhn nega qualunque forma di sopravvivenza ai paradigmi spodestati il rigetto non è una falsificazione ma qualcosa di più generico
lunedì 2 ottobre 2017
Paul Feyerabend: contro il metodo
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La proliferazione delle teorie e benefica per la scienza mentre l'uniformità né meno ma il potere critico
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L'unanimità di opinione può essere adatta per una chiesa, per una conoscenza obiettiva è necessaria invece la varietà di opinione. Un metodo che incoraggi la varietà di opinione e anche l'unico metodo che sia compatibile con una visione umanitaria. Un metodo che faccia proliferare le opinioni è l'unico metodo che può dirsi scientifico.
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Uno scienziato cercherà di perfezionare anziché confutare le opinioni che appaiono uscire sconfitte dalla competizione.
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I linguaggi nei quali vengono descritte le osservazioni possono risultare legati a strati più antichi del pensiero speculativo, i quali possono incidere in modo indiretto anche sulla percezione. Un esempio, il sistema di riferimento dello spazio-tempo assoluto della fisica classica che fu codificato e consacrato da Kant.
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La percezione sensoriale contiene sempre una componente che non ha alcun correlato oggettivo punto questa componente soggettiva si fonde con resto e forma un tutto non strutturato che deve essere poi suddiviso dall'esterno con l'aiuto di procedimenti teorici. L'aspetto di una stella, per esempio, vista occhio nudo contiene gli effetti soggettivi dell'irraggiamento, della diffrazione, della diffusione, limitati dal inibizione laterale di elementi adiacenti alla retina. Considerando tutte queste circostanze, una teoria può essere in contrasto con l'esperienza non perché scorretta ma perché i dati sperimentali possono essere contaminati.
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Il progresso fu spesso conseguito attraverso recuperi attenti dal passato. Dopo Aristotele e Tolomeo l'idea che la terra si muova, quella strana antica è del tutto ridicola opinione pitagorica, fu gettata nell'immondezzaio della storia, solo per essere richiamata in vita da Copernico.
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Per il contenuto scientifico di certi miti confronta De Santillana The origin of Scientific and thought.
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Tutto è scienza, Non c'è alcuna idea, per quanto antica e assurda, che non sia in grado di migliorare la nostra conoscenza. L'intera storia del pensiero viene quindi assorbita nella scienza.
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I fatti sono costituiti da ideologie anteriori. Alcuni fatti sono visibili solo grazie a teorie.
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Secondo Hume le teorie non possono essere derivate dai fatti. Secondo Popper le teorie non possono essere verificate dai fatti. II Feyerabend le teorie non possono essere falsificate dai fatti.
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La nostra abitudine di dire “la tavola e marrone” quando la osserviamo in circostanze normali oppure “la tavola sembra marrone” quando le condizioni di luce sono scarse, esprime la convinzione che esistano circostanze familiari nelle quali i nostri sensi sono in grado di vedere il mondo come in realtà e altre circostanze, altrettanto familiari, in cui i nostri sensi sono soggetti ad inganno.
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L'argomento della torre. Gli aristotelici si servirono di questo argomento per confutare il moto della terra. L'argomento implica interpretazioni naturali, idee connesse così strettamente con osservazioni da richiedere uno sforzo speciale per rendersi conto che dietro i presunti fatti c'è solo ideologia. Galileo identifica questi presunti fatti, li interpreta come teoria e li sostituisce con teorie di stampo copernicano. Il capitolo 6 tratta nel dettaglio l'esperimento galileiano della torre.
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La concezione copernicana al tempo di Galileo era tanto chiaramente incompatibile con i fatti che Galileo dovette definirla "sicuramente falsa... non posso trovar termine all'ammirazione mia come abbia possito in Aristarco e nel Copernico far la ragione Tanta violenza senso".
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La conservazione di teorie in contrasto con le osservazioni è tipica della scienza. La gravitazione di Newton ebbe fin da subito difficoltà abbastanza serie da fornire materiali per la sua confutazione. Il modello atomico di Bohr fu introdotto e conservato nonostante l'esistenza di precisi e incontestabili fatti di esperienza contrari. La teoria speciale della relatività fu conservata nonostante chiari risultati sperimentali in conflitto con essa ottenuti nel 1906 da Kauffmann e nonostante la confutazione di Miller. La teoria generale della relatività non riusciva a spiegare una discrepanza nel moto dei nodi di Venere è nel moto dei nodi di Marte. La teoria parmenidea dell'uno immutabile e omogeneo è contraddetta da quasi tutto ciò che sappiamo e sperimentiamo. Questa teoria ha molti elementi a suo favore svolge un ruolo importante anche oggi, per esempio nella teoria generale della relatività.
