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venerdì 20 marzo 2020

STILI DI VITA

STILI DI VITA
Noto con piacere quanto io sia estremamente credibile allorché faccio della crescita economica il mio focus etico e derido i cultori del global warming quando invocano un cambiamento negli stili di vita.
Lo constato oggi più che mai. Oggi infatti, angosciato per il futuro, riesco comunque a consolarmi con l'approvazione sociale di cui improvvisamente gode lo stile di vita a me più congeniale. Faccio quel che avrei voluto fare ieri, ma ieri mi era concesso con avarizia e solo agendo di nascosto o macchiando la mia reputazione. Oggi invece vado dove mi porta il cuore sentendomi approvato se non addirittura preso ad esempio. Prendiamo solo il caso delle vacanze, per me da sempre una tortura indicibile e causa di appassimento interiore. Tuttavia, dovevi pur dire qualcosa a chi ti chiedeva "dove sei stato?" altrimenti le tue quotazioni al listino degli status sarebbero colate istantaneamente a picco. E' per rispondere a questa odiosa domanda settembrina che sopportavo con infinita pazienza lunghe trasferte, voli, sciate, escursioni, immersioni, bagni di sole, cantate intorno al fuoco, ristoranti esotici. E per queste fatiche erculee pagavo pure salato!!! Lo facevo stoicamente, sempre pensando al mio divano e alla mia TV, come Ulisse pensava alla sua Penelope. Oggi, invece, posso stazionare per mesi in tinello e da dentro il mio pigiama sgualcito fulminare con sguardo sprezzante chi ventila un futuribile trasferimento nella seconda casa ligure.
La decrescita è il mio elemento, la stagnazione l'acqua in cui nuoto come un pesce-razzo, l'aria stantia quella più adatta ai miei polmoni. Insomma, per il Reddito di Ultima Istanza io ci sono nato!
Mamma mia come sono credibile quando faccio della crescita economica e del dinamismo innovativo il centro dell'etica.

lunedì 9 marzo 2020

LA TUA APOCALISSE

LA TUA APOCALISSE
Greta Thunberg ha detto che mettere al primo posto lo sviluppo economico conduce a comportamenti perversi e autolesionisti, in questo libro si sostiene invece che la crescita deve diventare il nostro imperativo morale. Se ci riesci non devi nemmeno più maneggiare un concetto scivoloso come quello di "diritto umano".
Ma se il tuo imperativo etico è quello di massimizzare la ricchezza totale prodotta dall'uomo, allora diventa cruciale il momento in cui collochi nel futuro l'apocalisse della nostra civiltà (nulla dura in eterno). Ecco, se sei ottimista e la vedi lontanissima sarai più sensibile a misure legate alla sostenibilità economica: occorre durare. Se sei pessimista la canonica massimizzazione del profitto costituirà la tua linea guida privilegiata; se sei iper-pessimista, come per esempio il Gesù dei Vangeli, allora sì che... "guai ai ricchi" e investi tutto oggi stesso sul Paradiso. Magari donando ai poveri.
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Growth is good. Through history, economic growth, in particular, has alleviated human misery, improved human happiness and opportunity, and lengthened human lives. Wealthier societies are more stable, offer better living standards, produce better medicines, and ensure greater autonomy, greater fu...

LA LEGGE DI FERRO + 5%+VIZIETTO

IL VIZIETTO DEL BENESSERE

Il capitalismo sega il ramo su cui è seduto? È l'idea che molti si fanno quando affermano che "lo sviluppo economico non può durare in eterno".
Ovviamente la crescita economica non può essere eterna per il semplice fatto che nulla può essere eterno, tutto prima o poi si estingue. Eppure, se nella storia dell'uomo dovessi rintracciare qualcosa di imparentato con l'eternità questa cosa sarebbe proprio la crescita economica. L'arricchimento di una popolazione è uno dei fenomeni più stabili che noi possiamo isolare, quando parte difficilmente termina, quando si prende il vizietto di accrescere il proprio benessere non ci si stanca di migliorare la propria condizione. I profeti di sventura ci intrattengono dai loro palchetti, le loro maledizioni hanno qualcosa di poetico che ci incanta, ma alla fine torniamo alle nostre casette e alla nostra idea fissa. E se sulla via inciampiamo in qualche ostacolo è praticamente certo che, una volta passati oltre, si riprenderà laddove ci eravamo interrotti. Guarda i grafici, guarda il reddito pro-capite nel corso del tempo e constata l'effetto persistente dell'arricchimento. E' un tarlo che non molla la presa, tutto tramonta, tutto tranne che la corsa al benessere.
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5%

