Solo quelli che non hanno rischiato nulla abusano della parola. Vale all' ippodromo come in letteratura.
Qualche lampo:
- Il candidato partigiano visto dai conoscenti: la sua vaga, gratuita, reputazione d’impraticità.
- Il rientro inatteso dello sbandato: la scultorea stupefazione del padre.
- Finalmente nei panni borghesi: quella ritrovata attillatezza, comodità e pulizia (basta la leva per capire al volo).
- Finalmente la lettura dei giornali: quarti d’ora e piú su un dettaglio...
- In cerca di un rifugio per imboscarsi: la villetta era stupida e pretenziosa
- Trasferimento a piedi sulle colline langarole: sotto un sole guasto.
- La stressante inattività: il guadagno fatto col dormire diurno si dilapida nell’insonnia notturna.
- Il padre: e la sua voce opaca, irrimediabilmente anarrativa (vengono in mente le fiction italiane).
- Spettacoli raccapriccianti: la faccia meteca del gerarca.
- L' imboscato in missione: nell' ora atramente propizia.
- Voce dalla radio americana: affascinante nella sua correttiva vibrazione twang (ricordi la la twang guitar di Dick Daley?).
- La guerra che torna in mente: il distante ricordo gliela magnificava.
- Fiorello La Guardia parla alla nazione: intollerabile nella sua sbracata inflessione siculo-inglese.
- I devoti di Radio Londra: l’orecchio teso a districare e tesaurizzare l’ultimo urlio di Churchill.
- Lo zio è nervoso: trema in tutta la sua mole gelatinosa... smania sudoroso col fare dell’omone dalla respirazione fischiante.
- Arriva l' autunno: si spande una nera tristezza piombata sulle colline derubate dei naturali colori.
- Brulichio accelerato della folla di paese vista a distanza: e nel ridicolo era una clandestina punta d’angoscia, viperina.
- Come onorare un genitore degno: l’unica maniera di ripagarlo sarebbe stata d’amare suo figlio come il padre aveva amato lui: al padre non ne verrà niente, ma il conto sarà pareggiato nel libro mastro della vita.
- Propaganda: quei sorrisi di esplodente fiducia... i sentimenti elementari a galla, che congelavano tutti i protagonisti in una antichissima iconicità, annullando secoli di progresso nell’atteggiamento.
- Un ricordo tra tanti: la bovina, esangue faccia del Duce liberato.
- Giornali che cadono dal tavolino: angoscioso planare di uccelli sparati.
- Presentimenti del genitore: tante ne succederanno che non ne avremo mai piú gli occhi asciutti.
- Un padre visto da lontano: scendeva il sentiero con l’accentuazione delle sue congenite spalle curve
- Imprevisti: e uno stimolo sessuale, repentino e clamoroso, giunse a complicare tutto.
- Continua.