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Il capitolo cinque è una sequela di teorie confutate dai fatti e aggiustate con ipotesi ad hoc. La teoria dei colori di Newton, elettrodinamica classica di Maxwell e di Lorenz, la teoria classica dell'elettrone di Lorentz. In tali circostanze, il procedimento più comune consiste nell'usare la teoria fino a un certo punto, dopodiché si introduce una nuova teoria.
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Le ipotesi ad hoc hanno spesso avuto un ruolo positivo nelle introduzione di nuove teorie di successo. Vedi Lakatos cap. 8. Ci sono circostanze nelle quali è consigliabile introdurre, elaborare e difendere ipotesi ad hoc, o ipotesi che contraddicono risultati sperimentali ben stabiliti e universalmente accettati. Uno fra i pochi pensatori che compresero questo carattere dello sviluppo della conoscenza su Niels Bohr
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Galileo attraverso il cannocchiale ha letteralmente abolito alcune sensazioni. Questa espressione provocatoria e dello stesso Galileo.
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I discorsi di Galileo sono argomentazioni solo in apparenza, Galileo si serve infatti dei mezzi della propaganda, oltre a tutte le ragioni intellettuali che può offrire egli fa ricorso anche a trucchi psicologici. L'esperienza su cui Galileo vuol fondare la concezione copernicana non è altro che il risultato della sua fervida immaginazione, un'esperienza inventata.
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Le prime osservazioni telescopiche del cielo furono indistinte, indeterminate, contraddittorie è in conflitto con ciò che chiunque poteva vedere a occhio nudo.
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Il copernicanesimo e altri ingredienti essenziali della scienza moderna sono sopravvissuti solo perché spesso la ragione è stata ignorata.
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L'idea che l'informazione concernente il mondo esterno viaggi indisturbata attraverso i sensi fino al nostro cervello è stata responsabile dello standard classico per cui tutta la conoscenza deve essere controllata dall'osservazione, che teorie in accordo con L'osservazione sono preferibili a teoria che non lo sono. Ma Galileo di fronte agli argomenti che confutano Copernico facendo ricorso all'osservazione, cambia semplicemente quel tipo di osservazione che sembra danneggiare il punto di vista eliocentrico, elogia Copernico per non averne tenuto conto. Sostiene infine di aver eliminato le evidenze contrarie puntando il cannocchiale verso il cielo, senza minimamente offrire qualche ragione teorica per cui si dovrebbe attendere che ce ne dia un'immagine fedele. E’ dunque violando scientemente gli standard di Aristotele che Galileo compie le sue scoperte e struttura la propria propaganda a favore del copernicanesimo. Galileo sviluppa un programma di ricerca in conflitto con l'osservazione
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La metodologia è solo la falsa coscienza dello scienziato.
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La scienza è molto più vicina al mito di quanto una filosofia della scienza sia disposta ad ammettere.
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Attacco al razionalismo critico di Popper, resta comunque una filosofia positivista.
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Attacco a Kuhn: il quadro che fa nel suo libro è falso, la scienza non è una successione di periodi di ricerca straordinaria e di periodi di monismo orecchini e sovrano un paradigma.
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Anche gli aristotelici e gli scolastici o gli alchimisti e i maghi avevano i loro standard.
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La storia è sempre più ricca di contenuto, più varia, più multilaterale, più viva, più astuta di quanto possa immaginare il miglior metodologo.
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L'istruzione scientifica quale la conosciamo oggi a essenzialmente lo scopo di semplificare la scienza.
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L'unico principio che non inibisce il progresso è “qualsiasi cosa può andar bene”.
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Persino il razionalista più rigido è costretto a smettere di ragionare per imporsi e a usare la propaganda o la coercizione, non perché le sue ragioni abbiano cessato di essere valide, ma perché sono scomparse le condizioni psicologiche che le rendevano efficaci. L'appello alla ragione a cui si cede così prontamente non è altro che una manovra politica.
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Potremmo servirci di ipotesi che contraddicono teorie ben confermate oppure risultati sperimentali ben stabiliti. Possiamo far progredire la scienza procedendo in modo contro-induttivo.
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Nulla è mai deciso, nessuna concezione può mai essere lasciata fuori da un'esposizione generale punto esperti e profani, professionisti e dilettanti, cultori della verità e mentitori, sono tutti invitati a partecipare alla contesa e a dare il loro contributo all'arricchimento della nostra cultura.