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Fare della crescita economica il pilastro centrale dell'etica comporta qualche problema, il più scottante riguarda il tasso d'interesse col quale i valori viaggiano sulla linea del tempo.
Mi spiego meglio, se assumi un tasso di sconto del 5%, una vita umana oggi vale 39 miliardi di vite tra 500 anni. Riscaldamento climatico, sistemazione scorie nucleari, pericoli SETI, pericoli IA, e altri problemini del genere perderebbero di senso all'istante.
Ma uno scambio del genere sembra decisamente iniquo alla nostra intuizione morale, anche se un tasso del 5% viene usato in molte occasioni per altri calcoli.
Il fatto è che, qualsiasi sia il tasso che assumi basta spingere l'orizzonte temporale abbastanza lontano per ritrovarti nella medesima imbarazzante situazione di cui sopra. L'unica via d'uscita è assumere un tasso pari a zero.
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LA LEGGE DI FERRO
Un'etica che metta al centro la crescita economica ha un solo grande difetto: è conseguenzialista. Non attecchisce.
In casi del genere mi viene in mente la "legge di ferro": nelle università si parte sempre puntualmente con il consequenzialismo, poi, appena esci dalle "torri d'avorio" si vira su principi e deontologia, e alla fine quando sei in strada contano solo istinto e virtù.
È una questione di comodità, una questione di fatto non normativa. Inutile allora perdere tempo sprecando energie facendo finta che la "legge di ferro" non esista.
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giovedì 14 novembre 2019

CONVERGENZA O DIVERGENZA?

CONVERGENZA O DIVERGENZA?
Nell'eterna corsa all'oro, ci si chiede se i poveri raggiungeranno mai i ricchi oppure le distanze si amplieranno con i ricchi relativamente sempre più ricchi e i poveri relativamente sempre più poveri. Che ne dicono gli economisti? La risposta è differente a seconda del modello di crescita che si adotta. I più comuni sono due:
1) SOLOW: la crescita dipende dal capitale e il capitale ha rendimenti decrescenti. Se ho 10 schiavi posso frustarli finché voglio ma la loro produttività cresce sempre meno. Se ho una laurea posso prenderne una seconda ma la mia produttività non raddoppia. Nel mondo è abbastanza evidente che i paesi ricchi crescono molto meno di certi paesi poveri.
2) ROMER: la crescita dipende dalle idee e le idee hanno rendimenti crescenti. Perché nella Firenze rinascimentale registriamo una tale concentrazione di geni? Perché oggi il medesimo fenomeno lo vediamo all'opera nella Silicon Valley? Perché le idee sono contagiose: puo' goderne anche chi si trova nei paraggi e dare il suo contributo.
Secondo Solow la convergenza è inevitabile, ci ritroveremo tutti alla frontiera tecnologica. Secondo Romer la divergenza è il nostro destino, i ricchi saranno un puntino distante e sempre più piccolo.
Secondo Solow, nei paesi ricchi l'investimento ha importanza relativa, faremmo meglio a destinare più ricchezze verso chi ha veramente bisogno. Secondo Romer ha invece un' importanza fondamentale e non realizzarlo puo' costarci molto molto caro.
Personalmente, prendo Romer.

mercoledì 13 novembre 2019

NONNI & NIPOTI

NONNI & NIPOTI
Il libro propone un'etica eclettica in grado di riconciliare buon senso e ragione, lo fa puntando sul lungo periodo, un espediente ben noto alla morale religiosa.
Meglio fare un esempio. Quanto vale la vita di un vecchio? E quale quella di un bambino? È giusto sacrificare un nonno in favore del nipote?
Il buon senso ci dice che tutte le vite hanno pari valore e non è mai giusto sacrificare una vita per salvarne un'altra. La ragione invece ci dice che 10 anni di vita (quelli che restano al vecchio), valgono meno di 80 anni di vita (quelli che restano al giovane).
Come riconciliare tutto questo? Semplice, postulando l'esistenza di una vita eterna.
La vita eterna, in fondo, è la quintessenza del "lungo periodo".
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