Etica della redistribuzione di Bertrand de Jouvenel
- Bdj privilegia le premesse etiche ai disincentivi
- I sentimenti di colpa dei privilegiati
- L invidia degli ultimi.
- Il cfr interpersonale delle utilità è impossibile e insensato.
- Se l esigenza è così sentita xchè se ne occupa lo stato?
- Un ceto in espansione: i professionisti della r.
- Un beneficio per i più poveri o per i burocrati.
- R nn è socialismo x cui r deriva da un amore fraterno
- Contraddizione socialismo: disprezzo dei beni ma stretta regolamentazione.
- R nn è assistenza primaria ma si basa su tesi egalitariste. La prima deriva dallo scandalo della povertà.
- Gesù al giovane ricco: devi dare. Non disse mai ai poveri: dovete prendere.
- La fonte biblica: il giubileo
- Il prototipo: la redistribuzione delle terre. Si r il capitale nn il reddito.
- Due premesse dubbie: 1 la dis è un male di x sè e 2 deve occuparsene lo stato.
- Obiezioni
- 1 il feliciometro nn esiste
- 2 se esistesse le conseg morali sarebbero disastrose
- 3 implica centralizzazione e burocrazia
- 4 ci sono problemi di conoscenza. Dove sta l equilibrio di rawls.
- I penalizzati: la famiglia: è spiazzata
- La f è un intralcio poichè al suo interno avviene una r in aggiunta che sconvolge i piani.
- La famiglia nn come agenzia educatrice ma come addetta al mantenimento.
- Penalizzati: i volontari e il gratuito. Ma la civiltà dipende da qs atteggiamento mentale.
- Tesi: r esiste x legittimare le burocrazie.
continua