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Teorie in contraddizione tra loro convivono sempre nella scienza. È ben noto, ed è stato dimostrato nei particolari da… che la teoria di Newton è in contraddizione con la legge della caduta libera di Galileo e con le leggi di Keplero, che la termodinamica statistica è in contraddizione con la seconda legge della teoria fenomenologica, che l'ottica ondulatoria è in contraddizione con l'ottica geometrica, e così via. Una teoria in contraddizione con un'altra teoria spiega una serie di fatti che indirettamente sono anche una confutazione della prima teoria. In questo modo le teorie scientifiche diventano quasi indistinguibili dal mito per esempio consideriamo un mito come quello della stregoneria e della possessione demoniaca, che fu sviluppato dai teologi del cattolicesimo Romano e che dominò il pensiero Sul continente europeo dal 400 al 600. Questo mito è un complesso sistema esplicativo che contiene numerose ipotesi ausiliarie destinate a coprire case speciali.
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Ma così stando le cose, come dobbiamo considerare la richiesta metodologica che una teoria debba essere giudicata sulla base dell'esperienza e debba essere rifiutata se contraddice asserzioni-base accettate? I metodologi possono insistere sull'importanza della falsificazione, Ma si servono tranquillamente di teoria falsificate.
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Il metodo di Galileo, che ignora le evidenze scomode, può essere seguito anche in altri campi. Per esempio nella diatriba corpo-mente. I dualisti sostengono a ragione che i monisti trascurano l'evidenza della mente. Ma un’ evidenza del genere, come tutte le evidenze, può essere tranquillamente ignorata.
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Il principio è abolire le distinzioni. Abolire la distinzione tra teoria e osservazione. Abolire la distinzione tra contesto di scoperta e contesto di giustificazione. Eppure molti filosofi della Scienza ancora distinguono tra conservazione e teoria. Perché? La distinzione non è di nessuna utilità, essa non svolge alcun ruolo nell'economia della scienza.
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La scienza è un sapere cumulativo? Si pensava che le leggi scientifiche fossero ben stabilite e irrevocabile. Lo scienziato scopre fatti e leggi e aumenta costantemente la qualità delle conoscenze sicure e indubitabili. Oggi abbiamo riconosciuto, principalmente in conseguenza alle opere di Mill, Mach, Boltzmann, Duhem e altri, che la scienza non può dare alcuna garanzia del genere. Le leggi possono essere ricadute.
lunedì 7 agosto 2017
Bellarmino vs Galileo
https://www.uccronline.it/2018/09/25/caso-galileo-cosi-il-filosofo-della-scienza-feyerabend-difese-la-posizione-della-chiesa/
Bellarmino vs Galileo
La Chiesa all’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo… La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione.
I processi dell’Inquisizione non tenevano conto delle tutele previste dal diritto romano e diedero luogo ad alcuni eccessi, ampiamente divulgati…. gli eccessi dei tribunali laici erano spesso paragonabili a quelli dell’Inquisizione.
Galileo voleva che le sue idee rimpiazzassero la cosmologia del tempo, ma gli fu proibito di lavorare in quella direzione. Oggi la ben più modesta aspirazione dei creazionisti a veder insegnate le loro opinioni nelle scuole, affiancandole e mettendole in competizione con idee diverse, si scontra con leggi che stabiliscono la separazione tra Chiesa e Stato.
Il processo a Galileo fu uno dei tanti. Non ebbe alcuna caratteristica speciale, se non forse il fatto che Galileo fu trattato con una certa moderazione, nonostante le sue bugie e i suoi sotterfugi.
in fondo era solo un contrasto tra un esperto e un’istituzione che difendeva una visione più ampia delle cose
È particolarmente ingiusta nei confronti di Giordano Bruno, che fu mandato al rogo, ma che gli intellettuali di formazione scientifica preferiscono dimenticare.
Il primo si tenne nel 1616. Fu esaminata e criticata la dottrina copernicana. Galileo ricevette un’ingiunzione, ma non fu punito.
Il secondo processo si tenne nel 1632-33. Questa volta il punto principale non era più la dottrina copernicana. Fu invece esaminata la questione se Galileo avesse obbedito all’ordine che gli era stato impartito
Il primo processo fu preceduto da voci e denunce in cui ebbero una parte avidità e invidia, come in molti altri processi.
gli esperti definirono la dottrina «insensata e assurda in filosofia» o, usando termini moderni, la dichiararono non scientifica. Questo giudizio fu dato senza far riferimento alla fede o alla dottrina della Chiesa, ma fu basato esclusivamente sulla situazione scientifica del tempo. Fu condiviso da molti scienziati illustri— ed era corretto fondandosi sui fatti, le teorie e gli standard del tempo.
