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domenica 10 novembre 2019

LO SQUALO

LO SQUALO
Questo bellissimo articolo racconta l'affare del secolo, ovvero quello in cui George Soros mise la Banca d'Inghilterra ai suoi piedi e guadagnò in un giorno un miliardo di dollari.
Ma per capirlo occorre capire come lavora un hedge fund (HF). Certo, come tutti gli speculatori fa scommesse ma non scommesse qualsiasi, le sue scommesse sono molto specifiche. Ammettiamo che un operatore veda delle debolezze nella Fiat ("la Fiat puzza") e ritenga che le sue azioni siano sopravvalutate, cosa farà? Un modo per trarne profitto è promettere a terzi di vendere domani azioni Fiat al prezzo attuale. Alla scadenza del contratto si compreranno azioni Fiat a prezzo ribassato per rivenderle al prezzo di ieri realizzando un profitto. In alternativa si possono prendere azioni Fiat "in prestito" rivendendole subito per ricomprarle più tardi a prezzo ribassato e restituirle al prestatore. E' un po' la stessa cosa. Ma c'è un inconveniente, se il mercato dell'auto dovesse in futuro "tirare", per quanto "Fiat puzzi" anche le sue azioni potrebbero aumentare e mandare in fallimento lo speculatore. Per questo un HF articola diversamente la sua posizione, non si limita a stipulare dei future o a prendere a prestito azioni Fiat ma si costruisce un portafoglio bilanciato di azioni Mercedes e Citroen, imprese di settore che "non puzzano" come Fiat. In questo modo se il mercato dell'auto fosse orso ci guadagnerebbe poiché i profitti sui future Fiat compenserebbero le perdite del portafoglio bilanciato, se il mercato dell'auto fosse toro ci guadagnerebbe lo stesso perché i profitti sul portafoglio bilanciato eccederebbero le perdite dei future su un titolo "che puzza". Insomma, l'HF fa scommesse molto oculate perché molto specifiche, basta che individui un unico titolo "che puzza" (sullo "specifico" noi abbiamo informazioni più specifiche, magari anche qualche soffiata da dentro).
C'è da aggiungere che l'HF fa ampio uso delle leve. Ovvero, quando individua la sua scommessa raccoglie in prestito più fondi che puo' per caricare al massimo le sue posizioni. Ultima cosa, gli HF operano pur sempre con la ricchezza di terzi, Soros non mette i suoi soldi, ma, poiché le scommesse sono molto studiate nello specifico e il rischio pur sempre elevato, le percentuali dei manager sui profitti sono enormi (circa il 20%).
Nel 1992 George Soros - con il suo Quantum Fund - scommise contro la sterlina, allora legata ERM (Exchange Rate Mecahanism), si trattava di un sistema a cambi fissi. Quando il cambio è fisso significa che il governo di un paese, ovvero la sua banca centrale, deve intervenire sul mercato e comprare la propria moneta che si sta svalutando in modo da riportare il suo prezzo al livello concordato (che è fisso, per l'appunto). Per farlo deve attingere alla riserva di valute straniere in suo possesso. In alternativa puo' alzare il tasso di interesse per renderla più appetibile e ottenere lo stesso effetto. Il problema sta nel fatto che le riserve di valuta estera possono esaurirsi e alzare i tassi quando un'economia è in recessione puo' essere mortale.
Ecco, in quel 1992 il valore della sterlina era posizionata ormai da tempo al limite basso di tolleranza ERM e l'economia inglese era in forte recessione, in questi casi i manuali ortodossi prevedono un aggiustamento tramite diminuzione di salari e prezzi ma cose del genere (deflazione) non sembrano tollerate dalle moderne democrazie, che preferiscono ottenere gli stessi risultati svalutando la moneta. Ma in un sistema a cambi fissi questo non è possibile. Da qui la scommessa di Soros: la deflazione non ci sarà e la sterlina è talmente sopravvalutata che uscirà dall' ERM per potersi svalutare.
Come si fa concretamente una scommessa del genere? Semplice, si prendono in prestito sterline a più non posso e le si convertono in marchi, quando bisognerà restituire il prestito si ricompreranno sterline a prezzo ribassato facendo profitti. Naturalmente bisogna conoscere le dinamiche ma anche i tempi.
Una dichiarazione imprudente di un banchiere tedesco fece capire che la sterlina "avrebbe potuto uscire dall'ERM" facendo perdere credibilità al sistema, Soros caricò la sua posizione con 10 miliardi di dollari e vinse intascando personalmente 1 miliardo di dollari, quello che per l'Europa era stato un Mercoledì nero, per Soros fu il Mercoledì più rosa della sua vita.
Ma perché la scommessa di Soros fu considerata una mossa particolarmente elegante? Perché era una tipica scommessa da HF, ovvero una scommessa "assicurata". La sterlina poteva solo abbassarsi (immaginare una sua rivalutazione era a dir poco assurdo), e nel caso non l'avesse fatto Soros non avrebbe perso nulla (giusto i costi di transazione).
Ecco, adesso che sappiamo come Soros quel giorno guadagnò un miliardo di dollari ai danni dei contribuenti inglesi, chiedo: voi ci trovate motivi per una condanna morale? Chi è il colpevole di questo enorme trasferimento di ricchezza?
Informazioni su questo sito web
PRICEONOMICS.COM
How George Soros made his fortune on a daring bet against the British pound and the Bank of England.

