Jean Clair: L'hiver del culture
- L' arte classica rinviava a qualcosa d' altro, era una metafora dell'infinito oggi si specchia in se stessa, al limite diventa un monumento all'artista, il quale, attraverso di essa si autodeifica attirando su di sè il culto.
- la cultura del culto: la cultura che rinvia all' infinito e metaforizza l' infinito; il culto della cultura: autoreferenzialità, rinvio a se stessi.
- nel mondo della cultura prospera un linguaggio burocratico (risorse umane) diretta eredità dei regimi anni 30. L'ingegneria sociale spopola.
- La mania estetica è ovunque e ha preso il posto dell'arte. La mania estetica è una lallazione narcisa dove l'ego ipertrofico rinvia in modo imbarazzante a quello del bambino.
- Nel chiasso le bellezze si elidono rimanendoci indifferenti, tolto qualche fremito di breve durata dovuto più che altro alla curiosità.
- E' il trionfo di Duchamp. Il successo di questo artista in america ci ammaestra: la nuova arte chiede il deserto per poter apparire; l'america lo fornisce, km e km di territori senza un' opera architettonica degna di nota. L'arte deve spogliarsi del suo portato religioso, politico estetico, deve restare sola, nuda, vergine e sterile al contempo. L'arte minimale costantemente ci ripete che nn c è niente da leggere nella sua forma, niente da interpretare, si tratta di un'arte tautologica e insensata. Tutto si sprofonda in un'immensa amnesia, in una tabula rasa che riparte da zero. L'america incarna questo vuoto senza interrogazione.
- Antonello da Messina, il Veronese... la pittura italiana porta il luogo nel nome, l'origine, la storia di una provenienza. Tutto cio' è sintomatico di un'aurea che oggi l'arte ha perso.
- Esperimento: un archeologo deve ricostruire la nostra civiltà indagando sui reperti che rinviene. Come potrà mai riconoscere un museo? Non è possibile poiché l'architettura che lo contraddistingue è anonima, e non potrebbe essere altrimenti visto che non sappiamo più a cosa debba servire un museo.