- Contro la lotteria: l'argomento della schiavitù. Secondo Rawls noi partecipiamo ad una lotteria dei talenti, la nostra posizione nel mondo è da attribuire ad un evento fortunato. Secondo Nozick questa posizione è rischiosa: se non riconosciamo l' esistenza di un merito, e quindi di un libero arbitrio, il nostro corpo e il nostro talento è di tutti e non avrebbe senso opporsi alla schiavitù, almeno quando ha scopi egalitari, ma la schiavitù ripugna alla nostra ragione. Non resta allora che ripiegare su una teoria della giusta ricompensa la quale distingue tra lotteria dei talenti, merito e giusta ricompensa. La nostra posizione nel mondo dipende da fortuna e merito, il principio del just desert (il male non implica ingiustizia, il merito è indistinguibile dalla fortuna e quindi il fortunato non va punito come un colpevole) ci garantisce così una condanna della schiavitù: noi non sappiamo come si mescolano merito e fortuna ma sappiamo che accettare il mix è corretto. Il just desert è sostenibile solo se: 1) il merito, e quindi il libero arbitrio, esiste e 2) gli effetti di merito e fortuna si mescolano inestricabilmente. Il mix inestricabile si fonda su tre considerazioni: 1) io posso allenare la mia volontà ma da dove deriva la volontà di allenare, e via così in un regresso infinito 2) fino a che punto il carattere di una persona coincide con quella persona e fino a che punto invece "appartiene" a quella persona? Io sono brillante o possiedo una brillantezza? 3) fino a che punto i tratti che eredito dipendono da scelte dei miei antenati? Una cosa è certa: senza libero arbitrio la teoria della giusta ricompensa non sarebbe plausibile
- perché nel suo contratto non tiene conto delle istituzioni: con istituzioni imperfette il contenuto realizzato del contratto cambierebbe: chi agisce dietro il velo d'ignoranza dovrebbe conoscere questo elemento distorsivo e soppesarlo nelle sue scelte;
- perché nel suo contratto non tiene conto di altre diseguaglianze: così come giustifica il furto (per ridistribuire la ricchezza da chi la produce a chi non la produce) potrebbe giustificare lo stupro (per ridistribuire il godimento dai fortunati che ne hanno in abbondanza ai brutti che non se lo possono permettere). Ma una cosa del genere ci ripugna. Perché? Evidentemente sentiamo lesa la ns dignità, ovvero: sentiamo che il nostro talento è nostro e solo nostro, così come il nostro fascino e la nostra bellezza.
*****************************
La formula anti-Rawls: If taxes were for sex instead of money, would you call it rape? If so, why aren't taxes theft?
*****
Quando Bolt vince le Olimpiadi e becca la medaglia d'oro tutti noi che guardiamo la TV pensiamo che se la sia davvero meritata. Sappiamo quanto conti il talento nel suo successo, eppure non riusciamo a declassarlo come uno dalla fortuna sfacciata, ci sembra assurdo anche il farlo partire due metri indietro. Tuttavia, quando un filosofo politico come Rawls imposta tutto il suo sistema sulla "lotteria dei talenti" fa proprio quello che a noi sembra abbastanza assurdo. Perché una simile distanza tra il senso comune e un raffinato filosofo. Una risposta possibile: Rawls privilegia una concezione platonica dell'anima, il senso comune una concezione aristotelica. Il senso comune giudica le storie di fantasmi una fantasia (non possono esistere anime indipendenti dai corpi) ma giudica il libero arbitrio qualcosa di ragionevole (l'anima esiste). Ora, per Platone le anime esistono a prescindere da qualsiasi forma assumano, di conseguenza la forma assunta diventa un'accidente (un colpo di fortuna o sfortuna). Poiché il talento innato è una delle forme assunte dall'anima di Bolt, è normale considerarlo un privilegiato dalla fortuna che non ha meriti (o li ha depotenziati). Aristotele sponsoirizza invece la posizione immanentista: l'anima non esiste a prescindere dalla realtà ma emerge da essa identificandosi con la forma originaria del soggetto. Con una simile premessa il talento innato di Bolt è Bolt, equivale a Bolt, si identifica essenzialmente con Bolt, non è un accidente. In questo caso è assurdo dire che Bolt è fortunato per il semplice fatto che è metafisicamente inconcepibile l'alternativa di un Bolt sfortunato, se proprio non vogliamo considerare la sua vittoria alle olimpiadi un frutto genuino del merito, chiamiamola "giusta ricompensa" (just desert): non ruba nulla chi si limita ad essere cio' che è, ruba chi si prende cio' che non ha.. Conclusione: la visione aristotelica dell'anima - e quindi il buon senso - rende filosoficamente inconcepibile la filosofia politica di Rawls
*****
Quando Bolt vince le Olimpiadi e becca la medaglia d'oro tutti noi che guardiamo la TV pensiamo che se la sia davvero meritata. Sappiamo quanto conti il talento nel suo successo, eppure non riusciamo a declassarlo come uno dalla fortuna sfacciata, ci sembra assurdo anche il farlo partire due metri indietro. Tuttavia, quando un filosofo politico come Rawls imposta tutto il suo sistema sulla "lotteria dei talenti" fa proprio quello che a noi sembra abbastanza assurdo. Perché una simile distanza tra il senso comune e un raffinato filosofo. Una risposta possibile: Rawls privilegia una concezione platonica dell'anima, il senso comune una concezione aristotelica. Il senso comune giudica le storie di fantasmi una fantasia (non possono esistere anime indipendenti dai corpi) ma giudica il libero arbitrio qualcosa di ragionevole (l'anima esiste). Ora, per Platone le anime esistono a prescindere da qualsiasi forma assumano, di conseguenza la forma assunta diventa un'accidente (un colpo di fortuna o sfortuna). Poiché il talento innato è una delle forme assunte dall'anima di Bolt, è normale considerarlo un privilegiato dalla fortuna che non ha meriti (o li ha depotenziati). Aristotele sponsoirizza invece la posizione immanentista: l'anima non esiste a prescindere dalla realtà ma emerge da essa identificandosi con la forma originaria del soggetto. Con una simile premessa il talento innato di Bolt è Bolt, equivale a Bolt, si identifica essenzialmente con Bolt, non è un accidente. In questo caso è assurdo dire che Bolt è fortunato per il semplice fatto che è metafisicamente inconcepibile l'alternativa di un Bolt sfortunato, se proprio non vogliamo considerare la sua vittoria alle olimpiadi un frutto genuino del merito, chiamiamola "giusta ricompensa" (just desert): non ruba nulla chi si limita ad essere cio' che è, ruba chi si prende cio' che non ha.. Conclusione: la visione aristotelica dell'anima - e quindi il buon senso - rende filosoficamente inconcepibile la filosofia politica di Rawls