Un po' complicato (per me) ma molto interessante.
Vorrei solo aggiungere una considerazione: non saprei francamente se Popper sia ancora significativo una volta che ci collochiamo sulla frontiera dell' epistemologia contemporanea. I primi a demolirlo sono stati proprio i suoi allievi popperiani (da Lakatos a Feyerabend: 1) la falsificazione - esperimento cruciale - è un mito 2) l' irrealismo delle ipotesi è un mito.
Da allora non si è più riavuto.
Se devo allora individuare oggi un patrono riconosciuto della metodologia scientifica farei il nome di un Reverendo: Thomas Bayes.
La conoscenza scientifica (in senso moderno) del mondo è probabilistica.
Chi "cerca" è in fondo come uno scommettitore (bayesiano) che punta su un' ipotesi più sensata.
Per il bayesiano l' induzione conta, altroché: ogni evento aggiorna le sue probabilità.
Il bayesiano rivaluta l' introspezione: la probabilità a priori (concetto per lui fondamentale) in fondo è sempre soggettiva.
Il bayesiano sa spiegare i disaccordi frequenti: i punti di partenza possono essere diversi.
Il bayesiano ha una prospettiva di concordia: gli eventi aggiornano le probabilità di ciascuno in senso convergente se si agisce in modo onesto.
Il bayesiano cerca di distinguersi dal relativista/nichilista: sebbene il suo metodo non gli regali verità definitive, gli promette un "viaggio verso...". Un viaggio contorto, pieno di dietrofront e di accelerazioni, ma pur sempre un "viaggio verso...". La direzione è cruciale.
Il bayesiano è interessato ai fatti e alle essenze?
Qui casca l' asino, forse non arriva a tanto.
Ma il bayesiano è anche un uomo e in quanto uomo puo' completare il suo metodo. Del resto, la sua impostazione è facilmente integrabile; si coniuga bene, per esempio, col principio di credulità: le cose stanno (realmente) come appaiono (fino a prova contraria).
Conclusione: la dicotomia certezza/nichilismo forse non esaurisce il campo. Forse esiste il ponte delle probabilità bayesiane, un ponte che in ambito di ricerca religiosa va poi colmato con la fede pura, una barca che ci fa compiere l' ultimo tratto della attraversata.
Un po' come lo scommettitore: calcola, scommette nel modo più sensato possibile ma poi ci crede anche col cuore e spera.
A me basta, lo ammetto. Nessuna consolazione da certezze dedotte da verità atemporali ma anche il vantaggio di poter sentirsi immersi nel proprio tempo.