Uno scienziato moderno non ha alternative in proposito. Non può attenersi ai suoi standard rigorosi e nello stesso tempo lodare Galileo per aver difeso Copernico. Deve o accettare la prima parte del giudizio degli esperti della Chiesa o ammettere che gli standard, i fatti e le leggi non decidano mai di un caso e che una dottrina non fondata, opaca e incoerente possa essere presentata come una verità fondamentale.
Gli aristotelici, non diversi in questo dai moderni studiosi che insistono sulla necessità di esaminare vasti campioni statistici o di effettuare «precisi passi sperimentali», chiedevano una chiara conferma empirica, mentre i galileiani si accontentavano di teorie di vasta portata, non dimostrate e parzialmente confutate.
Voglio solo mostrare la contraddizione di coloro che approvano Galileo e condannano la Chiesa, ma poi verso il lavoro dei loro contemporanei sono rigorosi come lo era la Chiesa ai tempi di Galileo.
Riguardo al secondo punto, le implicazioni sociali (etiche), gli esperti affermarono che la dottrina copernicana era «formalmente eretica».
le Scritture siano un’importante condizione limite dell’esistenza umana e, quindi, della ricerca.
Questa tesi era condivisa da tutti i grandi scienziati, tra cui Copernico, Keplero e Newton. Secondo Newton la conoscenza scaturisce da due fonti: la parola di Dio, la Bibbia, e le opere di Dio, la Natura, ed egli postulò l’intervento divino nel sistema planetario.
La Chiesa romana sosteneva inoltre di possedere un diritto esclusivo sullo studio, l’interpretazione e la messa in atto delle Sacre Scritture.
L’atteggiamento dell’American Medical Association verso i professionisti che non ne fanno parte è rigido come quello della Chiesa
Qualsiasi critica al rigore della Chiesa romana è valida anche nei confronti dei suoi moderni successori
si dà per scontato che la qualità della vita possa essere definita indipendentemente dalla scienza
I risultati scientifici e l’ethos scientifico (se esiste) sono fondamenta troppo esili per dare un senso alla vita. Molti scienziati condividono questa opinione. Si trovano d’accordo sul fatto che la qualità della vita si possa definire indipendentemente dalla scienza— che è la prima parte del primo assunto.
Inoltre la Chiesa era assai più moderata. Non diceva: quel che è in contraddizione con la Bibbia interpretata da noi deve scomparire, per quanto siano forti le ragioni scientifiche in suo favore.
Una verità sostenuta da un ragionamento scientifico non era respinta. Era usata per rivedere l’interpretazione di passi della Bibbia apparentemente incoerenti con essa. Molti passi biblici sembrano suggerire che la Terra sia piatta. Tuttavia la Chiesa ha accettato senza problemi che la Terra sia sferica.
Dall’altro lato la Chiesa non era pronta a cambiare solo perché qualcuno aveva fornito delle vaghe ipotesi. Voleva prove scientifiche.
agì in modo non dissimile dalle istituzioni scientifiche moderne, che di solito aspettano a lungo
fu consigliato a Galileo di insegnare Copernico come ipotesi
Considerate le difficoltà che quel modello aveva a essere considerato una descrizione della realtà, dobbiamo ammettere che «la logica era dalla parte di… Bellarmino e non dalla parte di Galileo», come scriveva lo storico della scienza e fisico Pierre Duhem.
Una revisione di quel giudizio potrebbe procurare alla Chiesa qualche amico tra gli scienziati, ma indebolirebbe gravemente la sua funzione di custode di importanti valori umani e superumani.
Le evidenze che portava dall’osservazione dello «splendore dei cieli» potevano trovare spiegazione anche nei sistemi di Tolomeo e di Tycho Brahe; quanto all’argomento fisico delle maree abbozzato nel Dialogo sopra i massimi sistemi per «dimostrare» il moto della Terra… faceva tipicamente acqua.
Edward Teller (proprio lui, il padre della bomba H) mi diceva che Urbano VIII avrebbe addirittura potuto «bruciare Galileo
Che le sue motivazioni più profonde fossero quasi di ordine estetico e poco dotate di supporto empirico, agli occhi di Feyerabend non toglieva niente al fascino di colui che il nostro Carlo Emilio Gadda chiamava ironicamente «il maligno pisano».