martedì 1 ottobre 2019

VOTARE GUADAGNANDOCI

VOTARE GUADAGNANDOCI

Gli esperti scelgono meglio del popolo, d'altro canto al popolo non si puo' togliere il diritto di scegliere.

Qui ci si divide: gli élitisti optano per la qualità delle delibere, i populisti per la partecipazione massiccia.

In realtà le due esigenze possono essere conciliate. Come?

Facendo scommettere. La scommessa è una scelta aperta a tutti. Ma anche una scelta particolarmente meditata, per ovvie ragioni.

martedì 27 agosto 2019

Aa

http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/08/short-selling-reduces-crashes.html

lunedì 29 ottobre 2012

Speculocrazia

Il miglior argomento contro la democrazia consiste in una chiacchierata di cinque minuti con l' elettore medio

Winston Churchill



Perché in Italia ci ritroviamo con il cosiddetto "governo tecnico"?

Perché la politica è incapace di affrontare situazioni particolarmente delicate. E non piangiamoci addosso, anche la favolosa Germania, da questo punto di vista, versa nelle stesse condizioni.

Cosa c' è che non va nei sistemi democratici?

Adottano di continuo cattive politiche, ovvero politiche che non conseguono gli obiettivi fissati. E questo nonostante ci sia pieno accordo, almeno tra gli esperti, su quali siano in realtà le vie da seguire.

democrazia

Perché questo scollamento?

Fondamentalmente perché l' elettore mendio è un ignorante e la sua opinione diverge sistematicamente da quella degli esperti. Metà dell' elettorato crede che l' uomo sia stato creato 10.000 anni fa esattamente com’ è adesso. Metà dell' elettorato crede che il governo nasconda le prove dell' esistenza degli alieni. E via di questo passo. La democrazia chiama questa gente a scegliere su materie molto complesse. Come meravigliarsi dell' esito finale?

Il problema è dunque l' ignoranza?

Non solo. L' elettore medio è anche disonesto quando si tratta di cercare la verità. Quand’ anche qualcosa lo smentisca in modo palese, si girerà dall' altra parte evitando di aggiornare le proprie credenze. Anche se messo al corrente dell' opinione degli esperti è molto riluttante a mutare la propria. Da un elettore ignorante e disonesto non puoi pretendere una grande capacità decisionale.

ignoranz

Non ci restano che gli esperti.

Troppo rischioso. Chi stabilisce chi è abbastanza "esperto" e chi no? Si cade in un ragionamento circolare, il concetto di "competenza" serve a ben poco in questi casi.

Allora, chi puo' salvarci?

Non lo so. Forse lo speculatore.

scommessa

In che modo?

