lunedì 11 gennaio 2016

140930 Massimo Borghesi | Critica della teologia politica - YouTube

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viviamo in un mondo saturo di teologia politica, ovvero di politicizzazione della religione. islam ecc.



carl schmitt (cattolico conservatore e poi nazista): fu lui a stabilire un legame tra teologia e politica. il linguaggio di quest'ultima nn è che una rielaborazione di quello teologico



800 è saturo di teologia politica. socialismo romantico e linguaggio religioso. mazzini: dio popolo nazione... poi negli anni 70 i cattocomunisti



la destra nn fu da meno: de maistre, donoso cortez de oliveira...



poi: anni 80 edonismo e marginalizzazione della teologia



poi: 2001: due torri e guerra all'islam



gpii contro la guerra. insorgono i cattolici tradizionali e i teocon: nn difende i valori, è timoroso, è un vigliacco (galli della loggia, ferrara...). iraq, il vaso di pandora.



la neopoliticizzazione della religione sembrava smentire le tesi sulla secolarizzazione (anni 60 - 70): la religione è finita.



tesi: è il potere politico-mediatico che si serve della religione. dopo il 2001 le chiese nn si sono riempite, sono però cambiate le parole sui giornali e nel dibattito pubblico



negli anni 70 il pericolo era a sinistra, oggi è a destra: i nuovi zeloti e la loro guerra all'islam. quelli che se gli togliete il nemico nn sanno più cosa fare o chi sono



l ossessione per il nemico, vederlo ovunque. no, questa nn è il messaggio di fede, questa è teologia politica, ovvero individuazione del nemico.



torniamo alla dc alla sua vocazione per il compromesso (de gaspari). combattiamo dossetti (governare da soli)



che la cei si ritiri da materie in cui nn è competente. oggi una sua conferenza sembra quella del presidente del consiglio. vedi piuttosto di formare i ragazzi e i laici. intanto il nome di cristo nn è mai pronunciato.



oggi i valori sono più importanti di gesù.



oggi il papa parla come giussani contro un cristianesimo etico (fondato sui valori) dialettico (desideroso di un nemico) politico (ultroneo nelle competenze)



imho: in realtà il papa mi sembra abbia spostato il fuoco (dai valori nn negoziabili alla povertà con tanto di ricette) ma nn sembra aver rinunciato né al protagonismo moralista né all'avventurarsi in territori indebiti.

la fede deve capire i segni dei tempi o non comunica nulla

1 distinguere teologia politica e teologia della politica e lo sensibilizza ma nn offre ricette pre confezionate a cui il cattolico deve aderire. confondere i due concetti si chiama integralismo.

l'impegno politico del cattolico è positivo e va tenuto nei luoghi propri. la chiesa invece si rivolge a tutti nel comunicare cristo.

tornare ad agostino per liberare la chiesa, alla città celeste. contro pio12 e il clericalismo.

ago tra origene: dobbiamo morire disinteressiamoci della politica; e eusebio: l' impero romano di constantino è la cristianità, e vai con la teologia politica. ma dove si colloca un buon giusto mezzo?

c'è anche un ago interventistga, quello delle epistole, ma nella città divina questo ago nn compare ed è l'ago più importante

cristiani e libertà. argomento su cui nn c'è nulla

ratzinger: un esempio di cattolicesimo liberale

perchè è importante il vaticanoii? le questioni: 1 fede/scienze 2 cc/stato 3 cc/altre religioni. costruito il ponte (per presentare di nuovo cristo).

l'idea di riforma: discontinuità (delle applicazioni) nella continuità (dei principi). si supera l antitesi tradizionalisti/progressisti

vii: abbandono del modello teologico politico (medievale). da lefebvre a roberto de mattei

de mattei contro benedetto e giussani. entrambi si fondano sull esperienza, ovvero su una cat soggettiva.

contro constantino ritornare ai padri, specie agostino. così si recupera la libertà. magari assieme ai cristiani americani fuoriusciti e perseguotati. w l'america.

in francia lo stato liberale sorge contro la chiesa collegata allo stato: gallicanesimo.