Con le sue scommesse ha sempre dimostrato grande preveggenza. Maggiore, per esempio, rispetto a quella dei critici cinematografici, quando si è trattato di prevedere i vincitori degli Oscar; maggiore di quella dei critici calcistici, quando si è trattato di prevedere il vincitore del Campionato; maggiore di quella dei vaticanisti, quando si è trattato di prevedere il prossimo Papa. Insomma, lo speculatore di solito batte persino l' esperto.

Già, e le bolle finanziarie?

Lo speculatore non è infallibile, non è in grado di prevedere diverse cose. Ma io non mi preoccupo più di tanto, mi preoccuperei piuttosto se qualcun altro - politica, accademia, esperti... - fosse stato in grado di prevedere cio' che lui non ha previsto. Siccome non è questo il caso, archivio le sue defaillances.

Se non possiamo stabilire in via di principio chi è "esperto" nemmeno possiamo stabilire chi è "speculatore".

Ecco un altro vantaggio che lo speculatore ha rispetto all' esperto. Non c' è bisogno di stabilire chi sia tale, non c' è bisogno di una nomina dall' alto, tutti noi possiamo diventarlo, basta mettere i soldi sul tavolo e scommettere. In fondo la "speculocrazia” è una forma di democrazia, senonché anche l' elettore più ignorante e disonesto mitiga la sua ignoranza e la sua disonestà quando è chiamato a mettere i propri soldi sul tavolo.

Proprio qui volevo arrivare; lo speculatore, diversamente dall' elettore, è informato, ok. Ma sarà anche onesto?

Non c' è nemmeno bisogno che lo sia affinché scelga bene. Basterà che sia sufficientemente egoista. Se questo non è un vantaggio!

Ok, adesso i pregi dello speculatore mi sono più chiari ma possono queste abilità essere messe al servizio della politica.

Ammettiamo che il PD si affidi allo speculatore per scegliere il vincitore delle primarie. Una banca del PD dovrebbe stampare una serie di bigliettini contenenti questa promessa: "pagherò un euro al possessore di questo tagliando se il PD vincerà le elezioni generali [o supererà una certa soglia di voti] avendo per candidato ufficiale Renzi". Un' altra serie conterrà la promessa: "pagherò un euro al possessore di questo tagliando se il PD vincerà le elezioni generali avendo per candidato ufficiale Bersani". Le promesse cartolarizzate verranno messe in vendita e rese negoziabili su una borsa creata ad hoc. Presto si formerà un prezzo di equilibrio. Esempio, se al momento stabilito il primo biglietto è negoziato a 70 centesimi e il secondo a 30, Renzi avrà vinto le primarie. Con un' operazione di call off verrà ritirata la seconda serie di biglietti e si andrà alle elezioni generali. Alla fine delle elezioni generali si pagheranno gli eventuali vincitori.

Chi finanzia pagando le scommesse?

Le scommesse le paga l' organizzatore, così come le incassa. L' organizzatore partecipa ad un gioco equo andando mediamente alla pari. Per semplificare potremmo dire che il gioco si autofinanzia.

L' elettore tradizionale è completamente tagliato fuori da un sistema del genere.

Mi verrebbe da far notare come le categorie di elettore e di speculatore siano in buona parte sovrapposte. Ad ogni modo la soluzione migliore è forse quella intermedia: l' elettore tradizionale con il suo voto tradizionale sceglie i fini e lo speculatore con le sue scommesse sceglie i mezzi.

Ovvero?

Viene eletto un Parlamento il quale stabilisce un obbiettivo ben preciso e quantificabile mettendo altresì in campo politiche alternative tra loro ma tutte volte al conseguimento dell' obiettivo di cui sopra. Lo speculatore a questo punto voterà secondo il metodo che abbiamo visto, le misure prescelte diverranno legge il giorno dopo, le altre verranno tralasciate.

In questo modo le politiche prescelte non saranno quelle gradite alla maggioranza dei cittadini?

In realtà neanche il tradizionale metodo del voto garantisce l' adozione di politiche gradite alla maggioranza (teorema di Arrow). L' inconveniente, nella pratica comune, si supera grazie al fatto che la maggioranza stessa ignora questo semplice fatto. Senza contare che a noi interessano le "buone politiche" prima ancora di quelle favorite dalla maggioranza.

Ma alla gente piace votare, è un modo per crogiolarsi nelle proprie illusioni! Vuoi mettere la soddisfazione!

In effetti se il voto da mezzo si trasforma in fine, allora le “speculocrazia” non è un rimedio utile. Tuttavia occorre sempre ricordare che la partecipazione di tutti è comunque garantita, per quanto coltivare le proprie illusioni diventi più costoso. Chiediamoci poi se la fine d talune illusioni sia necessariamente un male. La risposta sarebbe: sì, ma solo se la fine del giochino inefficiente del voto democratico dovesse creare instabilità sociale.

Non è che la speculocrazia favorisca politiche orientate al mercato?

E perché mai? Il meccanismo puo' tranquillamente indicare la via del socialismo reale come la più efficiente per raggiungere gli obiettivi designati.

Un "cattivone" potrebbe turbare il mercato!

La presenza di un cattivone con obiettivi diversi da quello di far soldi è una manna per gli speculatori, non aspettano altro. Saranno loro ad agire: guadagneranno sulle mosse del cattivone neutralizzando le turbative e quindi, indirettamente, perseguendo il bene pubblico.

Un "super-ricco" farebbe il bello e il cattivo tempo!

Un "super-ricco" "super-informato" farebbe solo il bel tempo. Un "super-ricco" disinformato farà invece la fine del "cattivone" di cui sopra: sbranato dalla iena della speculazione chiamata e premiata per ristabilire gli equilibri turbati da scelte disinformate o con secondi fini.

42-23604242

Si arriverà al punto che le politiche saranno in vendita!

E come? Lo abbiamo già visto per il "cattivone" e per il "riccone": non appena una persona o un gruppo di persone negozia per ragioni indipendenti dalle informazioni possedute diverrà conveniente neutralizzare la loro azione attraverso arbitraggi. Gli speculatori non aspettano altro e in un regime di Speculocrazia sono loro a comandare.

Sei sicuro che gli obiettivi meritevoli siano misurabili?

Bella domanda. Oggi misuriamo la ricchezza in termini di PIL, la diseguaglianza in termini di coefficiente Gini, l' andamento dei prezzi in termini di panieri inflazionistici... Sono fiducioso che esistano molti obiettivi meritevoli che possono essere misurati in modo affidabile da organismi terzi.

Da leggere:
http://hanson.gmu.edu/ifpubs.html#Hanson

mercoledì 5 maggio 2010

La pernacchia dello speculatore

"... si sente dire che è colpa della crisi ricade sulla speculazione ma in realtà è l' esatto contrario: il fatto che la Grecia abbia potuto indebitarsi a tassi simili a quelli tedeschi per anni e anni, protetta dall' appartenenza all' euro, ha contribuito in modo sostanziale al suo collasso..."

Alberto Alesina - 24 ore 4.5.10 -

Viene in mente Tremonti, uno che addita costantemente agli speculatori; il Commercialista di Sondrio si tormenta quando vede il mercato risolvere brillantemente un problema che, per la gioia dei suoi colleghi politici, è completamente insolubile alla politica: "chi controlla i controllori?". Ebbene, l' astio del ministro è giustificabile: lui da ministro controlla dall' alto gli italiani, eppure anche lui, - il tapino ne prende atto con stizza - ha un severo controllore. Gli "speculatori" internazionali sono i suoi veri e unici "controllori informati", una mossa falsa e zac, un debito di troppo e kaputt, e con lui il Paese. Non sarà bello vedere gli avvoltoi che volano in circolo sopra di te, ma perlomeno ora sai di essere poco più di una carogna, cosa che rischiava di sfuggirti (ah... la potenza della mente!). C' è finalmente qualcuno che appioppa i voti e scommette sull' operato dei politici, è qualcuno di affidabile visto che dove mette la lingua mette anche i propri soldi, molto meglio persino dei talk show e del giornalismo d' inchiesta; in questi casi l' egoismo rende più affidabile dell' onestà costruita a base di "lingue&penne".



Dipingere la saliva è la vera spcialità Julia Randall